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Numero 20 del 17 Maggio 2010

                                              WTM|C-Magazine raccoglie, ogni
 Web Travel Marketing è il primo, e
                                               settimana, i post dei maggiori
                forse                            esperti ed appassionati di
    unico, C-Magazine (magazine                   Web Marketing Turistico.
  collaborativo) sul Web Marketing           WTM C-Magazine è un nuovo modo
              Turistico.                        di fruire del Turismo on Line




BTO – Buy Tourism Online, Edizione delle Isole


A Portoferraio, Isola d’Elba, Centro Culturale De Laugier | 24 e 25 Maggio 2010

Ospiti della meravigliosa Isola d’Elba, torna BTO – Buy Tourism Online con una
scintillante Edizione di Primavera.

Il 24 e 25 Maggio si tenterà di fotografare un nuovo punto della situazione sul fenomeno
web 2.0, più in particolare sul Travel 2.0, con le consuete contaminazioni con mondi
apparentemente distanti dal turismo, riproponendo una ormai collaudata formula
di eduentertainment che rende gli eventi BTO – Buy Tourism Online imperdibili per chi
vuole conoscere, elaborare, agire, incontrare, connettersi.
Il tema di quest’edizione sono le Isole, non solo quelle composte da una terra circondata
dal mare, ma chi si sente un’isola, qualcosa di diverso dagli altri.

Ecco, il 24 e 25 Maggio verrà fatta una riflessione tra la differenza che passa tra quello
che penso io di me, della mia offerta, della mia “isola” e quello che dicono di me gli
altri, conversando tra loro.

Conversando tra loro, raccontando le loro esperienze di viaggio, le persone esprimono
così il loro giudizio su di me e quindi, di fatto, sono loro a costruire il mio profilo,
mettendo in chiaro i miei punti di forza e debolezza.

Una moltitudine d’esperienze diverse, ognuna delle quali raccontata sui Social
Network contribuisce a creare il rating di una destinazione turistica, un luogo, un servizio,
un prodotto.

E’ il Travel 2.0

Il 24 e 25 Maggio BTO – Buy Tourism Online edizione delle Isole, ospitando il pensiero
di personaggi e facendo raccontare le aziende, tratterà il tema del 2.0 in questa chiave,
cercando di offrire, con i punti di vista di chi converserà con il pubblico, spunti di
riflessione, idee da elaborare e qualche strumento per agire.



L'Edizione delle Isole è riservata a chi non ce la fa ad aspettare la TERZA
EDIZIONE DI BTO - BUY TOURISM ONLINE, Novembre 2010, a Firenze, alla
Stazione Leopolda


BTO - Edizione delle Isole: manuale di sopravvivenza


di Robi Veltroni


Sarà uno sbarco in grande stile quello che gli uomini di BTO – Buy Tourism
Online farannoall’Isola d’Elba il 24 e 25 maggio. BTO scopre sempre più la sua
vocazione travel e esporta il suo modello su un’isola. Dire che sono entusiasta di ciò
è poco. Per due giorni il meglio, l’essenza del nuovo, del turismo on-line passerà sullo
"scoglio" per dare vitalità nuova ad una vocazione innata nella gente isolana: quella
di navigare.

Il programma che si sta, di giorno in giorno, completando, è intenso e molto
nteressante. Alcuni dei protagonisti sono già transitati tra i post di Officina Turistica. In
questo troverai tutti i link per conoscerli meglio.

BTO è pericoloso, crea un forte senso di dipendenza e se non stai attento rischierai
di diventarne eccezionalmente dipendente. Ecco perché ti invito a leggere attentamente
il programma che trovi di seguito e navigare seguendo i link, è un piccolo manuale di
sopravvivenza, alcuni sono soggetti molto particolari e c’è da stare attenti.

Ouverture: PAOLO IABICHINO, aka IABICUS
Direttore Creativo in Ogilvy Italia e autore del saggio Invertising. Lo hanno messo
all’inizio perché, senza dubbio, è uno dei più pericolosi. Non ci credi? Leggi cosa ha
combinato a Firenze!
Presentazione Day Two: MIRKO LALLI Responsabile Comunicazione e Marketing
Fondazione Sistema Toscana. Lui è quello di “Voglio Vivere Così” e autore del Blog
intoscana.it. Iniziate a dare uno sguardo al suo profilo.

ROBERTA MILANO BTO Educational + Università degli Studi di Genova, Campus
Universitario di Savona + Blogger + Prof. ganziale: inizia a prendere confidenza con
il Milano pensiero leggendo questa intervista dove si parla anche un po' di Isola d'Elba.
E magari curiosa un po' nel suo blog.

Travel 2.0. GIANCARLO CARNIANI BTO Educational + Coordinatore BTO - Buy Tourism
Online 2009: è anche uno degli ideatori di BTO Buy Tourism Online. Guarda cosa
ha combinato costui, in associazione a delinquere con l'impagabile ROBERT(ONE)
PIATTELLI lo scorso novembre. Clicca qui.

RODOLFO BAGGIO Università Bocconi - Master in Economics and Tourism and Dondena
Center for Research on Social Dynamics. E' uno dei pionieri del web italiano, sicuramente
uno dei più accreditati docenti universitari sui temi del Travel e ora del Travel 2.0. Di
abitudine Rodolfo Baggio non delude mai le aspettative di chi viene a ascoltarlo. Ecco due
piccoli assaggi (assaggio 1 - assaggio 2)

ALESSANDRA ALARI Industry Manager Travel in Google e FRANCESCO MICELI
Account Manager, Settore Travel in Google. Una cosa sola ti dico, Google ha cambiato
veste grafica da pochi giorni, forse è una coincidenza, ma credo che l'abbia fatto proprio
in occasione di BTO Edizione delle Isole. :)

MONICA FABRIS Presidente GPF converserà sulle nuove tendenze in atto nel campo
Travel, i comportamenti e i valori emergenti: "Turismo e turismi tra realta' e sogno: una
nuova dimensione sociale" è il tema del suo intervento.Inizia a conoscerla.

ALBERTO COTTICA Progetto Kublai parlerà di Turismo e Territorio e del progetto Kublai,
ambiente di progettazione pensato per i creativi, sviluppato con strumenti web 2.0 e
orientato allo sviluppo locale. Ecco il progetto.

Che ne dici? Perché non inizi ad iscriverti per essere uno dei 250 partecipanti a questo
evento?
Un doveroso ringraziamento a Fabrizio Niccolai, direttore dell'Azienda di Promozione
Turistica dell'Arcipelago Toscano, che ha profuso tutto il suo impegno nella realizzazione di
questo evento e a Robert(one) Piattelli che, dopo aver saggiato il territorio elbano con
due blitz invernali si è innamorato dell'Isola e con grande passione ha reso un progetto
ambizioso una bella realtà.

Proprio intorno a Robert(one) Piattelli, che si occupa del marketing e dei social network
per BTO, evangelizzeranno l'evento undici tra i più seguitibloggers italiani in
materia di web e travel 2.0, tutti uniti sotto il progetto collaborativo Web Travel
Marketing c-Magazine chi sono? Ecco i convocati dal CT Piattelli: Antonello
Maresca, Danilo         Pontone, Fabrizio          Todisco,Arturo        Salerno, Lidia
Marongiu, Giovanni Cerminara, Francesco Mongiello,Alessio Carciofi, punte
avanzate la già citata prof. ganziale e Enrico Ferrettiche con il suo Turismo e
Consigli ha meritatamente vinto a novembre il premio come miglior blog in BTO. Ci
sono anch'io ma questa è un'altra coincidenza, come la grafica nuova di Google.
Incentivare le recensioni del vostro hotel

di Pietro Soddu



                                                Le recensioni sui siti come Trivago,
                                                Tripadvisor e Booking sono importanti per
                                                le strutture turistiche, per vari motivi.
                                                Decisa importanza hanno le recensioni
                                                estrapolate da Google Maps, perchè sono
                                                direttamente collegate ai risultati del
                                                motore di ricerca e possono pertanto
                                                influenzare la scelta del turista. Ci sono
                                                anche siti di una certa rilevanza che
                                                ospitano recensioni di tipo professionale,
                                                basate sulle esperienze dirette e reali dei
                                                viaggiatori.

Per salire su Google Maps nelle ricerche di natura localistica, occorre senza dubbio
ottenere recensioni, non interessa se buone o cattive (meglio buone, chiaro). Il fattore
più importante di posizionamento nel Google Local Box, rispetto alle recensioni, è la
loro diffusione. Se un sito riceve fresche recensioni da più fonti local, riesce a scalare
le posizioni di vertice, anche se le recensioni dei consumatori provengono da siti che
si occupano di questa materia in modo non professionale, che tuttavia comprovano la
“località” per via della loro forte tematizzazione (si pensi a un blog di viaggi, molto letto,
che ha per oggetto una particolare località turistica).

Negli ultimi tempi pare che Google abbia allargato lo spettro della sua raccolta di
recensioni, comprendendo anche siti non tradizionali, fonti non ufficiali, ma dotate
comunque di un certo trust. Parte di questa apertura rientra nella strategia legata a
Google Places e intende potenziare di molto la struttura localistica della rete, anche in
previsione dello sviluppo delle tecnologie Mobile. Così abbiamo che Google Places estrae
recensioni anche da blog e siti ad alto potenziale localistico: immaginate un servizio su un
hotel fatto da un sito ufficiale di un ente locale. Questa potrebbe essere la fonte local del
futuro, cui prestare notevole attenzione.


Perché recensire un hotel?

Per questo motivo è decisamente importante ottenere recensioni, possibilmente buone, in
modo continuo, da parte degli ospiti. I siti social possono aiutare in tal senso: un cliente
soddisfatto oggi può esprimere la propria soddisfazione attraverso la condivisione. Se
offrite un servizio degno di nota, il cliente sarà portato per vari motivi a pubblicizzarlo.

a) In primo luogo lo fa perché non riesce a sottrarsi al forte richiamo della coerenza.
Anche se l’albergo avesse generato minori aspettative, il cliente difenderà comunque la
scelta, per difendere implicitamente il costo di una delusione, che siccome viene sfumata
apparentemente è stata pagata di meno.

b) In secondo luogo se l’albergo è un albergo che piace, il cliente non potrà non vantarsi
del proprio soggiorno in un locale così rinomato, che piace anche ad altri. La regola
del “piace alla gente che piace” è ambivalente: più un posto piace, maggiore è la sua
consacrazione e il potere che esercita in termini di giudizio di valore, anche nei confronti
di coloro che non l’hanno mai visto.
c) Le vacanze sono sempre un momento di divertimento e di condivisione per
antonomasia: il periodo perfetto da far conoscere agli amici, per suscitare ammirazione,
invidia ed elevare il proprio status sociale. Anche se non si è disposti ad ammetterlo,
questo forte impulso domina molte delle nostre scelte. Perchè allora non sfruttarlo?

Il miglior modo per avere recensioni online è incentivarle. A mio parere tre quarti del
lavoro di incentivazione può essere svolto in loco dall’albergatore o dal responsabile
marketing della struttura. Idee per gli incentivi? Come ho scritto altre volte è necessario
dare ai clienti un input. State certi che se il cliente è entusiasta, o al contrario arrabbiato
nero, se potrà far conoscere il proprio stato d’animo lo farà. Come diceva lo spot:
prevenite, anzichè curare. Le informazioni sul vostro sito, che dovrete far trovare in ogni
camera, attraverso un elegante brochure informativa, comprensiva di profili aziendali
Facebook, devono anche riguardare i suggerimenti per scrivere le recensioni e contenere
magari un url di una pagina di lancio verso i siti di recensioni. Una pagina dell’hotel che
contenga un indirizzario che punta a tutti i siti di recensioni… ovviamente con NOINDEX,
NOFOLLOW impostato!

Dei test suggeriscono inoltre che il miglior modo per ottenere recensioni gratuite è
organizzare un contest, che a volte sa molto di villaggio d’animazione, ma che in realtà,
a seconda di come è organizzato, può fruttare parecchi vantaggi, dalle recensioni alle
iscrizioni sui social, dalle foto ai video degli ospiti in giro per la rete. Potete mettere un
premio in palio tra i clienti che durante la permanenza dimostrino di aver rilasciato una
recensione in uno dei siti indicati. Allo stesso modo il contest può riguardare l’aggiunta
dell’amicizia nei profili social o la sottoscrizione della fan page o l’uso più generico del
tasto “mi piace”, che ormai sta impazzando ovunque.

Come metodo non suggerite recensioni positive a prescindere. Lasciate che i clienti si
divertano, fornite loro spunti per uscire e trarre belle impressioni dai luoghi, dal calore
e dalla simpatia del personale, dall’interesse suscitato dagli eventi… e poi organizzate
l’estrazione dei premi. Non sollecitate recensioni positive, il solo mettere a disposizione un
premio (che non dev’essere una foto-cartolina, ma un premio di un certo valore, che può
farvi “incassare” una cinquantina di recensioni…) vi metterà al riparo da sorprese sgradite.
Se qualcheduno si lamenterà per voi albergatori sarà solo una lezione per migliorare i
vostri servizi.

Per sollecitare la presenza sui social network sites organizzate delle gare tra i video e le
foto più belle, ma fate sempre in modo che il voto si tenga online, su Facebook, attraverso
i bottoni “mi piace”, ma soprattutto abbiate cura di fornire tutte queste informazioni
all’interno di una brochure elegante, simpatica e fresca di tipografia, con tutto ciò che
serve per aiutare il cliente ad aiutare voi.


I 4 quesiti da porsi per imparare a gestire al meglio le
recensioni negative

di Booking Blog


Sempre più spesso si manifesta per l’albergatore la necessità di rispondere
alle recensioni negative pubblicate dai clienti sui siti di reviews come
TripAdvisor: chiunque gestisca
un hotel oggi si rende conto che è necessario
intervenire tempestivamente per costruire una buona
brand reputation della struttura.

Sebbene vi sia questa consapevolezza però, molti
albergatori    decidono      deliberatamente        di    non
rispondere, amplificando il danno derivante dalla
cattiva recensione. Questo sopr
attutto per mancanza di tempo, per difficoltà nell’esprimersi,
ma soprattutto per i dubbi sul possibile intervento.

“Che cosa devo rispondere? Che atteggiamento dovrei assumere? Devo essere io a
scrivere o posso farlo fare ad un collaboratore?” Queste sono solo alcune delle domande
che si affacciano alla mente dell’albergatore nel momento stesso in cui è necessario agire
a fronte di un brutto commento on-line.

Già più volte vi abbiamo dato indicazioni e consigli sull’argomento, ma oggi vogliamo
condividere con voi i validi spunti di Daniel Edward Craig, consulente alberghiero con una
carriera alle spalle che ha toccato molti ruoli all’interno di strutture ricettive, dal front desk
alla direzione.

Di seguito 4 punti su cui riflettere, corredati da esempi di risposte proattive ed efficaci:

    1.   Devo rispondere a tutte le recensioni?

         Rispondete a tutte le possibili lamentele che possano emergere dalle
         recensioni, anche soltanto per scusarvi e prendere atto del problema. Se non
         lo farete, l’utente penserà: “Evidentemente quello che è scritto è tutto vero”,
         oppure “All’hotel non interessa”.
         Qualche volta rispondete anche alle recensioni positive, per dimostrare
         il vostro apprezzamento, ma non a tutte: gli utenti visitano TripAdvisor per
         leggere le opinioni degli altri, non una serie di gongolanti auto-elogi da parte di
         albergatori.
         E non siate troppo pomposi nelle vostre risposte, ma mantenete un tono
         pacato e colloquiale:
             Es. Risposta sconsigliata: “E’ con estrema gioia che prendo atto delle
         sue preziose osservazioni riguardo ai nostri amati dipendenti, che sono
         profondamente orgogliosi di offrire un servizio eccellente ai nostri apprezzati
         clienti”.
            Es. Risposta consigliata: “Grazie per le sue belle parole, che ho condiviso
         con tutto il nostro staff. Siamo davvero contenti di sapere quanto le è piaciuto il
         suo soggiorno qui e speriamo di averla di nuovo al più presto nostro ospite”.

    2.   Chi dovrebbe rispondere?

         Data l’influenza delle recensioni sul processo decisionale degli utenti, è bene
         che queste siano gestite dachi ha un ruolo preminente nell’albergo, come il
         responsabile marketing o il direttore, che dovrà comunque sempre metterne al
         corrente tutto lo staff e condividere con esso problemi e strategie per risolverli.
         Può andare bene anche un manager con un buon uso della parola o un assistente,
         ma è consigliabile che la risposta sia preventivamente concertata. In alcuni
         casi sarebbe meglio evitare che sia il proprietario a rispondere, perché può
         accadere che chi è troppo coinvolto si dimostri assai poco diplomatico.
Es. Risposta sconsigliata: “Come si permette di insultare il mio splendido
     hotel? Non sono assolutamente d’accordo con la sua opinione”.
         Es. Risposta consigliata: “Grazie per le sue critiche, siamo sicuri che si
     riveleranno consigli costruttivi per migliorare il nostro servizio sempre di più”.

3.   Quando rispondere?

     Prima risponderete meglio sarà. Più una lamentela rimarrà senza risposta
     in prima pagina, più rischierete di provocare una pessima impressione
     sui vostri potenziali clienti. Ma prima di intervenire, informatevi sul problema
     o l’accaduto oggetto della lamentela, fate una bozza della risposta, dormiteci
     sopra, assicuratevi che sia in corretto italiano o inglese e soprattutto
     evitate qualsiasi polemica o offesa (rischiando per altro che la recensione non
     venga neanche pubblicata).
     Per rispondere sempre prima possibile, utilizzate tutti i tool a vostra disposizione,
     come il TripAdvisor Alert, per ricevere notifica di ogni nuova recensione.
        Es. Risposta sconsigliata:“Avrei preferito che ci facesse presente il
     problema quando era ancora in hotel…”
        Es. Risposta consigliata: “Speriamo sinceramente che le faccia piacere
     sapere che in seguito al suo feedback, abbiamo deciso di apportare questi
     cambiamenti presso il nostro hotel per offrirvi un servizio sempre migliore…”.

4.   Che cosa dovrei dire?

     Una risposta troppo sommaria rischia di rendere ancora peggiore la vostra
     posizione: se la vostra risposta sarà efficace, concreta e completa, gli utenti
     potranno capire che all’hotel interessa davvero l’opinione dei suoi clienti.
     Ringraziate l’autore, scusatevi per l’accaduto e spiegate come avete intenzione di
     intervenire se non lo avete già fatto. Una raccomandazione: rispondete in modo
     diverso ad ogni recensione e non con una formula standard. Sarebbe una
     dimostrazione di disinteresse e superficialità.
         Es Risposta sconsigliata: “Lasciamo perdere i giri di parole, come lei ha
     fatto nella sua affermazione: L’hotel peggiore che abbia mai incontrato. Sì quella
     mattina non abbiamo proprio operato al meglio, ma alcuni clienti si erano già
     lamentati e due dei nostri dipendenti avevano chiamato che non sarebbero venuti
     perché malati…”
          Es. Risposta consigliata: “Chiaramente quella mattina non abbiamo offerto
     il servizio con la stessa qualità che offriamo di solito, e per questo mi scuso. Le
     assicuro che ho avuto modo di rileggere con attenzione il suo commento insieme
     al responsabile del nostro ristorante…”.

     Se ancora non vi siete decisi a rispondere alle recensioni on-line del
     vostro hotel, riflettete su questo: se un cliente venisse a lamentarsi di
     una vostra mancanza al front desk, gli voltereste le spalle? Non credo,
     parlereste con lui e fareste di tutto per risolvere quanto prima i suoi
     problemi. Lo stesso vale per le recensioni: non rispondere ai commenti
     negativi sarebbe come voltare le spalle ai vostri clienti!
Gli utenti non prenotano sul tuo sito? Ecco alcune cause!

di Danilo Pontone

Interessante la ricerca Making Usability a Priority for Travel Sites di eMarketer che
evidenzia quali sono le cause principali che hanno indotto gli utenti americani
ad abbandonare il sito di una struttura ricettiva al momento di una prenotazione.

I dati che riporterò di seguito possono tornare utili anche agli albergatori del settore
turistico italiano, in quanto vengono evidenziati elementi necessari nell’usabilità di un
sito web. Se il sito non è “navigabile” al meglio, se non risponde ai requisiti necessari
per un utente, si rischia di perdere possibili conversioni. Un aspetto che avevo in passato
sottolineato nel postEcco come si perde una prenotazione e un cliente.

Ma vediamo cosa è emerso dalla ricerca di eMarketer:




Le ragioni principali per cui gli utenti (travel bookers) non hanno completato una
prenotazione sono:

  ▪ 43% sussiste l’importanza del prezzo: quando è troppo elevato per le proprie
    esigenze allora è meglio cercare altrove. Attenzione quindi a come ci si propone
    economicamente parlando.
▪ 11% abbandona il sito di una struttura ricettiva perchè non vuole registrarsi
     sul sito. Effettivamente non ha senso vincolare un utente alla registrazione al
     momento della prenotazione. Un passaggio che, se proprio, si può effettuare
     successivamente alla prenotazione!
  ▪ 11% abbandona il sito dopo che non hanno potuto portare a termine la
     prenotazione di ciò che volevano. Non trovano ciò che vogliono. Meglio
     controllare sempre se quello che si mette online è funzionale a tutti gli effetti.
  ▪ 11% trova il sito troppo lento. Quindi meglio verificare la velocità del proprio
     sito web, cioè quanto tempo impiega ad aprirsi la home page, quanti secondi
     impiegano le altre pagine etc.
  ▪ 9% dice che nel processo di prenotazione venivano richieste troppe
     informazioni. Quando ci sono troppi campi obbligatori da compilare l’utente
     perde facilmente la pazienza.
  ▪ 9% il sito è troppo confusionario. Meglio un sito semplice rispetto ad uno
     esageratamente dispersivo. Ci vuole chiarezza e semplicità del messaggio.
  ▪ 6% se il processo di prenotazione è troppo lungo, allora è meglio
     abbandonare tutto. Un buon software di booking effettivamente dovrebbe
     consentire di prenotare in 3 clic. Troppi passaggi per una semplice prenotazione
     online sono un rischio.
  ▪ 6% di utenti che non si fidano a dare informazioni sulla carta di credito
     online( in Italia sono sicuro che la percentuale si alzi di parecchio).
  ▪ 5% ha trovato errori nelle pagine, nel senso che cliccando su un link queste
     andavano in crash, ovvero erano inesistenti!
  ▪
Solo il 30% ha effettuato la prenotazione esattamente sul sito nel quale erano
capitati.

Tra questi elementi critici forse potresti trovare qualcosa che presenta anche il tuo sito
web.
Il modo migliore per evitare di incorrere in errori di questo tipo è quello di testare
l’usabilità delle proprie pagine mettendosi nell’ottica del potenziale cliente.
Per assurdo, la cosa migliore in assoluto, sarebbe che tu prendessi il primo passante per
strada, lo invitassi a sedersi davanti al tuo PC e gli chiedessi di farsi un giro sul tuo sito
web:quanto credi che impiegherebbe a cercare ciò che gli dici di trovare?


Disintermediazione Turistica – Parte 2 – Seo & Pay Per
Click

di Enrico Ferretti




                                  Nella prima parte della “guida
                                  per la disintermediazione
                                  turistica”       ho      descritto
                                  alcuni elementi on site che
                                  devono assolutamente essere
                                  presenti all’interno del sito web
di una struttura ricettiva (grafica accattivante, foto e testi di
qualità, booking engine per prenotazioni online, cms per la
  gestione dei contenuti, etc..).

  A questo punto siamo circa a metà dell’opera, poiché abbiamo un sito web in grado
  di presentare al meglio la nostra struttura dal punto di vista estetico, ma anche di
  ricevere prenotazioni dagli utenti in maniera semplice e veloce. Dunque cosa ci manca? I
  visitatori!
  Comprereste una bellissima macchina per poi tenerla dentro un garage? Non basta
  realizzare un sito come si deve, bisogna renderlo visibile!
  SEO – Search Engine Optimization

  Per ottenere la giusta visibilità su internet è necessario che un sito web sia ottimizzato
  per i motori di ricerca, che sono lo strumento più utilizzato dagli utenti per trovare
  informazioni su hotel, viaggi e quant’altro.

  Le attività e le tecniche necessarie per la conquista delle prime posizioni nei risultati
  organici di Google, Yahoo e Bing, sono conosciute con il termine SEO, vale a dire Search
  Engine Optimization, cioè ottimizzazione per i motori di ricerca.

  Questo significa che un sito web per battere gli altri siti concorrenti, deve avere una
  struttura, un codice di programmazione e dei contenuti studiati scrupolosamente in
  funzione degli obiettivi di visibilità che si vogliono perseguire.
  Per ottenere risultati migliori sarebbe opportuno che questo lavoro certosino venisse
  effettuatoman mano che il sito prende forma, quindi vi conviene affidare il compito ad
  una web agency in grado di curare sia la parte grafica, che il lato SEO.

  Di seguito le fasi del lavoro di Search Engine Optimization:

  1) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
• Definizione del target di clientela dell’hotel
• Definizione delle strategie di web marketing (costi, tempi, operazioni di promozione)
• Scelta delle parole chiave più pertinenti (ad alto traffico e long tail)

  2) OTTIMIZZAZIONE DEL SITO
• Ottimizzazione dei contenuti del sito (stesura testi descrittivi, creazione landing pages)
• Ottimizzazione struttura e codice delle pagine interne
• Ottimizzazione tempi di caricamento (page speed per fattore velocità)

  3) INCREMENTO LINK POPULARITY
• Inserimento del sito nei motori di ricerca ed in directory di settore
• Attività per aumento link Popularity, Pagerank e Trustrank

  4) MONITORAGGIO, MANTENIMENTO, REPORT
• Controllo costante delle posizioni del sito nel ranking
• Attività di mantenimento e correzione per il raggiungimento degli obiettivi
• Reportistica con i risultati del posizionamento inviati periodicamente
  Dopo aver completato anche la fase SEO relativa all’ottimizzazione, abbiamo finalmente
  terminato con gli elementi on site e quindi il sito web può essere finalmente pubblicato
  online e segnalato ai motori di ricerca, i quali lo analizzeranno meticolosamente prima
  di cominciare a dargli la giusta visibilità nelle prime pagine dei risultati (per un sito nuovo
  si va da 2 fino a 10 mesi).
  Dato che la visibilità sui motori di ricerca richiede tempo, vi chiederete: “nel frattempo
  come posso promuovere il sito web del mio hotel?”. La risposta è il Keyword
  Advertising, o conosciuto più comunemente come Pay Per Click.

  Keyword Advertising o Pay Per Click
Il pay per click (PPC) è una modalità di acquisto e pagamento della pubblicità online sui
    motori di ricerca, dove la visibilità è proporzionata alla spesa sostenuta.
    I benefici principali di questa forma di pubblicità sono numerosi, il più importante è
    sicuramentela velocità in termini di visibilità che si riesce ad ottenere, infatti con una
    campagna PPC si ha la possibilità di comparire nelle prime pagine dei motori di ricerca
    “nel giro di poche ore“.
    Proprio per questa motivazione, in una corretta strategia di marketing online è bene
    integrare le campagne PPC con il posizionamento organico, in modo da garantire
    subito un cospicuo numero di visitatori ad un sito web, fino al momento in cui
    quest’ultimo cominci a comparire fra i risultati gratuiti.
    Altro aspetto interessante dei PPC riguarda la possibilità di quantificare con precisione
    assolutala validità dell’investimento, stabilendo sia il tasso di conversione, che
    il ROI .
    Inoltre con il PPC si può decidere per quali tipo di utenti saranno visibili gli
    annunci,circoscrivendo la pubblicazione per area geografica, lingua, orario, etc.
    Queste sono le fasi principali di una Campagna Pay per Click:

    1) DEFINIZIONE PAROLE CHIAVE & UTENTI TARGET
•   Scelta delle parole chiave
•   Analisi del costo medio per ogni click
•   Analisi degli annunci della concorrenza
•   Individuazione utenti target
•   Definizione aree geografiche e lingue che attiveranno gli annunci

  2) DEFINIZIONE BUDGET MENSILE e PREVISIONE CLICK
• Richiesta budget pubblicitario al cliente
• Analisi e previsione dei click in base al budget prestabilito
• Eventuale definizione di una cifra più idonea per il raggiungimento degli obiettivi

  3) CREAZIONE E PUBBLICAZIONE ANNUNCI PUBBLICITARI
• Creazione annunci con testi descrittivi persuasivi
• Suddivisione degli annunci per rispettive parole chiave
• Pubblicazione degli annunci sui canali più idonei con link alle rispettive landing pages

    4) MONITORAGGIO, OTTIMIZZAZIONE, REPORTISTICA
•   Controllo periodico della campagna
•   Analisi statistiche (impression, click, conversioni)
•   Ottimizzazione campagna per ROI e Budget
•   Reportistica mensile dei risultati ottenuti

    Per ora è tutto, nella terza parte della guida inizieremo a parlare degli elementi OFF SITE,
    per cui rimanete nei paraggi.


    Online Travel Agency e Web Marketing Turistico

    di Danilo Pontone

    Un mio precedente post l’ho sviluppato partendo da uno scambio di battute che c’era
    stato tra me e @alfonsodilieto su Twitter. Ne erano uscite alcune considerazioni su
    TripAdvisor che invita gli utenti a scrivere una recensione sul proprio hotel attraverso
    un banner da inserire nella home page del proprio sito istituzionale.
    Ma tra me e Alfonso ci sono stati altri botta e risposte. Voglio soffermarmi un momento
    su un discorso in particolare. Lo faccio partendo da questo concetto:
ovvio #disintermediazione tutta la vita. Però spesso per                   gli   albergatori
     sembrano meno costose le OTA rispetto al #webmarketing


Ritorna in gioco l’importanza della disintermediazione. Ormai si è capito quanto conti
questo aspetto. Valorizzare i propri servizi e tutta la struttura ricettiva senza dover
chiedere supporto ad aziende terze: spesso i portali turistici. Ma come viene
giustamente detto da Alfonso Di Lieto, le OTA (Online Travel Agency) sembrano essere
meno costose che affidarsi, per esempio, alle web agency o consulenti che facciano
attività di web marketing.
Però cerchiamo un attimo di guardare in faccia la realtà: meglio scegliere la strada più
comoda ma più dispendiosa o quella più difficile che porterà più risultati?
                                                                   Naturalmente la strada più
                                                                   difficile è quella dell’attività
                                                                   personale di web marketing
                                                                   (turistico).      Ci      sono
                                                                   tantissime     strategie     da
                                                                   poter attuare, tante regole
                                                                   da dover seguire, tanti
                                                                   suggerimenti che gli esperti
                                                                   del      marketing       online
                                                                   “sfornano”
                                                                   quotidianamente. A che
prezzo? Spesso a prezzi elevati (non sempre a onor del vero), ma con la possibilità che nel
medio lungo periodo la propria struttura ricettiva potrà avere maggiore fortuna e
maggiore riconoscibilità.
I portali turistici invece, sicuramente meno costosi nell’immediato, porteranno a delle
perdite nel medio lungo periodo, che anche se all’albergatore non sembrerà visibile
lo sarà con carta e dati alla mano. Secondo me è troppo riduttivo pensare di
iscriversi a vari portali turistici per avere un aumento di prenotazioni quando poi
il netto della prenotazione è solo una percentuale di quello che si avrebbe potuto
guadagnare con un’attività e valorizzazione propria di web marketing. Se con il
tuo hotel hai fatto 100 prenotazioni e ci hai guadagnato un ritorno pari al 70%, magari
ci sono altre strutture ricettive che con 100 prenotazioni hanno avuto un ROI del 100%
senza avere bisogno di intermediari.
Però attenzione! Io sostengo che i portali turistici siano comunque un buon mezzo
per qualsiasi struttura ricettiva. Considero tali portali come una delle attività di web
marketing. Attenzione: UNA tra le attività di web marketing turistico che si possono fare.
I portali detengono il vantaggio di facilitare la vendita e la promozione di una struttura
alberghiera. Questo è sicuro! Sopratutto quando ci si affida a rinomati portali. Nonostante
tutto, appollaiarsi su questa scelta e unica via è sbagliato. Bisogna studiare, provare e
rischiare con altre strade, perchè trovando quella giusta e sommandola alla via dei portali
d’intermediazione si potrà davvero raggiungere un grado di disintermediazione e successo
online degno di qualsiasi struttura alberghiera.
Adesso non posso stare qui a fare un elenco di suggerimenti e strategie di web marketing
turistico, sicuro che nel corso del tempo se leggerai questo blog troverai diversi spunti,
oltre che a trovarli sparsi per tutto il web. Ma visto che sono partito da un’affermazione
dell’amico Alfonso Di Lieto, è evidente come di soluzioni di web marketing ve ne siano,
seppur possano sembrare più difficili e costose da sostenere.
E tu come la pensi: meglio la via più facile, quella più difficile o entrambe?
Niente       web      2.0     per      il   turismo        della     Sardegna:           la
promozione punta su qualità della vita e sceglie la carta
stampata

di Lidia Marongiu

                         In Sardegna vivi di più. E’ questo il messaggio
                         della      nuova“campagna            promozionale
                         turistica della Sardegna” che per attrarre
                         turisti dal centro e nord Europa ha scelto di
                         puntare sulla qualità della vita e la sua storia
                         millenaria. Qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo,
                         del vino e della vita in generale tanto che
                         sarebbe questo il segreto della Sardegna che – lo
                         dice l’assessore al turismo Sannitu – vanta la più
alta percentuale di centenari al mondo. E proprio “zio” Paolino Scattu,
nonnino sardo di 101 anni, è stato scelto come testimonial della campagna.

Insomma il nuovo messaggio mi piace anche se la qualità di vita in Sardegna è molto
più alta per chi ci va in vacanza piuttosto che per chi ci vive. E su questo se volete ho le
prove!

Quel che invece mi lascia un po’ sbigottita è che questa campagna da 1 milione di
euro prevede solo l’uso di (alcuni) media tradizionali (quotidiani e periodici) e trascura
completamente la pianificazione su social network, social media e addirittura
l’adeguamento di contenuti e immagine nel sito isituzionale Sardegna Turismo (dove
la nuova campagna è presente solo con questo articoletto). Per giunta tutta la
comunicazione si concentra nei soli mesi di maggio e giugno, quando secondo me i turisti
dal centro nord Europa o sono già arrivati o hanno comunque già deciso dove andare.

Insomma i nuovi flussi turistici del 2010 verso la Sardegna dovrebbero essere mossi e
smossi con 60 annunci programmati su Le Figaro, The Times, Süddeutsche Zeitung, El
Pais Corriere della Sera e periodici nazionali come Panorama, Donna moderna, Gente etc.

Invece sul web e in particolare sui social media la campagna “In Sardegna vivi di più” non
c’è.

E che importa se numerosi studi e ricerche ci dicono che il 52% degli acquisti turistici
nel mondo avviene su internet e che l’82% delle decisioni di viaggio sono influenzate
da ricerche e informazioni acquisite attraverso la rete? E che importa se regioni come la
Toscana hanno scelto di mettere su un’infrastruttura di comunicazione dove il rapporto
tra social media e media tradizionali è 80/20 e 2 milioni di euro sono stanziati solo in
advertising su Google?

Insomma vanno bene i nonni centenari, la storia millenaria della Sardegna e gli ulivi di
4.000 anni. Va bene tutto il grande passato della Sardegna ma per la comunicazione
turistica non sarebbe più utile metterci un po’ più di futuro?
E venne il giorno di TripWow …

di Salvatore Menale

TripAdvisor ha da pochi giorni annunciato il lancio di TripWow, una divertente e facile
“applicazione slide Show” dedicata al mondo dei viaggi.
E così – come negli ultimi giorni Facebook mette a disposizione degli iscritti la
creazione di community, in special modo community dedicate al mondo dei viaggi-
anche TripAdvisor, consapevole dell’importanza di costruire una community intorno al
proprio brand offre ora la possibilità ai viaggiatori di tutto il Mondo di poter creare
slide show personali inserendo le foto delle proprie vacanze.




                    TripWow è una divertente applicazione di TripAdvisor
Peraltro la creazione di presentazioni su TripWow è estremamente semplice e
veloce: i viaggiatori dovranno semplicemente caricare foto selezionando posti ove sono
stati, TripWow pensa al resto; ho provato a realizzare un mio slide show personale e mi ci
sono voluti circa 30 secondi !
Ovviamente non manca l’aspetto social. I video e le presentazioni possono infatti
essere facilmente condivise con amici e parenti tramite il classico strumento della posta
elettronica o siti di Social Networking come Facebook, Twitter e MySpace. E’ peraltro
possibile inserire le presentazioni nei propri blog o siti web.
Per iniziare, ti basterà collegarti a http://tripwow.tripadvisor.com


Valutazione dei portali turistici delle destinazioni

da Formazione Turismo di Francesco Mongiello
Nella valutazione dei siti web si dà ancora molta importanza agli aspetti legati all’impatto
visivo, soprattutto la prima impressione, e quindi si valuta la grafica e i colori o la scelta
delle immagini e dei caratteri, si considera la chiarezza e la sinteticità dei testi e si misura
la semplicità con cui si può passare dalla home page alle diverse sezioni o spostarsi
tra queste senza dover superare i 3 click considerati accettabili anche dal navigatore
più frettoloso, con il menu di navigazione che consenta sempre di orientarsi durante il
percorso.

Talvolta si adottano anche criteri per valutare la “completezza” delle informazioni, che
però è un aspetto assolutamente imponderabile giacché non può essere parametrato né
alle intenzioni (soggettive) dell’emittente, né alle esigenze informative dei destinatari,
che vengono stimate sulla base di ricerche di mercato sempre più inadeguate data la
crescente indeterminazione delle attese dei consumatori o, in alcuni casi, stabilite dagli
stessi valutatori in base a canoni del tutto soggettivi.

È dunque ancora il criterio dell’utilizzabilità (amichevole) a prevalere nelle valutazioni,
sebbene da qualche tempo vadano assumendo maggior rilievo la multimedialità dei
testi e, soprattutto, l’impiego di strumenti del Web 2.0 che permettono all’utente di
chiedere maggiori informazioni, inviare e-mail, condividere i contenuti nei social network,
commentare, partecipare a dibattiti, giochi interattivi o a concorsi, effettuare visite o tour
virtuali, fare prenotazioni e acquisti (valutando anche la possibilità di finanziamenti), ed
altre possibilità operative e interattive permesse.
Gli aspetti della “comunicazione emozionale” di un sito web, quindi, a parte l’interattività
funzionale, sono pressoché assenti dalle valutazioni, anche perché è molto difficile
individuare degli indicatori oggettivi su cui basare questo tipo di analisi. Un tentativo
di valutazione in questo senso fu avviata alcuni anni fa dalle società Astra e Alphabet
con una ricerca denominata “Alice nel paese delle meraviglie di internet” che, oltre
a valutare le logiche di relazione interattive adottate dai diversi siti esaminati, tra
cui alcuni siti turistici, aveva analizzato anche le costruzioni semiotiche, e cioè le
modalità di linguaggio, e non solo tecniche, con le quali essi si rivolgevano ai navigatori
per determinare il coinvolgimento, ritenendo che i messaggi che lasciano passivo il
destinatario non sono solo poco efficaci, ma sono anche incoerenti col mezzo.

Rispetto a questo profilo attinente ai linguaggi utilizzati, nella valutazione di un Portale
turistico, però, le analisi diventano più complesse perché si tratta di uno strumento che
può avere una molteplicità di obbiettivi e di funzioni. Per le piattaforme promozionali
on-line delle destinazioni, la qualità della comunicazione è data sia dalla capacità di
suscitare desiderio e interesse a visitare una località, sia dalla prontezza nel dare tutte
le informazioni pratiche per realizzare il desiderio suscitato, anche mediante link esterni
(ma validati dallo stesso portale) che consentano di scegliere modalità di trasporto o di
sistemazione e di agevolare la prenotazione di servizi, escursioni, visite ai musei, ecc.
Contenuti questi ultimi che – al di là degli aspetti di linguaggio informatico, richiedono
l’esistenza, a monte, di unadestination management organizzation (DMO) che sappia
integrare la rete locale dell’offerta turistica intesa nel senso più ampio.

Recentemente uno strumento di valutazione specifico dei portali turistici di
destinazione è stato messo a punto dalla IULM che si è posto l’obbiettivo di comparare
il posizionamento di portali turistici italiani con quelli degli altri paesi (turisticamente
leader o emergenti) per fornire, alle imprese e alle istituzioni impegnate nella promozione,
elementi di conoscenza e di analisi che possono essere utili per migliorare la competitività
dell’offerta italiana anche attraverso l’utilizzazione del web. La ricerca, commissionata
da Confturismo – cui aderiscono le imprese turistiche della Confcommercio – è stata
effettuata selezionando un set di indicatori strutturati sulla base di quattro prospettive di
analisi e ha consentito di rilevare le strategie messe in atto dai principali portali turistici di
diversi paesi, regioni, aree turistiche omogenee e grandi centri urbani di tutto il mondo.

Per quanto riguarda le prospettive di analisi dello studio, la prima valuta la website
popularity dei portali, senza però discostarsi dai criteri adottati dai grandi motori di
ricerca per assegnare la posizione nelle liste dei risultati delle interrogazioni, e la seconda
– customer perspective – valuta l’accessibilità del sito, la facilità di navigazione,
l’attrattività visiva e l’aggiornamento dei contenuti: si tratta, come si vede, di due
prospettive assolutamente tradizionali, utilizzabili per tutte le tipologie di siti, che non
tiene conto del fatto che i portali turistici, per la loro stessa natura e funzione, non
dovrebbero essere giudicati per il rapporto tra la numerosità dei link in entrata e quelli in
uscita, se non altro perché vengono visitati da chi ha già un’idea della località o del paese
per un progetto di vacanza.

Il portale turistico si rivolge a chi vuole confermare un desiderio ancora vago di andare
in un certo posto e quindi deve, prima di tutto, stimolare la curiosità del potenziale
viaggiatore, poi suscitare un interesse più determinato attraverso la prospettazione
di differenti opportunità, anche mediante collegamenti con altri siti, poi ancora farlo
viaggiare con la fantasia, non solo dandogli la possibilità di costruire un tour virtuale,
ma anche attraverso la visualizzazione di immagini che devono essere selezionate
comeesclusive della località e, nello stesso tempo, inclusive rispetto al destinatario.
Solo dopo il viaggio con la fantasia e le anticipazioni emotive, il portale deve richiamarlo
nell’area informativa per dargli le indicazioni utili per prenotare e mettersi in viaggio
concretamente, sapendo che quest’ultimo step non è quello più importante perché, se il
portale avrà saputo accrescere il desiderio e avrà suscitato interesse, esso ha già ottenuto
un risultato molto importante in termini di promozione.
Per le altre due prospettive di analisi individuate dallo studio della IULM, invece, si deve
dire che esse appaiono più direttamente legate alla specificità dell’oggetto e quindi meglio
finalizzate a valutare l’efficacia comunicativa dei portali turistici. Una, la prospettiva
di marketing effectiveness, fa riferimento alla marca della destinazione e alla
presentazione del prodotto in rapporto alla segmentazione del mercato e ai diversi
“turismi”, alle partnership attivate e a tutto ciò che attiene alla comunicazione di
marketing. L’altra prospettiva, destination information, valuta la qualità dei contenuti
veicolati in rapporto alle risorse del territorio, ai servizi e alle infrastrutture, ai trasporti e
agli eventi, più o meno calendarizzati, e tiene conto non solo dell’utente finale, ma anche
delle informazioni utili per gli operatori e per i media, comprese le gallerie di immagini
scaricabili gratuitamente.

Manca però una quinta prospettiva di analisi – forse la più importante per un portale
turistico – che è quella della valutazione della qualità emozionale, e cioè della capacità
di sedurre e quindi di accrescere il desiderio e la curiosità del potenziale viaggiatore verso
la destinazione, determinando così anche un interesse diretto e una convenienza per
l’operatore turistico ad inserire la località nella sua programmazione perché essa – già
desiderata, conosciuta e apprezzata – richiede solo di essere “venduta”.

La qualità emozionale di un sito, non solo turistico, del resto, incide anche sulla percezione
soggettiva del tempo di attesa delle diverse applicazioni sul video. È noto che il navigatore
non è disposto ad aspettare più di tanto la risposta e sono stati effettuati degli esperimenti
neurologici molto accurati – mediante elettrodi che rilevano gli impulsi cerebrali e l’analisi
della muscolatura facciale – con i quali è stato misurato lo “stress da web”. Da questi studi
è risultato che la maggior parte degli utenti concede solo 10 secondi per rispondere, dopo
20 secondi esaurisce la pazienza e, allo scadere del minuto, tende a cambiare sito: di qui
l’attenzione alla performatività dei siti.

Ma queste ricerche misurano solo il tempo “oggettivo” e non tengono conto della qualità
delle aspettative suscitate o di alti aspetti che incidono sulla percezione soggettiva del
tempo, come la visualizzazione di immagini particolarmente suggestive e non ripetute
dopo un brevissimo intervallo.

Giuliano Faggiani
Docente di Sociologia del turismo e consulente di comunicazione turistica
Cell. 347 3600037
Mail: dataidea.turismo@libero.it

La valutazione dei portali turistici delle grandi destinazioni: un confronto
internazionale


Sempre di più verso un viaggiatore filantropo

di Arturo Salerno

Da semplice turista singolo che si recava in agenzia e che la propria esperienza di viaggio
rimaneva relegata nei propri ricordi dentro gli scatti di un macchina fotografica a rullino, a
navigatore sociale che condivide le proprie esperienze di viaggio con tutti coloro che sono
in cerca delle stesse emozioni, fino a diventare un viaggiatore filantropo che condividerà
consigli, suggerimenti, attenzione in tempo reale e che costruirà, seguendo le proprie
tappe del viaggio e andando oltre a ciò che aveva programmato, un prodotto turistico
collaborativo accresciuto dall’esperienza collettiva di altri viaggiatori che ripercorrendo lo
stesso percorso seguiranno nuove strade.
Il viaggiatore filantropo ama viaggiare e si sente il Marco Polo dell’era digitale, in continua
    scoperta di nuovi posti, uscendo fuori dai percorsi stabiliti e nel mentre questo accade la
    collettività potrà seguirlo e aiutarlo in questa nuova avventura.


    L’evoluzione del turista e dei siti internet

    Il passato: pagine statiche e comunicazione unidirezionale
    Scenario sul web: i primi ad essere sul web erano coloro che riuscivano a captare l’intera
    richiesta
    Il turista: è una singola persona che riceve proposte e che non riesce, pur volendo, a
    conversare e a farsi sentire

    Il presente: pagine dinamiche e comunicazione bidirezionale
    Scenario sul web: tanti attori ognuno con la propria proposta di viaggio
    Navigatore sociale: gli piace navigare nella rete per cercare informazioni e conferme
    sulla propria scelta di viaggio. Utilizza i social network per conoscere l’opinione delle
    persone sulla bontà delle proprie scelte e utilizza i consigli per diminuire il rischio.
    Conversa e condivide.

    Il futuro: interconnessione multi piattaforma e realtà aumentata
    Scenario sul web: sempre più dinamici, sempre più aperti alla condivisione, sempre più
    persone connesse, sempre meno pagine connesse
    Viaggiatore filantropo: ama condividere le proprie esperienze di viaggio in tempo reale
    con le persone che considerano ripercorrere le stesse strade e partecipa attivamente
    alla co-creazione di un nuovo prodotto turistico a cui ciascuno darà un senso diverso
    al percorso tracciato. In sostanza siamo di fronte alla realizzazione di un viaggio
    collaborativo tra viaggiatori.


    E tu sei pronto ad evolverti?

◦   Saper dare le giuste risposte.
◦   Saper dialogare
◦   Saper condividere
◦   Saper regalare senza chiedere nulla in cambio
◦   Facciamo parlare su di noi
◦   Noi non siamo i migliori

    Vuoi sapere cosa sta accadendo ora nel mondo del turismo on-line? Allora non puoi
    mancare a questo evento: L’Umbria e l’evoluzione Social del Turismo on Line
                                                                          WTM | C-
                                                                          Magazine non
                                                                          rappresenta
                                                                          una testata
                                                   giornalistica ma è un mero
                                                   aggregatore di notizie presenti sul
                                                   web.
                                                   Non può quindi considerarsi
                                                   prodotto editoriale ai sensi della
                                                   legge del 07-03-2001.

                                                   Questo Magazine può essere
                                                   liberamente divulgato, pubblicato,
condiviso citandone la fonte.

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N° 20 del Web Travel Marketing Magazine

  • 1. Numero 20 del 17 Maggio 2010 WTM|C-Magazine raccoglie, ogni Web Travel Marketing è il primo, e settimana, i post dei maggiori forse esperti ed appassionati di unico, C-Magazine (magazine Web Marketing Turistico. collaborativo) sul Web Marketing WTM C-Magazine è un nuovo modo Turistico. di fruire del Turismo on Line BTO – Buy Tourism Online, Edizione delle Isole A Portoferraio, Isola d’Elba, Centro Culturale De Laugier | 24 e 25 Maggio 2010 Ospiti della meravigliosa Isola d’Elba, torna BTO – Buy Tourism Online con una scintillante Edizione di Primavera. Il 24 e 25 Maggio si tenterà di fotografare un nuovo punto della situazione sul fenomeno web 2.0, più in particolare sul Travel 2.0, con le consuete contaminazioni con mondi apparentemente distanti dal turismo, riproponendo una ormai collaudata formula di eduentertainment che rende gli eventi BTO – Buy Tourism Online imperdibili per chi vuole conoscere, elaborare, agire, incontrare, connettersi.
  • 2. Il tema di quest’edizione sono le Isole, non solo quelle composte da una terra circondata dal mare, ma chi si sente un’isola, qualcosa di diverso dagli altri. Ecco, il 24 e 25 Maggio verrà fatta una riflessione tra la differenza che passa tra quello che penso io di me, della mia offerta, della mia “isola” e quello che dicono di me gli altri, conversando tra loro. Conversando tra loro, raccontando le loro esperienze di viaggio, le persone esprimono così il loro giudizio su di me e quindi, di fatto, sono loro a costruire il mio profilo, mettendo in chiaro i miei punti di forza e debolezza. Una moltitudine d’esperienze diverse, ognuna delle quali raccontata sui Social Network contribuisce a creare il rating di una destinazione turistica, un luogo, un servizio, un prodotto. E’ il Travel 2.0 Il 24 e 25 Maggio BTO – Buy Tourism Online edizione delle Isole, ospitando il pensiero di personaggi e facendo raccontare le aziende, tratterà il tema del 2.0 in questa chiave, cercando di offrire, con i punti di vista di chi converserà con il pubblico, spunti di riflessione, idee da elaborare e qualche strumento per agire. L'Edizione delle Isole è riservata a chi non ce la fa ad aspettare la TERZA EDIZIONE DI BTO - BUY TOURISM ONLINE, Novembre 2010, a Firenze, alla Stazione Leopolda BTO - Edizione delle Isole: manuale di sopravvivenza di Robi Veltroni Sarà uno sbarco in grande stile quello che gli uomini di BTO – Buy Tourism Online farannoall’Isola d’Elba il 24 e 25 maggio. BTO scopre sempre più la sua vocazione travel e esporta il suo modello su un’isola. Dire che sono entusiasta di ciò è poco. Per due giorni il meglio, l’essenza del nuovo, del turismo on-line passerà sullo "scoglio" per dare vitalità nuova ad una vocazione innata nella gente isolana: quella di navigare. Il programma che si sta, di giorno in giorno, completando, è intenso e molto nteressante. Alcuni dei protagonisti sono già transitati tra i post di Officina Turistica. In questo troverai tutti i link per conoscerli meglio. BTO è pericoloso, crea un forte senso di dipendenza e se non stai attento rischierai di diventarne eccezionalmente dipendente. Ecco perché ti invito a leggere attentamente il programma che trovi di seguito e navigare seguendo i link, è un piccolo manuale di sopravvivenza, alcuni sono soggetti molto particolari e c’è da stare attenti. Ouverture: PAOLO IABICHINO, aka IABICUS Direttore Creativo in Ogilvy Italia e autore del saggio Invertising. Lo hanno messo all’inizio perché, senza dubbio, è uno dei più pericolosi. Non ci credi? Leggi cosa ha combinato a Firenze!
  • 3. Presentazione Day Two: MIRKO LALLI Responsabile Comunicazione e Marketing Fondazione Sistema Toscana. Lui è quello di “Voglio Vivere Così” e autore del Blog intoscana.it. Iniziate a dare uno sguardo al suo profilo. ROBERTA MILANO BTO Educational + Università degli Studi di Genova, Campus Universitario di Savona + Blogger + Prof. ganziale: inizia a prendere confidenza con il Milano pensiero leggendo questa intervista dove si parla anche un po' di Isola d'Elba. E magari curiosa un po' nel suo blog. Travel 2.0. GIANCARLO CARNIANI BTO Educational + Coordinatore BTO - Buy Tourism Online 2009: è anche uno degli ideatori di BTO Buy Tourism Online. Guarda cosa ha combinato costui, in associazione a delinquere con l'impagabile ROBERT(ONE) PIATTELLI lo scorso novembre. Clicca qui. RODOLFO BAGGIO Università Bocconi - Master in Economics and Tourism and Dondena Center for Research on Social Dynamics. E' uno dei pionieri del web italiano, sicuramente uno dei più accreditati docenti universitari sui temi del Travel e ora del Travel 2.0. Di abitudine Rodolfo Baggio non delude mai le aspettative di chi viene a ascoltarlo. Ecco due piccoli assaggi (assaggio 1 - assaggio 2) ALESSANDRA ALARI Industry Manager Travel in Google e FRANCESCO MICELI Account Manager, Settore Travel in Google. Una cosa sola ti dico, Google ha cambiato veste grafica da pochi giorni, forse è una coincidenza, ma credo che l'abbia fatto proprio in occasione di BTO Edizione delle Isole. :) MONICA FABRIS Presidente GPF converserà sulle nuove tendenze in atto nel campo Travel, i comportamenti e i valori emergenti: "Turismo e turismi tra realta' e sogno: una nuova dimensione sociale" è il tema del suo intervento.Inizia a conoscerla. ALBERTO COTTICA Progetto Kublai parlerà di Turismo e Territorio e del progetto Kublai, ambiente di progettazione pensato per i creativi, sviluppato con strumenti web 2.0 e orientato allo sviluppo locale. Ecco il progetto. Che ne dici? Perché non inizi ad iscriverti per essere uno dei 250 partecipanti a questo evento? Un doveroso ringraziamento a Fabrizio Niccolai, direttore dell'Azienda di Promozione Turistica dell'Arcipelago Toscano, che ha profuso tutto il suo impegno nella realizzazione di questo evento e a Robert(one) Piattelli che, dopo aver saggiato il territorio elbano con due blitz invernali si è innamorato dell'Isola e con grande passione ha reso un progetto ambizioso una bella realtà. Proprio intorno a Robert(one) Piattelli, che si occupa del marketing e dei social network per BTO, evangelizzeranno l'evento undici tra i più seguitibloggers italiani in materia di web e travel 2.0, tutti uniti sotto il progetto collaborativo Web Travel Marketing c-Magazine chi sono? Ecco i convocati dal CT Piattelli: Antonello Maresca, Danilo Pontone, Fabrizio Todisco,Arturo Salerno, Lidia Marongiu, Giovanni Cerminara, Francesco Mongiello,Alessio Carciofi, punte avanzate la già citata prof. ganziale e Enrico Ferrettiche con il suo Turismo e Consigli ha meritatamente vinto a novembre il premio come miglior blog in BTO. Ci sono anch'io ma questa è un'altra coincidenza, come la grafica nuova di Google.
  • 4. Incentivare le recensioni del vostro hotel di Pietro Soddu Le recensioni sui siti come Trivago, Tripadvisor e Booking sono importanti per le strutture turistiche, per vari motivi. Decisa importanza hanno le recensioni estrapolate da Google Maps, perchè sono direttamente collegate ai risultati del motore di ricerca e possono pertanto influenzare la scelta del turista. Ci sono anche siti di una certa rilevanza che ospitano recensioni di tipo professionale, basate sulle esperienze dirette e reali dei viaggiatori. Per salire su Google Maps nelle ricerche di natura localistica, occorre senza dubbio ottenere recensioni, non interessa se buone o cattive (meglio buone, chiaro). Il fattore più importante di posizionamento nel Google Local Box, rispetto alle recensioni, è la loro diffusione. Se un sito riceve fresche recensioni da più fonti local, riesce a scalare le posizioni di vertice, anche se le recensioni dei consumatori provengono da siti che si occupano di questa materia in modo non professionale, che tuttavia comprovano la “località” per via della loro forte tematizzazione (si pensi a un blog di viaggi, molto letto, che ha per oggetto una particolare località turistica). Negli ultimi tempi pare che Google abbia allargato lo spettro della sua raccolta di recensioni, comprendendo anche siti non tradizionali, fonti non ufficiali, ma dotate comunque di un certo trust. Parte di questa apertura rientra nella strategia legata a Google Places e intende potenziare di molto la struttura localistica della rete, anche in previsione dello sviluppo delle tecnologie Mobile. Così abbiamo che Google Places estrae recensioni anche da blog e siti ad alto potenziale localistico: immaginate un servizio su un hotel fatto da un sito ufficiale di un ente locale. Questa potrebbe essere la fonte local del futuro, cui prestare notevole attenzione. Perché recensire un hotel? Per questo motivo è decisamente importante ottenere recensioni, possibilmente buone, in modo continuo, da parte degli ospiti. I siti social possono aiutare in tal senso: un cliente soddisfatto oggi può esprimere la propria soddisfazione attraverso la condivisione. Se offrite un servizio degno di nota, il cliente sarà portato per vari motivi a pubblicizzarlo. a) In primo luogo lo fa perché non riesce a sottrarsi al forte richiamo della coerenza. Anche se l’albergo avesse generato minori aspettative, il cliente difenderà comunque la scelta, per difendere implicitamente il costo di una delusione, che siccome viene sfumata apparentemente è stata pagata di meno. b) In secondo luogo se l’albergo è un albergo che piace, il cliente non potrà non vantarsi del proprio soggiorno in un locale così rinomato, che piace anche ad altri. La regola del “piace alla gente che piace” è ambivalente: più un posto piace, maggiore è la sua consacrazione e il potere che esercita in termini di giudizio di valore, anche nei confronti di coloro che non l’hanno mai visto.
  • 5. c) Le vacanze sono sempre un momento di divertimento e di condivisione per antonomasia: il periodo perfetto da far conoscere agli amici, per suscitare ammirazione, invidia ed elevare il proprio status sociale. Anche se non si è disposti ad ammetterlo, questo forte impulso domina molte delle nostre scelte. Perchè allora non sfruttarlo? Il miglior modo per avere recensioni online è incentivarle. A mio parere tre quarti del lavoro di incentivazione può essere svolto in loco dall’albergatore o dal responsabile marketing della struttura. Idee per gli incentivi? Come ho scritto altre volte è necessario dare ai clienti un input. State certi che se il cliente è entusiasta, o al contrario arrabbiato nero, se potrà far conoscere il proprio stato d’animo lo farà. Come diceva lo spot: prevenite, anzichè curare. Le informazioni sul vostro sito, che dovrete far trovare in ogni camera, attraverso un elegante brochure informativa, comprensiva di profili aziendali Facebook, devono anche riguardare i suggerimenti per scrivere le recensioni e contenere magari un url di una pagina di lancio verso i siti di recensioni. Una pagina dell’hotel che contenga un indirizzario che punta a tutti i siti di recensioni… ovviamente con NOINDEX, NOFOLLOW impostato! Dei test suggeriscono inoltre che il miglior modo per ottenere recensioni gratuite è organizzare un contest, che a volte sa molto di villaggio d’animazione, ma che in realtà, a seconda di come è organizzato, può fruttare parecchi vantaggi, dalle recensioni alle iscrizioni sui social, dalle foto ai video degli ospiti in giro per la rete. Potete mettere un premio in palio tra i clienti che durante la permanenza dimostrino di aver rilasciato una recensione in uno dei siti indicati. Allo stesso modo il contest può riguardare l’aggiunta dell’amicizia nei profili social o la sottoscrizione della fan page o l’uso più generico del tasto “mi piace”, che ormai sta impazzando ovunque. Come metodo non suggerite recensioni positive a prescindere. Lasciate che i clienti si divertano, fornite loro spunti per uscire e trarre belle impressioni dai luoghi, dal calore e dalla simpatia del personale, dall’interesse suscitato dagli eventi… e poi organizzate l’estrazione dei premi. Non sollecitate recensioni positive, il solo mettere a disposizione un premio (che non dev’essere una foto-cartolina, ma un premio di un certo valore, che può farvi “incassare” una cinquantina di recensioni…) vi metterà al riparo da sorprese sgradite. Se qualcheduno si lamenterà per voi albergatori sarà solo una lezione per migliorare i vostri servizi. Per sollecitare la presenza sui social network sites organizzate delle gare tra i video e le foto più belle, ma fate sempre in modo che il voto si tenga online, su Facebook, attraverso i bottoni “mi piace”, ma soprattutto abbiate cura di fornire tutte queste informazioni all’interno di una brochure elegante, simpatica e fresca di tipografia, con tutto ciò che serve per aiutare il cliente ad aiutare voi. I 4 quesiti da porsi per imparare a gestire al meglio le recensioni negative di Booking Blog Sempre più spesso si manifesta per l’albergatore la necessità di rispondere alle recensioni negative pubblicate dai clienti sui siti di reviews come TripAdvisor: chiunque gestisca
  • 6. un hotel oggi si rende conto che è necessario intervenire tempestivamente per costruire una buona brand reputation della struttura. Sebbene vi sia questa consapevolezza però, molti albergatori decidono deliberatamente di non rispondere, amplificando il danno derivante dalla cattiva recensione. Questo sopr attutto per mancanza di tempo, per difficoltà nell’esprimersi, ma soprattutto per i dubbi sul possibile intervento. “Che cosa devo rispondere? Che atteggiamento dovrei assumere? Devo essere io a scrivere o posso farlo fare ad un collaboratore?” Queste sono solo alcune delle domande che si affacciano alla mente dell’albergatore nel momento stesso in cui è necessario agire a fronte di un brutto commento on-line. Già più volte vi abbiamo dato indicazioni e consigli sull’argomento, ma oggi vogliamo condividere con voi i validi spunti di Daniel Edward Craig, consulente alberghiero con una carriera alle spalle che ha toccato molti ruoli all’interno di strutture ricettive, dal front desk alla direzione. Di seguito 4 punti su cui riflettere, corredati da esempi di risposte proattive ed efficaci: 1. Devo rispondere a tutte le recensioni? Rispondete a tutte le possibili lamentele che possano emergere dalle recensioni, anche soltanto per scusarvi e prendere atto del problema. Se non lo farete, l’utente penserà: “Evidentemente quello che è scritto è tutto vero”, oppure “All’hotel non interessa”. Qualche volta rispondete anche alle recensioni positive, per dimostrare il vostro apprezzamento, ma non a tutte: gli utenti visitano TripAdvisor per leggere le opinioni degli altri, non una serie di gongolanti auto-elogi da parte di albergatori. E non siate troppo pomposi nelle vostre risposte, ma mantenete un tono pacato e colloquiale: Es. Risposta sconsigliata: “E’ con estrema gioia che prendo atto delle sue preziose osservazioni riguardo ai nostri amati dipendenti, che sono profondamente orgogliosi di offrire un servizio eccellente ai nostri apprezzati clienti”. Es. Risposta consigliata: “Grazie per le sue belle parole, che ho condiviso con tutto il nostro staff. Siamo davvero contenti di sapere quanto le è piaciuto il suo soggiorno qui e speriamo di averla di nuovo al più presto nostro ospite”. 2. Chi dovrebbe rispondere? Data l’influenza delle recensioni sul processo decisionale degli utenti, è bene che queste siano gestite dachi ha un ruolo preminente nell’albergo, come il responsabile marketing o il direttore, che dovrà comunque sempre metterne al corrente tutto lo staff e condividere con esso problemi e strategie per risolverli. Può andare bene anche un manager con un buon uso della parola o un assistente, ma è consigliabile che la risposta sia preventivamente concertata. In alcuni casi sarebbe meglio evitare che sia il proprietario a rispondere, perché può accadere che chi è troppo coinvolto si dimostri assai poco diplomatico.
  • 7. Es. Risposta sconsigliata: “Come si permette di insultare il mio splendido hotel? Non sono assolutamente d’accordo con la sua opinione”. Es. Risposta consigliata: “Grazie per le sue critiche, siamo sicuri che si riveleranno consigli costruttivi per migliorare il nostro servizio sempre di più”. 3. Quando rispondere? Prima risponderete meglio sarà. Più una lamentela rimarrà senza risposta in prima pagina, più rischierete di provocare una pessima impressione sui vostri potenziali clienti. Ma prima di intervenire, informatevi sul problema o l’accaduto oggetto della lamentela, fate una bozza della risposta, dormiteci sopra, assicuratevi che sia in corretto italiano o inglese e soprattutto evitate qualsiasi polemica o offesa (rischiando per altro che la recensione non venga neanche pubblicata). Per rispondere sempre prima possibile, utilizzate tutti i tool a vostra disposizione, come il TripAdvisor Alert, per ricevere notifica di ogni nuova recensione. Es. Risposta sconsigliata:“Avrei preferito che ci facesse presente il problema quando era ancora in hotel…” Es. Risposta consigliata: “Speriamo sinceramente che le faccia piacere sapere che in seguito al suo feedback, abbiamo deciso di apportare questi cambiamenti presso il nostro hotel per offrirvi un servizio sempre migliore…”. 4. Che cosa dovrei dire? Una risposta troppo sommaria rischia di rendere ancora peggiore la vostra posizione: se la vostra risposta sarà efficace, concreta e completa, gli utenti potranno capire che all’hotel interessa davvero l’opinione dei suoi clienti. Ringraziate l’autore, scusatevi per l’accaduto e spiegate come avete intenzione di intervenire se non lo avete già fatto. Una raccomandazione: rispondete in modo diverso ad ogni recensione e non con una formula standard. Sarebbe una dimostrazione di disinteresse e superficialità. Es Risposta sconsigliata: “Lasciamo perdere i giri di parole, come lei ha fatto nella sua affermazione: L’hotel peggiore che abbia mai incontrato. Sì quella mattina non abbiamo proprio operato al meglio, ma alcuni clienti si erano già lamentati e due dei nostri dipendenti avevano chiamato che non sarebbero venuti perché malati…” Es. Risposta consigliata: “Chiaramente quella mattina non abbiamo offerto il servizio con la stessa qualità che offriamo di solito, e per questo mi scuso. Le assicuro che ho avuto modo di rileggere con attenzione il suo commento insieme al responsabile del nostro ristorante…”. Se ancora non vi siete decisi a rispondere alle recensioni on-line del vostro hotel, riflettete su questo: se un cliente venisse a lamentarsi di una vostra mancanza al front desk, gli voltereste le spalle? Non credo, parlereste con lui e fareste di tutto per risolvere quanto prima i suoi problemi. Lo stesso vale per le recensioni: non rispondere ai commenti negativi sarebbe come voltare le spalle ai vostri clienti!
  • 8. Gli utenti non prenotano sul tuo sito? Ecco alcune cause! di Danilo Pontone Interessante la ricerca Making Usability a Priority for Travel Sites di eMarketer che evidenzia quali sono le cause principali che hanno indotto gli utenti americani ad abbandonare il sito di una struttura ricettiva al momento di una prenotazione. I dati che riporterò di seguito possono tornare utili anche agli albergatori del settore turistico italiano, in quanto vengono evidenziati elementi necessari nell’usabilità di un sito web. Se il sito non è “navigabile” al meglio, se non risponde ai requisiti necessari per un utente, si rischia di perdere possibili conversioni. Un aspetto che avevo in passato sottolineato nel postEcco come si perde una prenotazione e un cliente. Ma vediamo cosa è emerso dalla ricerca di eMarketer: Le ragioni principali per cui gli utenti (travel bookers) non hanno completato una prenotazione sono: ▪ 43% sussiste l’importanza del prezzo: quando è troppo elevato per le proprie esigenze allora è meglio cercare altrove. Attenzione quindi a come ci si propone economicamente parlando.
  • 9. ▪ 11% abbandona il sito di una struttura ricettiva perchè non vuole registrarsi sul sito. Effettivamente non ha senso vincolare un utente alla registrazione al momento della prenotazione. Un passaggio che, se proprio, si può effettuare successivamente alla prenotazione! ▪ 11% abbandona il sito dopo che non hanno potuto portare a termine la prenotazione di ciò che volevano. Non trovano ciò che vogliono. Meglio controllare sempre se quello che si mette online è funzionale a tutti gli effetti. ▪ 11% trova il sito troppo lento. Quindi meglio verificare la velocità del proprio sito web, cioè quanto tempo impiega ad aprirsi la home page, quanti secondi impiegano le altre pagine etc. ▪ 9% dice che nel processo di prenotazione venivano richieste troppe informazioni. Quando ci sono troppi campi obbligatori da compilare l’utente perde facilmente la pazienza. ▪ 9% il sito è troppo confusionario. Meglio un sito semplice rispetto ad uno esageratamente dispersivo. Ci vuole chiarezza e semplicità del messaggio. ▪ 6% se il processo di prenotazione è troppo lungo, allora è meglio abbandonare tutto. Un buon software di booking effettivamente dovrebbe consentire di prenotare in 3 clic. Troppi passaggi per una semplice prenotazione online sono un rischio. ▪ 6% di utenti che non si fidano a dare informazioni sulla carta di credito online( in Italia sono sicuro che la percentuale si alzi di parecchio). ▪ 5% ha trovato errori nelle pagine, nel senso che cliccando su un link queste andavano in crash, ovvero erano inesistenti! ▪ Solo il 30% ha effettuato la prenotazione esattamente sul sito nel quale erano capitati. Tra questi elementi critici forse potresti trovare qualcosa che presenta anche il tuo sito web. Il modo migliore per evitare di incorrere in errori di questo tipo è quello di testare l’usabilità delle proprie pagine mettendosi nell’ottica del potenziale cliente. Per assurdo, la cosa migliore in assoluto, sarebbe che tu prendessi il primo passante per strada, lo invitassi a sedersi davanti al tuo PC e gli chiedessi di farsi un giro sul tuo sito web:quanto credi che impiegherebbe a cercare ciò che gli dici di trovare? Disintermediazione Turistica – Parte 2 – Seo & Pay Per Click di Enrico Ferretti Nella prima parte della “guida per la disintermediazione turistica” ho descritto alcuni elementi on site che devono assolutamente essere presenti all’interno del sito web di una struttura ricettiva (grafica accattivante, foto e testi di
  • 10. qualità, booking engine per prenotazioni online, cms per la gestione dei contenuti, etc..). A questo punto siamo circa a metà dell’opera, poiché abbiamo un sito web in grado di presentare al meglio la nostra struttura dal punto di vista estetico, ma anche di ricevere prenotazioni dagli utenti in maniera semplice e veloce. Dunque cosa ci manca? I visitatori! Comprereste una bellissima macchina per poi tenerla dentro un garage? Non basta realizzare un sito come si deve, bisogna renderlo visibile! SEO – Search Engine Optimization Per ottenere la giusta visibilità su internet è necessario che un sito web sia ottimizzato per i motori di ricerca, che sono lo strumento più utilizzato dagli utenti per trovare informazioni su hotel, viaggi e quant’altro. Le attività e le tecniche necessarie per la conquista delle prime posizioni nei risultati organici di Google, Yahoo e Bing, sono conosciute con il termine SEO, vale a dire Search Engine Optimization, cioè ottimizzazione per i motori di ricerca. Questo significa che un sito web per battere gli altri siti concorrenti, deve avere una struttura, un codice di programmazione e dei contenuti studiati scrupolosamente in funzione degli obiettivi di visibilità che si vogliono perseguire. Per ottenere risultati migliori sarebbe opportuno che questo lavoro certosino venisse effettuatoman mano che il sito prende forma, quindi vi conviene affidare il compito ad una web agency in grado di curare sia la parte grafica, che il lato SEO. Di seguito le fasi del lavoro di Search Engine Optimization: 1) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI • Definizione del target di clientela dell’hotel • Definizione delle strategie di web marketing (costi, tempi, operazioni di promozione) • Scelta delle parole chiave più pertinenti (ad alto traffico e long tail) 2) OTTIMIZZAZIONE DEL SITO • Ottimizzazione dei contenuti del sito (stesura testi descrittivi, creazione landing pages) • Ottimizzazione struttura e codice delle pagine interne • Ottimizzazione tempi di caricamento (page speed per fattore velocità) 3) INCREMENTO LINK POPULARITY • Inserimento del sito nei motori di ricerca ed in directory di settore • Attività per aumento link Popularity, Pagerank e Trustrank 4) MONITORAGGIO, MANTENIMENTO, REPORT • Controllo costante delle posizioni del sito nel ranking • Attività di mantenimento e correzione per il raggiungimento degli obiettivi • Reportistica con i risultati del posizionamento inviati periodicamente Dopo aver completato anche la fase SEO relativa all’ottimizzazione, abbiamo finalmente terminato con gli elementi on site e quindi il sito web può essere finalmente pubblicato online e segnalato ai motori di ricerca, i quali lo analizzeranno meticolosamente prima di cominciare a dargli la giusta visibilità nelle prime pagine dei risultati (per un sito nuovo si va da 2 fino a 10 mesi). Dato che la visibilità sui motori di ricerca richiede tempo, vi chiederete: “nel frattempo come posso promuovere il sito web del mio hotel?”. La risposta è il Keyword Advertising, o conosciuto più comunemente come Pay Per Click. Keyword Advertising o Pay Per Click
  • 11. Il pay per click (PPC) è una modalità di acquisto e pagamento della pubblicità online sui motori di ricerca, dove la visibilità è proporzionata alla spesa sostenuta. I benefici principali di questa forma di pubblicità sono numerosi, il più importante è sicuramentela velocità in termini di visibilità che si riesce ad ottenere, infatti con una campagna PPC si ha la possibilità di comparire nelle prime pagine dei motori di ricerca “nel giro di poche ore“. Proprio per questa motivazione, in una corretta strategia di marketing online è bene integrare le campagne PPC con il posizionamento organico, in modo da garantire subito un cospicuo numero di visitatori ad un sito web, fino al momento in cui quest’ultimo cominci a comparire fra i risultati gratuiti. Altro aspetto interessante dei PPC riguarda la possibilità di quantificare con precisione assolutala validità dell’investimento, stabilendo sia il tasso di conversione, che il ROI . Inoltre con il PPC si può decidere per quali tipo di utenti saranno visibili gli annunci,circoscrivendo la pubblicazione per area geografica, lingua, orario, etc. Queste sono le fasi principali di una Campagna Pay per Click: 1) DEFINIZIONE PAROLE CHIAVE & UTENTI TARGET • Scelta delle parole chiave • Analisi del costo medio per ogni click • Analisi degli annunci della concorrenza • Individuazione utenti target • Definizione aree geografiche e lingue che attiveranno gli annunci 2) DEFINIZIONE BUDGET MENSILE e PREVISIONE CLICK • Richiesta budget pubblicitario al cliente • Analisi e previsione dei click in base al budget prestabilito • Eventuale definizione di una cifra più idonea per il raggiungimento degli obiettivi 3) CREAZIONE E PUBBLICAZIONE ANNUNCI PUBBLICITARI • Creazione annunci con testi descrittivi persuasivi • Suddivisione degli annunci per rispettive parole chiave • Pubblicazione degli annunci sui canali più idonei con link alle rispettive landing pages 4) MONITORAGGIO, OTTIMIZZAZIONE, REPORTISTICA • Controllo periodico della campagna • Analisi statistiche (impression, click, conversioni) • Ottimizzazione campagna per ROI e Budget • Reportistica mensile dei risultati ottenuti Per ora è tutto, nella terza parte della guida inizieremo a parlare degli elementi OFF SITE, per cui rimanete nei paraggi. Online Travel Agency e Web Marketing Turistico di Danilo Pontone Un mio precedente post l’ho sviluppato partendo da uno scambio di battute che c’era stato tra me e @alfonsodilieto su Twitter. Ne erano uscite alcune considerazioni su TripAdvisor che invita gli utenti a scrivere una recensione sul proprio hotel attraverso un banner da inserire nella home page del proprio sito istituzionale. Ma tra me e Alfonso ci sono stati altri botta e risposte. Voglio soffermarmi un momento su un discorso in particolare. Lo faccio partendo da questo concetto:
  • 12. ovvio #disintermediazione tutta la vita. Però spesso per gli albergatori sembrano meno costose le OTA rispetto al #webmarketing Ritorna in gioco l’importanza della disintermediazione. Ormai si è capito quanto conti questo aspetto. Valorizzare i propri servizi e tutta la struttura ricettiva senza dover chiedere supporto ad aziende terze: spesso i portali turistici. Ma come viene giustamente detto da Alfonso Di Lieto, le OTA (Online Travel Agency) sembrano essere meno costose che affidarsi, per esempio, alle web agency o consulenti che facciano attività di web marketing. Però cerchiamo un attimo di guardare in faccia la realtà: meglio scegliere la strada più comoda ma più dispendiosa o quella più difficile che porterà più risultati? Naturalmente la strada più difficile è quella dell’attività personale di web marketing (turistico). Ci sono tantissime strategie da poter attuare, tante regole da dover seguire, tanti suggerimenti che gli esperti del marketing online “sfornano” quotidianamente. A che prezzo? Spesso a prezzi elevati (non sempre a onor del vero), ma con la possibilità che nel medio lungo periodo la propria struttura ricettiva potrà avere maggiore fortuna e maggiore riconoscibilità. I portali turistici invece, sicuramente meno costosi nell’immediato, porteranno a delle perdite nel medio lungo periodo, che anche se all’albergatore non sembrerà visibile lo sarà con carta e dati alla mano. Secondo me è troppo riduttivo pensare di iscriversi a vari portali turistici per avere un aumento di prenotazioni quando poi il netto della prenotazione è solo una percentuale di quello che si avrebbe potuto guadagnare con un’attività e valorizzazione propria di web marketing. Se con il tuo hotel hai fatto 100 prenotazioni e ci hai guadagnato un ritorno pari al 70%, magari ci sono altre strutture ricettive che con 100 prenotazioni hanno avuto un ROI del 100% senza avere bisogno di intermediari. Però attenzione! Io sostengo che i portali turistici siano comunque un buon mezzo per qualsiasi struttura ricettiva. Considero tali portali come una delle attività di web marketing. Attenzione: UNA tra le attività di web marketing turistico che si possono fare. I portali detengono il vantaggio di facilitare la vendita e la promozione di una struttura alberghiera. Questo è sicuro! Sopratutto quando ci si affida a rinomati portali. Nonostante tutto, appollaiarsi su questa scelta e unica via è sbagliato. Bisogna studiare, provare e rischiare con altre strade, perchè trovando quella giusta e sommandola alla via dei portali d’intermediazione si potrà davvero raggiungere un grado di disintermediazione e successo online degno di qualsiasi struttura alberghiera. Adesso non posso stare qui a fare un elenco di suggerimenti e strategie di web marketing turistico, sicuro che nel corso del tempo se leggerai questo blog troverai diversi spunti, oltre che a trovarli sparsi per tutto il web. Ma visto che sono partito da un’affermazione dell’amico Alfonso Di Lieto, è evidente come di soluzioni di web marketing ve ne siano, seppur possano sembrare più difficili e costose da sostenere. E tu come la pensi: meglio la via più facile, quella più difficile o entrambe?
  • 13. Niente web 2.0 per il turismo della Sardegna: la promozione punta su qualità della vita e sceglie la carta stampata di Lidia Marongiu In Sardegna vivi di più. E’ questo il messaggio della nuova“campagna promozionale turistica della Sardegna” che per attrarre turisti dal centro e nord Europa ha scelto di puntare sulla qualità della vita e la sua storia millenaria. Qualità dell’aria, dell’acqua, del cibo, del vino e della vita in generale tanto che sarebbe questo il segreto della Sardegna che – lo dice l’assessore al turismo Sannitu – vanta la più alta percentuale di centenari al mondo. E proprio “zio” Paolino Scattu, nonnino sardo di 101 anni, è stato scelto come testimonial della campagna. Insomma il nuovo messaggio mi piace anche se la qualità di vita in Sardegna è molto più alta per chi ci va in vacanza piuttosto che per chi ci vive. E su questo se volete ho le prove! Quel che invece mi lascia un po’ sbigottita è che questa campagna da 1 milione di euro prevede solo l’uso di (alcuni) media tradizionali (quotidiani e periodici) e trascura completamente la pianificazione su social network, social media e addirittura l’adeguamento di contenuti e immagine nel sito isituzionale Sardegna Turismo (dove la nuova campagna è presente solo con questo articoletto). Per giunta tutta la comunicazione si concentra nei soli mesi di maggio e giugno, quando secondo me i turisti dal centro nord Europa o sono già arrivati o hanno comunque già deciso dove andare. Insomma i nuovi flussi turistici del 2010 verso la Sardegna dovrebbero essere mossi e smossi con 60 annunci programmati su Le Figaro, The Times, Süddeutsche Zeitung, El Pais Corriere della Sera e periodici nazionali come Panorama, Donna moderna, Gente etc. Invece sul web e in particolare sui social media la campagna “In Sardegna vivi di più” non c’è. E che importa se numerosi studi e ricerche ci dicono che il 52% degli acquisti turistici nel mondo avviene su internet e che l’82% delle decisioni di viaggio sono influenzate da ricerche e informazioni acquisite attraverso la rete? E che importa se regioni come la Toscana hanno scelto di mettere su un’infrastruttura di comunicazione dove il rapporto tra social media e media tradizionali è 80/20 e 2 milioni di euro sono stanziati solo in advertising su Google? Insomma vanno bene i nonni centenari, la storia millenaria della Sardegna e gli ulivi di 4.000 anni. Va bene tutto il grande passato della Sardegna ma per la comunicazione turistica non sarebbe più utile metterci un po’ più di futuro?
  • 14. E venne il giorno di TripWow … di Salvatore Menale TripAdvisor ha da pochi giorni annunciato il lancio di TripWow, una divertente e facile “applicazione slide Show” dedicata al mondo dei viaggi. E così – come negli ultimi giorni Facebook mette a disposizione degli iscritti la creazione di community, in special modo community dedicate al mondo dei viaggi- anche TripAdvisor, consapevole dell’importanza di costruire una community intorno al proprio brand offre ora la possibilità ai viaggiatori di tutto il Mondo di poter creare slide show personali inserendo le foto delle proprie vacanze. TripWow è una divertente applicazione di TripAdvisor Peraltro la creazione di presentazioni su TripWow è estremamente semplice e veloce: i viaggiatori dovranno semplicemente caricare foto selezionando posti ove sono stati, TripWow pensa al resto; ho provato a realizzare un mio slide show personale e mi ci sono voluti circa 30 secondi ! Ovviamente non manca l’aspetto social. I video e le presentazioni possono infatti essere facilmente condivise con amici e parenti tramite il classico strumento della posta elettronica o siti di Social Networking come Facebook, Twitter e MySpace. E’ peraltro possibile inserire le presentazioni nei propri blog o siti web. Per iniziare, ti basterà collegarti a http://tripwow.tripadvisor.com Valutazione dei portali turistici delle destinazioni da Formazione Turismo di Francesco Mongiello Nella valutazione dei siti web si dà ancora molta importanza agli aspetti legati all’impatto visivo, soprattutto la prima impressione, e quindi si valuta la grafica e i colori o la scelta delle immagini e dei caratteri, si considera la chiarezza e la sinteticità dei testi e si misura la semplicità con cui si può passare dalla home page alle diverse sezioni o spostarsi tra queste senza dover superare i 3 click considerati accettabili anche dal navigatore più frettoloso, con il menu di navigazione che consenta sempre di orientarsi durante il percorso. Talvolta si adottano anche criteri per valutare la “completezza” delle informazioni, che però è un aspetto assolutamente imponderabile giacché non può essere parametrato né alle intenzioni (soggettive) dell’emittente, né alle esigenze informative dei destinatari, che vengono stimate sulla base di ricerche di mercato sempre più inadeguate data la crescente indeterminazione delle attese dei consumatori o, in alcuni casi, stabilite dagli stessi valutatori in base a canoni del tutto soggettivi. È dunque ancora il criterio dell’utilizzabilità (amichevole) a prevalere nelle valutazioni, sebbene da qualche tempo vadano assumendo maggior rilievo la multimedialità dei testi e, soprattutto, l’impiego di strumenti del Web 2.0 che permettono all’utente di chiedere maggiori informazioni, inviare e-mail, condividere i contenuti nei social network, commentare, partecipare a dibattiti, giochi interattivi o a concorsi, effettuare visite o tour virtuali, fare prenotazioni e acquisti (valutando anche la possibilità di finanziamenti), ed altre possibilità operative e interattive permesse.
  • 15. Gli aspetti della “comunicazione emozionale” di un sito web, quindi, a parte l’interattività funzionale, sono pressoché assenti dalle valutazioni, anche perché è molto difficile individuare degli indicatori oggettivi su cui basare questo tipo di analisi. Un tentativo di valutazione in questo senso fu avviata alcuni anni fa dalle società Astra e Alphabet con una ricerca denominata “Alice nel paese delle meraviglie di internet” che, oltre a valutare le logiche di relazione interattive adottate dai diversi siti esaminati, tra cui alcuni siti turistici, aveva analizzato anche le costruzioni semiotiche, e cioè le modalità di linguaggio, e non solo tecniche, con le quali essi si rivolgevano ai navigatori per determinare il coinvolgimento, ritenendo che i messaggi che lasciano passivo il destinatario non sono solo poco efficaci, ma sono anche incoerenti col mezzo. Rispetto a questo profilo attinente ai linguaggi utilizzati, nella valutazione di un Portale turistico, però, le analisi diventano più complesse perché si tratta di uno strumento che può avere una molteplicità di obbiettivi e di funzioni. Per le piattaforme promozionali on-line delle destinazioni, la qualità della comunicazione è data sia dalla capacità di suscitare desiderio e interesse a visitare una località, sia dalla prontezza nel dare tutte le informazioni pratiche per realizzare il desiderio suscitato, anche mediante link esterni (ma validati dallo stesso portale) che consentano di scegliere modalità di trasporto o di sistemazione e di agevolare la prenotazione di servizi, escursioni, visite ai musei, ecc. Contenuti questi ultimi che – al di là degli aspetti di linguaggio informatico, richiedono l’esistenza, a monte, di unadestination management organizzation (DMO) che sappia integrare la rete locale dell’offerta turistica intesa nel senso più ampio. Recentemente uno strumento di valutazione specifico dei portali turistici di destinazione è stato messo a punto dalla IULM che si è posto l’obbiettivo di comparare il posizionamento di portali turistici italiani con quelli degli altri paesi (turisticamente leader o emergenti) per fornire, alle imprese e alle istituzioni impegnate nella promozione, elementi di conoscenza e di analisi che possono essere utili per migliorare la competitività dell’offerta italiana anche attraverso l’utilizzazione del web. La ricerca, commissionata da Confturismo – cui aderiscono le imprese turistiche della Confcommercio – è stata effettuata selezionando un set di indicatori strutturati sulla base di quattro prospettive di analisi e ha consentito di rilevare le strategie messe in atto dai principali portali turistici di diversi paesi, regioni, aree turistiche omogenee e grandi centri urbani di tutto il mondo. Per quanto riguarda le prospettive di analisi dello studio, la prima valuta la website popularity dei portali, senza però discostarsi dai criteri adottati dai grandi motori di ricerca per assegnare la posizione nelle liste dei risultati delle interrogazioni, e la seconda – customer perspective – valuta l’accessibilità del sito, la facilità di navigazione, l’attrattività visiva e l’aggiornamento dei contenuti: si tratta, come si vede, di due prospettive assolutamente tradizionali, utilizzabili per tutte le tipologie di siti, che non tiene conto del fatto che i portali turistici, per la loro stessa natura e funzione, non dovrebbero essere giudicati per il rapporto tra la numerosità dei link in entrata e quelli in uscita, se non altro perché vengono visitati da chi ha già un’idea della località o del paese per un progetto di vacanza. Il portale turistico si rivolge a chi vuole confermare un desiderio ancora vago di andare in un certo posto e quindi deve, prima di tutto, stimolare la curiosità del potenziale viaggiatore, poi suscitare un interesse più determinato attraverso la prospettazione di differenti opportunità, anche mediante collegamenti con altri siti, poi ancora farlo viaggiare con la fantasia, non solo dandogli la possibilità di costruire un tour virtuale, ma anche attraverso la visualizzazione di immagini che devono essere selezionate comeesclusive della località e, nello stesso tempo, inclusive rispetto al destinatario. Solo dopo il viaggio con la fantasia e le anticipazioni emotive, il portale deve richiamarlo nell’area informativa per dargli le indicazioni utili per prenotare e mettersi in viaggio concretamente, sapendo che quest’ultimo step non è quello più importante perché, se il portale avrà saputo accrescere il desiderio e avrà suscitato interesse, esso ha già ottenuto un risultato molto importante in termini di promozione.
  • 16. Per le altre due prospettive di analisi individuate dallo studio della IULM, invece, si deve dire che esse appaiono più direttamente legate alla specificità dell’oggetto e quindi meglio finalizzate a valutare l’efficacia comunicativa dei portali turistici. Una, la prospettiva di marketing effectiveness, fa riferimento alla marca della destinazione e alla presentazione del prodotto in rapporto alla segmentazione del mercato e ai diversi “turismi”, alle partnership attivate e a tutto ciò che attiene alla comunicazione di marketing. L’altra prospettiva, destination information, valuta la qualità dei contenuti veicolati in rapporto alle risorse del territorio, ai servizi e alle infrastrutture, ai trasporti e agli eventi, più o meno calendarizzati, e tiene conto non solo dell’utente finale, ma anche delle informazioni utili per gli operatori e per i media, comprese le gallerie di immagini scaricabili gratuitamente. Manca però una quinta prospettiva di analisi – forse la più importante per un portale turistico – che è quella della valutazione della qualità emozionale, e cioè della capacità di sedurre e quindi di accrescere il desiderio e la curiosità del potenziale viaggiatore verso la destinazione, determinando così anche un interesse diretto e una convenienza per l’operatore turistico ad inserire la località nella sua programmazione perché essa – già desiderata, conosciuta e apprezzata – richiede solo di essere “venduta”. La qualità emozionale di un sito, non solo turistico, del resto, incide anche sulla percezione soggettiva del tempo di attesa delle diverse applicazioni sul video. È noto che il navigatore non è disposto ad aspettare più di tanto la risposta e sono stati effettuati degli esperimenti neurologici molto accurati – mediante elettrodi che rilevano gli impulsi cerebrali e l’analisi della muscolatura facciale – con i quali è stato misurato lo “stress da web”. Da questi studi è risultato che la maggior parte degli utenti concede solo 10 secondi per rispondere, dopo 20 secondi esaurisce la pazienza e, allo scadere del minuto, tende a cambiare sito: di qui l’attenzione alla performatività dei siti. Ma queste ricerche misurano solo il tempo “oggettivo” e non tengono conto della qualità delle aspettative suscitate o di alti aspetti che incidono sulla percezione soggettiva del tempo, come la visualizzazione di immagini particolarmente suggestive e non ripetute dopo un brevissimo intervallo. Giuliano Faggiani Docente di Sociologia del turismo e consulente di comunicazione turistica Cell. 347 3600037 Mail: dataidea.turismo@libero.it La valutazione dei portali turistici delle grandi destinazioni: un confronto internazionale Sempre di più verso un viaggiatore filantropo di Arturo Salerno Da semplice turista singolo che si recava in agenzia e che la propria esperienza di viaggio rimaneva relegata nei propri ricordi dentro gli scatti di un macchina fotografica a rullino, a navigatore sociale che condivide le proprie esperienze di viaggio con tutti coloro che sono in cerca delle stesse emozioni, fino a diventare un viaggiatore filantropo che condividerà consigli, suggerimenti, attenzione in tempo reale e che costruirà, seguendo le proprie tappe del viaggio e andando oltre a ciò che aveva programmato, un prodotto turistico collaborativo accresciuto dall’esperienza collettiva di altri viaggiatori che ripercorrendo lo stesso percorso seguiranno nuove strade.
  • 17. Il viaggiatore filantropo ama viaggiare e si sente il Marco Polo dell’era digitale, in continua scoperta di nuovi posti, uscendo fuori dai percorsi stabiliti e nel mentre questo accade la collettività potrà seguirlo e aiutarlo in questa nuova avventura. L’evoluzione del turista e dei siti internet Il passato: pagine statiche e comunicazione unidirezionale Scenario sul web: i primi ad essere sul web erano coloro che riuscivano a captare l’intera richiesta Il turista: è una singola persona che riceve proposte e che non riesce, pur volendo, a conversare e a farsi sentire Il presente: pagine dinamiche e comunicazione bidirezionale Scenario sul web: tanti attori ognuno con la propria proposta di viaggio Navigatore sociale: gli piace navigare nella rete per cercare informazioni e conferme sulla propria scelta di viaggio. Utilizza i social network per conoscere l’opinione delle persone sulla bontà delle proprie scelte e utilizza i consigli per diminuire il rischio. Conversa e condivide. Il futuro: interconnessione multi piattaforma e realtà aumentata Scenario sul web: sempre più dinamici, sempre più aperti alla condivisione, sempre più persone connesse, sempre meno pagine connesse Viaggiatore filantropo: ama condividere le proprie esperienze di viaggio in tempo reale con le persone che considerano ripercorrere le stesse strade e partecipa attivamente alla co-creazione di un nuovo prodotto turistico a cui ciascuno darà un senso diverso al percorso tracciato. In sostanza siamo di fronte alla realizzazione di un viaggio collaborativo tra viaggiatori. E tu sei pronto ad evolverti? ◦ Saper dare le giuste risposte. ◦ Saper dialogare ◦ Saper condividere ◦ Saper regalare senza chiedere nulla in cambio ◦ Facciamo parlare su di noi ◦ Noi non siamo i migliori Vuoi sapere cosa sta accadendo ora nel mondo del turismo on-line? Allora non puoi mancare a questo evento: L’Umbria e l’evoluzione Social del Turismo on Line WTM | C- Magazine non rappresenta una testata giornalistica ma è un mero aggregatore di notizie presenti sul web. Non può quindi considerarsi prodotto editoriale ai sensi della legge del 07-03-2001. Questo Magazine può essere liberamente divulgato, pubblicato,