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CORSOCORSOCORSOCORSO DIDIDIDI FORMAZIONEFORMAZIONEFORMAZIONEFORMAZIONE SUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICO
Lezione del 6-12-2010
TERAPIA
OCCUPAZIONALE RIABILITAZIONE
EQUESTRE
MUSICOTERAPIA
TEORIA DELLA MENTE
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Associazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di Nico
Dott.ssa Anna Pizzileo
annapizzileo@virgilio.it
TEORIA DELLA MENTE
11
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
La terapia occupazionale è una modalità
riabilitativa articolata in molteplici tecniche
diversificate che si basano sulle risposte
La terapia occupazionale è una modalità
riabilitativa articolata in molteplici tecniche
diversificate che si basano sulle risposte
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
diversificate che si basano sulle risposte
dell’individuo verso l’attività scelta, e che
ha lo scopo di prevenire l’invalidità,
ottenere effetti terapeutici funzionali motori
e psicologico-sociali e migliorare la qualità
della vita (Guazzo,1977)
diversificate che si basano sulle risposte
dell’individuo verso l’attività scelta, e che
ha lo scopo di prevenire l’invalidità,
ottenere effetti terapeutici funzionali motori
e psicologico-sociali e migliorare la qualità
della vita (Guazzo,1977)
22
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
S’intende,cioè, il trattamento delle
condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso
attività specifiche, allo scopo di aiutare le
S’intende,cioè, il trattamento delle
condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso
attività specifiche, allo scopo di aiutare le
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
attività specifiche, allo scopo di aiutare le
persone a raggiungere il loro massimo
livello di funzione e d’indipendenza, in tutti
gli aspetti della vita quotidiana
attività specifiche, allo scopo di aiutare le
persone a raggiungere il loro massimo
livello di funzione e d’indipendenza, in tutti
gli aspetti della vita quotidiana
33
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e
cognitivi del paziente attraverso un articolato programma
di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali,
espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,
Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e
cognitivi del paziente attraverso un articolato programma
di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali,
espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,
che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente
disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e
della sua migliore integrazione sociale.
espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro,
che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente
disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e
della sua migliore integrazione sociale.
44
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Si configura come un approccio sistemico
attento ad identificare le abilità “ad alta
priorità” che la persona disabile deve
Si configura come un approccio sistemico
attento ad identificare le abilità “ad alta
priorità” che la persona disabile deve
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
priorità” che la persona disabile deve
apprendere nei vari ambienti naturali di vita
priorità” che la persona disabile deve
apprendere nei vari ambienti naturali di vita
55
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Il Terapista Occupazionale non si basa
ciecamente su un curricolo o un “lavoro
produttivo”, scegliendo obiettivi che
sembrano ottimali per il soggetto, ma
Il Terapista Occupazionale non si basa
ciecamente su un curricolo o un “lavoro
produttivo”, scegliendo obiettivi che
sembrano ottimali per il soggetto, ma
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
sembrano ottimali per il soggetto, ma
esamina l’ambiente comunitario alla ricerca
di quelle abilità fondamentali che il ragazzo,
attraverso le attività occupazionali,
dovrebbe apprendere per una reale
integrazione.
sembrano ottimali per il soggetto, ma
esamina l’ambiente comunitario alla ricerca
di quelle abilità fondamentali che il ragazzo,
attraverso le attività occupazionali,
dovrebbe apprendere per una reale
integrazione.
66
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
L’aspetto fondamentale di questo modello
“ecologico” è che esso migliora il senso di
“soddisfazione” provato dalla persona
L’aspetto fondamentale di questo modello
“ecologico” è che esso migliora il senso di
“soddisfazione” provato dalla persona
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
“soddisfazione” provato dalla persona
disabile rispetto alle seguenti forme
d’adattamento:
“soddisfazione” provato dalla persona
disabile rispetto alle seguenti forme
d’adattamento:
77
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Adattamento comportamentale: il grado con
cui l’individuo segue le norme e le
aspettative sociali che regolano le modalità
comportamentaliaccettabili nei vari
Adattamento comportamentale: il grado con
cui l’individuo segue le norme e le
aspettative sociali che regolano le modalità
comportamentaliaccettabili nei vari
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
comportamentaliaccettabili nei vari
ambienti.
Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e
mantenere relazioni sociali positive con
varie persone del suo ambiente.
comportamentaliaccettabili nei vari
ambienti.
Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e
mantenere relazioni sociali positive con
varie persone del suo ambiente.
88
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Adattamento personale: l’abilità di gestire
la propria vita col massimo grado
d’autodeterminazione.
Adattamento personale: l’abilità di gestire
la propria vita col massimo grado
d’autodeterminazione.
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
d’autodeterminazione.d’autodeterminazione.
99
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Tutti e tre tipi di adattamento sono molto
importanti per determinare il grado
complessivo di qualità della vita della
Tutti e tre tipi di adattamento sono molto
importanti per determinare il grado
complessivo di qualità della vita della
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
complessivo di qualità della vita della
persona disabile e ciò conferma il ruolo
giocato dalla Terapia Occupazionale
nell’apprendimento delle competenze
funzionali.
complessivo di qualità della vita della
persona disabile e ciò conferma il ruolo
giocato dalla Terapia Occupazionale
nell’apprendimento delle competenze
funzionali.
1010
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
La storia della professione segue varie
strade,infatti già nell’antichità Cinesi,
Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si
La storia della professione segue varie
strade,infatti già nell’antichità Cinesi,
Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si
servivano di danza, musica, giardinaggio,
esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e
sociale, come forme di occupazione attiva e
passiva, giovevoli al superamento di
malattie fisiche e psichiche.
Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si
servivano di danza, musica, giardinaggio,
esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e
sociale, come forme di occupazione attiva e
passiva, giovevoli al superamento di
malattie fisiche e psichiche.
1111
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
GALENO E IPPOCRATE, padri della
medicina, esortavano a tener conto, in ogni
trattamento, della globalità di mente e
GALENO E IPPOCRATE, padri della
medicina, esortavano a tener conto, in ogni
trattamento, della globalità di mente e
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
trattamento, della globalità di mente e
corpo, prescrivendo l’uso di attività varie
trattamento, della globalità di mente e
corpo, prescrivendo l’uso di attività varie
1212
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Quest’interrelazione tra la sfera mentale,
fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre
uno dei punti fondamentali
Quest’interrelazione tra la sfera mentale,
fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre
uno dei punti fondamentali
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
uno dei punti fondamentali
nell’applicazione della terapia
occupazionale.
uno dei punti fondamentali
nell’applicazione della terapia
occupazionale.
1313
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Si parte dalla considerazione che l’uomo è
portato naturalmente a svolgere delle
attività di vario genere, ma quando viene
Si parte dalla considerazione che l’uomo è
portato naturalmente a svolgere delle
attività di vario genere, ma quando viene
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
attività di vario genere, ma quando viene
colpito da qualche disfunzione può perdere
la capacità di svolgerle. Quindi l’attività
può diventare un mezzo naturale per
ripristinare le funzioni.
attività di vario genere, ma quando viene
colpito da qualche disfunzione può perdere
la capacità di svolgerle. Quindi l’attività
può diventare un mezzo naturale per
ripristinare le funzioni.
1414
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il
terapista occupazionale, in riferimento alla
diagnosi ed alle prescrizioni del medico,
Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il
terapista occupazionale, in riferimento alla
diagnosi ed alle prescrizioni del medico,
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
diagnosi ed alle prescrizioni del medico,
nell’ambito delle proprie competenze ed in
collaborazione con altre figure socio-
sanitarie:
diagnosi ed alle prescrizioni del medico,
nell’ambito delle proprie competenze ed in
collaborazione con altre figure socio-
sanitarie:
1515
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
1. Effettua una valutazione funzionale e
psicologica del soggetto ed elabora in
equipe multidisciplinare la definizione del
1. Effettua una valutazione funzionale e
psicologica del soggetto ed elabora in
equipe multidisciplinare la definizione del
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
equipe multidisciplinare la definizione del
programma riabilitativo, volto
all’individuazione ed al superamento dei
bisogni del disabile ed al suo avviamento
verso l’autonomia personale nell’ambiente
di vita quotidiana e nel tessuto sociale.
equipe multidisciplinare la definizione del
programma riabilitativo, volto
all’individuazione ed al superamento dei
bisogni del disabile ed al suo avviamento
verso l’autonomia personale nell’ambiente
di vita quotidiana e nel tessuto sociale.
1616
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
Le attività scelte terranno, quindi, in
considerazione, la patologia, l’età, i
bisogni primari, il contesto socio-culturale
Le attività scelte terranno, quindi, in
considerazione, la patologia, l’età, i
bisogni primari, il contesto socio-culturale
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
bisogni primari, il contesto socio-culturale
e le necessità economiche, e
rispecchieranno i fattori ambientali che
regolano la vita della persona in
trattamento.
bisogni primari, il contesto socio-culturale
e le necessità economiche, e
rispecchieranno i fattori ambientali che
regolano la vita della persona in
trattamento.
1717
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e
psichiatriche temporanee o permanenti,
rivolgendosi a pazienti di tutte le età;
utilizza attività sia individuali che di
2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e
psichiatriche temporanee o permanenti,
rivolgendosi a pazienti di tutte le età;
utilizza attività sia individuali che di
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
utilizza attività sia individuali che di
gruppo, promuovendo il recupero e l’uso
ottimale di funzioni finalizzate al
reinserimento, all’adattamento e
all’integrazione dell’individuo nel proprio
ambiente personale, domestico e sociale.
utilizza attività sia individuali che di
gruppo, promuovendo il recupero e l’uso
ottimale di funzioni finalizzate al
reinserimento, all’adattamento e
all’integrazione dell’individuo nel proprio
ambiente personale, domestico e sociale.
1818
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali
e le potenzialità d’adattamento
dell’individuo affinchè diventi l’unico
3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali
e le potenzialità d’adattamento
dell’individuo affinchè diventi l’unico
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
dell’individuo affinchè diventi l’unico
protagonista del suo recupero.
dell’individuo affinchè diventi l’unico
protagonista del suo recupero.
1919
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
LA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
4. Propone, ove necessario, modifiche
dell’ambiente di vita e promuove azioni
educative verso il soggetto in trattamento,
4. Propone, ove necessario, modifiche
dell’ambiente di vita e promuove azioni
educative verso il soggetto in trattamento,
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
educative verso il soggetto in trattamento,
verso la famiglia e la collettività
educative verso il soggetto in trattamento,
verso la famiglia e la collettività
2020
IL RUOLO DELLA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
IL RUOLO DELLA TERAPIA
OCCUPAZIONALE
RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di
un Progetto di vita che si concretizza nella
ricerca del massimo sviluppo possibile, sia
RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di
un Progetto di vita che si concretizza nella
ricerca del massimo sviluppo possibile, sia
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
ricerca del massimo sviluppo possibile, sia
in termini di acquisizione di abilità, che di
capacità affettivo-relazionali e nella
promozione del più ampio dispiegamento di
tali possibilità.
ricerca del massimo sviluppo possibile, sia
in termini di acquisizione di abilità, che di
capacità affettivo-relazionali e nella
promozione del più ampio dispiegamento di
tali possibilità.
2121
IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.
Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato
livello di integrazione e di realizzazione
(soddisfazione) personale nei diversi
Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato
livello di integrazione e di realizzazione
(soddisfazione) personale nei diversi
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
(soddisfazione) personale nei diversi
sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro
socio-educativo, ambiente lavorativo,
comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova
ad interagire (Cottini, 1993)
(soddisfazione) personale nei diversi
sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro
socio-educativo, ambiente lavorativo,
comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova
ad interagire (Cottini, 1993)
2222
IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.
Fondamentali risultano nella definizione di qualità della
vita:
1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e
soddisfazione del soggetto
Fondamentali risultano nella definizione di qualità della
vita:
1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e
soddisfazione del soggetto
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
soddisfazione del soggetto
2. La visine ecologica che non considera solo le
caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma
anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente
che va adeguatamente preparato
soddisfazione del soggetto
2. La visine ecologica che non considera solo le
caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma
anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente
che va adeguatamente preparato
2323
IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.
L’intervento terapeutico nell’ottica della
T.O. tiene presente in primo luogo che il
paziente è una persona e che, come tale, ha
L’intervento terapeutico nell’ottica della
T.O. tiene presente in primo luogo che il
paziente è una persona e che, come tale, ha
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
paziente è una persona e che, come tale, ha
bisogno di certezze, risposte,
riconoscimento e presa in carico globale
paziente è una persona e che, come tale, ha
bisogno di certezze, risposte,
riconoscimento e presa in carico globale
2424
IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O.
Inoltre quello che la persona ci porta va
visto in termini di significati e non come il
sintomo di una malattia, compreso
Inoltre quello che la persona ci porta va
visto in termini di significati e non come il
sintomo di una malattia, compreso
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
sintomo di una malattia, compreso
all’interno di modalità comportamentali e
comunicative limitate.
sintomo di una malattia, compreso
all’interno di modalità comportamentali e
comunicative limitate.
2525
TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN
Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo;
un buon cavaliere e il suo cavallo
formano una squadra. E non è una
relazione a senso unico, in cui l’essere
umano dice all’animale cosa deve fare. Il
cavallo è estremamente sensibile al
Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo;
un buon cavaliere e il suo cavallo
formano una squadra. E non è una
relazione a senso unico, in cui l’essere
umano dice all’animale cosa deve fare. Il
cavallo è estremamente sensibile al
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
cavallo è estremamente sensibile al
cavaliere e risponde alle sue esigenze
anche se non glielo si chiede: i cavalli da
maneggio smettono di trottare quando
sentono che il cavaliere comincia a
perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento
che nessuno si faccia male.
cavallo è estremamente sensibile al
cavaliere e risponde alle sue esigenze
anche se non glielo si chiede: i cavalli da
maneggio smettono di trottare quando
sentono che il cavaliere comincia a
perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento
che nessuno si faccia male.
2626
TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN
Gli animali sono simili agli autistici. Anzi
sarei disposta ad affermare che sono
effettivamente autistici. Gli animali hanno
Gli animali sono simili agli autistici. Anzi
sarei disposta ad affermare che sono
effettivamente autistici. Gli animali hanno
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
effettivamente autistici. Gli animali hanno
talenti particolari che gli esseri umani non
hanno, proprio come le persone autistiche
hanno talenti che gli individui normali non
hanno
effettivamente autistici. Gli animali hanno
talenti particolari che gli esseri umani non
hanno, proprio come le persone autistiche
hanno talenti che gli individui normali non
hanno
2727
PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI
Qualsiasi creatura pensi per immagini,
essere umano o animale che sia, si
concentra sui DETTAGLI
Qualsiasi creatura pensi per immagini,
essere umano o animale che sia, si
concentra sui DETTAGLI
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
concentra sui DETTAGLI
VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e
si sentono terribilmente a disagio quando
nel loro ambiente sono presenti dettagli
sbagliati
concentra sui DETTAGLI
VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e
si sentono terribilmente a disagio quando
nel loro ambiente sono presenti dettagli
sbagliati
2828
PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI
Questo è l’aspetto degli animali e,
soprattutto, delle persone autistiche, con il
quale le persone normali hanno maggiori
Questo è l’aspetto degli animali e,
soprattutto, delle persone autistiche, con il
quale le persone normali hanno maggiori
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
quale le persone normali hanno maggiori
difficoltà ad entrare in contatto
quale le persone normali hanno maggiori
difficoltà ad entrare in contatto
2929
PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI
Non è possibile convertire la propria natura
da verbale a visiva e viceversa.
Le persone normali sono troppo
Non è possibile convertire la propria natura
da verbale a visiva e viceversa.
Le persone normali sono troppo
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Le persone normali sono troppo
CEREBRALI, non solo nei processi di
pensiero, ma anche nelle percezioni
sensoriali: non vedono una situazione reale,
ma un concetto nella loro testa.
Le persone normali sono troppo
CEREBRALI, non solo nei processi di
pensiero, ma anche nelle percezioni
sensoriali: non vedono una situazione reale,
ma un concetto nella loro testa.
3030
PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI
Gli animali e gli autistici, invece, non
vedono una loro personale idea delle cose:
vedono le cose REALI.
Gli animali e gli autistici, invece, non
vedono una loro personale idea delle cose:
vedono le cose REALI.
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
vedono le cose REALI.
Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto
il mondo, mentre le persone normali
confondono quegli stessi dettagli nel loro
concetto generale di mondo
vedono le cose REALI.
Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto
il mondo, mentre le persone normali
confondono quegli stessi dettagli nel loro
concetto generale di mondo
3131
PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI
Per gli animali e per le persone autistiche, i
lati diversi di uno stesso oggetto hanno
effettivamente un diverso aspetto
Per gli animali e per le persone autistiche, i
lati diversi di uno stesso oggetto hanno
effettivamente un diverso aspetto
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
effettivamente un diverso aspetto
Per le persone normali questo non avviene,
l’oggetto appare sempre lo stesso anche se
lo si vede da prospettive diverse.
effettivamente un diverso aspetto
Per le persone normali questo non avviene,
l’oggetto appare sempre lo stesso anche se
lo si vede da prospettive diverse.
3232
Ciò accade perché il sistema nervoso di un
essere umano normale si libera di molti
dettagli e riempie i vuoti con ciò che
Ciò accade perché il sistema nervoso di un
essere umano normale si libera di molti
dettagli e riempie i vuoti con ciò che
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
dettagli e riempie i vuoti con ciò che
l’individuo si aspetta di vedere.
dettagli e riempie i vuoti con ciò che
l’individuo si aspetta di vedere.
3333
IMPARARE DAGLI
ANIMALI
IMPARARE DAGLI
ANIMALI
Dopo aver esaminato tutte le prove, un
gruppo di antropologi australiani si è
convinto che nel lunghissimo periodo in cui
Dopo aver esaminato tutte le prove, un
gruppo di antropologi australiani si è
convinto che nel lunghissimo periodo in cui
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
convinto che nel lunghissimo periodo in cui
furono associati con i lupi, i primi esseri
umani impararono a comportarsi e a pensare
come loro
convinto che nel lunghissimo periodo in cui
furono associati con i lupi, i primi esseri
umani impararono a comportarsi e a pensare
come loro
3434
IMPARARE DAGLI
ANIMALI
IMPARARE DAGLI
ANIMALI
I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani
no.
I lupi avevano strutture sociali complesse;
I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani
no.
I lupi avevano strutture sociali complesse;
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
I lupi avevano strutture sociali complesse;
gli esseri umani no.
I lupi erano altamente territoriali; gli esseri
umani no.
I lupi avevano strutture sociali complesse;
gli esseri umani no.
I lupi erano altamente territoriali; gli esseri
umani no.
3535
INTELLIG.GENERALE/INTELLIG
ENZA SPECIALISTICA
INTELLIG.GENERALE/INTELLIG
ENZA SPECIALISTICA
Gli animali e le persone autistiche hanno
un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono
in una particolare abilità (visiva, acustica,
Gli animali e le persone autistiche hanno
un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono
in una particolare abilità (visiva, acustica,
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
in una particolare abilità (visiva, acustica,
motoria etc…)
Le persone normali hanno un’intelligenza
generale: un individuo abile in una
particolare materia tenderà ad esserlo nelle
altre.
in una particolare abilità (visiva, acustica,
motoria etc…)
Le persone normali hanno un’intelligenza
generale: un individuo abile in una
particolare materia tenderà ad esserlo nelle
altre.
3636
INTELLIGENZA
GENERALE/INTELLIGENZ
A SPECIALISTICA
INTELLIGENZA
GENERALE/INTELLIGENZ
A SPECIALISTICA
Insegnare la generalizzazione è spesso un
problema per i bambini con autismo. Per insegnare
ad un bambino a generalizzare il principio è farlo
in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo
Insegnare la generalizzazione è spesso un
problema per i bambini con autismo. Per insegnare
ad un bambino a generalizzare il principio è farlo
in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo
in un unico posto il bambino potrebbe pensare che
la regola si applica solo in quel posto specifico.
Questo vale anche per l’addestramento degli
animali.
in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo
in un unico posto il bambino potrebbe pensare che
la regola si applica solo in quel posto specifico.
Questo vale anche per l’addestramento degli
animali.
3737
CHE COS’è LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
CHE COS’è LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
Si tratta di una terapia molto particolare e molto
stimolante, in quanto il paziente non si trova in un
ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente
diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il
Si tratta di una terapia molto particolare e molto
stimolante, in quanto il paziente non si trova in un
ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente
diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il
peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa”
grande, viva,calda, che si muove autonomamente,
che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino
irresistibili, forse atavico.
diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il
peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa”
grande, viva,calda, che si muove autonomamente,
che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino
irresistibili, forse atavico.
3838
CHE COS’è LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
CHE COS’è LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
Uno dei principali scopi della Riabilitazione
è l’integrazione di schemi neuromotori
sempre più elaborati attraverso varie fasi di
Uno dei principali scopi della Riabilitazione
è l’integrazione di schemi neuromotori
sempre più elaborati attraverso varie fasi di
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
sempre più elaborati attraverso varie fasi di
apprendimento.
Il cavallo permette di ricostruire patterns
motori che il portatore di handicap non
sarebbe in grado di realizzare
spontaneamente.
sempre più elaborati attraverso varie fasi di
apprendimento.
Il cavallo permette di ricostruire patterns
motori che il portatore di handicap non
sarebbe in grado di realizzare
spontaneamente.
3939
LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E
ANALITICA.
GLOBALE: perché sollecita la
Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E
ANALITICA.
GLOBALE: perché sollecita la
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
GLOBALE: perché sollecita la
partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella
sua componente psichica che fisica.
ANALITICA: perché permette di realizzare
movimenti gestuali molto precisi.
GLOBALE: perché sollecita la
partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella
sua componente psichica che fisica.
ANALITICA: perché permette di realizzare
movimenti gestuali molto precisi.
4040
LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
LA RIABILITAZIONE
EQUESTRE
La chiave pedagogica è quella di educare
con gli animali e di offrire un contesto ricco
e stimolante da cui ognuno attinge, con i
La chiave pedagogica è quella di educare
con gli animali e di offrire un contesto ricco
e stimolante da cui ognuno attinge, con i
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
e stimolante da cui ognuno attinge, con i
propri tempi, quello che in quel momento è
più adatto per lui
e stimolante da cui ognuno attinge, con i
propri tempi, quello che in quel momento è
più adatto per lui
4141
FINALITÀFINALITÀ
Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie
migliorando: capacità motorie, riflessi,
coordinazione, forza, gesto fisico, capacità
Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie
migliorando: capacità motorie, riflessi,
coordinazione, forza, gesto fisico, capacità
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
coordinazione, forza, gesto fisico, capacità
sensoriali, capacità cardio-respiratoria.
coordinazione, forza, gesto fisico, capacità
sensoriali, capacità cardio-respiratoria.
4242
FINALITÀFINALITÀ
Favorire la dimensione sociale e ricreativa
attraverso un ambiente rassicurante e
stimolante e soprattutto attraverso il
Favorire la dimensione sociale e ricreativa
attraverso un ambiente rassicurante e
stimolante e soprattutto attraverso il
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
stimolante e soprattutto attraverso il
contatto col cavallo, il prendersi cura di lui
(pulendolo ed alimentandolo)
stimolante e soprattutto attraverso il
contatto col cavallo, il prendersi cura di lui
(pulendolo ed alimentandolo)
4343
FINALITÀFINALITÀ
Favorire la crescita psicologica:
allenamento ad affrontare le
difficoltà,maggior consapevolezza del Sé
Favorire la crescita psicologica:
allenamento ad affrontare le
difficoltà,maggior consapevolezza del Sé
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
difficoltà,maggior consapevolezza del Sé
corporeo, integrazione dell’Io attraverso
l’integrazione dei distretti corporei.
difficoltà,maggior consapevolezza del Sé
corporeo, integrazione dell’Io attraverso
l’integrazione dei distretti corporei.
4444
FINALITÀFINALITÀ
Sviluppare tra uomini e cavalli la
comunicazione fisica ed emotiva attraverso
la sperimentazione delle capacità espressive
Sviluppare tra uomini e cavalli la
comunicazione fisica ed emotiva attraverso
la sperimentazione delle capacità espressive
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
la sperimentazione delle capacità espressive
ed armoniche del corpo
la sperimentazione delle capacità espressive
ed armoniche del corpo
4545
STRATEGIESTRATEGIE
Rinforzo
Modeling
Prompt fisico
Rinforzo
Modeling
Prompt fisico
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Prompt fisico
Fading
Prompt fisico
Fading
4646
DOLORE E SOFFERENZADOLORE E SOFFERENZA
CATTIVO COMPORTAMENTO O
PAURA?
CATTIVO COMPORTAMENTO O
PAURA?
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
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4747
DOLORE E SOFFERENZADOLORE E SOFFERENZA
Le paure degli animali, come per le persone
autistiche, sono iperspecifiche perché
guardano il dettaglio.
Le paure degli animali, come per le persone
autistiche, sono iperspecifiche perché
guardano il dettaglio.
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
guardano il dettaglio.
STRATEGIE: desensibilizzazione e
addestramento controfobico.
guardano il dettaglio.
STRATEGIE: desensibilizzazione e
addestramento controfobico.
4848
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
<Mia madre mi ha raccontato che si
convinse che poteva fare qualcosa per me
quando si accorse che canticchiavo Bach
<Mia madre mi ha raccontato che si
convinse che poteva fare qualcosa per me
quando si accorse che canticchiavo Bach
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
quando si accorse che canticchiavo Bach
insieme a lei> Temple Grandin
quando si accorse che canticchiavo Bach
insieme a lei> Temple Grandin
4949
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
Persone autistiche ripetono frasi senza
conoscerne il significato, attratte solo dal
tono.
Persone autistiche ripetono frasi senza
conoscerne il significato, attratte solo dal
tono.
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
tono.
Il tono è l’unico indizio sociale che colgono
con più facilità
tono.
Il tono è l’unico indizio sociale che colgono
con più facilità
5050
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
Una mamma riusciva a comunicare con la
figlia autistica solo attraverso il canto. Se la
mamma cantava <apparecchia la tavola> la
Una mamma riusciva a comunicare con la
figlia autistica solo attraverso il canto. Se la
mamma cantava <apparecchia la tavola> la
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
mamma cantava <apparecchia la tavola> la
figlia capiva, se glielo diceva normalmente,
non capiva.
mamma cantava <apparecchia la tavola> la
figlia capiva, se glielo diceva normalmente,
non capiva.
5151
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
Parlare al bambino mediante la musica
significa non chiedergli nulla: la
comunicazione è esclusivamente
affettiva.Il gioco suono - musica -
silenzio - attesa crea quegli attimi di
Parlare al bambino mediante la musica
significa non chiedergli nulla: la
comunicazione è esclusivamente
affettiva.Il gioco suono - musica -
silenzio - attesa crea quegli attimi di
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
silenzio - attesa crea quegli attimi di
ascolto nei quali il bambino, con un
balenare dello sguardo, non riesce a
nascondere di essere sensibile al
"bello",di questa cosa poco concreta,
non toccabile che però ci tocca, come
sono le onde sonore.
silenzio - attesa crea quegli attimi di
ascolto nei quali il bambino, con un
balenare dello sguardo, non riesce a
nascondere di essere sensibile al
"bello",di questa cosa poco concreta,
non toccabile che però ci tocca, come
sono le onde sonore.
5252
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
La musica è uno STIMOLO che provoca
RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il
concetto di DIALOGO SONORO
La musica è uno STIMOLO che provoca
RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il
concetto di DIALOGO SONORO
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
concetto di DIALOGO SONORO
È una forma di esperienza, un modo di
comunicare fatto di ritmo, di pause, di
presenza-assenza, di toni alti e bassi.
concetto di DIALOGO SONORO
È una forma di esperienza, un modo di
comunicare fatto di ritmo, di pause, di
presenza-assenza, di toni alti e bassi.
5353
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
CHIAVE DI LETTURA:
Modo maggiore/tempo lento=serenità
Modo maggiore/tempo veloce=allegria
CHIAVE DI LETTURA:
Modo maggiore/tempo lento=serenità
Modo maggiore/tempo veloce=allegria
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
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Modo maggiore/tempo veloce=allegria
Modo minore/tempo lento=tristezza
Modo minore/tempo veloce=paura
Modo maggiore/tempo veloce=allegria
Modo minore/tempo lento=tristezza
Modo minore/tempo veloce=paura
5454
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
La musica nasce da un sussurro, da una
carezza, fino a diventare MELODIA.
La musica è espressività, è gestione del
La musica nasce da un sussurro, da una
carezza, fino a diventare MELODIA.
La musica è espressività, è gestione del
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
La musica è espressività, è gestione del
corpo nello spazio, è coordinazione motoria,
è alternanza comunicativa, è rispetto del
ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con
lo strumento musicale, è un facilitatore di
emozioni.
La musica è espressività, è gestione del
corpo nello spazio, è coordinazione motoria,
è alternanza comunicativa, è rispetto del
ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con
lo strumento musicale, è un facilitatore di
emozioni.
5555
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
IL LINGUAGGIO DELLA
MUSICA
Dal punto di vista terapeutico la musica
diviene attiva stimolazione
multisensoriale, relazionale, emozionale
e cognitiva, impiegata in diverse
Dal punto di vista terapeutico la musica
diviene attiva stimolazione
multisensoriale, relazionale, emozionale
e cognitiva, impiegata in diverse
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
e cognitiva, impiegata in diverse
problematiche come prevenzione,
riabilitazione e sostegno al fine di
ottenere una maggiore integrazione sul
piano intrapersonale ed interpersonale,
un migliore equilibrio e armonia
psicofisica.
e cognitiva, impiegata in diverse
problematiche come prevenzione,
riabilitazione e sostegno al fine di
ottenere una maggiore integrazione sul
piano intrapersonale ed interpersonale,
un migliore equilibrio e armonia
psicofisica.
5656
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
In tutte le culture dell'antichità musica e
medicina erano praticamente una cosa
sola. Il sacerdote medico (lo sciamano)
sapeva che il mondo è costituito
secondo principi musicali, che la vita del
In tutte le culture dell'antichità musica e
medicina erano praticamente una cosa
sola. Il sacerdote medico (lo sciamano)
sapeva che il mondo è costituito
secondo principi musicali, che la vita del
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
secondo principi musicali, che la vita del
cosmo, ma anche quella dell'uomo, è
dominata dal ritmo e dall'armonia.
Sapeva che la musica ha un potere
incantatorio sulla parte irrazionale, che
procura benessere e che nei casi di
malattia può ricostituire l'armonia
perduta.
secondo principi musicali, che la vita del
cosmo, ma anche quella dell'uomo, è
dominata dal ritmo e dall'armonia.
Sapeva che la musica ha un potere
incantatorio sulla parte irrazionale, che
procura benessere e che nei casi di
malattia può ricostituire l'armonia
perduta.
5757
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
Per lo sviluppo della sanità mentale ed il
benessere, le attività creative sono la
chiave per il raggiungimento
dell'equilibrio psichico..Attività come il
Per lo sviluppo della sanità mentale ed il
benessere, le attività creative sono la
chiave per il raggiungimento
dell'equilibrio psichico..Attività come il
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
dell'equilibrio psichico..Attività come il
cantare, suonare, danzare, sono
direttamente creative, essendo la
musica sì una disciplina mentale che ha
bisogno di ordine, di attenzione e
concentrazione, ma che permette la
manifestazione della propria
espressività.
dell'equilibrio psichico..Attività come il
cantare, suonare, danzare, sono
direttamente creative, essendo la
musica sì una disciplina mentale che ha
bisogno di ordine, di attenzione e
concentrazione, ma che permette la
manifestazione della propria
espressività.
5858
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
LE ORIGINI DELLA
MUSICA COME TERAPIA
Ma perchè i nostri antenati
incominciarono a fare musica?
Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi
Ma perchè i nostri antenati
incominciarono a fare musica?
Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi
gli antropologi mettono in primo
piano la capacità della musica di
cementare una comunità,
scandendone i ritmi e rinsaldando i
legami fra i suoi membri.
Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi
gli antropologi mettono in primo
piano la capacità della musica di
cementare una comunità,
scandendone i ritmi e rinsaldando i
legami fra i suoi membri.
5959
LE 7 INTELLIGENZELE 7 INTELLIGENZE
Howard Gardner considera la musica
come emanazione di una intelligenza
distinta. Egli identifica di fatto sei principali
Howard Gardner considera la musica
come emanazione di una intelligenza
distinta. Egli identifica di fatto sei principali
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
distinta. Egli identifica di fatto sei principali
facoltà umane: l’intelligenza linguistica,
musicale, logico-matematica, spaziale,
cinestetico-corporeae personale.
distinta. Egli identifica di fatto sei principali
facoltà umane: l’intelligenza linguistica,
musicale, logico-matematica, spaziale,
cinestetico-corporeae personale.
6060
AUTISMO E
MUSICOTERAPIA
AUTISMO E
MUSICOTERAPIA
L’autismo può compromettere in profondità
le funzioni intellettuali e linguistiche,
risparmiando tuttavia quelle musicali ... i
casi presi in considerazione dalla letteratura
L’autismo può compromettere in profondità
le funzioni intellettuali e linguistiche,
risparmiando tuttavia quelle musicali ... i
casi presi in considerazione dalla letteratura
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
casi presi in considerazione dalla letteratura
neuropsicologica confermano che le facoltà
musicali possono svilupparsi, e persino
raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal
restante funzionamento del sistema
cognitivo.
casi presi in considerazione dalla letteratura
neuropsicologica confermano che le facoltà
musicali possono svilupparsi, e persino
raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal
restante funzionamento del sistema
cognitivo.
6161
AUTISMO E
MUSICOTERAPIA
AUTISMO E
MUSICOTERAPIA
Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea
un insieme di sistemi di comunicazione che si
ripetono continuamente. La musicoterapia
permette di rompere questa ripetitività spostando
Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea
un insieme di sistemi di comunicazione che si
ripetono continuamente. La musicoterapia
permette di rompere questa ripetitività spostando
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
permette di rompere questa ripetitività spostando
la comunicazione verso forme più elastiche e
meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con
stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad
un’APERTURA COMUNICATIVA
permette di rompere questa ripetitività spostando
la comunicazione verso forme più elastiche e
meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con
stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad
un’APERTURA COMUNICATIVA
6262
Teoria della Mente
(definizione)
Teoria della Mente
(definizione)
E’ la capacità di rappresentarsi gli statiE’ la capacità di rappresentarsi gli stati
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
E’ la capacità di rappresentarsi gli stati
mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per
fare previsioni
E’ la capacità di rappresentarsi gli stati
mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per
fare previsioni
6363
Teoria della Mente
(tappe di sviluppo)
Teoria della Mente
(tappe di sviluppo)
Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni
Stati informativiStati informativi
Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni
Stati informativiStati informativi
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione delA 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del
desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione)
A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa
A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a
considerareconsiderare l’opinionel’opinione))
Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)
A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione delA 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del
desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione)
A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa
A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a
considerareconsiderare l’opinionel’opinione))
Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)
6464
Teoria della Mente
(tappe di sviluppo)
Teoria della Mente
(tappe di sviluppo)
Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni
Stati emozionaliStati emozionali
Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni
Stati emozionaliStati emozionali
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni
A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali
A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni
A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni
A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali
A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni
6565
Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale:: postura, viso,postura, viso,
intonazione voce.intonazione voce.
Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale:: postura, viso,postura, viso,
intonazione voce.intonazione voce.
Precursori evolutivi della ToMPrecursori evolutivi della ToM
Attenzione condivisaAttenzione condivisa:: contatto oculare,contatto oculare, pointingpointing protoproto--
dichiarativo.dichiarativo.
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
dichiarativo.dichiarativo.
ImitazioneImitazione:: imitazioneimitazione precoce; imitazione protoprecoce; imitazione proto--
referenziale; imitazione differita.referenziale; imitazione differita.
NeiNei sogsog. autistici. autistici non è spontanea ed è la copia esattanon è spontanea ed è la copia esatta
del modellodel modello
6666
Gioco simbolicoGioco simbolico:: 3 livelli di gioco3 livelli di gioco
1.1. gioco sensomotoriogioco sensomotorio
2.2. gioco funzionalegioco funzionale
3.3. gioco di finzionegioco di finzione precursore gioco simbolicoprecursore gioco simbolico
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore:
1.1. essere agenteessere agente
2.2. intenzionalitàintenzionalità
Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore:
1.1. essere agenteessere agente
2.2. intenzionalitàintenzionalità
6767
Teoria della Mente
importanza per il vivere quotidiano
Teoria della Mente
importanza per il vivere quotidiano
Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco
Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato,
intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e
interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative
Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco
Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato,
intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e
interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative
dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975)
Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui),
riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a
cambiare le idee degli altri
interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative
dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975)
Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui),
riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a
cambiare le idee degli altri
6868
Teoria della Mente
nei soggetti autistici
Teoria della Mente
nei soggetti autistici
Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento :
Riconoscono le espressioni facciali
Riconoscono le emozioni causate da situazioni
NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni
Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento :
Riconoscono le espressioni facciali
Riconoscono le emozioni causate da situazioni
NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni
Buona performance a test sulla prospettiva
NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza
(test di Anne e Sally)
NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni
Buona performance a test sulla prospettiva
NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza
(test di Anne e Sally)
6969
IlIl deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triadegiustifica la triade
comportamentale:comportamentale:
1.1. DeficitDeficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale
-- Aggancio oculareAggancio oculare
-- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta
IlIl deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triadegiustifica la triade
comportamentale:comportamentale:
1.1. DeficitDeficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale
-- Aggancio oculareAggancio oculare
-- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione
-- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo
-- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica
-- AssenzaAssenza TurnTurn--TalkingTalking
3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione
2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione
-- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo
-- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica
-- AssenzaAssenza TurnTurn--TalkingTalking
3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione
7070
Insegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativi
55 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza,(percezione, conoscenza,
credenza)credenza) ::
-- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice
-- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa
-- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere”
55 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza,(percezione, conoscenza,
credenza)credenza) ::
-- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice
-- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa
-- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere”
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Lecce
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-- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenzaPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza
esatta)esatta)
-- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze
-- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenzaPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza
esatta)esatta)
-- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze
AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo
generale alla base degli stati mentaligenerale alla base degli stati mentali
7171
Livello 1Livello 1:: Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice
((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse)
Livello 1Livello 1:: Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice
((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede
-- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede
-- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato.
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-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 ofallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o
più test.più test.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se
fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.
-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 ofallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o
più test.più test.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se
fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.
7272
Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa
(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)
Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa
(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.
-- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.
-- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.
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-- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 ose il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o
più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se
fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio
-- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 ose il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o
più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se
fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio
7373
Livello 3Livello 3:: Comprensione del principio vedereComprensione del principio vedere
porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o(le persone sanno solo le cose che vedono o
hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente)
Livello 3Livello 3:: Comprensione del principio vedereComprensione del principio vedere
porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o(le persone sanno solo le cose che vedono o
hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in basese il sog. prevede il comportamento altrui in base
a ciò che sa.a ciò che sa.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in basese il sog. prevede il comportamento altrui in base
a ciò che sa.a ciò che sa.
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a ciò che sa.a ciò che sa.
-- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo percontenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per
dimensione; ogg. identici diversi solo per coloredimensione; ogg. identici diversi solo per colore
a ciò che sa.a ciò che sa.
-- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo percontenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per
dimensione; ogg. identici diversi solo per coloredimensione; ogg. identici diversi solo per colore
7474
-- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli
altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1
domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.
Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.
-- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli
altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1
domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.
Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.
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-- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per lasi effettua sia per la valutazione di sé, sia per la
valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lovalutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo
si corregge e gli si fornisce la spiegazione.si corregge e gli si fornisce la spiegazione.
-- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per lasi effettua sia per la valutazione di sé, sia per la
valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lovalutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo
si corregge e gli si fornisce la spiegazione.si corregge e gli si fornisce la spiegazione.
7575
Livello 4Livello 4:: Prevedere le azioni sulla base di ciòPrevedere le azioni sulla base di ciò
che una persona sache una persona sa (previsione sulla base della(previsione sulla base della credenzacredenza
esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)
Livello 4Livello 4:: Prevedere le azioni sulla base di ciòPrevedere le azioni sulla base di ciò
che una persona sache una persona sa (previsione sulla base della(previsione sulla base della credenzacredenza
esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sullase il sog. prevede il comportamento altrui sulla
base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sullase il sog. prevede il comportamento altrui sulla
base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta.
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base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta.
-- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggiomobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio
giocattolo.√giocattolo.√
base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta.
-- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggiomobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio
giocattolo.√giocattolo.√
7676
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti
diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulladiversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla
credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti
diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulladiversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla
credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.
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-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1
domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Sedomanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se
il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1
domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Sedomanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se
il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.
7777
Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione
sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un
oggetto)
Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione
sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un
oggetto)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sonose il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono
cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sonose il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono
cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).
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cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).
-- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.
cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).).
-- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.
7878
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette
1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda
giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo.
2.2. Contenuto inatteso:Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,11 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1
domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1
domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui.
Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette
1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda
giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo.
2.2. Contenuto inatteso:Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,11 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1
domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1
domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui.
Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.
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-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sullal’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla
credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega ilcredenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il
perchéperché..
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sullal’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla
credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega ilcredenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il
perchéperché..
7979
La comprensione delle emozioni si puòLa comprensione delle emozioni si può
insegnareinsegnare
La comprensione delle emozioni si puòLa comprensione delle emozioni si può
insegnareinsegnare
5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni:
-- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie
-- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici
5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni:
-- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie
-- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici
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-- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni
-- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio
-- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni
AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo
generale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione
-- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni
-- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio
-- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni
AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo
generale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione
8080
Livello 1: Riconoscimento delle espressioni
del viso nelle fotografie
Livello 1: Riconoscimento delle espressioni
del viso nelle fotografie
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozionise il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni
primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).
-- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.
-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozionise il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni
primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).
-- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.
-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
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-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di
cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo.
-- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.
fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.
-- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di
cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo.
8181
Livello 3: Identificare emozioni causate
da situazioni
(fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia)
Livello 3: Identificare emozioni causate
da situazioni
(fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia)
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinatase il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata
situazione.situazione.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinatase il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata
situazione.situazione.
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Lecce
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-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione.
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda
sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4
emozione si parte da qui.emozione si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domandal’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda
sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.
-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione.
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda
sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4
emozione si parte da qui.emozione si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domandal’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda
sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.
8282
Livello 4: Identificare emozioni causate
dal desiderio
Livello 4: Identificare emozioni causate
dal desiderio
-- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il
desiderio si avveri o meno.desiderio si avveri o meno.
-- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.
-- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il
desiderio si avveri o meno.desiderio si avveri o meno.
-- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.
(gruppo A gioia fig. 1, 2, 5, 6; gruppo B tristezza fig. 1, 2, 5, 6)
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Lecce
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-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si
illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; seillustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se
fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e lal’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la
situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;
se ilse il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,
l’operatore fornisce entrambe le informazioni.l’operatore fornisce entrambe le informazioni.
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si
illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; seillustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se
fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e lal’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la
situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;
se ilse il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,
l’operatore fornisce entrambe le informazioni.l’operatore fornisce entrambe le informazioni.
8383
Livello 5Livello 5:: Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni
(gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta,
desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5;
gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 )
Livello 5Livello 5:: Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni
(gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta,
desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5;
gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 )
-- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo
desiderio si sia avverato o meno.desiderio si sia avverato o meno.
-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione
(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).
-- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo
desiderio si sia avverato o meno.desiderio si sia avverato o meno.
-- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione
(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).
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(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la
situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma delsituazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del
desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; sidesiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si
chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1
domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa lal’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la
domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinionedomanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione
fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.
(situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione).
-- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la
situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma delsituazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del
desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; sidesiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si
chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1
domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.
-- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa lal’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la
domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinionedomanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione
fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.
8484
Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”
1º livello Gioco sensomotorio (compresi comportamenti
stereotipati o rituali)
2º livello Gioco funzionale emergente (1 o 2 esempi)
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
3º livello Gioco funzionale acquisito (3 o 4 esempi)
4º livello Gioco del far finta emergente (e distinzione finzione /
realtà)
5º livello Gioco del far finta acquisito
8585
Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione
Capacità di modulare comportamenti, emozioni,
aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per
regolarne l’espressione
8686
Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione
I processi di regolazione definiscono:
• La “qualità” dell’emozione
• Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione)
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
Corso Autismo - I.T. "G. Deledda"
Lecce
• Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione)
• Scelta di strategie di coping
processo di autoregolazione metacognizione
8787

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  • 1. CORSOCORSOCORSOCORSO DIDIDIDI FORMAZIONEFORMAZIONEFORMAZIONEFORMAZIONE SUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICOSUL DISTURBO AUTISTICO Lezione del 6-12-2010 TERAPIA OCCUPAZIONALE RIABILITAZIONE EQUESTRE MUSICOTERAPIA TEORIA DELLA MENTE Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Associazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di NicoAssociazione Amici di Nico Dott.ssa Anna Pizzileo annapizzileo@virgilio.it TEORIA DELLA MENTE 11
  • 2. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE La terapia occupazionale è una modalità riabilitativa articolata in molteplici tecniche diversificate che si basano sulle risposte La terapia occupazionale è una modalità riabilitativa articolata in molteplici tecniche diversificate che si basano sulle risposte Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce diversificate che si basano sulle risposte dell’individuo verso l’attività scelta, e che ha lo scopo di prevenire l’invalidità, ottenere effetti terapeutici funzionali motori e psicologico-sociali e migliorare la qualità della vita (Guazzo,1977) diversificate che si basano sulle risposte dell’individuo verso l’attività scelta, e che ha lo scopo di prevenire l’invalidità, ottenere effetti terapeutici funzionali motori e psicologico-sociali e migliorare la qualità della vita (Guazzo,1977) 22
  • 3. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE S’intende,cioè, il trattamento delle condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso attività specifiche, allo scopo di aiutare le S’intende,cioè, il trattamento delle condizioni fisiche e psichiatriche, attraverso attività specifiche, allo scopo di aiutare le Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce attività specifiche, allo scopo di aiutare le persone a raggiungere il loro massimo livello di funzione e d’indipendenza, in tutti gli aspetti della vita quotidiana attività specifiche, allo scopo di aiutare le persone a raggiungere il loro massimo livello di funzione e d’indipendenza, in tutti gli aspetti della vita quotidiana 33
  • 4. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e cognitivi del paziente attraverso un articolato programma di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali, espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, Il trattamento agisce sui processi motori, sensoriali e cognitivi del paziente attraverso un articolato programma di attività strutturate, attività di vita quotidiana, artigianali, espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e della sua migliore integrazione sociale. espressive, artistiche, sport-terapia, gioco adattato, e altro, che ha come obiettivo il raggiungimento, per il paziente disabile, della migliore autonomia funzionale possibile e della sua migliore integrazione sociale. 44
  • 5. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Si configura come un approccio sistemico attento ad identificare le abilità “ad alta priorità” che la persona disabile deve Si configura come un approccio sistemico attento ad identificare le abilità “ad alta priorità” che la persona disabile deve Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce priorità” che la persona disabile deve apprendere nei vari ambienti naturali di vita priorità” che la persona disabile deve apprendere nei vari ambienti naturali di vita 55
  • 6. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Il Terapista Occupazionale non si basa ciecamente su un curricolo o un “lavoro produttivo”, scegliendo obiettivi che sembrano ottimali per il soggetto, ma Il Terapista Occupazionale non si basa ciecamente su un curricolo o un “lavoro produttivo”, scegliendo obiettivi che sembrano ottimali per il soggetto, ma Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce sembrano ottimali per il soggetto, ma esamina l’ambiente comunitario alla ricerca di quelle abilità fondamentali che il ragazzo, attraverso le attività occupazionali, dovrebbe apprendere per una reale integrazione. sembrano ottimali per il soggetto, ma esamina l’ambiente comunitario alla ricerca di quelle abilità fondamentali che il ragazzo, attraverso le attività occupazionali, dovrebbe apprendere per una reale integrazione. 66
  • 7. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE L’aspetto fondamentale di questo modello “ecologico” è che esso migliora il senso di “soddisfazione” provato dalla persona L’aspetto fondamentale di questo modello “ecologico” è che esso migliora il senso di “soddisfazione” provato dalla persona Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce “soddisfazione” provato dalla persona disabile rispetto alle seguenti forme d’adattamento: “soddisfazione” provato dalla persona disabile rispetto alle seguenti forme d’adattamento: 77
  • 8. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Adattamento comportamentale: il grado con cui l’individuo segue le norme e le aspettative sociali che regolano le modalità comportamentaliaccettabili nei vari Adattamento comportamentale: il grado con cui l’individuo segue le norme e le aspettative sociali che regolano le modalità comportamentaliaccettabili nei vari Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce comportamentaliaccettabili nei vari ambienti. Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e mantenere relazioni sociali positive con varie persone del suo ambiente. comportamentaliaccettabili nei vari ambienti. Adattamento sociale: la capacità d’iniziare e mantenere relazioni sociali positive con varie persone del suo ambiente. 88
  • 9. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Adattamento personale: l’abilità di gestire la propria vita col massimo grado d’autodeterminazione. Adattamento personale: l’abilità di gestire la propria vita col massimo grado d’autodeterminazione. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce d’autodeterminazione.d’autodeterminazione. 99
  • 10. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Tutti e tre tipi di adattamento sono molto importanti per determinare il grado complessivo di qualità della vita della Tutti e tre tipi di adattamento sono molto importanti per determinare il grado complessivo di qualità della vita della Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce complessivo di qualità della vita della persona disabile e ciò conferma il ruolo giocato dalla Terapia Occupazionale nell’apprendimento delle competenze funzionali. complessivo di qualità della vita della persona disabile e ciò conferma il ruolo giocato dalla Terapia Occupazionale nell’apprendimento delle competenze funzionali. 1010
  • 11. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE La storia della professione segue varie strade,infatti già nell’antichità Cinesi, Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si La storia della professione segue varie strade,infatti già nell’antichità Cinesi, Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si servivano di danza, musica, giardinaggio, esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e sociale, come forme di occupazione attiva e passiva, giovevoli al superamento di malattie fisiche e psichiche. Persiani,Aztechi, Incas, Greci ed Egiziani si servivano di danza, musica, giardinaggio, esercizi fisici, nel loro aspetto culturale e sociale, come forme di occupazione attiva e passiva, giovevoli al superamento di malattie fisiche e psichiche. 1111
  • 12. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE GALENO E IPPOCRATE, padri della medicina, esortavano a tener conto, in ogni trattamento, della globalità di mente e GALENO E IPPOCRATE, padri della medicina, esortavano a tener conto, in ogni trattamento, della globalità di mente e Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce trattamento, della globalità di mente e corpo, prescrivendo l’uso di attività varie trattamento, della globalità di mente e corpo, prescrivendo l’uso di attività varie 1212
  • 13. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Quest’interrelazione tra la sfera mentale, fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre uno dei punti fondamentali Quest’interrelazione tra la sfera mentale, fisica, emotiva e sociale è rimasta sempre uno dei punti fondamentali Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce uno dei punti fondamentali nell’applicazione della terapia occupazionale. uno dei punti fondamentali nell’applicazione della terapia occupazionale. 1313
  • 14. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Si parte dalla considerazione che l’uomo è portato naturalmente a svolgere delle attività di vario genere, ma quando viene Si parte dalla considerazione che l’uomo è portato naturalmente a svolgere delle attività di vario genere, ma quando viene Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce attività di vario genere, ma quando viene colpito da qualche disfunzione può perdere la capacità di svolgerle. Quindi l’attività può diventare un mezzo naturale per ripristinare le funzioni. attività di vario genere, ma quando viene colpito da qualche disfunzione può perdere la capacità di svolgerle. Quindi l’attività può diventare un mezzo naturale per ripristinare le funzioni. 1414
  • 15. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il terapista occupazionale, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, Attraverso il D.M. 136 si stabilisce che il terapista occupazionale, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure socio- sanitarie: diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure socio- sanitarie: 1515
  • 16. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE 1. Effettua una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elabora in equipe multidisciplinare la definizione del 1. Effettua una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elabora in equipe multidisciplinare la definizione del Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce equipe multidisciplinare la definizione del programma riabilitativo, volto all’individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l’autonomia personale nell’ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale. equipe multidisciplinare la definizione del programma riabilitativo, volto all’individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l’autonomia personale nell’ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale. 1616
  • 17. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE Le attività scelte terranno, quindi, in considerazione, la patologia, l’età, i bisogni primari, il contesto socio-culturale Le attività scelte terranno, quindi, in considerazione, la patologia, l’età, i bisogni primari, il contesto socio-culturale Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce bisogni primari, il contesto socio-culturale e le necessità economiche, e rispecchieranno i fattori ambientali che regolano la vita della persona in trattamento. bisogni primari, il contesto socio-culturale e le necessità economiche, e rispecchieranno i fattori ambientali che regolano la vita della persona in trattamento. 1717
  • 18. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE 2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di 2. Tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le età; utilizza attività sia individuali che di Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e all’integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale. utilizza attività sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l’uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all’adattamento e all’integrazione dell’individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale. 1818
  • 19. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE 3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità d’adattamento dell’individuo affinchè diventi l’unico 3.Individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità d’adattamento dell’individuo affinchè diventi l’unico Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce dell’individuo affinchè diventi l’unico protagonista del suo recupero. dell’individuo affinchè diventi l’unico protagonista del suo recupero. 1919
  • 20. LA TERAPIA OCCUPAZIONALE LA TERAPIA OCCUPAZIONALE 4. Propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, 4. Propone, ove necessario, modifiche dell’ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività 2020
  • 21. IL RUOLO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE IL RUOLO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di un Progetto di vita che si concretizza nella ricerca del massimo sviluppo possibile, sia RUOLO DELLA T.O. è la formulazione di un Progetto di vita che si concretizza nella ricerca del massimo sviluppo possibile, sia Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce ricerca del massimo sviluppo possibile, sia in termini di acquisizione di abilità, che di capacità affettivo-relazionali e nella promozione del più ampio dispiegamento di tali possibilità. ricerca del massimo sviluppo possibile, sia in termini di acquisizione di abilità, che di capacità affettivo-relazionali e nella promozione del più ampio dispiegamento di tali possibilità. 2121
  • 22. IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O. Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato livello di integrazione e di realizzazione (soddisfazione) personale nei diversi Tutto ciò allo scopo di ottenere un elevato livello di integrazione e di realizzazione (soddisfazione) personale nei diversi Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce (soddisfazione) personale nei diversi sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro socio-educativo, ambiente lavorativo, comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova ad interagire (Cottini, 1993) (soddisfazione) personale nei diversi sottosistemi sociali (famiglia, scuola, centro socio-educativo, ambiente lavorativo, comunità, ecc.) nei quali l’individuo si trova ad interagire (Cottini, 1993) 2222
  • 23. IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O. Fondamentali risultano nella definizione di qualità della vita: 1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e soddisfazione del soggetto Fondamentali risultano nella definizione di qualità della vita: 1. Il risalto che viene dato all’autorealizzazione e soddisfazione del soggetto Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce soddisfazione del soggetto 2. La visine ecologica che non considera solo le caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente che va adeguatamente preparato soddisfazione del soggetto 2. La visine ecologica che non considera solo le caratteristiche del soggetto in situazione di handicap, ma anche quelle dell’ambiente nel quale è inserito, ambiente che va adeguatamente preparato 2323
  • 24. IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O. L’intervento terapeutico nell’ottica della T.O. tiene presente in primo luogo che il paziente è una persona e che, come tale, ha L’intervento terapeutico nell’ottica della T.O. tiene presente in primo luogo che il paziente è una persona e che, come tale, ha Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce paziente è una persona e che, come tale, ha bisogno di certezze, risposte, riconoscimento e presa in carico globale paziente è una persona e che, come tale, ha bisogno di certezze, risposte, riconoscimento e presa in carico globale 2424
  • 25. IL RUOLO DELLA T.O.IL RUOLO DELLA T.O. Inoltre quello che la persona ci porta va visto in termini di significati e non come il sintomo di una malattia, compreso Inoltre quello che la persona ci porta va visto in termini di significati e non come il sintomo di una malattia, compreso Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce sintomo di una malattia, compreso all’interno di modalità comportamentali e comunicative limitate. sintomo di una malattia, compreso all’interno di modalità comportamentali e comunicative limitate. 2525
  • 26. TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo; un buon cavaliere e il suo cavallo formano una squadra. E non è una relazione a senso unico, in cui l’essere umano dice all’animale cosa deve fare. Il cavallo è estremamente sensibile al Dopo un po’ cavalcare diventa istintivo; un buon cavaliere e il suo cavallo formano una squadra. E non è una relazione a senso unico, in cui l’essere umano dice all’animale cosa deve fare. Il cavallo è estremamente sensibile al Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce cavallo è estremamente sensibile al cavaliere e risponde alle sue esigenze anche se non glielo si chiede: i cavalli da maneggio smettono di trottare quando sentono che il cavaliere comincia a perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento che nessuno si faccia male. cavallo è estremamente sensibile al cavaliere e risponde alle sue esigenze anche se non glielo si chiede: i cavalli da maneggio smettono di trottare quando sentono che il cavaliere comincia a perdere l’equilibrio. Il cavallo sta attento che nessuno si faccia male. 2626
  • 27. TEMPLE GRANDINTEMPLE GRANDIN Gli animali sono simili agli autistici. Anzi sarei disposta ad affermare che sono effettivamente autistici. Gli animali hanno Gli animali sono simili agli autistici. Anzi sarei disposta ad affermare che sono effettivamente autistici. Gli animali hanno Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce effettivamente autistici. Gli animali hanno talenti particolari che gli esseri umani non hanno, proprio come le persone autistiche hanno talenti che gli individui normali non hanno effettivamente autistici. Gli animali hanno talenti particolari che gli esseri umani non hanno, proprio come le persone autistiche hanno talenti che gli individui normali non hanno 2727
  • 28. PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI Qualsiasi creatura pensi per immagini, essere umano o animale che sia, si concentra sui DETTAGLI Qualsiasi creatura pensi per immagini, essere umano o animale che sia, si concentra sui DETTAGLI Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce concentra sui DETTAGLI VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e si sentono terribilmente a disagio quando nel loro ambiente sono presenti dettagli sbagliati concentra sui DETTAGLI VEDE TUTTO E REAGISCE A TUTTO e si sentono terribilmente a disagio quando nel loro ambiente sono presenti dettagli sbagliati 2828
  • 29. PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI Questo è l’aspetto degli animali e, soprattutto, delle persone autistiche, con il quale le persone normali hanno maggiori Questo è l’aspetto degli animali e, soprattutto, delle persone autistiche, con il quale le persone normali hanno maggiori Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce quale le persone normali hanno maggiori difficoltà ad entrare in contatto quale le persone normali hanno maggiori difficoltà ad entrare in contatto 2929
  • 30. PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI Non è possibile convertire la propria natura da verbale a visiva e viceversa. Le persone normali sono troppo Non è possibile convertire la propria natura da verbale a visiva e viceversa. Le persone normali sono troppo Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Le persone normali sono troppo CEREBRALI, non solo nei processi di pensiero, ma anche nelle percezioni sensoriali: non vedono una situazione reale, ma un concetto nella loro testa. Le persone normali sono troppo CEREBRALI, non solo nei processi di pensiero, ma anche nelle percezioni sensoriali: non vedono una situazione reale, ma un concetto nella loro testa. 3030
  • 31. PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI Gli animali e gli autistici, invece, non vedono una loro personale idea delle cose: vedono le cose REALI. Gli animali e gli autistici, invece, non vedono una loro personale idea delle cose: vedono le cose REALI. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce vedono le cose REALI. Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto il mondo, mentre le persone normali confondono quegli stessi dettagli nel loro concetto generale di mondo vedono le cose REALI. Gli autistici colgono i dettagli di cui è fatto il mondo, mentre le persone normali confondono quegli stessi dettagli nel loro concetto generale di mondo 3131
  • 32. PENSARE PER IMMAGINIPENSARE PER IMMAGINI Per gli animali e per le persone autistiche, i lati diversi di uno stesso oggetto hanno effettivamente un diverso aspetto Per gli animali e per le persone autistiche, i lati diversi di uno stesso oggetto hanno effettivamente un diverso aspetto Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce effettivamente un diverso aspetto Per le persone normali questo non avviene, l’oggetto appare sempre lo stesso anche se lo si vede da prospettive diverse. effettivamente un diverso aspetto Per le persone normali questo non avviene, l’oggetto appare sempre lo stesso anche se lo si vede da prospettive diverse. 3232
  • 33. Ciò accade perché il sistema nervoso di un essere umano normale si libera di molti dettagli e riempie i vuoti con ciò che Ciò accade perché il sistema nervoso di un essere umano normale si libera di molti dettagli e riempie i vuoti con ciò che Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce dettagli e riempie i vuoti con ciò che l’individuo si aspetta di vedere. dettagli e riempie i vuoti con ciò che l’individuo si aspetta di vedere. 3333
  • 34. IMPARARE DAGLI ANIMALI IMPARARE DAGLI ANIMALI Dopo aver esaminato tutte le prove, un gruppo di antropologi australiani si è convinto che nel lunghissimo periodo in cui Dopo aver esaminato tutte le prove, un gruppo di antropologi australiani si è convinto che nel lunghissimo periodo in cui Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce convinto che nel lunghissimo periodo in cui furono associati con i lupi, i primi esseri umani impararono a comportarsi e a pensare come loro convinto che nel lunghissimo periodo in cui furono associati con i lupi, i primi esseri umani impararono a comportarsi e a pensare come loro 3434
  • 35. IMPARARE DAGLI ANIMALI IMPARARE DAGLI ANIMALI I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani no. I lupi avevano strutture sociali complesse; I lupi cacciavano in gruppo; gli esseri umani no. I lupi avevano strutture sociali complesse; Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce I lupi avevano strutture sociali complesse; gli esseri umani no. I lupi erano altamente territoriali; gli esseri umani no. I lupi avevano strutture sociali complesse; gli esseri umani no. I lupi erano altamente territoriali; gli esseri umani no. 3535
  • 36. INTELLIG.GENERALE/INTELLIG ENZA SPECIALISTICA INTELLIG.GENERALE/INTELLIG ENZA SPECIALISTICA Gli animali e le persone autistiche hanno un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono in una particolare abilità (visiva, acustica, Gli animali e le persone autistiche hanno un’intelligenza specialistica, cioè eccelgono in una particolare abilità (visiva, acustica, Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce in una particolare abilità (visiva, acustica, motoria etc…) Le persone normali hanno un’intelligenza generale: un individuo abile in una particolare materia tenderà ad esserlo nelle altre. in una particolare abilità (visiva, acustica, motoria etc…) Le persone normali hanno un’intelligenza generale: un individuo abile in una particolare materia tenderà ad esserlo nelle altre. 3636
  • 37. INTELLIGENZA GENERALE/INTELLIGENZ A SPECIALISTICA INTELLIGENZA GENERALE/INTELLIGENZ A SPECIALISTICA Insegnare la generalizzazione è spesso un problema per i bambini con autismo. Per insegnare ad un bambino a generalizzare il principio è farlo in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo Insegnare la generalizzazione è spesso un problema per i bambini con autismo. Per insegnare ad un bambino a generalizzare il principio è farlo in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo in un unico posto il bambino potrebbe pensare che la regola si applica solo in quel posto specifico. Questo vale anche per l’addestramento degli animali. in diverse localizzazioni. Se viene insegnato solo in un unico posto il bambino potrebbe pensare che la regola si applica solo in quel posto specifico. Questo vale anche per l’addestramento degli animali. 3737
  • 38. CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE Si tratta di una terapia molto particolare e molto stimolante, in quanto il paziente non si trova in un ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il Si tratta di una terapia molto particolare e molto stimolante, in quanto il paziente non si trova in un ambiente ospedaliero, ma in uno totalmente diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa” grande, viva,calda, che si muove autonomamente, che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino irresistibili, forse atavico. diverso, in cui il mezzo per cercare di diminuire il peso del proprio handicap è un cavallo, una “cosa” grande, viva,calda, che si muove autonomamente, che ha un suo carattere, ma soprattutto un fascino irresistibili, forse atavico. 3838
  • 39. CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE CHE COS’è LA RIABILITAZIONE EQUESTRE Uno dei principali scopi della Riabilitazione è l’integrazione di schemi neuromotori sempre più elaborati attraverso varie fasi di Uno dei principali scopi della Riabilitazione è l’integrazione di schemi neuromotori sempre più elaborati attraverso varie fasi di Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce sempre più elaborati attraverso varie fasi di apprendimento. Il cavallo permette di ricostruire patterns motori che il portatore di handicap non sarebbe in grado di realizzare spontaneamente. sempre più elaborati attraverso varie fasi di apprendimento. Il cavallo permette di ricostruire patterns motori che il portatore di handicap non sarebbe in grado di realizzare spontaneamente. 3939
  • 40. LA RIABILITAZIONE EQUESTRE LA RIABILITAZIONE EQUESTRE Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E ANALITICA. GLOBALE: perché sollecita la Si tratta di una riabilitazione GLOBALE E ANALITICA. GLOBALE: perché sollecita la Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce GLOBALE: perché sollecita la partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella sua componente psichica che fisica. ANALITICA: perché permette di realizzare movimenti gestuali molto precisi. GLOBALE: perché sollecita la partecipazoionedi tutto l’individuo, sia nella sua componente psichica che fisica. ANALITICA: perché permette di realizzare movimenti gestuali molto precisi. 4040
  • 41. LA RIABILITAZIONE EQUESTRE LA RIABILITAZIONE EQUESTRE La chiave pedagogica è quella di educare con gli animali e di offrire un contesto ricco e stimolante da cui ognuno attinge, con i La chiave pedagogica è quella di educare con gli animali e di offrire un contesto ricco e stimolante da cui ognuno attinge, con i Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce e stimolante da cui ognuno attinge, con i propri tempi, quello che in quel momento è più adatto per lui e stimolante da cui ognuno attinge, con i propri tempi, quello che in quel momento è più adatto per lui 4141
  • 42. FINALITÀFINALITÀ Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie migliorando: capacità motorie, riflessi, coordinazione, forza, gesto fisico, capacità Agire sulle difficoltà neuropsicomotorie migliorando: capacità motorie, riflessi, coordinazione, forza, gesto fisico, capacità Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce coordinazione, forza, gesto fisico, capacità sensoriali, capacità cardio-respiratoria. coordinazione, forza, gesto fisico, capacità sensoriali, capacità cardio-respiratoria. 4242
  • 43. FINALITÀFINALITÀ Favorire la dimensione sociale e ricreativa attraverso un ambiente rassicurante e stimolante e soprattutto attraverso il Favorire la dimensione sociale e ricreativa attraverso un ambiente rassicurante e stimolante e soprattutto attraverso il Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce stimolante e soprattutto attraverso il contatto col cavallo, il prendersi cura di lui (pulendolo ed alimentandolo) stimolante e soprattutto attraverso il contatto col cavallo, il prendersi cura di lui (pulendolo ed alimentandolo) 4343
  • 44. FINALITÀFINALITÀ Favorire la crescita psicologica: allenamento ad affrontare le difficoltà,maggior consapevolezza del Sé Favorire la crescita psicologica: allenamento ad affrontare le difficoltà,maggior consapevolezza del Sé Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce difficoltà,maggior consapevolezza del Sé corporeo, integrazione dell’Io attraverso l’integrazione dei distretti corporei. difficoltà,maggior consapevolezza del Sé corporeo, integrazione dell’Io attraverso l’integrazione dei distretti corporei. 4444
  • 45. FINALITÀFINALITÀ Sviluppare tra uomini e cavalli la comunicazione fisica ed emotiva attraverso la sperimentazione delle capacità espressive Sviluppare tra uomini e cavalli la comunicazione fisica ed emotiva attraverso la sperimentazione delle capacità espressive Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce la sperimentazione delle capacità espressive ed armoniche del corpo la sperimentazione delle capacità espressive ed armoniche del corpo 4545
  • 46. STRATEGIESTRATEGIE Rinforzo Modeling Prompt fisico Rinforzo Modeling Prompt fisico Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Prompt fisico Fading Prompt fisico Fading 4646
  • 47. DOLORE E SOFFERENZADOLORE E SOFFERENZA CATTIVO COMPORTAMENTO O PAURA? CATTIVO COMPORTAMENTO O PAURA? Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce 4747
  • 48. DOLORE E SOFFERENZADOLORE E SOFFERENZA Le paure degli animali, come per le persone autistiche, sono iperspecifiche perché guardano il dettaglio. Le paure degli animali, come per le persone autistiche, sono iperspecifiche perché guardano il dettaglio. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce guardano il dettaglio. STRATEGIE: desensibilizzazione e addestramento controfobico. guardano il dettaglio. STRATEGIE: desensibilizzazione e addestramento controfobico. 4848
  • 49. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA <Mia madre mi ha raccontato che si convinse che poteva fare qualcosa per me quando si accorse che canticchiavo Bach <Mia madre mi ha raccontato che si convinse che poteva fare qualcosa per me quando si accorse che canticchiavo Bach Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce quando si accorse che canticchiavo Bach insieme a lei> Temple Grandin quando si accorse che canticchiavo Bach insieme a lei> Temple Grandin 4949
  • 50. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA Persone autistiche ripetono frasi senza conoscerne il significato, attratte solo dal tono. Persone autistiche ripetono frasi senza conoscerne il significato, attratte solo dal tono. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce tono. Il tono è l’unico indizio sociale che colgono con più facilità tono. Il tono è l’unico indizio sociale che colgono con più facilità 5050
  • 51. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA Una mamma riusciva a comunicare con la figlia autistica solo attraverso il canto. Se la mamma cantava <apparecchia la tavola> la Una mamma riusciva a comunicare con la figlia autistica solo attraverso il canto. Se la mamma cantava <apparecchia la tavola> la Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce mamma cantava <apparecchia la tavola> la figlia capiva, se glielo diceva normalmente, non capiva. mamma cantava <apparecchia la tavola> la figlia capiva, se glielo diceva normalmente, non capiva. 5151
  • 52. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA Parlare al bambino mediante la musica significa non chiedergli nulla: la comunicazione è esclusivamente affettiva.Il gioco suono - musica - silenzio - attesa crea quegli attimi di Parlare al bambino mediante la musica significa non chiedergli nulla: la comunicazione è esclusivamente affettiva.Il gioco suono - musica - silenzio - attesa crea quegli attimi di Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce silenzio - attesa crea quegli attimi di ascolto nei quali il bambino, con un balenare dello sguardo, non riesce a nascondere di essere sensibile al "bello",di questa cosa poco concreta, non toccabile che però ci tocca, come sono le onde sonore. silenzio - attesa crea quegli attimi di ascolto nei quali il bambino, con un balenare dello sguardo, non riesce a nascondere di essere sensibile al "bello",di questa cosa poco concreta, non toccabile che però ci tocca, come sono le onde sonore. 5252
  • 53. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA La musica è uno STIMOLO che provoca RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il concetto di DIALOGO SONORO La musica è uno STIMOLO che provoca RISPOSTE imitative ed emotive, da qui il concetto di DIALOGO SONORO Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce concetto di DIALOGO SONORO È una forma di esperienza, un modo di comunicare fatto di ritmo, di pause, di presenza-assenza, di toni alti e bassi. concetto di DIALOGO SONORO È una forma di esperienza, un modo di comunicare fatto di ritmo, di pause, di presenza-assenza, di toni alti e bassi. 5353
  • 54. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA CHIAVE DI LETTURA: Modo maggiore/tempo lento=serenità Modo maggiore/tempo veloce=allegria CHIAVE DI LETTURA: Modo maggiore/tempo lento=serenità Modo maggiore/tempo veloce=allegria Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Modo maggiore/tempo veloce=allegria Modo minore/tempo lento=tristezza Modo minore/tempo veloce=paura Modo maggiore/tempo veloce=allegria Modo minore/tempo lento=tristezza Modo minore/tempo veloce=paura 5454
  • 55. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA La musica nasce da un sussurro, da una carezza, fino a diventare MELODIA. La musica è espressività, è gestione del La musica nasce da un sussurro, da una carezza, fino a diventare MELODIA. La musica è espressività, è gestione del Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce La musica è espressività, è gestione del corpo nello spazio, è coordinazione motoria, è alternanza comunicativa, è rispetto del ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con lo strumento musicale, è un facilitatore di emozioni. La musica è espressività, è gestione del corpo nello spazio, è coordinazione motoria, è alternanza comunicativa, è rispetto del ritmo dell’altro, è incontro con l’altro e con lo strumento musicale, è un facilitatore di emozioni. 5555
  • 56. IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA IL LINGUAGGIO DELLA MUSICA Dal punto di vista terapeutico la musica diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse Dal punto di vista terapeutico la musica diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psicofisica. e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psicofisica. 5656
  • 57. LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA In tutte le culture dell'antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del In tutte le culture dell'antichità musica e medicina erano praticamente una cosa sola. Il sacerdote medico (lo sciamano) sapeva che il mondo è costituito secondo principi musicali, che la vita del Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, è dominata dal ritmo e dall'armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta. secondo principi musicali, che la vita del cosmo, ma anche quella dell'uomo, è dominata dal ritmo e dall'armonia. Sapeva che la musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale, che procura benessere e che nei casi di malattia può ricostituire l'armonia perduta. 5757
  • 58. LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA Per lo sviluppo della sanità mentale ed il benessere, le attività creative sono la chiave per il raggiungimento dell'equilibrio psichico..Attività come il Per lo sviluppo della sanità mentale ed il benessere, le attività creative sono la chiave per il raggiungimento dell'equilibrio psichico..Attività come il Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce dell'equilibrio psichico..Attività come il cantare, suonare, danzare, sono direttamente creative, essendo la musica sì una disciplina mentale che ha bisogno di ordine, di attenzione e concentrazione, ma che permette la manifestazione della propria espressività. dell'equilibrio psichico..Attività come il cantare, suonare, danzare, sono direttamente creative, essendo la musica sì una disciplina mentale che ha bisogno di ordine, di attenzione e concentrazione, ma che permette la manifestazione della propria espressività. 5858
  • 59. LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA LE ORIGINI DELLA MUSICA COME TERAPIA Ma perchè i nostri antenati incominciarono a fare musica? Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi Ma perchè i nostri antenati incominciarono a fare musica? Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi gli antropologi mettono in primo piano la capacità della musica di cementare una comunità, scandendone i ritmi e rinsaldando i legami fra i suoi membri. Quali vantaggi ne ricavavano?Oggi gli antropologi mettono in primo piano la capacità della musica di cementare una comunità, scandendone i ritmi e rinsaldando i legami fra i suoi membri. 5959
  • 60. LE 7 INTELLIGENZELE 7 INTELLIGENZE Howard Gardner considera la musica come emanazione di una intelligenza distinta. Egli identifica di fatto sei principali Howard Gardner considera la musica come emanazione di una intelligenza distinta. Egli identifica di fatto sei principali Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce distinta. Egli identifica di fatto sei principali facoltà umane: l’intelligenza linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, cinestetico-corporeae personale. distinta. Egli identifica di fatto sei principali facoltà umane: l’intelligenza linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, cinestetico-corporeae personale. 6060
  • 61. AUTISMO E MUSICOTERAPIA AUTISMO E MUSICOTERAPIA L’autismo può compromettere in profondità le funzioni intellettuali e linguistiche, risparmiando tuttavia quelle musicali ... i casi presi in considerazione dalla letteratura L’autismo può compromettere in profondità le funzioni intellettuali e linguistiche, risparmiando tuttavia quelle musicali ... i casi presi in considerazione dalla letteratura Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce casi presi in considerazione dalla letteratura neuropsicologica confermano che le facoltà musicali possono svilupparsi, e persino raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal restante funzionamento del sistema cognitivo. casi presi in considerazione dalla letteratura neuropsicologica confermano che le facoltà musicali possono svilupparsi, e persino raggiungere l’eccellenza, a prescindere dal restante funzionamento del sistema cognitivo. 6161
  • 62. AUTISMO E MUSICOTERAPIA AUTISMO E MUSICOTERAPIA Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea un insieme di sistemi di comunicazione che si ripetono continuamente. La musicoterapia permette di rompere questa ripetitività spostando Nella vita quotidiana del bambino autistico si crea un insieme di sistemi di comunicazione che si ripetono continuamente. La musicoterapia permette di rompere questa ripetitività spostando Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce permette di rompere questa ripetitività spostando la comunicazione verso forme più elastiche e meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad un’APERTURA COMUNICATIVA permette di rompere questa ripetitività spostando la comunicazione verso forme più elastiche e meno sterili, aiutando il bambino ad interagire con stimoli e situazioni differenti che lo inducono ad un’APERTURA COMUNICATIVA 6262
  • 63. Teoria della Mente (definizione) Teoria della Mente (definizione) E’ la capacità di rappresentarsi gli statiE’ la capacità di rappresentarsi gli stati Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce E’ la capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per fare previsioni E’ la capacità di rappresentarsi gli stati mentali propri ed altrui, e di utilizzarli per fare previsioni 6363
  • 64. Teoria della Mente (tappe di sviluppo) Teoria della Mente (tappe di sviluppo) Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni Stati informativiStati informativi Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni Stati informativiStati informativi Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione delA 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione) A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a considerareconsiderare l’opinionel’opinione)) Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno) A 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione delA 2 anni superano i test di prospettiva semplice; comprensione del desideriodesiderio (precede l’opinione)(precede l’opinione) A 3A 3--4 anni superano i test di prospettiva complessa4 anni superano i test di prospettiva complessa A 4A 4--5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a5 anni uso delle informazioni per acquisire conoscenza (iniziano a considerareconsiderare l’opinionel’opinione)) Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno)Dopo i 4 anni comprensione della falsa credenza (inganno) 6464
  • 65. Teoria della Mente (tappe di sviluppo) Teoria della Mente (tappe di sviluppo) Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni Stati emozionaliStati emozionali Sviluppo completo TdM a 5Sviluppo completo TdM a 5--7 anni7 anni Stati emozionaliStati emozionali Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni A 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioniA 2 anni riconoscimento espressioni facciali delle emozioni A 3A 3--4 anni riconoscimento antecedenti situazionali4 anni riconoscimento antecedenti situazionali A 4A 4--6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni6 anni uso di opinioni e desideri altrui per prevederne le emozioni 6565
  • 66. Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale:: postura, viso,postura, viso, intonazione voce.intonazione voce. Capacità di espressione mimica/non verbaleCapacità di espressione mimica/non verbale:: postura, viso,postura, viso, intonazione voce.intonazione voce. Precursori evolutivi della ToMPrecursori evolutivi della ToM Attenzione condivisaAttenzione condivisa:: contatto oculare,contatto oculare, pointingpointing protoproto-- dichiarativo.dichiarativo. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce dichiarativo.dichiarativo. ImitazioneImitazione:: imitazioneimitazione precoce; imitazione protoprecoce; imitazione proto-- referenziale; imitazione differita.referenziale; imitazione differita. NeiNei sogsog. autistici. autistici non è spontanea ed è la copia esattanon è spontanea ed è la copia esatta del modellodel modello 6666
  • 67. Gioco simbolicoGioco simbolico:: 3 livelli di gioco3 livelli di gioco 1.1. gioco sensomotoriogioco sensomotorio 2.2. gioco funzionalegioco funzionale 3.3. gioco di finzionegioco di finzione precursore gioco simbolicoprecursore gioco simbolico Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore: 1.1. essere agenteessere agente 2.2. intenzionalitàintenzionalità Comunicazione intenzionale:Comunicazione intenzionale: 2 attribuzioni all’interlocutore:2 attribuzioni all’interlocutore: 1.1. essere agenteessere agente 2.2. intenzionalitàintenzionalità 6767
  • 68. Teoria della Mente importanza per il vivere quotidiano Teoria della Mente importanza per il vivere quotidiano Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato, intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative Relazione interpersonale: interpretare e prevedere il comportamento reciproco Comunicazione interpersonale (verbale e non verbale): attribuzione significato, intento comunicativo, decodifica linguaggio figurato (ironia, umorismo, metafore) e interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975) Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui), riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a cambiare le idee degli altri interpretazione linguaggio letterale, implicito, riconoscere le esigenze informative dell’ascoltatore (formulare ipotesi sullo stato mentale) (Grice, 1975) Lettura della mente: comprensione dell’inganno, empatia (prevedere reazioni altrui), riflessione su di sé (metacognizione, autoregolazione, autocorrezione), persuasione a cambiare le idee degli altri 6868
  • 69. Teoria della Mente nei soggetti autistici Teoria della Mente nei soggetti autistici Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento : Riconoscono le espressioni facciali Riconoscono le emozioni causate da situazioni NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni Rispetto a bambini di 5-7 aa normodotati o con deficit dell’apprendimento : Riconoscono le espressioni facciali Riconoscono le emozioni causate da situazioni NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni Buona performance a test sulla prospettiva NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza (test di Anne e Sally) NON riconoscono le emozioni causate da desideri e/o opinioni Buona performance a test sulla prospettiva NON eseguono prove sull’inganno (test della monetina) e sulla falsa credenza (test di Anne e Sally) 6969
  • 70. IlIl deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triadegiustifica la triade comportamentale:comportamentale: 1.1. DeficitDeficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale -- Aggancio oculareAggancio oculare -- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta IlIl deficit cognitivodeficit cognitivo giustifica la triadegiustifica la triade comportamentale:comportamentale: 1.1. DeficitDeficit qualitativo dell’interazione socialequalitativo dell’interazione sociale -- Aggancio oculareAggancio oculare -- Attenzione congiuntaAttenzione congiunta Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce 2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione -- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo -- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica -- AssenzaAssenza TurnTurn--TalkingTalking 3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione 2.2. Deficit qualitativo della comunicazioneDeficit qualitativo della comunicazione -- Assenza atto protoAssenza atto proto--dichiarativodichiarativo -- Deficit pragmaticaDeficit pragmatica -- AssenzaAssenza TurnTurn--TalkingTalking 3.3. Deficit nel gioco e nell’immaginazioneDeficit nel gioco e nell’immaginazione 7070
  • 71. Insegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativiInsegnare gli stati mentali informativi 55 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza,(percezione, conoscenza, credenza)credenza) :: -- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice -- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa -- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere” 55 livelli di comprensione stati informativilivelli di comprensione stati informativi (percezione, conoscenza,(percezione, conoscenza, credenza)credenza) :: -- Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice -- Prospettiva visiva complessaProspettiva visiva complessa -- Comprensione del principio “vedere porta a sapere”Comprensione del principio “vedere porta a sapere” Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenzaPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza esatta)esatta) -- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze -- Prevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenzaPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sa (credenza esatta)esatta) -- Comprendere le false credenzeComprendere le false credenze AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo generale alla base degli stati mentaligenerale alla base degli stati mentali 7171
  • 72. Livello 1Livello 1:: Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice ((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse) Livello 1Livello 1:: Prospettiva visiva sempliceProspettiva visiva semplice ((persone diverse possono vedere cose diverse)persone diverse possono vedere cose diverse) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede -- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vedese il soggetto riconosce ciò che l’altro vede o non vede -- MaterialeMateriale: cartoncini con figure diverse su ogni lato.: cartoncini con figure diverse su ogni lato. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 ofallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o più test.più test. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria. -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 ofallisce nel rispondere alla domanda sulla percezione propria e altrui in 1 o più test.più test. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria.fallisce si procede a partire dall’insegnamento della percezione propria. 7272
  • 73. Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa (le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi) Livello 2Livello 2: Prospettiva visiva complessa: Prospettiva visiva complessa (le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi)(le persone possono vedere la stessa cosa ma in modi diversi) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare. -- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare.se il soggetto comprende cosa vede l’altro e come gli appare. -- MaterialeMateriale: cartoncini raffiguranti oggetti comuni.: cartoncini raffiguranti oggetti comuni. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 ose il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio -- Livello di partenza:Livello di partenza: se il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 ose il sog. fallisce sulla percezione propria e altrui in 1 o più delle 3 prove, si parte da questo livello.più delle 3 prove, si parte da questo livello. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se: l’operatore pone la domanda sulla percezione altrui; se fallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovesciofallisce si procede con spiegazione della percezione diritto/rovescio 7373
  • 74. Livello 3Livello 3:: Comprensione del principio vedereComprensione del principio vedere porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o(le persone sanno solo le cose che vedono o hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente) Livello 3Livello 3:: Comprensione del principio vedereComprensione del principio vedere porta a sapereporta a sapere (le persone sanno solo le cose che vedono o(le persone sanno solo le cose che vedono o hanno sperimentato personalmente)hanno sperimentato personalmente) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in basese il sog. prevede il comportamento altrui in base a ciò che sa.a ciò che sa. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in basese il sog. prevede il comportamento altrui in base a ciò che sa.a ciò che sa. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce a ciò che sa.a ciò che sa. -- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo percontenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per dimensione; ogg. identici diversi solo per coloredimensione; ogg. identici diversi solo per colore a ciò che sa.a ciò che sa. -- MaterialeMateriale:: contenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo percontenitori; 1 bambola; oggetti identici diversi solo per dimensione; ogg. identici diversi solo per coloredimensione; ogg. identici diversi solo per colore 7474
  • 75. -- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa. Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui. -- Livello di partenzaLivello di partenza:: 3 prove3 prove ((1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli1 valutazione di sé, 1 valutazione sugli altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1altri, 1 valutazione a scelta). Dopo aver organizzato la scena si pone 1 domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa.domanda sulla conoscenza e 1 domanda giustificativa. Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui.Se il sog. fallisce a 1 delle tre prove si parte da qui. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per lasi effettua sia per la valutazione di sé, sia per la valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lovalutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo si corregge e gli si fornisce la spiegazione.si corregge e gli si fornisce la spiegazione. -- InsegnamentoInsegnamento:: si effettua sia per la valutazione di sé, sia per lasi effettua sia per la valutazione di sé, sia per la valutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lovalutazione altrui. Se il sog. fallisce alla domanda sulla conoscenza lo si corregge e gli si fornisce la spiegazione.si corregge e gli si fornisce la spiegazione. 7575
  • 76. Livello 4Livello 4:: Prevedere le azioni sulla base di ciòPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sache una persona sa (previsione sulla base della(previsione sulla base della credenzacredenza esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto) Livello 4Livello 4:: Prevedere le azioni sulla base di ciòPrevedere le azioni sulla base di ciò che una persona sache una persona sa (previsione sulla base della(previsione sulla base della credenzacredenza esattaesatta che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto)che una persona ha rispetto a dove si trova un oggetto) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sullase il sog. prevede il comportamento altrui sulla base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui sullase il sog. prevede il comportamento altrui sulla base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta. -- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggiomobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio giocattolo.√giocattolo.√ base della sua credenza esatta.base della sua credenza esatta. -- MaterialeMateriale:: mobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggiomobili e oggetti vari di uso quotidiano; un personaggio giocattolo.√giocattolo.√ 7676
  • 77. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulladiversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti3 storie. Si mette uno stesso oggetto in due posti diversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulladiversi; si illustra la credenza altrui; poi si pone 1 domanda sulla credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui.credenza e 1 giustificativa. Se fallisce in 1 delle storie, si parte da qui. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Sedomanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1l’operatore illustra la scena e la credenza altrui; fa 1 domanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Sedomanda sull’azione, 1 giustificativa e 1 di controllo sulla credenza. Se il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè.il sog. fallisce l’operatore fornisce la risposta esatta e il perchè. 7777
  • 78. Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un oggetto) Livello 5: Comprendere le false credenze (previsione sulla base della credenza erronea che l’altro ha su dove sia un oggetto) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sonose il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).). -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sonose il sog. prevede che se l’altro non sa che le cose sono cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).). Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).). -- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori. cambiate penserà che sono le stesse (cambiate penserà che sono le stesse (falsa credenzafalsa credenza).). -- MaterialeMateriale:: una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori.una casa da tavolo, bambola o pupazzo, contenitori. 7878
  • 79. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette 1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo. 2.2. Contenuto inatteso:Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,11 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui. Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 scenette2 scenette 1.1. Spostamento inattesoSpostamento inatteso: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda: 1 domanda sulla credenza altrui, 1 domanda giustificativa, 1 domanda di controllo.giustificativa, 1 domanda di controllo. 2.2. Contenuto inatteso:Contenuto inatteso: 1 domanda sulla credenza iniziale del sog.,11 domanda sulla credenza iniziale del sog.,1 domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1domanda sulla falsa credenza del sog.,1 domanda sulla realtà, 1 domanda sulla credenza altrui.domanda sulla credenza altrui. Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui.Se il sog. fallisce sulla credenza altrui in 1 di 3 storie, si parte da qui. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sullal’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega ilcredenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il perchéperché.. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore organizza il gioco; pone le domande sullal’operatore organizza il gioco; pone le domande sulla credenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega ilcredenza; se il soggetto fallisce, fornisce la risposta esatta e gli spiega il perchéperché.. 7979
  • 80. La comprensione delle emozioni si puòLa comprensione delle emozioni si può insegnareinsegnare La comprensione delle emozioni si puòLa comprensione delle emozioni si può insegnareinsegnare 5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni: -- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie -- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici 5 livelli di comprensione delle emozioni:5 livelli di comprensione delle emozioni: -- Riconoscere le espressioni del viso nelle fotografieRiconoscere le espressioni del viso nelle fotografie -- Riconoscere le emozioni in disegni schematiciRiconoscere le emozioni in disegni schematici Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni -- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio -- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo generale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione -- Identificare le emozioni causate da situazioniIdentificare le emozioni causate da situazioni -- Identificare le emozioni causate dal desiderioIdentificare le emozioni causate dal desiderio -- Identificare le emozioni causate da opinioniIdentificare le emozioni causate da opinioni AdAd ogni livello si insegna il principio educativoogni livello si insegna il principio educativo generale alla base dell’emozionegenerale alla base dell’emozione 8080
  • 81. Livello 1: Riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie Livello 1: Riconoscimento delle espressioni del viso nelle fotografie -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozionise il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura). -- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni. -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozionise il soggetto riconosce, in foto, l’espressione di 4 emozioni primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura).primarie (gioia, tristezza, rabbia, paura). -- Materiale:Materiale: foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni.foto di volti di persone che esprimono 4 emozioni. -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo. -- Livello di partenzaLivello di partenza: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog.: si parte dal primo livello per l’insegnamento se il sog. fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni.fallisce nel riconoscimento delle 4 emozioni. -- InsegnamentoInsegnamento: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di: l’operatore etichetta le 4 espressioni; il sog. abbina le foto di cui dispone con quelle stimolo.cui dispone con quelle stimolo. 8181
  • 82. Livello 3: Identificare emozioni causate da situazioni (fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia) Livello 3: Identificare emozioni causate da situazioni (fig. 3, 4, 11, 12 paura; 15, 16, 23, 24 gioia; 27, 28, 33, 34 tristezza; 43-46 rabbia) -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinatase il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata situazione.situazione. -- È raggiuntoÈ raggiunto se il sog. prevede il comportamento altrui in una determinatase il sog. prevede il comportamento altrui in una determinata situazione.situazione. Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 emozione si parte da qui.emozione si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domandal’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché. -- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni emozione.: 12 illustrazioni per ogni emozione. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda2 illustrazioni per ogni emozione; 1 domanda sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4sull’emozione e 1 sul perché; se fallisce ad 1 domanda per ognuna delle 4 emozione si parte da qui.emozione si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; fa la domandal’operatore mostra l’illustrazione; fa la domanda sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché.sull’emozione e poi indica il disegno giusto; spiega il perché. 8282
  • 83. Livello 4: Identificare emozioni causate dal desiderio Livello 4: Identificare emozioni causate dal desiderio -- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il desiderio si avveri o meno.desiderio si avveri o meno. -- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia. -- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il. identifica le emozioni altrui in base al fatto che il desiderio si avveri o meno.desiderio si avveri o meno. -- MaterialeMateriale: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia.: 24 illustrazioni per la tristezza e 24 per la gioia. (gruppo A gioia fig. 1, 2, 5, 6; gruppo B tristezza fig. 1, 2, 5, 6) Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; seillustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e lal’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; se ilse il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, l’operatore fornisce entrambe le informazioni.l’operatore fornisce entrambe le informazioni. -- Livello di partenza:Livello di partenza: 2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si2 illustrazioni per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; seillustra il desiderio e poi la situazione reale; 1 domanda sull’emozione; se fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui.fallisce ad 1 domanda sull’emozione in 1 o più storie si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e lal’operatore mostra l’illustrazione; spiega il desiderio e la situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni;situazione reale; fa la domanda sull’emozione indicando le due espressioni; se ilse il sogsog. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario,. risponde correttamente gli chiede il perché; in caso contrario, l’operatore fornisce entrambe le informazioni.l’operatore fornisce entrambe le informazioni. 8383
  • 84. Livello 5Livello 5:: Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni (gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta, desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5; gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 ) Livello 5Livello 5:: Identificare emozioni causate da opinioniIdentificare emozioni causate da opinioni (gruppo A: opinione esatta, desiderio esaudito fig. 2, 3; gruppo B: opinione esatta, desiderio non esaudito fig. 8, 9; gruppo C: opinione errata, desiderio esaudito fig. 4, 5; gruppo D: opinione errata, desiderio non esaudito fig. 2, 3 ) -- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo desiderio si sia avverato o meno.desiderio si sia avverato o meno. -- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione). -- È raggiuntoÈ raggiunto se ilse il sogsog. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo. prevede le emozioni altrui in base al fatto che pensi che il suo desiderio si sia avverato o meno.desiderio si sia avverato o meno. -- MaterialeMateriale: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione: 12 illustrazioni per ogni gruppo; 3 vignette per ogni illustrazione (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione). Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione). -- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma delsituazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; sidesiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa lal’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinionedomanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.fornendo un suggerimento; gli spiega il perché. (situazione reale, desiderio, opinione).(situazione reale, desiderio, opinione). -- Livello di partenza:Livello di partenza: 1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la1 illustrazione per ogni gruppo; si mostra la scena; si illustra la situazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma delsituazione reale, il desiderio e poi l’opinione; l’operatore chiede conferma del desiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; sidesiderio e dell’opinione; poi 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione; si chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1chiede perché; domanda sull’emozione legata alla conclusione se fallisce ad 1 domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui.domanda sull’emozione causata dall’opinione, in 1 o più storie si parte da qui. -- Insegnamento:Insegnamento: l’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa lal’operatore illustra la storia; spiega il desiderio e l’opinione; fa la domanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinionedomanda sul desiderio e sull’opinione, e sull’emozione causata dall’opinione fornendo un suggerimento; gli spiega il perché.fornendo un suggerimento; gli spiega il perché. 8484
  • 85. Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta”Sviluppare il gioco del “fare finta” 1º livello Gioco sensomotorio (compresi comportamenti stereotipati o rituali) 2º livello Gioco funzionale emergente (1 o 2 esempi) Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce 3º livello Gioco funzionale acquisito (3 o 4 esempi) 4º livello Gioco del far finta emergente (e distinzione finzione / realtà) 5º livello Gioco del far finta acquisito 8585
  • 86. Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione Capacità di modulare comportamenti, emozioni, aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce aspetti cognitivi ed attività fisiologiche per regolarne l’espressione 8686
  • 87. Il processo di autoregolazioneIl processo di autoregolazione I processi di regolazione definiscono: • La “qualità” dell’emozione • Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione) Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce Corso Autismo - I.T. "G. Deledda" Lecce • Il valore che assume in termini sociali (regole di esibizione) • Scelta di strategie di coping processo di autoregolazione metacognizione 8787