Mozione per la deroga al patto di stabilità per le spese socialiMarco Campanini
Questa mozione è un atto d'indirizzo con la quale si chiede al governo nazionale di intervenire presso la Commissione Europea affinché sia possibile derogare al patto di stabilità per consentire il finanziamento delle spese sociali.
E' un iniziativa promossa da Libera e dal Gruppo Abele, assieme ad altre Cooperative Sociali.
Mozione per la deroga al patto di stabilità per le spese socialiMarco Campanini
Questa mozione è un atto d'indirizzo con la quale si chiede al governo nazionale di intervenire presso la Commissione Europea affinché sia possibile derogare al patto di stabilità per consentire il finanziamento delle spese sociali.
E' un iniziativa promossa da Libera e dal Gruppo Abele, assieme ad altre Cooperative Sociali.
Le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, sottoscritte nel novembre 2015 in Conferenza Unificata Stato Regioni e presentate dal Ministro Poletti il 10 dicembre 2015, sono il frutto di un gruppo di lavoro coordinato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali
Le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, sottoscritte nel novembre 2015 in Conferenza Unificata Stato Regioni e presentate dal Ministro Poletti il 10 dicembre 2015, sono il frutto di un gruppo di lavoro coordinato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali
Il lavoro durante la crisi in Italia ed in Europa.
Le conseguenze della crisi economica e finanziaria che ha colpito l’Europa
a cavallo fra il 2007 e il 2008 hanno interessato vari ambiti, dall’instabilità
dei mercati, alla crescita del debito pubblico passando per l’emergenza
occupazionale. In questi ultimi 8 anni l’aumentare delle difficoltà ha
rappresentato una tale aggressione al tessuto sociale europeo da mettere in
discussione le politiche e le stesse istituzioni dell’Unione.
Movimento società di giustizia passaggio iniquo da imposta diretta a imposta indiretta
1. MOVIMENTO PER LA SOCIETÀ DI GIUSTIZIA E PER LA SPERANZA
Lecce
Al Presidente Giorgio Napolitano
al Premier Mario Monti
al Segr. PD Pier Luigi Bersani
al Leader del Terzo Polo Pier Ferdinando Casini
Il passaggio iniquo dall’imposta diretta all’imposta indiretta
Il Premier Mario Monti va parlando di una riforma fiscale
che consisterebbe nel passaggio dall’imposta diretta all’imposta indiretta.
Questo passaggio è iniquo
questo passaggio arretra di oltre un secolo la nostra economia e la giustizia sociale.
L’imposta diretta viene pagata sul reddito, ed è progressiva nel senso che quanto più alto è il reddito, tanto
più alta è la percentuale d’imposta: si va dal 23% per i redditi fino a 23.000 euro (ma i redditi di lavoro
dipendente fino a 8000 euro sono esenti) al 43% d’imposta per i redditi oltre i 75.000 euro. Si è affermato qui il
principio che chi ha un più alto reddito paga un più alto contributo alla comunità; chi ha di più, deve dare
di più. Un principio di equità, di giustizia.
L’imposta indiretta viene pagata sui beni e servizi quando sono trasferiti o acquisiti. Ed è
la stessa per tutti, non tiene alcun conto del reddito di una persona, se alto o basso, nessun conto della ricchezza
o povertà della persona. Il biglietto del treno o dell’autobus è uguale per tutti; il costo degli alimentari al
supermercato è uguale per tutti, ricchi e poveri. Un’imposta ingiusta.
Il caso più tipico è l’IVA, che per la maggior parte dei prodotti era al 20% (quindi alta, un quinto del costo in
più), e già Tremonti l’aveva portata al 21 per arrotondare la sua finanziaria (un punto può valere 5-6000 euro); e
ora il governo Monti la vuol portare al 23,5%, con una decisione che ha della follia:
perché anzitutto è profondamente ingiusta, è l’opposto dello sbandierato principio di equità;
perché aumenterà il prezzo di tutti i beni e servizi, rendendo ancor più difficile la vita del popolo lavoratore;
perché deprimerà ulteriormente i consumi, e conseguentemente la produzione, e quindi l’intero processo
economico.
Un altro caso sono le accise, che il governo Monti ha sconsideratamente aumentato
sui carburanti, dimenticando che il 90% dei prodotti viene trasportato su veicoli a carburante, e quindi
gravando sui prodotti, oltre che sul trasporto popolare.
Questo governo si fa sempre più ingiusto.
Urge un intervento forte per impedirgli questa politica iniqua: dei sindacati, dei partiti, delle associazioni,
della gente.
Lecce, marzo 2012
Per il Movimento, il Responsabile
Prof. Arrigo Colombo
Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia