Relazione alla XL Conferenza scientifica annuale
L'Aquila(AQ), 16-18 Settembre 2019
"OLTRE LE CRISI: RINNOVAMENTO, RICOSTRUZIONE E SVILUPPO DEI TERRITORI"
Obiettivi: Analizzare nuovi modelli e approcci territoriali per la circolazione delle competenze negli Ecosistemi 4.0. Metodologia: L’approccio utilizzato nella ricerca è di tipo qualitativo tramite un indagine documentale di tipo desk e una field tramite interviste a testimoni privilegiati. Risultati: Su quali saranno gli impatti della quarta rivoluzione industriale nel mondo del lavoro le posizioni sono contrastanti ma molti concordano sul ruolo strategico che assumono la formazione e le competenze. Anche la competizione tra sistemi territoriali si sposta sulla capacità di generare capitale cognitivo. Di qui l’importanza di codificare i nuovi Ecosistemi 4.0 intesi come ambienti fertili per la conoscenza e i nuovi sistemi di produzione. Limiti e implicazioni: Individuare nuove politiche per questo trend evolutivo dei sistemi produttivi è particolarmente complesso. In Italia, conformemente a quanto previsto dalla strategia è stato avviato un network per supportare l’Impresa 4.0. Il rischio che questa misura rimanga inattuata sotto l’imperativo della “discontinuità” del Governo di turno. Originalità: Industria 4.0 è una tendenza evolutiva e siamo solo all’inizio di questo processo di cambiamento. Il paper vuole offrire un primo contributo in termini di descrizione e mappatura del percorso di attuazione della strategia di digitalizzazione prevista dalle politiche europee e nazionali negli ultimi anni e con l’analisi di alcune declinazioni territoriali.
TENDENZE EVOLUTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO VERSO ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0Massimo Resce
Conferenza Internazionale - Bergamo
Industry 4.0: Triggering Factors and Enabling Skills
Infrastrutture immateriali per la conoscenza e l’innovazione
#skills40
Massimo Resce
FABBRICHE INTELLIGENTI: Un approfondimento su innovazioni e fabbisogni profes...Ares 2.0 - aresduezero
Sempre più spesso sui giornali possiamo incontrare espressioni come fabbrica intelligente, manifattura 4.0, smart factory, rivoluzione digitale. Si tratta di concetti che stanno progressivamente entrando nel dibattito pubblico e che sottendono a un’idea di cambiamento nei sistemi di produzione delle economie più sviluppate. Attraverso la tecnologia digitale, infatti, le imprese stanno progressivamente cambiando il loro modo di stare sul mercato rivoluzionando i propri processi produttivi alla ricerca di una rinnovata competitività nei confronti dei paesi a più recente industrializzazione. All’interno della dinamica di cambiamento in atto, si inserisce questo rapporto di ricerca che ha l’obiettivo di indagare quali siano i principi chiave su cui si basa l’idea della fabbrica intelligente e quali siano i suoi possibili risvolti dal punto di vista delle innovazioni per le imprese. In particolare, il focus del nostro lavoro è orientato sul settore calzaturiero italiano, che all’interno della nuova geografia internazionale del lavoro ha saputo difendere la sua leadership.
113 MANAGERS E INDUSTRIA 4.0 NUOVE SFIDE E FIGURE PROFESSIONALI - LM Leaders...Cristian Randieri PhD
Da diverso tempo si sente parlare di Industria 4.0 o della quarta rivoluzione industriale, per usare due espressioni oggi in voga tra gli economisti e gli esperti di teoria aziendale, per indicare la diffusione in tutta la filiera della produzione della digitalizzazione dell’industria mediante nuovi strumenti, tecnologie e tools per dati e analisi. Da cui il termine “Smart Manufacturing”. Mentre la prima rivoluzione industriale fu determinata nel ‘700 dall’invenzione della macchina a vapore, la seconda dall’utilizzo e la produzione dell’elettricità e la terza dall’avvento dell’informatica, la quarta si basa invece su un fenomeno ancor più complesso che parte dallo sviluppo dell’Internet of Things (l’Internet delle cose), cioè la capacità di connettere alla rete e di far dialogare tra loro molti oggetti reali, compresi quelli più sofisticati come i macchinari dell’industria. Si tratta di tecnologie che cambieranno il modo di progettare, costruire e distribuire qualsiasi prodotto facendo leva su un nuovo concetto di “digitalizzazione” che partendo dal concetto di “ meccatronica” (branca dell’ingegneria dell’automazione che studia il modo di far interagire tre discipline: la meccanica, l’elettronica, e l’informatica al fine di automatizzare i sistemi di produzione) si espanderà in tutta la catena industriale permettendo di analizzare, organizzare e gestire in modo automatico grandi quantità di informazioni, da cui il termine “big Data”.
Tavola Rotonda completa disponibile alla pagina http://www.intellisystem.it/it/portfolio/lm-luglioagosto-2016
Versione Ebook, del rapporto di ricerca FABBRICHE INTELLIGENTI: UN APPROFONDIMENTO SU INNOVAZIONI E FABBISOGNI PROFESSIONALI CHE SOTTENDONO ALLO SVILUPPO DELLA FABBRICA 4.0 CALZATURIERA
Presentazione a supporto dell'intervento di Arturo Lavalle, Responsabile R&S Università degli Studi Guglielmo Marconi al webinar UNI/PdR 121 “IMPRESA 4.0 – LINEE GUIDA
PER LA GESTIONE DELL’INNOVAZIONE NELLE PMI E NELLE RETI DI IMPRESE” del 1 dicembre 2021
TENDENZE EVOLUTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO VERSO ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0Massimo Resce
Conferenza Internazionale - Bergamo
Industry 4.0: Triggering Factors and Enabling Skills
Infrastrutture immateriali per la conoscenza e l’innovazione
#skills40
Massimo Resce
FABBRICHE INTELLIGENTI: Un approfondimento su innovazioni e fabbisogni profes...Ares 2.0 - aresduezero
Sempre più spesso sui giornali possiamo incontrare espressioni come fabbrica intelligente, manifattura 4.0, smart factory, rivoluzione digitale. Si tratta di concetti che stanno progressivamente entrando nel dibattito pubblico e che sottendono a un’idea di cambiamento nei sistemi di produzione delle economie più sviluppate. Attraverso la tecnologia digitale, infatti, le imprese stanno progressivamente cambiando il loro modo di stare sul mercato rivoluzionando i propri processi produttivi alla ricerca di una rinnovata competitività nei confronti dei paesi a più recente industrializzazione. All’interno della dinamica di cambiamento in atto, si inserisce questo rapporto di ricerca che ha l’obiettivo di indagare quali siano i principi chiave su cui si basa l’idea della fabbrica intelligente e quali siano i suoi possibili risvolti dal punto di vista delle innovazioni per le imprese. In particolare, il focus del nostro lavoro è orientato sul settore calzaturiero italiano, che all’interno della nuova geografia internazionale del lavoro ha saputo difendere la sua leadership.
113 MANAGERS E INDUSTRIA 4.0 NUOVE SFIDE E FIGURE PROFESSIONALI - LM Leaders...Cristian Randieri PhD
Da diverso tempo si sente parlare di Industria 4.0 o della quarta rivoluzione industriale, per usare due espressioni oggi in voga tra gli economisti e gli esperti di teoria aziendale, per indicare la diffusione in tutta la filiera della produzione della digitalizzazione dell’industria mediante nuovi strumenti, tecnologie e tools per dati e analisi. Da cui il termine “Smart Manufacturing”. Mentre la prima rivoluzione industriale fu determinata nel ‘700 dall’invenzione della macchina a vapore, la seconda dall’utilizzo e la produzione dell’elettricità e la terza dall’avvento dell’informatica, la quarta si basa invece su un fenomeno ancor più complesso che parte dallo sviluppo dell’Internet of Things (l’Internet delle cose), cioè la capacità di connettere alla rete e di far dialogare tra loro molti oggetti reali, compresi quelli più sofisticati come i macchinari dell’industria. Si tratta di tecnologie che cambieranno il modo di progettare, costruire e distribuire qualsiasi prodotto facendo leva su un nuovo concetto di “digitalizzazione” che partendo dal concetto di “ meccatronica” (branca dell’ingegneria dell’automazione che studia il modo di far interagire tre discipline: la meccanica, l’elettronica, e l’informatica al fine di automatizzare i sistemi di produzione) si espanderà in tutta la catena industriale permettendo di analizzare, organizzare e gestire in modo automatico grandi quantità di informazioni, da cui il termine “big Data”.
Tavola Rotonda completa disponibile alla pagina http://www.intellisystem.it/it/portfolio/lm-luglioagosto-2016
Versione Ebook, del rapporto di ricerca FABBRICHE INTELLIGENTI: UN APPROFONDIMENTO SU INNOVAZIONI E FABBISOGNI PROFESSIONALI CHE SOTTENDONO ALLO SVILUPPO DELLA FABBRICA 4.0 CALZATURIERA
Presentazione a supporto dell'intervento di Arturo Lavalle, Responsabile R&S Università degli Studi Guglielmo Marconi al webinar UNI/PdR 121 “IMPRESA 4.0 – LINEE GUIDA
PER LA GESTIONE DELL’INNOVAZIONE NELLE PMI E NELLE RETI DI IMPRESE” del 1 dicembre 2021
Workshop su smart manufacturing e industria 4.0 a cura di Giovanni Ferrara (Università degli studi di Firenze). 9 Maggio "Trasformazione di vitale 4.0 e futuro delle politiche di innovazione"
ELABORAZIONE DEI RISULTATI DEL WORKSHOP
Impresa e Innovazione: strumenti nazionali e regionali per le start-up | INVI...SviluppoBasilicata
Presentazione Invitalia
@ Incubatore di Impresa Sviluppo Basilicata Alta Val d’Agri Viggiano Grumento
@ Centro per la creatività Casa Cava - Matera
A cura della Funzione Finanza e Impresa - Promozione Giovanna Giovannini T.- Stefano Immune
Il Digital Innovation Hub Virtuale è specializzato nella guida al processo di trasformazione digitale delle piccole medie imprese di Roma e del Lazio (Fonte:CREDITO COOPERATIVO DI ROMA 2-2020).
Presentazione a supporto di Paolo Fiorentino, Presidente Associazione Nazionale Professionisti Reti d’Imprese (ASSINRETE) al webinar UNI/PdR 121 “IMPRESA 4.0 – LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELL’INNOVAZIONE NELLE PMI E NELLE RETI DI IMPRESE” del 1 dicembre 2021
INDUSTRIA 4.0 - Il trasferimento tecnologico attraverso i Digital Innovation ...Data Driven Innovation
"Industria 4.0" sta diventando il simbolo della rinascita industriale del Paese. Le forze che favoriscono il rilancio delle filiere manifatturiere sono tante e i finanziamenti stanno diventando significativi. L’Europa pretende che sia il trasferimento tecnologico da parte dei centri di competenza, sia la domanda di nuove tecnologie da parte delle PMI, siano agevolate e soddisfatte in maniera efficiente. I Digital Innovation Hub, già sperimentati in Germania, inizieranno il loro lavoro anche in Italia. Vediamo come le nuove forme di sharing, circular e maker economy se ne potranno avvantaggiare
Spunti di riflessione sul Piano Nazionale Industria 4.0 presentato dal Governo a Milano il 21 settembre 2016, nonché sul ruolo della Comunicazione Tecnica nell'I4.0
INDUSTRIA 4.0 - Il trasferimento tecnologico attraverso i Digital Innovation ...Data Driven Innovation
"Industria 4.0" sta diventando il simbolo della rinascita industriale del Paese. Le forze che favoriscono il rilancio delle filiere manifatturiere sono tante e i finanziamenti stanno diventando significativi. L’Europa pretende che sia il trasferimento tecnologico da parte dei centri di competenza, sia la domanda di nuove tecnologie da parte delle PMI, siano agevolate e soddisfatte in maniera efficiente. I Digital Innovation Hub, già sperimentati in Germania, inizieranno il loro lavoro anche in Italia. Vediamo come le nuove forme di sharing, circular e maker economy se ne potranno avvantaggiare
La trasformazione digitale e il modello di Industria 4.0 rappresenta una sfida cruciale per l’industria Il modello di azienda 4.0 si caratterizza per una profonda integrazione e interconnessione delle varie fasi della produzione, delle persone che operano nel contesto produttivo, dei beni prodotti che a loro volta devono essere 4.0 fino al consumatore finale grazie all’impiego di un mix di tecnologie che guardano al dato come nuovo fattore di competitività industriale.
Industria 4.0 segna un cambio di passo radicale rispetto alle precedenti innovazioni industriali con le nuove tecnologie e i nuovi servizi digitali che trovano agile impiego all’interno delle singole imprese, nell’ambito delle diverse funzioni aziendali (dall’acquisto alla logistica, alla produzione e all’erogazione dei servizi, alla ricerca, innovazione e prototipazione).
Confindustria in tutte le sue articolazioni intende assumere un ruolo da protagonista e accompagnare le imprese nel processo di trasformazione.
Confindustria Emilia-Romagna Ricerca aderisce alla Rete nazionale dei DIH promossa da Confindustria in qualità di Digital Innovation HUB Emilia Romagna ed è parte del network Nazionale 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico e degli HUB Europei promossi dalla Commissione Europea.
Collabora con la Rete Enterprise Europe Network, con il Competence Center Bi-REX.
Il webinar presenterà casi d’uso e buone pratiche di imprese che, anche grazie al supporto del network dei Digital Innovation Hub, hanno innovato prodotti, servizi, processi e modelli di business attraverso processi e metodologie differenti (open innovation, ricerca collaborativa, progetti finanziati), ottenendo benefici anche in termini di competitività.
Inoltre vi sarà l’opportunità di conoscere i servizi che il sistema Confindustria mette a disposizione del tessuto produttivo del territorio in questo ambito.
NE PARLANO:
Alessandro Candiani, CEO DNAPhone S.r.l.
Sara Bressan, Responsabile Marketing Baruffaldi Plastic Technology S.r.l.
Stefano Bernardi, Product Development Manager Emak S.p.A.
Ilaria Bonetti: Servizi e opportunità del punto impresa digitale della Camer...Manifattura Milano
Intervento a “Manifattura Milano Camp 2018”, evento del Comune di Milano dedicato alla nuova manifattura 4.0 e all'artigianato digitale - www.manifattura.milano.it
Industria 4.0 è un’opportunità unica per valorizzare la
grande tradizione manifatturiera italiana, oggi la seconda
in Europa; rappresenta una vera e propria sfida in grado
di rilanciare il sistema produttivo italiano, valorizzandone
la creatività e la qualità della produzione, a beneficio della
crescita e del benessere del Paese
L’iniziativa, promossa da AgID, AICA, Assinform, Assintel e Assinter, vuole dare evidenza dei risultati emersi dall’analisi sul campo - trend tecnologici che più impattano sulle competenze, competenze attuali e in evoluzione, gap e azioni intraprese per farvi fronte, ruolo del sistema formativo, ruolo dell’e-Leadership, iniziative di formazione promosse dal Terzo Settore, impatto degli ultimi interventi governativi (Jobs Act e Riforma della Scuola) sulle competenze, dinamica delle retribuzioni nel settore ICT - ma soprattutto vuole fornire elementi di riflessione al sistema delle imprese e alla Pubblica Amministrazione, agli operatori ICT, nell’ottica di delineare percorsi di cambiamento e creare un ecosistema a valore che permetta di sfruttare meglio il potenziale delle nuove tecnologie.
Workshop su smart manufacturing e industria 4.0 a cura di Giovanni Ferrara (Università degli studi di Firenze). 9 Maggio "Trasformazione di vitale 4.0 e futuro delle politiche di innovazione"
ELABORAZIONE DEI RISULTATI DEL WORKSHOP
Impresa e Innovazione: strumenti nazionali e regionali per le start-up | INVI...SviluppoBasilicata
Presentazione Invitalia
@ Incubatore di Impresa Sviluppo Basilicata Alta Val d’Agri Viggiano Grumento
@ Centro per la creatività Casa Cava - Matera
A cura della Funzione Finanza e Impresa - Promozione Giovanna Giovannini T.- Stefano Immune
Il Digital Innovation Hub Virtuale è specializzato nella guida al processo di trasformazione digitale delle piccole medie imprese di Roma e del Lazio (Fonte:CREDITO COOPERATIVO DI ROMA 2-2020).
Presentazione a supporto di Paolo Fiorentino, Presidente Associazione Nazionale Professionisti Reti d’Imprese (ASSINRETE) al webinar UNI/PdR 121 “IMPRESA 4.0 – LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELL’INNOVAZIONE NELLE PMI E NELLE RETI DI IMPRESE” del 1 dicembre 2021
INDUSTRIA 4.0 - Il trasferimento tecnologico attraverso i Digital Innovation ...Data Driven Innovation
"Industria 4.0" sta diventando il simbolo della rinascita industriale del Paese. Le forze che favoriscono il rilancio delle filiere manifatturiere sono tante e i finanziamenti stanno diventando significativi. L’Europa pretende che sia il trasferimento tecnologico da parte dei centri di competenza, sia la domanda di nuove tecnologie da parte delle PMI, siano agevolate e soddisfatte in maniera efficiente. I Digital Innovation Hub, già sperimentati in Germania, inizieranno il loro lavoro anche in Italia. Vediamo come le nuove forme di sharing, circular e maker economy se ne potranno avvantaggiare
Spunti di riflessione sul Piano Nazionale Industria 4.0 presentato dal Governo a Milano il 21 settembre 2016, nonché sul ruolo della Comunicazione Tecnica nell'I4.0
INDUSTRIA 4.0 - Il trasferimento tecnologico attraverso i Digital Innovation ...Data Driven Innovation
"Industria 4.0" sta diventando il simbolo della rinascita industriale del Paese. Le forze che favoriscono il rilancio delle filiere manifatturiere sono tante e i finanziamenti stanno diventando significativi. L’Europa pretende che sia il trasferimento tecnologico da parte dei centri di competenza, sia la domanda di nuove tecnologie da parte delle PMI, siano agevolate e soddisfatte in maniera efficiente. I Digital Innovation Hub, già sperimentati in Germania, inizieranno il loro lavoro anche in Italia. Vediamo come le nuove forme di sharing, circular e maker economy se ne potranno avvantaggiare
La trasformazione digitale e il modello di Industria 4.0 rappresenta una sfida cruciale per l’industria Il modello di azienda 4.0 si caratterizza per una profonda integrazione e interconnessione delle varie fasi della produzione, delle persone che operano nel contesto produttivo, dei beni prodotti che a loro volta devono essere 4.0 fino al consumatore finale grazie all’impiego di un mix di tecnologie che guardano al dato come nuovo fattore di competitività industriale.
Industria 4.0 segna un cambio di passo radicale rispetto alle precedenti innovazioni industriali con le nuove tecnologie e i nuovi servizi digitali che trovano agile impiego all’interno delle singole imprese, nell’ambito delle diverse funzioni aziendali (dall’acquisto alla logistica, alla produzione e all’erogazione dei servizi, alla ricerca, innovazione e prototipazione).
Confindustria in tutte le sue articolazioni intende assumere un ruolo da protagonista e accompagnare le imprese nel processo di trasformazione.
Confindustria Emilia-Romagna Ricerca aderisce alla Rete nazionale dei DIH promossa da Confindustria in qualità di Digital Innovation HUB Emilia Romagna ed è parte del network Nazionale 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico e degli HUB Europei promossi dalla Commissione Europea.
Collabora con la Rete Enterprise Europe Network, con il Competence Center Bi-REX.
Il webinar presenterà casi d’uso e buone pratiche di imprese che, anche grazie al supporto del network dei Digital Innovation Hub, hanno innovato prodotti, servizi, processi e modelli di business attraverso processi e metodologie differenti (open innovation, ricerca collaborativa, progetti finanziati), ottenendo benefici anche in termini di competitività.
Inoltre vi sarà l’opportunità di conoscere i servizi che il sistema Confindustria mette a disposizione del tessuto produttivo del territorio in questo ambito.
NE PARLANO:
Alessandro Candiani, CEO DNAPhone S.r.l.
Sara Bressan, Responsabile Marketing Baruffaldi Plastic Technology S.r.l.
Stefano Bernardi, Product Development Manager Emak S.p.A.
Ilaria Bonetti: Servizi e opportunità del punto impresa digitale della Camer...Manifattura Milano
Intervento a “Manifattura Milano Camp 2018”, evento del Comune di Milano dedicato alla nuova manifattura 4.0 e all'artigianato digitale - www.manifattura.milano.it
Industria 4.0 è un’opportunità unica per valorizzare la
grande tradizione manifatturiera italiana, oggi la seconda
in Europa; rappresenta una vera e propria sfida in grado
di rilanciare il sistema produttivo italiano, valorizzandone
la creatività e la qualità della produzione, a beneficio della
crescita e del benessere del Paese
L’iniziativa, promossa da AgID, AICA, Assinform, Assintel e Assinter, vuole dare evidenza dei risultati emersi dall’analisi sul campo - trend tecnologici che più impattano sulle competenze, competenze attuali e in evoluzione, gap e azioni intraprese per farvi fronte, ruolo del sistema formativo, ruolo dell’e-Leadership, iniziative di formazione promosse dal Terzo Settore, impatto degli ultimi interventi governativi (Jobs Act e Riforma della Scuola) sulle competenze, dinamica delle retribuzioni nel settore ICT - ma soprattutto vuole fornire elementi di riflessione al sistema delle imprese e alla Pubblica Amministrazione, agli operatori ICT, nell’ottica di delineare percorsi di cambiamento e creare un ecosistema a valore che permetta di sfruttare meglio il potenziale delle nuove tecnologie.
Open City Platform, Agenda Digitale Locale, Riccione 18 settembre 2014opencityplatform
Open City Platform era presente al Salone dell'Agenda Digitale Locale, una due giorni dedicata all'innovazione del territorio in ambito smart cities con l’ambizioso obiettivo di attirare i migliori progetti di innovazione del panorama nazionale.
I servizi del Punto Impresa Digitale camerale - Maria Paola ComettiCSI Piemonte
Intervento di Maria Paola Cometti, Camera di Commercio di Biella e Vercelli, al roadshow "Territori del futuro" organizzato da CSI Piemonte, Regione Piemonte e Fondazione Torino Wireless, in collaborazione con le Camere di Commercio piemontesi.
La detassazione del premio di risultato nella contrattazione di secondo livel...Massimo Resce
Contrattazione di secondo livello e innovazione:
Scenari e prospettive
Osservatorio su contrattazione collettiva, innovazione tecnologica e qualità del lavoro
Mercoledì 24 Novembre 2021, h 14
Via Salaria 113, Aula Portico
Saluti istituzionali
Pierpaolo D’Urso
Direttore del Dip. di Scienze Sociali ed Economiche
Sebastiano Fadda
Presidente INAPP
Introduce e modera
Luisa De Vita
Sapienza, Università degli Studi di Roma
Intervengono
Lucia Valente
Sapienza, Università degli Studi di Roma
“I sistemi incentivanti della contrattazione di secondo livello”
Francesca Bergamante
INAPP
“Le caratteristiche della contrattazione di secondo livello: evidenze dall’Indagine Inapp-Ril”
Massimo Resce
INAPP
“La detassazione del premio di risultato nella contrattazione di secondo livello:
aspetti strutturali e misurazione del radicamento della misura governativa"
Achille Paliotta
INAPP
“Crisi pandemica e contrattazione di II livello delle imprese:
evidenze dai dati sulla detassazione del premio di risultato”
Conclude
Mimmo Carrieri
Sapienza, Università degli Studi di Roma
L’obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livello, shock pandem...Massimo Resce
L’obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livello, shock pandemico e prospettive
Negli ultimi anni abbiamo condotto analisi di tipo quantitativo sui dati amministrativi relativi alle domande per accedere al beneficio fiscale della detassazione del salario variabile riformato dalla Legge di Stabilità per il 2016. Grazie alle evidenze quantitative si riesce a fotografare la distribuzione delle domande e dei contratti collettivi stipulati per dimensione di impresa, per settore e territorio, alcuni quesiti però rimangono irrisolti sull’efficacia della misura governativa e sul ruolo della contrattazione di secondo livello. Per tale motivo è stata anche condotta un’indagine di campo di tipo qualitativo, svolta mediante interviste in profondità rivolte a quattro aziende che hanno beneficiato dell’incentivo.
Finalità g enerale dell’indagine è stata quella di verificare l’esito della policy, nella doppia direzione del radicamento ulteriore della contrattazione decentrata e della reale utilità dei premi sul salario accessorio nello stimolare incrementi di performances e contestualmente di verificare l’importanza dell’innovazione nella competitività aziendale. Oltre a queste finalità si è cercato anche di identificare le scelte operate dalle imprese sui meccanismi di aggancio della contrattazione di secondo livello ai premi di risultato, in particolare sotto la lente dell’innovazione, dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione del capitale cognitivo in azienda.
Nel corso del seminario, ricostruito l'impianto istituzionale della misura, si darà conto delle informazioni macro ricavabili dall'analisi dei dati amministrativi, dell'esito degli studi di caso, anche alla luce della pandemia (le aziende sono state nuovamente intervistate alla fine del 2020), nonché delle attività future che il gruppo di ricerca intende svolgere, utilizzando la stessa base informativa.
L'obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livelloMassimo Resce
Il report presenta i risultati di un’indagine, condotta tramite l’elaborazione di casi studio, per approfondire le caratteristiche delle aziende che hanno fatto richiesta di accesso al beneficio fiscale della detassazione del salario variabile riformato dalla Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015).
La finalità generale dello studio è stata quella di verificare l’esito della policy nella doppia direzione del radicamento della contrattazione decentrata e della reale utilità dei premi sul salario accessorio nello stimolare incrementi di performances. Partendo dall’’importanza attribuita all’innovazione nella competitività aziendale, sono stati indagati anche aspetti specifici volti a identificare le scelte operate dalle imprese sui meccanismi di aggancio della contrattazione di secondo livello ai premi di risultato, in particolare sotto la lente dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione del capitale cognitivo in azienda.
Anche se il numero dei casi studio è limitato, nella varietà delle tipologie di imprese selezionate è tuttavia possibile trovare conferme, rispetto ad alcune ipotesi già sviluppate nelle analisi quantitative e riscontrabili in letteratura, ma anche qualche novità. In primo luogo, si è riscontrata l’estrema flessibilità con cui la contrattazione decentrata riesce ad adattarsi a situazioni molto diverse tra di loro (per settore, natura e dimensione di impresa), nonché a regolamentare differenti obiettivi di performances e condizioni di welfare aziendale. Il suo utilizzo presenta un approccio più maturo nelle imprese di grandi dimensioni, grazie alla presenza di relazioni sindacali consolidate, dove la negoziazione collettiva si esprime nella sua pienezza, toccando istituti disparati. In quelle di piccole dimensioni, invece, sembra essere considerata più come una opportunità occasionale e il premio di risultato potrebbe risultare l’unico fine della contrattazione. La contrattazione decentrata poi raramente viene utilizzata come leva per introdurre e accelerare processi di innovazione, ma per quelle aziende che puntano sull’organizzazione del personale e sul capitale cognitivo, quale primo elemento di competitività, essa assume un ruolo strategico imprescindibile. Il ricorso alla misura governativa in alcuni casi è stata occasione per definire nuovi modelli di accordi decentrati ed è stata utile ad accompagnare processi di riorganizzazione interna con il rafforzamento degli istituti di welfare aziendale. Tuttavia il sistema di incentivi fiscali risulta a volte limitante in quei modelli organizzativi calibrati più sulle performances individuali che su quelle collettive.
Politiche di sostegno a soluzioni di rent-sharing nella contrattazione di sec...Massimo Resce
Al fine di garantire una maggiore diffusione della contrattazione decentrata il Governo a partire dal 2016 negli ultimi anni ha riformato il regime fiscale agevolato riconosciuto proprio alla parte di retribuzione affidata al secondo livello di contrattazione, il premio di risultato; nel contempo la legislazione ha legato questo premio ad un ampliamento della disciplina fiscale di favore relativa al welfare aziendale.
La misura risponde all’interesse sempre più forte dei policy maker europei e nazionali a sostegno della diffusione della contrattazione di secondo livello, proprio perché ritenuto il luogo dove è possibile regolare l’efficienza economia con gli aumenti salariali, da un lato, e declinare formule di welfare occupazionale, dall’altro. E’ un interesse finalizzato a dare risposte alla dinamica ormai piatta della produttività del lavoro e a fortificare le soluzioni di welfare mix in un periodo, di forti vincoli di bilancio, in cui la contrattazione collettiva ha subito una continua traslazione dalla posta monetaria a quella "sociale", come avvenuto peraltro sia al primo livello che al secondo livello.
Il paper proposto, partendo dall’analisi di dati amministrativi ricavati dal deposito telematico dei contratti collettivi di secondo livello, intende focalizzare l’attenzione sul rent-sharing ovvero della suddivisione tra imprese e lavoratori delle rendite generate nel processo produttivo determinate da obiettivi ex ante definiti nella contrattazione di secondo livello sugli incrementi di performance in determinati ambiti (produttività; redditività; qualità; efficienza; innovazione). A fronte delle maggiori rendite ottenute tramite aumenti di produzione, risparmi dei fattori produttivi e miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, le imprese corrispondono dei premi in termini di salario monetario di risultato o soluzioni di carattere non monetario di ampio spettro in termini di welfare aziendale.
La distribuzione delle istanze asimmetrica lascia, però, intravedere rischi di polarizzazioni per territorio, per dimensione aziendale e per settore. Quindi, laddove realmente gli incentivi dovessero funzionare si inasprirebbero, per queste dimensioni, le divergenze nella produttività del lavoro e aumenterebbe la disparità nell’accesso a misure di welfare da parte dei lavoratori.
FIRST EVIDENCES FROM THE MONITORING ON TAX REBATES ON PERFORMANCE-RELATED PAY...Massimo Resce
SEVENTEENTH INTERNATIONAL CONFERENCE IN COMMEMORATION OF PROF. MARCO BIAGI
Modena, 18-19 March 2019
THE COLLECTIVE DIMENSION(S) OF EMPLOYMENT RELATIONS ORGANISATIONAL AND REGULATORY CHALLENGES IN A WORLD OF WORK IN TRANSFORMATION
In Italy the trilateral Social Pact signed 23 July 1993 promoted new forms of decentralized bargaining. One of the aims was to stimulate the productivity growth in the second level of bargaining, by linking wages dynamics to productivity. Recently, the Italian government has encouraged the second-level bargaining through the provision of tax incentives related to performance bonuses and corporate welfare programmes set forth in the company/local collective bargaining agreement. Monitoring measures were also envisaged through a special instrument for collecting summary data and the Italian Ministry of Labour and Social Policy activated a Repository for this purpose. The paper proposes some analyses of the Italian second level bargaining, using data collected by this the Repository in the two-years period 2016-2017. In particular, it focuses on the choices made by companies to improve labor productivity, proposing an analysis by sector and by territory.
Nota MLPS 04 gennaio 2019 n. 87 di trasmissione:
Decreto - Legge contenente disposizioni relative all'introduzione del reddito di cittadinanza (RdC) e a interventi in materia pensionistica.
Ecosistemi 4.0, digital innovation hub, competence center e circolazi...Massimo Resce
#GTL2018
PROFESSIONALITÀ, CONTRATTO E CONTRATTAZIONE NEL SOLCO DELL’INNOVAZIONE SOCIALE
Transizioni occupazionali, percorsi formativi e professionali, valore del lavoro nella IV Rivoluzione industriale
Convegno internazionale promosso nell’ambito del Dottorato di ricerca in Formazione della persona e mercato del lavoro Università degli Studi di Bergamo e ADAPT - IX edizione
Università degli Studi di Bergamo 30 novembre-1 dicembre 2018
Los retos para el legislador y la representatividad: welfare, innovación, formación
Ecosistemi 4.0, digital innovation hub, competence center e circolazione delle competenze
INDUSTRIAL RELATIONS IN EUROPE CONFERENCE (IREC) 2018
Sustainable labor markets: social welfare and protection, working conditions, job quality and work-life balance
DECENTRALIZED BARGAINING AND MEASURES FOR PRODUCTIVITY AND CORPORATE WELFARE GROWTH IN ITALY
INDUSTRIAL RELATIONS IN EUROPE CONFERENCE (IREC) 2018
Sustainable labor markets: social welfare and protection, working conditions, job quality and work-life balance
DECENTRALIZED BARGAINING AND MEASURES FOR PRODUCTIVITY AND CORPORATE WELFARE GROWTH IN ITALY
Productivity and wages, dynamics in the euro-system and the role of two-tier ...Massimo Resce
INTERNATIONAL CONFERENCE
REASSESSMENT AND PERSPECTIVES OF LABOUR POLICIES
14-15 December 2017- University Roma Tre, Department of Economics
School of Economics and Business, Via Silvio D’Amico 111, 00145 Roma
COLLECTIVE BARGAINING, WAGES AND PRODUCTIVITY
Productivity and wages, dynamics in the euro-system
and the role of two-tier bargaining
Massimo Resce
INDUSTRY 4.0: TRIGGERING FACTORS AND ENABLING SKILLSMassimo Resce
INDUSTRY 4.0: TRIGGERING FACTORS AND ENABLING SKILLS
International Conference organised by the
PhD in Human Capital Formation and Labour Relations
Università degli Studi di Bergamo, ADAPT
VIII Edition
Università degli Studi di Bergamo, 1-2 December 2017
via Pignolo n. 123 – piazzale S. Agostino n. 2
#Skills40
Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
materiale divulgativo per "I seminari del venerdì"
Summary: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
Slide per "I seminari del venerdì" - (20.10.2017 - ROMA)
Titolo: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
The 17th edition of Social policy in the European Union: state of play reports on recent EU and national social policymaking, with contributions from leading scholars pointing to a ‘crisis’, the best word to characterize 2015. Tensions in the EU reached an unprecedented level: the migration crisis showed the EU the limits of its decision-making capacity, economic weakness continued to prevail, austerity policies and the badly handled socioeconomic Greek crisis turned populations against the EU – and then came the Brexit vote.
This book argues that the centrifugal pressures within the EU and the EMU can be handled through a process of managed integration and disintegration. It maintains that the EU’s renewed focus on long-term unemployment is biased towards a ‘jobs first’ approach, contributing to the EU’s Janus-faced approach to the social dimension. It demonstrates that the austerity dogma has led to an erosion of social rights and makes a plea in favour of going ‘back to basics’ with regard to worker’s protection. Reflection and down-to-earth debate on the long-term integration of both EU migrants and refugees is required.
The political reality of 2015 demonstrates that the EU project has been too narrowly focused on reciprocity, instead of solidarity. The harsh reality is that the European project can no longer be considered irreversible. The EU’s core values must therefore be reaffirmed with a view to creating a new common sense of purpose, including a more explicit commitment to equitable growth via a European Social Union.
Le incursioni della BCE sul mercato del lavoro italianoMassimo Resce
L'articolo analizza le sollecitazioni della BCE sulla contrattazione a livello di impresa con un'analisi delle dinamiche della produttività e dei salari nell’Eurozona. Infine, descrive le dinamiche in Italia ed i primi interventi per la crescita della produttività evidenziando il dualismo territoriale tra Centro Nord e Mezzogiorno.
Crisi economica e squilibri territoriali - Libri FSE 2315Massimo Resce
Il volume si inserisce nel quadro delle riflessioni ISFOL sull’impatto della crisi sui territori, con l’obiettivo di osservare se e quanto le regioni siano state in grado resistere e reagire e, soprattutto, cogliere le modifiche nella distribuzione delle disparità. In questa prospettiva la lettura proposta ha la finalità di offrire un contributo per riflettere sulle dinamiche a livello territoriale guardando alle dimensioni che compongono i contesti regionali avendo come riferimento il concetto di sistema. E ciò impone di adottare una visione complessa in cui si devono considerare i diversi elementi che tra loro interagiscono e che riguardano una pluralità di tematiche: dall’istruzione e formazione, alle risorse produttive, alle politiche, al mercato del lavoro e alle disparità sociali ed economiche. In questo quadro le analisi sono condotte utilizzando una pluralità di fonti, consentendo di osservare come le realtà locali si siano modificate negli ultimi anni rispetto a ciascuna delle dimensioni considerate.
Crisi economica e squilibri territoriali - Libri FSE 2315
MODELLI E APPROCCI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E DEL VALORE DEL LAVORO NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
1. MODELLI E APPROCCI TERRITORIALI
PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E DEL VALORE DEL LAVORO
NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Massimo Resce e Valeria Iadevaia
XL Conferenza scientifica annuale - L'Aquila(AQ), 16-18 Settembre 2019
OLTRE LE CRISI: RINNOVAMENTO, RICOSTRUZIONE E SVILUPPO DEI TERRITORI
2. I. Introduzione: obiettivi e metodologia
II. Tendenze evolutive del mercato del lavoro
III. Ecosistemi Territoriali 4.0
IV. Analisi di alcune esperienze
V. Conclusioni
Bibliografia
INDICE
Il lavoro presentato non impegna l’Istituto di appartenenza
e l’autore rimane l’unico responsabile delle considerazioni espresse
3. I - INTRODUZIONE: OBIETTIVI E METODOLOGIA
Indagine qualitativa
3
Il paper presentato riporta i risultati della ricerca qualitativa volta ad analizzare i
mercati del lavoro e i sistemi produttivi locali per comprendere meglio le
trasformazioni in atto, determinate dal fenomeno ormai individuato con l’etichetta
“Industria 4.0”.
Industria
4.0
Mercato
del lavoro
Capitale
cognitivo
Sistemi
produttivi
locali
4. Quali impatti?
4
quale capitale
cognitivo e
quale lavoro
nell'economia
4.0
ruolo della
ricerca,
dell'istruzione e
della formazione
quali categorie
di analisi per
l’Industria 4.0
quali
competenze per
l'anticipazione
del
cambiamento
quale normativa
per le nuove
forme di lavoro
quali relazioni
industriali
quali fabbisogni
e quale
formazione
quali gli impatti
sui sistemi
produttivi, sui
territori
quali modelli
per un nuovo
sviluppo
territoriale
I - INTRODUZIONE: OBIETTIVI E METODOLOGIA
5. Incontri con esperti di settore e risultati
5
FOCUS E INTERVISTE RISULTATI
distretti industriali
operatori di settore
associazioni datoriali
organizzazioni sindacali
università
bilateralità
etc.
ricerca
1. Aspetti principali della
quarta rivoluzione
industriale e implicazioni
su sistemi produttivi,
territori e lavoro
2. Istruzione, formazione
e competenze 4.0
3. Evoluzione della
normativa e delle
relazioni industriali
nell’impresa 4.0
II - TENDENZE EVOLUTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO
1.1 Industria 4.0 come tendenza evolutiva
1.2 Necessità di politiche
sistemiche e organiche
1.3 Impatti sul
mercato del lavoro
2.1 Evoluzione dei
sistemi formativi
2.2 Revisione dei
fabbisogni formativi
2.3 Filiera istruzione,
formazione lavoro
3.1 Soluzioni di diritto
internazionale
3.2 Ruolo della
contrattazione
3.4 Esigenza di una nuova
partecipazione dei lavoratori
6. 6
Tre principali polarizzazione di Industria 4.0
Polarizzazione
delle competenze
Polarizzazione
dei territori
Polarizzazione
del mercato
del lavoro
I sistemi locali sono in continua evoluzione se si pensa alle reti, ai rapporti con i territori,
all'implementazione di nuove filiere/settori, alla ristrutturazione di altri e alla ricomposizione locale delle
imprese e al loro raccordo nelle catene lunghe del valore.
In un cambiamento così intenso e pervasivo dove le nuove tecnologie sembrano minare le coordinate
spazio/tempo del modo di fare impresa e del lavoro è sempre più difficile immaginare quale sarà il ruolo dei
territori.
II - TENDENZE EVOLUTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO
7. 7
Capacità dei territori di produrre capitale cognitivo
La sfida dunque è sulla capacità di fornire adeguate
competenze, per questo in molti concordano sul nuovo
ruolo strategico che rivestirà l’istruzione e la
formazione nella competitività tra imprese e in quella
tra territori.
Occorreranno nuove politiche sempre più sartoriali a
livello locale per competere nelle nuove e complesse
catene del valore internazionali.
La sfida si baserà anche sulla capacità dei territori di
produrre capitale cognitivo, per cui occorreranno
politiche di contesto che facilitino la creazione di
ambienti fertili al recepimento dei nuovi modelli di
impresa.
Dunque, il significato oggi dei territori è più che luogo di
produzione è luogo di generazione di conoscenza.
Da qui il tentativo di iniziare ad individuare gli elementi
fondanti di un modello di “Ecosistema 4.0” quale
possibile evoluzione dei sistemi produttivi locali in cui le
politiche per il lavoro e il capitale umano rivestiranno
una nuova centralità.
II - TENDENZE EVOLUTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO
8. Il percorso di costituzione e sviluppo dei DIH
8
La Strategia europea per
la digitalizzazione e la
rete europea dei DIH
•2016 Digitising European Industry (DEI)
costituzione di una rete di Digital
Innovation Hub per supportare le PMI nella
loro trasformazione digitale
•2013 /2018 ICT Innovation for
Manufacturing SMEs (I4MS) realizzare
almeno un DIH in europa 6 sono italiani
•Smart Specialisation Strategy (S3) -
Creazione di un catalogo europeo di DIH
che comprende oltre 450 HUB
La strategia italiana verso
industria 4.0 e i Digital
Innovation Hub in Italia
•Nov 2015 MISE presenta “Industry 4.0, la
via italiana per la competitività del
manifatturiero - Come fare della
trasformazione digitale dell’industria una
opportunità per la crescita e l’occupazione
•Feb 2016 Prima “Indagine conoscitiva sulla
rivoluzione industriale 4.0: quale modello
applicare al tessuto industriale italiano.
Strumenti per favorire la digitalizzazione
delle filiere industriali nazionali”
•Sett 2016 “Piano Nazionale Industria 4.0 -
Investimenti, produttività e innovazione”
prevede la costituzione di un network
nazionale a supporto delle competenze
III – ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0
9. 9
Digital Innovation Hub e Competence Center nella strategia europea e nazionale
III – VERSO ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0
Fonte: European Commission - Roundtable on Digitising
European Industry - Working Group 1 - Digital Innovation
Hubs: Mainstreaming Digital Innovation Across All Sectors -
Final version - June 2017
Fonte: Piano Nazionale Industria 4.0 (21.09.2016) e MIUR
Competence
Center
Digital
Innovation
Hub
Competence
Center
Digital
Innovation
Hub
10. 10
Il network nazionale impresa 4.0
PUNTI IMPRESA
DIGITALE
(88)
• Rete delle Camere di
Commercio di Unioncamere
• MISSION: diffusione locale della
conoscenza di base sulle
tecnologie in ambito Industria
4.0
• ATTIVITA’
• Front desk integrato e servizi
tecnologici
• Diffusione conoscenza su
tecnologie Industria 4.0
• Mappatura maturità digitale
delle imprese
• Corsi di formazione su
competenze di base
• Orientamento verso gli
Innovation Hub e Competence
Center
INNOVATION HUB
(91)
• Ramificazioni territoriali
associazioni datoriali:
• 70 DIH (21 Confindustria, 21
Confartigianato, 28 CNA)
• 21 EDI Confommercio
• MISSION
• Formazione avanzata su
tecnologie e soluzioni specifiche
• Coordinamento strutture di
trasformazione digitale e centri
di trasferimento tecnologico
• ATTIVITA’
• Diffusione conoscenza su
tecnologie Industria 4.0
• Mappatura maturità digitale
• Corsi su competenze avanzate
specifiche per settore
• Orientamento verso centri di
trasferimento tecnologico e CC
COMPETENCE
CENTER
(8)
• COMPETENCE INDUSTRY
MANUFACTURING 4.0 - CIM 4.0
• MADE IN ITALY 4.0 - MADE
• BI-REX
• ARTES 4.0
• SMACT
• MEDITECH
• START 4.0
• CYBER 4.0
• MISSION
• Alta formazione (applicazione
delle tecnologie Industria 4.0 in
linee produttive dimostrative e
sviluppare casi d’uso per far
«toccare con mano» i benefici)
• Progetti di ricerca industriale e
sviluppo sperimentale e
affiancamento delle imprese
III – ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0
11. 11
Digital innovation hub: definizione, servizi offerti
Orientamento e
consapevolezza
• Creazione di consapevolezza sulle tecnologie digitali
• Innovation scouting
• Valutazione della maturità digitale
Sviluppo
competitivo e
innovazione
•Sviluppo di strategie per le aziende
•Mentoring
•Intermediazione/matchmaking
•Accesso infrastrutture specializzate e
finanziamenti
•Ricerca collaborativa
Creazione di
competenze
• Sviluppo capacità di innovazione attraverso
qualificazione del capitale umano e lo sviluppo delle
competenze
• Formazione tecnica, Formazione manageriale
• Formazione di nuovi profili professionali
Sportelli one-stop-shop di
supporto alle imprese nella
crescita della competitività, per
il miglioramento dei processi
produttivi, dei prodotti e
servizi, attraverso l’accesso alle
conoscenze, alle competenze e
alle tecnologie
III – ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0
12. 12
Modelli, organizzazione e governance territoriali
HUB EUROPEI
(RETE I4MS -
DEI)
DIH
UNIVERSITA’-
IMPRESE
• Sede presso
Università /Parchi
Scient. Tecnologici,
ecc.
• Collaborano con altre
Università anche a
livello internazionale.
• Focus su attività di
ricerca/innovazione.
• Focalizzazione sulla
creazione di
competenze 4.0.
• Supporto analisi fabbisogni
professionali e formazione
nuovi profili richiesti dalle
trasformazioni tecnologiche.
• Rafforzamento rapporto
scuola/impresa.
RETI DI DIH
CON FOCUS
TERRITORIALE
O SETTORIALE
DIH IMPRESE-
SISTEMA
ISTRUZIONE
FORMAZIONE
• Primi ad aderire alla rete europea DIH.
• Best practice di riferimento.
• Specializzazione settoriale e tecnologica
pur perseguendo obiettivi generali di
informazione e consapevolezza.
• Coordinamento centrale e antenne
periferiche territoriali (a livello
provinciale).
• Valorizzano peculiarità
territoriali, economiche,
attori locali.
• Specializzazione territoriale o
tematica tecnologica/settoriale.
III – ECOSISTEMI TERRITORIALI 4.0
13. Digital Innovation Hub Belluno Dolomiti
13
• Coinvolge anche la parte pubblica per favorire la digitalizzazione della Pubblica
Amministrazione locale necessario costruire intorno all'impresa 4.0 un ecosistema locale
4.0 favorevole all'innovazione e alla nascita di nuove imprese, così da accrescere l'attrattività
del territorio provinciale.
Progetto di
territorio
• Integrazione sistema istruzione/formazione/imprese
• Percorsi didattici sperimentali sul tema dell'impresa 4.0, rivolti a studenti, anche universitari,
ma anche ai docenti, ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, imprese e startup
• Collegamento Università di Trento
• Tavolo tecnico composto da manager e imprenditori dei vari settori supportare le imprese
nel percorso di trasformazione digitale e aprire un dialogo con le università e la scuola, per
calibrare meglio le competenze dei giovani
Sede
all’interno
ITS
Formula unica nel suo genere sotto due punti di vista:
IV - ANALISI DI ALCUNE ESPERIENZE REALIZZATE
Il Digital Innovation Hub di Belluno nasce su impulso di Confindustria Digitale agli inizi del progetto 4.0
adottato da Confindustria. Il percorso per la sua istituzione inizia nel 2017, ma operativamente prende
forma all’inizio 2018.
14. Digital Innovation Hub Belluno Dolomiti
14IV - ANALISI DI ALCUNE ESPERIENZE REALIZZATE
TAVOLO TECNICO
Imprese -
Istruzione
Programmazione
Attività
FORMAZIONE
Formazione ITS
per Docenti e
Studenti
Formazione
dipendenti e
start-up
OSSERVATORIO
DINAMICO ADAPT
Competenze
attuali
Competenze
future
INIZIATIVE Hackathon Studenti
DIGITALIZZAZIONE
PA
Protocolli di
intesa
Formazione
dipendenti PA
15. Distretto tecnologico della meccatronica Medisdih - Puglia
15
UNICO CASO DI DIH NATO ALL’INTERNO DI UN DISTRETTO TECNOLOGICO
IV - ANALISI DI ALCUNE ESPERIENZE REALIZZATE
• Il Distretto Tecnologico
della meccatronica di
Bari (MEDIS) nasce nel
2007 su impulso
dell’ARTI e
Confindustria Bari, con
la partecipazione di
imprese del settore e
mondo della ricerca
pubblica e privata.
• Obiettivi:
- aumentare la competitività ,
attirare nuovi investimenti in R&S
sulle tecnologie meccatroniche;
- potenziare e accrescere
competenze scientifiche e
tecnologiche nella meccatronica
del sistema della ricerca pugliese;
- accrescere le conoscenze
scientifiche e tecnologiche della
ricerca pugliese, creare
un’eccellenza di rete.
Soggetti promotori:
1. Politecnico di Bari;
2. Università degli Studi di Bari;
3. Centro Laser;
4. Consorzio Sintesi;
5. Gruppo Fiat;
6. Gruppo Bosch;
7. Getrag;
8. Masmec;
9. MerMec;
10. Itel Telecomunicazioni;
11. Confindustria Bari
Nel 2016 il Distretto partecipa all’iniziativa europea I4MS-ICT progetto Apulia Manufacturing RDMI Hub unico
HUB europeo operante nel Mezzogiorno d’Italia
Il distretto tecnologico già operava sul territorio con le finalità che la Commissione Europea aveva definito e
attribuito ai Digital Innovation Hub.
• Alla fine del progetto, invece di creare una struttura ex novo, sono stati inglobati formalmente nell’ambito del
Distretto Tecnologico le finalità previste a livello europeo. Nel 2018 nasce MedisDIH, evoluzione del Distretto
Tecnologico della meccatronica MEDIS.
• Il soggetto rimane il Distretto Tecnologico della meccatronica che diventa anche Digital Innovation Hub.
16. 16IV - ANALISI DI ALCUNE ESPERIENZE REALIZZATE
•I progetti di ricerca industriale realizzati hanno sempre
integrato un progetto formativo finalizzato all'occupazione,
volto alla qualificazione professionale e allo sviluppo delle
competenze
Integrazione Ricerca e
Formazione
•Formazione (in aula e in azienda) rivolta a non occupati, di
figure tecniche e figure di alto profilo, specializzate nelle
tecnologie che venivano realizzate nell'ambito del progetto
di ricerca principale.
Formazione finalizzata
all’occupazione
•Formazione realizzata dall’Università di Bari o dai centri di
ricerca partner del DIH (CNR, il centro ricerche Fiat)
Ruolo di coordinamento
del DIH
Distretto tecnologico della meccatronica MedisDih - Puglia
17. 17
Ruolo e sviluppo dei Digital Innovation Hub: evidenze emerse
V . CONCLUSIONI
I Digital Innovation Hub rivestono un ruolo strategico per la
crescita e la competitività dei territori. Ad oggi però la loro
valenza verte principalmente nella circolazione delle
competenze 4.0. che resta un elemento chiave.
Strengths – Punti di Forza Weaknesses - Punti di debolezza
Il sistema va completato con una funzione di produzione
dell’innovazione, quindi non solo trasferimento
tecnologico, con le attività dei Competence Center.
Presenza di politiche europee, nazionali e regionali volte
ad accompagnare la transizione e accrescere una cultura
digitale.
Difficoltà di fare rete soprattutto tra micro, piccole imprese
per affrontare il cambiamento;
Prossimità ai territori e conoscenza delle imprese facilita il
radicamento locale e la predisposizione di azioni di
supporto “sartoriali”.
Debolezza dei soggetti locali nello strutturarsi in rete e
difficoltà di dialogo di alcune Università con il tessuto
produttivo
Flessibilità degli hub nel configurarsi a geometria variabile
per rispondere alle esigenze specifiche del territorio in cui
operano, valorizzando al meglio il capitale territoriale e
l’economia locale con un ruolo di coordinamento e
integrazione dei servizi.
Difficoltà strutturale nella filiera istruzione-formazione-
lavoro.
Capacità degli hub di integrare ricerca e formazione per
diversi sistemi di apprendimento.
Difficoltà per le imprese, soprattutto micro e PMI, di
colmare il divario di competenze 4.0.
Formazione molto mirata poiché finalizzata alla creazione
di competenze specifiche per tutte le figure del sistema
(lavoratore; imprenditore; stakeholder, etc.).
Mancanza di una funzione di accompagnamento dedicata
ai nuovi modelli di organizzazione del lavoro attraverso i
quali tecnologie e competenze si integrano in un sistema
nuovo soprattutto per le MPMI.
18. 18
Ruolo e sviluppo dei Digital Innovation Hub: evidenze emerse
V . CONCLUSIONI
Nello sviluppo locale è un percorso obbligato la presenza di
tecnostrutture che accompagnino la transizione digitale
fornendo ai territori poco attrattivi o in decrescita un nuovo
modello per recuperare competitività basato sulle
interazioni.
Opportunities – Opportunità Threats - Rischi
In Italia la questione 4.0 si affronti in maniera parziale e per
singoli aspetti (commerciale, logistica, produzione, ecc),
mentre bisognerebbe comprendere che un’impresa è 4.0
nella sua totalità, solo se ogni aspetto è investito dal 4.0.
Frammentazione e non continuità delle politiche di
supporto allo sviluppo di sistemi 4.0, nonché inefficacia
delle misure di sostegno per gravami burocratici-
procedurali.
Rischio di concentrarsi troppo sulle tecnologie mentre vi
sono altri fattori chiave quali le competenze e
l’organizzazione del lavoro.
Insufficiente coinvolgimento e/o non presenza sui territori
di attori locali in grado di costruire ecosistema 4.0 basato
su nuovi modelli partecipativi (amministrazioni locali, centri
per l’impiego, centri di ricerca privati, etc). Assenza di un
governo complessivo della filiera ricerca – istruzione –
formazione con il rischio di duplicazioni.
Assenza di governo complessivo di interventi e rischi di
sovrapposizione a più livelli: nelle politiche europee,
nazionali e regionali di sostegno ai percorsi 4.0; nel
network 4.0 tra Competence Center, DIH e PID; nella filiera
ricerca – istruzione – formazione.
Diffusione della cultura di rete che rende più agevole
l’innovazione specie presso le micro e PMI e l’interazione tra
soggetti pubblici-privati differenti facilitano l’integrazione
funzionale di nuovi servizi verso Ecosistemi territoriali 4.0 di
concezione olistica.
Capitale cognitivo come risorsa sempre più strategica nella
competizione 4.0 tra territori e necessità per le imprese,
soprattutto micro e PMI, di colmare il divario di competenze
4.0.
Diffusione di progetti aziendali che integrano sempre più
ricerca e formazione per lo sviluppo di nuove competenze
abilitanti per l’industria 4.0.
Nuova programmazione europea 2021-2027 che potenzia la
rubrica ricerca, innovazione e agenda digitale insieme con
le nuove iniziative nazionali e regionali.
19. Bibliografia
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19
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