For fashion brands, building a touchpoint landscape is an increasingly daunting task. Fashion is democratizing rapidly and a new breed of social media like Pinterest is bringing great opportunities. This presentation offers a method of building real story telling customer journeys for different customer types. It also shows a number of promising trends. It includes overviews of online and offline touchpoints, owned, bought, and earnt media; it shows ways of connecting touchpoints with QR codes and more.
For fashion brands, building a touchpoint landscape is an increasingly daunting task. Fashion is democratizing rapidly and a new breed of social media like Pinterest is bringing great opportunities. This presentation offers a method of building real story telling customer journeys for different customer types. It also shows a number of promising trends. It includes overviews of online and offline touchpoints, owned, bought, and earnt media; it shows ways of connecting touchpoints with QR codes and more.
Nel 2013, in altro contesto, usavo questa slide all'interno di una presentazione più ampia. Citavo Whatsapp, Grom e Cruciani come esempi di aziende di grande successo che, in campi diversi, non avevano inventato nulla: lo avevano semplicemente ripensato. Alcuni mesi dopo Whatsapp venne venduta a Facebook, oggi è stata la volta di Grom con Unilever. Cruciani, ti stiamo aspettando.
Nel 2013, in altro contesto, usavo questa slide all'interno di una presentazione più ampia. Citavo Whatsapp, Grom e Cruciani come esempi di aziende di grande successo che, in campi diversi, non avevano inventato nulla: lo avevano semplicemente ripensato. Alcuni mesi dopo Whatsapp venne venduta a Facebook, oggi è stata la volta di Grom con Unilever. Cruciani, ti stiamo aspettando.
1. In questa seconda e ultima parte concludo il ragionamento iniziato con la newsletter precedente. Abbiamo visto
I cambiamenti che verranno (seconda parte)
come oggi le maggiori disponibilità economiche siano in mano a chi ha un’età mediamente elevata e nel
contempo una scarsa dimestichezza con la tecnologia. Col passaggio del testimone in favore dei figli, più giovani
e quindi cresciuti a pane e (i)pad, corrisponderanno cambiamenti nell’approccio agli investimenti, e nella
relazione con chi li proporrà loro, che rischiano di spiazzare chi non sarà pronto o non si sarà adeguato per
tempo.
Oggi vi propongo altri due spunti di riflessione, credo interessanti.
Il primo è riferito agli ETF, che tutti conosciamo ma … non consigliamo. E scusate la provocazione !!
In Italia i primi ETF furono quotati nel 2002 e a distanza di dieci anni ne troviamo oltre 600 (grafico sotto, al
centro) con una continua crescita e una forte evoluzione dello strumento stesso nelle diverse varianti di
ETC/ETN, e con un patrimonio complessivo investito che a fine anno scorso aveva ormai raggiunto i 18 miliardi
di euro (grafico sotto, a sinistra).
PTF in Italia ETF in Italia Media in € contratti scambiati
18 800 80.000
17,8
15
Mld 74.400
600 60.000
12
614
400 40.000
9
36.300
6 200 20.000
21.300
3 0 0
500 8
0
ETF quotati nel ETF quotati nel BORSA DEUTSCHE EURONEXT
Mln
PTF nel 2002 PTF nel 2012 2002 2012 ITALIANA BORSE
fonte: ETF World
Certo, parliamo ancora di cifre relativamente contenute, ma i tassi di crescita sono esponenziali considerando
come siano stati sempre osteggiati dal sistema bancario e certo non graditi dalle reti di promozione finanziaria
(gli ultimi dati aggiornati a febbraio 2013 parlano di quasi 750 ETF quotati, che arrivano a oltre 900 con gli ETC
e ETN, con un patrimonio complessivo che ha superato i 20 miliardi di euro).
Si potrebbe anche obiettare che il principale bacino di utenza degli ETF sia legato agli investitori istituzionali,
ma il grafico sopra, a destra, smentisce almeno in parte questa presunzione; infatti, come si vede, la media dei
contratti scambiati sulla Borsa Italiana nel 2012 supera di poco i 20.000 euro (taglio tipicamente retail)
rispetto alla media di quelli scambiati su Deutsche Borse ed Euronext, i principali circuiti europei dove quotano
gli ETF. Se poi mi si opponesse che sono comprati dalle gestioni patrimoniali, o dai fondi che a loro volta
investono in ETF, allora stiamo parlando comunque di mercato retail.
Costi contenuti (un terzo o un quarto rispetto ai fondi e alle sicav oggi distribuiti in Italia), semplicità di utilizzo
e quotazione giornaliera sono gli aspetti che stanno premiando questo strumento finanziario; credo sia facile
immaginare come un domani, ormai alle porte, la percentuale di investimenti che verrà allocata sugli ETF sarà
sempre maggiore e la loro conoscenza sempre più diffusa.
Il secondo spunto di riflessione richiama le considerazioni della newsletter scorsa.
Il grafico sotto, estrapolato dall’ultimo Rapporto del Centro Einaudi sul Risparmio e gli Investimenti (forse la
più autorevole e completa analisi annuale esistente), mostra il cambiamento, nell’ultimo decennio, delle
principali fonti di informazione ricercate e ascoltate dai risparmiatori prima di investire i propri soldi.
Numero 3 del 2 aprile 2013 Marcello Agnello
2. Lungo questo arco temporale, tutte le
Chi può fornire informazioni utili per impiegare il
(percentuali di intervistati per fonte citata; permesse 3
principali fonti di “approvvigionamento”
risparmio?
risposte)
hanno visto decrescere il loro peso: è sceso
quello delle banche (pur restando
predominante), è calato quello dei giornali,
300,0
quello della televisione, e anche quello dei
La Posta
promotori finanziari. Al contrario, oltre a
250,0
comparire per la prima volta la Posta, per
I miei amici o
piccole percentuali, è leggermente salito il
41,2 famigliari
6,0
peso degli amici e famigliari, vecchia
200,0 9,4 Internet
50,1
abitudine ancora dura a morire (è come
34,4
La TV
assumere un certo farmaco solo perché lo
150,0
23,0
52,2
prende anche la zia), ma soprattutto è
20,3 I Giornali
cresciuto enormemente il peso di internet
100,0 27,4
27,3
con un incremento più che doppio.
Il Promotore
19,2 finanziario
50,0
E quest’ultimo dato testimonia, se mai
78,4 La mia banca
63,1
necessario, come il cambiamento sia
iniziato.
0,0
2001 2012
Vi segnalo infine, e in chiusura, come alcune SGR (e prossimamente anche le Sicav) stiano costituendo apposite
classi commissionali “execution only”, con un costo di gestione ovviamente di molto inferiore (tagliando via la
fetta riservata ai distributori), destinandole a chi intende far da sé, oltreché ai consulenti indipendenti.
Cosa succederà nei prossimi anni ? Senza citare Lucio Battisti, non è difficile credere, per tutte le ragioni già
espresse, che i prossimi dieci, ma anche meno, saranno molto diversi da quelli trascorsi: quando una strada è
imboccata, la vera domanda non è se il cambiamento proseguirà, ma quando e in quanto tempo avrà
manifestato tutti i suoi effetti.
A mio avviso i primi segnali sono sotto gli occhi di tutti, o almeno di chi li vuol vedere.
Numero 3 del 2 aprile 2013 Marcello Agnello