Nel 2013, in altro contesto, usavo questa slide all'interno di una presentazione più ampia. Citavo Whatsapp, Grom e Cruciani come esempi di aziende di grande successo che, in campi diversi, non avevano inventato nulla: lo avevano semplicemente ripensato. Alcuni mesi dopo Whatsapp venne venduta a Facebook, oggi è stata la volta di Grom con Unilever. Cruciani, ti stiamo aspettando.
Nel 2013, in altro contesto, usavo questa slide all'interno di una presentazione più ampia. Citavo Whatsapp, Grom e Cruciani come esempi di aziende di grande successo che, in campi diversi, non avevano inventato nulla: lo avevano semplicemente ripensato. Alcuni mesi dopo Whatsapp venne venduta a Facebook, oggi è stata la volta di Grom con Unilever. Cruciani, ti stiamo aspettando.
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Numero 29 del 2 maggio 2014 Marcello Agnello
Una rivoluzione straordinaria
Nel marzo di quest’anno si sono festeggiati i primi 25 anni di vita di internet. Era il 1989 quando un informatico
e fisico britannico, Tim Berners Lee, lavorando al Cern di Ginevra scrisse un saggio dal titolo “Management
dell’informazione: una proposta”. Forse inconsciamente, aveva appena dato il via a uno dei più grandi
cambiamenti della storia. Da allora, a passi da gigante, quest’invenzione ha facilitato il reperimento delle
informazioni, avvicinato le persone, agevolato la diffusione della comunicazione.
Chi consulta più un dizionario o un’enciclopedia oggi ? Basta Google. Quando tempo passa prima che una
notizia, importante o meno, faccia il giro del mondo ? Basta qualche minuto.
Sono nate aziende, professioni, posti di lavoro. Diventa difficile fare paragoni a distanza di decenni, se non di
secoli, con altre invenzioni straordinariamente impattanti, ma senza dubbio internet si annovera tra quelle.
Anche, e questo è l’aspetto sul quale fermo l’attenzione oggi, in rapporto alla velocità di diffusione e quindi di
utilizzo rispetto alle altre scoperte di natura tecnologica avvenute nella storia.
Il grafico sotto, fonte Economist, mostra proprio il tempo necessario alle singole invenzioni per raggiungere,
nello studio in oggetto, un quarto delle popolazione americana.
Se l’elettricità, adottata nel 1873, ci ha messo 46 anni prima di essere utilizzata da un quarto dell’America (il
telefono 35 anni, la radio 31, e via via fino ai computer e ai cellulari, che hanno avuto tempi di diffusione molto
più contenuti), internet ci ha impiegato solo 7 anni. E oggi, venticinque anni dopo la sua scoperta, se in America
abbiamo un tasso di connessione di oltre l’80% (con picchi del 96% in Islanda) la media mondiale si ferma al
30%, confermando quanti siano ancora gli spazi di crescita e di affermazione di questa scoperta, soprattutto
nelle aree del mondo più indietro che però, per questo e altri motivi, saranno avanti un domani.