Diciamo che è stato un periodo di pigrizia …. ma non potevo abbandonare questa “impresa” di commentare la settimana trascorsa.
Quindi ho cercato di recuperare con un “Septomnimetro” un po’ più corposo, dove si parla di arte e libri, stipendi e banche, politica e ONU, nimby e gay
Perception may not always match reality. We recently conducted a survey of 100 high school students to learn about their state of college readiness. What we found was a disconnect between these students' goals and what's happening at a national level. Learn more about how your students can bridge the aspirations gap at http://www.naviance.com
Diciamo che è stato un periodo di pigrizia …. ma non potevo abbandonare questa “impresa” di commentare la settimana trascorsa.
Quindi ho cercato di recuperare con un “Septomnimetro” un po’ più corposo, dove si parla di arte e libri, stipendi e banche, politica e ONU, nimby e gay
Perception may not always match reality. We recently conducted a survey of 100 high school students to learn about their state of college readiness. What we found was a disconnect between these students' goals and what's happening at a national level. Learn more about how your students can bridge the aspirations gap at http://www.naviance.com
il baratro nel quale continua a precipitare la Calabria, sottoposta ad un commissariamento “modello ergastolo”, fine pena mai: la valutazione sintetica LEA di 125 è poco più della metà del 222 conseguito dalle due Regioni migliori (Veneto e Toscana). Un risultato negativo confermato anche dai dati, sperimentali, del nuovo sistema NSG: la regione è ultima per l’”area ospedaliera” ed è l’unica con i risultati “rossi” in tutte le tre aree monitorate.
Quasi a rendere, quindi, naturale ritornare a Totò e alla domanda posta al vigile milanese: "noi vorremmo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?". In realtà, i calabresi che subiscono questa situazione sanno bene dove andare: 53.866 sono andati a farsi curare altrove nel corso del 2019, con una spesa di 222 milioni di euro. Altre perdite a bilancio, che pagheremo tutti, o altri servizi sottratti ai calabresi, come si legge nell’affresco impietoso sulla “non sanità” calabrese tratteggiato dai giudici costituzionali in una recente sentenza, già presentata su questo giornale.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Paradiso o inferno fiscale?.
Uno dopo l’altro, i c. d. “paradisi fiscali”, ossia quei Paesi che garantivano bassa tassazione e completo anonimato, stanno scomparendo e i loro sgraditi ospiti si sentono improvvisamente catapultati dal paradiso all’inferno. Ma è davvero finita la pacchia, o esiste ancora qualche intoccabile oasi di benessere?
Una raccolta di articoli scritti da Pier Luigi del Viscovo e pubblicati su il Giornale, che toccano vari argomenti della società, della politica e dell’economia, scritti con l’ambizione di portare la riflessione su punti di vista poco frequentati.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Il 2012 sarà l\'anno in cui le conseguenze delle scelte operate da parte delle nazioni, del cosiddetto mondo sviluppato, cominceranno a manifestarsi veramente nel regno economico. Siamo giunti al capitolo finale dell\'attuale Superciclo del debito, con diversi paesi sparsi lungo la strada, alcuni dei quali hanno raggiunto fasi più avanzate rispetto ad altri, ma tutti si stanno dirigendo verso una destinazione che li costringerà a prendere delle decisioni importanti, se le azioni politicamente dolorose non verranno prese. Più lungo sarà il processo, minori saranno il numero di opzioni disponibili e più dolorose le conseguenze. Alcuni paesi (si pensi alla Grecia) possono scegliere tra terribili situazioni economiche e il disastro. L\'opzione per delle scelte meno difficili ci sono state molto tempo fa, ora invece le regole sono tali che non si può tornare indietro al punto di partenza senza un diverso, ma ugualmente doloroso, risultato.
il baratro nel quale continua a precipitare la Calabria, sottoposta ad un commissariamento “modello ergastolo”, fine pena mai: la valutazione sintetica LEA di 125 è poco più della metà del 222 conseguito dalle due Regioni migliori (Veneto e Toscana). Un risultato negativo confermato anche dai dati, sperimentali, del nuovo sistema NSG: la regione è ultima per l’”area ospedaliera” ed è l’unica con i risultati “rossi” in tutte le tre aree monitorate.
Quasi a rendere, quindi, naturale ritornare a Totò e alla domanda posta al vigile milanese: "noi vorremmo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?". In realtà, i calabresi che subiscono questa situazione sanno bene dove andare: 53.866 sono andati a farsi curare altrove nel corso del 2019, con una spesa di 222 milioni di euro. Altre perdite a bilancio, che pagheremo tutti, o altri servizi sottratti ai calabresi, come si legge nell’affresco impietoso sulla “non sanità” calabrese tratteggiato dai giudici costituzionali in una recente sentenza, già presentata su questo giornale.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Paradiso o inferno fiscale?.
Uno dopo l’altro, i c. d. “paradisi fiscali”, ossia quei Paesi che garantivano bassa tassazione e completo anonimato, stanno scomparendo e i loro sgraditi ospiti si sentono improvvisamente catapultati dal paradiso all’inferno. Ma è davvero finita la pacchia, o esiste ancora qualche intoccabile oasi di benessere?
Una raccolta di articoli scritti da Pier Luigi del Viscovo e pubblicati su il Giornale, che toccano vari argomenti della società, della politica e dell’economia, scritti con l’ambizione di portare la riflessione su punti di vista poco frequentati.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Il 2012 sarà l\'anno in cui le conseguenze delle scelte operate da parte delle nazioni, del cosiddetto mondo sviluppato, cominceranno a manifestarsi veramente nel regno economico. Siamo giunti al capitolo finale dell\'attuale Superciclo del debito, con diversi paesi sparsi lungo la strada, alcuni dei quali hanno raggiunto fasi più avanzate rispetto ad altri, ma tutti si stanno dirigendo verso una destinazione che li costringerà a prendere delle decisioni importanti, se le azioni politicamente dolorose non verranno prese. Più lungo sarà il processo, minori saranno il numero di opzioni disponibili e più dolorose le conseguenze. Alcuni paesi (si pensi alla Grecia) possono scegliere tra terribili situazioni economiche e il disastro. L\'opzione per delle scelte meno difficili ci sono state molto tempo fa, ora invece le regole sono tali che non si può tornare indietro al punto di partenza senza un diverso, ma ugualmente doloroso, risultato.
Similar to Quelli che abbiamo vissuto al di sopra dei nostri (20)
Alcune conseguenze del pareggio di bilancio in costituzione
Quelli che abbiamo vissuto al di sopra dei nostri
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Quelli che: “abbiamo vissuto al di sopra dei nostri
mezzi”
di Alberto Bagnai | 26 luglio 2012
Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro del luogocomunismo. Sapete quelli che
“abbiamovissutoaldisopradeinostrimezzi”? Le grandi frasi che non dicono nulla (direbbe Flaiano), ma dicono
molto su chi le pronuncia (aggiungo sommessamente io). Sono quelli che dalle colonne dell’informazione di
regime ci accusano di avere “nostalgia della lira” (Gramellini, caro, lo so che i capelli non li ho persi per
colpa dell’euro, grazie, il problema è un altro, e te lo spiegherei se tu non pensassi di saperne più di un
premio Nobel, o anche di uno studente del primo anno. Sai, fai un po’ tenerezza anche tu…).
Il paradosso è che loro, quelli che “guardano avanti”, in realtà esprimono una patetica, perdente nostalgia
per i sani principi patriarcali che reggevano l’Italia contadina. Carissimi: purtroppo siamo in una
moderna economia capitalistica e finanziaria! E la finanza, caso mai non lo aveste capito (non è mai troppo
tardi) serve proprio a vivere al di sopra dei propri mezzi, che non è necessariamente una cattiva idea, perché
in economia esiste una cosa che si chiama “tempo”: il debito è un modo per raccordare il presente al futuro
(questa è la forza del capitalismo) e non è detto che sia un modo sbagliato. Dipende da cosa si fa coi soldi che
si prendono in prestito.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/26/quelli-che-abbiamo-vissuto-al-di-sopra-dei-nostri-mezzi/307141/ 18/10/12
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Per fortuna Alesina e Giavazzi ci danno un assist inaspettato nella lotta contro le orde luogocomuniste. Eh
già! Perché nel disegnare un’ampia sintesi dell’accaduto, i funamboli dell’austerità espansiva, presi da un
irreprimibile accesso di sincerità, cosa ci dicono? “Le banche, dopo aver concesso mutui con grande
leggerezza, senza chiedersi se il debitore sarebbe stato in grado di sostenere le rate, subiscono perdite ingenti
e devono ricapitalizzarsi… se interviene lo Stato, il debito pubblico esplode”.
Ma va là! Allora se tante imprese e tante famiglie hanno contratto mutui insostenibili la colpa non è tutta e
solo loro? Allora è come dico io (litigando, da un anno a questa parte, sul mio blog, con i vostri accesi
ammiratori): in un’economia capitalistica il creditore deve essere accorto, deve valutare i progetti da
finanziare! Quando il raccordo fra presente e futuro si inceppa, la responsabilità è anche e soprattutto di chi
ha dato, non solo di chi ha preso. Grazie, colleghi.
Vogliamo fare un passettino in più? Vogliamo chiederci perché le banche paiono così “leggere” al
vento della globalizzazione (quali colombe dal disio chiamate)? Voi, pudichi e ritrosi, la domanda non la fate,
ma la risposta ve la do lo stesso, e gratis: le banche hanno prestato incautamente perché avevano la tronfia e
spudorata certezza che al momento opportuno sarebbero state tirate fuori dai guai dai governi, i
quali avrebbero fatto carne di porco dei loro cittadini pur di salvare le riverite terga dei banchieri. Cosa che
sta puntualmente accadendo ad opera dei tanti garzoni di bottega inviati a riscuotere i sospesi, i quali,
sapendo che l’euro sta per saltare, strozzano i cittadini per rimborsare i propri mandanti in moneta
“buona”, prima dell’inevitabile svalutazione. E i cittadini accettano (per ora) di essere strozzati anche perché
tanti lungimiranti e progressisti informatori ripetono loro: avetevissutoaldisopradeivostrimezzi.
Penitenziagite!
Come ogni ideologia, anche il luogocomunismo è finalizzato a controllare le masse, e fallirà. E dopo, cari
Solone e Licurgo, per risolvere i problemi di moral hazard della finanza ci sarà bisogno non di meno, ma di
più Stato: di spezzare le reni non alla Grecia (vergogna!), ma alla finanza, dividendo le banche sia
funzionalmente sia dimensionalmente (il ring fencing del quale si parla in paesi più liberi del nostro) e
limitando i movimenti internazionali di capitali. Perché tanto da qui non si scappa: negli ultimi trent’anni,
tutti i paesi andati a gambe per aria erano stati prima sommersi da un diluvio di capitali esteri. I soldi che
le banche prestavano “con grande leggerezza” venivano da fuori.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/26/quelli-che-abbiamo-vissuto-al-di-sopra-dei-nostri-mezzi/307141/ 18/10/12
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Ve lo spiegano questo Reinhart e Rogoff? Perché eventualmente c’è un amico mio che potrebbe spiegarvelo.
Le crisi finanziarie non sono catastrofi naturali: forse non ci crederete, ma le crisi avvengono perché
qualcuno ci guadagna (sì, lo so: l’esempio non è buono: purtroppo in Italia c’è chi ci guadagna anche dai
terremoti: ma almeno ancora non può provocarli…). Sempre a proposito di letture consigliate, lo studio di
Reinhart e Rogoff sui rapporti fra debito pubblico e crescita non servirebbe a nulla nemmeno se fosse
stampato sulla carta igienica. Ma per fortuna chi fa ricerca seria su questi temi in Europa c’è: Panizza e
Presbitero è una lettura consigliata per voi.
E a tutti consiglio Oltre l’austerità.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/26/quelli-che-abbiamo-vissuto-al-di-sopra-dei-nostri-mezzi/307141/ 18/10/12
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