Alla ricerca della fonte perduta - Fonti giornalistiche e internetNicola Rabbi
Il trattamento delle fonti sta alla base della professione del giornalista, ne va della suo prestigio e determina il suo rapporto con il pubblico. Ma cosa succede quando, con l'avvento delle tecnologie digitali, le fonti si moltiplicano all'infinito? Quali strumenti e capacità ha il giornalista nel cercare e valutare le informazioni che trova? Come mai così spesso capitano casi di bufale, di clamorosi errori giornalistici che vengono smascherati da un pubblico di lettori che ha potenzialmente gli stessi strumenti per verificare l'attendibilità delle fonti? Il giornalista e', come il noto re della favola, nudo, il suo lavoro dietro alle quinte e' ora visibile a tutti: come vive questo rapporto e come si relaziona con un pubblico partecipante?
Social media e odio online contro le donneDario De Lucia
Dopo i migranti sono le donne a ricevere in quantità maggiore linguaggi d'odio sul web. In queste slide realizzate per la Cgil Ravenna trovate il punto su chi utilizza i social oggi in Italia e attraverso studi, di Amnesty International e Vox Diritti, l'hate speech e la misoginia online.
Scrivimi a deluciadario@gmail.com
www.darioreggio.it/chi-sono-dario-de-lucia/dario-de-lucia-social-media-manager/
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Alla ricerca della fonte perduta - Fonti giornalistiche e internetNicola Rabbi
Il trattamento delle fonti sta alla base della professione del giornalista, ne va della suo prestigio e determina il suo rapporto con il pubblico. Ma cosa succede quando, con l'avvento delle tecnologie digitali, le fonti si moltiplicano all'infinito? Quali strumenti e capacità ha il giornalista nel cercare e valutare le informazioni che trova? Come mai così spesso capitano casi di bufale, di clamorosi errori giornalistici che vengono smascherati da un pubblico di lettori che ha potenzialmente gli stessi strumenti per verificare l'attendibilità delle fonti? Il giornalista e', come il noto re della favola, nudo, il suo lavoro dietro alle quinte e' ora visibile a tutti: come vive questo rapporto e come si relaziona con un pubblico partecipante?
Social media e odio online contro le donneDario De Lucia
Dopo i migranti sono le donne a ricevere in quantità maggiore linguaggi d'odio sul web. In queste slide realizzate per la Cgil Ravenna trovate il punto su chi utilizza i social oggi in Italia e attraverso studi, di Amnesty International e Vox Diritti, l'hate speech e la misoginia online.
Scrivimi a deluciadario@gmail.com
www.darioreggio.it/chi-sono-dario-de-lucia/dario-de-lucia-social-media-manager/
Democrazia senza fiducia, comunicazione extramediale, il ruolo di Internet: le nuove dinamiche di socializzazione elettorale.
Reggio Emilia
PolitiCamp – W la libertà
6 Luglio 2013
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
Tra comunicazione politica e OpenGov,
come usare lo strumento senza subirlo.
(Presentato a Pescara, 25 maggio 2012
L’economia e la politica ai tempi di Twitter
Giornata della trasparenza della PA 2012)
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
presentazione utilizzata da Dino Amenduni nella sua lezione su "Comunicazione politica social" (27 settembre 2014) per il corso di aggiornamento in Social Media Strategies organizzato dal Communication Strategies Lab
Da Gutenberg a Internet: le "rivoluzioni" della comunicazione e il giornalism...Carlo Gubitosa
Oggi Internet viene salutata come una “rivoluzione” che potra’ cambiare il mondo grazie alla libera circolazione di idee e informazioni tra persone realizzata con nuove tecnologie che permettono di esprimersi senza il controllo, il filtro e l’intermediazione dei poteri dominanti. Ma e’ davvero la prima volta che questo accade nella storia dell’umanita’? o in passato ci sono state altre tecnologie “liberanti” successivamente “assimilate” e “depotenziate”?
Quali sono le strategie e gli strumenti per la comunicazione politica e istituzionale? Quali le differenze? Come costruire una campagna di comunicazione politica vincente? Come trasformare e gestire la vittoria elettorale?
Legalleaks, come usare il tuo diritto di accesso all'informazioneAmmLibera AL
Come si scrive una richiesta di accesso alle informazioni del mio Comune o della mia Regione? E a un Ministero? Posso richiedere dati anche sulle società controllate dallo Stato?
È a queste domande che vuole rispondere LegalLeaks, il primo manuale sull’accesso all’informazione dedicato a cittadini e giornalisti. Il testo è scritto in maniera semplice e diretta per rispondere alle domande più immediate dei non addestti ai lavori, ma comprende anche riferimenti alla legislazione e strumenti di approfondimento. In Italia, infatti, non esiste un Freedom of information act come nei Paesi scandinavi, in Usa e in Gran Bretagna, ma c’è una regolamentazione per l’accesso che può essere utilizzata.
LegalLeaks è pubblicato in licenza Creative Commons ed è stato completato da Diritto Di Sapere in collaborazione con la rete LegalLeaks, con Access-Info Europe e grazie al sostegno della Open Society Foundations. Prezioso, sul fronte legale, è stato il contributo di Ernesto Belisario, avvocato e fondatore dell’Associazione italiana per l’Open Governement e di Luca Bolognini, avvocato e presidente dell’Istituto italiano per la privacy. Un grazie di cuore va alla cura (e alla pazienza) di Lorenzo Rabaioli che ha impaginato il manuale.
Il manuale nella sua terza edizione è stato aggiornato nell’aprile 2014 con un’analisi del decreto 33/2013 (il cosiddetto "Decreto Trasparenza") e dell’introduzione dell’accesso. Nei prossimi mesi la legislazione italiana sull’accesso sembra destinata a subire alcuni cambiamenti che verrano integrati nelle prossime edizioni di LegalLeaks.
http://www.dirittodisapere.it/il-manuale/
IL DOMINIO MASCHILE - da: Snaturati, Marco Morosinimorosini1952
Il dominio maschile
Da: Marco Morosini
SNATURATI
Dalla social-ecologia al populismo
(auto)Biografia non autorizzata del Movimento 5 Stelle
-------------
L’evidenza del beneficio femminile (p. 29)
L’attuale corsa al collasso ecologico ed economico, è stata interamen- te guidata da uomini. Perché non cambiare guidatore? In un’intervista televisiva chiesero a Ruth Bader Ginsburg6, una dei nove attuali giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti assurta alla popolarità di una rock-star, quale numero di donne riteneva opportuno nella Corte. La sua risposta semiseria fu: «Nove». Alla risata dell’intervistatore, la giu- dice rispose: «Per tanti anni abbiamo avuto tutti i giudici dello stesso genere. E nessuno lo ha trovato strano».
Chi ha fatto tutti i bambini? Donne. Chi ha fatto tutte le guerre? Uo- mini. Chi ha in corpo solo 400 gameti7 (“uno vale uno”), da proteggere e spendere come tesori? La donna. Chi produce miliardi di gameti (“uno vale l’altro”) da spendere e spandere8? L’uomo. Chi sa per natura e cultura, prendersi cura? Donne. Chi per natura e per cultura sa meglio distruggere e uccidere? Uomini. Quali Paesi sono al vertice delle clas- sifiche mondiali di benessere, equità, rispetto, socialità, accoglienza, protezione della natura? I Paesi scandinavi, nei quali le donne hanno più responsabilità e potere che altrove. Chi preferisce votare forze po- litiche che si impegnano per la giustizia sociale e la protezione della na- tura? Più donne che uomini.......
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
Tra comunicazione politica e OpenGov,
come usare lo strumento senza subirlo.
(Presentato a Pescara, 25 maggio 2012
L’economia e la politica ai tempi di Twitter
Giornata della trasparenza della PA 2012)
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
presentazione utilizzata da Dino Amenduni nella sua lezione su "Comunicazione politica social" (27 settembre 2014) per il corso di aggiornamento in Social Media Strategies organizzato dal Communication Strategies Lab
Da Gutenberg a Internet: le "rivoluzioni" della comunicazione e il giornalism...Carlo Gubitosa
Oggi Internet viene salutata come una “rivoluzione” che potra’ cambiare il mondo grazie alla libera circolazione di idee e informazioni tra persone realizzata con nuove tecnologie che permettono di esprimersi senza il controllo, il filtro e l’intermediazione dei poteri dominanti. Ma e’ davvero la prima volta che questo accade nella storia dell’umanita’? o in passato ci sono state altre tecnologie “liberanti” successivamente “assimilate” e “depotenziate”?
Quali sono le strategie e gli strumenti per la comunicazione politica e istituzionale? Quali le differenze? Come costruire una campagna di comunicazione politica vincente? Come trasformare e gestire la vittoria elettorale?
Legalleaks, come usare il tuo diritto di accesso all'informazioneAmmLibera AL
Come si scrive una richiesta di accesso alle informazioni del mio Comune o della mia Regione? E a un Ministero? Posso richiedere dati anche sulle società controllate dallo Stato?
È a queste domande che vuole rispondere LegalLeaks, il primo manuale sull’accesso all’informazione dedicato a cittadini e giornalisti. Il testo è scritto in maniera semplice e diretta per rispondere alle domande più immediate dei non addestti ai lavori, ma comprende anche riferimenti alla legislazione e strumenti di approfondimento. In Italia, infatti, non esiste un Freedom of information act come nei Paesi scandinavi, in Usa e in Gran Bretagna, ma c’è una regolamentazione per l’accesso che può essere utilizzata.
LegalLeaks è pubblicato in licenza Creative Commons ed è stato completato da Diritto Di Sapere in collaborazione con la rete LegalLeaks, con Access-Info Europe e grazie al sostegno della Open Society Foundations. Prezioso, sul fronte legale, è stato il contributo di Ernesto Belisario, avvocato e fondatore dell’Associazione italiana per l’Open Governement e di Luca Bolognini, avvocato e presidente dell’Istituto italiano per la privacy. Un grazie di cuore va alla cura (e alla pazienza) di Lorenzo Rabaioli che ha impaginato il manuale.
Il manuale nella sua terza edizione è stato aggiornato nell’aprile 2014 con un’analisi del decreto 33/2013 (il cosiddetto "Decreto Trasparenza") e dell’introduzione dell’accesso. Nei prossimi mesi la legislazione italiana sull’accesso sembra destinata a subire alcuni cambiamenti che verrano integrati nelle prossime edizioni di LegalLeaks.
http://www.dirittodisapere.it/il-manuale/
IL DOMINIO MASCHILE - da: Snaturati, Marco Morosinimorosini1952
Il dominio maschile
Da: Marco Morosini
SNATURATI
Dalla social-ecologia al populismo
(auto)Biografia non autorizzata del Movimento 5 Stelle
-------------
L’evidenza del beneficio femminile (p. 29)
L’attuale corsa al collasso ecologico ed economico, è stata interamen- te guidata da uomini. Perché non cambiare guidatore? In un’intervista televisiva chiesero a Ruth Bader Ginsburg6, una dei nove attuali giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti assurta alla popolarità di una rock-star, quale numero di donne riteneva opportuno nella Corte. La sua risposta semiseria fu: «Nove». Alla risata dell’intervistatore, la giu- dice rispose: «Per tanti anni abbiamo avuto tutti i giudici dello stesso genere. E nessuno lo ha trovato strano».
Chi ha fatto tutti i bambini? Donne. Chi ha fatto tutte le guerre? Uo- mini. Chi ha in corpo solo 400 gameti7 (“uno vale uno”), da proteggere e spendere come tesori? La donna. Chi produce miliardi di gameti (“uno vale l’altro”) da spendere e spandere8? L’uomo. Chi sa per natura e cultura, prendersi cura? Donne. Chi per natura e per cultura sa meglio distruggere e uccidere? Uomini. Quali Paesi sono al vertice delle clas- sifiche mondiali di benessere, equità, rispetto, socialità, accoglienza, protezione della natura? I Paesi scandinavi, nei quali le donne hanno più responsabilità e potere che altrove. Chi preferisce votare forze po- litiche che si impegnano per la giustizia sociale e la protezione della na- tura? Più donne che uomini.......
Similar to Mara Cinquepalmi @GGD8 Bologna camp (20)
1. IO NON HO PAURA.
CHI REMA CONTRO LA RETE
Mara Cinquepalmi
GGD8Bolognacamp
Bologna, 13 novembre 2010
2. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
La possibilità che attraverso Internet le
informazioni siano disponibili a tutti, che lo
scambio avvenga in modo diretto, non mediato,
e interattivamente, non dall'alto verso il basso,
apre grandi spazi alla democrazia...Io credo che
ci sarà per tutti, a tutti i livelli socioeconomici, la
possibilità di conoscere di più, di acculturarsi: e la
cultura, la conoscenza, sono inevitabilmente
fonte di benessere.
Rita Levi Montalcini
3. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
La politica ha paura della Rete perché...
4. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
...è partecipazione, pluralismo.
5. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Per le elezioni europee 2009 il 69,3% degli
elettori si è informato attraverso le notizie e i
commenti trasmessi dai telegiornali per
scegliere chi votare.
I Tg restano il principale mezzo per orientare
il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato
sale, in questo caso, al 76%), i pensionati
(78,7%) e le casalinghe (74,1%).
Sondaggio Censis, aprile-maggio 2009
6. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Internet NON è la televisione.
Recenti proposte legislative hanno tentato,
spesso in modo maldestro, di limitarne le
potenzialità. Anzi, di imbavagliare la Rete.
7. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
2009, annus horribilis
FEBBRAIO
●
disegno di legge Barbareschi (pirateria multimediale)
●
emendamento d'Alia (apologia di reato o istigazione a
delinquere a mezzo Internet)
MARZO
●
disegno di legge Carlucci (pedofilia on line)
SETTEMBRE
●
disegno di legge Pecorella
(modifiche alla legge sulla stampa)
DICEMBRE
●
misure urgenti del ministro Maroni (caso Tartaglia)
8. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
LEGGE BAVAGLIO
Ai “siti informatici” si
applica la legge sulla
stampa del 1948:
i blogger hanno l'obbligo
di rettifica entro 48 ore,
altrimenti rischiano una
ammenda fino a 12.500
euro.
9. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
DECRETO PISANU
Il recente pacchetto
sicurezza del ministro
Maroni fa scadere il 31
dicembre 2010 l'articolo 7
del decreto Pisanu, quello
contenente obblighi e
restrizioni per chi offre
servizi di accesso internet
in luoghi pubblici.
Il decreto, nato nel 2005
con carattere d'urgenza, è
stato sempre rinnovato.
13. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
L'Internet ne rendra pas intelligents les
journalistes stupides. Mais il rendra encore plus
intelligents les journalistes intelligentes.
Anonimo canadese
14. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
I giornalisti hanno paura della Rete perché...
15. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
… si creano circuiti informativi dal basso
...i contenuti si possono verificare e discutere.
Internet ha trasformato il modello della
comunicazione: da molti a molti e non da uno a molti
(tv, giornali, radio).
16. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Sono cambiate le fonti, il linguaggio,
le tecniche, ma...
il giornalismo della Rete NON è alternativo a
quello tradizionale perché la deontologia, la
grammatica, la sintassi del mestiere sono
rimaste quelle di sempre.
17. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Le campagne demonizzanti che
rappresentano l'Internet come un ricettacolo di
commercianti di droga di Medellin, terroristi
islamici e pornografi, sono certo il frutto di
malinteso sensazionalismo e dell'incultura
diffusa nei media tradizionali, ma anche
l'espressione (esagitata) di timori e tremori
verso un qualcosa che sembra sfuggire alle
categorie economiche e sociali più solide e
che anzi le mette in discussione.
Franco Carlini
20. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
I giornali ed i giornalisti spesso screditano la
rete. Negli ultimi tempi si è andata
consolidando la cattiva abitudine di utilizzare
Facebook come fonte.
Un tempo si intervistava il vicino di casa, il
compagno di scuola, il parroco, l'insegnante.
Ora si spia il profilo che una persona ha sul
social network.
24. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
CITIZEN JOURNALISM
Le tecnologie a basso costo
possono renderci “reporter per
un giorno”.
Il giornalismo dal basso spesso
racconta storie che
l’informazione tradizionale ignora
o vuole ignorare.
25. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
I più accaniti detrattori del citizen journalism
sostengono che il problema sia quello della
verifica delle fonti: una delle leggi fondamentali
del giornalismo, per quanto gli stessi giornalisti si
siano spesso sottratti a questa “legge” dando
credito a clamorose bufale.
26. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Il problema della verifica delle fonti attiene al più
generale problema dell’informazione e, in
particolare, allo stato dell’informazione in Italia.
Gli editori cercano di fare i giornali al ribasso,
tagliando i budget per le inchieste ed i reportage, i
giornali si confezionano sempre più dietro ad una
scrivania, le redazioni si svuotano e si preferisce
fare ricorso a collaboratori esterni o stagisti, che
costano poco o niente e non hanno garanzie per il
futuro.
27. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Il web, nell’accezione del giornalismo
partecipativo, non può che migliorare
l’informazione: è accaduto che alcuni casi
segnalati da cittadini reporter siano stati ripresi ed
amplificati dai media tradizionali.
Il citizen journalism ha suonato la sveglia a chi fa
informazione ed il fatto che molti dell’élite
giornalistica abbiano gridato allo scandalo la dice
lunga sui timori della “casta”.
28. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
L’attesa dei lettori-utenti è molto alta rispetto
all’informazione on line ed alla sua qualità:
l’82,4% degli internauti italiani usa il web come
principale fonte d'informazione (il 63% la Tv, il
48% il cellulare e la radio, il 36% i quotidiani).
Tra questi la preferenza va a portali generalisti
(57%), seguiti da siti diversi raggiunti tramite
motori di ricerca, al terzo posto i siti che si
occupano esclusivamente di news (quotidiani
online).
29. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Per 6 milioni di italiani che già usano il web
(ovvero il 37,4% degli internauti) le
informazioni/notizie fornite da giornalisti iscritti
all'Ordine dovrebbero essere indicate con un
piccolo simbolo come marchio e garanzia di
"origine controllata”.
30. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Questi sono soltanto alcuni dei dati emersi da una
indagine commissionata dall'Ordine dei giornalisti
della Lombardia (www.odg.mi.it).
Il 47% degli intervistati chiede il "giornalismo dei
giornalisti", il 43% non prende posizione tra
giornalisti e cittadini comuni, il 10% è ostile ai
giornalisti; le notizie sul web, però, sono valide
per il 37% degli intervistati, dubbie per il 34% e
inaffidabili per il 29%.
31. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
La verifica delle fonti è una norma imprescindibile
della correttezza dell’informazione, però la
possibilità che tutti possano partecipare e che le
fonti di informazione si moltiplichino è una
garanzia per il diritto all’informazione (sia da
parte degli operatori che da parte dei cittadini).
32. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Nel settembre 2010 Liquida e la società di
ricerca Human Highway hanno condotto
un’analisi completa sulle abitudini
relative all’informazione d’attualità degli
utenti internet italiani.
La ricerca intende analizzare il ruolo dei
blog nella fruizione di informazione
testuale online e di individuare le linee di
tendenza del fenomeno.
33. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Il 23,1% dei 24,4 milioni di utenti internet
italiani legge assiduamente blog e la maggior
parte di questi (il 20,1% della popolazione
online) legge blog di attualità.
Rispetto al 2009 vi è stato un aumento di
lettori di blog di attualità di oltre mezzo
milione di persone. In prevalenza, i lettori di
blog d’informazione sono, uomini che hanno dai
35 ai 54 anni residenti nel sud d’Italia.
I lettori assidui di blog sono in gran parte
blogger loro stessi.
35. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
La libertà è...informazione
36. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Per saperne di più...
Franco Carlini, Lo stile del web, Einaudi 1999
Mara Cinquepalmi, L'informazione televisiva in Italia: da RaiSet al
citizen journalism su www.ocula.it
Di Corinto, Gilioli, I nemici della Rete, BUR 2010
GBLOG, www.guidoscorza.it
www.liquida.it
Partipilo, Natoli (a cura di), La professione del giornalista, CDG 2009
37. Io non ho paura. Chi rema contro la Rete
Mara Cinquepalmi
maracinque.wordpress.com
dauovaedalatte.wordpress.com