La comunicazione interna dell'impresa sistema vitale tra conoscenza e compete...Angelo Ventriglia
Abstract della Tesi di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione: LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL'IMPRESA SISTEMA VITALE TRA CONOSCENZA E COMPETENZE DISTINTIVE. Presupposti teorici ed elementi di sviluppo (09/11/2006, Università di Salerno, Relatore Prof. Siano, 106/110)
La comunicazione interna dell'impresa sistema vitale tra conoscenza e compete...Angelo Ventriglia
Abstract della Tesi di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione: LA COMUNICAZIONE INTERNA DELL'IMPRESA SISTEMA VITALE TRA CONOSCENZA E COMPETENZE DISTINTIVE. Presupposti teorici ed elementi di sviluppo (09/11/2006, Università di Salerno, Relatore Prof. Siano, 106/110)
Trovarsi alla guida di un’organizzazione oggi è un esercizio piuttosto impegnativo. La portata delle
sfide e la velocità con cui queste si susseguono, obbliga a non attendere l’accadere degli eventi, ma ad
anticiparli, percependone i segnali deboli, seguirne lo sviluppo e prepararsi a trarne vantaggio nel
momento della loro piena maturazione. Mai come oggi, ad un leader, sono richieste capacità fuori
dalla norma per condurre la propria organizzazione con successo nel viaggio verso innovazione e
agilità aziendale, un insieme di veri e propri superpoteri: Disegno organizzativo agile, Cambiamento
continuo accelerato, Sviluppo incessante delle persone, Processo decisionale flessibile, Strategia
adattiva aperta.
Il ruolo delle hr in azienda: possono guidare il business?Cezanne HR Italia
Cosa possono fare i professionisti HR per supportare il management nella costruzione di un progetto condiviso che porti ad un futuro del business efficiente e dinamico?
Operare per processi eliminando la gestione gerarchica tradizionale attraverso la collaborazione di team di lavoro che condividono sul campo obiettivi, informazioni e strumenti.
An integrated perspective to implement a performance monitoring activity for each HBU in a Healthcare Economics view (background know-how issues included)
La presenza, i compiti ed il ruolo di un professionista in un’azienda non può prescindere dalla capacità di collocarsi e relazionarsi con la sua organizzazione. Saperne riconoscere i connotati e sapersi relazionare costituiscono fattori essenziali per offire il proprio apporto professionale
E' frequente che i collaboratori di una organizzazione si lamentino della funzione HR. Ma è possibile che manager/ professionisti agiscano in maniera totalmente diversa dal resto dell'organizzazione?
Sei semplici passi per capire meglio se facciamo bene a lamentarci dei nostri HR o se dobbiamo cominciare a pensare a cambiare azienda/ settore
Lezione 10 maggio 2013. La valorizzazione e il bilancio delle competenze.
Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane.
Università degli Studi di Brescia. Dipartimento Economia e Management
Il successo di una organizzazione: far crescere le personeLuisa Ghianda
Il successo di una organizzazione nasce dalla capacità di far crescere le persone, generando appartenenza, tenendo alta la motivazione, muovendo quell'orgoglio legato all' "essere parte" che fidelizza il lavoratore, restituendogli la sensazione di essere un prezioso valore aggiunto.
Alta motivazione e senso di appartenenza è l'aria che ho respirato per anni presso la Giorgio Armani.
Oggi, da formatrice, mi chiedo come aiutare le organizzazioni ad ottenere lo stesso clima.
Ogni organizzazione umana può rappresentare una complessità difficilmente gestibile e troppo spesso la complessità si trasforma in complicazione.
Questo è il nostro strumento, solido e pragmatico, nella sua prima presentazione ufficiale.
Di prossima pubblicazione “OSARE in pratica”.
Questa ricerca è indirizzata ai miei collaboratori delle aziende del gruppo INMAN.
Rappresenta la mia personale visione di organizzazione aziendale nel contesto attuale.
ferdinando
Trovarsi alla guida di un’organizzazione oggi è un esercizio piuttosto impegnativo. La portata delle
sfide e la velocità con cui queste si susseguono, obbliga a non attendere l’accadere degli eventi, ma ad
anticiparli, percependone i segnali deboli, seguirne lo sviluppo e prepararsi a trarne vantaggio nel
momento della loro piena maturazione. Mai come oggi, ad un leader, sono richieste capacità fuori
dalla norma per condurre la propria organizzazione con successo nel viaggio verso innovazione e
agilità aziendale, un insieme di veri e propri superpoteri: Disegno organizzativo agile, Cambiamento
continuo accelerato, Sviluppo incessante delle persone, Processo decisionale flessibile, Strategia
adattiva aperta.
Il ruolo delle hr in azienda: possono guidare il business?Cezanne HR Italia
Cosa possono fare i professionisti HR per supportare il management nella costruzione di un progetto condiviso che porti ad un futuro del business efficiente e dinamico?
Operare per processi eliminando la gestione gerarchica tradizionale attraverso la collaborazione di team di lavoro che condividono sul campo obiettivi, informazioni e strumenti.
An integrated perspective to implement a performance monitoring activity for each HBU in a Healthcare Economics view (background know-how issues included)
La presenza, i compiti ed il ruolo di un professionista in un’azienda non può prescindere dalla capacità di collocarsi e relazionarsi con la sua organizzazione. Saperne riconoscere i connotati e sapersi relazionare costituiscono fattori essenziali per offire il proprio apporto professionale
E' frequente che i collaboratori di una organizzazione si lamentino della funzione HR. Ma è possibile che manager/ professionisti agiscano in maniera totalmente diversa dal resto dell'organizzazione?
Sei semplici passi per capire meglio se facciamo bene a lamentarci dei nostri HR o se dobbiamo cominciare a pensare a cambiare azienda/ settore
Lezione 10 maggio 2013. La valorizzazione e il bilancio delle competenze.
Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane.
Università degli Studi di Brescia. Dipartimento Economia e Management
Il successo di una organizzazione: far crescere le personeLuisa Ghianda
Il successo di una organizzazione nasce dalla capacità di far crescere le persone, generando appartenenza, tenendo alta la motivazione, muovendo quell'orgoglio legato all' "essere parte" che fidelizza il lavoratore, restituendogli la sensazione di essere un prezioso valore aggiunto.
Alta motivazione e senso di appartenenza è l'aria che ho respirato per anni presso la Giorgio Armani.
Oggi, da formatrice, mi chiedo come aiutare le organizzazioni ad ottenere lo stesso clima.
Ogni organizzazione umana può rappresentare una complessità difficilmente gestibile e troppo spesso la complessità si trasforma in complicazione.
Questo è il nostro strumento, solido e pragmatico, nella sua prima presentazione ufficiale.
Di prossima pubblicazione “OSARE in pratica”.
Questa ricerca è indirizzata ai miei collaboratori delle aziende del gruppo INMAN.
Rappresenta la mia personale visione di organizzazione aziendale nel contesto attuale.
ferdinando
1. Mappa delle reti relazionali aziendali
In fase di selezione dal mercato o interne alle aziende, si individua la Relazione quale comportamento
cardine e distintivo per la realizzazione degli obiettivi di business e che garantisce efficacia realizzativa alle
strutture di staff.
Ma quali tra le molte relazioni umane possibili sono vincenti e quali reiterate per abitudine, ridondanti,
sminuenti dei ruoli e delle responsabilità individuali? A questa domanda, grazie all’intuito comportamentale o
all’esperienza organizzativa, sappiamo rispondere e distinguere tra ciò che genera efficacia o problemi.
Diverso è invece poter contare su una rappresentazione oggettiva di questi fenomeni (una “fotografia” qui ed
ora), spendibile con i vari interlocutori e che possa consentirne uno studio ed una proposta di intervento.
Avere questa MAPPA della RETE RELAZIONALE consente sicuramente avere una rappresentazione dell’as
is, ma anche di intervenire nel to be. Le azioni da intraprendere possono avere una forte valenza quando il
to be non consiste nella modifica di una rete relazionale in corso, ma nell’immaginarne una efficiente e
generatrice di soddisfazione per i suoi partecipanti in occasione della creazione di un nuovo team di lavoro
(Direzione, Servizio, Ufficio, processi).
Questa rete relazionale è di fatto l’organizzazione informale, che si affianca all’organizzazione formale
(organigramma, ruoli di responsabilità assegnati, processi, etc): non devono essere immaginate antagoniste
tra loro, perché l’informale è complementare e facilitatrice della formale potendo contare su una maggiore
flessibilità e quindi meglio si adatta ai mutevoli contesti sociali e di business.
L’organizzazione formale affronta la complessità con ordine e modellizzazione, ma oggi questo non è più
sufficiente per vincere. E’ necessario assorbire la complessità ed i molti stimoli social per tradurli in azioni
concrete e semplicemente efficaci (se del caso articolate). Questo è possibile se l’organizzazione formale si
fida e scommette sulle capacità realizzative e sulla intelligenza organizzativa delle proprie persone ricche di
diversità; ma questi comportamenti umani vincenti saranno espressi dai singoli ed indirizzati dall’outside
all’inside lavorativo se l’organizzazione formale, indipendentemente dal modello organizzativo vigente, sarà
in grado di ingaggiare, stimolare, dare l’esempio, premiare i propri collaboratori.
La funzione HR nelle aziende, oltre alla tradizionale attenzione al singolo, dovrà occuparsi anche delle reti
sociali out/inside che i singoli frequentano ed essere in grado di sintetizzare queste informazioni in un profilo
comportamentale che potrà essere condiviso al fine di rappresentare l’intensità e la specificità relazionale di
ciascuno (quando e dove “parlo”, con chi e per quanto, con quale scopo). Tutto questo integra i piani di
sviluppo individuali e la MAPPA RELAZIONALE consente di fornire un ulteriore elemento di riflessione: gli
intenti dichiarati in assessment/360°/coaching si sono tradotti in comportamenti agiti ed hanno inciso sulla
mappa relazionale di ciascuno? Questa domanda può finalmente avere, tra le risposte possibili, un dato
puntuale e rilevabile ad intervalli temporali diversi.
Avere un profilo relazionale dei singoli consentirà, in occasione dell’avvio di nuove strutture organizzative e
di progetti, di scegliere i collaboratori avendo presente di ciascuno anche il “tratto social” (facilitatore,
motivatore, leader competenza, etc), decidendo come mixarli in relazione alle diverse reti sociali che si
immagina efficace realizzare nelle diverse fasi del progetto. E’ importante infatti immaginare quale reazione
avrà la rete relazionale e come assorbirà eventuali info o novità introdotte dall’organizzazione aziendale.
2. La mappatura delle reti relazionali presenti nelle aziende può essere realizzata, in estrema sintesi, come
segue:
1) Riflessioni as is ed ipotesi to be
2) Definizione perimetro di analisi
3) Definizione degli strumenti di analisi (e-mail, badge, salesforces, meeting, eventi formativi,
calendario incontri, etc)
4) Rilevazione as is (sociogramma)
5) Analisi rilevazione
6) Condivisione risultati
7) Definizione to be
8) Interventi
9) Monitoraggio