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Mappa delle reti relazionali aziendali
In fase di selezione dal mercato o interne alle aziende, si individua la Relazione quale comportamento
cardine e distintivo per la realizzazione degli obiettivi di business e che garantisce efficacia realizzativa alle
strutture di staff.
Ma quali tra le molte relazioni umane possibili sono vincenti e quali reiterate per abitudine, ridondanti,
sminuenti dei ruoli e delle responsabilità individuali? A questa domanda, grazie all’intuito comportamentale o
all’esperienza organizzativa, sappiamo rispondere e distinguere tra ciò che genera efficacia o problemi.
Diverso è invece poter contare su una rappresentazione oggettiva di questi fenomeni (una “fotografia” qui ed
ora), spendibile con i vari interlocutori e che possa consentirne uno studio ed una proposta di intervento.
Avere questa MAPPA della RETE RELAZIONALE consente sicuramente avere una rappresentazione dell’as
is, ma anche di intervenire nel to be. Le azioni da intraprendere possono avere una forte valenza quando il
to be non consiste nella modifica di una rete relazionale in corso, ma nell’immaginarne una efficiente e
generatrice di soddisfazione per i suoi partecipanti in occasione della creazione di un nuovo team di lavoro
(Direzione, Servizio, Ufficio, processi).
Questa rete relazionale è di fatto l’organizzazione informale, che si affianca all’organizzazione formale
(organigramma, ruoli di responsabilità assegnati, processi, etc): non devono essere immaginate antagoniste
tra loro, perché l’informale è complementare e facilitatrice della formale potendo contare su una maggiore
flessibilità e quindi meglio si adatta ai mutevoli contesti sociali e di business.
L’organizzazione formale affronta la complessità con ordine e modellizzazione, ma oggi questo non è più
sufficiente per vincere. E’ necessario assorbire la complessità ed i molti stimoli social per tradurli in azioni
concrete e semplicemente efficaci (se del caso articolate). Questo è possibile se l’organizzazione formale si
fida e scommette sulle capacità realizzative e sulla intelligenza organizzativa delle proprie persone ricche di
diversità; ma questi comportamenti umani vincenti saranno espressi dai singoli ed indirizzati dall’outside
all’inside lavorativo se l’organizzazione formale, indipendentemente dal modello organizzativo vigente, sarà
in grado di ingaggiare, stimolare, dare l’esempio, premiare i propri collaboratori.
La funzione HR nelle aziende, oltre alla tradizionale attenzione al singolo, dovrà occuparsi anche delle reti
sociali out/inside che i singoli frequentano ed essere in grado di sintetizzare queste informazioni in un profilo
comportamentale che potrà essere condiviso al fine di rappresentare l’intensità e la specificità relazionale di
ciascuno (quando e dove “parlo”, con chi e per quanto, con quale scopo). Tutto questo integra i piani di
sviluppo individuali e la MAPPA RELAZIONALE consente di fornire un ulteriore elemento di riflessione: gli
intenti dichiarati in assessment/360°/coaching si sono tradotti in comportamenti agiti ed hanno inciso sulla
mappa relazionale di ciascuno? Questa domanda può finalmente avere, tra le risposte possibili, un dato
puntuale e rilevabile ad intervalli temporali diversi.
Avere un profilo relazionale dei singoli consentirà, in occasione dell’avvio di nuove strutture organizzative e
di progetti, di scegliere i collaboratori avendo presente di ciascuno anche il “tratto social” (facilitatore,
motivatore, leader competenza, etc), decidendo come mixarli in relazione alle diverse reti sociali che si
immagina efficace realizzare nelle diverse fasi del progetto. E’ importante infatti immaginare quale reazione
avrà la rete relazionale e come assorbirà eventuali info o novità introdotte dall’organizzazione aziendale.
La mappatura delle reti relazionali presenti nelle aziende può essere realizzata, in estrema sintesi, come
segue:
1) Riflessioni as is ed ipotesi to be
2) Definizione perimetro di analisi
3) Definizione degli strumenti di analisi (e-mail, badge, salesforces, meeting, eventi formativi,
calendario incontri, etc)
4) Rilevazione as is (sociogramma)
5) Analisi rilevazione
6) Condivisione risultati
7) Definizione to be
8) Interventi
9) Monitoraggio

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Mappa Reti Relazionali Aziendali

  • 1. Mappa delle reti relazionali aziendali In fase di selezione dal mercato o interne alle aziende, si individua la Relazione quale comportamento cardine e distintivo per la realizzazione degli obiettivi di business e che garantisce efficacia realizzativa alle strutture di staff. Ma quali tra le molte relazioni umane possibili sono vincenti e quali reiterate per abitudine, ridondanti, sminuenti dei ruoli e delle responsabilità individuali? A questa domanda, grazie all’intuito comportamentale o all’esperienza organizzativa, sappiamo rispondere e distinguere tra ciò che genera efficacia o problemi. Diverso è invece poter contare su una rappresentazione oggettiva di questi fenomeni (una “fotografia” qui ed ora), spendibile con i vari interlocutori e che possa consentirne uno studio ed una proposta di intervento. Avere questa MAPPA della RETE RELAZIONALE consente sicuramente avere una rappresentazione dell’as is, ma anche di intervenire nel to be. Le azioni da intraprendere possono avere una forte valenza quando il to be non consiste nella modifica di una rete relazionale in corso, ma nell’immaginarne una efficiente e generatrice di soddisfazione per i suoi partecipanti in occasione della creazione di un nuovo team di lavoro (Direzione, Servizio, Ufficio, processi). Questa rete relazionale è di fatto l’organizzazione informale, che si affianca all’organizzazione formale (organigramma, ruoli di responsabilità assegnati, processi, etc): non devono essere immaginate antagoniste tra loro, perché l’informale è complementare e facilitatrice della formale potendo contare su una maggiore flessibilità e quindi meglio si adatta ai mutevoli contesti sociali e di business. L’organizzazione formale affronta la complessità con ordine e modellizzazione, ma oggi questo non è più sufficiente per vincere. E’ necessario assorbire la complessità ed i molti stimoli social per tradurli in azioni concrete e semplicemente efficaci (se del caso articolate). Questo è possibile se l’organizzazione formale si fida e scommette sulle capacità realizzative e sulla intelligenza organizzativa delle proprie persone ricche di diversità; ma questi comportamenti umani vincenti saranno espressi dai singoli ed indirizzati dall’outside all’inside lavorativo se l’organizzazione formale, indipendentemente dal modello organizzativo vigente, sarà in grado di ingaggiare, stimolare, dare l’esempio, premiare i propri collaboratori. La funzione HR nelle aziende, oltre alla tradizionale attenzione al singolo, dovrà occuparsi anche delle reti sociali out/inside che i singoli frequentano ed essere in grado di sintetizzare queste informazioni in un profilo comportamentale che potrà essere condiviso al fine di rappresentare l’intensità e la specificità relazionale di ciascuno (quando e dove “parlo”, con chi e per quanto, con quale scopo). Tutto questo integra i piani di sviluppo individuali e la MAPPA RELAZIONALE consente di fornire un ulteriore elemento di riflessione: gli intenti dichiarati in assessment/360°/coaching si sono tradotti in comportamenti agiti ed hanno inciso sulla mappa relazionale di ciascuno? Questa domanda può finalmente avere, tra le risposte possibili, un dato puntuale e rilevabile ad intervalli temporali diversi. Avere un profilo relazionale dei singoli consentirà, in occasione dell’avvio di nuove strutture organizzative e di progetti, di scegliere i collaboratori avendo presente di ciascuno anche il “tratto social” (facilitatore, motivatore, leader competenza, etc), decidendo come mixarli in relazione alle diverse reti sociali che si immagina efficace realizzare nelle diverse fasi del progetto. E’ importante infatti immaginare quale reazione avrà la rete relazionale e come assorbirà eventuali info o novità introdotte dall’organizzazione aziendale.
  • 2. La mappatura delle reti relazionali presenti nelle aziende può essere realizzata, in estrema sintesi, come segue: 1) Riflessioni as is ed ipotesi to be 2) Definizione perimetro di analisi 3) Definizione degli strumenti di analisi (e-mail, badge, salesforces, meeting, eventi formativi, calendario incontri, etc) 4) Rilevazione as is (sociogramma) 5) Analisi rilevazione 6) Condivisione risultati 7) Definizione to be 8) Interventi 9) Monitoraggio