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Tra Cielo e Terra:
la questione della Tecnica
e quella della Terra
Che cosa significa teoria?
La parola deriva dal verbo greco ‘theorein’
che significa contemplare, guardare,
scorgere, osservare, assistere ad un
evento… ma anche meditare, giudicare,
paragonare, investigare…
Che cosa significa rivoluzione
digitale?
“Cyberspazio: un’allucinazione vissuta
consensualmente ogni giorno da migliaia di
operatori legali… Una rappresentazione grafica
di dati ricavati dai banchi di ogni computer del
sistema umano. Impensabile complessità. Linee
di luce allineate nel non-spazio della mente,
ammassi e costellazioni di dati. Come le luci di
una città che si allontanano…”
William Gibson, Neuromancer, 1984
“This ARPA program has created no less than a
revolution in computer technology and has been one of
the most successful projects ever undertaken by ARPA.
The full impact of the technical changes set in motion by
this project may not be understood for many years.”
da ARPANET Completion Report, January 3, 1978
Eduardo Kac, Natural History of the Enigma, “Edunia is a plantimal, a new life form, a
genetically-engineered flower that is a hybrid of myself and Petunia. The Edunia
expresses my DNA exclusively in its red veins.”, 2009
Oscar Pistorius
Beatrice Vio, oro individuale fioretto, Giochi paralimpici, Rio 2016
Israel/Palestine separation wall
La questione della tecnica
Kavin Warwik, Third Hand
Steve Potter, Georgia Institute of Technology, Hybrot, 2003
Neural interface
Brain Gate System, 2004
Eduardo Kac, Essay Concerning Human Understanding
Cosa significa comunicare?
Dal Dizionario di Sociologia della Utet
- Si ha comunicazione ogni volta che una
proprietà, una risorsa, uno stato viene
trasmesso da un soggetto ad un altro
comprendendo nella categoria dei soggetti
anche quelli inanimati.
Esempio: il radiatore comunica calore
all’ambiente.
La parola comunicare deriva dalla parola
latina “communis” che significa mettere in
comune
<< …sta avvenendo uno sviluppo psicologico
radicalmente nuovo: la formazione della mente
connettiva.>>
Derrick de Kerckhove, L’Architettura dell’Intelligenza, 2001
La questione della Terra
A partire dalla metà degli anni ‘80 l’umanità sta
vivendo in overshoot, ovvero al di sopra dei propri
mezzi in termini ambientali, con una domanda
annuale di risorse utilizzate al di sopra di quanto la
Terra riesca a generare ogni anno.
“Da Karl Marx a Max Weber la teoria sociale ha sempre
pensato che le grandi città del futuro avrebbero seguito i
passi di Manchester, Berlino o Chicago... La maggior parte
delle città del Sud, però, ricordano più la Dublino
vittoriana... perchè i suoi slum non erano un prodotto della
rivoluzione industriale.
In Amazzonia, una delle frontiere urbane a più rapida
crescita che esista al mondo, l'ottanta percento dello
sviluppo delle città si è avuto in baraccopoli in larga misura
non servite da strutture istituzionali e dai trasporti
municipali, cosa che ha trasformato l'urbanizzazione in
sinonimo di favelizzazione”
“Le città del futuro, lungi dall'essere fatte di vetro e
acciaio secondo le previsioni di generazioni di urbanisti,
saranno in gran parte costruite di mattoni grezzi, paglia,
plastica riciclata, blocchi di cemento e legname di
recupero. Al posto delle città di luce che si slanciano
verso il cielo, gran parte del mondo urbano del
Ventunesimo secolo vivrà nello squallore, circondato da
inquinamento, escrementi e sfacelo. Anzi, il miliardo di
cittadini che abitano gli slum postmoderni guarderà
molto probabilmente con invidia le rovine delle solide
case di fango di Catal Hayuk in Anatolia, erette all'alba
della vita urbana, ottomila anni fa.”
Mike Davis, Il pianeta degli slum, 2006
Bangkok, Thailandia
Johannesburg, Sudafrica
Nairobi, Kenya
Rio de Janeiro, Brasile
Milano, Italia
Fame
Sono 870 milioni le persone che soffrono
la fame.
Uno su otto senza cibo.
Save the Children: 200 milioni i bimbi
malnutriti.
Rapporto FAO «The State of Food
Insecurity in the World 2012» (Sofi)
Energia
Consumi mondiali di energia suddivisi per aree
geografiche :
-- Nord America 25,6% (USA 21,3%)
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-- Europa ed Eurasia: 26,9% (UE 15,7%)
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-- Asia e Pacifico: 34,3% (Cina 16,8%; Giappone
4,7%; India 3,6%)
BP Statistical Review of World Energy, giugno 2008
Elettricità
Un terzo della popolazione mondiale
non ha accesso all'elettricità, mentre
un altro terzo ne ha solo accesso
limitato.
Spazio vitale
Nairobi: 50 % della popolazione vive
sul 18 % della superficie urbana
Dhaka: 70 % della popolazione su 20 %
della superficie urbana
Bombay: i poveri abitano il 10 % della
superficie urbana
Povertà urbana
Entro il 2020 “la povertà urbana nel
mondo potrebbe toccare tra il 45 e il
50 % della popolazione totale che vive
nelle città”
UN-Urban Observatory Project
Nel 2030 un abitante su tre vivrà in
una baraccopoli urbana.
UN-Habitat, rapporto di maggio 2003
“Nei prossimi uno o due anni, una donna partorirà nello
slum di Lagos... L'evento specifico in sé non sarà niente
di speciale, e passerà del tutto inosservato. E però
costituirà uno spartiacque nella storia umana... Per la
prima volta la popolazione urbana della Terra supererà
numericamente quella rurale. In realtà, data
l'imprecisione dei censimenti nel Terzo mondo, con ogni
probabilità questa transizione epocale si è già verificata.”
<<Potremmo caratterizzare ciò che distingue l'architettura di
sopravvivenza dall'architettura classica osservando che
cosa l'una e l'altra tentano di trasformare. (...)
Quanto alla scelta dell'architettura classica, essa consiste
nel trasformare il mondo per renderlo favorevole all'uomo,
mentre quella dell'architettura di sopravvivenza consiste nel
cercare di limitare le trasformazioni, conservando solo le più
necessarie perché l'uomo sia in grado di sopravvivere in
condizioni sufficientemente favorevoli (queste trasformazioni
permettono l'edattamento dell'uomo e del suo ambiente a
una "coesistenza pacifica"). In altre parole l'architettura
classica trasforma le cose per adeguarle all'uso umano,
mentre l'architettura di sopravvivenza prova a trasformare il
modo in cui l'uomo impiega le cose esistenti (il che potrebbe
cambiare la mentalità e il comportamento umano).>>
Yona Friedman, L'architettura della sopravvivenza. Una
filosofia della povertà, Bollati Boringhieri, 2009
Verso una ecologia della forma
“By aesthetic, I mean responsive to the
pattern which connects”
Gregory Bateson, Mind and Nature, 1979
Toyo Ito, Torre dei venti, 1986
Jean Nouvel, Istituto del Mondo Arabo, 1981-87
Ecoboulevard, Ecosistema Urbano, Madrid 2004-2007
High Line, Diller Scofidio+Renfro e Field Operations, New York, 2006-2015
La West Side Line fu costruita nei primi anni trenta ed
abbandonata nel 1980. Nel 1999 si costituì
un'associazione di residenti della zona, la Friends of High
Line, in opposizione all'ipotesi di abbattimento
dell'infrastruttura, proponendo la sua riqualificazione in
parco urbano. Il progetto della promenade verde,
realizzato dagli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo
studio di architettura del paesaggio James Corner Field
Operations, è stato poi approvato nel 2002 mentre i lavori
sono cominciati nel 2006. La prima sezione è stata aperta
al pubblico nel giugno 2009; un secondo troncone è stato
successivamente aperto nel 2011. La terza e ultima fase è
stata ufficialmente aperta al pubblico il 21 settembre 2014.
Bosco Verticale, Boeri Studio, Milano, 2009-2014
Il complesso è composto da due torri residenziali di
80 e 112 m di altezza (27 e 19 piani, 113 residenze
totali) in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9
metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti,
5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie
diverse sugli 8.900 m2 di terrazze – un corrispettivo
di 20.000 metri quadrati di bosco e sottobosco che
densificano in altezza il verde nella città.
Footprints, ma0/emmeazero, Experimental Architecture, Biennale di
Venezia 2008
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Lezione1

  • 1. Tra Cielo e Terra: la questione della Tecnica e quella della Terra
  • 3. La parola deriva dal verbo greco ‘theorein’ che significa contemplare, guardare, scorgere, osservare, assistere ad un evento… ma anche meditare, giudicare, paragonare, investigare…
  • 4. Che cosa significa rivoluzione digitale?
  • 5. “Cyberspazio: un’allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno da migliaia di operatori legali… Una rappresentazione grafica di dati ricavati dai banchi di ogni computer del sistema umano. Impensabile complessità. Linee di luce allineate nel non-spazio della mente, ammassi e costellazioni di dati. Come le luci di una città che si allontanano…” William Gibson, Neuromancer, 1984
  • 6. “This ARPA program has created no less than a revolution in computer technology and has been one of the most successful projects ever undertaken by ARPA. The full impact of the technical changes set in motion by this project may not be understood for many years.” da ARPANET Completion Report, January 3, 1978
  • 7. Eduardo Kac, Natural History of the Enigma, “Edunia is a plantimal, a new life form, a genetically-engineered flower that is a hybrid of myself and Petunia. The Edunia expresses my DNA exclusively in its red veins.”, 2009
  • 8.
  • 10. Beatrice Vio, oro individuale fioretto, Giochi paralimpici, Rio 2016
  • 12.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17.
  • 19. Steve Potter, Georgia Institute of Technology, Hybrot, 2003
  • 22.
  • 23.
  • 24.
  • 25. Eduardo Kac, Essay Concerning Human Understanding
  • 27. Dal Dizionario di Sociologia della Utet - Si ha comunicazione ogni volta che una proprietà, una risorsa, uno stato viene trasmesso da un soggetto ad un altro comprendendo nella categoria dei soggetti anche quelli inanimati. Esempio: il radiatore comunica calore all’ambiente.
  • 28. La parola comunicare deriva dalla parola latina “communis” che significa mettere in comune
  • 29. << …sta avvenendo uno sviluppo psicologico radicalmente nuovo: la formazione della mente connettiva.>> Derrick de Kerckhove, L’Architettura dell’Intelligenza, 2001
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 35. A partire dalla metà degli anni ‘80 l’umanità sta vivendo in overshoot, ovvero al di sopra dei propri mezzi in termini ambientali, con una domanda annuale di risorse utilizzate al di sopra di quanto la Terra riesca a generare ogni anno.
  • 36.
  • 37.
  • 38. “Da Karl Marx a Max Weber la teoria sociale ha sempre pensato che le grandi città del futuro avrebbero seguito i passi di Manchester, Berlino o Chicago... La maggior parte delle città del Sud, però, ricordano più la Dublino vittoriana... perchè i suoi slum non erano un prodotto della rivoluzione industriale. In Amazzonia, una delle frontiere urbane a più rapida crescita che esista al mondo, l'ottanta percento dello sviluppo delle città si è avuto in baraccopoli in larga misura non servite da strutture istituzionali e dai trasporti municipali, cosa che ha trasformato l'urbanizzazione in sinonimo di favelizzazione”
  • 39.
  • 40. “Le città del futuro, lungi dall'essere fatte di vetro e acciaio secondo le previsioni di generazioni di urbanisti, saranno in gran parte costruite di mattoni grezzi, paglia, plastica riciclata, blocchi di cemento e legname di recupero. Al posto delle città di luce che si slanciano verso il cielo, gran parte del mondo urbano del Ventunesimo secolo vivrà nello squallore, circondato da inquinamento, escrementi e sfacelo. Anzi, il miliardo di cittadini che abitano gli slum postmoderni guarderà molto probabilmente con invidia le rovine delle solide case di fango di Catal Hayuk in Anatolia, erette all'alba della vita urbana, ottomila anni fa.” Mike Davis, Il pianeta degli slum, 2006
  • 41.
  • 45. Rio de Janeiro, Brasile
  • 47. Fame Sono 870 milioni le persone che soffrono la fame. Uno su otto senza cibo. Save the Children: 200 milioni i bimbi malnutriti. Rapporto FAO «The State of Food Insecurity in the World 2012» (Sofi)
  • 48. Energia Consumi mondiali di energia suddivisi per aree geografiche : -- Nord America 25,6% (USA 21,3%) -- Centro e Sud America: 5,0% -- Europa ed Eurasia: 26,9% (UE 15,7%) -- Medio Oriente: 5,2% -- Africa: 3,1% -- Asia e Pacifico: 34,3% (Cina 16,8%; Giappone 4,7%; India 3,6%) BP Statistical Review of World Energy, giugno 2008
  • 49. Elettricità Un terzo della popolazione mondiale non ha accesso all'elettricità, mentre un altro terzo ne ha solo accesso limitato.
  • 50. Spazio vitale Nairobi: 50 % della popolazione vive sul 18 % della superficie urbana Dhaka: 70 % della popolazione su 20 % della superficie urbana Bombay: i poveri abitano il 10 % della superficie urbana
  • 51. Povertà urbana Entro il 2020 “la povertà urbana nel mondo potrebbe toccare tra il 45 e il 50 % della popolazione totale che vive nelle città” UN-Urban Observatory Project
  • 52. Nel 2030 un abitante su tre vivrà in una baraccopoli urbana. UN-Habitat, rapporto di maggio 2003
  • 53. “Nei prossimi uno o due anni, una donna partorirà nello slum di Lagos... L'evento specifico in sé non sarà niente di speciale, e passerà del tutto inosservato. E però costituirà uno spartiacque nella storia umana... Per la prima volta la popolazione urbana della Terra supererà numericamente quella rurale. In realtà, data l'imprecisione dei censimenti nel Terzo mondo, con ogni probabilità questa transizione epocale si è già verificata.”
  • 54. <<Potremmo caratterizzare ciò che distingue l'architettura di sopravvivenza dall'architettura classica osservando che cosa l'una e l'altra tentano di trasformare. (...) Quanto alla scelta dell'architettura classica, essa consiste nel trasformare il mondo per renderlo favorevole all'uomo, mentre quella dell'architettura di sopravvivenza consiste nel cercare di limitare le trasformazioni, conservando solo le più necessarie perché l'uomo sia in grado di sopravvivere in condizioni sufficientemente favorevoli (queste trasformazioni permettono l'edattamento dell'uomo e del suo ambiente a una "coesistenza pacifica"). In altre parole l'architettura classica trasforma le cose per adeguarle all'uso umano, mentre l'architettura di sopravvivenza prova a trasformare il modo in cui l'uomo impiega le cose esistenti (il che potrebbe cambiare la mentalità e il comportamento umano).>> Yona Friedman, L'architettura della sopravvivenza. Una filosofia della povertà, Bollati Boringhieri, 2009
  • 55. Verso una ecologia della forma
  • 56.
  • 57.
  • 58.
  • 59.
  • 60.
  • 61.
  • 62. “By aesthetic, I mean responsive to the pattern which connects” Gregory Bateson, Mind and Nature, 1979
  • 63. Toyo Ito, Torre dei venti, 1986
  • 64.
  • 65.
  • 66. Jean Nouvel, Istituto del Mondo Arabo, 1981-87
  • 67.
  • 68.
  • 69.
  • 71.
  • 72.
  • 73. High Line, Diller Scofidio+Renfro e Field Operations, New York, 2006-2015
  • 74. La West Side Line fu costruita nei primi anni trenta ed abbandonata nel 1980. Nel 1999 si costituì un'associazione di residenti della zona, la Friends of High Line, in opposizione all'ipotesi di abbattimento dell'infrastruttura, proponendo la sua riqualificazione in parco urbano. Il progetto della promenade verde, realizzato dagli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, è stato poi approvato nel 2002 mentre i lavori sono cominciati nel 2006. La prima sezione è stata aperta al pubblico nel giugno 2009; un secondo troncone è stato successivamente aperto nel 2011. La terza e ultima fase è stata ufficialmente aperta al pubblico il 21 settembre 2014.
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  • 79.
  • 80.
  • 81. Bosco Verticale, Boeri Studio, Milano, 2009-2014
  • 82. Il complesso è composto da due torri residenziali di 80 e 112 m di altezza (27 e 19 piani, 113 residenze totali) in grado di ospitare 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse sugli 8.900 m2 di terrazze – un corrispettivo di 20.000 metri quadrati di bosco e sottobosco che densificano in altezza il verde nella città.
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  • 97. Footprints, ma0/emmeazero, Experimental Architecture, Biennale di Venezia 2008