Social recruiting e professioni digitali, il web cambia le regoleTeresa Rosatto
Presentazione per intervento "Social recruiting e professioni digitali, il web cambia le regole" tenutosi presso l'università di Genova all'interno delle giornate di formazione "orientati al lavoro".
Presentazione a supporto dell’intervento di Alessandro Del Vecchio (Funzionario Attività Normative UNI) al webinar Mediazione civile e commerciale: la prassi di riferimento UNI del 29 marzo 2021
Social recruiting e professioni digitali, il web cambia le regoleTeresa Rosatto
Presentazione per intervento "Social recruiting e professioni digitali, il web cambia le regole" tenutosi presso l'università di Genova all'interno delle giornate di formazione "orientati al lavoro".
Presentazione a supporto dell’intervento di Alessandro Del Vecchio (Funzionario Attività Normative UNI) al webinar Mediazione civile e commerciale: la prassi di riferimento UNI del 29 marzo 2021
La ricerca sulle media policy di integrazione: stato dei lavori e evidenze in...Migrations-Mediations.
Presentazione e discussione dei progetti del gruppo “Policies” (a cura di Matteo Tarantino, Paola Pontani e Chiara Colombo)
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
Legalleaks, come usare il tuo diritto di accesso all'informazioneAmmLibera AL
Come si scrive una richiesta di accesso alle informazioni del mio Comune o della mia Regione? E a un Ministero? Posso richiedere dati anche sulle società controllate dallo Stato?
È a queste domande che vuole rispondere LegalLeaks, il primo manuale sull’accesso all’informazione dedicato a cittadini e giornalisti. Il testo è scritto in maniera semplice e diretta per rispondere alle domande più immediate dei non addestti ai lavori, ma comprende anche riferimenti alla legislazione e strumenti di approfondimento. In Italia, infatti, non esiste un Freedom of information act come nei Paesi scandinavi, in Usa e in Gran Bretagna, ma c’è una regolamentazione per l’accesso che può essere utilizzata.
LegalLeaks è pubblicato in licenza Creative Commons ed è stato completato da Diritto Di Sapere in collaborazione con la rete LegalLeaks, con Access-Info Europe e grazie al sostegno della Open Society Foundations. Prezioso, sul fronte legale, è stato il contributo di Ernesto Belisario, avvocato e fondatore dell’Associazione italiana per l’Open Governement e di Luca Bolognini, avvocato e presidente dell’Istituto italiano per la privacy. Un grazie di cuore va alla cura (e alla pazienza) di Lorenzo Rabaioli che ha impaginato il manuale.
Il manuale nella sua terza edizione è stato aggiornato nell’aprile 2014 con un’analisi del decreto 33/2013 (il cosiddetto "Decreto Trasparenza") e dell’introduzione dell’accesso. Nei prossimi mesi la legislazione italiana sull’accesso sembra destinata a subire alcuni cambiamenti che verrano integrati nelle prossime edizioni di LegalLeaks.
http://www.dirittodisapere.it/il-manuale/
Mario Tedeschini Lalli giornalismo offshore #digit19 Pin 15 marzoMarco Renzi
presentazione dell'intervento su giornalismo offshore del giornalista Mario Tedeschini Lalli al panel di #digit19 dal titolo Off shore journalism toolkit
180 gradi, nasce per dare a persone con disagio mentale la possibilità concreta di sperimentarsi, formarsi e lavorare nel variegato mondo della comunicazione (giornalismo, grafica, comunicazione audiovisiva). Si svolge in uno spazio altamente professionalizzante (il Millepiani) ed è un modo per dare possibilità concrete e dignità a persone che devono rimettersi in gioco, trovare una dimensione lavorativa e riprendere in mano la propria vita, fornendo al contempo un servizio di comunicazione ai cittadini.
L’evoluzione del sistema politico italiano ed europeo, le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato il rapporto tra pubblico e privato, la necessità di focalizzarsi su specifiche tematiche istituzionali e aziendali hanno determinato l’esigenza di modernizzare i processi formativi per offrire conoscenze e competenze necessarie ad interpretare il cambiamento. Dall’esperienza decennale di Running, supportata dal know-how di QuickTop-Reti nell’elaborazione di progetti formativi indirizzati al mondo della politica e delle aziende, nasce Running Academy: una scuola di alta formazione che progetta percorsi formativi dinamici rivolti ai professionisti di relazioni istituzionali, lobbying e comunicazione, che va incontro anche alle esigenze di laureandi e laureati che vogliono intraprendere la professione del lobbista. I livelli dell’offerta formativa di Running Academy sono 3: base, avanzato e specialistico. Ideati per offrire un immediato vantaggio competitivo sul mercato del lavoro, i corsi sono calibrati su argomenti e profili specifici. Esercitazioni, case history, laboratori e project work offriranno ai partecipanti soluzioni pratiche immediatamente applicabili.
L’approvazione dell’Italicum cambierà anche il modo di svolgere l’attività di lobbying. Premio di maggioranza e sbarramento, collegi, multicandidature, voto di genere e preferenze saranno le novità previste dalla nuova legge. In particolar modo l’introduzione delle preferenze rafforzerà il legame tra il Deputato e il territorio. Il Deputato diventerà quindi il “lobbista” del collegio in cui verrà eletto ed avrà, quindi, un peso maggiore in riferimento alle decisioni prese dal Governo. Il corso permetterà di acquisire gli strumenti per interpretare al meglio il nuovo scenario politico-istituzionale al fine di costruire un’attività di lobbying in linea con quelle che sono le ultime modifiche introdotte.
Slide del webinar su come reperire i fondi per gli psicologi che lavorano nel terzo settore, tenuto da Giorgio Sordelli presso L'Ordine degli Psicologi della Lombardia
REGOLAMENTARE IL LOBBYING. UNO SGUARDO ALL'UEtelosaes
Il modello europeo per la regolamentazione del Public Affairs si fonda su un dialogo pragmatico, partecipativo e collaborativo tra i decisori politici europei ed i gruppi di interesse.
Modelli di giornalismo e cultura convergente 08Paolo Costa
8a lezione, 9 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Che cosa è e a che cosa serve il giornalismo. Definizioni liberali e definizioni funzionaliste. L’ecosistema ideale del giornalismo. Il concetto di gatekeeping
La visione di Walter Lippmann: terzietà e watchdogging. Il concetto di agenda setting
Da John Dewey a Jay Rosen: il civic journalism
Le aziende dedicano anni alla costruzione del loro brand e alla definizione della loro reputazione, spesso sottovalutando un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi. Basta un evento straordinario, in grado di determinare un effetto negativo, per far sì che tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento risultino vanificati.
Pertanto risulta necessario, per qualsiasi azienda, adeguarsi alla necessità di saper gestire situazioni e comunicazione di crisi. Analizzare e pianificare possibili scenari che possano colpire l’azienda, contestualmente alla costituzione di un team in grado di gestire le situazioni critiche diventano fondamentali e rappresentano condizioni dalle quali nessuna azienda può prescindere.
Solo un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi, attraverso la costruzione di una scala di priorità che consente di valutare le più probabili o possibili e le più dannose e gravi, porta ad una soluzione immediata del problema.
Il corso, mirato sui temi della comunicazione di crisi, analizza le metodologie e le tecniche per aumentare la capacità dei partecipanti di gestire situazioni critiche della propria azienda, individuando pubblici, messaggi e strumenti idonei.
Trasferire ai partecipanti nozioni relative al crisis management e alla comunicazione di crisi, con un approfondimento sull’evoluzione degli strumenti a disposizione e acquisire competenze pratiche, attraverso l’analisi di case histories e il coinvolgimento dei partecipanti in una simulazione, sono solo alcuni degli obiettivi del corso.
Le aziende dedicano anni alla costruzione del loro brand e alla definizione della loro reputazione, spesso sottovalutando un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi. Basta un evento straordinario, in grado di determinare un effetto negativo, per far sì che tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento risultino vanificati. Pertanto risulta necessario, per qualsiasi azienda, adeguarsi alla necessità di saper gestire situazioni e comunicazione di crisi. Analizzare e pianificare possibili scenari che possano colpire l’azienda, contestualmente alla costituzione di un team in grado di gestire le situazioni critiche diventano fondamentali e rappresentano condizioni dalle quali nessuna azienda può prescindere. Solo un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi, attraverso la costruzione di una scala di priorità che consente di valutare le più probabili o possibili e le più dannose e gravi, porta ad una soluzione immediata del problema. Il corso, mirato sui temi della comunicazione di crisi, analizza le metodologie e le tecniche per aumentare la capacità dei partecipanti di gestire situazioni critiche della propria azienda, individuando pubblici, messaggi e strumenti idonei. Trasferire ai partecipanti nozioni relative al crisis management e alla comunicazione di crisi, con un approfondimento sull’evoluzione degli strumenti a disposizione e acquisire competenze pratiche, attraverso l’analisi di case histories e il coinvolgimento dei partecipanti in una simulazione, sono solo alcuni degli obiettivi del corso.
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...Pierluigi De Rosa
La comunicazione pubblica a 16 anni dalla legge 150/2000. Rappresentazione mediatica della PA, contesto esterno e interno; strategie e strumenti per applicare alla comunicazione pubblica alcune forme di giornalismo emergente, dal constructive journalism alle positive news. Seminario presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d'impresa - Università di Bologna, 3 marzo 2016
Il web offre numerose opportunità per l’editoria, che può crescere puntando sulla multicanalità e la misurazione dell’impatto della comunicazione online.
Uno sguardo ai nuovi mezzi di comunicazione in rapporto alle malattie rare. Concentrarsi all'educazione al digitale e al monitorare le giuste informazioni.
Il giornalismo imprenditoriale. Nuova strada per la professione? di Antonio Cilli durante la giornata #turismo #fashion #media2.0: il futuro è oggi svoltasi il 31 maggio 2014 a Torino nell'ambito del Digital Festival
La ricerca sulle media policy di integrazione: stato dei lavori e evidenze in...Migrations-Mediations.
Presentazione e discussione dei progetti del gruppo “Policies” (a cura di Matteo Tarantino, Paola Pontani e Chiara Colombo)
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
Legalleaks, come usare il tuo diritto di accesso all'informazioneAmmLibera AL
Come si scrive una richiesta di accesso alle informazioni del mio Comune o della mia Regione? E a un Ministero? Posso richiedere dati anche sulle società controllate dallo Stato?
È a queste domande che vuole rispondere LegalLeaks, il primo manuale sull’accesso all’informazione dedicato a cittadini e giornalisti. Il testo è scritto in maniera semplice e diretta per rispondere alle domande più immediate dei non addestti ai lavori, ma comprende anche riferimenti alla legislazione e strumenti di approfondimento. In Italia, infatti, non esiste un Freedom of information act come nei Paesi scandinavi, in Usa e in Gran Bretagna, ma c’è una regolamentazione per l’accesso che può essere utilizzata.
LegalLeaks è pubblicato in licenza Creative Commons ed è stato completato da Diritto Di Sapere in collaborazione con la rete LegalLeaks, con Access-Info Europe e grazie al sostegno della Open Society Foundations. Prezioso, sul fronte legale, è stato il contributo di Ernesto Belisario, avvocato e fondatore dell’Associazione italiana per l’Open Governement e di Luca Bolognini, avvocato e presidente dell’Istituto italiano per la privacy. Un grazie di cuore va alla cura (e alla pazienza) di Lorenzo Rabaioli che ha impaginato il manuale.
Il manuale nella sua terza edizione è stato aggiornato nell’aprile 2014 con un’analisi del decreto 33/2013 (il cosiddetto "Decreto Trasparenza") e dell’introduzione dell’accesso. Nei prossimi mesi la legislazione italiana sull’accesso sembra destinata a subire alcuni cambiamenti che verrano integrati nelle prossime edizioni di LegalLeaks.
http://www.dirittodisapere.it/il-manuale/
Mario Tedeschini Lalli giornalismo offshore #digit19 Pin 15 marzoMarco Renzi
presentazione dell'intervento su giornalismo offshore del giornalista Mario Tedeschini Lalli al panel di #digit19 dal titolo Off shore journalism toolkit
180 gradi, nasce per dare a persone con disagio mentale la possibilità concreta di sperimentarsi, formarsi e lavorare nel variegato mondo della comunicazione (giornalismo, grafica, comunicazione audiovisiva). Si svolge in uno spazio altamente professionalizzante (il Millepiani) ed è un modo per dare possibilità concrete e dignità a persone che devono rimettersi in gioco, trovare una dimensione lavorativa e riprendere in mano la propria vita, fornendo al contempo un servizio di comunicazione ai cittadini.
L’evoluzione del sistema politico italiano ed europeo, le profonde trasformazioni che hanno caratterizzato il rapporto tra pubblico e privato, la necessità di focalizzarsi su specifiche tematiche istituzionali e aziendali hanno determinato l’esigenza di modernizzare i processi formativi per offrire conoscenze e competenze necessarie ad interpretare il cambiamento. Dall’esperienza decennale di Running, supportata dal know-how di QuickTop-Reti nell’elaborazione di progetti formativi indirizzati al mondo della politica e delle aziende, nasce Running Academy: una scuola di alta formazione che progetta percorsi formativi dinamici rivolti ai professionisti di relazioni istituzionali, lobbying e comunicazione, che va incontro anche alle esigenze di laureandi e laureati che vogliono intraprendere la professione del lobbista. I livelli dell’offerta formativa di Running Academy sono 3: base, avanzato e specialistico. Ideati per offrire un immediato vantaggio competitivo sul mercato del lavoro, i corsi sono calibrati su argomenti e profili specifici. Esercitazioni, case history, laboratori e project work offriranno ai partecipanti soluzioni pratiche immediatamente applicabili.
L’approvazione dell’Italicum cambierà anche il modo di svolgere l’attività di lobbying. Premio di maggioranza e sbarramento, collegi, multicandidature, voto di genere e preferenze saranno le novità previste dalla nuova legge. In particolar modo l’introduzione delle preferenze rafforzerà il legame tra il Deputato e il territorio. Il Deputato diventerà quindi il “lobbista” del collegio in cui verrà eletto ed avrà, quindi, un peso maggiore in riferimento alle decisioni prese dal Governo. Il corso permetterà di acquisire gli strumenti per interpretare al meglio il nuovo scenario politico-istituzionale al fine di costruire un’attività di lobbying in linea con quelle che sono le ultime modifiche introdotte.
Slide del webinar su come reperire i fondi per gli psicologi che lavorano nel terzo settore, tenuto da Giorgio Sordelli presso L'Ordine degli Psicologi della Lombardia
REGOLAMENTARE IL LOBBYING. UNO SGUARDO ALL'UEtelosaes
Il modello europeo per la regolamentazione del Public Affairs si fonda su un dialogo pragmatico, partecipativo e collaborativo tra i decisori politici europei ed i gruppi di interesse.
Modelli di giornalismo e cultura convergente 08Paolo Costa
8a lezione, 9 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Che cosa è e a che cosa serve il giornalismo. Definizioni liberali e definizioni funzionaliste. L’ecosistema ideale del giornalismo. Il concetto di gatekeeping
La visione di Walter Lippmann: terzietà e watchdogging. Il concetto di agenda setting
Da John Dewey a Jay Rosen: il civic journalism
Le aziende dedicano anni alla costruzione del loro brand e alla definizione della loro reputazione, spesso sottovalutando un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi. Basta un evento straordinario, in grado di determinare un effetto negativo, per far sì che tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento risultino vanificati.
Pertanto risulta necessario, per qualsiasi azienda, adeguarsi alla necessità di saper gestire situazioni e comunicazione di crisi. Analizzare e pianificare possibili scenari che possano colpire l’azienda, contestualmente alla costituzione di un team in grado di gestire le situazioni critiche diventano fondamentali e rappresentano condizioni dalle quali nessuna azienda può prescindere.
Solo un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi, attraverso la costruzione di una scala di priorità che consente di valutare le più probabili o possibili e le più dannose e gravi, porta ad una soluzione immediata del problema.
Il corso, mirato sui temi della comunicazione di crisi, analizza le metodologie e le tecniche per aumentare la capacità dei partecipanti di gestire situazioni critiche della propria azienda, individuando pubblici, messaggi e strumenti idonei.
Trasferire ai partecipanti nozioni relative al crisis management e alla comunicazione di crisi, con un approfondimento sull’evoluzione degli strumenti a disposizione e acquisire competenze pratiche, attraverso l’analisi di case histories e il coinvolgimento dei partecipanti in una simulazione, sono solo alcuni degli obiettivi del corso.
Le aziende dedicano anni alla costruzione del loro brand e alla definizione della loro reputazione, spesso sottovalutando un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi. Basta un evento straordinario, in grado di determinare un effetto negativo, per far sì che tutti gli sforzi compiuti fino a quel momento risultino vanificati. Pertanto risulta necessario, per qualsiasi azienda, adeguarsi alla necessità di saper gestire situazioni e comunicazione di crisi. Analizzare e pianificare possibili scenari che possano colpire l’azienda, contestualmente alla costituzione di un team in grado di gestire le situazioni critiche diventano fondamentali e rappresentano condizioni dalle quali nessuna azienda può prescindere. Solo un’adeguata attività di analisi e d’identificazione dei rischi, attraverso la costruzione di una scala di priorità che consente di valutare le più probabili o possibili e le più dannose e gravi, porta ad una soluzione immediata del problema. Il corso, mirato sui temi della comunicazione di crisi, analizza le metodologie e le tecniche per aumentare la capacità dei partecipanti di gestire situazioni critiche della propria azienda, individuando pubblici, messaggi e strumenti idonei. Trasferire ai partecipanti nozioni relative al crisis management e alla comunicazione di crisi, con un approfondimento sull’evoluzione degli strumenti a disposizione e acquisire competenze pratiche, attraverso l’analisi di case histories e il coinvolgimento dei partecipanti in una simulazione, sono solo alcuni degli obiettivi del corso.
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...Pierluigi De Rosa
La comunicazione pubblica a 16 anni dalla legge 150/2000. Rappresentazione mediatica della PA, contesto esterno e interno; strategie e strumenti per applicare alla comunicazione pubblica alcune forme di giornalismo emergente, dal constructive journalism alle positive news. Seminario presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d'impresa - Università di Bologna, 3 marzo 2016
Il web offre numerose opportunità per l’editoria, che può crescere puntando sulla multicanalità e la misurazione dell’impatto della comunicazione online.
Uno sguardo ai nuovi mezzi di comunicazione in rapporto alle malattie rare. Concentrarsi all'educazione al digitale e al monitorare le giuste informazioni.
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L'etica oltre il diritto. Deontologia del giornalismo tra Italia e Stati Uniti
1. L'etica oltre il diritto
Deontologia del giornalismo tra Italia e Stati Uniti
Catania, 11 marzo 2016
2. Online News Association
● Organizzazione professionale giornalisti digitali (journalists.org)
● Dal 1999, circa 2.500 membri, in una ventina di Paesi
o ONA Italia: https://onaitalia.wordpress.com/
● Conferenza annuale > ONA15 a LA, 24-26 settembre
● Networking, scambio di esperienze, formazione
● Online Journalism Awards (OJA)
3. Online News Association
● Organizzazione professionale giornalisti digitali (journalists.org)
● Dal 1999, circa 2.500 membri, in una ventina di Paesi
o ONA Italia: https://onaitalia.wordpress.com/
● Conferenza annuale > ONA15 a LA, 24-26 settembre
● Networking, scambio di esperienze, formazione
● Online Journalism Awards (OJA)
● Ethics initiative
o Build Your Own Ethical Code
o Social Newsgathering: Charting an ethical course
4. Lost in translation
● Cultura politico-costituzionale americana > I° Emendamento:
Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una
religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà
di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente
in assemblea, e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.
● Niente “ordini”, niente tessere stampa nazionali: è giornalista chi lo fa
● Le shield laws (protezione statutaria delle fonti) al livello federale:
proteggere “chi produce giornalismo”, non “i giornalisti”.
● In ogni caso si tratta di scelta, non di “legge”
(non tutto ciò che è legale è anche giusto - e viceversa)
5. Lost in translation
● Mancano i ruoli, i concetti. Es.: come tradurre reporting/editing?
● Che si intende per “etica professionale”, “giornalismo etico”?
● Non giornalismo che ha fini edificanti…
● ...giornalismo svolto in modo eticamente compatibile
● In italiano: “deontologia” e “etica”
● Qui le due cose sono insieme… + concetti che da noi sarebbero
o scelte tecniche di scrittura (es.: citazione delle fonti, virgolettati)
o di organizzazione redazionale
o di opportunità
● Codici associativi, di testata; assai più stringenti delle nostre norme
giuridiche o para-giuridiche
6. Alcuni attori
● Society of Professional Journalists Code of Ethics
o Seek Truth and Report It
o Minimize Harm
o Act Independently
o Be Accountable and Transparent
● Poynter Institute, Ethics of Journalism blog
o Seek truth and report it as fully as possible
o Be transparent
o Engage community as an end, rather than as a means.
● Ethics and Excellence in Journalism Foundation
7. Do-it-yourself ≠ fai-come-ti-pare
Procedure interne, reputazione = la forza del mercato
● Strumenti:
o Responsabilità redazionale più pronunciata (anche per il Nobel Krugman)
o Standard’s Editors (Tom Kent, AP; …)
o Ombudsmen/Public Editors (Margaret Sullivan, NYT; ONO)
o Policy e linee guida pubbliche
o Correzioni su carta e online (senza bisogno di “rettifica”)
quelle del NYT, Regret the Error
● Casi:
o Brian Williams, NBC, 2015
o Jason Felch, LA Times, 2014
o Dan Rather, 60 Minutes CBS, 2004
o Jason Blair, NYT, 2003
8. Build Your Own Ethics Code
● Realtà ora più complessa > più valore dei prodotti eticamente
● Progetto lanciato a Perugia nel 2014
1. accettare alcuni “postulati etici”
2. Scegliere: “imparziale/con punto di vista”, “indipendente/coinvolto”
3. scegliere come comportarsi in 40 diverse circostanze
● Fase di crowdsourcing: http://bit.ly/onacrowdsourcing
● Documenti tradotti da ONA Italia: http://bit.ly/onaetica
9. Build Your Own Ethics Code
● Un nuovo strumento da fine settembre aperto a tutti
10. Social Newsgathering:
an ethical course
● Temi:
1. Verification and accuracy (accuratezza? precisione? correttezza?)
2. Contributors’ safety
3. Rights and legal issues
4. Social journalists’ well-being
5. Workflow and resources
● Gruppo di lavoro ONA
● Verifica, risorse:
o Verification Handbook
o First Draft (su Medium)
Ma ci crediamo?
11. The Trust Project
● Santa Clara University + Google http://thetrustproject.org
● 17 grandi testate, università e organizzazioni internazionali
(NYT, WP, La Stampa…)
● Online Chaos Demands Radical Action by Journalism to Earn Trust
● Mission, Social Responsibility & Ethics
● Expertise & Disclosure
● Editing Disclosure
● Citations and Corrections (es.: video?)
● Methodology
● Progetti pilota
12.
13. Ethical Journalism Network
The Ethical Journalism Network promotes ethics, good governance and independent regulation
of media content. The EJN was formed in 2011 as a unifying professional campaign bringing
together owners, editors and media staff to strengthen the craft of journalism.
● Utile visione non americo-centrica: http://ethicaljournalismnetwork.org
● Autoregolamentazione, i c.d. “press councils”
14. Autoregolamentazioine
● Olanda - National Press Council
o 50%, docenti di giornalismo, editori
o Potere di mediazione, udienze formali, giudizi pubblici
o potere solo morale, nessun potere di enforcement
● Norvegia - Press Complaints Commission
o Risposta a minaccia di regolazione governativa
o 2 “editors”, 2 giornalisti, 3 rappresentanti del pubblico
o Sedute pubbliche
o Nessun potere di enforcement, conclusioni pubblicate su testata coinvolta
(come pubblicità se non è aderente)
● UK - Independent Press Standards Organization
o 12 board members, sette non appartenenti al settore
o può multare e obbligare a pubblicare le decisioni
o può in alcuni casi agire prima della pubblicazione
15. Ethical Journalism Network
A Checklist for Self-Regulation
minimum conditions for effective regulation of journalism
based on principles of independence and press freedom
● At the Level of the Individual
o Are there codes of conduct governing the work of journalists?
o Are codes of conduct made part of contracts of employment for journalists?
o Do journalists and editors have the right to act according to conscience?
o Are there whistle-blowing systems for journalists to disclose acts of corruption or unethical
behaviour?
16. Ethical Journalism Network
A Checklist for Self-Regulation
● At Enterprise Level
o Do media houses have internal systems for dealing with the complaints and concerns of
the public?
o Are there ombudsmen, readers’ editors or other editorial posts charged with these
responsibilities?
o Does the company have editorial guidelines and internal governance rules outlining good
practice and codes of conduct?
o Is there internal transparency and systems for dealing with conflicts of interest at the level
of the newsroom and also the boardroom?
o Is there active engagement with the audience and promotion of information about how to
complain?
17. Ethical Journalism Network
A Checklist for Self-Regulation
● At Industry Level
o Is there an industry-wide system for dealing with complaints
and monitoring journalism and media performance?
o Is there industry agreement on a common code of conduct for journalism?
o Are there transparent, accessible and cost-free procedures for making complaints?
o Are there systems of arbitration designed to provide fast-track resolution of complaints?
o Are media bound by contractual obligations to respect the decisions
and adjudications of the accountability system?
o Is the Board of management of the media regulator independent of political
and industry interests? Are the public properly represented and how?
o Is there an independent and transparent system of funding?
18. Ethical Journalism Network
The Ethical Journalism Network promotes ethics, good governance and independent regulation
of media content. The EJN was formed in 2011 as a unifying professional campaign bringing
together owners, editors and media staff to strengthen the craft of journalism.
● Utile visione non americo-centrica: http://ethicaljournalismnetwork.org
● Autoregolamentazione, i c.d. “press councils”
● Materiali
o The trust factor
o Islam for journalists
o Turning the Page of Hate: Challenges for Ethical Journalism in times of Conflict
o ….
● Codici etici dei cinque continenti
19. In Italia intanto
• Ombudsmen/Public Editors: Il Messaggero, La Repubblica...
Presa adeguata conoscenza dei casi, il Garante del Lettore trasmette al Direttore le sue segnalazioni e raccomandazioni e, qualora lo ritenga
necessario, ne informa il CDR. In ogni caso il Garante si asterrà dell'emettere giudizi di valore sul lavoro dei giornalisti e sulla loro
professionalità, [Patto sui diritti e i doveri dei giornalisti di Repubblica - 1990]
• …abbiamo supposto che diritti dei giornalisti = diritti dei cittadini/lettori
cfr. le carte etiche di alcune testate
• Il «Libro di Stile» dell’Indipendente (e il suo fallimento), 1991
• Ora ci si riprova con La Stampa (Anna Masera) e La Repubblica
Garanti e difensori dei lettori in Italia:
qualche amara lezione dal passato per i tentativi attuali
20. Catania, 11 marzo 2016
GRAZIE!
Mario Tedeschini Lalli
@tedeschini
http://bit.ly/blogmario
L'etica oltre il diritto
Deontologia del giornalismo tra Italia e Stati Uniti