Le retrospettive sono alla base del continuous improvement ed uno dei valori più importanti per adattarsi al cambiamento. Negli anni sono nati formati e nuovi modi creativi di fare retrospettiva, ma i tool non ne garantiscono l'eccellenza. Rischiamo di dimenticarci che retrospettiva non significa proporre un formato ma ci sono degli elementi di facilitazione da sapere. In questo talk parlerò di tecniche di facilitazione che servono per fare retrospettive e non solo.
Le retrospettive sono alla base del continuous improvement ed uno dei valori più importanti per adattarsi al cambiamento. Negli anni sono nati formati e nuovi modi creativi di fare retrospettiva, ma i tool non ne garantiscono l'eccellenza. Rischiamo di dimenticarci che retrospettiva non significa proporre un formato ma ci sono degli elementi di facilitazione da sapere. In questo talk parlerò di tecniche di facilitazione che servono per fare retrospettive e non solo.
Le retrospettive sono alla base del continuous improvement ed uno dei valori più importanti per adattarsi al cambiamento.
Negli anni sono nati formati e nuovi modi creativi di fare retrospettiva, ma i tool non ne garantiscono l’eccellenza.
Rischiamo di dimenticarci che retrospettiva non significa proporre uno formato ma ci sono degli elementi di facilitazione da sapere.
In questo talk parlerò di tecniche di facilitazione che servono per fare retrospettive e non solo.
Le tecniche di brainstorming più note ed efficaci per:
- produrre idee, affrontare creativamente le criticità e creare soluzioni
- aumentare l'efficacia delle riunioni e delle sessioni creative
- aiutare il team ad affrontare le sfide dell'innovazione
- creare cruscotti snelli per misurare le performance e i processi
- migliorare i processi organizzativi
- sviluppare nuove idee di business.
Le slide sono un estratto del corso online sui metodi di discussione, mirati a favorire la partecipazione attiva degli studenti e favorire un apprendimento signiticativo.
Design thinking: Redesign the school-to-work transitionDaniele Iori
This is a journey into the Design Thinking Process, through a design challenge proposed by Leticia Britos Cavagnaro for the Design Thinking Action Lab, Stanford University.
July 17 - Aug 20 2013
Le retrospettive sono alla base del continuous improvement ed uno dei valori più importanti per adattarsi al cambiamento.
Negli anni sono nati formati e nuovi modi creativi di fare retrospettiva, ma i tool non ne garantiscono l’eccellenza.
Rischiamo di dimenticarci che retrospettiva non significa proporre uno formato ma ci sono degli elementi di facilitazione da sapere.
In questo talk parlerò di tecniche di facilitazione che servono per fare retrospettive e non solo.
Le tecniche di brainstorming più note ed efficaci per:
- produrre idee, affrontare creativamente le criticità e creare soluzioni
- aumentare l'efficacia delle riunioni e delle sessioni creative
- aiutare il team ad affrontare le sfide dell'innovazione
- creare cruscotti snelli per misurare le performance e i processi
- migliorare i processi organizzativi
- sviluppare nuove idee di business.
Le slide sono un estratto del corso online sui metodi di discussione, mirati a favorire la partecipazione attiva degli studenti e favorire un apprendimento signiticativo.
Design thinking: Redesign the school-to-work transitionDaniele Iori
This is a journey into the Design Thinking Process, through a design challenge proposed by Leticia Britos Cavagnaro for the Design Thinking Action Lab, Stanford University.
July 17 - Aug 20 2013
Similar to La tecnica delphi e la tecnica dei gruppi nominali (20)
3. Tecnica Delphi
• sviluppato a metà degli anni ’50 dalla Rand
Corporation come strumento di previsione
scientifica e tecnologica
• dalla città dell’antica Grecia, Delphi ove si
credeva che l’oracolo di Apollo avesse l’abilità di
predire il futuro
• metodo per prendere decisioni di gruppo in
condizioni di incertezza
• processo iterativo
4. Obiettivo della tecnica Delphi
• combinare l’opinione di esperti facilitando
lo scambio di idee e informazioni
• permettere ad ogni partecipante di avere
un eguale peso decisionale, prevenendo i
preconcetti dovuti a posizione, status o
personalità
5. Premesse
• un gruppo di esperti è meglio di un singolo
esperto quando non è disponibile una
conoscenza accurata su un argomento
• diversamente dai focus group, i partecipanti non
interagiscono ma sono dati loro i feedback degli
altri rispondenti dopo una serie di domande
• caratteristiche:
– anonimato delle risposte
– risposta di tutti i membri del gruppo
– convergenza verso un consenso
6. Fasi della tecnica Delphi
• Fase preliminare (gruppo di coordinamento che
definisce il problema e sceglie il panel di esperti
- numero di esperti compreso fra 10 e 40)
• Preparazione, distribuzione del questionario
(“primo round”)
• Analizzare le risposte del questionario
• Se non è raggiunto il consenso, fornire le
risposte e preparare il “secondo round”
7.
8. Ambiti di utilizzo
• applicata a studi di tipo economico
• a partire dagli anni ’70 popolare in ambito
medico:
– per l’implementazione di linee guida
– per lo sviluppo di indicatori di qualità
9. Consenso raggiunto ed evidenze
• le conclusioni del panel, anche se ottenute
con un elevato grado di consenso, non
sono necessariamente quelle corrette
• rigoroso confronto con i dati della
letteratura
• completa review della letteratura e
discussione sulle aree di incertezza o di
discordanza fra gli studi, sulle quali il panel
dovrà esprimere il proprio giudizio
10. Metodi per definire il consenso
• «buon consenso» quando la dispersione delle
risposte è ridotta
• possibile anche la distribuzione bimodale,
espressione di due forti opposte opinioni
• esempio metodi dei terzili:
– aggregare le risposte in terzili (1-3= disaccordo; 4-6=
accordo neutro; 7-9: accordo)
– “buon consenso” quando il 55% delle risposte cade
entro uno dei terzili considerati (quindi il panel è
d’accordo, in disaccordo o neutrale)
– In caso di “scarso consenso”, non c’è
raccomandazione condivisa
12. Nominal group technique (NGT)
• Metodo di presa di decisione con gruppo di diversa
numerosità
• Desiderio di prendere una decisione rapidamente in cui
si vota e si vuole prendere in considerazione
opinioni altrui
• Ogni membro esprime la sua visione della soluzione del
problema
• Diversità porta a creazione di idee ibride che in genere
sono migliori
• Metodo di base: si votano le migliori soluzioni e la
soluzione che riceve più punteggi è la decisione
finale
• Usata anche per identificare punti di forza o di debolezza
di varie alternative
13. Procedura standard
1.Introduzione: il facilitatore dà il benvenuto ai
partecipanti e spiega obiettivo e procedura
2.Generazione delle idee: il facilitatore
distribuisce un foglio con una domanda e chiede
di scrivere tutte le idee che vengono in mente.
Non si parla con altri. 5-10’
3.Condivisione: il facilitatore invita a condividere
attraverso un giro. Scrive ogni idea sulla lavagna
a fogli usando le parole dei partecipanti. No
dibattito. Si chiede ai partecipanti di scrivere
altre idee che possono essere emerse. 15-30’
14. Procedura standard
4. Discussione di gruppo: si invita i
partecipanti a chiedere spiegazioni o
chiarimenti sulle idee che hanno prodotti i
colleghi.
Discussione neutrale, no giudizi o critiche.
Nessuna idea eliminata ma si può
raggruppare in categorie o eliminare idee
sovrapponibili. 30-40’
5. Votazione e ordinamento: si procede a
votare e poi si mette in ordine
15. La tecnica Delphi e la
tecnica dei Gruppi Nominali
Prof. Luca Pietrantoni
Università di Bologna
luca.pietrantoni@unibo.it