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La tecnica Delphi e la
tecnica dei Gruppi Nominali
Prof. Luca Pietrantoni
Università di Bologna
luca.pietrantoni@unibo.it
Tecnica Delphi
Tecnica Delphi
• sviluppato a metà degli anni ’50 dalla Rand
Corporation come strumento di previsione
scientifica e tecnologica
• dalla città dell’antica Grecia, Delphi ove si
credeva che l’oracolo di Apollo avesse l’abilità di
predire il futuro
• metodo per prendere decisioni di gruppo in
condizioni di incertezza
• processo iterativo
Obiettivo della tecnica Delphi
• combinare l’opinione di esperti facilitando
lo scambio di idee e informazioni
• permettere ad ogni partecipante di avere
un eguale peso decisionale, prevenendo i
preconcetti dovuti a posizione, status o
personalità
Premesse
• un gruppo di esperti è meglio di un singolo
esperto quando non è disponibile una
conoscenza accurata su un argomento
• diversamente dai focus group, i partecipanti non
interagiscono ma sono dati loro i feedback degli
altri rispondenti dopo una serie di domande
• caratteristiche:
– anonimato delle risposte
– risposta di tutti i membri del gruppo
– convergenza verso un consenso
Fasi della tecnica Delphi
• Fase preliminare (gruppo di coordinamento che
definisce il problema e sceglie il panel di esperti
- numero di esperti compreso fra 10 e 40)
• Preparazione, distribuzione del questionario
(“primo round”)
• Analizzare le risposte del questionario
• Se non è raggiunto il consenso, fornire le
risposte e preparare il “secondo round”
Ambiti di utilizzo
• applicata a studi di tipo economico
• a partire dagli anni ’70 popolare in ambito
medico:
– per l’implementazione di linee guida
– per lo sviluppo di indicatori di qualità
Consenso raggiunto ed evidenze
• le conclusioni del panel, anche se ottenute
con un elevato grado di consenso, non
sono necessariamente quelle corrette
• rigoroso confronto con i dati della
letteratura
• completa review della letteratura e
discussione sulle aree di incertezza o di
discordanza fra gli studi, sulle quali il panel
dovrà esprimere il proprio giudizio
Metodi per definire il consenso
• «buon consenso» quando la dispersione delle
risposte è ridotta
• possibile anche la distribuzione bimodale,
espressione di due forti opposte opinioni
• esempio metodi dei terzili:
– aggregare le risposte in terzili (1-3= disaccordo; 4-6=
accordo neutro; 7-9: accordo)
– “buon consenso” quando il 55% delle risposte cade
entro uno dei terzili considerati (quindi il panel è
d’accordo, in disaccordo o neutrale)
– In caso di “scarso consenso”, non c’è
raccomandazione condivisa
Gruppi Nominali
Nominal group technique (NGT)
• Metodo di presa di decisione con gruppo di diversa
numerosità
• Desiderio di prendere una decisione rapidamente in cui
si vota e si vuole prendere in considerazione
opinioni altrui
• Ogni membro esprime la sua visione della soluzione del
problema
• Diversità porta a creazione di idee ibride che in genere
sono migliori
• Metodo di base: si votano le migliori soluzioni e la
soluzione che riceve più punteggi è la decisione
finale
• Usata anche per identificare punti di forza o di debolezza
di varie alternative
Procedura standard
1.Introduzione: il facilitatore dà il benvenuto ai
partecipanti e spiega obiettivo e procedura
2.Generazione delle idee: il facilitatore
distribuisce un foglio con una domanda e chiede
di scrivere tutte le idee che vengono in mente.
Non si parla con altri. 5-10’
3.Condivisione: il facilitatore invita a condividere
attraverso un giro. Scrive ogni idea sulla lavagna
a fogli usando le parole dei partecipanti. No
dibattito. Si chiede ai partecipanti di scrivere
altre idee che possono essere emerse. 15-30’
Procedura standard
4. Discussione di gruppo: si invita i
partecipanti a chiedere spiegazioni o
chiarimenti sulle idee che hanno prodotti i
colleghi.
Discussione neutrale, no giudizi o critiche.
Nessuna idea eliminata ma si può
raggruppare in categorie o eliminare idee
sovrapponibili. 30-40’
5. Votazione e ordinamento: si procede a
votare e poi si mette in ordine
La tecnica Delphi e la
tecnica dei Gruppi Nominali
Prof. Luca Pietrantoni
Università di Bologna
luca.pietrantoni@unibo.it

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La tecnica delphi e la tecnica dei gruppi nominali

  • 1. La tecnica Delphi e la tecnica dei Gruppi Nominali Prof. Luca Pietrantoni Università di Bologna luca.pietrantoni@unibo.it
  • 3. Tecnica Delphi • sviluppato a metà degli anni ’50 dalla Rand Corporation come strumento di previsione scientifica e tecnologica • dalla città dell’antica Grecia, Delphi ove si credeva che l’oracolo di Apollo avesse l’abilità di predire il futuro • metodo per prendere decisioni di gruppo in condizioni di incertezza • processo iterativo
  • 4. Obiettivo della tecnica Delphi • combinare l’opinione di esperti facilitando lo scambio di idee e informazioni • permettere ad ogni partecipante di avere un eguale peso decisionale, prevenendo i preconcetti dovuti a posizione, status o personalità
  • 5. Premesse • un gruppo di esperti è meglio di un singolo esperto quando non è disponibile una conoscenza accurata su un argomento • diversamente dai focus group, i partecipanti non interagiscono ma sono dati loro i feedback degli altri rispondenti dopo una serie di domande • caratteristiche: – anonimato delle risposte – risposta di tutti i membri del gruppo – convergenza verso un consenso
  • 6. Fasi della tecnica Delphi • Fase preliminare (gruppo di coordinamento che definisce il problema e sceglie il panel di esperti - numero di esperti compreso fra 10 e 40) • Preparazione, distribuzione del questionario (“primo round”) • Analizzare le risposte del questionario • Se non è raggiunto il consenso, fornire le risposte e preparare il “secondo round”
  • 7.
  • 8. Ambiti di utilizzo • applicata a studi di tipo economico • a partire dagli anni ’70 popolare in ambito medico: – per l’implementazione di linee guida – per lo sviluppo di indicatori di qualità
  • 9. Consenso raggiunto ed evidenze • le conclusioni del panel, anche se ottenute con un elevato grado di consenso, non sono necessariamente quelle corrette • rigoroso confronto con i dati della letteratura • completa review della letteratura e discussione sulle aree di incertezza o di discordanza fra gli studi, sulle quali il panel dovrà esprimere il proprio giudizio
  • 10. Metodi per definire il consenso • «buon consenso» quando la dispersione delle risposte è ridotta • possibile anche la distribuzione bimodale, espressione di due forti opposte opinioni • esempio metodi dei terzili: – aggregare le risposte in terzili (1-3= disaccordo; 4-6= accordo neutro; 7-9: accordo) – “buon consenso” quando il 55% delle risposte cade entro uno dei terzili considerati (quindi il panel è d’accordo, in disaccordo o neutrale) – In caso di “scarso consenso”, non c’è raccomandazione condivisa
  • 12. Nominal group technique (NGT) • Metodo di presa di decisione con gruppo di diversa numerosità • Desiderio di prendere una decisione rapidamente in cui si vota e si vuole prendere in considerazione opinioni altrui • Ogni membro esprime la sua visione della soluzione del problema • Diversità porta a creazione di idee ibride che in genere sono migliori • Metodo di base: si votano le migliori soluzioni e la soluzione che riceve più punteggi è la decisione finale • Usata anche per identificare punti di forza o di debolezza di varie alternative
  • 13. Procedura standard 1.Introduzione: il facilitatore dà il benvenuto ai partecipanti e spiega obiettivo e procedura 2.Generazione delle idee: il facilitatore distribuisce un foglio con una domanda e chiede di scrivere tutte le idee che vengono in mente. Non si parla con altri. 5-10’ 3.Condivisione: il facilitatore invita a condividere attraverso un giro. Scrive ogni idea sulla lavagna a fogli usando le parole dei partecipanti. No dibattito. Si chiede ai partecipanti di scrivere altre idee che possono essere emerse. 15-30’
  • 14. Procedura standard 4. Discussione di gruppo: si invita i partecipanti a chiedere spiegazioni o chiarimenti sulle idee che hanno prodotti i colleghi. Discussione neutrale, no giudizi o critiche. Nessuna idea eliminata ma si può raggruppare in categorie o eliminare idee sovrapponibili. 30-40’ 5. Votazione e ordinamento: si procede a votare e poi si mette in ordine
  • 15. La tecnica Delphi e la tecnica dei Gruppi Nominali Prof. Luca Pietrantoni Università di Bologna luca.pietrantoni@unibo.it