SlideShare a Scribd company logo
47                   i dossier
                     www.freefoundation.com



            RIFORMA DEL
            MERCATO DEL LAVORO:
            A CHE PUNTO È LA NOTTE?

19 marzo 2012          a cura di Renato Brunetta
RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: LO STATO
    DELL’ARTE – 19 MARZO 2012
2



       Sulla riforma del mercato del lavoro, le posizioni del governo
        non sono del tutto definite e continuano a mutare in relazione
        ai colloqui con le parti sociali;
       Nel complesso emergono 5 ordini di problemi:
        1. riforma dell’articolo18;
        2. aumento del costo del lavoro per artigiani e commercianti;
        3. appesantimento della regolazione delle tipologie
             contrattuali, a partire dall’apprendistato;
        4. ammortizzatori sociali;
        5. tipologie contrattuali flessibili.
RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: LO STATO
    DELL’ARTE – 19 MARZO 2012
3



       Tutto nasce dall’obiettivo, sollecitato in sede europea, di
        favorire la propensione ad intraprendere e ad assumere in un
        tempo di aspettative incerte;
       A questo scopo si ipotizzano deregolamentazioni compensate
        da migliore protezione dei disoccupati, soprattutto in termini di
        servizi al reimpiego;
       Sarebbe paradossale un esito in termini di maggiore
        regolazione e maggiore costo del lavoro soprattutto in quelle
        piccole imprese che costituiscono la fonte principale della
        crescita occupazionale.
1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
4



       La riforma dell’articolo 18 è attesa dai mercati finanziari e
        dalla Commissione Europea in quanto è espressione della
        capacità del Paese di dare un segnale credibile di
        discontinuità rispetto a un antico blocco ideologico che ha
        sempre limitato la propensione ad assumere;
       Dal Financial Times del 18 marzo 2012: “Monti dovrebbe […]
        rendere più agevole per le imprese i licenziamenti […]; gli
        investitori stanno monitorando strettamente la riforma del
        mercato del lavoro e Monti ha un’opportunità unica di sradicare
        una delle più profonde ragioni della bassa crescita italiana”.
1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
5



       Due esperienze ci dicono dell’utilità e della non pericolosità
        della riforma:
        1. il blocco della scala mobile nel 1984 ebbe effetti sia
            diretti sia, soprattutto, indotti in quanto determinò vitalità
            diffusa nel Paese. Ogni giorno verifichiamo che nell’oltre
            90% delle imprese sotto i 15 dipendenti (per un totale di
            lavoratori pari a circa il 40% del totale), ove non si
            applica l’articolo 18, non si registra alcuna attitudine al
            licenziamento facile;
1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
6



     2. la riforma o è sostanziale o non ha senso perché, nel
        secondo caso, produrrebbe ansietà e contestazioni
        nell’estrema sinistra senza avere il vantaggio di accrescere
        la propensione ad intraprendere e ad assumere in un
        tempo di aspettative incerte. Da notizie incerte pare che il
        ministro Fornero stia ipotizzando soluzioni diverse per i
        licenziamenti economici e per quelli disciplinari. A ciò si
        aggiungerebbero 2 modeste innovazioni sul risarcimento
        (le mensilità del tempo non lavorato), che non potrebbe
        superare i 24 mesi, e sul processo.
1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
7



       Proposte:
        a) adeguato indennizzo per i licenziamenti sia economici sia
            disciplinari e reintegrazione solo per quelli discriminatori. Il
            rinvio della scelta della sanzione al magistrato, in ragione
            della sfavorevole giurisprudenza, non sarebbe sostanziale.
            Almeno una delle due tipologie di licenziamento, ove
            illegittimo, dovrebbe essere sanzionata con il solo
            indennizzo;
1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18
8



     b) procedura modellata sull’articolo 28 dello Statuto dei
        Lavoratori per ottenere un processo rapido;
     c) applicazione della legge (del governo Berlusconi)
        sull’arbitrato per la quale, non essendosi prodotto
        l’accordo tra le parti a causa del veto della CGIL, è
        necessario un decreto del Ministro del Lavoro.
2. AUMENTO DEL COSTO DEL LAVORO PER
    ARTIGIANI E COMMERCIANTI
9



       La riforma degli ammortizzatori sociali non deve produrre un
        aumento del costo del lavoro, soprattutto per artigiani e
        commercianti, in un tempo già difficile per questi settori;
       Posto questo vincolo, il governo può lasciare inalterati i vari
        livelli di contribuzione o gradualmente avvicinare le
        contribuzioni alle prestazioni, posto che quasi sempre i
        lavoratori pagano più di quello che ricevono (da qui diversi
        spazi di rimodulazione);
2. AUMENTO DEL COSTO DEL LAVORO PER
     ARTIGIANI E COMMERCIANTI
10



        Ancor meno il governo dovrebbe, come ha ipotizzato, ridurre
         le contribuzioni dell’industria ed alzare quelle del commercio e
         dell’artigianato;
        Questi settori hanno annunciato che cancellerebbero i contratti
         di lavoro se costretti ad un prelievo maggiore (si ipotizzano
         una tassa sui licenziamenti, un’ulteriore maggiore contribuzione
         sui contratti a termine, ecc.).
3. APPESANTIMENTO DELLA REGOLAZIONE
     DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
11



        Il governo ha presentato un documento nel quale si
         appesantisce la regolazione dei contratti. Gravissimo è il caso
         dell’apprendistato. Il governo Berlusconi aveva prodotto
         recentemente una riforma sulla base di un accordo unanime
         tra Stato, Regioni e parti sociali tutte. Non si deve modificare!
        La detassazione al 10% e la riduzione degli oneri contributivi
         sul salario determinato dagli accordi aziendali devono essere
         prorogate e, possibilmente, condotte a regola permanente. Lo
         sviluppo della contrattazione aziendale corrisponde ad un
         altro punto delle raccomandazioni europee.
4. AMMORTIZZATORI SOCIALI
12



        Con la riforma “Fornero” pagano troppo le PMI, che subiscono
         un aggravio dei costi vicino al 2% (secondo un calcolo di Rete
         Imprese Italia, alle aziende con meno di 15 dipendenti la
         riforma costerebbe 1,2 miliardi all’anno);
        La bozza Fornero prevede che all’assicurazione sociale
         contribuiscano anche le PMI, che fino ad oggi non
         concorrevano al fondo per la Cassa Integrazione Guadagni,
         con un’aliquota dell’1,3% che può salire fino al 2,7% in caso
         di contratti precari;
        Troppo presto far scattare già dal 2015 il nuovo sistema:
         sarebbe meglio farlo slittare al 2017 perché in tempi di crisi i
         costi non sarebbero sostenibili per le imprese.
5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI
13



        Tra il 1997 e il 2007, le tipologie contrattuali flessibili, pur in
         presenza di una modesta dinamica di crescita del PIL, hanno
         consentito di dimezzare la disoccupazione e di aumentare
         l’occupazione giovanile;
        Secondo quanto potrebbe prevedere l’attuale riforma, invece,
         calerà una coltre di sospetto, una presunzione di illegittimità:
         per potersi avvalere di queste forme di impiego, fino ad ora
         riconosciute dalla Legge, le imprese saranno sottoposte alla
         vigilanza degli ispettori del lavoro e dell’INPS e all’ultima
         parola dei giudici, i quali potranno in ogni momento
         sanzionare i comportamenti dei datori di lavoro, stabilizzando
         automaticamente i rapporti flessibili.
5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI
14



        I datori di lavoro saranno costretti a subire una sorta di
         inversione dell’onere della prova: dovranno essere loro a
         dimostrare la regolarità di rapporti altrimenti ritenuti elusivi di
         quel contratto di lavoro a tempo indeterminato assunto ed
         indicato come condizione di lavoro normale e prevalente;
        Nessuna traccia, nella riforma, di un eventuale potenziamento
         degli strumenti di certificazione dei rapporti di lavoro, allo
         scopo di dare alle imprese affidamenti sulla correttezza delle
         modalità di assunzione e di fornire garanzie di regolarità ai
         lavoratori;
        Era, quella della certificazione, un’intuizione importante di
         Marco Biagi.
5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI
15



        Proposte:
          apprendistato: confermare il quadro di agevolazioni
           contributive per l’assunzione di apprendisti e rafforzare le
           agevolazioni già previste per trasformare il rapporto di
           lavoro alla fine del periodo di apprendistato;
          contratti a tempo determinato: non possono essere gravati
           da costi ulteriori, che finirebbero per ridurre la possibilità di
           cercare lavoro (secondo Rete Imprese Italia i contratti a
           tempo determinato, dopo l’eventuale riforma, diverrebbero
           più onerosi di 400 euro all’anno per dipendente);
5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI
16



       contratti di inserimento: rafforzarli per favorire
        l’occupazione di donne e di over 55;
       contratti a tempo parziale: confermare l’attuale assetto;

       lavoro a chiamata: confermare l’attuale assetto e, al
        massimo, ipotizzare un percorso di manutenzione per
        evitare distorsioni e abusi;
       voucher: favorisce l’occupazione di studenti e pensionati.
        Confermare e, al massimo, ipotizzare un percorso di
        manutenzione;
       collaborazione a progetto: evitare campagne ideologiche.
        Sarebbe errato sia irrigidire la definizione del “progetto”
        sia far aumentare troppo i contributi previdenziali.
L’OPINIONE DI MICHELE TIRABOSCHI
17



        Con la riforma del mercato del lavoro si fa un passo avanti sulla
         flessibilità in uscita (i licenziamenti), anche se importando in Italia
         un modello tedesco rischia di non funzionare per via della
         lunghezza della nostra macchina giudiziaria, ma due indietro sulla
         flessibilità in entrata rispetto alle conquiste della Legge Biagi;
        La piaga italiana non è l’uso dei contratti a termine bensì il lavoro
         sommerso, che riguarda il 25% dell’economia. Irrigidire l’uso delle
         tipologie atipiche, come fa questa riforma, rischia di ridurre
         l’occupazione stabile aumentando quella in nero;
        Marco Biagi avrebbe visto con diffidenza l’impianto universalistico
         degli ammortizzatori sociali, che finisce per cancellare la grande
         esperienza sussidiaria degli enti bilaterali.
                                                          La Stampa, 19 marzo 2012
L’OPINIONE DI FRANCO DE BENEDETTI
18



        Nella riforma “Fornero”, sulla flessibilità in uscita sembra
         ormai accettato il principio che per il posto di lavoro non
         vale una sorta di diritto di proprietà, ma il diritto al
         risarcimento; si vedrà se effettivamente l’intervento del
         magistrato sarà limitato ai casi di licenziamenti disciplinari;
        Il rischio è che, cacciato il magistrato dalla porta, rientri dalla
         finestra come ispettore INPS, specie con riferimento ai controlli
         sulle forme contrattuali che non sono a tempo indeterminato.
         Se passasse lo scambio perverso tra flessibilità in uscita e
         rigidità in entrata, sarebbe un disastro per lavoratori e
         aziende.
                                                 Corriere della Sera, 19 marzo 2012
RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: COME
     CI SIAMO ARRIVATI E PERCHÈ
19



        Cosa ci chiede l’Europa
          La lettera della BCE all’Italia del 5 agosto 2011

          La lettera dell’Italia al Consiglio e alla Commissione
           Europea del 26 ottobre 2011
          Le 39 domande di chiarimento della Commissione Europea
           all’agenda Europa
          Le risposte del Governo Berlusconi alle 39 domande
COSA CI CHIEDE L’EUROPA
20



        Con la lettera inviata al Governo italiano il 5 agosto 2011, la
         Banca Centrale Europea ha segnalato l’esigenza di interventi
         di modernizzazione del mercato del lavoro;
        Il Governo ha risposto alla richiesta con un articolato
         paragrafo della lettera inviata dal Presidente Berlusconi ai
         Presidenti del Consiglio e della Commissione Europea il 26
         ottobre 2011;
        L’Europa ha chiesto all’Italia ulteriori chiarimenti con 5
         domande specifiche inviate all’esecutivo, cui è seguita
         tempestiva e puntuale risposta.
LA LETTERA DELLA BCE ALL’ITALIA
     DEL 5 AGOSTO 2011
21



        La lettera della BCE all’Italia del 5 agosto 2011:
     “C’è l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale
     collettiva, permettendo accordi a livello di impresa in modo da ritagliare i
     salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e
     rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.
     L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni
     industriali si muove in questa direzione.
     Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano
     l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di
     assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il
     mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle
     risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi”.
LA LETTERA DELL’ITALIA AL CONSIGLIO E ALLA
     COMMISSIONE EUROPEA DEL 26 OTTOBRE 2011
22



        La lettera dell’Italia al Consiglio e alla Commissione Europea del
         26 ottobre 2011:
          “Il Governo si impegna ad approvare entro il 2011 interventi
           rivolti a favorire l'occupazione giovanile e femminile attraverso
           la promozione di:
             contratti di apprendistato contrastando le forme improprie di
              lavoro dei giovani;
             rapporti di lavoro a tempo parziale e di contratti di
              inserimento delle donne nel mercato del lavoro;
             credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle
              aree più svantaggiate.
LA LETTERA DELL’ITALIA AL CONSIGLIO E ALLA
     COMMISSIONE EUROPEA DEL 26 OTTOBRE 2011
23



          Entro maggio 2012 l’esecutivo approverà una riforma della
           legislazione del lavoro:
             funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle
              esigenze di efficienza dell’impresa anche attraverso una nuova
              regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei
              contratti di lavoro a tempo indeterminato;
             più     stringenti    condizioni   nell'uso    dei    «contratti
              parasubordinati», dato che tali contratti sono spesso utilizzati
              per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma
              sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro
              subordinato”.
LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA
     COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA
24



        Le 39 domande di chiarimento della Commissione Europea
         all’agenda Europa:
         “17. Quali misure concrete sta prendendo in considerazione il governo
              per promuovere l’occupazione dei giovani e l’occupazione
              femminile? Il governo sta prendendo in considerazione di
              intervenire nell’ambito degli accordi e dei contratti esistenti o sta
              programmando di introdurne di nuovi? In questo caso, che tipo di
              accordi e contratti prevede di introdurre?
         18. Come funzionerà il “credito fiscale per le imprese che offrono
              lavoro nelle aree più svantaggiate”? Quali aziende ne avrebbero
              diritto? Si tratterebbe di una misura temporanea o permanente?
LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA
     COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA
25



      19. Per quanto riguarda le previste “nuove norme di
          licenziamento per ragioni economiche nei contratti di
          assunzione a tempo indefinito”, interesserebbero la legge
          che dispone licenziamenti individuali o collettivi? Quali parti
          della legge il governo sta pensando di rivedere e
          correggere, e in quale modo? In quali modi concreti la
          nuova legislazione contribuirà ad affrontare la
          segmentazione del mondo del lavoro tra lavoratori a tempo
          indefinito protetti e lavoratori precari? E a questo
          proposito, esistono piani volti a ridurre l’alto numero (46)
          delle tipologie di contratto di lavoro oggi esistenti?
LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA
     COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA
26



      20. La prevista applicazione di condizioni più rigide nell’uso di
          contratti parasubordinati implica cambiamenti dei tassi di
          contribuzione all’assistenza sanitaria-sociale o anche alle leggi
          sul lavoro? Se si prevedono cambiamenti anche in questi ultimi,
          saranno graditi ulteriori dettagli sulle revisioni specifiche che il
          governo intende introdurre.
      21. Nella dichiarazione del summit dei paesi dell’euro del 26 ottobre
          2011 si parla espressamente di “impegno […] a rivedere il
          sistema dei sussidi di disoccupazione oggi molto frammentario
          entro la fine del 2011, prendendo in considerazione i vincoli di
          budget”, ma di questo non si fa parola nella lettera. Quali
          intenzioni ha dunque il governo italiano a questo proposito?”
LE RISPOSTE DEL GOVERNO BERLUSCONI
     ALLE 39 DOMANDE
27



        Le risposte del Governo alle domande 17-21 sul mercato del
         lavoro:
         “Durante la crisi, il tasso di disoccupazione è rimasto ragionevolmente
         basso grazie alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) e altri regimi di
         sostegno al reddito che hanno tenuto il tasso di disoccupazione al di
         sotto della media UE.
         Contratti di apprendistato sono previsti al fine di favorire
         l’occupazione giovanile.
         Il Governo ha già presentato alle parti sociali il nuovo «Statuto dei
         Lavori» introducendo l’art. 8 nella manovra di agosto 2011 che
         consente ai partner sociali a livello di impresa di derogare alcune
         norme del lavoro, comprese le norme sul licenziamento”.

More Related Content

Similar to La riforma del mercato del lavoro

Jobs act-completo-light
Jobs act-completo-lightJobs act-completo-light
Jobs act-completo-light
Davide Segat
 
Nota cgil testo commissione 2
Nota cgil testo commissione 2Nota cgil testo commissione 2
Nota cgil testo commissione 2Fabio Bolo
 
Comunicato segr 25 maggio
Comunicato segr 25 maggioComunicato segr 25 maggio
Comunicato segr 25 maggioFabio Bolo
 
Approvazione definitiva per il jobs act
Approvazione definitiva per il jobs actApprovazione definitiva per il jobs act
Approvazione definitiva per il jobs act
Paolo Soro
 
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di RenziTutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Forza Italia - Veneto
 
Jobs act-completo-light
Jobs act-completo-lightJobs act-completo-light
Jobs act-completo-light
Davide Segat
 
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumere
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumereRegole e costi piu' certi per chi vuole assumere
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumere
Maria Cristina Circhetta
 
Occupazione il grande inganno
Occupazione   il grande ingannoOccupazione   il grande inganno
Occupazione il grande inganno
Paolo Soro
 
Proposta di sanatoria ex ctd 2
Proposta di sanatoria ex ctd   2Proposta di sanatoria ex ctd   2
Proposta di sanatoria ex ctd 2Fabio Bolo
 
Rappresentanza, contrattazione e partecipazione
Rappresentanza, contrattazione e partecipazioneRappresentanza, contrattazione e partecipazione
Rappresentanza, contrattazione e partecipazione
LibertaEguale
 
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoroGuida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
Luca Mengoni
 
L’intesa del 4 febbraio 2011
L’intesa del 4 febbraio 2011L’intesa del 4 febbraio 2011
L’intesa del 4 febbraio 2011
cisl funzione pubblica
 
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.Giovanni Rubin
 
Jobs act. A che punto è la notte
Jobs act. A che punto è la notteJobs act. A che punto è la notte
Jobs act. A che punto è la notte
Forza Italia - Veneto
 
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acqua
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acquaIpotesi piattaforma CCNL gas-acqua
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acqua
AbCisl Napoli
 
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in AppaltoIpotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
Fisac-Cgil Varese
 
Jobs actbookdef
Jobs actbookdefJobs actbookdef
Jobs actbookdef
ilfattoquotidiano.it
 
Contratto poste 22 2 2016
Contratto poste 22 2 2016Contratto poste 22 2 2016
Contratto poste 22 2 2016
Fabio Bolo
 
Sciopero 28sett12&sr
Sciopero 28sett12&srSciopero 28sett12&sr
Sciopero 28sett12&sr
Monica de Simone
 

Similar to La riforma del mercato del lavoro (20)

Jobs act-completo-light
Jobs act-completo-lightJobs act-completo-light
Jobs act-completo-light
 
Nota cgil testo commissione 2
Nota cgil testo commissione 2Nota cgil testo commissione 2
Nota cgil testo commissione 2
 
Comunicato segr 25 maggio
Comunicato segr 25 maggioComunicato segr 25 maggio
Comunicato segr 25 maggio
 
Approvazione definitiva per il jobs act
Approvazione definitiva per il jobs actApprovazione definitiva per il jobs act
Approvazione definitiva per il jobs act
 
Convegno Job Act - avv. andrea marinelli
Convegno Job Act - avv. andrea marinelliConvegno Job Act - avv. andrea marinelli
Convegno Job Act - avv. andrea marinelli
 
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di RenziTutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
Tutti i trucchi della legge di stabilita' di Renzi
 
Jobs act-completo-light
Jobs act-completo-lightJobs act-completo-light
Jobs act-completo-light
 
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumere
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumereRegole e costi piu' certi per chi vuole assumere
Regole e costi piu' certi per chi vuole assumere
 
Occupazione il grande inganno
Occupazione   il grande ingannoOccupazione   il grande inganno
Occupazione il grande inganno
 
Proposta di sanatoria ex ctd 2
Proposta di sanatoria ex ctd   2Proposta di sanatoria ex ctd   2
Proposta di sanatoria ex ctd 2
 
Rappresentanza, contrattazione e partecipazione
Rappresentanza, contrattazione e partecipazioneRappresentanza, contrattazione e partecipazione
Rappresentanza, contrattazione e partecipazione
 
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoroGuida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
Guida nidil-cgil riforma mercato del lavoro
 
L’intesa del 4 febbraio 2011
L’intesa del 4 febbraio 2011L’intesa del 4 febbraio 2011
L’intesa del 4 febbraio 2011
 
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
Transazione fiscale ai sensi dell'art. 182-ter L.F.
 
Jobs act. A che punto è la notte
Jobs act. A che punto è la notteJobs act. A che punto è la notte
Jobs act. A che punto è la notte
 
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acqua
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acquaIpotesi piattaforma CCNL gas-acqua
Ipotesi piattaforma CCNL gas-acqua
 
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in AppaltoIpotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
Ipotesi di piattaforma CCNL Agenzie Assicurative in Appalto
 
Jobs actbookdef
Jobs actbookdefJobs actbookdef
Jobs actbookdef
 
Contratto poste 22 2 2016
Contratto poste 22 2 2016Contratto poste 22 2 2016
Contratto poste 22 2 2016
 
Sciopero 28sett12&sr
Sciopero 28sett12&srSciopero 28sett12&sr
Sciopero 28sett12&sr
 

More from pdl-approfondimenti

PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
PDL Rendiconto dell'esercizio 2022PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2021
Rendiconto dell'esercizio 2021Rendiconto dell'esercizio 2021
Rendiconto dell'esercizio 2021
pdl-approfondimenti
 
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2019
Rendiconto dell'esercizio 2019Rendiconto dell'esercizio 2019
Rendiconto dell'esercizio 2019
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2018
 Rendiconto dell'esercizio 2018 Rendiconto dell'esercizio 2018
Rendiconto dell'esercizio 2018
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2017
 Rendiconto dell'esercizio 2017 Rendiconto dell'esercizio 2017
Rendiconto dell'esercizio 2017
pdl-approfondimenti
 
PDL rendiconto dell'esercizio 2016
PDL rendiconto dell'esercizio 2016PDL rendiconto dell'esercizio 2016
PDL rendiconto dell'esercizio 2016
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2015
Rendiconto dell'esercizio 2015Rendiconto dell'esercizio 2015
Rendiconto dell'esercizio 2015
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell'esercizio 2014
Rendiconto dell'esercizio 2014Rendiconto dell'esercizio 2014
Rendiconto dell'esercizio 2014
pdl-approfondimenti
 
Rendiconto dell’esercizio 2013
Rendiconto dell’esercizio 2013Rendiconto dell’esercizio 2013
Rendiconto dell’esercizio 2013pdl-approfondimenti
 
“DIRITTI MEDIASET”: UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE
“DIRITTI MEDIASET”:UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE“DIRITTI MEDIASET”:UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE
“DIRITTI MEDIASET”: UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILEpdl-approfondimenti
 
405 tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva
405   tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva405   tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva
405 tutto quello che avreste voluto sapere sull'ivapdl-approfondimenti
 
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall uepdl-approfondimenti
 
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2pdl-approfondimenti
 
388 così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla
388   così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla388   così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla
388 così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarlapdl-approfondimenti
 
108 istat.-rapporto-annuale-2103
108 istat.-rapporto-annuale-2103108 istat.-rapporto-annuale-2103
108 istat.-rapporto-annuale-2103pdl-approfondimenti
 
La-vera-storia-dellaumento-dellIVA
La-vera-storia-dellaumento-dellIVALa-vera-storia-dellaumento-dellIVA
La-vera-storia-dellaumento-dellIVApdl-approfondimenti
 
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVA
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVAGli-effetti-economici-dellaumento-dellIVA
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVApdl-approfondimenti
 

More from pdl-approfondimenti (20)

PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
PDL Rendiconto dell'esercizio 2022PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
PDL Rendiconto dell'esercizio 2022
 
Rendiconto dell'esercizio 2021
Rendiconto dell'esercizio 2021Rendiconto dell'esercizio 2021
Rendiconto dell'esercizio 2021
 
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
Pdl rendiconto dell'esercizio 2020
 
Rendiconto dell'esercizio 2019
Rendiconto dell'esercizio 2019Rendiconto dell'esercizio 2019
Rendiconto dell'esercizio 2019
 
Rendiconto dell'esercizio 2018
 Rendiconto dell'esercizio 2018 Rendiconto dell'esercizio 2018
Rendiconto dell'esercizio 2018
 
Rendiconto dell'esercizio 2017
 Rendiconto dell'esercizio 2017 Rendiconto dell'esercizio 2017
Rendiconto dell'esercizio 2017
 
PDL rendiconto dell'esercizio 2016
PDL rendiconto dell'esercizio 2016PDL rendiconto dell'esercizio 2016
PDL rendiconto dell'esercizio 2016
 
Rendiconto dell'esercizio 2015
Rendiconto dell'esercizio 2015Rendiconto dell'esercizio 2015
Rendiconto dell'esercizio 2015
 
Rendiconto dell'esercizio 2014
Rendiconto dell'esercizio 2014Rendiconto dell'esercizio 2014
Rendiconto dell'esercizio 2014
 
Copertine fi
Copertine fiCopertine fi
Copertine fi
 
Rendiconto dell’esercizio 2013
Rendiconto dell’esercizio 2013Rendiconto dell’esercizio 2013
Rendiconto dell’esercizio 2013
 
“DIRITTI MEDIASET”: UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE
“DIRITTI MEDIASET”:UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE“DIRITTI MEDIASET”:UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE
“DIRITTI MEDIASET”: UN PROCESSO ASSURDO E RISIBILE
 
405 tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva
405   tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva405   tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva
405 tutto quello che avreste voluto sapere sull'iva
 
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue
400 le-conseguenze-di-uneventuale-uscita-del-regno-unito-dall ue
 
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2
399 ineleggibilità-cosa-dice-la-legge-2
 
398 imu-dossier-2
398 imu-dossier-2398 imu-dossier-2
398 imu-dossier-2
 
388 così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla
388   così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla388   così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla
388 così l'imu ha sottratto 17 miliardi al paese. e' l'ora di eliminarla
 
108 istat.-rapporto-annuale-2103
108 istat.-rapporto-annuale-2103108 istat.-rapporto-annuale-2103
108 istat.-rapporto-annuale-2103
 
La-vera-storia-dellaumento-dellIVA
La-vera-storia-dellaumento-dellIVALa-vera-storia-dellaumento-dellIVA
La-vera-storia-dellaumento-dellIVA
 
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVA
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVAGli-effetti-economici-dellaumento-dellIVA
Gli-effetti-economici-dellaumento-dellIVA
 

La riforma del mercato del lavoro

  • 1. 47 i dossier www.freefoundation.com RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: A CHE PUNTO È LA NOTTE? 19 marzo 2012 a cura di Renato Brunetta
  • 2. RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: LO STATO DELL’ARTE – 19 MARZO 2012 2  Sulla riforma del mercato del lavoro, le posizioni del governo non sono del tutto definite e continuano a mutare in relazione ai colloqui con le parti sociali;  Nel complesso emergono 5 ordini di problemi: 1. riforma dell’articolo18; 2. aumento del costo del lavoro per artigiani e commercianti; 3. appesantimento della regolazione delle tipologie contrattuali, a partire dall’apprendistato; 4. ammortizzatori sociali; 5. tipologie contrattuali flessibili.
  • 3. RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: LO STATO DELL’ARTE – 19 MARZO 2012 3  Tutto nasce dall’obiettivo, sollecitato in sede europea, di favorire la propensione ad intraprendere e ad assumere in un tempo di aspettative incerte;  A questo scopo si ipotizzano deregolamentazioni compensate da migliore protezione dei disoccupati, soprattutto in termini di servizi al reimpiego;  Sarebbe paradossale un esito in termini di maggiore regolazione e maggiore costo del lavoro soprattutto in quelle piccole imprese che costituiscono la fonte principale della crescita occupazionale.
  • 4. 1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 4  La riforma dell’articolo 18 è attesa dai mercati finanziari e dalla Commissione Europea in quanto è espressione della capacità del Paese di dare un segnale credibile di discontinuità rispetto a un antico blocco ideologico che ha sempre limitato la propensione ad assumere;  Dal Financial Times del 18 marzo 2012: “Monti dovrebbe […] rendere più agevole per le imprese i licenziamenti […]; gli investitori stanno monitorando strettamente la riforma del mercato del lavoro e Monti ha un’opportunità unica di sradicare una delle più profonde ragioni della bassa crescita italiana”.
  • 5. 1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 5  Due esperienze ci dicono dell’utilità e della non pericolosità della riforma: 1. il blocco della scala mobile nel 1984 ebbe effetti sia diretti sia, soprattutto, indotti in quanto determinò vitalità diffusa nel Paese. Ogni giorno verifichiamo che nell’oltre 90% delle imprese sotto i 15 dipendenti (per un totale di lavoratori pari a circa il 40% del totale), ove non si applica l’articolo 18, non si registra alcuna attitudine al licenziamento facile;
  • 6. 1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 6 2. la riforma o è sostanziale o non ha senso perché, nel secondo caso, produrrebbe ansietà e contestazioni nell’estrema sinistra senza avere il vantaggio di accrescere la propensione ad intraprendere e ad assumere in un tempo di aspettative incerte. Da notizie incerte pare che il ministro Fornero stia ipotizzando soluzioni diverse per i licenziamenti economici e per quelli disciplinari. A ciò si aggiungerebbero 2 modeste innovazioni sul risarcimento (le mensilità del tempo non lavorato), che non potrebbe superare i 24 mesi, e sul processo.
  • 7. 1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 7  Proposte: a) adeguato indennizzo per i licenziamenti sia economici sia disciplinari e reintegrazione solo per quelli discriminatori. Il rinvio della scelta della sanzione al magistrato, in ragione della sfavorevole giurisprudenza, non sarebbe sostanziale. Almeno una delle due tipologie di licenziamento, ove illegittimo, dovrebbe essere sanzionata con il solo indennizzo;
  • 8. 1. LA RIFORMA DELL’ARTICOLO 18 8 b) procedura modellata sull’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori per ottenere un processo rapido; c) applicazione della legge (del governo Berlusconi) sull’arbitrato per la quale, non essendosi prodotto l’accordo tra le parti a causa del veto della CGIL, è necessario un decreto del Ministro del Lavoro.
  • 9. 2. AUMENTO DEL COSTO DEL LAVORO PER ARTIGIANI E COMMERCIANTI 9  La riforma degli ammortizzatori sociali non deve produrre un aumento del costo del lavoro, soprattutto per artigiani e commercianti, in un tempo già difficile per questi settori;  Posto questo vincolo, il governo può lasciare inalterati i vari livelli di contribuzione o gradualmente avvicinare le contribuzioni alle prestazioni, posto che quasi sempre i lavoratori pagano più di quello che ricevono (da qui diversi spazi di rimodulazione);
  • 10. 2. AUMENTO DEL COSTO DEL LAVORO PER ARTIGIANI E COMMERCIANTI 10  Ancor meno il governo dovrebbe, come ha ipotizzato, ridurre le contribuzioni dell’industria ed alzare quelle del commercio e dell’artigianato;  Questi settori hanno annunciato che cancellerebbero i contratti di lavoro se costretti ad un prelievo maggiore (si ipotizzano una tassa sui licenziamenti, un’ulteriore maggiore contribuzione sui contratti a termine, ecc.).
  • 11. 3. APPESANTIMENTO DELLA REGOLAZIONE DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI 11  Il governo ha presentato un documento nel quale si appesantisce la regolazione dei contratti. Gravissimo è il caso dell’apprendistato. Il governo Berlusconi aveva prodotto recentemente una riforma sulla base di un accordo unanime tra Stato, Regioni e parti sociali tutte. Non si deve modificare!  La detassazione al 10% e la riduzione degli oneri contributivi sul salario determinato dagli accordi aziendali devono essere prorogate e, possibilmente, condotte a regola permanente. Lo sviluppo della contrattazione aziendale corrisponde ad un altro punto delle raccomandazioni europee.
  • 12. 4. AMMORTIZZATORI SOCIALI 12  Con la riforma “Fornero” pagano troppo le PMI, che subiscono un aggravio dei costi vicino al 2% (secondo un calcolo di Rete Imprese Italia, alle aziende con meno di 15 dipendenti la riforma costerebbe 1,2 miliardi all’anno);  La bozza Fornero prevede che all’assicurazione sociale contribuiscano anche le PMI, che fino ad oggi non concorrevano al fondo per la Cassa Integrazione Guadagni, con un’aliquota dell’1,3% che può salire fino al 2,7% in caso di contratti precari;  Troppo presto far scattare già dal 2015 il nuovo sistema: sarebbe meglio farlo slittare al 2017 perché in tempi di crisi i costi non sarebbero sostenibili per le imprese.
  • 13. 5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI 13  Tra il 1997 e il 2007, le tipologie contrattuali flessibili, pur in presenza di una modesta dinamica di crescita del PIL, hanno consentito di dimezzare la disoccupazione e di aumentare l’occupazione giovanile;  Secondo quanto potrebbe prevedere l’attuale riforma, invece, calerà una coltre di sospetto, una presunzione di illegittimità: per potersi avvalere di queste forme di impiego, fino ad ora riconosciute dalla Legge, le imprese saranno sottoposte alla vigilanza degli ispettori del lavoro e dell’INPS e all’ultima parola dei giudici, i quali potranno in ogni momento sanzionare i comportamenti dei datori di lavoro, stabilizzando automaticamente i rapporti flessibili.
  • 14. 5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI 14  I datori di lavoro saranno costretti a subire una sorta di inversione dell’onere della prova: dovranno essere loro a dimostrare la regolarità di rapporti altrimenti ritenuti elusivi di quel contratto di lavoro a tempo indeterminato assunto ed indicato come condizione di lavoro normale e prevalente;  Nessuna traccia, nella riforma, di un eventuale potenziamento degli strumenti di certificazione dei rapporti di lavoro, allo scopo di dare alle imprese affidamenti sulla correttezza delle modalità di assunzione e di fornire garanzie di regolarità ai lavoratori;  Era, quella della certificazione, un’intuizione importante di Marco Biagi.
  • 15. 5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI 15  Proposte:  apprendistato: confermare il quadro di agevolazioni contributive per l’assunzione di apprendisti e rafforzare le agevolazioni già previste per trasformare il rapporto di lavoro alla fine del periodo di apprendistato;  contratti a tempo determinato: non possono essere gravati da costi ulteriori, che finirebbero per ridurre la possibilità di cercare lavoro (secondo Rete Imprese Italia i contratti a tempo determinato, dopo l’eventuale riforma, diverrebbero più onerosi di 400 euro all’anno per dipendente);
  • 16. 5. TIPOLOGIE CONTRATTUALI FLESSIBILI 16  contratti di inserimento: rafforzarli per favorire l’occupazione di donne e di over 55;  contratti a tempo parziale: confermare l’attuale assetto;  lavoro a chiamata: confermare l’attuale assetto e, al massimo, ipotizzare un percorso di manutenzione per evitare distorsioni e abusi;  voucher: favorisce l’occupazione di studenti e pensionati. Confermare e, al massimo, ipotizzare un percorso di manutenzione;  collaborazione a progetto: evitare campagne ideologiche. Sarebbe errato sia irrigidire la definizione del “progetto” sia far aumentare troppo i contributi previdenziali.
  • 17. L’OPINIONE DI MICHELE TIRABOSCHI 17  Con la riforma del mercato del lavoro si fa un passo avanti sulla flessibilità in uscita (i licenziamenti), anche se importando in Italia un modello tedesco rischia di non funzionare per via della lunghezza della nostra macchina giudiziaria, ma due indietro sulla flessibilità in entrata rispetto alle conquiste della Legge Biagi;  La piaga italiana non è l’uso dei contratti a termine bensì il lavoro sommerso, che riguarda il 25% dell’economia. Irrigidire l’uso delle tipologie atipiche, come fa questa riforma, rischia di ridurre l’occupazione stabile aumentando quella in nero;  Marco Biagi avrebbe visto con diffidenza l’impianto universalistico degli ammortizzatori sociali, che finisce per cancellare la grande esperienza sussidiaria degli enti bilaterali. La Stampa, 19 marzo 2012
  • 18. L’OPINIONE DI FRANCO DE BENEDETTI 18  Nella riforma “Fornero”, sulla flessibilità in uscita sembra ormai accettato il principio che per il posto di lavoro non vale una sorta di diritto di proprietà, ma il diritto al risarcimento; si vedrà se effettivamente l’intervento del magistrato sarà limitato ai casi di licenziamenti disciplinari;  Il rischio è che, cacciato il magistrato dalla porta, rientri dalla finestra come ispettore INPS, specie con riferimento ai controlli sulle forme contrattuali che non sono a tempo indeterminato. Se passasse lo scambio perverso tra flessibilità in uscita e rigidità in entrata, sarebbe un disastro per lavoratori e aziende. Corriere della Sera, 19 marzo 2012
  • 19. RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO: COME CI SIAMO ARRIVATI E PERCHÈ 19  Cosa ci chiede l’Europa  La lettera della BCE all’Italia del 5 agosto 2011  La lettera dell’Italia al Consiglio e alla Commissione Europea del 26 ottobre 2011  Le 39 domande di chiarimento della Commissione Europea all’agenda Europa  Le risposte del Governo Berlusconi alle 39 domande
  • 20. COSA CI CHIEDE L’EUROPA 20  Con la lettera inviata al Governo italiano il 5 agosto 2011, la Banca Centrale Europea ha segnalato l’esigenza di interventi di modernizzazione del mercato del lavoro;  Il Governo ha risposto alla richiesta con un articolato paragrafo della lettera inviata dal Presidente Berlusconi ai Presidenti del Consiglio e della Commissione Europea il 26 ottobre 2011;  L’Europa ha chiesto all’Italia ulteriori chiarimenti con 5 domande specifiche inviate all’esecutivo, cui è seguita tempestiva e puntuale risposta.
  • 21. LA LETTERA DELLA BCE ALL’ITALIA DEL 5 AGOSTO 2011 21  La lettera della BCE all’Italia del 5 agosto 2011: “C’è l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi a livello di impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione. Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi”.
  • 22. LA LETTERA DELL’ITALIA AL CONSIGLIO E ALLA COMMISSIONE EUROPEA DEL 26 OTTOBRE 2011 22  La lettera dell’Italia al Consiglio e alla Commissione Europea del 26 ottobre 2011:  “Il Governo si impegna ad approvare entro il 2011 interventi rivolti a favorire l'occupazione giovanile e femminile attraverso la promozione di:  contratti di apprendistato contrastando le forme improprie di lavoro dei giovani;  rapporti di lavoro a tempo parziale e di contratti di inserimento delle donne nel mercato del lavoro;  credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle aree più svantaggiate.
  • 23. LA LETTERA DELL’ITALIA AL CONSIGLIO E ALLA COMMISSIONE EUROPEA DEL 26 OTTOBRE 2011 23  Entro maggio 2012 l’esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro:  funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato;  più stringenti condizioni nell'uso dei «contratti parasubordinati», dato che tali contratti sono spesso utilizzati per lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato”.
  • 24. LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA 24  Le 39 domande di chiarimento della Commissione Europea all’agenda Europa: “17. Quali misure concrete sta prendendo in considerazione il governo per promuovere l’occupazione dei giovani e l’occupazione femminile? Il governo sta prendendo in considerazione di intervenire nell’ambito degli accordi e dei contratti esistenti o sta programmando di introdurne di nuovi? In questo caso, che tipo di accordi e contratti prevede di introdurre? 18. Come funzionerà il “credito fiscale per le imprese che offrono lavoro nelle aree più svantaggiate”? Quali aziende ne avrebbero diritto? Si tratterebbe di una misura temporanea o permanente?
  • 25. LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA 25 19. Per quanto riguarda le previste “nuove norme di licenziamento per ragioni economiche nei contratti di assunzione a tempo indefinito”, interesserebbero la legge che dispone licenziamenti individuali o collettivi? Quali parti della legge il governo sta pensando di rivedere e correggere, e in quale modo? In quali modi concreti la nuova legislazione contribuirà ad affrontare la segmentazione del mondo del lavoro tra lavoratori a tempo indefinito protetti e lavoratori precari? E a questo proposito, esistono piani volti a ridurre l’alto numero (46) delle tipologie di contratto di lavoro oggi esistenti?
  • 26. LE 39 DOMANDE DI CHIARIMENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL’AGENDA EUROPA 26 20. La prevista applicazione di condizioni più rigide nell’uso di contratti parasubordinati implica cambiamenti dei tassi di contribuzione all’assistenza sanitaria-sociale o anche alle leggi sul lavoro? Se si prevedono cambiamenti anche in questi ultimi, saranno graditi ulteriori dettagli sulle revisioni specifiche che il governo intende introdurre. 21. Nella dichiarazione del summit dei paesi dell’euro del 26 ottobre 2011 si parla espressamente di “impegno […] a rivedere il sistema dei sussidi di disoccupazione oggi molto frammentario entro la fine del 2011, prendendo in considerazione i vincoli di budget”, ma di questo non si fa parola nella lettera. Quali intenzioni ha dunque il governo italiano a questo proposito?”
  • 27. LE RISPOSTE DEL GOVERNO BERLUSCONI ALLE 39 DOMANDE 27  Le risposte del Governo alle domande 17-21 sul mercato del lavoro: “Durante la crisi, il tasso di disoccupazione è rimasto ragionevolmente basso grazie alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) e altri regimi di sostegno al reddito che hanno tenuto il tasso di disoccupazione al di sotto della media UE. Contratti di apprendistato sono previsti al fine di favorire l’occupazione giovanile. Il Governo ha già presentato alle parti sociali il nuovo «Statuto dei Lavori» introducendo l’art. 8 nella manovra di agosto 2011 che consente ai partner sociali a livello di impresa di derogare alcune norme del lavoro, comprese le norme sul licenziamento”.