Women&Technologies: Research and Innovation. Nell'ambito del prestigioso WCC, (World Computer Congress), una conferenza nella conferenza dedicata alle donne e alle tecnologie, con un particolare focus su ricerca e innovazione. Presentazione per l'intervento a distanza di Fiorella Operto (School of Robotics, Genoa), intitolato "Roberta: Girls discover robots".
Women&Technologies: Research and Innovation. Nell'ambito del prestigioso WCC, (World Computer Congress), una conferenza nella conferenza dedicata alle donne e alle tecnologie, con un particolare focus su ricerca e innovazione. Presentazione per l'intervento a distanza di Fiorella Operto (School of Robotics, Genoa), intitolato "Roberta: Girls discover robots".
Affettività e sessualità nella disabilità: una sfida per gli operatori - Udine, 19 novembre 2014 - Dott. Daniele Ferraresso - Esperto nei processi formativi orientati all’autonomia Pedagogista Clinico
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Affettività e sessualità nella disabilità: una sfida per gli operatori - Udine, 19 novembre 2014 - Dott. Daniele Ferraresso - Esperto nei processi formativi orientati all’autonomia Pedagogista Clinico
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
1. La relazione educativa
Il catechista conosce i suo ragazzi
Proposta per i catechisti del biennio diocesano
05/03/2016 – Veronica Gallo
2. Oggi insieme
• Veronica:
– Anni (35)
– Mamma (3)
– Catechista (22)
– Psicoterapeuta
• La relazione educativa (5 marzo)
– Con chi
– Per chi
– Spazi e strumenti
– Come
– Finalità
– Rischi
• E poi: Dinamiche di Gruppo e Stili di Conduzione (12 marzo)
Veronica Gallo – Marzo 2016
3. Noi da bambini o da ragazzi
• Pensiamo all’educatore che abbiamo incontrato e che è stato più
significativo per noi:
–Individuo quattro sue caratteristiche
–Come si poneva nei miei confronti?
–Come mi faceva sentire stare con lui?
Veronica Gallo – Marzo 2016
Tre domande:
4. Noi per i nostri ragazzi =
adulti di riferimento, da conquistare e seguire
• Caratteristiche dei bambini tra gli 8 e gli 11 anni (età della
ragione):
– Entusiasmo, ma anche ansie e preoccupazioni
– Energia: necessità di movimento e di sfogo fisico
– Immaginazione: senso di meraviglia+capacità razionali (capacità di
riflessione sui propri pensieri e azioni = accuratezza e affidabilità
nell’autovalutazione)
– Socializzazione: i processi mentali si sviluppano attraverso le interazioni
con gli altri = abitano un mondo mediato dal senso di sè in relazione agli
altri apprendono tanto più, quanto più è la fiducia che hanno
nell’adulto che propone.
– La loro autostima si sta ancora formando e si sta formando un senso del
sé sono molto sensibili alle critiche / timore rispetto alle proprie
capacità/ desiderio di compiacere.
Veronica Gallo – Marzo 2016
8-11 anni
5. Noi per i nostri ragazzi =
adulti da mettere alla prova
• Caratteristiche dopo i 12 anni: il cambiamento:
– Emotività: le montagne russe
– Energia: corpi che cambiano, diventano “prestanti” necessità di
maggior sfogo fisico...ma la scuola chiede di più.
– Maggiori capacità introspettive e necessità di tempo per l’autoriflessione:
anelito alla definizione di un senso e di uno scopo della loro vita.
– Nuova percezione di sè: desiderio di essere considerati grandi dai grandi;
di autodeterminazione- ma ancora necessari orientamento e sostegno
affettivo dal mondo degli adulti, nonostante esso sia messo sotto critica
(radar verso le ipocrisie)
– Mondo definito dai pari: maggiore importanza al loro giudizio,
– Necessità di appartenenza al gruppo. - Confronto con gli ideali di successo
e le aspettative della cultura di appartenenza- pressione del conformismo
– Autostima si costruisce attraverso la scoperta di sè stessi- provarsi, anche
nei propri limiti può esporre a situazioni di rischio
Veronica Gallo – Marzo 2016
12+ anni
6. La relazione:
spazio e strumento del nostro fare educazione
• Martin Buber: “l’uomo diventa veramente sè stesso soltanto
nell’incontro con il Tu”:
– la relazione porta al riconoscimento della comune umanità, della diversità
individuale e culturale: costruisce la persona!
• L’accoglienza dell’altro, il farsi per lui presenza in un rapporto di
reciprocità porta a fare esperienza del proprio limite e della
solidarietà con l’altro, rendendosi conto non solo di ciò che
necessita l’altro, ma anche di ciò che ciascuno è in grado di
offrire alla persona che ha di fronte,
– questo porta la relazione a diventare inevitabilmente educativa per
entrambi e già a prescindere dall’intenzionalità educativa che abbiamo.
• Carl Rogers descrive la relazione educativa come rapporto in cui
una persona si attiva per facilitare la crescita e la maturità
dell’altro, che non si configura come soggetto da manipolare, ma
come persona capace di autocompimento e di autorealizzazione.
– non oche da ingozzo, ma semi da coltivare!
Veronica Gallo – Marzo 2016
7. Pragmatica della comunicazione
5 assiomi di Watzlawick
1. Non si può non comunicare
2. Il contenuto classifica la relazione
3. Le variazioni di direzioni del flusso comunicativo sono
scandite dalla punteggiatura
4. Ci sono comunicazioni analogiche e digitali
5. Tutti gli scambi comunicativi si fondano o
sull’uguaglianza o sulla differenza e quindi possono
essere simmetrici o complementari
Le modalita con cui comunichiamo
sono più importanti del contenuto stesso.
Veronica Gallo – Marzo 2016
8. Educare = arrivare all’altro
per fare in modo che lui arrivi a sè stesso
• Dove:
– nella relazione con i nostri ragazzi
• Come:
– con amore ragionevole e ragione amorevole- amore e
fermezza
• Cosa:
– orientamento valoriale, riferimento verticale e trascendente
• Perchè:
– da cosa siamo mossi...il “Chi ce lo fa fare”
Veronica Gallo – Marzo 2016
9. La relazione educativa
di don Bosco
• Presenza:
– esserci (tempo)
– essere “per”
– essere “con” (Modello della reciprocità interpersonale di M. Buber)
– “essere prima” (sistema preventivo)
• Accoglienza senza condizioni
• Ascolto e sguardo attento
• Confidenza (fiducia)
• Fermezza e ragionevolezza
• Religione
Veronica Gallo – Marzo 2016
10. Caratteristiche
di una relazione educativa
• Asimmetrica
• Promuove la crescita (invita, propone, fa emergere,
rispetta tempi e modi, promuove libertà di scelta)
• Intenzionale (conosco il senso di quello che faccio)
• Globale (in rete con le altre agenzie educative)
• Continuativa
• Coinvolgimento (trovare la giusta distanza)
• Lavora sul conflitto e sul limite
Veronica Gallo – Marzo 2016
11. Lavorare sul conflitto e sul limite
Gli stimoli dolorosi
Gli stimoli dolorosi ci fanno fare autogoal !!
Perdiamo la relazione! Essi educano, ma non nella libertà.
Possono essere:
• fisici (percosse, rompere un gioco, sequestrare qualcosa),
• emozionali (usare toni di voce troppo forti, spaventare),
• di relazione (minacciare di andarsene o di lasciarli soli),
• di significato (dare giudizi negativi)
Veronica Gallo – Marzo 2016
ATTENZIONE !!
!
12. “Non agitazione nell’animo, non disprezzo negli occhi, non ingiuria
sul labbro; ma sentiamo la compassione per il momento, la
speranza per l’avvenire, e allora voi sarete i veri padri e farete
una vera correzione. (...)
Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il
padrone, e noi non potremo riuscire cosa alcuna, se Dio non ce ne
insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi. (...)
Studiamo di farci amare e vedremo con mirabile facilità aprirsi le
porte di tanti cuori...”
dalla lettera circolare “Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane”
- don Bosco 1883 -
Lavorare sul conflitto e sul limite
Veronica Gallo – Marzo 2016
13. Essere educatore
quindi significa
Impegnarci a essere persone:
ricche di umanità,
in cammino di crescita,
aperte ai valori ed entusiaste della vita,
solidali e partecipi,
capaci di relazioni profonde che ci umanizzano.
E’ dalla ricchezza del nostro essere
che i bambini e i giovani attingono alimento.
Veronica Gallo – Marzo 2016
14. Grazie e buon lavoro !!!
Veronica Gallo
psi.veronica.gallo@gmail.com
Prossimo incontro su: Dinamiche di Gruppo e Stili di Conduzione