http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Le vicende eccezionali della sua storia antichissima, hanno sicuramente lasciato una profonda traccia genetica e culturale nei suoi abitanti: Veneti, Goti, Masnadieri.
Il castello è un manufatto antichissimo, una testimonianza unica delle importanti origini, ma anche il principale protagonista della storia del paese, fino alla sua distruzione.
A giudicare dalla stessa segnaletica, è sorprendentemente negletto dall’intera comunità.
Più che uno storico, bisognerebbe interpellare uno psicanalista….
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Linea guida di questa pubblicazione
Provare a capire il contesto in cui ha vissuto gran parte della sua vita, per riscoprire la sua vera identità e spiegare qualche apparente enigma.
LA FAKE "SLAVA"
Abbiamo subito passivamente il lavaggio del cervello dell’illustre storico Bossi.
Tutti Celti! Conformismo servile innato?
Cerco una spiegazione meno umiliante al link:
http://bit.ly/STORIA-RIVE-MUSON
Adesso tutti slavi? Certamente siamo parenti molto stretti degli Sloveni
Seguendo una direttrice costante nel flusso della civilizzazione, siamo venuti da est, per mare e per terra.
Nel secondo caso, con un flusso lento, secolare ed un profondo rimescolamento etnico-culturale nei territori attraversati.
Alcuni hanno proseguito, come i Veneti combattuti da Cesare nella Gallia.
In controtendenza, dal nord si è sempre verificato un flusso inverso, le “invasioni barbariche”.
In questo caso, popoli rozzi, ma militarmente vincenti, si appropriano delle ricchezze locali con un’assimilazione lenta e problematica.
Pensiamo ai Dori in Grecia, cioè alla spiccata individualità culturale degli Spartani, oppure ai Mocheni, ai Cimbri, a Bossi, isolatosi a Gemonio…
Longobardo o Celtico???
Diffidare degli storici “fai da te”, che confondono i due tipi di flusso e costruiscono strampalate ipotesi, arzigogolando su qualche vaga assonanza linguistica.
I VENETI, DISPOSTI A FARE BUONI AFFARI CON CHIUNQUE
Fin dall’antichità ci caratterizza una spiccata vocazione per il commercio, che Venezia ha esercitato con enorme successo per un millennio.
Quando Roma è uno sconosciuto villaggio del Lazio, Omero consacra la nostra fama, già consolidata, come insuperabili allevatori di cavalli, che piazziamo in tutto il mediterraneo.
VIRTÙ BELLICHE ZERO
Nessuna forma di resistenza contro l’espansione di Roma, alla quale spalanchiamo le porte, addirittura invitandola a mediare qualche nostra diatriba.
Venezia, al culmine del suo splendore, difende i suoi interessi soprattutto investendo sull’efficienza del suo arsenale, in grado di ricostruire rapidamente l’intera flotta.
Assolda gli slavi come soldati, i condottieri li compra, a peso d'oro, tra i migliori.
Non si fida mai di loro e se ne disfa in fretta, alcuni, come il Carmagnola, li decapitata.
REITA ED IL MATRIARCATO
Visitate il museo archeologico di Este, per capire la religiosità dei nostri antenati.
Reita ha molti punti in comune con la “grande madre mediterranea”.
Schematizzando un po’, si può dire che, fin dalla preistoria, i popoli dediti ad attività pacifiche, l’agricoltura p.e., davano la preminenza ad una divinità femminile.
Questa peculiarità comportava una maggior valorizzazione della donna nella gerarchia sociale: l’archeologia ha trovato significativi riscontri anche per i Veneti.
DA REITA A MARIA
Tra le divinità romane si avvicina maggiormente a Giunone, padrona di casa, moglie vigile ed arcigna di un Giove passionale, capriccioso, insomma inaffidabile.
La nostra religiosità è cambiata poco in tre millenni!
I luoghi di culto a Reita, coincidono spesso con un santuario mariano, molto frequentato anche oggi.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
26/4/18 - Correzione a pag. A4
Sandro Pasqualetto era democristiano non comunista.
(Slideshare, non consente più di correggere il documento)
Comunque, nelle pagine successive, non mancano ben altri esempi di grande feeling cattocomunista.
IL MOVENTE POLITICO DELL'OMICIDIO
Mio padre, coetaneo, amico e confidente di Primo Visentin, ne era molto convinto.
In paese si parlava sempre di traditori e ladri, come potenziali autori e complici dell’omicidio, tutti erano decisamente concordi sul nome di Andretta, come autore materiale.
Nessuno di questi nanerottoli, aveva la statura, neppure era tanto stupido, da caricare sulle proprie spalle, un delitto simile, con la certezza assoluta di essere facimente individuato e punito.
Salvo complicità adeguate e ben garantite a priori, naturalmente
Le cronache dei protagonisti
In questo tipo di verifiche, è un po’ deprimente basarsi solo sui memoriali.
Poco o tanto, sono inficiati dall’irrefrenabile smania di abbellire il racconto, “pro domo sua”.
Tuttavia, con un po’ di pazienza, confrontando le varie versioni, si può ricavarne una intermedia di compromesso, che, presumibilmente, forse si avvicina alla verità.
Meglio studiare come andavano le cose in generale.
Secondo me è più utile leggere qualche buon libro di storia, approfondendo le poche vicende sufficientemente note ed acclarate.
Perché lo svolgimento dei fatti si conferma molto ripetitivo, quando il contesto è simile.
L’utilità pedagogica della storia
Pansa millanta di trovare la verità intrufolando il suo grugno nell’immondizia, ben sapendo che tutte le fazioni, in tutte le guerre, producono il tipo di porcheria di cui lui è ghiottissimo.
Con la sue gigantesche scoreggie editoriali, rischia di sopraffare il profumo nobile della resistenza, un’essenza molto delicata e ormai poco percettibile.
Tuttavia, per preservare la parte preziosa ed immarcescibile della vicenda resistenziale, bisogna separare, decisamente e coraggiosamente, tutto il materiale putrescente che effettivamente porta ancora con sé.
Intendo la retorica menzognera, le cento bugie, che, anche nella vicenda di Primo, persistono ostinatamente.
I sentimenti
Sono compaesano di Masaccio, ho vissuto la mia infanzia in un paese molto speciale, segnato dalla traccia profonda del suo passaggio.
La sua unica sorella, Rita, in quanto moglie di un mio zio paterno, era anche proprietaria della casa dove sono nato.
Non possiedo le parole adatte per trasmettere i sentimenti di affetto e di adesione agli ideali di Primo, che pervadeva la mia famiglia.
Questo lavoro è solo un modesto omaggio al "profeta".
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
-Nel cerchio magico di Pio X, come prete autista del vescovo di Treviso.
Il monaco Longhin viene scelto da Giuseppe Sarto appena diventa papa, come fedelissimo esecutore della riforma del clero locale.
Don Giuseppe coltiva, in questo ambiente ideale, lo speciale feeling con il mondo germanico, che gli sarà di prezioso aiuto, come “peace keeper”.
Cappellano militare nella guerra d’Etiopia
Scrive le sue memorie qualche decennio dopo, racconta con sorprendente candore la sintonia della sua chiesa con il fascismo nella guerra coloniale.
Formalmente non è nemmeno volontario, è stato proposto ed ha ubbidito.
La sua missione era quella di sostenere la fede dei combattenti, oggettivamente anche il morale bellico.
Bravo, uccidi più che puoi, stai facendo la cosa giusta!
Quella chiesa non si è dissociata in modo tale che la condanna morale fosse percepita chiaramente dai suoi fedeli, neanche di fronte all’orrore delle bombe chimiche.
In che misura don Giuseppe era in sintonia con la gerarchia, quando raccontava tutti questi misfatti alcuni decenni dopo? La risposta è difficilissima.
Ricordo ai più giovani che, nel 1965, Don Milani iniziò una battaglia pionieristica, solitaria e perdente all’inizio, contro l’abominio morale dell’istituzione stessa dei cappellani militari.
-Peace keeper durante la resistenza
Il parroco di Loria ha un importantissimo ruolo istituzionale, ovviamente non formalizzato.
Gestisce le situazioni critiche, tutti gli arresti di partigiani, o sospetti tali, della pedemontana, nella zona di competenza del giudice tedesco Kaiser.
Fascista? Partigiano? Che etichette idiote!
Personalmente vorrei capire un po' meglio il don Giuseppe Menegon, uomo di fede, di cultura e politico, alcune delle tante facce di questo uomo geniale e poliedrico.
Spero che altri, meglio di me, contribuiscano a riscoprire e rivitalizzarne la memoria.
Consiglio agli incauti, ai superficiali, ai "webeti", a quelli con il paraocchi, di non affrontare con leggerezza la materia, non è proprio roba per loro.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Le vicende eccezionali della sua storia antichissima, hanno sicuramente lasciato una profonda traccia genetica e culturale nei suoi abitanti: Veneti, Goti, Masnadieri.
Il castello è un manufatto antichissimo, una testimonianza unica delle importanti origini, ma anche il principale protagonista della storia del paese, fino alla sua distruzione.
A giudicare dalla stessa segnaletica, è sorprendentemente negletto dall’intera comunità.
Più che uno storico, bisognerebbe interpellare uno psicanalista….
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
Una prospettiva concentrata sull’antropizzazione del territorio
I nostri antenati erano molto poveri, difficilmente potremo trovare nuovi insediamenti con reperti preziosi, ovvero durevoli.
Ma l’archeologia può progredire con altri metodi; i nostri avi ci parlano con “picco e paea”, basta essere attenti al loro linguaggio.
Ho provato ad utilizzare google earth per rivisitare le mie zone, evidenziando alcuni interventi umani sul paesaggio naturale.
Sull’abnorme ”ignoranza” di molti veneti ho una mia ipotesi.
La dominazione romana ha prodotto un effetto globalizzante molto simile a quello moderno dove usiamo, molto a sproposito e con pessimo gusto, solo termini inglesi per qualsiasi nuova definizione.
Il provincialismo, l’abdicazione alla propria identità, è proseguito poi per tutta la nostra storia, raggiungendo il parossismo con il risorgimento ed il fascismo.
Ma la cultura veneta ha comunque qualche tara particolarmente grave.
Penso alla sua reazione al lavaggio di cervello operato dall’insigne storico Umberto Bossi, che ci ha rivelato la nostra identità di celti.
Poche voci autorevoli si sono fatte sentire per ridicolizzarlo.
In compenso, pensosi personaggi, travestiti da esperti, "accademici", si sono cimentati nel divulgare il verbo bossiano, producendo una non trascurabile quantità di spazzatura editoriale.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
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Linea guida di questa pubblicazione
Provare a capire il contesto in cui ha vissuto gran parte della sua vita, per riscoprire la sua vera identità e spiegare qualche apparente enigma.
LA FAKE "SLAVA"
Abbiamo subito passivamente il lavaggio del cervello dell’illustre storico Bossi.
Tutti Celti! Conformismo servile innato?
Cerco una spiegazione meno umiliante al link:
http://bit.ly/STORIA-RIVE-MUSON
Adesso tutti slavi? Certamente siamo parenti molto stretti degli Sloveni
Seguendo una direttrice costante nel flusso della civilizzazione, siamo venuti da est, per mare e per terra.
Nel secondo caso, con un flusso lento, secolare ed un profondo rimescolamento etnico-culturale nei territori attraversati.
Alcuni hanno proseguito, come i Veneti combattuti da Cesare nella Gallia.
In controtendenza, dal nord si è sempre verificato un flusso inverso, le “invasioni barbariche”.
In questo caso, popoli rozzi, ma militarmente vincenti, si appropriano delle ricchezze locali con un’assimilazione lenta e problematica.
Pensiamo ai Dori in Grecia, cioè alla spiccata individualità culturale degli Spartani, oppure ai Mocheni, ai Cimbri, a Bossi, isolatosi a Gemonio…
Longobardo o Celtico???
Diffidare degli storici “fai da te”, che confondono i due tipi di flusso e costruiscono strampalate ipotesi, arzigogolando su qualche vaga assonanza linguistica.
I VENETI, DISPOSTI A FARE BUONI AFFARI CON CHIUNQUE
Fin dall’antichità ci caratterizza una spiccata vocazione per il commercio, che Venezia ha esercitato con enorme successo per un millennio.
Quando Roma è uno sconosciuto villaggio del Lazio, Omero consacra la nostra fama, già consolidata, come insuperabili allevatori di cavalli, che piazziamo in tutto il mediterraneo.
VIRTÙ BELLICHE ZERO
Nessuna forma di resistenza contro l’espansione di Roma, alla quale spalanchiamo le porte, addirittura invitandola a mediare qualche nostra diatriba.
Venezia, al culmine del suo splendore, difende i suoi interessi soprattutto investendo sull’efficienza del suo arsenale, in grado di ricostruire rapidamente l’intera flotta.
Assolda gli slavi come soldati, i condottieri li compra, a peso d'oro, tra i migliori.
Non si fida mai di loro e se ne disfa in fretta, alcuni, come il Carmagnola, li decapitata.
REITA ED IL MATRIARCATO
Visitate il museo archeologico di Este, per capire la religiosità dei nostri antenati.
Reita ha molti punti in comune con la “grande madre mediterranea”.
Schematizzando un po’, si può dire che, fin dalla preistoria, i popoli dediti ad attività pacifiche, l’agricoltura p.e., davano la preminenza ad una divinità femminile.
Questa peculiarità comportava una maggior valorizzazione della donna nella gerarchia sociale: l’archeologia ha trovato significativi riscontri anche per i Veneti.
DA REITA A MARIA
Tra le divinità romane si avvicina maggiormente a Giunone, padrona di casa, moglie vigile ed arcigna di un Giove passionale, capriccioso, insomma inaffidabile.
La nostra religiosità è cambiata poco in tre millenni!
I luoghi di culto a Reita, coincidono spesso con un santuario mariano, molto frequentato anche oggi.
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
26/4/18 - Correzione a pag. A4
Sandro Pasqualetto era democristiano non comunista.
(Slideshare, non consente più di correggere il documento)
Comunque, nelle pagine successive, non mancano ben altri esempi di grande feeling cattocomunista.
IL MOVENTE POLITICO DELL'OMICIDIO
Mio padre, coetaneo, amico e confidente di Primo Visentin, ne era molto convinto.
In paese si parlava sempre di traditori e ladri, come potenziali autori e complici dell’omicidio, tutti erano decisamente concordi sul nome di Andretta, come autore materiale.
Nessuno di questi nanerottoli, aveva la statura, neppure era tanto stupido, da caricare sulle proprie spalle, un delitto simile, con la certezza assoluta di essere facimente individuato e punito.
Salvo complicità adeguate e ben garantite a priori, naturalmente
Le cronache dei protagonisti
In questo tipo di verifiche, è un po’ deprimente basarsi solo sui memoriali.
Poco o tanto, sono inficiati dall’irrefrenabile smania di abbellire il racconto, “pro domo sua”.
Tuttavia, con un po’ di pazienza, confrontando le varie versioni, si può ricavarne una intermedia di compromesso, che, presumibilmente, forse si avvicina alla verità.
Meglio studiare come andavano le cose in generale.
Secondo me è più utile leggere qualche buon libro di storia, approfondendo le poche vicende sufficientemente note ed acclarate.
Perché lo svolgimento dei fatti si conferma molto ripetitivo, quando il contesto è simile.
L’utilità pedagogica della storia
Pansa millanta di trovare la verità intrufolando il suo grugno nell’immondizia, ben sapendo che tutte le fazioni, in tutte le guerre, producono il tipo di porcheria di cui lui è ghiottissimo.
Con la sue gigantesche scoreggie editoriali, rischia di sopraffare il profumo nobile della resistenza, un’essenza molto delicata e ormai poco percettibile.
Tuttavia, per preservare la parte preziosa ed immarcescibile della vicenda resistenziale, bisogna separare, decisamente e coraggiosamente, tutto il materiale putrescente che effettivamente porta ancora con sé.
Intendo la retorica menzognera, le cento bugie, che, anche nella vicenda di Primo, persistono ostinatamente.
I sentimenti
Sono compaesano di Masaccio, ho vissuto la mia infanzia in un paese molto speciale, segnato dalla traccia profonda del suo passaggio.
La sua unica sorella, Rita, in quanto moglie di un mio zio paterno, era anche proprietaria della casa dove sono nato.
Non possiedo le parole adatte per trasmettere i sentimenti di affetto e di adesione agli ideali di Primo, che pervadeva la mia famiglia.
Questo lavoro è solo un modesto omaggio al "profeta".
http://bit.ly/RESISTENZA_VENETO_STRAGE_COMANDANTI_LAICI_CARISMATICI
Audio video recente, con una prospettiva inedita sulla storia della resistenza locale
https://www.slideshare.net/sergiobernardi/presentations
Tutte le mie pubblicazioni su temi storici ed ambientali locali, sulle rive del Muson (TV)
-Nel cerchio magico di Pio X, come prete autista del vescovo di Treviso.
Il monaco Longhin viene scelto da Giuseppe Sarto appena diventa papa, come fedelissimo esecutore della riforma del clero locale.
Don Giuseppe coltiva, in questo ambiente ideale, lo speciale feeling con il mondo germanico, che gli sarà di prezioso aiuto, come “peace keeper”.
Cappellano militare nella guerra d’Etiopia
Scrive le sue memorie qualche decennio dopo, racconta con sorprendente candore la sintonia della sua chiesa con il fascismo nella guerra coloniale.
Formalmente non è nemmeno volontario, è stato proposto ed ha ubbidito.
La sua missione era quella di sostenere la fede dei combattenti, oggettivamente anche il morale bellico.
Bravo, uccidi più che puoi, stai facendo la cosa giusta!
Quella chiesa non si è dissociata in modo tale che la condanna morale fosse percepita chiaramente dai suoi fedeli, neanche di fronte all’orrore delle bombe chimiche.
In che misura don Giuseppe era in sintonia con la gerarchia, quando raccontava tutti questi misfatti alcuni decenni dopo? La risposta è difficilissima.
Ricordo ai più giovani che, nel 1965, Don Milani iniziò una battaglia pionieristica, solitaria e perdente all’inizio, contro l’abominio morale dell’istituzione stessa dei cappellani militari.
-Peace keeper durante la resistenza
Il parroco di Loria ha un importantissimo ruolo istituzionale, ovviamente non formalizzato.
Gestisce le situazioni critiche, tutti gli arresti di partigiani, o sospetti tali, della pedemontana, nella zona di competenza del giudice tedesco Kaiser.
Fascista? Partigiano? Che etichette idiote!
Personalmente vorrei capire un po' meglio il don Giuseppe Menegon, uomo di fede, di cultura e politico, alcune delle tante facce di questo uomo geniale e poliedrico.
Spero che altri, meglio di me, contribuiscano a riscoprire e rivitalizzarne la memoria.
Consiglio agli incauti, ai superficiali, ai "webeti", a quelli con il paraocchi, di non affrontare con leggerezza la materia, non è proprio roba per loro.
Quarto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema dell'Omosessualità, dell'11 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
Sulla resistenza, si fonda il nostro patto di convivenza civile.
Conoscerne e capirne la storia è un obiettivo primario dell’educazione.
Non mi rivolgo agli addetti ai lavori, a quelli “che sanno già tutto loro”,
vorrei poter parlare ai ragazzi delle scuole superiori
Questo è un esperimento pedagogico, una specie di mappa propedeutica,
per una ricerca più efficace e selettiva della verità che conta,
in una palude infestata dalle cento trappole della faziosità.
A fronte di un obiettivo tanto ambizioso,
il risultato è sicuramente carente e non privo di errori.
Posso solo garantire onestà intellettuale e disponibilità al confronto.
Per capire qualcosa, sulla morte di Masaccio, ho scavato in un perimetro ampio, confrontando il suo omicidio con quello di altri tre casi, che mi apparivano simili.
Le molte parti mancanti del puzzle, si individuano con più sicurezza.
Tutti sappiamo che non bisogna fidarsi completamente delle testimonianze
nelle quali, comunque, è facile separare l’enfasi autocelebrativa,
l’inganno più insidioso consiste nell’asportazione chirurgica di parti di verità.
Il percorso proposto è arduo, per un giovane o un autodidatta,
pertanto ritengo consigliabile l’intermediazione di un docente.
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
Il Calendario del Popolo - Periferie fisiche periferie mentaliBarbara Meo Evoli
Il Calendario è una rivista di cultura fondata nel 1945. Questo numero (il 757) tratta delle periferie: non solo urbane ma anche mentali, sociali ed economiche. Questo numero comprende l'articolo di Barbara Meo-Evoli: "Venezuela, 3 milioni di case in sei anni", un'intervista al ministro per la Trasformazione rivoluzionaria di Caracas, Francisco “Farruco” Sesto.
L’obiettivo della “Missione Casa” descritta nell'articolo è quella di costruire migliaia di abitazioni per le classi disagiate e ristrutturare i quartieri popolari venezuelani. Con il 50 per cento della popolazione che vive in case precarie costruite dagli stessi abitanti, il Venezuela ha molta strada da percorrere per permettere una vita dignitosa a tutti i suoi cittadini. Con questo chiaro obiettivo il governo socialista di Hugo Chávez ha creato nel 2011 un piano nazionale di edilizia popolare con lo slogan: “Missione Abitazione: il diritto di vivere davvero”.
De Perspectief is het jaarlijkse blad van de Reputatiegroep. Onderwerpen in deze editie: Reputatieonderzoek - de weg naar resultaat, De zin van de zaak - over purpose & why / Lessen voor een excellente afdeling Communicatie / Een nuchtere kijk op beeldvorming - social media / Crisiscommunicatie: dansen op een vulkaan
O documento descreve a economia da Europa, com três principais pontos: 1) A Europa Ocidental tem altos níveis de desenvolvimento econômico e humano, com países como Islândia, Noruega e Suíça liderando os rankings; 2) A União Europeia promove a integração econômica entre os países do continente; 3) Os países da Europa Oriental tiveram dificuldades na transição para economias de mercado após o fim do bloco socialista.
O documento discute a população e demografia da Europa. Trata da taxa de crescimento populacional próxima de zero, do envelhecimento da população e aumento dos gastos com previdência social. Também aborda a imigração crescente para a Europa e preocupações com a expansão do Islã no continente.
O documento discute a importância da água e formas de uso. Ele mostra quanta água é usada em diferentes atividades diárias e como a localização próxima a rios e oceanos influenciou o desenvolvimento de cidades. Também aborda desafios relacionados a disponibilidade de água doce com o crescimento populacional e a necessidade de conservação e reuso da água.
Educación Superior Comparada. Arlesby, Danimar, Egleé, JannetDanimar Castillo
El documento presenta una introducción a la educación superior comparada. Explica que la educación comparada estudia los sistemas educativos de diferentes países o regiones para comprenderlos mejor y mejorarlos. También describe la evolución de la educación comparada desde el siglo XIX hasta hoy, incluyendo diferentes enfoques teóricos. Finalmente, señala que debido a la globalización, la educación comparada debe extenderse más allá de las fronteras nacionales para estudiar problemas educativos a nivel mundial.
O documento discute a ocupação e o desenvolvimento da Amazônia brasileira. Aborda a organização espacial da região, os projetos de desenvolvimento do governo entre 1970-1980 que causaram grande desmatamento, e as alternativas de extrativismo sustentável e ecoturismo para um modelo de desenvolvimento futuro que promova a conservação ambiental e melhore a vida da população local.
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Quarto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema dell'Omosessualità, dell'11 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
http://scambiamenti.blogspot.com
Sulla resistenza, si fonda il nostro patto di convivenza civile.
Conoscerne e capirne la storia è un obiettivo primario dell’educazione.
Non mi rivolgo agli addetti ai lavori, a quelli “che sanno già tutto loro”,
vorrei poter parlare ai ragazzi delle scuole superiori
Questo è un esperimento pedagogico, una specie di mappa propedeutica,
per una ricerca più efficace e selettiva della verità che conta,
in una palude infestata dalle cento trappole della faziosità.
A fronte di un obiettivo tanto ambizioso,
il risultato è sicuramente carente e non privo di errori.
Posso solo garantire onestà intellettuale e disponibilità al confronto.
Per capire qualcosa, sulla morte di Masaccio, ho scavato in un perimetro ampio, confrontando il suo omicidio con quello di altri tre casi, che mi apparivano simili.
Le molte parti mancanti del puzzle, si individuano con più sicurezza.
Tutti sappiamo che non bisogna fidarsi completamente delle testimonianze
nelle quali, comunque, è facile separare l’enfasi autocelebrativa,
l’inganno più insidioso consiste nell’asportazione chirurgica di parti di verità.
Il percorso proposto è arduo, per un giovane o un autodidatta,
pertanto ritengo consigliabile l’intermediazione di un docente.
Quinto appuntamento del ciclo di incontri "Vissi d'arte, vissi d'amore", dedicato al tema del Cibo, del 18 marzo 2015.
Evento a cura di Isabella Ciotti, presso lo Spazio Culturale ScambiaMenti del Comune di Cervia (RA).
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Il Calendario del Popolo - Periferie fisiche periferie mentaliBarbara Meo Evoli
Il Calendario è una rivista di cultura fondata nel 1945. Questo numero (il 757) tratta delle periferie: non solo urbane ma anche mentali, sociali ed economiche. Questo numero comprende l'articolo di Barbara Meo-Evoli: "Venezuela, 3 milioni di case in sei anni", un'intervista al ministro per la Trasformazione rivoluzionaria di Caracas, Francisco “Farruco” Sesto.
L’obiettivo della “Missione Casa” descritta nell'articolo è quella di costruire migliaia di abitazioni per le classi disagiate e ristrutturare i quartieri popolari venezuelani. Con il 50 per cento della popolazione che vive in case precarie costruite dagli stessi abitanti, il Venezuela ha molta strada da percorrere per permettere una vita dignitosa a tutti i suoi cittadini. Con questo chiaro obiettivo il governo socialista di Hugo Chávez ha creato nel 2011 un piano nazionale di edilizia popolare con lo slogan: “Missione Abitazione: il diritto di vivere davvero”.
De Perspectief is het jaarlijkse blad van de Reputatiegroep. Onderwerpen in deze editie: Reputatieonderzoek - de weg naar resultaat, De zin van de zaak - over purpose & why / Lessen voor een excellente afdeling Communicatie / Een nuchtere kijk op beeldvorming - social media / Crisiscommunicatie: dansen op een vulkaan
O documento descreve a economia da Europa, com três principais pontos: 1) A Europa Ocidental tem altos níveis de desenvolvimento econômico e humano, com países como Islândia, Noruega e Suíça liderando os rankings; 2) A União Europeia promove a integração econômica entre os países do continente; 3) Os países da Europa Oriental tiveram dificuldades na transição para economias de mercado após o fim do bloco socialista.
O documento discute a população e demografia da Europa. Trata da taxa de crescimento populacional próxima de zero, do envelhecimento da população e aumento dos gastos com previdência social. Também aborda a imigração crescente para a Europa e preocupações com a expansão do Islã no continente.
O documento discute a importância da água e formas de uso. Ele mostra quanta água é usada em diferentes atividades diárias e como a localização próxima a rios e oceanos influenciou o desenvolvimento de cidades. Também aborda desafios relacionados a disponibilidade de água doce com o crescimento populacional e a necessidade de conservação e reuso da água.
Educación Superior Comparada. Arlesby, Danimar, Egleé, JannetDanimar Castillo
El documento presenta una introducción a la educación superior comparada. Explica que la educación comparada estudia los sistemas educativos de diferentes países o regiones para comprenderlos mejor y mejorarlos. También describe la evolución de la educación comparada desde el siglo XIX hasta hoy, incluyendo diferentes enfoques teóricos. Finalmente, señala que debido a la globalización, la educación comparada debe extenderse más allá de las fronteras nacionales para estudiar problemas educativos a nivel mundial.
O documento discute a ocupação e o desenvolvimento da Amazônia brasileira. Aborda a organização espacial da região, os projetos de desenvolvimento do governo entre 1970-1980 que causaram grande desmatamento, e as alternativas de extrativismo sustentável e ecoturismo para um modelo de desenvolvimento futuro que promova a conservação ambiental e melhore a vida da população local.
This document contains a list of 3 emails with no other details provided. It gives high-level information about 3 separate emails but provides no contents, senders, recipients, or dates for the emails. The document simply notes the presence of 3 emails without any other contextual information.
This document provides details about the autumn graduation ceremonies taking place from April 7-12, 2014 at the Cape Peninsula University of Technology. It lists the order of proceedings, locations, and times for the ceremonies at the Cape Town and Bellville campuses. It also provides lists of graduates receiving diplomas and degrees from each faculty, organized by date and location. Over 7,000 students will receive qualifications, including 73 master's degrees and 16 doctorates.
The document discusses the changing nature of work and the workplace. It notes that more people are working remotely using mobile devices. While this provides flexibility, it is unclear if this chaotic model is optimal for organizations or individuals. The document discusses different workplace strategies around people, technology, and space/accommodations. It emphasizes the need for an integrated program and addresses challenges like change management, applications, security, and communications.
Intervento di Enrica Salvatori e Gianni Bergamaschi a "I santi internauti", Seminario permanente "I santi internauti" organizzato da Gruppo di ricerca RECEPT - Laboratorio di Storia Religioni e Antropologia - sez. ReCMed
In collaborazione con AISSCA - Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell'Agiografia
c’è ben di peggio che la pandemia e le preoccupazioni per chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. Ogni persona dovrebbe far qualcosa per chi, nel mondo, soffre di immani tragedie
L’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covidl’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covid
ma perché Montanari non si accontenta del suo presenzialismo in TV per limitare il suo ego che lo porta ad esprimersi con commenti talvolta non condivisibili e talvolta sbagliati ?
Il riferimento è all’affermazione di Montanari che, commentando il discorso del 31 dicembre del Presidente Mattarella e notando che sullo sfondo dei giardini del Quirinale spiccava una palma, ha affermato (confondendo palme da datteri e banane): "Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo”
Canto Primo
1 gennaio 2022
Trovo esagerata questa prolungata ed insistente attenzione alla scelta del futuro Presidente della Repubblica i cui poteri (comunque da non sottovalutare) non sono così determinanti come quelli del Presidente del Consiglio e del Parlamento
ALCUNI DATI SUL CORONAVIRUS NON HANNO SENSO (come avere statistiche pi...tramerper
Perché non utilizzare le competenze degli istitui che si occupano di rilevamenti statistici per definire campioni statisticamente significativi in materia di morbilità e mortalità del coronavirus ?
Visto che in questi tempi di coronavirus si parla molto di mascherine, forse sarebbe il caso di sentire cosa ne pensano maschere e mascherine e cosa vorrebbero dai politici
UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019tramerper
Ritengo che possa essere interessante analizzare i risultati delle più recenti elezioni generali (Europee 2014 e 2019 e Politiche del 2018) prendendo in considerazione le percentuali ottenute dalle diverse liste con riferimento, oltre che ai voti validi, anche al numero degli elettori chiamati alle urne.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 290 del 14 dicembre 2018 è stato pubblicato il decreto legge n. 135 del 14 dicembre 2018 “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” che, all’articolo 4, dispone che dal 1° gennaio 2019 sia soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).
Si pone così fine ad uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti.
Il SISTRI, istituito nel 2010, non è mai entrato in piena funzione, nonostante le innumerevoli modifiche apportate. Un sistema che ha comportato non solo costi quantificabili in oltre 100 milioni di euro per le imprese del settore, ma anche enormi complicazioni amministrative e gestionali per tutti gli operatori.
Questa storia è quindi dedicata a tutte/i quelle/gli operatrici/ori del settore rifiuti che hanno sofferto, e non poco, per cercare di far fronte al grande “disastro” che è stato il SISTRI.
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
LA PROFEZIA DI GABRIELE PER IL 2015
sergio benassai
1. Il manoscritto e l’autore
La “Profezia di Gabriele” è un manoscritto del (si presume) XV secolo, del quale non esiste
l’originale, ma solo una copia databile alla prima metà del XVI secolo, che era posseduta da Paolo
Giustiniani.
La copia posseduta da Paolo Giustiniani, l’unico testo al quale si può far riferimento, non contiene
alcuna indicazione relativa all’autore, se non appunto il nome Gabriele nel titolo.
Dovendosi ritenere che l’autore fosse sicuramente un uomo di religione, e di elevata cultura, e,
ritengo, di una certa notorietà, per essere stato oggetto di interesse da parte di Paolo Giustiniani, mi
sento di avanzare l’ipotesi che il Gabriele della profezia possa essere identificato in Gabriele Sforza
(1423 –1457), l’arcivescovo di Milano che la chiesa cattolica venera come beato e giudicato come
uomo dotato di ottima cultura.
Nell’azzardare questa ipotesi (peraltro senza alcun altro fondamento) mi rendo comunque conto
che, essendo stato portato a conoscenza soltanto del testo della profezia relativa all’anno 2015
(come spiegherò nel seguito), non ho elementi disponibili per una accurata analisi del testo
completo, né d’altra parte posso vantare conoscenze letterarie e specialistiche in grado di associare
il testo ad una ben precisa epoca, ad uno specifico contesto.
2. La storia presunta
Paolo Giustiniani, nato il 15 giugno 1476 da una famiglia di nobili veneziani, dopo aver
frequentato a Padova i corsi universitari di filosofia e teologia, nel 1507 decise di dedicarsi
esclusivamente allo studio delle lettere sacre, fece voto di castità e, dopo un viaggio in Terrasanta,
decise di abbracciare la vita eremitica e nel 1510 divenne novizio camaldolese.
2. Nella sua opera più importante il “Libellus ad Leonem X” Giustiniani sosteneva la necessità di una
riforma dell’ordine, in previsione di una nuova era caratterizzata da una rinnovata vita religiosa dei
cristiani, dalla riunione del cristianesimo occidentale e di quello orientale e dalla conversione di
ebrei e musulmani.
E’ forse in questo accento un po’ millenaristico della sua visione, in questa attenzione anche alle
altre religioni, e, certamente, anche nella sua grande cultura classica, che può trovare giustificazione
il possesso di una copia della “Profezia di Gabriele”, sulla prima pagina della quale si può leggere
“Hoc autem est proprietas Pauli Justiniani”.
Questa copia, alla morte di Paolo Giustiniani nell’eremo di S. Silvestro sul monte Soratte, fu
trasferita dalla piccola biblioteca dell’eremo di S. Silvestro all’eremo del Monte Corona, dove
aveva sede la Congregazione camaldolese fondata dallo stesso Giustiniani.
Quando poi, secoli dopo, l’eremo di Monte Corona dovette essere abbandonato in conseguenza del
decreto del 3 gennaio 1861 del commissario generale per le Marche, che sopprimeva le
corporazioni religiose, la gran parte della documentazione dell’eremo di Monte Corona, ivi
compresi i manoscritti di Paolo Giustiniani, fu trasferita al sacro eremo Tuscolano a Monteporzio
Catone.
Ma la copia della “Profezia di Gabriele” non è presente nella biblioteca dell’eremo Tuscolano.
Ma allora è davvero mai esistita una tale copia ? E, se sì, dove si trova ?
3. La risposta
Sull’esistenza di tale copia non dovrebbero esserci dubbi.
Essa infatti risulta citata nell’elenco predisposto dal bibliotecario dell’eremo di Monte Corona a
seguito del già citato decreto.
Ma perché allora non è presente nella biblioteca dell’eremo Tuscolano ?
Si possono avanzare in proposito diverse ipotesi: da quella di uno smarrimento a quella di un furto,
da quella di una vendita all’asta (una via scelta in alcuni casi per far fronte alle sopravvenute
difficoltà economiche) a quella di un trasferimento ad un’altra destinazione ove potrebbe giacere
insieme a centinaia di altri manoscritti ancora non catalogati.
Finora non c’era però alcun indizio che potesse far privilegiare un’ipotesi piuttosto che un’altra.
Tuttavia adesso il mistero ha trovato la sua soluzione.
Su un sito web dedicato agli esperti e agli appassionati di profezie è stato aperto un forum dedicato
alla profezia di Gabriele. In questo caso però si tratta di una stele, rinvenuta qualche anno fa in
prossimità del Mar Morto, nell’area ove erano già stati ritrovate le famose pergamene ormai note
come “i rotoli del Mar Morto”. Su questa stele è inciso un testo in aramaico nel quale l’Arcangelo
Gabriele sembra profetizzare l’avvento di Gesù.
Fra i non numerosi interventi pubblicati sul forum vi è stato quello di “piccolo giusto” che
informava dell’esistenza di un’altra profezia di Gabriele (non dell’Arcangelo Gabriele), citando
appunto la “Profezia di Gabriele” della quale stiamo parlando, sostenendo inoltre di essere in
possesso della copia di Paolo Giustiniani (di qui il suo nickname “piccolo giusto”).
Incuriosito dell’intervento, dopo essermi documentato su Paolo Giustiniani, ho contattato “piccolo
giusto” che mi ha fornito la seguente spiegazione:
3. “La mia famiglia è originaria delle Marche, e un mio antenato, nel 1861, era impiegato presso
l’ufficio del Commissario Generale delle Marche. Fra i suoi incarichi vi era quello di vigilare
sull’applicazione del decreto che sopprimeva le corporazioni religiose. Nello svolgimento del suo
incarico si trovò a seguire l’inventario dei beni dell’eremo di Monte Corona. Scorrendo gli elenchi
della biblioteca rimase incuriosito dal titolo di un manoscritto “Profezia di Gabriele”; una
curiosità molto forte dal momento che il suo nome era Gabriele e che, per la sua capacità (derivata
peraltro da una lunga esperienza di contatti sia con la gente comune che con i funzionari del
Regno) di prevedere certi sviluppi della realtà locale e nazionale, era stato soprannominato “il
profeta”. Insomma, in conclusione, si impadronì del manoscritto e se lo portò a casa. E, da allora,
nella mia famiglia, ogni capodanno si apre la “Profezia di Gabriele” per leggere la profezia
relativa all’anno che inizia e che, in genere, appare piuttosto realistica o, perlomeno, interpretabile
come tale.”
A conferma di tutto ciò il 13 gennaio 2015 “piccolo giusto” mi ha inviato il testo relativo appunto
alla profezia per l’anno 2015, che di seguito riproduco.
4. La profezia per l’anno 2015
Come dissesi,dallo anno 2000fue l’incipit della preparazione alla Apocalisse che addiverrà nello
anno 2050.
Et lo 2015 segni evidenti perciocché apporterà.
In chilla regioneladdove Europa et Asia si toccano sarà stridiodi armi et conterannosinumerevoli
vittime,homini et donne et infanti,cosi sia cosa che come fue nelli scorsi secoli che orde asiatiche
ancora sulla fertile Europa il lorogiogo apportarono. Et come adilli tempili europei eserciti poco
poteranno essendo che,ben più di allora,non più adusi saranno a fronteggiar li rapidi movimenti
et la audacia et la crudeltà et la feroce volontà delle asiatiche orde.
Nello Medio d’Oriente zuffe et morti si conteranno,per la causa delli scontri fra li discendenti di
Abramo, con ciò si dicano invero et li cristiani et li ebrei traditori di Gesù, lo figlio di Dio, et li
sanguinari adepti dello falso profeta Muhammad.
Li quali ultimi, li sopradetti adepti dello falso profeta, invero novamente moveranno armati ad
rinnovellare le gesta dei loro antenati che, già è qualche centinaia de anni, lo dominio loro
portarono dalla India alla africana Berberia. Ancora una volta lo loro santa guerra verrà
proclamata et audaci imprese anchenella Europa istessa compiutesaranno, laonde li di ciò autori
possano adire allo loro falso paradiso di giardini e di vergini.
Mentre il popolo,che da sé eletto si proclama, dallo isolato fortino che decenni orsono costrussero,
invierà pattuglie corsare et lancerà pietre et palle di fuoco ad impedire che lo loro fortino
avvicinato possa essere dalli sopradetti adepti.
Nello invero lontanoOriente lo novellato et immenso impero dei Kan grandemente allungherà lo
suo potere,possente comeè che è addivenuto,per le sue ricchezze di spezie, di rari minerali et per
lo innumerevole numero degli habitanti suoi.
4. Le nuove terre,già profetate per l’anno Domini 1492, pur se non rinunciando a restare contente
delle ricchezze loro, ma non avendo lasciato perire il ricordo della lor comunanza con l’ Europa
cristiana,ausilio daranno all’Europa (ormai imbelleda cinquanta et più annate), ma, incombente
la maledizione del Signoreper la avidità delli habitanti di desse terre, invero niuna strategia allo
scopo profittevole riusciranno a porre in campo.
Né niuno aiuto potrà allordunque arrivaredalle miseregenti che l’Africa inhabitano, ove ancora,
assente la sacra cristiana dottrina, superstizioni et lotte tribali continueranno a segnare una
tragica realtà.
Et grandi movimenti di genti addiveranno, lo fine essendo quello di sfuggire alle tragedie loro,
cosicché vederannosimultitudini di barche et cammelli et carri, di persone ben carichi, che ausilio
cercar andranno verso la misera et imbelle Europa.
La qual Europa, peraltro dilaniata per le diatribe delli potentati che allo solo lucro (a dire valsi
allordunque la smisurata ricerca di immaniprofittabilità)volgonoli pensieri loro,nella sua imbelle
incertezza inutilmente si cimenterà in una soluzione ricercare.
Conciosiacosacché ecco allordunque manifestarsi lo prodromo della Apocalisse futura.
Et cosa allora farà la Chiesa di Cristo,già pietra angolaredi Pietro,ma,anche,che Nostro Signore
li peccati nostri perdonar possa, sentina di vizi et potere ?
Vi sarà, come Dio volle, uno nostro Pontefice che ancora indicherà lo cammino da Gesù Cristo,
Nostro Signore, indicato, valsi a dire lo ritorno allo messaggio degli Evangeli. Ma sarà solo un
buon pastore di malvagie greggi di pecore. Et vicina sarà la sua fine et dello suo messaggio.
Ma cosa dicere si puole delle triste condizioni in questo anno della povera Italia nostra ?
Come già ebbesi luogo di vedere nelli anni passati, le italiche genti ancora e pervicacemente li
sforzi loro porranno nella direzione dello pensare allo proprio ben stare. E delle generali sorti
dell’istesso loro paese (per non dire dello intero mondo) ben poco si faranno cura, essendo loro
profondo pensiero che li governanti sempresiano malvagi e al loro solointeresse attenti, per lo cui
non valsi la pena di pensare a come possibil sia la situazione cambiare.
Laonde per cui ancora li probi et li honesti et li veri cristiani invano ad ricercare andranno uno
novo costume et admirevoli azioni.
Et altri segni della venenda Apocalisse si produranno.
Nuovi idoli saranno adorati, prodotti nei laboratori infernali, laddove lo dono divino
dell’intelligenza piegato fu, già negli anni che furono, alla inventione et facitura di inutili et
pericolosi strumentiper comunicare,volti a rubareil tempo alleopre laboriose et agli affetti et alla
preghiera, con lo che lo intero mondo sarà un vano turbinare di miseri messaggi.
Financo la natura,et li corsi d’acqua,testimonianza darannodella prossima Apocalisse, li umani
affliggendo con scotimenti di terra et nubi di polvere et inondazioni.
5. Et se pur saravvi comunque uno efforzo di movimenti che a quanto suddetto di opporsi tenterà,
niuno sensibilcambiamentonello precipitareverso l’abissodella fine del mondo questo annopotria
vedere.
5. La profezia è solo una storia che si ripete
Qualcuna/o potrebbe rimanere impressionata/o dalla presunta corrispondenza fra la “Profezia di
Daniele” e gli eventi che stanno cominciando a susseguirsi in questo inizio dell’anno 2015.
Come non cogliere le coincidenze tra quanto contenuto nella profezia e quello che si sta
verificando ?
La guerra in Ucraina, lo stato islamico che arriva alla Libia, gli attentati in Europa di fanatici
islamici, l’ascesa della Cina, papa Francesco, l’irrisolto conflitto israelo-palestinese, la situazione
italiana, ecc.
Eppure forse le stesse cose, o simili, si potrebbero dire per molti degli anni trascorsi dal XV secolo,
dalla stesura della “Profezia di Gabriele”.
Non voglio banalizzare, ma spesso, non sempre, purtroppo, la storia si ripete.
Allora non c’è speranza di cambiare ?
Mettiamola in un altro modo: un mondo diverso e migliore è pensabile. Non so sia realizzabile o no,
ma sicuramente a quello dobbiamo puntare.
6. Ma dov’è la verità ?
Ma davvero “piccolo giusto” possiede la copia della “Profezia di Daniele” di Paolo Giustiniani ?
E il testo che mi ha inviato è davvero quello che c’è scritto in tale manoscritto ?
Esiste quel manoscritto ?
E, soprattutto, vi sto dicendo la verità ?