EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
Questo catalogo raccoglie le opere di cinque allievi di Laura Grosso, da lei avviati al disegno e alla pittura per assecondare e guidare un'esigenza espressiva che appartiene a ciascuno di noi. Non entro nel merito della qualità pittorica di queste opere, non è il mio compito, ma vorrei cogliere l'occasione per interrogarmi sulla ragione profonda che ci rende desiderosi di rappresentare il mondo.
This catalog contains the works of five students that started drawing and painting in the art classes of Laura Grosso in order to favour and drive the expressive need that each of us has. I will not go into details about the pictorial quality of these works as it is not my duty, but I would like to take this opportunity to ask myself some questions about the profound reason that makes us so eager to represent the world.
EC_: lezioni in arte ed architettura segnicoportato segnicoportantigiovanni Colombo
GE_: meine Unterrichten in Architektuer als Semiologische Einfassungen,. Hierher ist nicht SEMIOLOGIE VON UMBERTO ECO als GUELTIGE SEMIOLOGIE anerkannt. A1360 und 09171
Questo catalogo raccoglie le opere di cinque allievi di Laura Grosso, da lei avviati al disegno e alla pittura per assecondare e guidare un'esigenza espressiva che appartiene a ciascuno di noi. Non entro nel merito della qualità pittorica di queste opere, non è il mio compito, ma vorrei cogliere l'occasione per interrogarmi sulla ragione profonda che ci rende desiderosi di rappresentare il mondo.
This catalog contains the works of five students that started drawing and painting in the art classes of Laura Grosso in order to favour and drive the expressive need that each of us has. I will not go into details about the pictorial quality of these works as it is not my duty, but I would like to take this opportunity to ask myself some questions about the profound reason that makes us so eager to represent the world.
Tesi di laurea triennale in critica del cinema, individuo dei modelli pittorici segreti in un film che indaga il rapporto tra pittore e modella (cinema e arte)
La Natura Di Poesia Un Paragone Tra Due PoesieGinaMMartino
(In Italian)
Poiché queste poesie sono state scritte entro ventidue anni di altro, quindi risalgono a quasi lo stesso periodo storico. Entrambi queste poesie sono molto descrittive e portano ad attenzione molti piccoli dettagli della natura che normalmente passerebbero inosservati dalla maggior parte della gente. Più notevolmente, queste poesie sono entrambi trattano del passare del tempo e descrivono momenti specifici del giorno in cui stanno avvenendo. Tuttavia, queste poesie sono molto diverse l’una dall’altra, riguardo alla struttura delle poesie stesse, ai tipi di parole usate, ai generali temi e ai sentimenti che esprimono.
Tesi di laurea triennale in critica del cinema, individuo dei modelli pittorici segreti in un film che indaga il rapporto tra pittore e modella (cinema e arte)
La Natura Di Poesia Un Paragone Tra Due PoesieGinaMMartino
(In Italian)
Poiché queste poesie sono state scritte entro ventidue anni di altro, quindi risalgono a quasi lo stesso periodo storico. Entrambi queste poesie sono molto descrittive e portano ad attenzione molti piccoli dettagli della natura che normalmente passerebbero inosservati dalla maggior parte della gente. Più notevolmente, queste poesie sono entrambi trattano del passare del tempo e descrivono momenti specifici del giorno in cui stanno avvenendo. Tuttavia, queste poesie sono molto diverse l’una dall’altra, riguardo alla struttura delle poesie stesse, ai tipi di parole usate, ai generali temi e ai sentimenti che esprimono.
Challenges, Differences and Basic Math for Mobile Ad OpsKevin Schaum
A brief overview of the challenges of mobile advertising operations and the differences. More information can be found here- http://kevinschaum.com/blog/mobile_ad_ops_challenges
Get A Lean And Attractive Body... visit us http://rshealthandfitness.com/
Call Us For More Details
248-439-6511
368 Hilton, Ferndale MI, 48220
info@rshealthandfitness.com
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleMichele Cignarale
In occasione di San Valentino 2024 Humanlab, con il supporto del Cluster Basilicata
Creativa, del Polo Bibliotecario di Potenza e della Biblioteca T. Stigliani di Matera ha
promosso l’evento diffuso “lettere d’amore: scrivi la tua lettera d’amore ad un’opera d’arte”.
Obiettivo dell’iniziativa è stato generare affezione e coinvolgimento intorno al patrimonio
culturale.
Un invito a scrivere una personale lettera d’amore ad un’opera d’arte, a dare forma alle
emozioni, ad innamorarsi e raccontare i propri sentimenti per la bellezza. L’opera può essere
un quadro, una scultura, una fotografia, un romanzo, una poesia o qualunque prodotto
espressione della creatività e dell’ingegno dell’uomo o della poetica della natura. Un
invito a trasporre un sentimento umano su di essa. Un esercizio, una forma di educazione
sentimentale al patrimonio culturale che ci pone nelle condizioni di poter approcciare ad esso
e considerarlo come qualcosa di vivo.
Grazie alla collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza e alla Biblioteca Stigliani di
Matera, ogni lettera ha ricevuto una risposta a cura degli studenti della IIA del Liceo Classico
Quinto Orazio Flacco di Potenza e della IIA del Liceo Classico Duni di Matera, che hanno
elaborato le loro dichiarazioni d’amore in due sessioni di scrittura creativa.
Tutto il materiale epistolare è raccolto nelle pagine che seguono. Cultura, arte, bellezza e
natura diventano colonne su cui costruire un’idea di futuro in cui felicità e sofferenza si
fondono per prendere vita nel più potente dei sentimenti: l’amore.
Arman, la riappropriazione del gesto e la presenza dell'immaterialeMarco Caccavo
Posto il mio articolo "Arman, la riappropriazione del gesto e la presenza dell'immateriale" pubblicato su D'ARS nel numero 205 di marzo 2011 in occasione della retrospettiva che il parigino Centre Pompidou ha dedicato ad una delle personalità più di spicco del gruppo dei Nouveaux Réalistes...come sempre buona lettura!
M.A.D. Gallery Milano Redazionale
Redazionale a cura della Dottoressa ELISA DOMENICHETTI Laurea Magistrale in Storia delle Arti dall’ antichità al contemporaneo presso l’ Università degli Studi di Pavia - Laurea di primo livello in Antichità Classiche e Orientali presso l’Università degli Studi di Pavia
1. LA PORTA DI DOR.SAN.
Se in linea teorica, quasi di enunciato accademico la fotografia dà un istante e la
pittura una sintesi del moto, quasi a voler sostenere come faceva G. C. Argan che la
pittura non può essere sostituita dalla fotografia (condivisibile in certi casi) siamo
davanti al contrario. La porta di DOR.SAN. è l’attimo globale chiuso in un evento:
come accade per una prodezza balistica; per la composizione di una melodia o per la
scrittura di una poesia.
2.
3. La porta di Dor.San. è quell’istante che fissa una pluralità di significati in un solo
racconto semplice ma grandioso. E’ un istante integrale, come le opere europee
dell’impressionismo integrale, perché non è soltanto stimolo visivo o accattivante
provocazione di coscienza. Il ricercatore fotografico, tale è chi l’ha operata, ha portato
la sensazione visiva a fondersi nella coscienza.
La foto, lungi dall’essere un istante, diventa con la porta di Dor.San. l’esempio di una
sensazione itinerante come un percorso di vita attraverso il metodo stesso del fotografo,
quasi a voler essere essa stessa, il fotografo! Il fotografo di tutte le memorie riscoperte
nella nostra mente al gusto severo dall’iconografia e delle opere che furono il prodotto
dei nostri avi. L’esecuzione fotografica, rapida, ma non veloce, concreta ed essenziale,
conduce alla sensazione visiva la quale si evolve in emozione, in ciò che Cezanne
chiamava: “…ma petite sensation”.
Il moto meccanico del click è il racconto...della piccola grande sensazione.
Le inclinazioni personali, qui, si annullano ed è un susseguirsi di foto non scattate che
iniziano a ripetersi davanti alla nostra coscienza: click!...buona la prima e basta, essa
stessa sarà la seconda; poi la terza; poi la quarta e così via nelle nostre rimembranze.
La foto, come insieme di foto. E’ un dipinto fotografico: non ha una gemella; non ha
repliche e non potrebbe averne. Come per un dipinto di Degas, non c’è distacco tra il
soggetto che vede e l’oggetto fotografato. E’ un diretto coinvolgimento nella realtà
fotografata con un gesto della mano che vuol essere un “acchiappare” la realtà
consegnandola all’archivio delle mille sensazioni ed immagini di chi osserva. E’ la
staticità della realtà che muove e stimola il soggetto. L’oggetto mette in azione il
soggetto a voler restituire, a parti inverse, ciò che le mani e l’inventiva degli avi
creavano all’atto della produzione di oggetti oggi facenti corpo unico della scena
fotografica.
La porta ci mette dinanzi alla fotografia di noi stessi attraverso l’animato nella nostra
coscienza, della nostra memoria. Non si fosse fermata a metà avrebbe fatto uscire
troppo subito e troppo evidentemente lo scorcio di vita di tanti che lì dentro si recarono
per secoli rinnovando la propria anima con la sordità di un gesto e l’unicità di
un’emozione. Lì, in quella casa comune che raccoglie tutti e tutto, va di scena il sacro di
una preghiera; l’atroce rispetto del commiato a un amico; la rabbia sussurrata a Dio
dell’amara esistenza di “siloniana” meschinità; l’attimo drammatico di un pentimento
o quello struggente di un’esortazione. Potremmo definirlo come un eccesso di
concretezza e lucidità da parte dell’artista il quale coglie l’unicità scenica. Coglie la
realtà assoluta.
La porta è quindi socchiusa.
Accetta, quasi sorniona, lo sguardo curioso di chi ricorda il battere delle ginocchia sui
freddi gradini dell’altare a servire il curato di turno. Essa è sorniona ma anche
maestra: diventa per un attimo la porta della conoscenza, cioè la porta della vita che
4. scopre il coraggio di vivere. Il coraggio dell’uomo nel confronto con i suoi stessi limiti
nella quotidianità dell’Abruzzo dalla “fontamara” pena umana, dentro un percorso
collettivo di usi, costumi e abitudini di una collettività che lì dentro si ritrova come
soggetto unico e neutrale. Eccola, accingersi in quello spazio che è di tutti e che è
esclusivamente nostro allo stesso tempo, come lo è per la peccatrice, guidata da quelle
gambe che una volta erano veloci per timore e lente per necessità. Se la cerchiamo nei
nostri pensieri è come la migliore dei fedeli, la vediamo gettare uno sguardo…è un
attimo, anche per lei.
La porta socchiusa è anche un libro che conterrà lo scritto della nostra vita.
E’ lo scritto dello sguardo della donna pia e della donna scarlatta; del bimbo in fasce e
di quello col calice; lo scritto di chi ricorda un amore proprio lì dove è nato, fra sguardi
di vecchie signore dedite più a pizzi e merletti che alla croce e all’altare; E’ lo scritto dei
sospiri che chiudono il pianto per il caro che va oltre e del brigante che solo lì s’inchina,
quasi ad onorare quegli oggetti e quelle immagini sacre alle quali, raccontarsi, non è
tradimento né uno sgarro. E’ lo scritto del ricco borioso, vile fra quei banchi storici e
severi, fa i conti con un’idea di vita pezzente che cede davanti al sommo valore della
cristianità. La foto li racconta proprio tutti, in un alternarsi di soggetti che riscopriamo
tramite “la porta” come fosse una messaggera delle carole di britannica narrativa.
Sembra sia la messaggera della nostra esistenza (fatta di storie eroiche, di vacue
manifestazioni dell’apparire e a volte di luci ed ombre come a volte di colori, rinchiusi
nel bianco e nero di una foto) ricacciando la vanità umana per dar posto al valore delle
emozioni.
Ecco il moto delle immagini e delle sensazioni che, senza espedienti barocchi, la foto ha
saputo raccontare per mano di Dor.San.
Anch’essa si chiuderà, una volta girata la pagina dell’album che la custodisce; come si
chiuderà l’occhio dell’artista che libera l’altro di mirare lo spazio di una nuova
emozione.
La foto che segue…
Autore
(Hermo D’Astolfo)