DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di DON DANIELE BANI dal titolo: "La tutela dell’ambiente nell’enciclica Laudato Si”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
2016 Environmental technologies. Basic knowledge: the breath of the biosphere...Luca Marescotti
Concetti base: rifiuti, scarti, pericolo, risorse, equilibrio, equilibrio stabile instabile metastabile. Catastrofe. Cicli ecologici. Tecnologie e gestione del rischio.
Le dinamiche delll'atmosfera e gli impatti: inquinamento e danni diretti e indiretti alla salute e al benessere di persone animali e vegetali.
CRISI ECOLOGICA E SOCIALE - UN FUTURO SOSTENIBILE IN EUROPA? M. Morosini, ...morosini1952
Come ospitare degnamente 9-10 miliardi di abitanti della Terra, quanti arriveremo a essere nel 2050, senza stravolgere gli equilibri ecologici su cui si fondano l’alimentazione, il benessere e l’intera economia? Il progetto «Futuro sostenibile» da cui è scaturito un rapporto 1 del Wuppertal Institut 2 (cfr la scheda a p. XXX) vuole dare una risposta a questa domanda drammatica, offrendo un’opportunità di condurre anche in Italia una campagna per una svolta del nostro Paese verso la sostenibilità sociale ed ecologica secondo criteri d’equità globale. In questo momento storico il conflitto tra ecologia e giustizia palesa la sostenibilità come vero programma di sopravvivenza, perché la drammatica alternativa è tra la sostenibilità o l’autodistruzione. Lungi dal servire solo alla protezione dei panda e delle balene, l’ecologia è l’unica opzione per garantire sulla Terra il diritto d’ospitalità a un numero crescente di esseri umani. «Dobbiamo portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica due ingiustizie: che i beni di questo mondo siano ripartiti in modo così sproporzionato e che quest’iniqua distribuzione non venga modificata». Quando nel 1958 il cardinale Joseph Frings pronunciò queste parole nel discorso di fondazione di Misereor, l’organizzazione tedesca cattolica per la cooperazione allo sviluppo che finanziò lo studio del 1996, forse non immaginava che 50 anni dopo i numeri di miliardari e di malnutriti nonché il grado di disuguaglianza che li separa avrebbero raggiunto record storici su un pianeta che già oggi potrebbe nutrire tutti i suoi abitanti. Fedele a quella consegna del 1958, lo scienziato tedesco Wolfgang Sachs Sachs, curatore del progetto, documenta l’evoluzione globale di povertà e ricchezza, constata l’inadeguatezza di molte ricette di sviluppo e conclude che «voler mitigare la povertà senza mitigare la ricchezza è ipocrisia» 3. Quel fuoco d’artificio di risorse che l’Europa brucia non è ripetibile nel mondo, non di certo con un numero crescente d’esseri umani. I due patrimoni che permisero l’ascesa dell’Europa non sono più a disposizione all’infinito: i combustibili fossili destabilizzano il clima e vanno esaurendosi, e per le materie prime biotiche 4 non sono più disponibili colonie oltreoceano. È questa la tragedia attuale: l’immaginario dei Paesi emergenti s’ispira alla civiltà euroatlantica, ma i mezzi per la sua realizzazione non sono più a disposizione. I ceti dei consumatori globali nel Nord e nel Sud, degli imprenditori e degli investitori sono chiamati a cedere alla natura e a chi sta peggio nel mondo una parte del loro potere in termini di capitale e confort. Se non lo faranno, resterà ben poco di ciò che ora rende la loro posizione così desiderabile. Il vero problema non è se vi sono risorse sufficienti, ma a chi sono destinate e per che cosa esse sono ripartite quando diventano scarse. Una politica ambientale che non si occupi anche di politica sociale non avrà successo.
Lunedì 25 gennaio 2016 si è tenuto al Cinema Grotta di Sesto Fiorentino l'iniziativa pubblica organizzata dalle Mamme NO Inceneritore dal titolo "Inceneritore di Firenze: cosa possiamo ancora fare? Nessun rischio evitabile è accettabile".
All’incontro sono intervenuti diversi relatori che hanno illustrato i rischi sulla salute dei cittadini, le alternative possibili e di successo già in atto in diverse realtà italiane ed estere e il ricorso al Tar:
- ANNIBALE BIGGERI – Professore Ordinario di Statistica Medica, Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti” Università di Firenze.
- CLAUDIO TAMBURINI – Avvocato, Coordinamento Comitati della Piana
- ROSSANO ERCOLINI – Presidente Zero Waste Italy
- DON DANIELE BANI – Parroco di San Martino (Sesto Fiorentino)
Di seguito le slide della presentazione di DON DANIELE BANI dal titolo: "La tutela dell’ambiente nell’enciclica Laudato Si”
Per l'occasione il Cinema Grotta era strapieno di persone dentro e fuori la sala. Oltre 800 persone erano presenti al Cinema, a cui si sono aggiunte circa 400 persone che hanno seguito l'evento in diretta streaming.
4. La crisi ecologica
Intorno agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso la
questione ambientale divenne un’urgenza ambientale che
si andava a collocare all’interno di un paradigma più ampio
che è stato definito come crisi ecologica
5. La crisi ecologica
Consapevolezza della
condizione a rischio in cui
si viene a trovare
l’ambiente, in riferimento
all’interazione
uomo-natura.
Progresso scientifico-
tecnologico che può
portare ad emergenze
ambientali
6. La crisi ecologica
ECOLOGIA: è una scienza
che studia il mondo
naturale e le complesse e
numerose interazioni con
l’uomo.
- relazioni: sia le interazioni
con il mondo fisico, sia
quelle con tutte le altre
specie e con la propria
- ambiente: sia il contesto
delle componenti viventi,
sia le condizioni fisiche
relazionate con un
organismo
ECOLOGISMO
si intende l'ideologia e
l'insieme delle iniziative
politiche finalizzate alla
tutela e al miglioramento
dell'ambiente naturale
7. Cosa studia l’ecologia?
i processi vitali, le interazioni e gli
adattamenti
il movimento di materia e di energia
attraverso le comunità di vita
lo sviluppo successionale degli ecosistemi
l'abbondanza e la distribuzione degli
organismi e la biodiversità nel contesto
dell'ambiente
8. ETICA DELL’AMBIENTE
Consente una riflessione
filosofica sui problemi
ambientali scaturiti dal
rapporto uomo-natura
Indica i principi che possono
portare ad un RI-
ORIENTAMENTO delle scelte nei
confronti della natura
Ricerca le motivazioni
dell’agire che li hanno
determinati
9. L’etica dell’ambiente
C’è bisogno di un radicale mutamento di
prospettiva per poter trovare soluzioni a situazioni
complesse, causate da un potere che si è mutato in
dominio di un’umanità che ha dimenticato che la
natura, il non umano, è la sua dimora cosmica.
10. L’etica dell’ambiente
Mediante l’analisi filosofica del senso
dell’uomo e del suo rapportarsi al
mondo si giungerà alla comprensione
e alla soluzione, se possibile, della
crisi ecologica
11. L’etica dell’ambiente
L’attuale condizione di crisi è stata determinata dalle scelte
che l’uomo ha fatto, nel corso del tempo, per sé e per la sua
autoaffermazione rispetto al mondo, che, troppo spesso, è
stato letto solo in termini di utilizzabilità in vista dei fini umani.
12. L’etica dell’ambiente
Che cosa ha portato alla crisi ecologica?
ANTROPOCENTRISMO
inteso come avalorizzazione
del non umano
PARADIGMA SCIENTIFICO
MODERNO considerato
come strumento di dominio
sulla natura che è vista solo
in termini di utilizzabilità
ECONOMIA
14. La crisi ecologica
- VERSO UN’ECOLOGIA DELLA MENTE (1972)
- MENTE E NATURA (1980)
15. La crisi ecologica
Che cosa ha portato alla crisi ecologica?
PROGRESSO TECNICO
AUMENTO DELLA
POPOLAZIONE
IDEE SBAGLIATE SULLA
NATURA DELL’UOMO E I SUOI
RAPPORTI CON L’AMBIENTE
16. La crisi ecologica
Aumento
della popolazione
L’aumento della popolazione stimola il
progresso tecnico e crea l’ansia che ci
oppone all’ambiente come un nemico
19.
La crisi ecologica
PERDERE L'ESSENZA
DELL'UOMO
- Più numerosa è la
popolazione, più rapida è
la sua crescita
- Più perfezionata è la
tecnica maggiore è il
numero della nuove
invenzioni
- Più crediamo nel nostro
potere più disprezzabile
ci sembra l’ambiente
20. LA CRISI ECOLOGICA
CONSEGUENZE AMBIENTALI
- Smog
- Inquinamento
- Avvelenamento da DDT
- Rifiuti industriali
- Carestia
- Pioggia radioattiva
- Guerra
21. La Crisi ambientale
Le idee di oggi
- Noi contro l’ambiente
- Noi contro gli altri uomini
- È il singolo che conta
- Possiamo avere un controllo
unilaterale sull’ambiente
22. La crisi ambientale
Sono idee false e distruttive
Dobbiamo cambiare la nostra maniera
di essere uomini
Il nostro cambiamento deve incidere sul
governo, sull’economia,
sull’educazione, sulla politica militare