Crucci e delizie della leva finanziaria alla italianaNicola_C_Salerno
Oltre ad essere titolari di attivi finanziari cospicui, le famiglie italiane detengono un patrimonio in obbligazioni e azioni/equity significativamente più consistente, in percentuale di Pil, rispetto alle famiglie dei Partner Ue. Non si riscontra, tra le famiglie, quell’eccesso di avversione al rischio e di "conservatorismo finanziario" spesso additato tra i motivi della poca capacità di crescita dell’Italia. Queste caratteristiche, invece, si riscontrano proprio in capo agli intermediari finanziari italiani che, sempre in termini di Pil e dopo consolidamento, hanno attivi di dimensioni significativamente più piccole della media Ue, soprattutto nella componente di azioni/equity. E a livello Paese questa conclusione si ritrova rafforzata, in particolare, per il patrimonio azionario, di oltre 136 p.p. di Pil sotto la media Ue.
A determinare questa posizione singolare dell’Itala nel panorama internazionale concorrono diversi fattori. Tra questi, sicuramente l’alto stock di debito pubblico, che porta con sé degli effetti di crowding-out degli investimenti privati. C’è poi la mole dell’interbancario, il cui stock in Italia pesa per 580-590 miliardi di Euro, circa un terzo dello stock totale dei prestiti erogati dal sistema bancario11. Su questo punto, e su quello dei debiti/crediti commerciali, sarebbe utile un approfondimento, soprattutto in chiave di comparazione internazionale, per verificare sia il livello di efficienza/efficacia dell’interbancario, sia la concorrenzialità dei servizi che banche e intermediari finanziari si prestano tra loro. E un approfondimento meriterebbero anche le ragioni che possono esserci alla base di partecipazioni incrociate (che "scompaiono" nel consolidato) tra banche, tra intermediari finanziari e tra banche e intermediari finanziari; questi "incroci, oltre che fonte di possibili effetti anticoncorrenziali, potrebbero esser tutt’uno con la relativa chiusura a capitali esteri che l’Italia mostra rispetto ai Partner europei.
Benchmarking e Standard su profili di spesa sanitaria per etàNicola_C_Salerno
Questo Working Paper porta un esempio di criterio di ripartizione del Fsn tra le Regioni. Il criterio rimane coerente, in termini generali, con le indicazioni contenute nel “Decreto legislativo in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province, nonché determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario”.
La scelta della regola di riparto operata dal Decreto appare conservativa rispetto agli equilibri raggiunti nel Patto per la Salute. Il Wp si propone di illustrare gli effetti di una modalità di fissazione del benchmark e di una regola di riparto in parte diverse rispetto a quelle richiamate dal Decreto, illustrando gli effetti distributivi che da tali ipotesi discenderebbero. Naturalmente, il Wp sviluppa una tra le ipotesi possibili, insistendo sulla definizione di standard di spesa basati su variabili demografiche (ripartizione della popolazione per fasce di età e livelli di spesa pro-capite). Indipendentemente dalla convergenza di opinioni sul criterio adottato, l’esercizio svolto consente di richiamare i requisiti di semplicità, di trasparenza e di stabilità nel tempo degli indicatori da adottare.
Per determinare gli standard di spesa sanitaria si selezionano le Regioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno rispettato la programmazione realizzando condizioni di sostanziale equilibrio di bilancio e, inoltre, hanno erogato prestazioni di qualità, testimoniate da rilevazioni e riflesse da un saldo attivo dei flussi di mobilità. Queste Regioni sono assunte come benchmark: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto.
Per le Regioni benchmark è possibile calcolare i profili di spesa pro-capite per fascia di età e i rapporti tra fabbisogni di spesa pro-capite di persone appartenenti alle diverse fasce di età.
I rapporti tra fabbisogni consentono di costruire il sistema di ponderazione della popolazione residente necessario per la ripartizione del Fsn.
I profili assoluti di spesa pro-capite delle Regioni benchmark sono applicati alla struttura demografica di tutte le Regioni, per calcolare la spesa standard e confrontarla con la spesa contabile a consuntivo.
Per data programmazione di medio periodo delle risorse dedicate alla sanità, una regola chiara e stabile di ripartizione del Fsn tra le Regioni da un lato e, dall’altro, una cognizione dei gap di partenza, sono gli elementi necessari per fissare i termini di discussione sul periodo di transizione e sul funzionamento di un fondo ad hoc per la perequazione infrastrutturale, anch’esso parte integrante della transizione.
Vi racconto perchè ho votato FARE-FiD alla Camera e M5S al Sento.
Me lo chiedono in tanti.
A tutti rispondo con queste poche righe, mano alla coscienza.
Non è stato un voto facile.
Che viva l'Italia! nicola
In tema di federalismo, facendo seguito al commento sul decreto per la perequazione infrastrutturale (Short Note n. 1-2011), CeRM propone una analisi del decreto "gemello", quello che dovrebbe guidare la rimozione, o quantomeno il riassorbimento, degli squilibri economico-sociali territoriali.
Si intravedono alcune criticità che meriterebbero attenzione, soprattutto perché andrebbero ad incidere anche sul buon funzionamento degli altri decreti delegati dalla Legge n. 42-2009.
Queste criticità sono riassunte in otto punti e argomentate.
Si tratteggiano, inoltre, possibili correzioni/emendamenti all\'articolato, e su questi si sollecita l\'approfondimento del dibattito.
30 Mazro 2011 (Ncs)
Crucci e delizie della leva finanziaria alla italianaNicola_C_Salerno
Oltre ad essere titolari di attivi finanziari cospicui, le famiglie italiane detengono un patrimonio in obbligazioni e azioni/equity significativamente più consistente, in percentuale di Pil, rispetto alle famiglie dei Partner Ue. Non si riscontra, tra le famiglie, quell’eccesso di avversione al rischio e di "conservatorismo finanziario" spesso additato tra i motivi della poca capacità di crescita dell’Italia. Queste caratteristiche, invece, si riscontrano proprio in capo agli intermediari finanziari italiani che, sempre in termini di Pil e dopo consolidamento, hanno attivi di dimensioni significativamente più piccole della media Ue, soprattutto nella componente di azioni/equity. E a livello Paese questa conclusione si ritrova rafforzata, in particolare, per il patrimonio azionario, di oltre 136 p.p. di Pil sotto la media Ue.
A determinare questa posizione singolare dell’Itala nel panorama internazionale concorrono diversi fattori. Tra questi, sicuramente l’alto stock di debito pubblico, che porta con sé degli effetti di crowding-out degli investimenti privati. C’è poi la mole dell’interbancario, il cui stock in Italia pesa per 580-590 miliardi di Euro, circa un terzo dello stock totale dei prestiti erogati dal sistema bancario11. Su questo punto, e su quello dei debiti/crediti commerciali, sarebbe utile un approfondimento, soprattutto in chiave di comparazione internazionale, per verificare sia il livello di efficienza/efficacia dell’interbancario, sia la concorrenzialità dei servizi che banche e intermediari finanziari si prestano tra loro. E un approfondimento meriterebbero anche le ragioni che possono esserci alla base di partecipazioni incrociate (che "scompaiono" nel consolidato) tra banche, tra intermediari finanziari e tra banche e intermediari finanziari; questi "incroci, oltre che fonte di possibili effetti anticoncorrenziali, potrebbero esser tutt’uno con la relativa chiusura a capitali esteri che l’Italia mostra rispetto ai Partner europei.
Benchmarking e Standard su profili di spesa sanitaria per etàNicola_C_Salerno
Questo Working Paper porta un esempio di criterio di ripartizione del Fsn tra le Regioni. Il criterio rimane coerente, in termini generali, con le indicazioni contenute nel “Decreto legislativo in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province, nonché determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario”.
La scelta della regola di riparto operata dal Decreto appare conservativa rispetto agli equilibri raggiunti nel Patto per la Salute. Il Wp si propone di illustrare gli effetti di una modalità di fissazione del benchmark e di una regola di riparto in parte diverse rispetto a quelle richiamate dal Decreto, illustrando gli effetti distributivi che da tali ipotesi discenderebbero. Naturalmente, il Wp sviluppa una tra le ipotesi possibili, insistendo sulla definizione di standard di spesa basati su variabili demografiche (ripartizione della popolazione per fasce di età e livelli di spesa pro-capite). Indipendentemente dalla convergenza di opinioni sul criterio adottato, l’esercizio svolto consente di richiamare i requisiti di semplicità, di trasparenza e di stabilità nel tempo degli indicatori da adottare.
Per determinare gli standard di spesa sanitaria si selezionano le Regioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno rispettato la programmazione realizzando condizioni di sostanziale equilibrio di bilancio e, inoltre, hanno erogato prestazioni di qualità, testimoniate da rilevazioni e riflesse da un saldo attivo dei flussi di mobilità. Queste Regioni sono assunte come benchmark: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto.
Per le Regioni benchmark è possibile calcolare i profili di spesa pro-capite per fascia di età e i rapporti tra fabbisogni di spesa pro-capite di persone appartenenti alle diverse fasce di età.
I rapporti tra fabbisogni consentono di costruire il sistema di ponderazione della popolazione residente necessario per la ripartizione del Fsn.
I profili assoluti di spesa pro-capite delle Regioni benchmark sono applicati alla struttura demografica di tutte le Regioni, per calcolare la spesa standard e confrontarla con la spesa contabile a consuntivo.
Per data programmazione di medio periodo delle risorse dedicate alla sanità, una regola chiara e stabile di ripartizione del Fsn tra le Regioni da un lato e, dall’altro, una cognizione dei gap di partenza, sono gli elementi necessari per fissare i termini di discussione sul periodo di transizione e sul funzionamento di un fondo ad hoc per la perequazione infrastrutturale, anch’esso parte integrante della transizione.
Vi racconto perchè ho votato FARE-FiD alla Camera e M5S al Sento.
Me lo chiedono in tanti.
A tutti rispondo con queste poche righe, mano alla coscienza.
Non è stato un voto facile.
Che viva l'Italia! nicola
In tema di federalismo, facendo seguito al commento sul decreto per la perequazione infrastrutturale (Short Note n. 1-2011), CeRM propone una analisi del decreto "gemello", quello che dovrebbe guidare la rimozione, o quantomeno il riassorbimento, degli squilibri economico-sociali territoriali.
Si intravedono alcune criticità che meriterebbero attenzione, soprattutto perché andrebbero ad incidere anche sul buon funzionamento degli altri decreti delegati dalla Legge n. 42-2009.
Queste criticità sono riassunte in otto punti e argomentate.
Si tratteggiano, inoltre, possibili correzioni/emendamenti all\'articolato, e su questi si sollecita l\'approfondimento del dibattito.
30 Mazro 2011 (Ncs)
L’integrazione pubblico-privato nel finanziamento della sanità e dell’assiste...Nicola_C_Salerno
Il Quaderno contiene una dettagliata ricostruzione dell’evoluzione del quadro normativo relativo agli strumenti di copertura della spesa privata per sanità e assistenza alla persona: dall’out-of-pocket, ai fondi sanitari vecchi e nuovi, alle società di mutuo soccorso, alle assicurazioni.
Le conclusioni si svolgono attorno a tre questioni su cui si vorrebbe sollecitare il dibattito:
(1) L’introduzione di fondi welfare, che perseguono nel contempo finalità previdenziali sia in ambito pensionistico che sanitario;
(2) La razionalizzazione della fiscalità agevolata, facendo perno sullo schema della detrazione “a piramide”;
(3) La distinzione “doc” / “non doc” di cui si stanno, forse, sottovalutando alcune problematicità, attuali e prospettiche.
Assieme al Quaderno (liberamente scaricabile su www.cermlab.it), si rendono disponibili le slide della presentazione sullo stesso tema tenuta da in Ania il 16 Giugno 2010. Queste slide sono utili anche per una visione sintetica dei contenuti del Quaderno.
ASL4Liguria TLS Tigullio luogo di salute - tele-riconciliazione in Asl 4 LiguriaAleBrioschi
Il progetto è caratterizzato dall’ampliamento di una infrastruttura tecnologica avanzata, un ecosistema sociosanitario digitale, basato su tecnologie innovative per potenziare l’interconnessione della rete con le strutture intermedie e l’assistenza domiciliare, determinando una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei LEA.
In questa nuvola digitale, si inserisce la tele-riconciliazione farmacologica, sviluppata non come servizio di verifica e monitoraggio terapeutico, ma come strumento "visual" che permetta la presa in carico proattiva, monitorando aderenza alle terapie e allineamento alla riconciliazione farmacologica effettuata in fase di dimissione, verifica della effettiva fruizione di prestazioni di monitoraggio per i pazienti cronici, ecc.
Il primo “target pilota” individuato è costituito dai pazienti over 65 post-acuti, politrattati (con utilizzo di 5-6 diversi farmaci) che in fase di dimissione hanno avuto una riconciliazione farmacologica delle terapie.
Sviluppo organizzativo e gestionale (Paolo Tedeschi) csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 14 aprile 2007 MEDICINA GENERALE: IDEE E PROGETTI SULLA PROFESSIONE FUTURA una riflessione nel corso dell’azione - www.csermeg.it
L'articolo a colonna sul lato destro, con titolo evidenziato in verde, riporta alcuni commenti degli esperti. Tra questi, anche il mio (Nicola Salerno, CeRM), riguardante il contributo applicabile alle pensioni per riassorbire, almeno in parte, i generosi vantaggi elargiti dalle regole di calcolo retributive.
L’integrazione pubblico-privato nel finanziamento della sanità e dell’assiste...Nicola_C_Salerno
Il Quaderno contiene una dettagliata ricostruzione dell’evoluzione del quadro normativo relativo agli strumenti di copertura della spesa privata per sanità e assistenza alla persona: dall’out-of-pocket, ai fondi sanitari vecchi e nuovi, alle società di mutuo soccorso, alle assicurazioni.
Le conclusioni si svolgono attorno a tre questioni su cui si vorrebbe sollecitare il dibattito:
(1) L’introduzione di fondi welfare, che perseguono nel contempo finalità previdenziali sia in ambito pensionistico che sanitario;
(2) La razionalizzazione della fiscalità agevolata, facendo perno sullo schema della detrazione “a piramide”;
(3) La distinzione “doc” / “non doc” di cui si stanno, forse, sottovalutando alcune problematicità, attuali e prospettiche.
Assieme al Quaderno (liberamente scaricabile su www.cermlab.it), si rendono disponibili le slide della presentazione sullo stesso tema tenuta da in Ania il 16 Giugno 2010. Queste slide sono utili anche per una visione sintetica dei contenuti del Quaderno.
ASL4Liguria TLS Tigullio luogo di salute - tele-riconciliazione in Asl 4 LiguriaAleBrioschi
Il progetto è caratterizzato dall’ampliamento di una infrastruttura tecnologica avanzata, un ecosistema sociosanitario digitale, basato su tecnologie innovative per potenziare l’interconnessione della rete con le strutture intermedie e l’assistenza domiciliare, determinando una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei LEA.
In questa nuvola digitale, si inserisce la tele-riconciliazione farmacologica, sviluppata non come servizio di verifica e monitoraggio terapeutico, ma come strumento "visual" che permetta la presa in carico proattiva, monitorando aderenza alle terapie e allineamento alla riconciliazione farmacologica effettuata in fase di dimissione, verifica della effettiva fruizione di prestazioni di monitoraggio per i pazienti cronici, ecc.
Il primo “target pilota” individuato è costituito dai pazienti over 65 post-acuti, politrattati (con utilizzo di 5-6 diversi farmaci) che in fase di dimissione hanno avuto una riconciliazione farmacologica delle terapie.
Sviluppo organizzativo e gestionale (Paolo Tedeschi) csermeg
Seminario di Primavera CSeRMEG 14 aprile 2007 MEDICINA GENERALE: IDEE E PROGETTI SULLA PROFESSIONE FUTURA una riflessione nel corso dell’azione - www.csermeg.it
Similar to Intervento di NC Salerno a Convegno Federfarma Servizi - Roma, Palazzo della Cooperazione (16)
L'articolo a colonna sul lato destro, con titolo evidenziato in verde, riporta alcuni commenti degli esperti. Tra questi, anche il mio (Nicola Salerno, CeRM), riguardante il contributo applicabile alle pensioni per riassorbire, almeno in parte, i generosi vantaggi elargiti dalle regole di calcolo retributive.
Tra il Gennaio 2001 e il Settembre 2012, sono poste a confronto le seguenti tre serie:
1) Commercio al dettaglio a valori nominali;
2)Prezzi al consumo (indice armonizzato Europa, HICP);
3) Commercio al dettaglio in termini reali (depurato dalla dinamica dei prezzi).
Ne emerge una forbice impressionante, con in mezzo le famiglie.
Le serie sono quelle Istat destagionalizzate. Valori del Gennaio 2011 normalizzati all\'unita\'.
::: IL VIAGGIO ::: Una versione moderna dell\'ippogrifo. Un po\' vascello un po\' lampara, un po\' macchina fuoristrada un po\' pullman a più piani, un po\' casa semovente un po\' Carro della Bruna. Ce n\'è per tutti i gusti. Sembra lì lì per collassare su di sè, ma poi dura finchè va. Più o meno è così la mia valigia quando parto. Un grazie all\'immaginazione e alla mano di Paolo Freuli.
1) Long term projections show healthcare spending as a percentage of GDP could double or more than double by 2060 in industrialized countries due to new drugs and technology.
2) In Italy, governance of spending on cancer drugs remains incomplete, with regulation fragmented between the national, regional, and hospital levels.
3) This leads to unequal access to drugs for citizens depending on where they live, and differences in how therapies are monitored and costs managed between regions and hospitals.
Ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici al primo pilastro. Una prim...Nicola_C_Salerno
La prima quantificazione di una ipotesi di riduzione dei contributi pensionistici obbligatori per gli under 40 lavoratori dipendenti regolari (pubblici e privati, full time e part time).
Le elaborazioni sono descritte passo passo.
CeRM, Settembre 2012
Delega al Governo per la riforma del sistema pensionistico e principi di racc...Nicola_C_Salerno
PROPOSTA CERM DI <<Delega al Governo per la riforma del sistema pensionistico e principi di raccordo con il mercato del lavoro e il welfare system>>
Intervento di NC Salerno a Convegno Federfarma Servizi - Roma, Palazzo della Cooperazione
1. STANDARD
DELLA SANITÀ
E CONTRIBUTO
DELLA
DISTRIBUZIONE
- ROMA -
23 Giugno 2011
PALAZZO
DELLA
COOPERAZIONE Nicola C. Salerno (CeRM - Roma)
2. PROIEZIONI DI SPESA
BENCHMARKING TRA SSR
QUALI STANDARD? …
… E COME REALIZZARLI?
IL CONTRIBUTO DELLA DISTRIBUZIONE
3. TREND STORICI
Negli ultimi 50 anni, incidenza sul Pil della spesa sanitaria (pubblica
e privata) almeno raddoppiata in tutti Paesi a economia e welfare
sviluppati (bismarkiani, beveridgiani, a prevalenza pubblica o
privata)
L’incremento già sconta gli interventi di policy di stabilizzazione
Non ci sono evidenze di effetti che dall’allungamento della vita si
traducano in riduzione/stabilizzazione della spesa (l’ipotesi
dell’healthy ageing)
Tra il 1960 e il 2009, l’incremento della spesa primaria sul Pil
potenziale è attribuibile per più della metà alla sanità. Nel G-7 il
56%, negli Usa il 68%
4. PROIEZIONI
Wga di Ecofin, Ocse e Fmi sono concordi nell’indicare che il trend
potenziale della spesa sanitaria va verso un raddoppio o un più che
raddoppio dell’incidenza sul Pil tra 40-50 anni
Alla base di questa dinamica: elasticità al Pil > 1, avanzamento scientifico-
tecnologico, ampliamento della domanda, diffusione e formalizzazione
delle prestazioni Ltc, effetto “Baumol”
Dal1960 ad oggi, il tasso di crescita della spesa pro-capite ha sovrastato
quello del Pil pro-capite di 1-2 p.p. a seconda del Paese. Sia nel comparto
della spesa pubblica che nel complesso pubblico + privato
Per gli Stati Uniti, il Congressional Budget Office proietta un +13 p.p. di Pil
al 2050
11. LA CONVERGENZA
Completamento della responsabilizzazione fiscale rispetto agli sforamenti
I piani di rientro dovrebbero divenire tutt’uno con la convergenza agli
standard
Verifica annuale di Programmi di Stabilità Ssr, approvati in Conferenza e dai
quali scaturiscono anche policy-guideline cogenti
Responsabilizzazione di mandato/ufficio per politici e amministratori che non
raggiungono il target
Azioni di rafforzamento infrastrutturale, ma coerenti con le “parole chiave”
della nuova sanità: deospedalizzazione, integrazione socio-sanitaria, Ltc
domiciliare, prevenzione, valutazione delle pratiche terapeutiche per
diffusione best-practice, ottimizzazione acquisti, farmacia dei servizi
Universalismo selettivo: compatibilità risorse/Lea; strumento di
standardizzazione e di responsabilizzazione individuale; strumento di coesione
territoriale
12. IL CONTRIBUTO
RIFORMA della
DISTRIBUZIONE
pianta organica, bundling
proprietà-gestione, divieto di
FARMACIA DEI
incorporation, limiti alle catene SERVIZI
tassello di
deospedalizzazione e
integrazione socio-sanitaria
INFORMAZIONE e prevenzione
campagne informative di massa:
pari efficacia degli equivalenti
e ragioni dell’universalismo
selettivo REGOLAZIONE
[1] reference-pricing off-patent
[2] copay % sul prezzo di riferimento
[3] scontrino intelligente
[4] copay sul prezzo in-patent
[5] prezzo max al consumo (eliminazione uniform price)
parte del passaggio all’universalismo selettivo che
abbracci tutte le prestazioni, Drg inclusi
prontuari unici su scala nazionale