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Potere Superiore e Potere Personale

             Alcolisti Anonimi

Una visione d’insieme in riferimento all’Approccio
             Centrato sulla Persona

                                          Francesca Carubbi
                                                      FI 13
I Gruppi di mutuo – auto aiuto: definizione

•   Francescato (1987): “sono gruppi ristretti, fondati su un’interazione faccia a faccia
    e composti da membri che condividono condizioni, situazioni, retaggi, disagi o
    esperienze comuni […]. Possono stimolare cambiamenti personali o tentare la
    modificazione di condizioni strutturali: possono fungere da sostegno psicologico e
    da fonte informativa, da movimento politico o da organizzazioni di fasce disagiate
    della popolazione. I gruppi di mutuo – auto aiuto tendono ad essere autonomi nei
    finanziamenti, piuttosto che dipendere da fonti esterne; si autogestiscono seguendo
    un sistema condiviso di valori, obiettivi e regole; rivolgono una particolare
    attenzione alle origini sociali del problema, senza però trascurare i fattori
    individuali”.

•   Comelli (2004) distingue i gruppi di mutuo – auto aiuto dai gruppi terapeutici per le
    seguenti caratteristiche:
-   Non sono considerati gruppi di terapia dagli stessi partecipanti;
-   Non prevedono presenza professionali;
-   Il rapporto con l’istituzione è distante
I Gruppi di mutuo – auto aiuto: definizione
• Riassumendo, un gruppo di mutuo – auto aiuto può
   essere definito tale se (Francescato, Ghirelli, 1988):
- Lo scopo principale è dare aiuto e supporto ai membri
   nell’affrontare i problemi;
- Le origini non provengono da istituzioni esterne;
- La principale fonte di aiuto risiede nella capacità e
   conoscenze dei membri stessi;
- I membri sono accomunati da una stessa esperienza o
   disagio;
- Il controllo è affidato agli stessi membri e non a
   professionisti esterni.
Tipologia e classificazione

•    Francescato (1988) distingue le seguenti tipologie secondo l’obiettivo che
    il gruppo tende a perseguire (De Felice, 2002):

-   Gruppi di controllo del comportamento e riorganizzazione della condotta
    (es. A.A.; CAT);

-   Gruppi di sostegno e difesa dallo stress: (es. gruppi di familiari di utenza
    psichiatrica, Al – Anon);

-   Gruppi di azione sociale: (es. gruppi gay);

-   Gruppi di crescita personale e autorealizzazione.
Funzioni, obiettivi, dinamiche
•   Funzioni dei gruppi di mutuo – auto aiuto (De Felice, 2002):
-   Sostegno emotivo;
-   Informazione e consulenza;
-   Erogazione di servizi diretti (gruppi di gioco per bambini,
    campi scuola, babysitteraggio);
-   Pressione sociale;
-   Supporto e assistenza.

•   Obiettivi:
-   Superamento di condizioni di mancanza di potere
    (powerlesness);
-   Aumento del livello di autoefficacia;

•   Dinamiche;
-   Relazione di reciprocità tra i membri;
-   Superamento dell’impotenza e della sfiducia in se stessi;
-   Appartenenza e identificazione con il gruppo;
-   Rafforzamento dell’autostima
Gli Alcolisti Anonimi
                 “Signore,
Concedimi la serenità di accettare le cose che
            non posso cambiare,
 Il coraggio di cambiare quelle che posso,
  la saggezza di conoscerne la differenza”
                                   Preghiera di A.A.
“Ciao, sono Mario e sono un alcolista!”: A.A. si
                       presenta
Chi è A.A.?
-    A.A. è un’associazione per il recupero dall’alcolismo;

-    A.A. nasce negli Stati Uniti nel 1935 da due alcolisti sobri: Bob S. e Bill. W;

-    Nel 1951 nasce Ala- Non, gruppo di familiari di alcolisti;

-    In Italia A.A. nasce nel 1972: Il primo gruppo ufficiale nasce a Firenze nel 1974, a
     seguire Milano e Genova;

-    A.A. rappresenta un gruppo sociale omogeneo: l’unico requisito per diventare
     membro di A.A. è il desiderio di smettere di bere;

-     Scopo primario dell’Associazione è la sobrietà e il gruppo è l’entità attraverso la
     quale si realizza il recupero;

-    L’anonimato è uno dei punti fermi dell’Associazione: i principi dell’associazione
     vengono sempre anteposti alla personalità dei singoli.
Il Metodo dei Dodici Passi
•    L’alcolismo viene visto come una rottura religiosa perché isola l’uomo da se stesso
    e dal mondo esterno;

•   Per A.A. ogni essere umano è alla ricerca di un assoluto, che si incarna in Dio per
    chi crede;

•   In A.A. esiste già un assoluto: il Gruppo, nel quale si apprende ad ascoltare e a
    provare le emozioni degli altri, a rifiutare di giudicare e a vivere secondo la
    filosofia del gruppo stesso;

•   Si tende a riconoscere in A.A. un Potere Superiore, declinato in fede nel Gruppo
    stesso;

•   Su questa scia, A.A. propone, dal 1935, dodici progressive tappe, costituenti un
    gruppo di principi spirituali che si propongono di eliminare l’ossessione dal bere.
Il Metodo dei Dodici Passi

    Ci sono almeno cinque ingredienti attivi che derivano
    dall’approccio dei Dodici Passi (Di Clemente, 2005):
•   La consapevolezza della perdita di potere che include
    l’esercizio dell’umiltà, l’accettazione dei limiti, la presa di
    coscienza della ferita inflitta e le conseguenze relative al
    continuo bere alcol, il chiedere aiuto;
•   L’affiliazione in una congregazione di supporto, con altri che
    vivono la stessa situazione ed il conseguente soccorso che
    include un confronto franco e una comunità sobria;
•   Un lavoro attivo in dodici passi che permetta la sobrietà e
    l’essere aiutato;
•   L’accettazione della continua vulnerabilità;
•   Una spinta verso l’aiuto al prossimo
Il Metodo dei 12 Passi: prospettive di cambiamento

Prochaska e Di Clemente (1982;1986)   Metodo 12 Passi

                                      •   inizia ad accettare l’idea di essere un alcolista:
• Precontemplazione                       senso di perdita, confronto con la realtà, pochi
                                          desideri di cambiamento;

                                      •   Inizia ad analizzare moralmente il suo problema:
• Contemplazione                          sente che la vita non è più affrontabile in quel
                                          modo a causa della perdita di controllo. Persiste
                                          il senso di onnipotenza;

• Preparazione                        •   Decide di seguire i Dodici Passi allo scopo di
                                          cambiare stile di vita


• Azione                              •   Inizia a partecipare attivamente agli A.A. al fine
                                          di fermare i problemi di comportamento

                                      •   Segue A.A.: fa gruppo, e vita sociale insieme
• Mantenimento                            agli altri membri, evita le tentazioni e conduce
                                          una vita sobria
La leadership in A.A.: potere d’esempio e di ricompensa come
                    dipendenza dal gruppo

  All’interno dell’Associazione l’ideologia e il processo di
  cambiamento si ispirano a due tipi di potere:
• potere d’esempio: in questo caso l’alcolista, soprattutto, nei
  primi passi del suo processo di cambiamento, tende ad
  identificarsi con un alcolista già in trattamento da più lungo
  tempo, prendendolo come modello d’esempio;
• potere di ricompensa: può essere identificato nell’influenza
  che ha il gruppo nella sua totalità. Il gruppo, infatti, si
  comporta come una famiglia sostitutiva, garantendo a chi
  frequenta con regolarità l’Associazione, protezione, ascolto e
  soprattutto accettazione.
Comunicazione all’interno di A.A.: possibili convergenze e
            divergenze con l’Approccio Centrato sulla Persona

A.A.                                             ACP
•   Smith Jr (2004): all’interno di A.A.         •   Il soggetto è il primo agente responsabile nel suo
                                                     processo di cambiamento; il cambiamento avviene
    vengono utilizzate tecniche di persuasione       dall’interno del soggetto, attraverso la ri – scoperta della
    stile “lavaggio del cervello “ (Walsh,           saggezza del suo organismo, che diviene capace di scelta
    2001);

•   La parte alcolizzata e quindi malata è       •   L’Approccio Centrato sulla Persona essendo un
    maggiormente considerata rispetto a quella       paradigma sistemico che si concentra sulla salute anziché
    sana;                                            sulla malattia, fornisce empowerment anziché curare la
                                                     malattia (Zucconi, 2008);

•   Ammissione della propria impotenza e
    fiducia in un Potere esterno (Potere
    Superiore);                                  •    l’uomo è un agente di scelta libero e responsabile,
                                                     attraverso la riappropriazione del Potere Personale.
•   L’individuo, grazie alle tecniche
    persuasive, si conforma all’ideologia del
    gruppo, perdendo la sua soggettività, in     •   Il compimento della Tendenza Attualizzante può
    favore del Gruppo stesso                         avvenire solo se il soggetto diviene coraggioso, libero e
                                                     indipendente nelle sue scelte di vita, andando al di là, se
                                                     necessario, alle aspettative e ai desideri degli altri
Conclusioni


•   “Questa nuova tecnica differisce da quelle precedenti in quanto si prefigge scopi
    del tutto diversi. Essa, infatti, mira direttamente a una maggiore indipendenza e
    integrazione dell’individuo […] Punto focale è l’individuo, non il problema. Lo
    scopo non è quello di risolvere un problema particolare, ma di aiutare l’individuo a
    crescere perché possa affrontare sia il problema attuale sia quelli successivi in
    maniera più integrata. Se il soggetto riesce ad integrarsi al punto di potersi
    occupare di un problema con indipendenza, responsabilità e organizzazione
    maggiori, e con confusione minore, allora affronterà nello stesso modo anche altri
    problemi. […] Praticare la terapia non significa fare qualcosa al soggetto, né
    convincerlo a fare qualcosa per sé: si tratta invece di liberarlo perché possa crescere
    e svilupparsi in modo normale e di rimuovere ostacoli in modo che possa andare
    avanti [….]. (Rogers, 1942, trad. it. pp. 28 – 33);
Bibliografia
•   AA.VV. (2005), Ritratto di un alcolista, Servizi generali di alcolisti anonimi italiana, Roma
•   AA.VV., (2005), Gli alcolisti anonimi in Italia, Servizi generali di alcolisti anonimi italiana, Roma
•   ALLAMANI A., (2000), Alcolisti Anonimi, http:// www.cedostar.it/documenti/AA.pdf
•   BRUZZONE D., (2007), Carl Rogers. La relazione efficace nella psicoterapia e nel lavoro educativo, Carocci, Roma
•   CERABOLINI R., COMELLI F., (2004), Gruppi e reti di sostegno psicologico, QuattroVenti, Urbino
•   COCCIOLI C., (1972), Uomini in fuga – la grande avventura degli alcolisti anonimi, Angelo Guerini e Associati, Milano
•   DE FELICE F., (2002), Psicologia di Comunità, Ed. Goliardiche, Trieste
•   DI CLEMENTE C., (2005), Efficacia della collaborazione tra le professioni sanitarie ed A.A. e le altre associazioni dei dodici passi, relazione presentata
    al III Congresso Nazionale GRUPPO FOCUS SUI dodici PASSI dal titolo: “I gruppi di mutuo auto aiuto dei 12 passi per le dipendenze e le nuove
    emergenze sanitarie”, Palazzo del Turismo, Senigallia (AN), 5 novembre
•   FRANCESCATO D., (1977), Psicologia di Comunità, Feltrinelli, Milano
•   FRANCESCATO D., GHIRELLI G., (1988), Fondamenti di Psicologia di Comunità, Nis, Roma
•   GRICE, P. (1989), Logic and Conversation, in studies in the way of words, Cambridge, Massachussets, University Press. (trad. It. Logica e
    conversazione, Il Mulino, Bologna, 1993)
•   LUFT, J., (1968) Introduction à la dynamique des groupes, Édouard Privat, Paris (trad. It. Introduzione ala dinamica di gruppo, La Nuova Italia, Firenze,
    1973)
•   PALOMINO E., (2005), Il programma, in 12 Passi, degli alcolisti anonimi: qual è l’interesse per la guarigione da una dipendenza da alcol (o da un’altra
    dipendenza)?. Il mondo dei professionisti della sanità, i lavoratori sociali e gli alcolisti anonimi: quale collaborazione? Qual è lo stato di questa
    collaborazione in Francia? Relazione presentata al III Congresso Nazionale GRUPPO FOCUS SUI 12 PASSI dal titolo: “I gruppi di mutuo auto aiuto dei
    12 passi per le dipendenze e le nuove emergenze sanitarie”, Palazzo del Turismo, Senigallia (AN), 5 novembre
•   PETRINI P., PEDULLA C., LAGHI D., JANIRI L., (2009), Il potere in psicoterapia, in Idee in psicoterapia, Gennaio – Aprile 2009, pp. 1 -3
•   ROGERS C.R., (1942), Counseling and Psychotherapy, Houghton Mifflin Company, Boston (Trad. It Psicoterapia di Consultazione, Astrolabio, Roma,
    1971)
•   ROGERS C. R., (1962), The Interpersonal Relationship. The Core of Guidance, Harvard Educat. Review, 32 (trad. It., La terapia centrata sul cliente,
    Martinelli, Firenze, 1970).
•   ROGERS C. R., (1967), Person to person, Real People Press, Moab, Utah (trad. It., Da persona a persona, Astrolabio, Roma, 1987)
•   ROGERS C. R., (1970), Carl Rogers on encounter groups, Harper & Row, New York (Trad. It. I gruppi d’incontro, Astrolabio, Roma, 1976)
•   ROGERS C. R., (1977), Carl Rogers on personal power, Delacorte Press, New York (trad. It., Potere Personale, Astrolabio, Roma, 1978)
•   SMITH J. (2004), Social Psychology of alcoholics anonymous, http://psychostudy.com/social-psychology-of-alcoholics-anonymous-e-book-
•   SPELTINI G., PALMONARI A., (1999) I gruppi sociali, Il Mulino, Bologna
•   SPILLER V., GUELFI, G.P., (2000) Uno stile di lavoro per aumentare la disponibilità al cambiamento, Libro Italiano di Alcologia – Vol. I: Alcol e patologie
    alcol – correlate, SEE, Firenze, pp. 380 - 381
•   ZUCCONI A., HOWELL P., (2003) La promozione della salute, La meridiana, Molfetta

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Intervento alcolisti anonimi iacp genova 2011

  • 1. Potere Superiore e Potere Personale Alcolisti Anonimi Una visione d’insieme in riferimento all’Approccio Centrato sulla Persona Francesca Carubbi FI 13
  • 2. I Gruppi di mutuo – auto aiuto: definizione • Francescato (1987): “sono gruppi ristretti, fondati su un’interazione faccia a faccia e composti da membri che condividono condizioni, situazioni, retaggi, disagi o esperienze comuni […]. Possono stimolare cambiamenti personali o tentare la modificazione di condizioni strutturali: possono fungere da sostegno psicologico e da fonte informativa, da movimento politico o da organizzazioni di fasce disagiate della popolazione. I gruppi di mutuo – auto aiuto tendono ad essere autonomi nei finanziamenti, piuttosto che dipendere da fonti esterne; si autogestiscono seguendo un sistema condiviso di valori, obiettivi e regole; rivolgono una particolare attenzione alle origini sociali del problema, senza però trascurare i fattori individuali”. • Comelli (2004) distingue i gruppi di mutuo – auto aiuto dai gruppi terapeutici per le seguenti caratteristiche: - Non sono considerati gruppi di terapia dagli stessi partecipanti; - Non prevedono presenza professionali; - Il rapporto con l’istituzione è distante
  • 3. I Gruppi di mutuo – auto aiuto: definizione • Riassumendo, un gruppo di mutuo – auto aiuto può essere definito tale se (Francescato, Ghirelli, 1988): - Lo scopo principale è dare aiuto e supporto ai membri nell’affrontare i problemi; - Le origini non provengono da istituzioni esterne; - La principale fonte di aiuto risiede nella capacità e conoscenze dei membri stessi; - I membri sono accomunati da una stessa esperienza o disagio; - Il controllo è affidato agli stessi membri e non a professionisti esterni.
  • 4. Tipologia e classificazione • Francescato (1988) distingue le seguenti tipologie secondo l’obiettivo che il gruppo tende a perseguire (De Felice, 2002): - Gruppi di controllo del comportamento e riorganizzazione della condotta (es. A.A.; CAT); - Gruppi di sostegno e difesa dallo stress: (es. gruppi di familiari di utenza psichiatrica, Al – Anon); - Gruppi di azione sociale: (es. gruppi gay); - Gruppi di crescita personale e autorealizzazione.
  • 5. Funzioni, obiettivi, dinamiche • Funzioni dei gruppi di mutuo – auto aiuto (De Felice, 2002): - Sostegno emotivo; - Informazione e consulenza; - Erogazione di servizi diretti (gruppi di gioco per bambini, campi scuola, babysitteraggio); - Pressione sociale; - Supporto e assistenza. • Obiettivi: - Superamento di condizioni di mancanza di potere (powerlesness); - Aumento del livello di autoefficacia; • Dinamiche; - Relazione di reciprocità tra i membri; - Superamento dell’impotenza e della sfiducia in se stessi; - Appartenenza e identificazione con il gruppo; - Rafforzamento dell’autostima
  • 6. Gli Alcolisti Anonimi “Signore, Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, Il coraggio di cambiare quelle che posso, la saggezza di conoscerne la differenza” Preghiera di A.A.
  • 7. “Ciao, sono Mario e sono un alcolista!”: A.A. si presenta Chi è A.A.? - A.A. è un’associazione per il recupero dall’alcolismo; - A.A. nasce negli Stati Uniti nel 1935 da due alcolisti sobri: Bob S. e Bill. W; - Nel 1951 nasce Ala- Non, gruppo di familiari di alcolisti; - In Italia A.A. nasce nel 1972: Il primo gruppo ufficiale nasce a Firenze nel 1974, a seguire Milano e Genova; - A.A. rappresenta un gruppo sociale omogeneo: l’unico requisito per diventare membro di A.A. è il desiderio di smettere di bere; - Scopo primario dell’Associazione è la sobrietà e il gruppo è l’entità attraverso la quale si realizza il recupero; - L’anonimato è uno dei punti fermi dell’Associazione: i principi dell’associazione vengono sempre anteposti alla personalità dei singoli.
  • 8. Il Metodo dei Dodici Passi • L’alcolismo viene visto come una rottura religiosa perché isola l’uomo da se stesso e dal mondo esterno; • Per A.A. ogni essere umano è alla ricerca di un assoluto, che si incarna in Dio per chi crede; • In A.A. esiste già un assoluto: il Gruppo, nel quale si apprende ad ascoltare e a provare le emozioni degli altri, a rifiutare di giudicare e a vivere secondo la filosofia del gruppo stesso; • Si tende a riconoscere in A.A. un Potere Superiore, declinato in fede nel Gruppo stesso; • Su questa scia, A.A. propone, dal 1935, dodici progressive tappe, costituenti un gruppo di principi spirituali che si propongono di eliminare l’ossessione dal bere.
  • 9. Il Metodo dei Dodici Passi Ci sono almeno cinque ingredienti attivi che derivano dall’approccio dei Dodici Passi (Di Clemente, 2005): • La consapevolezza della perdita di potere che include l’esercizio dell’umiltà, l’accettazione dei limiti, la presa di coscienza della ferita inflitta e le conseguenze relative al continuo bere alcol, il chiedere aiuto; • L’affiliazione in una congregazione di supporto, con altri che vivono la stessa situazione ed il conseguente soccorso che include un confronto franco e una comunità sobria; • Un lavoro attivo in dodici passi che permetta la sobrietà e l’essere aiutato; • L’accettazione della continua vulnerabilità; • Una spinta verso l’aiuto al prossimo
  • 10. Il Metodo dei 12 Passi: prospettive di cambiamento Prochaska e Di Clemente (1982;1986) Metodo 12 Passi • inizia ad accettare l’idea di essere un alcolista: • Precontemplazione senso di perdita, confronto con la realtà, pochi desideri di cambiamento; • Inizia ad analizzare moralmente il suo problema: • Contemplazione sente che la vita non è più affrontabile in quel modo a causa della perdita di controllo. Persiste il senso di onnipotenza; • Preparazione • Decide di seguire i Dodici Passi allo scopo di cambiare stile di vita • Azione • Inizia a partecipare attivamente agli A.A. al fine di fermare i problemi di comportamento • Segue A.A.: fa gruppo, e vita sociale insieme • Mantenimento agli altri membri, evita le tentazioni e conduce una vita sobria
  • 11. La leadership in A.A.: potere d’esempio e di ricompensa come dipendenza dal gruppo All’interno dell’Associazione l’ideologia e il processo di cambiamento si ispirano a due tipi di potere: • potere d’esempio: in questo caso l’alcolista, soprattutto, nei primi passi del suo processo di cambiamento, tende ad identificarsi con un alcolista già in trattamento da più lungo tempo, prendendolo come modello d’esempio; • potere di ricompensa: può essere identificato nell’influenza che ha il gruppo nella sua totalità. Il gruppo, infatti, si comporta come una famiglia sostitutiva, garantendo a chi frequenta con regolarità l’Associazione, protezione, ascolto e soprattutto accettazione.
  • 12. Comunicazione all’interno di A.A.: possibili convergenze e divergenze con l’Approccio Centrato sulla Persona A.A. ACP • Smith Jr (2004): all’interno di A.A. • Il soggetto è il primo agente responsabile nel suo processo di cambiamento; il cambiamento avviene vengono utilizzate tecniche di persuasione dall’interno del soggetto, attraverso la ri – scoperta della stile “lavaggio del cervello “ (Walsh, saggezza del suo organismo, che diviene capace di scelta 2001); • La parte alcolizzata e quindi malata è • L’Approccio Centrato sulla Persona essendo un maggiormente considerata rispetto a quella paradigma sistemico che si concentra sulla salute anziché sana; sulla malattia, fornisce empowerment anziché curare la malattia (Zucconi, 2008); • Ammissione della propria impotenza e fiducia in un Potere esterno (Potere Superiore); • l’uomo è un agente di scelta libero e responsabile, attraverso la riappropriazione del Potere Personale. • L’individuo, grazie alle tecniche persuasive, si conforma all’ideologia del gruppo, perdendo la sua soggettività, in • Il compimento della Tendenza Attualizzante può favore del Gruppo stesso avvenire solo se il soggetto diviene coraggioso, libero e indipendente nelle sue scelte di vita, andando al di là, se necessario, alle aspettative e ai desideri degli altri
  • 13. Conclusioni • “Questa nuova tecnica differisce da quelle precedenti in quanto si prefigge scopi del tutto diversi. Essa, infatti, mira direttamente a una maggiore indipendenza e integrazione dell’individuo […] Punto focale è l’individuo, non il problema. Lo scopo non è quello di risolvere un problema particolare, ma di aiutare l’individuo a crescere perché possa affrontare sia il problema attuale sia quelli successivi in maniera più integrata. Se il soggetto riesce ad integrarsi al punto di potersi occupare di un problema con indipendenza, responsabilità e organizzazione maggiori, e con confusione minore, allora affronterà nello stesso modo anche altri problemi. […] Praticare la terapia non significa fare qualcosa al soggetto, né convincerlo a fare qualcosa per sé: si tratta invece di liberarlo perché possa crescere e svilupparsi in modo normale e di rimuovere ostacoli in modo che possa andare avanti [….]. (Rogers, 1942, trad. it. pp. 28 – 33);
  • 14. Bibliografia • AA.VV. (2005), Ritratto di un alcolista, Servizi generali di alcolisti anonimi italiana, Roma • AA.VV., (2005), Gli alcolisti anonimi in Italia, Servizi generali di alcolisti anonimi italiana, Roma • ALLAMANI A., (2000), Alcolisti Anonimi, http:// www.cedostar.it/documenti/AA.pdf • BRUZZONE D., (2007), Carl Rogers. La relazione efficace nella psicoterapia e nel lavoro educativo, Carocci, Roma • CERABOLINI R., COMELLI F., (2004), Gruppi e reti di sostegno psicologico, QuattroVenti, Urbino • COCCIOLI C., (1972), Uomini in fuga – la grande avventura degli alcolisti anonimi, Angelo Guerini e Associati, Milano • DE FELICE F., (2002), Psicologia di Comunità, Ed. Goliardiche, Trieste • DI CLEMENTE C., (2005), Efficacia della collaborazione tra le professioni sanitarie ed A.A. e le altre associazioni dei dodici passi, relazione presentata al III Congresso Nazionale GRUPPO FOCUS SUI dodici PASSI dal titolo: “I gruppi di mutuo auto aiuto dei 12 passi per le dipendenze e le nuove emergenze sanitarie”, Palazzo del Turismo, Senigallia (AN), 5 novembre • FRANCESCATO D., (1977), Psicologia di Comunità, Feltrinelli, Milano • FRANCESCATO D., GHIRELLI G., (1988), Fondamenti di Psicologia di Comunità, Nis, Roma • GRICE, P. (1989), Logic and Conversation, in studies in the way of words, Cambridge, Massachussets, University Press. (trad. It. Logica e conversazione, Il Mulino, Bologna, 1993) • LUFT, J., (1968) Introduction à la dynamique des groupes, Édouard Privat, Paris (trad. It. Introduzione ala dinamica di gruppo, La Nuova Italia, Firenze, 1973) • PALOMINO E., (2005), Il programma, in 12 Passi, degli alcolisti anonimi: qual è l’interesse per la guarigione da una dipendenza da alcol (o da un’altra dipendenza)?. Il mondo dei professionisti della sanità, i lavoratori sociali e gli alcolisti anonimi: quale collaborazione? Qual è lo stato di questa collaborazione in Francia? Relazione presentata al III Congresso Nazionale GRUPPO FOCUS SUI 12 PASSI dal titolo: “I gruppi di mutuo auto aiuto dei 12 passi per le dipendenze e le nuove emergenze sanitarie”, Palazzo del Turismo, Senigallia (AN), 5 novembre • PETRINI P., PEDULLA C., LAGHI D., JANIRI L., (2009), Il potere in psicoterapia, in Idee in psicoterapia, Gennaio – Aprile 2009, pp. 1 -3 • ROGERS C.R., (1942), Counseling and Psychotherapy, Houghton Mifflin Company, Boston (Trad. It Psicoterapia di Consultazione, Astrolabio, Roma, 1971) • ROGERS C. R., (1962), The Interpersonal Relationship. The Core of Guidance, Harvard Educat. Review, 32 (trad. It., La terapia centrata sul cliente, Martinelli, Firenze, 1970). • ROGERS C. R., (1967), Person to person, Real People Press, Moab, Utah (trad. It., Da persona a persona, Astrolabio, Roma, 1987) • ROGERS C. R., (1970), Carl Rogers on encounter groups, Harper & Row, New York (Trad. It. I gruppi d’incontro, Astrolabio, Roma, 1976) • ROGERS C. R., (1977), Carl Rogers on personal power, Delacorte Press, New York (trad. It., Potere Personale, Astrolabio, Roma, 1978) • SMITH J. (2004), Social Psychology of alcoholics anonymous, http://psychostudy.com/social-psychology-of-alcoholics-anonymous-e-book- • SPELTINI G., PALMONARI A., (1999) I gruppi sociali, Il Mulino, Bologna • SPILLER V., GUELFI, G.P., (2000) Uno stile di lavoro per aumentare la disponibilità al cambiamento, Libro Italiano di Alcologia – Vol. I: Alcol e patologie alcol – correlate, SEE, Firenze, pp. 380 - 381 • ZUCCONI A., HOWELL P., (2003) La promozione della salute, La meridiana, Molfetta