6. Da una società di “massa”
a una società di “network”
• SOCIETA’ DI MASSA
- Individui indentificati in base a target demografici, o di locazione geografica.
- I media, pochi e dominanti (TV, radio), raggiungono masse numericamente molto
consistenti
• SOCIETA’ DI NETWORK
- Focus sull’individuo, e sulle sue forme di aggregazione con altri individui, quindi
sulle RELAZIONI
- Ai mass media occorre aggiungere Internet, che consente di comunicare attraverso
queste reti di aggregazioni
Febbraio 2008
7. I temi della “coda lunga”
• Molte nicchie consentono di raggiungere una massa pari al
mercato dei “blockbuster”
• I costi per raggiungere le nicchie calano vertiginosamente
(es. costi di distribuzione)
• La curva di domanda si appiattisce gradualmente
• Strumenti di ricerca e di associazione per “gusti”, celebrity
playlists
• Passaparola, blog, aggregatori, ecc.
Febbraio 2008
8. Stile di management
“YouTube is a collective experiment to invent the future of TV,
one wasteful upload at a time” Chris Anderson - Free
Scarsità Abbondanza
Tutto è vietato ad eccezione di Tutto è permesso ad eccezione
Regole
ciò che è permesso di ciò che è vietato
Modello di Paternalismo Egalitarismo
organizzazione sociale (noi sappiamo che cosa è (tu sai che cosa è meglio)
meglio)
Piano dei ricavi Da business plan Lo vedremo dopo
Processo decisionale Top - Down Bottom - up
Struttura organizzativa Comanda e controlla Fuori controllo
Febbraio 2008
11. “Cooperative distribution can grow almost without limit, because each new
participant brings not only demand, but also supply. Instead of a vicious cycle,
popularity creates a virtuous circle. And because each new participant brings new
resources to the distribution, you get limitless scalability for a nearly fixed cost”
14. Articolo e ”topic flow”
Articolo Blog Links Feeds
Commenti/Discussione
15. La notizia come prodotto
• I tempi sono dettati dalla produzione e dalla distribuzione
• Di proprietà
• Once-a-day, One-way, One-size-fits-all
• Il processo di produzione mira ad uno standard di alta qualità
La notizia come processo
• Non inizia e non finisce
• Trasparenza, input & collaborazione a tutti i livelli (questo è quello che sappiamo e
quello che non sappiamo, che cosa sapete/pensate voi?)
• Abilitata dai links
• Aggregatore di reti
16.
17. Economia dei contenuti
• Proprietà/controllo del contenuto
• Tante copie
• Valorizzazione alla fine del processo
• Il valore è collegato al contenuto
Economia dei link
• Una copia e tanti link
• Aperto (ricercabile, linkabile)
• I link portano “efficienza” (Do what you do best, link to the rest)
• Il valore è collegato ai link (Google Adwords)
18. Modello centralizzato
• Il mondo viene da noi
• Vendiamo ad una “audience”
• Puntiamo ad avere una grande “audience”
• Facciamo pagare in base alla dimensione dell’”audience”
Modello distribuito
• Siamo noi ad andare verso il mondo
• “Se la notizia è rilevante, mi troverà”
• L’audience è il distributore
• La valorizzazione avviene durante la distribuzione
24. “The world needs journalism
now more than ever.
We just don’t need paper.”
— NYTimes.com reader
25. Dal mondo analogico a quello digitale
• Non è Internet che sta causando la contrazione delle vendite dei giornali
• In Internet, Google ha portato ad un surplus di informazione
• Online, la vera competizione rispetto all’informazione sono le altre cose
interessanti da fare online
• Per un certo periodo di tempo, il calo dei ricavi analogici non potrà essere
compensato dai ricavi digitali
27. Alcune certezze
• Diversa struttura di costi
• La struttura della redazione va fortemente modificata
• Imperativo abbassare i costi fissi
• Andare verso un modello “a rete”
• Per pubblicità e contenuti
• Concentrarsi sulle capacità differenzianti
• Servono ricavi addizionali oltre a pubblicità e vendite/abbonamenti (dati,
servizi, ???)
28. Forze in opposizione
Nessuno è ancora veramente riuscito a mettere insieme il meglio dell'editoria
professionale e il meglio dell'editoria amatoriale: tutti cercano il fattore wow e nessuno
vuole fare il lavoro sporco, accettando di dover cambiare il proprio modo di lavorare
(maggiore umiltà, maggiore fatica, copertura delle nicchie). In particolare il "reverse
syndication model", con la redazione che fa da coordinatore e garante delle news
prodotte dal basso, è un modello potente applicato malissimo.
Le redazioni non accettano di considerare come pari o almeno come fonti gli autori
amatoriali e capiscono solo modelli di sfruttamento (per esempio usare le foto di Flickr
senza citare l'autore). Ad oggi, le redazioni si oppongono al network.
29. Modelli di business possibili (considerazioni)
• Pay per news
Non funziona perché il ciclo di vita di una notizia è
troppo corto, una volta letta anche altrove non ha più valore
• Pay per archive
ha senso solo se l'archivio è organizzato in modo da facilitare
ricerche semantiche e percorsi; in ogni caso è interessante per
un numero molto limitato di persone
30. Modelli di business possibili (considerazioni)
• Abbonamento sostenitori
E’ il modello Radio Popolare ed è quello che sembra avere le
maggiori chance di portare soldi freschi alle testate online.
Richiede una revisione radicale del rapporto editore/lettore,
con quest'ultimo che diventa un vero e proprio piccolo
azionista. La pubblicità non è tagliata fuori, ma dev'essere
scelta e proposta secondo criteri di reciproco interesse.
31. Modelli di business possibili (considerazioni)
• Abbonamento sostenitori
L'abbonamento può essere proposto sia in modalità Flickr
(servizi di base gratuiti, servizi premium a pagamento) sia in
modalità Radio Popolare (tutto gratuito, se vuoi puoi contribuire
al sostentamento del giornale).
La modalità "sottoscrittore" può essere facilitata da applicazioni
ad hoc, che ti permettono per esempio di manifestare il tuo
apprezzamento per un articolo o un giornalista riconoscendogli
un pagamento spontaneo, previa registrazione una tantum
32. Modelli di business possibili (considerazioni)
• Focalizzarsi sul locale
I giornali locali sono facilitati dall'integrazione con i social
media, in alcuni può valer la pena di creare ex novo un servizio
di informazione (come Rosalio a Palermo o Gorizia Oggi).
33. Modelli di business possibili (considerazioni)
• Ruolo delle concessionarie
Una testata online è un ambiente naturale per ospitare le
attività sociali degli inserzionisti, anche piccolissimi (piccoli
annunci).
L'anello debole in questo caso è la concessionaria, abituata a
vendere spazi semplici da capire con costi e ritorni facili da
calcolare.
L'editore deve proporsi anche come consulente per non essere
disintermediato dalle attività dirette dei suoi clienti online.