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Industria 4.0 e servitizzazione del prodotto
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Industria 4.0 e servitizzazione del prodotto
Dicembre 2020
Industria 4.0 e servitizzazione del
prodotto
Invito alla lettura dell’interessante libro di Gianni Potti, Industria 4.0: Storia di
macchine e di uomini, Edizioni Ares, Roma, novembre 2020
Oltre a ripercorrere le vicissitudini della progettazione pubblica nell’ambito dell’Industria 4.0, il libro di
Gianni Potti è una lettura utile per riflettere sul tema della quarta rivoluzione industriale.
Per Potti è fondamentale ribadire la centralità della manifattura non solo per il suo contributo
determinante alla formazione del PIL, ma anche come aggregatrice di conoscenze, competenze ed esigenze
che, spesso in una logica di contiguità anche spaziale, stimola lo sviluppo contestuale del settore terziario.
Nella visione di Potti, la progettazione 4.0 opera una saldatura cyber-fisica fra settore terziario e industria,
nel cui contesto la manifattura attua le tecnologie del digitale per trasformare non solo la produzione, ma
anche e soprattutto processi e prodotti.
Simulazione, robotica e intelligenza artificiale, internet delle cose e data analytics, wearable e realtà
aumentata, lean management, fabbricazione digitale (stampa 3D): in particolare la via tedesca all’industria
4.0, pensata apposta per grandi gruppi industriali, ha dimostrato l’efficacia delle tecnologie digitali per
ridurre time-to-market e costi di progettazione, nonché per incrementare velocità, flessibilità e qualità della
produzione, recuperando competitività.
A giudizio di Potti, il tessuto italiano fatto di PMI richiede un approccio che, oltre alla produzione, contempli
la trasformazione digitale di processi e prodotti.
In uno dei passaggi chiave del libro, Potti afferma: “Non basterà più produrre qui il pezzettino per essere
bravi, ma servirà metterlo insieme al resto”. Ovvero: per restare competitiva, l’azienda è chiamata a
passare dalla logica del prodotto a quella del servizio. Anziché vendere un prodotto, l’impresa 4.0 co-crea
soluzioni cucite su misura del singolo cliente, mettendo a sistema conoscenze e competenze interne ed
esterne all’azienda (per esempio quelle del cliente e di partner necessari per attuare la soluzione). La
cosiddetta servitizzazione del prodotto, su cui si basano - per esempio - modelli di business basati su pay-
per-use, sharing e manutenzione predittiva, ha il vantaggio non solo di fidelizzare il cliente, di propiziare
relazioni a medio-lungo termine, di innalzare il customer lifetime value, ma di arricchire conoscenze e
competenze aziendali, grazie alle attività di co-creazione e di networking di filiera.
Quando Potti sottolinea che “il vantaggio primario del paradigma Industria 4.0 è sicuramente la
disponibilità di tutte le informazioni in tempo reale”, egli punta implicitamente l’attenzione sul fatto che la
condizione di esistenza dei prodotti servitizzati sono le informazioni e i dati, creati da persone e oggetti IoT
(internet of things), fatti circolare all’interno della filiera in base a regole, analizzati ed elaborati al fine di
trarne indicazioni utili a guidare le azioni di persone e oggetti smart.
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Industria 4.0 e servitizzazione del prodotto
Dicembre 2020
Dati, analytics, IoT e oggetti smart, AI (artificial intelligence) stanno alla base della possibilità di disegnare
strategie e modelli di business innovativi, incentrati sulla declinazione personalizzata per ogni singolo
cliente della sinergia fra prodotto e servizio.
Solo la modifica dei business model permette di cogliere i benefici della trasformazione digitale, sottolinea
Potti, che si fa portavoce di una visione dell’Industria 4.0 “meno rivolta ai soli macchinari, ma al processo, al
passaggio da prodotto a servizio”, suffragata dalla presentazione di una galleria di casi studio.
Per ritornare al tema della progettazione pubblica, a cui il libro dedica ampio spazio, il suo compito sarebbe
creare le condizioni di base utili o necessarie alle aziende per affrontare la trasformazione digitale:
infrastrutture (per esempio di connettività), standard di interoperabilità, connessione della pubblica
amministrazione, trasferimento tecnologico e soprattutto formazione, in azienda e nel percorso scolastico e
accademico.
Autore: Petra Dal Santo | dalsanto@keanet.it