Nuove tecnologie digitali applicate al mondo del tessile-Fashion. Un percorso innovativo organizzato da Assyst a Maranello, in una giornata ricca di eccellenze del settore della moda e brand internazionali.
Benvenuti nell'era del Digital Fashion - Articolo su Technofashion
1. M
FASHIONTECHNO
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digital fashion
confezione
Molti sono i partecipanti
riuniti a Maranello durante il
convegno “Digital Fashion”
di Sistemi Assyst Srl – HS,
moderato dal direttore editoriale
di Technofashion Alessandro
Garnero. Una giornata che vede
la presenza di protagonisti ed
esperti del settore, con focus sulle
tematiche più attuali nel tessile-
moda: in particolar modo l’ormai
Nuove
tecnologie
digitali applicate
al mondo del
tessile-Fashion.
Un percorso
innovativo
organizzato
da Assyst
a Maranello,
in una giornata
ricca di eccellenze
del settore della
moda e brand
internazionali
di Mauro Matalone
Digital Fashion
Benvenuti nell’era del
essenziale digitalizzazione della
filiera produttiva, dal design
iniziale al capo finale.
Nello specifico, cosa si
intende per Digital Fashion?
È l’integrazione delle nuove
tecnologie digitali nei processi
del Fashion, in tutte le aree:
dal CAD al PLM, dal 3D
all’ottimizzazione della vestibilità,
fino all’approccio al mercato e al
consumatore finale. Soluzioni di
processo collegate in un flusso
senza interruzioni. Un evidente
vantaggio consiste nella riduzione
del time to market e nel risparmio
di tempo e materie prime. Il
digitale permette inoltre di
accorciare notevolmente la filiera
comunicativa interna alle aziende
grazie all’immediatezza di
riscontro tra i diversi dipartimenti.
1. Peter Stampfli,
CEO e co-fondatore
di Assyst
2.Alberto Coccetta,
Temporary Manager
3. Rino Rotolo,
di Max Mara
Fashion Group
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MINIMO COMUN
DENOMINATORE
Il termine “digitale” è ormai
sinonimo di smart-thinking,
ed è proprio quello che l’era del
Digital Fashion si propone di
raggiugere e porre come minimo
comun denominatore in tutte le
divisioni della filiera.
Il convegno è inaugurato dal
Temporary Manager Alberto
Coccetta, che illustra i motivi
per cui in azienda non si
può più rinunciare al PLM, e
accompagna il proprio intervento
con dimostrazioni del software
Assyst PLM GoLive. Il PLM è
uno strumento flessibile, che
offre un fondamentale supporto
nell’ottimizzare la pianificazione
del ciclo di vita delle collezioni
e nel monitorare l’avanzamento
delle attività, interfacciandosi
anche con CAD e gestionale.
La chiarezza nell’individuare i
target da raggiungere ha come
obiettivo una precisa definizione
degli step produttivi di un
prototipo. Consente inoltre a tutti
i dipartimenti di comunicare in
maniera dinamica, immediata ed
efficiente durante la gestazione
aziendale di un prodotto.
I dati e le informazioni vitali del
lavoro sono infatti accessibili
attraverso cloud-sharing a tutti i
responsabili: fornitori, ufficio
stile, ufficio prodotto e
organizzazione campionario.
2D E 3D: VANTAGGI E
“BENEFICI NECESSARI”
Rino Rotolo, referente Tecnico del
gruppo Max Mara, nel corso della
sua esposizione presenta Smart
Pattern, studiato per il CAD Assyst
allo scopo di fornire un sostanzioso
aiuto ai modellisti nella fase di
progettazione tecnica.
Questa applicazione permette
di inserire e memorizzare nel
programma una serie predefinita
di funzioni ed esecuzioni tecniche,
al fine di velocizzare e rendere
più precisa la realizzazione di
modifiche anche finali al capo.
La chiave di lettura di Smart
Pattern risiede nel fatto che conta
sulla collaborazione fra uffici
tecnici e di produzione, affinché
le operazioni da apportare
siano eseguibili, verosimili, e
soprattutto esteticamente valide
in base agli standard richiesti dal
mercato. Fondamentale diventa
quindi la capacità di rispondere
con reattività al cambiamento
attraverso l’utilizzo della
tecnologia in tempo reale.
Il 3D, come ha sottolineato Lorenzo
Dovesi, Chief Operation Officer
di Benetton Group, è ormai un
“beneficio necessario”. Permette
ad esempio di accorciare il time to
market; per chi come Benetton ha
collezioni di oltre 1000 articoli, un
continuo bisogno di sperimentare e
innovare, e una frequente rotazione
delle proposte in negozio, non
sempre è possibile ricorrere alla
realizzazione di campioni fisici.
Un altro vantaggio è la riduzione
dell’effort in fase di prototipia,
offrendo un valido aiuto ai designer
nel creare simulazioni realistiche
e fedeli a quelle poi presentate
sul mercato, prima o anche in
alternativa alla realizzazione dei
campionari. Il 3D consente inoltre
di incontrare con largo anticipo
i canoni di presentazione di una
futura collezione rispettando le
tempistiche dettate dal mercato
della moda; riduce i costi dovuti
alla realizzazione di prototipi e
campionari sbagliati, e facilita
al tempo stesso il dialogo con i
fornitori e futuri buyers, supportando
così il processo creativo e la fase
di decision making.
L’intervento di Giuseppe Airoldi
illustra l’innovativo sviluppo
3D (3D grading), reso possibile
grazie alla disponibilità di avatar
omologhi. Questo si affianca
al tradizionale sviluppo in 2D,
ma ne perfeziona l’efficienza
tenendo conto delle reali
forme tridimensionali dei corpi.
L’integrazione in Vidya 3D
permette poi di visualizzare con
simulazioni sempre più potenti
l’effettivo fitting dei capi: una
perfetta collaborazione tra metodo
tradizionale e nuove tecnologie. Il
3D si arricchisce di potenzialità di
simulazione sempre più avanzate,
come evidenziato nella demo live,
grazie alle integrazioni con altri
partner leader.
4. Lorenzo Dovesi,
Chief Operating Officer
di Benetton Group
5. Brunella Fornasari,
Director Business
Development, OEM e
Digital Materials di
X-Rite Pantone
Il Digital
Fashion è
il risultato di
un’integrazione
dei processi:riduce
il rischio di esubero
dei materiali di
produzione,con
un conseguente
risparmio
economico,
di tempo e
materie prime
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