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M
FASHIONTECHNO
ottobre 2018
58
digital fashion
confezione
Molti sono i partecipanti
riuniti a Maranello durante il
convegno “Digital Fashion”
di Sistemi Assyst Srl – HS,
moderato dal direttore editoriale
di Technofashion Alessandro
Garnero. Una giornata che vede
la presenza di protagonisti ed
esperti del settore, con focus sulle
tematiche più attuali nel tessile-
moda: in particolar modo l’ormai
Nuove
tecnologie
digitali applicate
al mondo del
tessile-Fashion.
Un percorso
innovativo
organizzato
da Assyst
a Maranello,
in una giornata
ricca di eccellenze
del settore della
moda e brand
internazionali
di Mauro Matalone
Digital Fashion
Benvenuti nell’era del
essenziale digitalizzazione della
filiera produttiva, dal design
iniziale al capo finale.
Nello specifico, cosa si
intende per Digital Fashion?
È l’integrazione delle nuove
tecnologie digitali nei processi
del Fashion, in tutte le aree:
dal CAD al PLM, dal 3D
all’ottimizzazione della vestibilità,
fino all’approccio al mercato e al
consumatore finale. Soluzioni di
processo collegate in un flusso
senza interruzioni. Un evidente
vantaggio consiste nella riduzione
del time to market e nel risparmio
di tempo e materie prime. Il
digitale permette inoltre di
accorciare notevolmente la filiera
comunicativa interna alle aziende
grazie all’immediatezza di
riscontro tra i diversi dipartimenti.
1. Peter Stampfli,
CEO e co-fondatore
di Assyst
2.Alberto Coccetta,
Temporary Manager
3. Rino Rotolo,
di Max Mara
Fashion Group
1
FASHIONTECHNO
ottobre 2018
59
MINIMO COMUN
DENOMINATORE
Il termine “digitale” è ormai
sinonimo di smart-thinking,
ed è proprio quello che l’era del
Digital Fashion si propone di
raggiugere e porre come minimo
comun denominatore in tutte le
divisioni della filiera.
Il convegno è inaugurato dal
Temporary Manager Alberto
Coccetta, che illustra i motivi
per cui in azienda non si
può più rinunciare al PLM, e
accompagna il proprio intervento
con dimostrazioni del software
Assyst PLM GoLive. Il PLM è
uno strumento flessibile, che
offre un fondamentale supporto
nell’ottimizzare la pianificazione
del ciclo di vita delle collezioni
e nel monitorare l’avanzamento
delle attività, interfacciandosi
anche con CAD e gestionale.
La chiarezza nell’individuare i
target da raggiungere ha come
obiettivo una precisa definizione
degli step produttivi di un
prototipo. Consente inoltre a tutti
i dipartimenti di comunicare in
maniera dinamica, immediata ed
efficiente durante la gestazione
aziendale di un prodotto.
I dati e le informazioni vitali del
lavoro sono infatti accessibili
attraverso cloud-sharing a tutti i
responsabili: fornitori, ufficio
stile, ufficio prodotto e
organizzazione campionario.
2D E 3D: VANTAGGI E
“BENEFICI NECESSARI”
Rino Rotolo, referente Tecnico del
gruppo Max Mara, nel corso della
sua esposizione presenta Smart
Pattern, studiato per il CAD Assyst
allo scopo di fornire un sostanzioso
aiuto ai modellisti nella fase di
progettazione tecnica.
Questa applicazione permette
di inserire e memorizzare nel
programma una serie predefinita
di funzioni ed esecuzioni tecniche,
al fine di velocizzare e rendere
più precisa la realizzazione di
modifiche anche finali al capo.
La chiave di lettura di Smart
Pattern risiede nel fatto che conta
sulla collaborazione fra uffici
tecnici e di produzione, affinché
le operazioni da apportare
siano eseguibili, verosimili, e
soprattutto esteticamente valide
in base agli standard richiesti dal
mercato. Fondamentale diventa
quindi la capacità di rispondere
con reattività al cambiamento
attraverso l’utilizzo della
tecnologia in tempo reale.
Il 3D, come ha sottolineato Lorenzo
Dovesi, Chief Operation Officer
di Benetton Group, è ormai un
“beneficio necessario”. Permette
ad esempio di accorciare il time to
market; per chi come Benetton ha
collezioni di oltre 1000 articoli, un
continuo bisogno di sperimentare e
innovare, e una frequente rotazione
delle proposte in negozio, non
sempre è possibile ricorrere alla
realizzazione di campioni fisici.
Un altro vantaggio è la riduzione
dell’effort in fase di prototipia,
offrendo un valido aiuto ai designer
nel creare simulazioni realistiche
e fedeli a quelle poi presentate
sul mercato, prima o anche in
alternativa alla realizzazione dei
campionari. Il 3D consente inoltre
di incontrare con largo anticipo
i canoni di presentazione di una
futura collezione rispettando le
tempistiche dettate dal mercato
della moda; riduce i costi dovuti
alla realizzazione di prototipi e
campionari sbagliati, e facilita
al tempo stesso il dialogo con i
fornitori e futuri buyers, supportando
così il processo creativo e la fase
di decision making.
L’intervento di Giuseppe Airoldi
illustra l’innovativo sviluppo
3D (3D grading), reso possibile
grazie alla disponibilità di avatar
omologhi. Questo si affianca
al tradizionale sviluppo in 2D,
ma ne perfeziona l’efficienza
tenendo conto delle reali
forme tridimensionali dei corpi.
L’integrazione in Vidya 3D
permette poi di visualizzare con
simulazioni sempre più potenti
l’effettivo fitting dei capi: una
perfetta collaborazione tra metodo
tradizionale e nuove tecnologie. Il
3D si arricchisce di potenzialità di
simulazione sempre più avanzate,
come evidenziato nella demo live,
grazie alle integrazioni con altri
partner leader.
4. Lorenzo Dovesi,
Chief Operating Officer
di Benetton Group
5. Brunella Fornasari,
Director Business
Development, OEM e
Digital Materials di
X-Rite Pantone
Il Digital
Fashion è
il risultato di
un’integrazione
dei processi:riduce
il rischio di esubero
dei materiali di
produzione,con
un conseguente
risparmio
economico,
di tempo e
materie prime
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3
4
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60
©RIPRODUZIONERISERVATA
digital fashion
confezione
DIGITAL FITTING
Flavia Pedone di QVC spiega che,
per loro, uno degli obiettivi più
importanti è riuscire a spiegare ai
propri clienti la vestibilità dei capi,
in modo che sappiano con sicurezza
quali taglie acquistare. QVC infatti
non produce, ma acquista e rivende
prodotti di moltissimi brand,
dovendo quindi gestire svariate
tabelle di misurazione corporea.
Dopo un intensivo lavoro di fitting
di tutti i prodotti sull’intera curva
taglie, è stato possibile proporre
rendering più fedeli alle effettive
6. Umberto Brocchetto, CEO di MYR
7.Andrea Monti, Sales Director
di SEI Laser
8. Flaviana Pedone, responsabile
del controllo qualità per QVC Italia
9. Giuseppe Padula, Direttore
Editoriale di “Industrie 4.0”
INDUSTRIA 4.0
Conclude la giornata Giuseppe
Padula, Direttore Tecnico della
rivista “Industrie 4.0”. Il suo
intervento chiarisce che le principali
determinanti tecnologiche che
definiscono attualmente il panorama
della moda sono due: l’aumento
esponenziale della disponibilità
di capacità computazionale, e
l’esplosione della connettività in
rete. Ciò dà vita a un prodotto
bimodale, con duplice natura
fisica e digitale; da un punto di
vista di business, l’opportunità di
virtualizzare in modo estremamente
realistico i prodotti fa sì che la scelta
di acquisto si sposti online. Se prima,
con Industria 3.0, all’interno delle
aziende si aveva un’innovazione
di tipo incrementale, oggi con un
prodotto bimodale è necessaria
un’integrazione funzionale: ovvero
un’incremental disruption basata
su piccoli progetti, che permette
di acquisire dimestichezza con la
digitalizzazione dei processi e di
allargare gradualmente la zona di
conforto tecnologico. Per procedere
in questa direzione è necessario
ricorrere alle tecniche del design
thinking, o experiential learning:
un nuovo modello di business che
unisce persone di team diversi
(interne all’azienda che conoscano
il processo, ed esterne che
portino la propria esperienza),
a patto che facciano capo a una
figura ben definita.
Le partnership di Assyst:
digital twin, customizzazione e sostenibilità
Una freschissima collaborazione diAssyst
vede come partner X-Rite Pantone,
multinazionale americana con decenni
di esperienza nel formulare,misurare e
riprodurre il colore coerentemente con
quanto gli uffici stile hanno immaginato.Il
loro scanner cattura tutte le caratteristiche
del materiale fisico inserito all’interno (non
solo colore,ma anche texture,trasparenza,
traslucenza e così via) mentre esso è
sottoposto a svariati stimoli luminosi
differenti,creandone un gemello virtuale
in maniera accurata e corretta.Il risultato
è un file digitale che permette di realizzare
un rendering estremamente fedele
alla realtà,raggiungendo un’altissima
qualità di simulazione 3D.Cuore di questa
tecnologia è il formato axf,che contiene
tutte le informazioni sull’apparenza del
materiale:a breve sarà possibile utilizzare
tale formato conVidyaAssyst,in fase di
design e prototipia.Di grande interesse
anche le partnership cheAssyst ha stretto
con la start up MYR e con SEI Laser.
Umberto Brocchetto,accompagnato da una
demo live,introduce MYR,di cui è CEO:il
programma permette di realizzare i propri
look con grande risparmio di tempo,costi,
energia e materie prime,promuovendo così
una produzione sostenibile.Una soluzione
altamente efficiente che propone di
ridurre tutti gli esuberi tecnici,materiali e
organizzativi,perché non è più necessario
realizzare innumerevoli test fisici.MYR
è specializzata nel denim e consente di
creare modelli sia da un disegno sia da una
foto,lavorando direttamente sul materiale
scelto e simulando direttamente il tipo di
lavaggio e trattamento,così da fornire alla
lavanderia l’immagine reale di ciò che si
desidera.È inoltre possibile customizzare
integralmente i capi grazie all’inserimento di
innumerevoli file di personalizzazione come
bottoni,cerniere,cuciture,applicazioni.Ogni
elemento è modificabile in dimensione,
colore,intensità,realizzando qualsiasi
effetto richiesto.Se poi il garment maker
ha MYR,si possono anche condividere gli
schermi e apportare modifiche direttamente
via web,per un processo lavorativo
congiunto.Eccelle per il carattere innovativo
la proposta SEI Laser,azienda italiana che
offre un supporto tecnico-produttivo di
grande utilità. Mostrando esempi tratti da
software MYR e integrazioni con CADAssyst,
Andrea Monti illustra come i macchinari SEI
effettuino marcature su capo finito.Queste
moderne lavorazioni laser sostituiscono
in gran parte i sistemi tradizionali di
lavanderia,evitando inquinamento e
consumo di acqua;permettono inoltre di
quadruplicare la produzione (la realizzazione
di jeans con SEI Laser passa da una media
di 57 secondi a 12 soltanto).
misure dei clienti: si è così registrato
un rilevante abbassamento della
percentuale dei resi per cambio
taglia, su cui QVC paga le spese
vive di trasporto sia all’andata sia
al ritorno. Il tool iSize diAssyst –
grazie alla consistente libreria di
misurazioni antropometriche –
permette a QVC Italia di analizzare,
prima ancora di iniziare una
partnership con un determinato
brand, la copertura delle vendite
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Benvenuti nell'era del Digital Fashion - Articolo su Technofashion

  • 1. M FASHIONTECHNO ottobre 2018 58 digital fashion confezione Molti sono i partecipanti riuniti a Maranello durante il convegno “Digital Fashion” di Sistemi Assyst Srl – HS, moderato dal direttore editoriale di Technofashion Alessandro Garnero. Una giornata che vede la presenza di protagonisti ed esperti del settore, con focus sulle tematiche più attuali nel tessile- moda: in particolar modo l’ormai Nuove tecnologie digitali applicate al mondo del tessile-Fashion. Un percorso innovativo organizzato da Assyst a Maranello, in una giornata ricca di eccellenze del settore della moda e brand internazionali di Mauro Matalone Digital Fashion Benvenuti nell’era del essenziale digitalizzazione della filiera produttiva, dal design iniziale al capo finale. Nello specifico, cosa si intende per Digital Fashion? È l’integrazione delle nuove tecnologie digitali nei processi del Fashion, in tutte le aree: dal CAD al PLM, dal 3D all’ottimizzazione della vestibilità, fino all’approccio al mercato e al consumatore finale. Soluzioni di processo collegate in un flusso senza interruzioni. Un evidente vantaggio consiste nella riduzione del time to market e nel risparmio di tempo e materie prime. Il digitale permette inoltre di accorciare notevolmente la filiera comunicativa interna alle aziende grazie all’immediatezza di riscontro tra i diversi dipartimenti. 1. Peter Stampfli, CEO e co-fondatore di Assyst 2.Alberto Coccetta, Temporary Manager 3. Rino Rotolo, di Max Mara Fashion Group 1
  • 2. FASHIONTECHNO ottobre 2018 59 MINIMO COMUN DENOMINATORE Il termine “digitale” è ormai sinonimo di smart-thinking, ed è proprio quello che l’era del Digital Fashion si propone di raggiugere e porre come minimo comun denominatore in tutte le divisioni della filiera. Il convegno è inaugurato dal Temporary Manager Alberto Coccetta, che illustra i motivi per cui in azienda non si può più rinunciare al PLM, e accompagna il proprio intervento con dimostrazioni del software Assyst PLM GoLive. Il PLM è uno strumento flessibile, che offre un fondamentale supporto nell’ottimizzare la pianificazione del ciclo di vita delle collezioni e nel monitorare l’avanzamento delle attività, interfacciandosi anche con CAD e gestionale. La chiarezza nell’individuare i target da raggiungere ha come obiettivo una precisa definizione degli step produttivi di un prototipo. Consente inoltre a tutti i dipartimenti di comunicare in maniera dinamica, immediata ed efficiente durante la gestazione aziendale di un prodotto. I dati e le informazioni vitali del lavoro sono infatti accessibili attraverso cloud-sharing a tutti i responsabili: fornitori, ufficio stile, ufficio prodotto e organizzazione campionario. 2D E 3D: VANTAGGI E “BENEFICI NECESSARI” Rino Rotolo, referente Tecnico del gruppo Max Mara, nel corso della sua esposizione presenta Smart Pattern, studiato per il CAD Assyst allo scopo di fornire un sostanzioso aiuto ai modellisti nella fase di progettazione tecnica. Questa applicazione permette di inserire e memorizzare nel programma una serie predefinita di funzioni ed esecuzioni tecniche, al fine di velocizzare e rendere più precisa la realizzazione di modifiche anche finali al capo. La chiave di lettura di Smart Pattern risiede nel fatto che conta sulla collaborazione fra uffici tecnici e di produzione, affinché le operazioni da apportare siano eseguibili, verosimili, e soprattutto esteticamente valide in base agli standard richiesti dal mercato. Fondamentale diventa quindi la capacità di rispondere con reattività al cambiamento attraverso l’utilizzo della tecnologia in tempo reale. Il 3D, come ha sottolineato Lorenzo Dovesi, Chief Operation Officer di Benetton Group, è ormai un “beneficio necessario”. Permette ad esempio di accorciare il time to market; per chi come Benetton ha collezioni di oltre 1000 articoli, un continuo bisogno di sperimentare e innovare, e una frequente rotazione delle proposte in negozio, non sempre è possibile ricorrere alla realizzazione di campioni fisici. Un altro vantaggio è la riduzione dell’effort in fase di prototipia, offrendo un valido aiuto ai designer nel creare simulazioni realistiche e fedeli a quelle poi presentate sul mercato, prima o anche in alternativa alla realizzazione dei campionari. Il 3D consente inoltre di incontrare con largo anticipo i canoni di presentazione di una futura collezione rispettando le tempistiche dettate dal mercato della moda; riduce i costi dovuti alla realizzazione di prototipi e campionari sbagliati, e facilita al tempo stesso il dialogo con i fornitori e futuri buyers, supportando così il processo creativo e la fase di decision making. L’intervento di Giuseppe Airoldi illustra l’innovativo sviluppo 3D (3D grading), reso possibile grazie alla disponibilità di avatar omologhi. Questo si affianca al tradizionale sviluppo in 2D, ma ne perfeziona l’efficienza tenendo conto delle reali forme tridimensionali dei corpi. L’integrazione in Vidya 3D permette poi di visualizzare con simulazioni sempre più potenti l’effettivo fitting dei capi: una perfetta collaborazione tra metodo tradizionale e nuove tecnologie. Il 3D si arricchisce di potenzialità di simulazione sempre più avanzate, come evidenziato nella demo live, grazie alle integrazioni con altri partner leader. 4. Lorenzo Dovesi, Chief Operating Officer di Benetton Group 5. Brunella Fornasari, Director Business Development, OEM e Digital Materials di X-Rite Pantone Il Digital Fashion è il risultato di un’integrazione dei processi:riduce il rischio di esubero dei materiali di produzione,con un conseguente risparmio economico, di tempo e materie prime 2 3 4 5
  • 3. FASHIONTECHNO ottobre 2018 60 ©RIPRODUZIONERISERVATA digital fashion confezione DIGITAL FITTING Flavia Pedone di QVC spiega che, per loro, uno degli obiettivi più importanti è riuscire a spiegare ai propri clienti la vestibilità dei capi, in modo che sappiano con sicurezza quali taglie acquistare. QVC infatti non produce, ma acquista e rivende prodotti di moltissimi brand, dovendo quindi gestire svariate tabelle di misurazione corporea. Dopo un intensivo lavoro di fitting di tutti i prodotti sull’intera curva taglie, è stato possibile proporre rendering più fedeli alle effettive 6. Umberto Brocchetto, CEO di MYR 7.Andrea Monti, Sales Director di SEI Laser 8. Flaviana Pedone, responsabile del controllo qualità per QVC Italia 9. Giuseppe Padula, Direttore Editoriale di “Industrie 4.0” INDUSTRIA 4.0 Conclude la giornata Giuseppe Padula, Direttore Tecnico della rivista “Industrie 4.0”. Il suo intervento chiarisce che le principali determinanti tecnologiche che definiscono attualmente il panorama della moda sono due: l’aumento esponenziale della disponibilità di capacità computazionale, e l’esplosione della connettività in rete. Ciò dà vita a un prodotto bimodale, con duplice natura fisica e digitale; da un punto di vista di business, l’opportunità di virtualizzare in modo estremamente realistico i prodotti fa sì che la scelta di acquisto si sposti online. Se prima, con Industria 3.0, all’interno delle aziende si aveva un’innovazione di tipo incrementale, oggi con un prodotto bimodale è necessaria un’integrazione funzionale: ovvero un’incremental disruption basata su piccoli progetti, che permette di acquisire dimestichezza con la digitalizzazione dei processi e di allargare gradualmente la zona di conforto tecnologico. Per procedere in questa direzione è necessario ricorrere alle tecniche del design thinking, o experiential learning: un nuovo modello di business che unisce persone di team diversi (interne all’azienda che conoscano il processo, ed esterne che portino la propria esperienza), a patto che facciano capo a una figura ben definita. Le partnership di Assyst: digital twin, customizzazione e sostenibilità Una freschissima collaborazione diAssyst vede come partner X-Rite Pantone, multinazionale americana con decenni di esperienza nel formulare,misurare e riprodurre il colore coerentemente con quanto gli uffici stile hanno immaginato.Il loro scanner cattura tutte le caratteristiche del materiale fisico inserito all’interno (non solo colore,ma anche texture,trasparenza, traslucenza e così via) mentre esso è sottoposto a svariati stimoli luminosi differenti,creandone un gemello virtuale in maniera accurata e corretta.Il risultato è un file digitale che permette di realizzare un rendering estremamente fedele alla realtà,raggiungendo un’altissima qualità di simulazione 3D.Cuore di questa tecnologia è il formato axf,che contiene tutte le informazioni sull’apparenza del materiale:a breve sarà possibile utilizzare tale formato conVidyaAssyst,in fase di design e prototipia.Di grande interesse anche le partnership cheAssyst ha stretto con la start up MYR e con SEI Laser. Umberto Brocchetto,accompagnato da una demo live,introduce MYR,di cui è CEO:il programma permette di realizzare i propri look con grande risparmio di tempo,costi, energia e materie prime,promuovendo così una produzione sostenibile.Una soluzione altamente efficiente che propone di ridurre tutti gli esuberi tecnici,materiali e organizzativi,perché non è più necessario realizzare innumerevoli test fisici.MYR è specializzata nel denim e consente di creare modelli sia da un disegno sia da una foto,lavorando direttamente sul materiale scelto e simulando direttamente il tipo di lavaggio e trattamento,così da fornire alla lavanderia l’immagine reale di ciò che si desidera.È inoltre possibile customizzare integralmente i capi grazie all’inserimento di innumerevoli file di personalizzazione come bottoni,cerniere,cuciture,applicazioni.Ogni elemento è modificabile in dimensione, colore,intensità,realizzando qualsiasi effetto richiesto.Se poi il garment maker ha MYR,si possono anche condividere gli schermi e apportare modifiche direttamente via web,per un processo lavorativo congiunto.Eccelle per il carattere innovativo la proposta SEI Laser,azienda italiana che offre un supporto tecnico-produttivo di grande utilità. Mostrando esempi tratti da software MYR e integrazioni con CADAssyst, Andrea Monti illustra come i macchinari SEI effettuino marcature su capo finito.Queste moderne lavorazioni laser sostituiscono in gran parte i sistemi tradizionali di lavanderia,evitando inquinamento e consumo di acqua;permettono inoltre di quadruplicare la produzione (la realizzazione di jeans con SEI Laser passa da una media di 57 secondi a 12 soltanto). misure dei clienti: si è così registrato un rilevante abbassamento della percentuale dei resi per cambio taglia, su cui QVC paga le spese vive di trasporto sia all’andata sia al ritorno. Il tool iSize diAssyst – grazie alla consistente libreria di misurazioni antropometriche – permette a QVC Italia di analizzare, prima ancora di iniziare una partnership con un determinato brand, la copertura delle vendite che gli articoli del marchio avranno in relazione al target che potrebbero raggiungere. 6 7 8 9