Il turismo internazionale continua a crescere. Congiuntura economica e fattori geopolitici non sembrano in grado di modificarne, nel medio-lungo termine, il trend di sviluppo.
L’Italia ha intercettato il trend positivo ed ha visto crescere gli arrivi in modo significativo (ca. +50% in 15 anni)
Siamo più attrattivi senza riuscire, tuttavia, a generare maggior valore perché la permanenza media continua a scendere, è passata da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni del 2015, e con essa la spesa per arrivo passata da oltre 1.000 euro del 2001(a prezzi 2015) a poco meno di 700 del 2015.
Un fenomeno che mette in evidenza una importante criticità del nostro modello di offerta dal momento che nel turismo l’obiettivo non è principalmente quello di attrarre i turisti ma soprattutto quello di trattenerli perché in questo modo crescano le occasioni di spesa e, dunque, le entrate valutarie.
Il turismo internazionale in Italia continua ad essere prevalentemente europeo, oggi pesa per oltre il 70% in leggero calo rispetto a quindici anni fa quando i flussi di origine europea rappresentavano il 74% del totale. Ma negli ultimi anni cresce anche il peso dei Paesi extra-europei.
Analisi dei flussi turistici per l'anno 2012 relativa alla capacità ricettiva di Milano e provincia, ai flussi italiani e stranieri e alla provenienza dei turisti.
Capacità ricettiva nella città di Milano e nell'insieme della provincia; arrivi e presenze nelle strutture ricettive; provenienza dei turisti italiani e stranieri
Aspetti e Problemi del Destination Management - Il caso Sanremo.
Prof. Cozzi, Dott.ssa Panero, Dott.ssa Satornino, Facoltà di Economia, Università di Genova
Analisi dei flussi turistici per l'anno 2012 relativa alla capacità ricettiva di Milano e provincia, ai flussi italiani e stranieri e alla provenienza dei turisti.
Capacità ricettiva nella città di Milano e nell'insieme della provincia; arrivi e presenze nelle strutture ricettive; provenienza dei turisti italiani e stranieri
Aspetti e Problemi del Destination Management - Il caso Sanremo.
Prof. Cozzi, Dott.ssa Panero, Dott.ssa Satornino, Facoltà di Economia, Università di Genova
Analisi della domanda e dell'offerta del turismo milanese in vista dell'Esposizione Universale.
A cura di Stefania Buffa e Ambra Mazzone
Università degli Studi di Pavia
TURISMO & TOSCANA
La congiuntura 2010
RAPPORTO IRPET
Comunicato Stampa
Presentato il rapporto “Turismo & Toscana.
La congiuntura 2010”.
La regione esce dalla crisi rafforzando la sua competitività e la vocazione al turismo internazionale.
Crescita a due cifre delle presenze dai paesi emergenti.
Risultati migliori di quelli nazionali: già recuperate le perdite dovute alla recessione.
Resta invece pesante la crisi del turismo interno, in difficoltà le mete costiere.
BTO 2015 Side ONE | Mercoledì 2 dicembre
#3 Focus Hall
Toscana 2020
11.30 : 12.15
www.buytourismonline.com
www.buytourismonline.com/eventi/toscana-2020
Keynote Speaker
Alessandro Tortelli – Direttore Scientifico del Centro Studi Turistici
TURISMO in TOSCANA | Rapporto IRPET | Maggio 2019BTO Educational
RAPPORTO SUL TURISMO
IN TOSCANA
LA CONGIUNTURA 2018
Maggio 2019
a cura di
IRPET
REGIONE TOSCANA
Settore Sistemi informativi e servizi - Ufficio Regionale di Statistica
Calcolo dell'inadempienza
Da ormai alcuni anni IRPET ha ritenuto opportuno ragionare più approfonditamente riguardo alle metodologie di stima delle presenze negli esercizi inadempienti per poter sviluppare un più convincente metodo di stima di queste ultime. Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità di un archivio in possesso della Regione Toscana che contiene informazioni relative alle caratteristiche strutturali principali delle strutture ricettive ufficiali presenti in Toscana.
A partire da queste informazioni è stata elaborata una procedura di stima fondata su un modello di regressione. Quest’ultimo individua i principali determinanti dei tassi di occupazione mensili delle strutture ricettive nei seguenti:
1. La tipologia di struttura ricettiva (albergo a 1 stella 2…5 stelle agriturismo, campeggio etc.);
2. il tipo di prodotto turistico prevalente nel comune dove è situata, attribuito applicando la classificazione ISTAT (balneare, montano, città d’arte, campagna collina, altro);
3. la dimensione della struttura ricettiva (numero di posti letto);
4. il mese nel quale si misura il tasso di occupazione della struttura (effetto stagionalità);
5. la “turisticità” del comune nel quale la struttura si trova, approssimata dal numero di posti letto per KM quadrato di superficie comunale. Abbiamo reso categoriale tale variabile attraverso una analisi cluster che ha individuato 23 diversi livelli di intensità turistica o ”turisticità” dei comuni nella regione;
6. abbiamo interagito la dimensione del tipo di località con la dimensione della stagionalità.
Scenari Economici Giugno 2017 - Presentazione Luca PaolazziConfindustria
Le slide proiettate nel corso della presentazione del rapporto Scenari Economici - giugno 2017 dal direttore del Centro Studi Confindustria Luca Paolazzi.
Turismo in italia_senza_stranieri_ecco_quali_localita_soffriranno_maggiorment...IrinaBouros
Dall’esperienza di lockdown di queste settimane e dall’evoluzione della pandemia da coronavirus in Italia e nel resto del mondo abbiamo metabolizzato che l’attesa per il ritorno alla normalità (qualunque cosa potrà significare) sarà lunga e che altrettanto lentamente la macchina turistica potrà ricominciare a ripartire adattandosi a nuovi presumibili paradigmi. Non mancano segnali contraddittori: di recente infatti la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha consigliato prudenza sui piani per le vacanze estive, mostrando quindi un certo scetticismo sulla prossima stagione turistica, mentre quasi contemporaneamente la sottosegretaria al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha affermato che è concreta la possibilità che si possa andare al mare quest’estate, pur con una serie di misure per garantire il distanziamento sociale.
PODIS Ltd is pleased to foster awareness on #RoadSafety.
PODIS is a Vehicle Agnostic, Automatic Crash Notification System. It is a white label, all-IP, Cloud Based, Client-Server solution, which works on all network technologies (2G, 3G, 4G)
For more information, contact info (at) podis (dot) uk
Analisi della domanda e dell'offerta del turismo milanese in vista dell'Esposizione Universale.
A cura di Stefania Buffa e Ambra Mazzone
Università degli Studi di Pavia
TURISMO & TOSCANA
La congiuntura 2010
RAPPORTO IRPET
Comunicato Stampa
Presentato il rapporto “Turismo & Toscana.
La congiuntura 2010”.
La regione esce dalla crisi rafforzando la sua competitività e la vocazione al turismo internazionale.
Crescita a due cifre delle presenze dai paesi emergenti.
Risultati migliori di quelli nazionali: già recuperate le perdite dovute alla recessione.
Resta invece pesante la crisi del turismo interno, in difficoltà le mete costiere.
BTO 2015 Side ONE | Mercoledì 2 dicembre
#3 Focus Hall
Toscana 2020
11.30 : 12.15
www.buytourismonline.com
www.buytourismonline.com/eventi/toscana-2020
Keynote Speaker
Alessandro Tortelli – Direttore Scientifico del Centro Studi Turistici
TURISMO in TOSCANA | Rapporto IRPET | Maggio 2019BTO Educational
RAPPORTO SUL TURISMO
IN TOSCANA
LA CONGIUNTURA 2018
Maggio 2019
a cura di
IRPET
REGIONE TOSCANA
Settore Sistemi informativi e servizi - Ufficio Regionale di Statistica
Calcolo dell'inadempienza
Da ormai alcuni anni IRPET ha ritenuto opportuno ragionare più approfonditamente riguardo alle metodologie di stima delle presenze negli esercizi inadempienti per poter sviluppare un più convincente metodo di stima di queste ultime. Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità di un archivio in possesso della Regione Toscana che contiene informazioni relative alle caratteristiche strutturali principali delle strutture ricettive ufficiali presenti in Toscana.
A partire da queste informazioni è stata elaborata una procedura di stima fondata su un modello di regressione. Quest’ultimo individua i principali determinanti dei tassi di occupazione mensili delle strutture ricettive nei seguenti:
1. La tipologia di struttura ricettiva (albergo a 1 stella 2…5 stelle agriturismo, campeggio etc.);
2. il tipo di prodotto turistico prevalente nel comune dove è situata, attribuito applicando la classificazione ISTAT (balneare, montano, città d’arte, campagna collina, altro);
3. la dimensione della struttura ricettiva (numero di posti letto);
4. il mese nel quale si misura il tasso di occupazione della struttura (effetto stagionalità);
5. la “turisticità” del comune nel quale la struttura si trova, approssimata dal numero di posti letto per KM quadrato di superficie comunale. Abbiamo reso categoriale tale variabile attraverso una analisi cluster che ha individuato 23 diversi livelli di intensità turistica o ”turisticità” dei comuni nella regione;
6. abbiamo interagito la dimensione del tipo di località con la dimensione della stagionalità.
Scenari Economici Giugno 2017 - Presentazione Luca PaolazziConfindustria
Le slide proiettate nel corso della presentazione del rapporto Scenari Economici - giugno 2017 dal direttore del Centro Studi Confindustria Luca Paolazzi.
Turismo in italia_senza_stranieri_ecco_quali_localita_soffriranno_maggiorment...IrinaBouros
Dall’esperienza di lockdown di queste settimane e dall’evoluzione della pandemia da coronavirus in Italia e nel resto del mondo abbiamo metabolizzato che l’attesa per il ritorno alla normalità (qualunque cosa potrà significare) sarà lunga e che altrettanto lentamente la macchina turistica potrà ricominciare a ripartire adattandosi a nuovi presumibili paradigmi. Non mancano segnali contraddittori: di recente infatti la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha consigliato prudenza sui piani per le vacanze estive, mostrando quindi un certo scetticismo sulla prossima stagione turistica, mentre quasi contemporaneamente la sottosegretaria al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha affermato che è concreta la possibilità che si possa andare al mare quest’estate, pur con una serie di misure per garantire il distanziamento sociale.
PODIS Ltd is pleased to foster awareness on #RoadSafety.
PODIS is a Vehicle Agnostic, Automatic Crash Notification System. It is a white label, all-IP, Cloud Based, Client-Server solution, which works on all network technologies (2G, 3G, 4G)
For more information, contact info (at) podis (dot) uk
Adam's At Home Auction April 9 th 2017
https://adams.auctioneersvault.com/catalogues/8150/
AUCTION Sunday 9th April 2017 at 12.00pm
VENUE Adam’s Salerooms, 26 St. Stephen’s Green, Dublin, D02 X665, Ireland
VIEWING April 5TH - April 8TH Wednesday 5th April 10.00am - 5.00pm Thursday 6th April 10.00am - 7.00pm Friday 7th April 10.00am - 5.00pm Saturday 8th April 11.00am - 5.00pm
Thomas Woznicki vs. Dennis Erickson Court Filing (September 1995)SteveJohnson125
This document in the case of Thomas Woznicki vs. Dennis Erickson was filed with the Wisconsin Supreme Court on September 15, 1995. The Wisconsin Supreme Court ruling in the case of Woznicki v. Erickson established the “Woznicki Notice” precedent, which gives public employees in Wisconsin the right to challenge the release of certain public records.
Partito il bando 2017 per il primo insediamento di giovani in agricoltura e che intendono acquistare un'azienda agricola con mutui a tasso agevolato per chi ha un'età compresa tra i 18 e i 40 anni.
A disposizione 65 milioni di euro, di cui 5 milioni destinati esclusivamente a coloro che avviano un'attività nel settore nei comuni interessati dal sisma nel 2016.
Silvia Senz (30/09/2013): «Cataluña: causas y legitimidad de la secesión»Silvia Senz
El apoyo social a una eventual secesión de Cataluña del Reino de España que, según los estudios de opinión de más largo alcance, entre 1991 y el año 2007, aglutinaba a poco más de un tercio de la población de Cataluña, ha experimentado a lo largo de los últimos cinco años un abrupto incremento, llegando a implicar a casi un 60 % de los catalanes y ocupando un lugar central en la atención social y política. Este artículo (versión muy ampliada de la primera parte de un trabajo en prensa) intenta aportar las claves para entender qué factores exógenos y endógenos han condicionado esta acelerada pujanza y qué elementos legitiman el iniciado proceso de secesión del Reino de España.
An Analysis of the Electoral Socio-Demographics in the Oldham & Royton Constituency which draws on the literature of Blue Labour, the Revolt on the Right and Co-operative Councils as explanations for the rise of Populist Parties on the Radical Right in the Constituency
Promoting the benefits of financial education and boosting financial literacy levels in Europe are the main objectives of European Money Week.
European Money Week was launched in 2015 as an initiative by national bank associations in Europe, under coordination of the European Banking Federation.
For more information: www.europeanmoneyweek.eu
Uno degli effetti economici più immediati della crisi associata al Covid-19 è stato il blocco dei flussi turistici. I
primi effetti sono già emersi a febbraio, con il diffondersi dell’epidemia in molti paesi, ma è agli inizi di marzo
che si è giunti all’azzeramento dell’attività in corrispondenza dei provvedimenti generalizzati di distanziamento
sociale.
In base al DCPM n.19 del 25 marzo, le strutture ricettive di tipo extra-alberghiero sono state considerate attività
non essenziali e, salvo eccezioni, hanno chiuso. Gli esercizi alberghieri possono, formalmente, continuare a
operare, ma nella grande maggioranza dei casi hanno sospeso ogni attività. D’altro canto, al di là dei provvedimenti
di blocco, anche altri comparti che trovano alimento nella domanda attivata dai turisti subiscono impatti di rilievo:
si tratta della ristorazione, di diverse componenti dei trasporti e, in misura più contenuta, del commercio.
Poiché al momento l’orizzonte di ripresa delle attività connesse alla domanda turistica è del tutto incerto, è utile
comporre un quadro delle informazioni statistiche relative a questo insieme di attività che rappresenti la
dimensione economica del problema.
Il successo dell'extralberghiero: la qualità dell'accoglienza in CampaniaCNR-ISMed
Il successo dell'extralberghiero: la qualità dell'accoglienza in Campania. Roberto Micera (CNR-ISMed). Paestum, Salerno, 16 novembre 2019
------
L'ISMed presente con Roberto Micera alla XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, con dati sugli arrivi turistici internazionali, sui flussi turistici in Italia e in Campania, con particolare focus sull'extralberghiero.
Si conferma un trend di crescita del turismo a tutti i livelli, internazionale, nazionale, regionale ed emergono grandi opportunità offerte dal settore dell'extralberghiero, nella mancanza di una reale pianificazione nazionale.
Programma completo dell'evento: borsaturismoarcheologico.it
Gnudi comunicazioni del ministro per gli affari regionaliAlex Kornfeind
Gnudi - Comunicazioni del Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport sulle linee programmatiche del suo Dicastero
Documentazione depositata nella seduta n. 260 del 18 Gennaio 2012
http://www.senato.it/commissioni/4572/320609/320617/320625/listadocumentazione.htm#proc_Nuova_Risorsa_2012118172430626702
http://about.me/kornfeind
ISTAT - XI Convegno CISET Banca Italia - 19 Aprile 2011 - ManenteBTO Educational
ISTAT
XI Conferenza CISET - Banca Italia
Italia e il Turismo Internazionale
Risultati e Tendenze per incoming e outgoing nel 2010
Venezia 19 Aprile 2011
TURISMO PIEMONTE | Contesto e Tendenze CuneeseBTO Educational
Stati Generali del Turismo per il Piemonte
verso la stesura di un Piano Strategico
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/
#5 di 8. Cuneese
Cuneo | Centro Incontri Provincia di Cuneo
29 e 30 maggio 2018
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/portfolio-item/5-di-8-cuneese/
This analysis aims at underlying the main trends of the Italian business travel and was carried out by a student of the 1st edition of the Master in Tourism Management of IULM university as part of a more general project aimed at defining the overall market trends in tourism. The tutor of the project is Emilio Valdameri, President of Progetto Turismo.
Situata nel sud est del continente Europeo e nel sud ovest della pennisola dei Balcani, l’Albania vanta una posizione strategica di vicinanza ai mercati dell’Unione e dell’area balcanica che la rende attrattiva dal punto di vista economico-commerciale. I porti di Durazzo e Valona sono porti rilevanti nei Balcani e rappresentano punti d’accesso per il Corridoio VIII.
Poiché l'Albania è ancora un paese non interessato dalla globalizzazione, offre prezzi relativamente bassi nel mercato rispetto ad altri paesi della regione, diventando in questo modo il centro di interesse di molti investitori stranieri.
Scenario turistico delle regioni Fattore K: quadro economico, arrivi e presenze, offerta ricettiva, permanenza media delle regioni Fattore K (emilia-romagna, Liguria, toscana, Sardegna a confronto con Paca e Catalogna),
Canavese, Valli di Lanzo e Chivassese | Osservatorio di Destinazione PiemonteBTO Educational
Osservatorio di Destinazione
DMO Piemonte Marketing
Contesto e tendenze
Cristina Bergonzo
Stati Generali del Turismo per il Piemonte
verso la stesura di un Piano Strategico
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/
21 e 22 febbraio 2018
#1 di 8. Canavese, Valli di Lanzo e Chivassese
IVREA | Auditorium Officina H
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/portfolio-item/canavese/
Analisi di mercato (domanda, offerta, consumatori) e analisi delle politiche UE del settore vitivinicolo.
Scelta di 6 referenze di vino e analisi dell'etichettatura.
FLUSSI TURISTICI in PIEMONTE | Stati Generali del Turismo | Cristina Bergonzo...BTO Educational
Stati Generali del Turismo per il Piemonte
verso la stesura di un Piano Strategico
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/
#8 di 8. Langhe e Roero
Flussi turistici e Big Data Analysis della telefonia mobile
Cristina Bergonzo, Responsabile dell’Osservatorio di Destinazione, DMO Piemonte Marketing
#8 di 8. Langhe e Roero
Castello di Grinzane Cavour
Enoteca Regionale Piemontese Cavour
Via Castello, 5
Mercoledì 5 e giovedì 6 settembre 2018
https://statigenerali.piemonte-turismo.it/portfolio-item/langhe-roero/
Principali variabili economiche da monitorare r2.pptxgiovanni facco
monitoraggio delle principali variabili economiche: come stiamo andando ? qui sono raccolti e aggiornati i principali indicatori economici fonte Istat, Ocse, Bce, Bankitalia...
Similar to Il turismo nello scenario internazionale (20)
La ristorazione e, più in generale, i pubblici esercizi sono tante cose insieme: servizio, qualità, cultura, tradizione, convivialità, innovazione, impresa, lavoro, e potrei continuare a lungo con l’elenco delle virtù. Tanti piccoli e grandi valori che stanno insieme dentro una rete di prossimità che non ha eguali nel Paese. Con questa pubblicazione Il valore della ristorazione vogliamo raccontare un settore della società e dell’economia che non solo è ogni giorno al centro della vita di milioni di persone ma è sempre più protagonista del progetto di rilancio dell’Italia nel nome della sua Bellezza. E se al bello aggiungiamo il buono emerge immediatamente anche il ruolo della filiera enogastronomica, di cui il modello del Pubblico Esercizio italiano è senz’altro l’elemento caratterizzante, nella promozione del brand Italia e, dunque, nella capacità attrattiva del Paese.
La cucina è soft-power, l’Italia è di gran lunga il maggiore influencer a livello mondiale, così titolava un articolo apparso sul Corriere della Sera prendendo spunto dai risultati di una ricerca realizzata da Joel Walfogel dell’Università del Minnesota e pubblicata sul Journal of Cultural Economics. E l’articolo chiudeva così: “cosa sarebbe il mondo senza la cucina italiana?” Parto da questa domanda per ribadire quanto sosteniamo da sempre, ovvero che il cibo e in particolare la ristorazione sono un valore del Paese che va ben oltre le grandezze economiche, pure rilevanti, che esprime. I meriti sono di tanti ma i nostri imprenditori hanno svolto, e svolgono, un ruolo fondamentale trascinati dal movimento dei grandi cuochi che, apprezzati e stimati ovunque, offrono insieme all’intera rete dei Pubblici Esercizi un riferimento virtuoso di competenze e qualità nella valorizzazione della cucina italiana.
Con oltre 300 mila imprese, 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di euro di valore aggiunto la ristorazione italiana è un asset straordinario dell’economia e della società. Sono grandezze che continuano a fare poca notizia e per questo non ci stancheremo di ricordarle a tutti coloro che in questo Paese hanno la responsabilità di favorire crescita e sviluppo.
Lino Enrico Stoppani
Presidente Fipe
Questo rapporto fa il punto sullo stato dei pubblici esercizi in Italia utilizzando le informazioni disponibili al 31 dicembre 2019.
Un obiettivo perseguito analizzando le principali variabili macro di un settore complesso quale è quello della ristorazione senza trascurare, tuttavia, anche alcuni fenomeni micro come, ad esempio, quello relativo alla dinamica dei prezzi di alcuni prodotti di punta del consumo alimentare fuori casa. Domanda ed offerta sono gli spazi che formano il campo dell’indagine con informazioni generalmente tra le più aggiornate ma anche con il ricorso a serie storiche per avere contezza dell’evoluzione dei fenomeni, in particolare di quelli più specificatamente economici.
La prima parte del lavoro è dedicata all’analisi del contesto macroeconomico soprattutto per ciò che riguarda la dinamica dei consumi sia nel complesso dell’economia che nello specifico della ristorazione. Particolare interesse riveste la sezione sull’Europa attraverso cui è possibile seguire il posizionamento dell’Italia nel più vasto panorama europeo dei consumi alimentari fuori casa.
La seconda parte si occupa di osservare, invece, struttura e dinamica imprenditoriale utilizzando gli archivi delle Camere di Commercio. Stock delle imprese, tipologia, natalità e mortalità sono i principali fenomeni osservati. Quest’anno il capitolo presenta dati di dettaglio su specifiche tipologie di imprese: giovanili, femminili e straniere. La forte vocazione territoriale delle imprese di pubblico esercizio ha suggerito di presentare le informazioni almeno a livello regionale.
Nella terza parte ci si è concentrati sulle performance economiche del settore misurando valore aggiunto, occupazione e produttività. Un approfondimento particolare viene dedicato alla catena del valore della filiera agro-alimentare dal “campo alla tavola” e a quel variegato insieme fatto dai ristoranti italiani nel mondo. L’illustrazione delle dinamiche strutturali di medio-lungo termine si accompagna alla presentazione di valori aggiornati e al monitoraggio della congiuntura per mezzo dell’osservatorio trimestrale della Federazione. Ampio spazio viene dato alla dinamica dei prezzi nel corso dell’ultimo anno sia in termini di variazioni che di livello con un approfondimento su base regionale.
Il lavoro si chiude con l’analisi dei comportamenti di consumo fuori casa effettuata per mezzo di un’indagine CATI i cui principali obiettivi sono stati quelli di misurare il livello di accesso al servizio ed i modelli di consumo e di spesa seguendo il consumatore nelle diverse occasioni della giornata, dalla colazione della mattina alla cena.
L’edizione di quest’anno fa il punto, in termini di approfondimento, su alcuni temi rilevanti per il settore come il rapporto della ristorazione con i temi della sostenibilità e dell’innovazione digitale.
· Nel 2019 sono stati emessi 500 milioni di buoni pasto per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.
· A beneficiarne sono circa 2,8 milioni di lavoratori, di cui 1 milione dipendenti pubblici.
· Per ciascun buono da 8 euro il bar, il negozio alimentare o il supermercato incassa 6,18 euro. Una volta scalati anche gli oneri finanziari si registra un deprezzamento del 30%: ogni 10mila euro di buoni incassati, gli esercizi convenzionati pagano circa 3mila euro.
· Il sistema ha mostrato tutte le sue criticità nel 2018 con il fallimento di Qui!Group: 325 milioni di euro di debiti di cui circa 200 milioni nei confronti degli esercizi convenzionati. Da allora il governo non ha dato alcuna risposta concreta.
· Richiesta al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro da parte di tutte le associazioni delle imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione, per una vera riforma fondata sul mantenimento del valore nominale del buono pasto lungo tutta la filiera.
· Avviata un'azione di responsabilità verso Consip per aver sottovalutato le difficoltà finanziarie di Qui!Group, non aver effettuato la necessaria attività di sorveglianza sugli ingenti debiti accumulati da questa azienda nei riguardi di migliaia di attività commerciali e della ristorazione.
Presentazione indagine host 2019
• Nel corso dell’ultimo anno Fipe e Comieco hanno consegnato 35mila contenitori per l’asporto a 875 locali in tutta Italia. Il 41% è già stato utilizzato dai clienti che hanno voluto portarsi a casa a fine serata ciò che era rimasto loro nel piatto. Solo il 16% delle persone ha chiesto di utilizzare il rimpiattino per il vino.
• Secondo 3 ristoratori su 4 questa iniziativa è determinante per ridurre lo spreco alimentare e allo stesso tempo migliora la percezione del locale agli occhi degli avventori.
• Sensibilità in crescita soprattutto tra i camerieri in sala: nel 60% dei casi sono loro a proporre il rimpiattino ai clienti.
• Il design e la praticità dei contenitori hanno conquistato il 76% dei ristoratori coinvolti che ora è pronto a ripetere l’esperimento e a suggerirlo ai colleghi.
Food, beverage & emotion propulsori per il turismo
L'indagine del Centro Studi Fipe presentata a Rimini il 25 febbraio 2019 da Luciano Sbraga vicedirettore generale e direttore Ufficio Studi FIPE – Confcommercio
Questo rapporto fa il punto sullo stato dei pubblici esercizi in Italia utilizzando le informazioni disponibili al 31 dicembre 2018.
Un obiettivo perseguito analizzando le principali variabili macro di un settore complesso quale è quello della ristorazione senza trascurare, tuttavia, anche alcuni fenomeni micro come, ad esempio, quello relativo alla dinamica dei prezzi di alcuni prodotti di punta del consumo alimentare fuori casa. Domanda ed offerta sono gli spazi che formano il campo dell’indagine con informazioni generalmente tra le più aggiornate ma anche con il ricorso a serie storiche per avere contezza dell’evoluzione dei fenomeni, in particolare di quelli più specificatamente economici.
La prima parte del lavoro è dedicata all’analisi del contesto macroeconomico soprattutto per ciò che riguarda la dinamica dei consumi sia nel complesso dell’economia che nello specifico della ristorazione. Particolare interesse riveste la sezione sull’Europa attraverso cui è possibile seguire il posizionamento dell’Italia nel più vasto panorama europeo dei consumi alimentari fuori casa.
La seconda parte si occupa di osservare, invece, struttura e dinamica imprenditoriale utilizzando gli archivi delle Camere di Commercio. Stock delle imprese, natalità e mortalità sono i principali fenomeni osservati. La forte vocazione territoriale delle imprese di pubblico esercizio ha suggerito di presentare le informazioni almeno a livello regionale.
Nella terza parte ci si è concentrati sulle performance economiche del settore misurando valore aggiunto, occupazione e produttività. L’illustrazione delle dinamiche strutturali di medio-lungo termine si accompagna alla presentazione di valori aggiornati e al monitoraggio della congiuntura per mezzo dell’osservatorio trimestrale della Federazione. Ampio spazio viene dato alla dinamica dei prezzi nel corso dell’ultimo anno sia in termini di variazioni che di livello con un approfondimento su base regionale.
Il lavoro si chiude con l’analisi dei comportamenti di consumo fuori casa effettuata per mezzo di un’indagine CATI i cui principali obiettivi sono stati quelli di misurare il livello di accesso al servizio ed i modelli di consumo e di spesa seguendo il consumatore nelle diverse occasioni della giornata, dalla colazione della mattina alla cena.
L’edizione di quest’anno fa il punto, in termini di approfondimento, su alcuni temi di attualità del settore come l’evoluzione degli stili alimentari e la lotta allo spreco alimentare.
Qual è il sentiment degli italiani nei confronti del gelato artigianale? Che alimento rappresenta per loro? E’ ancora sinonimo di qualità e freschezza delle materie prime? Queste sono alcune delle domande alle quali l’indagine «Il ruolo del gelato nel vissuto degli italiani» ha inteso rispondere. Su un campione di 869 intervistati il 94,2% dei rispondenti ha dichiarato di consumare generalmente il gelato artigianale, solo il 5,8% ha dichiarato di non consumare abitualmente tale alimento.
Lo scopo di questa ricerca è di rilevare, descrivere ed analizzare la relazione degli italiani con il “cibo“ sotto i più svariati profili. Non si poteva non partire da un approfondimento della variabile tempo che nella società attuale è probabilmente la risorsa che più scarseggia nella vita delle persone.
Ma il cibo gioca un ruolo fondamentale nelle relazioni individuali e collettive, familiari, con il territorio e per questo una sezione è specificatamente dedicata alla combinazione cibo/relazioni.
Il cibo è anche un driver formidabile di benessere e salute perché i danni provocati da una cattiva educazione alimentare sono sotto gli occhi di tutti, in particolare nel caso delle fasce più fragili della popolazione.
In una società sempre più disillusa la ricerca di valori, di comportamenti responsabili, di un’economia permeata dall’etica non può prescindere da una nuova considerazione verso il cibo. Perché il cibo non è una merce qualunque ma un condensato di valori sociali, ambientali, storici e culturali. E a questo proposito non si poteva rinunciare ad un passaggio sulla percezione che gli italiani hanno del cibo come fattore culturale. Come diceva Feuerbach «l’uomo è ciò che mangia» racchiudendo in questa espressione dimensione fisica e dimensione immateriale dell’esistenza.
La ristorazione assume un ruolo sempre più rilevante nei consumi alimentari degli italiani non soltanto dal punto di vista quantitativo ma anche da quello qualitativo. Oggi il 36 per cento della spesa delle famiglie per prodotti alimentari transita fuori casa e il dato più significativo è che mentre i consumi nella ristorazione sono in progressiva crescita quelli in casa diminuiscono. Ma nella ristorazione si creano stili alimentari, modelli di consumo e stili di vita. Da queste premesse nasce l’esigenza di accompagnare anche nella ristorazione l’accresciuta sensibilità dell'opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare nella consapevolezza che alla crescita di ruolo debba corrispondere una crescita altrettanto forte della responsabilità verso comportamenti e azioni virtuose finalizzate a ridurre gli sprechi.
Pulizia, cordialità, professionalità e sicurezza i punti di forza
Alto livello di soddisfazione dei servizi offerti
Gestione familiare e attenzione al cliente fidelizzano il turista
Al mare il 50% delle presenze turistiche estive, 90% al Sud
Lo stabilimento balneare è preferito dalle famiglie del nord e delle grandi aree metropolitane, il cliente medio ha tra i 35 e i 54 anni. Sdraio, lettino, ombrellone, servizi igienici, docce e ristorazione i servizi più utilizzati, con un livello di soddisfazione superiore all’80%. Manutenzione del lido e delle strutture, cordialità e professionalità del gestore, elevato livello di sicurezza e soprattutto la gestione familiare i punti di forza di uno stabilimento balneare, secondo il giudizio dei clienti che dichiarano di: “Sentirsi a casa”. Seguono la capacità di fornire informazioni, la tutela della privacy, l’assistenza costante, il controllo e la limitazione dei venditori abusivi. Pulizia, accoglienza e sicurezza i primi 3 motivi per i quali si sceglie uno stabilimento balneare. Gli italiani sono abitudinari e non cambiano, tra le ragioni: ottimo rapporto con il gestore, sensazione di sentirsi ‘coccolato’, vicinanza alla propria abitazione, convenienza economica e tradizione familiare.
In tema di presenze turistiche, poi, quelle balneari rappresentano il 50% del totale rilevate nei mesi estivi (giugno, luglio, agosto e settembre), il dato è sensibilmente più alto nel Mezzogiorno dove arriva a sfiorare il 90%.
Questi, in estrema sintesi, i risultati della ricerca volta a conoscere il rapporto degli italiani con gli stabilimenti balneari, presentata a metà della stagione estiva 2017, dal Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio.
Gli italiani e il cibo
Milano, 8 maggio 2017
Come sono cambiati gli stili alimentari negli ultimi 20 anni.
Ricerca Fipe su come sono cambiati i consumi del Belpaese negli ultimi vent'anni.
Oggi il 35% della spesa alimentare è indirizzata su bar e ristoranti.
Ridotta significativamente la spesa per pane e cerali (-7,5% nel periodo 2000 - 2015) e per la carne (-8,1%).
I consumi di pasta e dessert scendono in casa ma resistono al ristorante. Eppure anche fuoricasa gli italiani si dimostrano più attenti al tema del benessere consumando meno sale e grassi animali e privilegiando la verdura.
Il 90% dei ristoranti sceglie prodotti a filiera corta, mentre l'84% cambia il menù al massimo entro 4 mesi. Grande attenzione alle intolleranze alimentari: 2/3 dei locali prevede menù dedicati a chi ha specifiche esigenze di salute.
Il cibo ha sempre avuto un ruolo cruciale nella vita degli italiani:
•siamo il Paese della grande tradizione nella cucina
•al pasto è sempre stata associata la tavola apparecchiata, la famiglia riunita
•il cibo è CONVIVIALITA’, al contrario di quanto accade nei paesi del nord Europa
Nel nostro Paese nel 2016 è proseguito, secondo le stime dell’ufficio studi di Fipe, da un lato il calo dei consumi alimentari domestici (-0,1%), dall’altro l’incremento di quelli fuori casa (+1,1%) peraltro ben rilevato dallo stesso Indicatore dei Consumi Fuori Casa (ICEO) che sale al 41,8% dal 41,6% del 2015. Si conferma, inoltre, il trend che vede un’Italia in controtendenza rispetto al resto d’Europa, dove al contrario i consumi alimentari fuori casa hanno registrato una significativa contrazione: guardando all’Europa nel suo complesso, infatti, i consumi alimentari valgono 1.541 miliardi di euro suddivisi tra il 64,2% nel canale domestico e per il 35,8% nella ristorazione, con differenze notevoli tra Paesi. Si spazia dalla Germania, dove i consumi alimentari nella ristorazione rappresentano meno del 30% del totale, al Regno Unito (47%), alla Spagna (52%) e all’Irlanda (57%). Nel complesso in Europa tra il 2007 ed il 2015 si è registrata una flessione dei consumi pari a circa 22 miliardi di euro ma nel nostro Paese la contrazione degli alimentari ha riguardato quasi del tutto il canale domestico, a differenza di quanto successo ad esempio in Spagna (-14,3 miliardi di euro) o nel Regno Unito (-7 miliardi di euro).
Il rapporto completo è scaricabile dal sito: http://www.fipe.it/centro-studi/centro-studi-2017.html?download=519:ristorazione-2016
In quindici anni gli arrivi stranieri in Italia sono cresciuti di circa il 50% superando la soglia dei 53 milioni. Al contempo la permanenza media è scesa da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni del 2015 ad indicare l’affermazione di una domanda più orientata al mordi e fuggi.
Un fenomeno che mette in evidenza le criticità del nostro modello dal momento che nel turismo l’obiettivo non è principalmente quello di attrarre i turisti ma soprattutto quello di trattenerli perché è in questo modo che crescono le occasioni di spesa e, con esse, le entrate valutarie. Per raggiungere questo obiettivo occorre partire dai punti di forza della nostra offerta turistica che vedono ai primi posti proprio enogastronomia ed intrattenimento. Si tratta di servizi decisivi per la qualità dell’esperienza turistica e, dunque, per la soddisfazione del turista. Ma i servizi, tutti i servizi, hanno un’altra funzione a cui si pensa poco: far crescere le occasioni di spesa e di conseguenza le entrate valutarie del turismo.
Anche altri studi evidenziano che la ristorazione e il mondo del cibo sono tra gli elementi di maggior successo dell’offerta turistica italiana. Il bar è un altro dei luoghi più apprezzati dai turisti. La valutazione che raccoglie è addirittura superiore a quella del Paese (80 vs. 77). Ai turisti piace il carattere distintivo del bar italiano, la funzionalità, la flessibilità e piacciono, in particolare, il caffè, il cappuccino, i dolci ed il nostro modo di fare colazione fuori casa. Piacciono i bar storici perché raccontano il passato e piace la localizzazione dei bar in punti di grande bellezza della città.
La cultura, nella sua più ampia accezione di contesto urbano di socializzazione, e la cucina costituiscono un mix di grande fascino per il turismo internazionale.
In tale ambito emergono chiaramente le enormi potenzialità del Mezzogiorno dove cultura e cibo formano un binomio in grado di evocare forti suggestioni con l’obiettivo di affrontare l’annoso problema della scarsa attrattività turistica del sud (appena il 12% degli arrivi ed il 14% delle presenze italiane si concentrano nelle regioni meridionali).
Ma la ristorazione non ha solo una funzione immateriale, per quanto fondamentale, nel turismo italiano. E’ bene ricordare che gli stranieri spendono oltre 8 miliardi di euro in servizi di ristorazione e più di 11 gli italiani.
2. 2
Cernobbio19marzo 2016
Il turismo internazionale nel mondo
Partenze mondiali
Partenze per Paese
Primi 20 Paesi per spesa ed entrate
Il turismo internazionale in Italia
Arrivi
Spesa
Principali mercati incoming
Quote di mercato
Turismo internazionale nelle regioni
Le previsioni di breve-medio termine
Partenze internazionali
Arrivi in Italia
INDICE
3. 3
Cernobbio19marzo 2016
ALCUNE EVIDENZE_1
Il turismo internazionale continua a crescere. Congiuntura economica e fattori geopolitici non
sembrano in grado di modificarne, nel medio-lungo termine, il trend di sviluppo.
L’Italia ha intercettato il trend positivo ed ha visto crescere gli arrivi in modo significativo (ca.
+50% in 15 anni)
Siamo più attrattivi senza riuscire, tuttavia, a generare maggior valore perché la permanenza
media continua a scendere e con essa la spesa per arrivo passata da oltre 1.000 euro del 2001(a
prezzi 2015) a poco meno di 700 del 2015. Con una permanenza media pari a quella del 2001
avremmo cumulato, tra il 2001 ed il 2015, +195 milioni di presenze e +38 miliardi di euro di
entrate valutarie.
Il turismo internazionale in Italia continua ad essere prevalentemente europeo ma negli ultimi
anni cresce il peso dei Paesi extra-europei. La Cina è salita al 5° posto, la Spagna è scesa al 10°. Il
primo mercato incoming per l’Italia rimane quello tedesco con una quota di mercato costante. In
calo, invece, quelle di americani ed inglesi.
Il problema del turismo internazionale nel mezzogiorno presenta diversi profili. Gli arrivi
continuano ad essere generalmente modesti soprattutto nella parte continentale. Le isole
risultano più attrattive. Il problema , dunque, è solo parzialmente riconducibile alla scarsa
dotazione di infrastrutture d’accesso (strade, porti, aeroporti, ferrovia). La Campania fa meno
arrivi, sia in termini assoluti che relativi, della Sicilia. Lo stesso accade per il Piemonte. Il
mezzogiorno è, invece, fortemente carente nella dotazione dei servizi che rendono fruibili le
risorse.
4. 4
Cernobbio19marzo 2016
ALCUNE EVIDENZE_2
Tra il 2016 ed il 2018 il turismo internazionale crescerà ad un tasso medio annuo di oltre il 4%. Le
aree extra-europee mostrano i tassi di crescita più consistenti con un picco del 4,2% nel 2018. Il
peso del turismo internazionale di origine statunitense continua ad essere decisivo anche in
considerazione del fatto che proprio gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi per spesa turistica verso
l’estero (91 miliardi di euro nel 2015).
Più contenuti ma sempre significativi i tassi di crescita degli arrivi internazionali in Italia che nel
triennio saranno superiori al 3%. Anche in questo caso un forte impulso viene dal turismo di
origine statunitense che presenta tassi di crescita di oltre il 7%. Dall’Europa centrale, Germania in
testa, tassi intorno all’1,5% come peraltro per il turismo proveniente dall’area mediterranea.
E proprio al turismo di origine tedesca, in considerazione dell’importanza che questo mercato ha
per il turismo italiano, si deve un tasso di crescita dell’Italia al di sotto di quello previsto a livello
mondo.
6. 6
Cernobbio19marzo 2016
Torri
gemelle
Bali II guerra
del golfo
Stazioni
di Madrid
Metro di
Londra
Primavera
araba
Charlie Hebdo;
Tolosa
Bruxelles
Charlie Hebdo;
Bataclan;
Tunisia, Egitto, Turchia
200.000.000
300.000.000
400.000.000
500.000.000
600.000.000
700.000.000
800.000.000
900.000.000
1.000.000.000
1.100.000.000
1.200.000.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Considerando il totale mondale delle partenze turistiche, solo tre anni hanno
registrato un calo rispetto all’anno precedente.
STAGNAZIONE 2000-2003
• 2001 Attribuibile all’attentato alle Torri Gemelle che ha penalizzato l’ultima
parte dell’anno
• 2002 INTRDUZIONE EURO
• 2003 attribuibile principalmente a due fattori: II Guerra del Golfo, ma anche
SARS (vedi crollo Giappone).
• 2009 conseguenze crisi subprime
Tutti gli altri eventi geopolitici a livello globale non hanno prodotto cambiamenti
Partenze Mondiali e fattori geo-politici
7. 7
Cernobbio19marzo 2016
GDP +1,8%
Introduzione
dell'euro
GDP +4,1%
Cambio €/$ > 1,2
Avvio recessione
Oil: >94 $/barile
Cambio €/$ >1,4
GDP -2,1%
Oil: >109 $/barile
Oil: < 50 $/barile
Cambio €/$ 1,11
200.000.000
300.000.000
400.000.000
500.000.000
600.000.000
700.000.000
800.000.000
900.000.000
1.000.000.000
1.100.000.000
1.200.000.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
La crisi economica iniziata nel 2008 è l’unico fattore che veramente ha
influito sull’andamento delle partenze turistiche sia totale sia a livello dei
singoli paesi.
Considerando il totale mondale delle partenze turistiche, a una crescita
del GDP è corrisposta una crescita dei flussi turistici.
Sappiamo quanto il settore turistico sia rilevante per il GDP mondiale
(5%), quindi una variazione del dato economico si traduce in una
variazione conseguente dei flussi (confronta 2004 / 2005 con
2009/2010)
A differenti prezzi del petrolio, invece, non sembra corrispondere una
conseguente variazione dei flussi.
Partenze Mondiali e fattori economici
16. 16
Cernobbio19marzo 2016
In quindici anni gli arrivi sono cresciuti di circa il 50% superando la soglia dei 53 milioni. Un trend
positivo che ha visto solo tre break in corrispondenza del 2003 (inizio della seconda guerra del
golfo) e del biennio 2008-2009 (la grande recessione).
Nel resto degli anni la crescita è stata costante seppure con diverse intensità. Il tasso di crescita
delle presenze è stato più contenuto (29,5%) di quello degli arrivi come conseguenza di una
progressiva riduzione della permanenza media.
In effetti la permanenza media è passata da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni del 2015. E’ da
segnalare che proprio negli ultimi anni, quelli caratterizzati da una maggiore crescita degli arrivi, si
registri la più forte contrazione della permanenza media ad indicare l’affermazione di una
domanda più orientata al mordi e fuggi. Sono i nostri principali mercati incoming a subire
importanti riduzioni della permanenza media. Il turismo dalla Germania scende da da 5,5 a 5,0,
quello inglese da 4,3 a 3,8 ed il francese da 3,4 a 3,0. Al contempo i flussi turistici dai nuovi Paesi
segnano una permanenza media stabile (è il caso della Russia) o sempre in calo come avviene per
la Cina (da 1,8 a 1,5).
Un fenomeno che mette in evidenza una importante criticità del nostro modello di offerta dal
momento che nel turismo l’obiettivo non è principalmente quello di attrarre i turisti ma
soprattutto quello di trattenerli perché in questo modo crescano le occasioni di spesa e, dunque,
le entrate valutarie.
20. 20
Cernobbio19marzo 2016
La lettura della dinamica del turismo internazionale in Italia non può prescindere dall’analisi delle
entrate valutarie. Nel 2015 i turisti stranieri hanno speso in Italia circa 36 miliardi di euro a prezzi
correnti (erano 29 nel 2001).
La crescita nominale di circa 24 punti percentuali si trasforma in una flessione reale di oltre il 3%
attualizzando i valori ai prezzi del 2015. Un risultato soltanto in parte riconducibile alla dinamica
dell’inflazione nel nostro Paese considerando che anche a prezzi correnti la spesa per presenza
risulta in calo. Circostanza che rimanda nuovamente al tema della contrazione della permanenza
media. In effetti la spesa per presenza passa 1.035 euro dl 2001 (810 a prezzi correnti) a 676 euro
del 2015 con un calo reale del 35%.
Nella dinamica della spesa possiamo individuare tre differenti cicli:
1. 2001-2005: forte contrazione
2. 2006-2010: leggera contrazione
3. 2011-2015: crescita
Sul primo ciclo pesa il rallentamento dell’economia tedesca e fattori geopolitici conseguenti
all’attacco alle torri gemelle nel 2001 a New York ed all’inizio della seconda guerra del Golfo nel
2003. Sul secondo ciclo, dopo un iniziale avvio di ripresa, pesa negativamente l’ipoteca della
grande recessione mentre il terzo ciclo viene influenzato positivamente dalle buone performance
economiche in alcuni nostri importanti mercati incoming (Germania, Stati Uniti e Regno Unito)
nonostante il verificarsi di una lunga serie di eventi in grado di condizionare pesantemente il
quadro geopolitico a livello globale.
23. 23
Cernobbio19marzo 2016
Entrate valutarie reali e potenziali
(valori assoluti a prezzi 2015)
Con una permanenza media pari a quella del
2001 avremmo cumulato nel periodo considerato
+195 milioni di presenze e +38 miliardi di euro di
entrate valutarie con un trend di crescita anziché
di flessione.
25.000
27.000
29.000
31.000
33.000
35.000
37.000
39.000
41.000
43.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
entrate reali entrate potenziali
24. 24
Cernobbio19marzo 2016
Il turismo internazionale in Italia è principalmente di origine europea. Oggi pesa per oltre il 70% in
leggero calo rispetto a quindici anni fa quando i flussi di origine europea rappresentavano il 74%
del totale. In termini di contributo alla crescita il turismo proveniente dai Paesi europei ha
rappresentato il 65% della quota incrementale di arrivi registrati nel periodo 2001-2015 e quello
di origine extra-europea il complemento a 100. Dunque il peso dei Paesi extra-europei è in
progressiva crescita.
I primi 10 Paesi fanno oggi i 2/3 della domanda. Nel 2001 stavano sopra la soglia del 71%. Sette
sono europei e tre extra-europei (USA, Cina e Russia).
La dinamica degli arrivi per Paese registra da un punto di vista relativo:
• riduzione del peso di Germania, Regno Unito e, in misura più contenuta, degli Stati Uniti
• crescita significativa di Cina e Russia
• Tenuta di Francia, Spagna e Paesi Bassi
Il risultato è che il ranking per numero di arrivi si è sensibilmente modificato nell’arco del periodo
osservato. Cinque delle dieci posizioni sono cambiate. Scalano posizioni Cina e Russia
rispettivamente dal 9° al 5° e dal 10° all’8°. All’opposto scendono Austria, Paesi Bassi e Spagna.
I primi quattro Paesi (Germania, Usa, Francia e Regno Unito) mantengono la posizione occupata
nel 2001.
25. 25
Cernobbio19marzo 2016
73,8 70,8
26,2 29,2
2001 2015
Paesi europei Paesi extra-europei
Cresce il peso dei Paesi extra-europei
(composizione % degli arrivi)
26. 26
Cernobbio19marzo 2016
Paesi arrivi
Germania 10.780.211
Stati Uniti 4.695.502
Francia 4.006.891
Regno unito 3.081.077
Cina 2.668.562
Svizzera 2.535.157
Austria 2.272.771
Russia 1.952.027
Paesi Bassi 1.949.858
Spagna 1.677.667
Altri 17.409.936
Totale 53.029.659
35.619.722
Italia: i primi dieci mercati incoming
(arrivi – anno 2015)
27. 27
Cernobbio19marzo 2016
Italia: i primi dieci mercati incoming del 2015
(arrivi - valori percentuali)
Oggi valgono il 67,2%
del totale in calo
rispetto al 2001 quando
stavano sopra il 71%
Spagna
Paesi Bassi
Russia
Austria
Svizzera
Cina
Regno Unito
Francia
Stati Uniti
Germania
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2001 2015
28. 28
Cernobbio19marzo 2016
Chi sale e chi scende per numero di arrivi in Italia
RANK 2001 RANK 2015
Germania
1 1
Stati Uniti
2 2
Francia
3 3
Regno Unito
4 4
Austria
5 7
Svizzera
6 6
Paesi Bassi
7 9
Spagna
8 10
Cina
9 5
Russia
10 8
=
=
=
=
=
29. 29
Cernobbio19marzo 2016
Oltre il 60% degli arrivi internazionali in Italia si indirizzano verso quattro regioni:
Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. Le regioni del Mezzogiorno attraggono appena il
12% degli arrivi ed il 14% delle presenze.
Sulla scarsa attrattività del sud nei riguardi del turismo internazionale esiste una lunga
narrazione con la quale se ne attribuisce la responsabilità principalmente alla difficoltà
di raggiungibilità delle destinazioni turistiche (carenza di infrastrutture) ed in subordine
al deficit d sicurezza (criminalità). Poco o per nulla si parla di accessibilità e qualità dei
servizi: da quelli ricettivi a quelli di ristorazione, da quelli culturali a quelli
d’intrattenimento solo per citarne alcuni.
Ma siamo sicuri che il problema prioritario del turismo meridionale siano le
infrastrutture?
Secondo il rapporto «EU Regional Competitiveness Index» predisposto dalla
Commissione Europea nel 2013 la dotazione infrastrutturale delle regioni del
Mezzogiorno è effettivamente tra le più basse d’Europa. Tuttavia Sicilia e Sardegna pur
essendo in fondo alla classifica delle regioni italiane mostrano una migliore capacità di
attrazione nei riguardi del turismo internazionale. Numerose sono le evidenze di tale
capacità sia con riferimento alla composizione degli arrivi per origine a livello di grande
ripartizione geografica che con riferimento allo stesso indicatore a livello di singola
regione. Ma l’indicatore più esplicito è dato dal numero di arrivi per 100 residenti.
Sicilia e Sardegna presentano valori più alti di Piemonte e Campania a fronte di una
dotazione infrastrutturale significativamente inferiore. Ecco allora che le caratteristiche
dell’offerta, in termini di qualità e fruibilità, vanno considerate come prioritarie ancor
prima dell’accessibilità fisica della destinazione.
30. 30
Cernobbio19marzo 2016
20,5
14,1
13,2 13,1
7,8
4,9
4,0 3,8 3,5
3,0 2,8
2,1 2,0
1,3 1,3
0,8 0,7 0,5 0,3 0,2 0,0
Il turismo internazionale nelle regioni
(quota % degli arrivi – anno 2014)
Oltre il 60%
degli arrivi in
4 regioni
31. 31
Cernobbio19marzo 2016
Graduatoria delle regioni italiane secondo la dotazione infrastrutturale
grad. regione grad. regione
1 Lombardia 12 Friuli Venezia Giulia
2 Lazio 13 Prov. Aut. di Bolzano
3 Piemonte 14 Abruzzo
4 Emilia Romagna 15 Marche
5 Veneto 16 Puglia
6 Liguria 17 Molise
7 Vale d'Aosta 18 Basilicata
8 Toscana 19 Sicilia
9 Campania 20 Calabria
10 Prov. Aut. di Trento 21 Sardegna
11 Umbria
Fonte: RCI 2013
34. 34
Cernobbio19marzo 2016
La grande recessione ha impattato sulle dinamiche del turismo internazionale quasi
esclusivamente nella prima fase della crisi , quella a cavallo del biennio 2008-2009.
La geografia del turismo regionale è cambiata solo parzialmente. La gran parte delle
regioni ha mantenuto la posizione che occupava ad inizio della crisi nella graduatoria
degli arrivi. Da segnalare l’avanzamento della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia al
nord, l’arretramento del Lazio al centro e ancora l’avanzamento di Sicilia e Sardegna al
sud mentre la Campania arretra.
Il tema della bassa permanenza media è comune alle diverse aree del Paese anche se
dipende dalla vocazione dei territori e dal posizionamento di mercato. Il turismo
balneare, così come quello montano, è caratterizzato da una permanenza media più
lunga perché è prevalentemente occasione della vacanza principale. Un dato che
riscontriamo in quasi tutte le regioni del mezzogiorno a cominciare da Calabria e
Sardegna. Il sud ha generalmente un problema opposto al centro-nord: pochi arrivi
anziché poche presenze. Lo stesso si può dire per il turismo montano come si rileva dai
valori del Trentino Alto Adige ma non della Valle d’Aosta.
Il turismo nelle città d’arte ma anche d’affari è caratterizzato, invece, da cicli di
permanenza più corti. Il fatto è piuttosto evidente per un verso nel Lazio (ed in Toscana)
e per l’altro in Lombardia. Il Veneto riesce a bilanciare la presenza di un polo forte come
Venezia con un’offerta turistica nella quale anche il mare occupa una posizione di
grande rilievo specificatamente nei riguardi della domanda tedesca ed austriaca che
insieme fanno il 30% degli arrivi.
Di grande interesse il posizionamento delle province autonome di Trento e di Bolzano
nonostante la forte caratterizzazione stagionale della loro offerta.
35. 35
Cernobbio19marzo 2016
rank 2008 rank 2014
Veneto
1 1
Lazio
2 4
Toscana
3 3
Lombardia
4 2
Provincia Autonoma Bolzano
5 5
Emilia-Romagna
6 6
Campania
7 8
Sicilia
8 7
Liguria
9 9
Piemonte
10 10
Provincia Autonoma Trento
11 11
Friuli-Venezia Giulia
12 13
Sardegna
13 12
Umbria
14 14
Puglia
15 15
Marche
16 16
Valle d'Aosta
17 17
Calabria
18 18
Abruzzo
19 19
Basilicata
20 20
Molise
21 21
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
Le regioni che guadagnano o perdono
(per numero di arrivi stranieri)
39. 39
Cernobbio19marzo 2016
I tassi di crescita dell’economia mondiale nel corso dei prossimo 3-5 anni fanno ben sperare per il
trend di sviluppo del turismo internazionale. Alcuni principali mercati del turismo outgoing come
Cina e Stati Uniti segneranno performance ancora fortemente positive con riflessi importanti sul
turismo mondiale.
Dal lato dell’incoming la mappa mondiale presenta alcune situazioni di criticità che dovrebbero
impattare sulla capacità competitiva dei principali Paesi che attraggono flussi turistici
internazionali. E’ il caso degli Stati Uniti, della Cina, dell’India e, in Europa, della Francia.
Tra il 2016 ed il 2018 il turismo internazionale crescerà ad un tasso medio annuo al di sopra del
4%. Le aree extra-europee mostrano i tassi di crescita più consistenti con un picco del 4,2% nel
2018. Il peso del turismo internazionale di origine statunitense continua ad essere decisivo anche
in considerazione del fatto che proprio gli Stati Uniti sono tra i primi Paesi per spesa turistica verso
l’estero (91 miliardi di euro nel 2015).
Più contenuti ma sempre significativi i tassi di crescita degli arrivi internazionali in Italia che nel
triennio saranno superiori al 3%. Anche in questo caso un forte impulso viene dal turismo di
origine statunitense che presenta tassi di crescita di oltre il 7%. Dall’Europa centrale, Germania in
testa, tassi intorno all’1,5% come peraltro per il turismo proveniente dall’area mediterranea.
E proprio al turismo di origine tedesca, in considerazione dell’importanza che questo mercato ha
per l’Italia, si deve un tasso di crescita del nostro Paese al di sotto di quello previsto a livello
mondo.
42. 42
Cernobbio19marzo 2016
Partenze internazionali per macro-area (Tassi di variazione 2016-2018)
Macroaree 2016 2017 2018
AREA MEDITERRANEA 2,5 2,6 2,6
EUROPA CENTRALE 2,5 1,6 1,7
NORD EUROPA 3,3 2,4 3,2
EXTRA EUROPA 3,3 3,6 4,1
Totale mondo 4,4 4,4 4,4
EUROPA
CENTRALE:
Germania,
Austria,
Svizzera,
Belgio,
Olanda
AREA
MEDITERRANEA:
Francia,
Spagna,
Portogallo,
Grecia
NORD
EUROPA:
Svezia,
Norvegia,
Finlandia,
Danimarca,
Regno Unito,
Irlanda
EXTRA
EUROPA:
USA,
Canada,
Australia,
Giappone,
America Latina
(Messico, Brasile,
Argentina),
Africa (Marocco,
Tunisia, Egitto, Sud
Africa)
43. 43
Cernobbio19marzo 2016
Arrivi internazionali in Italia per macro-area (Tassi di variazione 2016-2018)
Macroaree 2016 2017 2018
AREA MEDITERRANEA 1,5 1,4 1,5
EUROPA CENTRALE 2,0 1,4 1,4
NORD EUROPA 2,8 2,1 2,8
EXTRA EUROPA 5,3 5,0 5,8
Totale mondo 3,3 3,6 3,9
EUROPA
CENTRALE:
Germania,
Austria,
Svizzera,
Belgio,
Olanda
AREA
MEDITERRANEA:
Francia,
Spagna,
Portogallo,
Grecia
NORD
EUROPA:
Svezia,
Norvegia,
Finlandia,
Danimarca,
Regno Unito,
Irlanda
EXTRA
EUROPA:
USA,
Canada,
Australia,
Giappone,
America Latina
(Messico, Brasile,
Argentina),
Africa (Marocco,
Tunisia, Egitto, Sud
Africa)
44. 44
Cernobbio19marzo 2016
Austria
+2,9% +2,1% +1,8%
2016 2017 2018
Francia
+1,0% +1,0% +1,2%
2016 2018
Germania
+1,9% +1,3% +1,3%
2016 2017 2018
2017
Olanda
+2,2% +2,1% +1,9%
2016 2017 2018
Regno Unito
+2,1% +1,4% +2,2%
2016 2017 2018
Spagna
+3,2% +2,6% +2,2%
2016 2017 2018
Svizzera
+1,7% +1,2% +1,6%
2016 2017 2018
+8,4% +7,0% +7,9%
2016 20182017
USA
+0,7% +1,0% +1,3%
2016 20182017
Giappone
Arrivi in Italia per Paese di origine (Tassi di variazione 2016-2018)
+13,4% +14,6% +13,0%
2016 20182017
Cina
45. 45
Cernobbio19marzo 2016
Fonti
Chart 6,7,8,9,10,11,12: elaborazione Confturismo-Ciset
Chart 13,14: elaborazione Confturismo su dati UNWTO
Chart 17,18,19,25,26,27,28,30,32,33,35,36,37: elaborazione Confturismo su dati Istat
Chart 21: elaborazione Confturismo su dati Banca d’Italia
Chart 22,23: elaborazione Confturismo su dati Istat e Banca d’Italia
Chart 31: RCI, 2013 – Commissione Europea
Chart 40: elaborazione Confturismo su dati IMF
Chart 41: elaborazione Confturismo su dati Euler hermes e Institute for Economics and Peace
Chart 42,43,44: elaborazione Confturismo-Ciset