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“Poche cose sono più penose di un
 intestino inefficiente dotato di
            sensibilità!”
         M. D. GERSHON
 (Dir.Dipartimento di Anatomia e Biologia
      cellulare-Columbia University)

      Dott. Stefania Pispisa
       Biologa – Nutrizionista
              TARANTO
SISTEMA NERVOSO



  SISTEMA NERVOSO                SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)
   CENTRALE (SNC)
                                 (nervi che collegano il cervello e il midollo
  (encefalo nella scatola       spinale al resto del corpo = muscoli, organi
 cranica e midollo spinale         di senso, app. digerente, respiratorio,
  nel canale vertebrale)                   escretore e circolatorio


I comandi passano dal cervello e dal midollo spinale attraverso i nervi
del SNP ai muscoli e alle ghiandole.
Le informazioni sensoriali del corpo tornano indietro al cervello e al
midollo spinale nuovamente attraverso i nervi del SNP.
SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)

 Il SNP è costituito dai nervi periferici che collegano il
 cervello e il midollo spinale al resto del corpo, compresi i
 muscoli, gli organi di senso, gli organi dell’apparato
 digerente, escretore, circolatorio e respiratorio.


 All’interno dei nervi periferici si trovano gli assoni dei neuroni
 sensoriali che trasmettono al SNC l’informazione sensoriale
 proveniente da tutte le parti del corpo.


 I nervi periferici contengono anche gli assoni dei motoneuroni
 che trasmettono i segnali dal SNC agli organi e ai muscoli.
SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)

                   SNP      (porzione motoria)




      Sistema Nervoso                        Sistema Nervoso
         Scheletrico                             Autonomo
          (volontario)                          (involontario)

I motoneuroni del SN Scheletrico stabiliscono sinapsi con i muscoli
scheletrici e controllano le risposte volontarie

I motoneuroni del SN Autonomo stabiliscono sinapsi con i muscoli lisci, le
ghiandole e il cuore, e controllano le risposte involontarie
Nervi scheletrici e nervi autonomi
                                  DIFFERENZE:

   •Tutti i nervi del SN Scheletrico vanno DIRETTAMENTE dal SNC ai muscoli
   scheletrici = un segnale scheletrico è trasportato sempre da un solo neurone.
   •Tutti i nervi del SN Autonomo non vanno direttamente dal SNC ai rispettivi
   effettori (visceri, cuore, ghiandole): sono interrotti da almeno una sinapsi
   (giunzione fra due neuroni) = un segnale autonomo è sempre trasportato da due o
   più neuroni

                                CONSEGUENZE:

 •Un segnale che parte dal SNC diretto verso un muscolo scheletrico vi giunge intatto
 e immutato o non viene ricevuto affatto (legge del “tutto o nulla”)
 •Un segnale che parte dal SNC diretto a un vaso sanguigno o al cuore o a una
 ghiandola o all’intestino può essere amplificato, indebolito o modulato presso le sinapsi
 situate lungo il SNA = l’attivazione degli effettori del SNA è infinitamente più
 precisa di quella del muscolo scheletrico


Questa precisione e raffinatezza del SNA raggiunge il massimo nell’intestino!
Nel SNA il primo neurone della
catena che inizialmente trasporta i
comandi dal SNC si trova all’interno
 del cervello o del midollo spinale.
  Tale neurone passa le istruzioni,
 attraverso una sinapsi, al secondo
 neurone che si trova in un ganglio
   (aggregato periferico di corpi
             neuronici).
  Il primo neurone si chiama PRE-
GANGLIARE; il secondo neurone che
 esce dal ganglio si chiama POST-
            GANGLIARE.
Sistema Nervoso
                     Autonomo


Sistema Nervoso                      Sistema Nervoso
Simpatico (SNS)                       Parasimpatico
                                          (SNP)

Il SN Simpatico e il SN Parasimpatico differiscono per motivi anatomici
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
    (differenze anatomiche fra SNAS e SNAP)

     SISTEMA NERVOSO AUTONOMO SIMPATICO

   •Nel SNAS le fibre pre-
   gangliari hanno origine ai
livelli toracico e lombare del
    midollo spinale; i gangli
 simpatici sono localizzati in
    prossimità della colonna
  stessa; quindi i nervi pre-
 gangliari sono corti e i nervi
  post-gangliari sono lunghi,
perché vanno dalla prossimità
della colonna fino agli organi
           bersaglio.
SITEMA NERVOSO AUTONOMO
  (Differenze anatomiche fra SNAS e SNAP)

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO PARASIMPATICO



     Nel SNAP i nervi pre-
   gangliari hanno origine ai
  livelli cranici e sacrale del
 midollo spinale; i gangli sono
   localizzati nelle vicinanze
degli organi bersaglio; quindi i
    nervi pre-gangliari sono
lunghi e i nervi post-gangliari
            sono corti
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
 (Differenze fisiologiche fra SNAS e SNAP)
          Tutti i nervi pre-
        gangliari (simpatici e
         parasimpatici) sono
           MIELINICI (a
         conduzione veloce).
         Tutti i nervi post-
        gangliari (simpatici e
         parasimpatici) sono
           AMIELINICI (a
          conduzione lenta.
RISPOSTE PARASIMPATICHE
(nervi pre-gangliari lunghi) = PIU’
RAPIDE
RISPOSTE SIMPATICHE (nervi
pre-gangliari corti) = PIU’
LENTE
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
    (Differenze funzionali fra SNAS e SNAP)

Il SNAS ha un effetto globale di preparazione dell’organismo a
situazioni di stress o di maggiore dispendio energetico ( reazione di
“attacco o fuga”) e spesso riguardano l’intero corpo (aumento della
pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, attivazione
delle risorse energetiche, rallentamento delle funzioni digestive).
Il SNAP determina un effetto di rilassamento delle funzioni
involontarie (situazione di riposo e digestione) e spesso coinvolge un
solo organo (restringimento delle pupille o contrazione della
vescica).
Il SNA è SEMPRE in attività e non soltanto durante le situazioni di
“attacco o fuga” o di “riposo e digestione”.
Il SNA agisce, infatti, per mantenere normale l’attività degli
organi interni e lavora sempre collaborando con il SN scheletrico.
Riepilogando…
IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO
                (Leopold Auerbach, 1831)
                                                         Il SNE è costituito
                                                         da circa 100 milioni
                                                         di neuroni.
                                                         I neuroni sono
                                                         organizzati in due
                                                         plessi:
                                                         * Plesso mioenterico
                                                         (di Auerbach).
                                                         * Plesso sottomucoso
                                                         (di Meissner).




Il Plesso mioenterico, più esterno, è fra lo strato longitudinale e quello
circolare della muscolatura (peristalsi).
Il Plesso sottomucoso, più interno, è sotto la mucosa (attività secretoria)
SISTEMA NERVOSO ENTERICO (SNAP?)
                                                                   Brain-Gut Axis

                                                                       SNC


                                                                       SISTEMA
                                                                       NERVOSO
                                                                      AUTONOMO


Il SNE presenta connessioni con il SNA e, tramite questo, con il
SNC.
                                                                       SISTEMA
I comandi motori che partono dal SNC si attuano attraverso vie
autonome parasimpatiche (nervo vago = cranico)                         NERVOSO
                                                                       ENTERICO
I neuroni afferenti che portano l’informazione dal SNE al SNC,
sono presenti in un altro fascio riconoscibile a livello vagale.
IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO
     Quindi il SNE ha due centri di comando autonomi profondamente
     integrati: uno è situato nell’encefalo e nel midollo spinale; l’altro nei
     plessi mioenterico e sottomucoso.

        PLESSO MIOENTERICO                        PLESSO SOTTOMUCOSO
     (controllo dell’attività motoria)        (controllo dell’attività secretoria)

•Aumento della contrazione tonica della
parete intestinale                               •Stimola la produzione di
                                                 enzimi
•Aumento dell’intensità delle contrazioni
                                                 •Distende o raggrinzisce la
•Aumento della frequenza delle                   parete intestinale
contrazioni
                                                 •Controlla l’assorbimento
•Aumento della velocità di conduzione
delle onde di eccitazione e conseguente
aumento della velocità delle onde
peristaltiche
•Inibizione degli sfinteri pilorico e ileo-
ciecale
IL SNE FA PARTE DEL SNAP?
Tecnicamente e didatticamente il SNE potrebbe essere considerato
una parte del SNAP.
•Il SNE è considerato SN PERIFERICO perché l’intestino non è né
encefalo né midollo.
•Il SNE è considerato SNP AUTONOMO perché l’intestino non è un
muscolo striato ed esegue movimenti involontari.
•Il SNE è considerato SNPA PARASIMPATICO perché le fibre
nervose hanno origine cranica (nervo vago) e sacrale e i gangli si
trovano nelle vicinanze dell’organo bersaglio (intestino)

            Eppure già nel 1921 il Dott. J.N.Langley, il
           padre della anatomia e fisiologia del SN, nel
           suo trattato: “Il SNA” non aveva considerato
           il SNE come una parte del SNP, ma lo aveva
            inserito in una terza sezione a se stante in
              seguito a tutta una serie di osservazioni:
   Nell’intestino ci sono 100 milioni di neuroni (molti di
    più di quelli del midollo spinale)

   Il numero di fibre nervose che collegano il cervello e
    il midollo spinale all’intestino è, invece, estremamente
    ridotto: sono solo 2000 le fibre pre-gangliari del
    nervo vago.

Come si interpreta questa evidente disparità?

Tale disparità indica che la maggior parte dei neuroni
enterici non è collegata a fibre nervose pre-gangliari


La maggior parte dei neuroni non è collegata al SNC e
non riceve input da esso!
* Le osservazioni del Dott. Langley furono confermate da tutti gli
  studi successivi sul SN: la maggior parte dei neuroni enterici non
  sono collegati al SNC!
  * Il SNE sfugge alla gerarchia funzionale: SNC  SNP
  * Il SNE non esegue necessariamente i comandi che riceve dal
  cervello: quando lo decide, il SNE può elaborare i dati prelevati in
  modo indipendente dai propri recettori sensitivi e agire sulla base di
  tali dati al fine di attivare un gruppo di effettori sotto il suo
  esclusivo controllo (se si isola un pezzo di intestino tagliando le
  connessioni con il SNC, cioè recidendo il nervo vago, e lo mettiamo
  sul tavolo, esso continua a funzionare!)
  * Quindi il SNE non è uno schiavo del cervello: è un ribelle, l’unico
  elemento del SNP che può scegliere di obbedire agli ordini del
  cervello o del midollo spinale.

                                DUNQUE….


Il SISTEMA NERVOSO ENTERICO E’ IL SECONDO CERVELLO!!!!
I DUE CERVELLI
                          La bocca, l’esofago, e
                          lo stomaco sono
                          influenzati dal cervello
                          nella testa; dopo il
                          piloro, la regia passa
                          alla pancia

   In ogni organismo, il cervello di sopra è il Re e ogni suo
    ordine è legge dalla bocca fino a metà esofago!
     I movimenti peristaltici della parte inferiore dell’esofago
    risultano ottimali solo con la partecipazione del SNE.
   A livello dello sfintere esofageo il cervello di sopra torna ad
    essere l’unico sovrano.
   Nello stomaco il SNC trasmette ancora i suoi ordini
    attraverso il vago ma, qui, se si perdono i comandi
    provenienti dal cervello, il SNE è capace di assumere il
    comando delle operazioni.
   Il controllo dello sfintere pilorico è di nuovo del SNC
    attraverso il vago.
   Al di sotto dello sfintere pilorico inizia il territorio del SNE:
    il SNC, qui, può esercitare solo effetti quantitativi senza
    poter prendere decisioni importanti come cosa fare o
    quando.
   Il SNC torna ad essere importante a livello del retto e
    dell’ano.
Sistema Nervoso Enterico

Il SNE è una centralina di gestione e di controllo: durante il
transito degli alimenti e il processo di digestione, non si limita
ad analizzare la composizione del cibo e a coordinare i
meccanismi di assorbimento e di escrezione, ma comanda anche
la velocità di transito e altre funzioni.
Se nell’addome arrivano veleni, il Cervello addominale   avverte il
Cervello della testa e reagisce con una strategia ben    precisa:
vomito, diarrea, crampi.
Se il veleno è identificato precocemente, viene eliminato
dall’alto, per la via più breve.
Se, invece, è a mezza strada, viene attivato il riflesso
peristaltico: contrazioni ondulatorie della parete dell’intestino
che spingono il contenuto verso l’ano.
Queste contrazioni sono sincronizzate dal Cervello addominale,
stimolato dalla pressione sulle sue pareti.
ALTRE CONNESSIONI DEL SNE

   Il SNE è in stretto collegamento con altri sistemi non meno
   importanti, come il Sistema Endocrino, molto diffuso
   nell’apparato gastrointestinale (cellule APUD) e col sistema
   immunitario, che presenta qui una rete molto ampia.
   Il nostro addome è un complesso neuro-endocrino-
   immunitario integrato che svolge funzioni con un largo
   margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce
   pesanti influenze sia dall’esterno (cibo, input visivi…) che
   dall’interno.


Nel 1981 R.Adler pubblicò il volume “Psyco-neuro-
immunology” sancendo definitivamente la nascita della
omonima disciplina: la PSICO-NEURO-IMMUNOLOGIA
PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI)

La PNEI studia le correlazioni esistenti fra tutti i sistemi presenti
nell’organismo umano: la psiche, il SN, il sistema endocrino e il sistema
immunitario sono in continuo contatto informazionale e lavorano insieme
per la sopravvivenza e il benessere dell’organismo.
La PNEI ha radicalmente trasformato il consueto modo frammentato di
concepire l’essere umano, proponendo una visione realmente unitaria
dell’organismo e dei suoi principali sistemi di comunicazione interna.
La rivoluzione scientifica della PNEI non è basata su affascinanti
supposizioni spirituali o metafisiche ma su solide argomentazioni
scientifiche supportate da centinaia di lavori riconosciuti e validati a
livello internazionale.
PNEI
      (C.Pert e lo studio sui recettori dell’oppio)
Uno dei maggiori contributi alla nascita
ufficiale della PNEI è da attribuire alla
Dott.ssa CANDACE PERT,
neurofisiologa, direttrice del Centro di
Biochimica Cerebrale del NIMHT
(National Institute for Mental Health) e
ai suoi studi sui recettori cerebrali
dell’oppio.
La Pert scoprì che l’oppio, somministrato
dall’esterno ad un individuo, si legava a
particolari recettori posti nel cervello e
che da questo legame scaturiva una
cascata di eventi.
Successivamente individuò e localizzò tali
recettori e osservò che non solo l’oppio
si legava a quei recettori, ma anche
tutta una serie di sostanze appartenenti
alla stessa famiglia degli oppiacei, quali
la morfina, la codeina, e l’eroina.
PNEI
                    (La scoperta delle ENDORFINE)
   “…Se il cervello ha recettori per legare sostanze provenienti dall’esterno,
   è logico supporre che le stesse sostanze possano essere prodotte anche
   dal cervello stesso, altrimenti perché dovrebbero esistere tali recettori?”



Fu così che la
Dott.ssa C. Pert
scoprì le
ENDORFINE,
oppiacei endogeni
naturali.
Tale scoperta le
procurò la
candidatura al premio
Nobel.
PNEI
                  (I Neuropeptidi)



Le ENDORFINE scoperte dalla Dott.ssa Pert furono chiamati NEUROPEPTIDI
in quanto peptidi sintetizzati da cellule nervose.
Quando si andò a studiare la mappa dei recettori delle endorfine, si vide che
la maggiore concentrazione era presente a livello del sistema limbico del
cervello (40 volte maggiore rispetto alle altre aree)
Il sistema limbico (amigdala e ipotalamo) è la sede delle emozioni; esso riceve
i segnali di pericolo che gli giungono dall’udito e dalla vista; l’amigdala, in
particolare, è la sede della paura e si forma precocemente durante lo sviluppo
del cervello e può essere segnata da traumi o eventi stressanti fin nel grembo
materno, alterando e condizionando il sistema dello stress del nascituro.
Sono state scoperti più di 40 neuropeptidi, fra cui ormoni e
neurotrasmettitori (fra cui l’insulina che è anch’ssa un neuropeptide)
PNEI (i recettori oppiacei)
Continuando a   studiare la mappa dei recettori delle endorfine la
Dott.ssa Pert   fece una scoperta straordinaria:


I recettori oppiacei non si trovano solo nel cervello e
particolarmente nel sistema limbico, ma in moltissime altre parti
del corpo, molto distanti dal cervello: come il Sistema Endocrino
e il Sistema Immunitario (linfociti e monociti) a loro volta
presenti in modo ubiquitario!

IL SISTEMA LIMBICO (SEDE DELLE EMOZIONI)
COMUNICA CON IL RESTO DEL CORPO GRAZIE ALLE
ENDORFINE!
 LE EMOZIONI, GRAZIE AI NEUROPEPTIDI, POSSONO
 CAUSARE MODIFICAZIONI CORPORALI IMPORTANTI A
 CARICO DI TUTTI QUEGLI ORGANI PROVVISTI DEI
 CORRISPONDENTI RECETTORI OPPIACEI!
PNEI e Sistema Nervoso
I Neuropeptidi e i rispettivi recettori hanno messo in discussione i
principi basilari della fisiologia classica riguardo la neurotrasmissione.

                   NEUROFISIOLOGIA CLASSICA

La trasmissione dell’impulso nervoso avviene grazie alla trasformazione
dell’impulso elettrico in impulso chimico a livello delle sinapsi dove vengono
rilasciate molecole chimiche chiamate neurotrasmettitori (acetilcolina,
adrenalina, noradrenalina, serotonina, GABA, dopamina).
I neurotrasmettitori sono molecole semplici distinte in eccitatorie ed
inibitorie.
Un neurotrasmettitore eccitatorio eccita un neurone che attiva un muscolo
che si muove.
Un neurotrasmettitore inibitorio inibisce un neurone che inibisce un
muscolo che non si muove.
Modello funzionale del SN

In questo nuovo modello funzionale del SN, mentre i
neurotrasmettitori classici servono a trasmettere segnali semplici e
aspecifici, i neuromodulatori neuropeptidici hanno durata più lunga,
e sono così numerosi e con funzioni tanto integrate che si parla di
SISTEMI NEUROPEPTIDICI, ed esercitano la loro azione su aree
assai vaste armonizzando e modulando insieme la centinaia di
migliaia di impulsi elementari che transitano nelle vie nervose, così
da influenzare funzioni sempre più complesse e, in ultima analisi, il
comportamento stesso.
Studi sui correlati biologici dei comportamenti umani hanno
mostrato una sconcertante convergenza tra comportamenti e
sistemi neuropeptidici, come se ad ogni azione umana
corrispondesse un determinato assetto neuropeptidico.
Medicina Classica e PNEI

     MEDICINA CLASSICA:                                    PNEI
* L’organismo è composto da apparati        •L’organismo è un sistema
con precise e distinte funzioni;            unitario, dove tutti gli apparati
*Il cervello è l’organo deputato alla       sono in costante comunicazione
“produzione” del pensiero;                  fra loro;

*Il SN funziona grazie ai                   •La comunicazione fra i vari
neurotrasmettitori (molecole non            organi e, in primis, fra le cellule,
peptidiche = acetilcolina, adrenalina,      si attua attraverso molecole
noradrenalina, serotonina, dopamina,        chiamate NEUROPEPTIDI;
GABA): un neurotrasmettitore                •I neuropeptidi non sono prodotti
eccitatorio eccita un neurone che, a sua    solo da cellule nervose, ma anche
volta, attiva un muscolo; un                dalle cellule immunitarie e dalle
neurotrasmettitore inibitorio inibisce un   cellule intestinali;
neurone che, quindi, rilassa un muscolo;
                                            •Non esiste una vera distinzione
*I neurotrasmettitori vengono rilasciati    fra neurotrasmettitori,
a livello delle sinapsi fra due neuroni.    neuropeptidi e ormoni: in realtà
                                            sono tutti neuropeptidi
I NEUROPEPTIDI
Sono stati individuati più di 50 neuropeptidi che stabiliscono connessioni fra il cervello,
il sistema endocrino e il sistema immunologico.
I neuropeptidi sono stati raggruppati in quattro “sistemi peptidergici” correlati a
quattro comportamenti.
SISTEMA DELL’AZIONE: CRF, ACTH, TRH, VASOPRESSINA. Essi attivano l’asse
ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, tipica della reazione da stress con significato
adattativo.
SISTEMA DEL PIACERE-DOLORE: neuropeptidi OPPIOIDI, ENDORFINE,
ENCEFALINE. Tali neuropeptidi modulano la soglia del dolore, ma anche le reazioni
emozionali dei processi di attaccamento e perdita, alcuni comportamenti alimentari, il
comportamento sessuale.
SISTEMA DELLA RIPRODUZIONE: GnRH IPOTALAMICO, LH, FSH, OSSITOCINA,
PROLATTINA. Modulano le emozioni e il comportamento sessuale, e il complesso delle
emozioni che portano all’attaccamento materno, oltre a svolgere un ruolo
nell’apprendimento e nella memoria.
SISTEMA DI SUPPORTO METABOLICO: una vasta gamma di neuropeptidi che agiscono
sia a livello centrale che periferico: ANGIOTENSINA, CCK, BOMBESINA, VIP,
NEUROTENSINA, PEPTIDI INTESTINALI, CRH… Essi sono implicati nelle funzioni
essenziali della vita, tra cui l’alimentazione, il metabolismo, bilancio idrico, sonno…
Il Sistema Nervoso Enterico


• E’ costituito da 100 milioni di neuroni localizzati sulle pareti.
• Tali neuroni sono organizzati nei plessi MIOENTERICO e SOTTOMUCOSO
• Riceve l’innervazione del SNS e del SNP
• Riceve le afferenze sensoriali dalla mucosa.
• Può agire in modo autonomo
• Sintetizza neuropeptidi
• Presenta recettori per neuropeptidi
Il Sistema Nervoso Enterico
 L’intestino sintetizza circa una dozzina di neuropeptidi:
 • Acetilcolina (effetti eccitatori)
 • Noradrenalina (effetti inibitori)
 • Dopamina
 • Colecistochinina
 • Sostanza P
 • Polipeptide intestinale vasoattivo (VIP)
 • Somatostatina
 • Bombesina (agisce anche a livello polmonare)
 • Met-encefalina
 • Leu-encefalina
 • Serotonina (regolazione dell’umore, peristalsi intestinale)
Quella depressione che viene dalla pancia:
           il ruolo della SEROTONINA

La SEROTONINA è un neuropeptide prodotto dal SNC e dalle cellule enterocromaffini
dell’intestino.
La serotonina regola l’umore, il sonno, il dolore (molecola ninna-nanna o relax).
Nel 1950 fu scoperta la relazione fra serotonina e disturbi psichiatrici come depressione
e schizofrenia (un abbassamento dei livelli di serotonina provoca la depressione).

Il 95% della serotonina totale è prodotta nell’intestino (cellule cromaffini); solo
il 5% nel SNC.
La serotonina intestinale serve a stimolare la peristalsi, favorendo la defecazione e ad
inviare al cervello segnali positivi (sazietà) e negativi (fame).
Le persone con la sindrome del colon irritabile con diarrea hanno un maggior numero di
cellule produttrici serotonina; quelle con stipsi ne posseggono meno.
Gli psicofarmaci contro la depressione o l’ansia spesso devono essere interrotti a causa di
effetti collaterali sgradevoli a carico dell’intestino.
Attualmente si stanno studiando farmaci per curare la stipsi cronica che attivano i
recettori della serotonina, favorendo la peristalsi.
Infiammazione intestinale e depressione

                      La depressione, l’ansia, lo stress
                     provocano disturbi gastrointestinali
                         (gastrite, colon irritabile…)


                       Ma è vero anche il contrario: una
                       malattia della pancia può provocare
                       un disturbo dell’umore!!!


               In caso di infiammazione intestinale si produce
               un eccesso di serotonina che satura i sistemi di
               riassorbimeno e desensibilizza i recettori: questo
               porta ad un blocco della peristalsi e stipsi. Al
               tempo stesso, l’infiammazione attiva l’enzima che
               demolisce la serotonina e, quindi, nel cervello si
               ha un forte deficit della molecola con
               conseguente depressione!!!
Combinazioni alimentari e depressione
    Quello che mangiamo è in grado di influenzare il nostro umore?




La serotonina cerebrale dipende dalla disponibilità di triptofano e
quest’ultimo passa nel cervello in grandi quantità solo se il pasto è ricco di
carboidrati e povero di proteine.
A prima vista può sembrare un paradosso dato l’alto contenuto di trp nelle
proteine: ma dopo un pasto proteico sale la sua quantità nel sangue ma non
a livello cerebrale!
Cosa impedisce il passaggio del trp nel cervello?
La quantità di altri AA (come la tirosina , valina, metionina…) chiamati AA
a larga molecola (LNAA) che competono con il trp per il legame agli stessi
recettori cerebrali: più sono gli LNAA, meno Trp si legherà ai recettori ed
entrerà nel cervello!
Il rapporto tra Trp e LNAA
  Il rapporto TRP/LNAA è maggiore in caso di pasto ricco di
  carboidrati, in quanto l’insulina, che viene attivata dai carboidrati, fa
  diminuire la concentrazione dei LNAA.

  Questo vuol dire che dobbiamo mangiare solo carboidrati 24 ore su 24?




Un eccesso di carboidrati ha un effetto deleterio sul cervello: lo rintontisce,
diminuendo la capacità di utilizzare il glucosio, principale carburante
cerebrale.
Bisogna consumare i carboidrati giusti: frutta e verdura che contengono
anche acido folico, da cui deriva un importante antidepressivo endogeno:
s-adenosil-metionina
Olio di pesce per la depressione

Studi preliminari (D.F.Horrobin e Malcom Peet -> “Archives of General
Psychiatry”) hanno dimostrato che l’olio di pesce (1g/die) migliora la
depressione.

        Perché l’olio di pesce migliora i sintomi della depressione?

Perché il cervello è l’organo più grasso del nostro organismo, le cui
membrane cellulari sono ricche di fosfolipidi (glicerolo, fosfato, alcool e
ac. Grasso omega 6 o omega 3).
Se l’alimentazione è equilibrata c’è un equilibrio fra omega 3 e omega 6;
ma se viene consumato poco pesce e molta carne rossa, si crea un
deficit degli omega 3 e quindi un malfunzionamento del neurone
(alterazione dei canali ionici, disturbi nella neurotrasmissione) e
conseguenze quali depressione o psicosi oltre a malattie cardiovascolari!
Dieta ed epilessia
  Una dieta povera di carboidrati, più proteine e grassi, ma soprattutto
  IPOCALORICA dimezza la frequenza degli attacchi epilettici (John Hopkins
  University).
                                  Il cervello consuma ossigeno e glucosio (il 20%
                                  dell’ossigeno totale del nostro organismo è consumato
                                  dal cervello).
                                  Il glucosio, nel cervello, viene trasformato in
                                  glutammato e aspartato ( neurotrasmettitori
                                  eccitatori).
                                  Nell’epilessia c’è un incremento del consumo di ossigeno
                                  e quindi iperproduzione di glu e asp; ma se si digiuna,
                                  dopo 24-48 h, le riserve di glucosio si esauriscono.
                                  Il cervello utilizza, quindi, i corpi chetonici derivanti
                                  dai grassi immessi nel sangue dal fegato.
                                   Un aumento dei corpi chetonici coincide con una
L’aumento dei corpi chetonici si riduzione dell’eccitabilità nervosa, con una riduzione di
ha sia consumando + grassi, che asp e un aumento di GABA che è il principale
diminuendo le calorie = il fegato controllore dell’eccitazione nervosa.
è costretto, così, a utilizzare il
grasso corporeo di riserva
Dieta e malattie autoimmuni
              (Artrite reumatoide)
     DIGIUNO (7 – 10 giorni).             DIETA VEGETARIANA
Sospensione della reattività              (senza glutine, latte e derivati).
immunitaria ad Ag alimentari e         Riduzione della immunoretattività degli
quindi diminuzione dell’infiammazione  Ag del cibo eliminato col cambio della
intestinale, riduzione della           dieta.
permeabilità intestinale,
abbattimento della produzione di
Ab.                                   SUPPLEMENTAZIONE CON OMEGA 3

Aumento del cortisolo e quindi       Riduzione di citochine infiammatorie:
aumento della potenza                TNF-α e IL-β
antinfiammatoria endogena.
Riduzione della leptina, ormone
immunostimolante in senso Th1, con
effetti positivi sull’artrite
reumatoide.
Una dieta ipocalorica allunga la vita
              Dopo soltanto 1 anno di dieta ipocalorica (1100 – 1900 kcal/die):
      •Abbassamento LDL
      •Aumento HDL
      •Abbassamento pressione arteriosa
      •Abbassamento PCR
      •Riduzione del 40% dello spessore della parete interna della carotide.

                                                                       RIEPILOGANDO
                                                                 Il genoma risponde
                 RISCONTRO GENETICO:
                                                                 positivamente al cambiamento
•Aumento dell’espressione dei geni legati: a) alla capacità      alimentare, modulando
di scissione delle proteine; b) alla produzione di energia;      l’espressione dei propri geni,
c) all’espressione dell’ApoB-100 delle LDL.                      esaltando l’attività dei geni
                                                                 legati al metabolismo delle
•Riduzione dell’attività dei geni legati: a) biosintesi dei      proteine, grassi e zuccheri e
lipidi; b) crescita e proliferazione cellulare; c) angiogenesi
                                                                 riducendo l’attività dei geni
                                                                 legati all’accumulo di grasso
                                                                 e alla proliferazione
                                                                 cellulare.
L’attività fisica protegge il cervello

                L’attività fisica aerobica ha un’azione
                protettiva del cervello e del tessuto
                nervoso in genere:
                •Incrementa la abilità cognitive
                •Attenua i deficit motori
                •Stimola la produzione di nuove cellule
                nervose (neurogenesi)
                •Migliora i deficit neurologici in
                malattie neurodegenerative
                (l’Alzheimer, sclerosi multipla)
                •Blocca la perdita di neuroni collegata
                all’età (fattore anti-invecchiamento)
                •Ha effetti del tutto simili ai farmaci
                antidepressivi e ansiolitici.
Perché l’attività fisica protegge il cervello?
L’attività fisica aumenta la disponibilità cerebrale di un fattore di crescita nervoso
chiamato: BDNF (Fattore Nervoso di Derivazione Cerebrale).
Il BDNF nell’animale da esperimento aumenta la capacità di sopravvivenza dei neuroni,
promuove la crescita di assoni e dendriti, crea nuove sinapsi soprattutto nell’area
ippocampale.
La depressione è collegata ad un deficit di BDNF.
Inoltre il movimento dei grossi muscoli comporta l’attivazione di molti centri cerebrali
(aree corticali prefrontali, corteccia motoria, i gangli della base, il cervelletto, il setto, il
mesencefalo).
Tali aree liberano neurotrasmettitori come acetilcolina e serotonina.
I muscoli in attività, da parte loro, liberano due sostanze neuroattive: IGF-1 e
l’Anandamide.
Il cervello, quindi, aumenta l’assorbimento di IGF-1 circolante.
L’IGF-1 stimola la sintesi di BDNF.
L’Anandamide (“felicità interiore”) si lega al recettore cannabinoide di primo tipo, quello a
cui si lega anche la marijuana: l’anandamide è una sostanza grassa che passa facilmente
la barriera emato-encefalica
La dieta del buon umore
Tradotto nella quotidianità, il modo in cui ci     rapportiamo agli altri, i nostri
successi nella vita, le paure, le inibizioni, la   nostra maggiore o minore
predisposizione ai rapporti interpersonali, la     nostra capacità di amare sono
fortemente influenzate dall’alimentazione.
Un consumo eccessivo di prodotti animali, per esempio, può portare ad un
eccesso di sodio rispetto al potassio e questo può causare emozioni, quali:
risentimento, senso di inadeguatezza, depressione, paura, instabilità
emotiva, perdita di controllo.
Un eccesso di calcio può causare una diminuzione di vitalità, chiusura,
minore espressione delle emozioni; al contrario, una carenza di calcio
porterà con sé tensione muscolare, fatica estrema, indifferenza, e perdita
di emozioni.
Per combattere stanchezza e tristezza, niente è meglio del potassio,
contenuto in banane e nei vegetali verdi.
Mentre i migliori alleati dell’energia, della calma e delle capacità
organizzative ed intellettive sono le vitamine del gruppo B (frutta e verdura
gialla e rossa).
Sono preoccupato: in   E cosa aspetti
 questo periodo ho       ad andare
   sempre mal di            dallo
      pancia!!!!         psicologo?
                                              E PER CONCLUDERE…



                            Dallo                      Dal
                            psicologo?!?
                            Allora…se fossi            nutrizionista!!!!
                            depresso, dove             E’ ovvio!!!
                            mi manderesti?




       …ALLEGRAMENTE…
VI RINGRAZIO PER LA
VOSTRA PAZIENZA E
CORTESE ATTENZIONE!

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Il secondo cervello umano, l'intestino e le sue attività

  • 1. “Poche cose sono più penose di un intestino inefficiente dotato di sensibilità!” M. D. GERSHON (Dir.Dipartimento di Anatomia e Biologia cellulare-Columbia University) Dott. Stefania Pispisa Biologa – Nutrizionista TARANTO
  • 2. SISTEMA NERVOSO SISTEMA NERVOSO SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP) CENTRALE (SNC) (nervi che collegano il cervello e il midollo (encefalo nella scatola spinale al resto del corpo = muscoli, organi cranica e midollo spinale di senso, app. digerente, respiratorio, nel canale vertebrale) escretore e circolatorio I comandi passano dal cervello e dal midollo spinale attraverso i nervi del SNP ai muscoli e alle ghiandole. Le informazioni sensoriali del corpo tornano indietro al cervello e al midollo spinale nuovamente attraverso i nervi del SNP.
  • 3.
  • 4. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP) Il SNP è costituito dai nervi periferici che collegano il cervello e il midollo spinale al resto del corpo, compresi i muscoli, gli organi di senso, gli organi dell’apparato digerente, escretore, circolatorio e respiratorio. All’interno dei nervi periferici si trovano gli assoni dei neuroni sensoriali che trasmettono al SNC l’informazione sensoriale proveniente da tutte le parti del corpo. I nervi periferici contengono anche gli assoni dei motoneuroni che trasmettono i segnali dal SNC agli organi e ai muscoli.
  • 5. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP) SNP (porzione motoria) Sistema Nervoso Sistema Nervoso Scheletrico Autonomo (volontario) (involontario) I motoneuroni del SN Scheletrico stabiliscono sinapsi con i muscoli scheletrici e controllano le risposte volontarie I motoneuroni del SN Autonomo stabiliscono sinapsi con i muscoli lisci, le ghiandole e il cuore, e controllano le risposte involontarie
  • 6. Nervi scheletrici e nervi autonomi DIFFERENZE: •Tutti i nervi del SN Scheletrico vanno DIRETTAMENTE dal SNC ai muscoli scheletrici = un segnale scheletrico è trasportato sempre da un solo neurone. •Tutti i nervi del SN Autonomo non vanno direttamente dal SNC ai rispettivi effettori (visceri, cuore, ghiandole): sono interrotti da almeno una sinapsi (giunzione fra due neuroni) = un segnale autonomo è sempre trasportato da due o più neuroni CONSEGUENZE: •Un segnale che parte dal SNC diretto verso un muscolo scheletrico vi giunge intatto e immutato o non viene ricevuto affatto (legge del “tutto o nulla”) •Un segnale che parte dal SNC diretto a un vaso sanguigno o al cuore o a una ghiandola o all’intestino può essere amplificato, indebolito o modulato presso le sinapsi situate lungo il SNA = l’attivazione degli effettori del SNA è infinitamente più precisa di quella del muscolo scheletrico Questa precisione e raffinatezza del SNA raggiunge il massimo nell’intestino!
  • 7. Nel SNA il primo neurone della catena che inizialmente trasporta i comandi dal SNC si trova all’interno del cervello o del midollo spinale. Tale neurone passa le istruzioni, attraverso una sinapsi, al secondo neurone che si trova in un ganglio (aggregato periferico di corpi neuronici). Il primo neurone si chiama PRE- GANGLIARE; il secondo neurone che esce dal ganglio si chiama POST- GANGLIARE.
  • 8. Sistema Nervoso Autonomo Sistema Nervoso Sistema Nervoso Simpatico (SNS) Parasimpatico (SNP) Il SN Simpatico e il SN Parasimpatico differiscono per motivi anatomici
  • 9. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (differenze anatomiche fra SNAS e SNAP) SISTEMA NERVOSO AUTONOMO SIMPATICO •Nel SNAS le fibre pre- gangliari hanno origine ai livelli toracico e lombare del midollo spinale; i gangli simpatici sono localizzati in prossimità della colonna stessa; quindi i nervi pre- gangliari sono corti e i nervi post-gangliari sono lunghi, perché vanno dalla prossimità della colonna fino agli organi bersaglio.
  • 10. SITEMA NERVOSO AUTONOMO (Differenze anatomiche fra SNAS e SNAP) SISTEMA NERVOSO AUTONOMO PARASIMPATICO Nel SNAP i nervi pre- gangliari hanno origine ai livelli cranici e sacrale del midollo spinale; i gangli sono localizzati nelle vicinanze degli organi bersaglio; quindi i nervi pre-gangliari sono lunghi e i nervi post-gangliari sono corti
  • 11. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (Differenze fisiologiche fra SNAS e SNAP) Tutti i nervi pre- gangliari (simpatici e parasimpatici) sono MIELINICI (a conduzione veloce). Tutti i nervi post- gangliari (simpatici e parasimpatici) sono AMIELINICI (a conduzione lenta. RISPOSTE PARASIMPATICHE (nervi pre-gangliari lunghi) = PIU’ RAPIDE RISPOSTE SIMPATICHE (nervi pre-gangliari corti) = PIU’ LENTE
  • 12. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (Differenze funzionali fra SNAS e SNAP) Il SNAS ha un effetto globale di preparazione dell’organismo a situazioni di stress o di maggiore dispendio energetico ( reazione di “attacco o fuga”) e spesso riguardano l’intero corpo (aumento della pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, attivazione delle risorse energetiche, rallentamento delle funzioni digestive). Il SNAP determina un effetto di rilassamento delle funzioni involontarie (situazione di riposo e digestione) e spesso coinvolge un solo organo (restringimento delle pupille o contrazione della vescica). Il SNA è SEMPRE in attività e non soltanto durante le situazioni di “attacco o fuga” o di “riposo e digestione”. Il SNA agisce, infatti, per mantenere normale l’attività degli organi interni e lavora sempre collaborando con il SN scheletrico.
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  • 15. IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO (Leopold Auerbach, 1831) Il SNE è costituito da circa 100 milioni di neuroni. I neuroni sono organizzati in due plessi: * Plesso mioenterico (di Auerbach). * Plesso sottomucoso (di Meissner). Il Plesso mioenterico, più esterno, è fra lo strato longitudinale e quello circolare della muscolatura (peristalsi). Il Plesso sottomucoso, più interno, è sotto la mucosa (attività secretoria)
  • 16. SISTEMA NERVOSO ENTERICO (SNAP?) Brain-Gut Axis SNC SISTEMA NERVOSO AUTONOMO Il SNE presenta connessioni con il SNA e, tramite questo, con il SNC. SISTEMA I comandi motori che partono dal SNC si attuano attraverso vie autonome parasimpatiche (nervo vago = cranico) NERVOSO ENTERICO I neuroni afferenti che portano l’informazione dal SNE al SNC, sono presenti in un altro fascio riconoscibile a livello vagale.
  • 17. IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO Quindi il SNE ha due centri di comando autonomi profondamente integrati: uno è situato nell’encefalo e nel midollo spinale; l’altro nei plessi mioenterico e sottomucoso. PLESSO MIOENTERICO PLESSO SOTTOMUCOSO (controllo dell’attività motoria) (controllo dell’attività secretoria) •Aumento della contrazione tonica della parete intestinale •Stimola la produzione di enzimi •Aumento dell’intensità delle contrazioni •Distende o raggrinzisce la •Aumento della frequenza delle parete intestinale contrazioni •Controlla l’assorbimento •Aumento della velocità di conduzione delle onde di eccitazione e conseguente aumento della velocità delle onde peristaltiche •Inibizione degli sfinteri pilorico e ileo- ciecale
  • 18. IL SNE FA PARTE DEL SNAP? Tecnicamente e didatticamente il SNE potrebbe essere considerato una parte del SNAP. •Il SNE è considerato SN PERIFERICO perché l’intestino non è né encefalo né midollo. •Il SNE è considerato SNP AUTONOMO perché l’intestino non è un muscolo striato ed esegue movimenti involontari. •Il SNE è considerato SNPA PARASIMPATICO perché le fibre nervose hanno origine cranica (nervo vago) e sacrale e i gangli si trovano nelle vicinanze dell’organo bersaglio (intestino) Eppure già nel 1921 il Dott. J.N.Langley, il padre della anatomia e fisiologia del SN, nel suo trattato: “Il SNA” non aveva considerato il SNE come una parte del SNP, ma lo aveva inserito in una terza sezione a se stante in seguito a tutta una serie di osservazioni:
  • 19. Nell’intestino ci sono 100 milioni di neuroni (molti di più di quelli del midollo spinale)  Il numero di fibre nervose che collegano il cervello e il midollo spinale all’intestino è, invece, estremamente ridotto: sono solo 2000 le fibre pre-gangliari del nervo vago. Come si interpreta questa evidente disparità? Tale disparità indica che la maggior parte dei neuroni enterici non è collegata a fibre nervose pre-gangliari La maggior parte dei neuroni non è collegata al SNC e non riceve input da esso!
  • 20. * Le osservazioni del Dott. Langley furono confermate da tutti gli studi successivi sul SN: la maggior parte dei neuroni enterici non sono collegati al SNC! * Il SNE sfugge alla gerarchia funzionale: SNC  SNP * Il SNE non esegue necessariamente i comandi che riceve dal cervello: quando lo decide, il SNE può elaborare i dati prelevati in modo indipendente dai propri recettori sensitivi e agire sulla base di tali dati al fine di attivare un gruppo di effettori sotto il suo esclusivo controllo (se si isola un pezzo di intestino tagliando le connessioni con il SNC, cioè recidendo il nervo vago, e lo mettiamo sul tavolo, esso continua a funzionare!) * Quindi il SNE non è uno schiavo del cervello: è un ribelle, l’unico elemento del SNP che può scegliere di obbedire agli ordini del cervello o del midollo spinale. DUNQUE…. Il SISTEMA NERVOSO ENTERICO E’ IL SECONDO CERVELLO!!!!
  • 21. I DUE CERVELLI La bocca, l’esofago, e lo stomaco sono influenzati dal cervello nella testa; dopo il piloro, la regia passa alla pancia  In ogni organismo, il cervello di sopra è il Re e ogni suo ordine è legge dalla bocca fino a metà esofago!  I movimenti peristaltici della parte inferiore dell’esofago risultano ottimali solo con la partecipazione del SNE.  A livello dello sfintere esofageo il cervello di sopra torna ad essere l’unico sovrano.  Nello stomaco il SNC trasmette ancora i suoi ordini attraverso il vago ma, qui, se si perdono i comandi provenienti dal cervello, il SNE è capace di assumere il comando delle operazioni.  Il controllo dello sfintere pilorico è di nuovo del SNC attraverso il vago.  Al di sotto dello sfintere pilorico inizia il territorio del SNE: il SNC, qui, può esercitare solo effetti quantitativi senza poter prendere decisioni importanti come cosa fare o quando.  Il SNC torna ad essere importante a livello del retto e dell’ano.
  • 22. Sistema Nervoso Enterico Il SNE è una centralina di gestione e di controllo: durante il transito degli alimenti e il processo di digestione, non si limita ad analizzare la composizione del cibo e a coordinare i meccanismi di assorbimento e di escrezione, ma comanda anche la velocità di transito e altre funzioni. Se nell’addome arrivano veleni, il Cervello addominale avverte il Cervello della testa e reagisce con una strategia ben precisa: vomito, diarrea, crampi. Se il veleno è identificato precocemente, viene eliminato dall’alto, per la via più breve. Se, invece, è a mezza strada, viene attivato il riflesso peristaltico: contrazioni ondulatorie della parete dell’intestino che spingono il contenuto verso l’ano. Queste contrazioni sono sincronizzate dal Cervello addominale, stimolato dalla pressione sulle sue pareti.
  • 23. ALTRE CONNESSIONI DEL SNE Il SNE è in stretto collegamento con altri sistemi non meno importanti, come il Sistema Endocrino, molto diffuso nell’apparato gastrointestinale (cellule APUD) e col sistema immunitario, che presenta qui una rete molto ampia. Il nostro addome è un complesso neuro-endocrino- immunitario integrato che svolge funzioni con un largo margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce pesanti influenze sia dall’esterno (cibo, input visivi…) che dall’interno. Nel 1981 R.Adler pubblicò il volume “Psyco-neuro- immunology” sancendo definitivamente la nascita della omonima disciplina: la PSICO-NEURO-IMMUNOLOGIA
  • 24. PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI) La PNEI studia le correlazioni esistenti fra tutti i sistemi presenti nell’organismo umano: la psiche, il SN, il sistema endocrino e il sistema immunitario sono in continuo contatto informazionale e lavorano insieme per la sopravvivenza e il benessere dell’organismo. La PNEI ha radicalmente trasformato il consueto modo frammentato di concepire l’essere umano, proponendo una visione realmente unitaria dell’organismo e dei suoi principali sistemi di comunicazione interna. La rivoluzione scientifica della PNEI non è basata su affascinanti supposizioni spirituali o metafisiche ma su solide argomentazioni scientifiche supportate da centinaia di lavori riconosciuti e validati a livello internazionale.
  • 25. PNEI (C.Pert e lo studio sui recettori dell’oppio) Uno dei maggiori contributi alla nascita ufficiale della PNEI è da attribuire alla Dott.ssa CANDACE PERT, neurofisiologa, direttrice del Centro di Biochimica Cerebrale del NIMHT (National Institute for Mental Health) e ai suoi studi sui recettori cerebrali dell’oppio. La Pert scoprì che l’oppio, somministrato dall’esterno ad un individuo, si legava a particolari recettori posti nel cervello e che da questo legame scaturiva una cascata di eventi. Successivamente individuò e localizzò tali recettori e osservò che non solo l’oppio si legava a quei recettori, ma anche tutta una serie di sostanze appartenenti alla stessa famiglia degli oppiacei, quali la morfina, la codeina, e l’eroina.
  • 26. PNEI (La scoperta delle ENDORFINE) “…Se il cervello ha recettori per legare sostanze provenienti dall’esterno, è logico supporre che le stesse sostanze possano essere prodotte anche dal cervello stesso, altrimenti perché dovrebbero esistere tali recettori?” Fu così che la Dott.ssa C. Pert scoprì le ENDORFINE, oppiacei endogeni naturali. Tale scoperta le procurò la candidatura al premio Nobel.
  • 27. PNEI (I Neuropeptidi) Le ENDORFINE scoperte dalla Dott.ssa Pert furono chiamati NEUROPEPTIDI in quanto peptidi sintetizzati da cellule nervose. Quando si andò a studiare la mappa dei recettori delle endorfine, si vide che la maggiore concentrazione era presente a livello del sistema limbico del cervello (40 volte maggiore rispetto alle altre aree) Il sistema limbico (amigdala e ipotalamo) è la sede delle emozioni; esso riceve i segnali di pericolo che gli giungono dall’udito e dalla vista; l’amigdala, in particolare, è la sede della paura e si forma precocemente durante lo sviluppo del cervello e può essere segnata da traumi o eventi stressanti fin nel grembo materno, alterando e condizionando il sistema dello stress del nascituro. Sono state scoperti più di 40 neuropeptidi, fra cui ormoni e neurotrasmettitori (fra cui l’insulina che è anch’ssa un neuropeptide)
  • 28. PNEI (i recettori oppiacei) Continuando a studiare la mappa dei recettori delle endorfine la Dott.ssa Pert fece una scoperta straordinaria: I recettori oppiacei non si trovano solo nel cervello e particolarmente nel sistema limbico, ma in moltissime altre parti del corpo, molto distanti dal cervello: come il Sistema Endocrino e il Sistema Immunitario (linfociti e monociti) a loro volta presenti in modo ubiquitario! IL SISTEMA LIMBICO (SEDE DELLE EMOZIONI) COMUNICA CON IL RESTO DEL CORPO GRAZIE ALLE ENDORFINE! LE EMOZIONI, GRAZIE AI NEUROPEPTIDI, POSSONO CAUSARE MODIFICAZIONI CORPORALI IMPORTANTI A CARICO DI TUTTI QUEGLI ORGANI PROVVISTI DEI CORRISPONDENTI RECETTORI OPPIACEI!
  • 29. PNEI e Sistema Nervoso I Neuropeptidi e i rispettivi recettori hanno messo in discussione i principi basilari della fisiologia classica riguardo la neurotrasmissione. NEUROFISIOLOGIA CLASSICA La trasmissione dell’impulso nervoso avviene grazie alla trasformazione dell’impulso elettrico in impulso chimico a livello delle sinapsi dove vengono rilasciate molecole chimiche chiamate neurotrasmettitori (acetilcolina, adrenalina, noradrenalina, serotonina, GABA, dopamina). I neurotrasmettitori sono molecole semplici distinte in eccitatorie ed inibitorie. Un neurotrasmettitore eccitatorio eccita un neurone che attiva un muscolo che si muove. Un neurotrasmettitore inibitorio inibisce un neurone che inibisce un muscolo che non si muove.
  • 30. Modello funzionale del SN In questo nuovo modello funzionale del SN, mentre i neurotrasmettitori classici servono a trasmettere segnali semplici e aspecifici, i neuromodulatori neuropeptidici hanno durata più lunga, e sono così numerosi e con funzioni tanto integrate che si parla di SISTEMI NEUROPEPTIDICI, ed esercitano la loro azione su aree assai vaste armonizzando e modulando insieme la centinaia di migliaia di impulsi elementari che transitano nelle vie nervose, così da influenzare funzioni sempre più complesse e, in ultima analisi, il comportamento stesso. Studi sui correlati biologici dei comportamenti umani hanno mostrato una sconcertante convergenza tra comportamenti e sistemi neuropeptidici, come se ad ogni azione umana corrispondesse un determinato assetto neuropeptidico.
  • 31. Medicina Classica e PNEI MEDICINA CLASSICA: PNEI * L’organismo è composto da apparati •L’organismo è un sistema con precise e distinte funzioni; unitario, dove tutti gli apparati *Il cervello è l’organo deputato alla sono in costante comunicazione “produzione” del pensiero; fra loro; *Il SN funziona grazie ai •La comunicazione fra i vari neurotrasmettitori (molecole non organi e, in primis, fra le cellule, peptidiche = acetilcolina, adrenalina, si attua attraverso molecole noradrenalina, serotonina, dopamina, chiamate NEUROPEPTIDI; GABA): un neurotrasmettitore •I neuropeptidi non sono prodotti eccitatorio eccita un neurone che, a sua solo da cellule nervose, ma anche volta, attiva un muscolo; un dalle cellule immunitarie e dalle neurotrasmettitore inibitorio inibisce un cellule intestinali; neurone che, quindi, rilassa un muscolo; •Non esiste una vera distinzione *I neurotrasmettitori vengono rilasciati fra neurotrasmettitori, a livello delle sinapsi fra due neuroni. neuropeptidi e ormoni: in realtà sono tutti neuropeptidi
  • 32. I NEUROPEPTIDI Sono stati individuati più di 50 neuropeptidi che stabiliscono connessioni fra il cervello, il sistema endocrino e il sistema immunologico. I neuropeptidi sono stati raggruppati in quattro “sistemi peptidergici” correlati a quattro comportamenti. SISTEMA DELL’AZIONE: CRF, ACTH, TRH, VASOPRESSINA. Essi attivano l’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, tipica della reazione da stress con significato adattativo. SISTEMA DEL PIACERE-DOLORE: neuropeptidi OPPIOIDI, ENDORFINE, ENCEFALINE. Tali neuropeptidi modulano la soglia del dolore, ma anche le reazioni emozionali dei processi di attaccamento e perdita, alcuni comportamenti alimentari, il comportamento sessuale. SISTEMA DELLA RIPRODUZIONE: GnRH IPOTALAMICO, LH, FSH, OSSITOCINA, PROLATTINA. Modulano le emozioni e il comportamento sessuale, e il complesso delle emozioni che portano all’attaccamento materno, oltre a svolgere un ruolo nell’apprendimento e nella memoria. SISTEMA DI SUPPORTO METABOLICO: una vasta gamma di neuropeptidi che agiscono sia a livello centrale che periferico: ANGIOTENSINA, CCK, BOMBESINA, VIP, NEUROTENSINA, PEPTIDI INTESTINALI, CRH… Essi sono implicati nelle funzioni essenziali della vita, tra cui l’alimentazione, il metabolismo, bilancio idrico, sonno…
  • 33. Il Sistema Nervoso Enterico • E’ costituito da 100 milioni di neuroni localizzati sulle pareti. • Tali neuroni sono organizzati nei plessi MIOENTERICO e SOTTOMUCOSO • Riceve l’innervazione del SNS e del SNP • Riceve le afferenze sensoriali dalla mucosa. • Può agire in modo autonomo • Sintetizza neuropeptidi • Presenta recettori per neuropeptidi
  • 34. Il Sistema Nervoso Enterico L’intestino sintetizza circa una dozzina di neuropeptidi: • Acetilcolina (effetti eccitatori) • Noradrenalina (effetti inibitori) • Dopamina • Colecistochinina • Sostanza P • Polipeptide intestinale vasoattivo (VIP) • Somatostatina • Bombesina (agisce anche a livello polmonare) • Met-encefalina • Leu-encefalina • Serotonina (regolazione dell’umore, peristalsi intestinale)
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  • 37. Quella depressione che viene dalla pancia: il ruolo della SEROTONINA La SEROTONINA è un neuropeptide prodotto dal SNC e dalle cellule enterocromaffini dell’intestino. La serotonina regola l’umore, il sonno, il dolore (molecola ninna-nanna o relax). Nel 1950 fu scoperta la relazione fra serotonina e disturbi psichiatrici come depressione e schizofrenia (un abbassamento dei livelli di serotonina provoca la depressione). Il 95% della serotonina totale è prodotta nell’intestino (cellule cromaffini); solo il 5% nel SNC. La serotonina intestinale serve a stimolare la peristalsi, favorendo la defecazione e ad inviare al cervello segnali positivi (sazietà) e negativi (fame). Le persone con la sindrome del colon irritabile con diarrea hanno un maggior numero di cellule produttrici serotonina; quelle con stipsi ne posseggono meno. Gli psicofarmaci contro la depressione o l’ansia spesso devono essere interrotti a causa di effetti collaterali sgradevoli a carico dell’intestino. Attualmente si stanno studiando farmaci per curare la stipsi cronica che attivano i recettori della serotonina, favorendo la peristalsi.
  • 38. Infiammazione intestinale e depressione La depressione, l’ansia, lo stress provocano disturbi gastrointestinali (gastrite, colon irritabile…) Ma è vero anche il contrario: una malattia della pancia può provocare un disturbo dell’umore!!! In caso di infiammazione intestinale si produce un eccesso di serotonina che satura i sistemi di riassorbimeno e desensibilizza i recettori: questo porta ad un blocco della peristalsi e stipsi. Al tempo stesso, l’infiammazione attiva l’enzima che demolisce la serotonina e, quindi, nel cervello si ha un forte deficit della molecola con conseguente depressione!!!
  • 39. Combinazioni alimentari e depressione Quello che mangiamo è in grado di influenzare il nostro umore? La serotonina cerebrale dipende dalla disponibilità di triptofano e quest’ultimo passa nel cervello in grandi quantità solo se il pasto è ricco di carboidrati e povero di proteine. A prima vista può sembrare un paradosso dato l’alto contenuto di trp nelle proteine: ma dopo un pasto proteico sale la sua quantità nel sangue ma non a livello cerebrale! Cosa impedisce il passaggio del trp nel cervello? La quantità di altri AA (come la tirosina , valina, metionina…) chiamati AA a larga molecola (LNAA) che competono con il trp per il legame agli stessi recettori cerebrali: più sono gli LNAA, meno Trp si legherà ai recettori ed entrerà nel cervello!
  • 40. Il rapporto tra Trp e LNAA Il rapporto TRP/LNAA è maggiore in caso di pasto ricco di carboidrati, in quanto l’insulina, che viene attivata dai carboidrati, fa diminuire la concentrazione dei LNAA. Questo vuol dire che dobbiamo mangiare solo carboidrati 24 ore su 24? Un eccesso di carboidrati ha un effetto deleterio sul cervello: lo rintontisce, diminuendo la capacità di utilizzare il glucosio, principale carburante cerebrale. Bisogna consumare i carboidrati giusti: frutta e verdura che contengono anche acido folico, da cui deriva un importante antidepressivo endogeno: s-adenosil-metionina
  • 41. Olio di pesce per la depressione Studi preliminari (D.F.Horrobin e Malcom Peet -> “Archives of General Psychiatry”) hanno dimostrato che l’olio di pesce (1g/die) migliora la depressione. Perché l’olio di pesce migliora i sintomi della depressione? Perché il cervello è l’organo più grasso del nostro organismo, le cui membrane cellulari sono ricche di fosfolipidi (glicerolo, fosfato, alcool e ac. Grasso omega 6 o omega 3). Se l’alimentazione è equilibrata c’è un equilibrio fra omega 3 e omega 6; ma se viene consumato poco pesce e molta carne rossa, si crea un deficit degli omega 3 e quindi un malfunzionamento del neurone (alterazione dei canali ionici, disturbi nella neurotrasmissione) e conseguenze quali depressione o psicosi oltre a malattie cardiovascolari!
  • 42. Dieta ed epilessia Una dieta povera di carboidrati, più proteine e grassi, ma soprattutto IPOCALORICA dimezza la frequenza degli attacchi epilettici (John Hopkins University). Il cervello consuma ossigeno e glucosio (il 20% dell’ossigeno totale del nostro organismo è consumato dal cervello). Il glucosio, nel cervello, viene trasformato in glutammato e aspartato ( neurotrasmettitori eccitatori). Nell’epilessia c’è un incremento del consumo di ossigeno e quindi iperproduzione di glu e asp; ma se si digiuna, dopo 24-48 h, le riserve di glucosio si esauriscono. Il cervello utilizza, quindi, i corpi chetonici derivanti dai grassi immessi nel sangue dal fegato. Un aumento dei corpi chetonici coincide con una L’aumento dei corpi chetonici si riduzione dell’eccitabilità nervosa, con una riduzione di ha sia consumando + grassi, che asp e un aumento di GABA che è il principale diminuendo le calorie = il fegato controllore dell’eccitazione nervosa. è costretto, così, a utilizzare il grasso corporeo di riserva
  • 43. Dieta e malattie autoimmuni (Artrite reumatoide) DIGIUNO (7 – 10 giorni). DIETA VEGETARIANA Sospensione della reattività (senza glutine, latte e derivati). immunitaria ad Ag alimentari e Riduzione della immunoretattività degli quindi diminuzione dell’infiammazione Ag del cibo eliminato col cambio della intestinale, riduzione della dieta. permeabilità intestinale, abbattimento della produzione di Ab. SUPPLEMENTAZIONE CON OMEGA 3 Aumento del cortisolo e quindi Riduzione di citochine infiammatorie: aumento della potenza TNF-α e IL-β antinfiammatoria endogena. Riduzione della leptina, ormone immunostimolante in senso Th1, con effetti positivi sull’artrite reumatoide.
  • 44. Una dieta ipocalorica allunga la vita Dopo soltanto 1 anno di dieta ipocalorica (1100 – 1900 kcal/die): •Abbassamento LDL •Aumento HDL •Abbassamento pressione arteriosa •Abbassamento PCR •Riduzione del 40% dello spessore della parete interna della carotide. RIEPILOGANDO Il genoma risponde RISCONTRO GENETICO: positivamente al cambiamento •Aumento dell’espressione dei geni legati: a) alla capacità alimentare, modulando di scissione delle proteine; b) alla produzione di energia; l’espressione dei propri geni, c) all’espressione dell’ApoB-100 delle LDL. esaltando l’attività dei geni legati al metabolismo delle •Riduzione dell’attività dei geni legati: a) biosintesi dei proteine, grassi e zuccheri e lipidi; b) crescita e proliferazione cellulare; c) angiogenesi riducendo l’attività dei geni legati all’accumulo di grasso e alla proliferazione cellulare.
  • 45. L’attività fisica protegge il cervello L’attività fisica aerobica ha un’azione protettiva del cervello e del tessuto nervoso in genere: •Incrementa la abilità cognitive •Attenua i deficit motori •Stimola la produzione di nuove cellule nervose (neurogenesi) •Migliora i deficit neurologici in malattie neurodegenerative (l’Alzheimer, sclerosi multipla) •Blocca la perdita di neuroni collegata all’età (fattore anti-invecchiamento) •Ha effetti del tutto simili ai farmaci antidepressivi e ansiolitici.
  • 46. Perché l’attività fisica protegge il cervello? L’attività fisica aumenta la disponibilità cerebrale di un fattore di crescita nervoso chiamato: BDNF (Fattore Nervoso di Derivazione Cerebrale). Il BDNF nell’animale da esperimento aumenta la capacità di sopravvivenza dei neuroni, promuove la crescita di assoni e dendriti, crea nuove sinapsi soprattutto nell’area ippocampale. La depressione è collegata ad un deficit di BDNF. Inoltre il movimento dei grossi muscoli comporta l’attivazione di molti centri cerebrali (aree corticali prefrontali, corteccia motoria, i gangli della base, il cervelletto, il setto, il mesencefalo). Tali aree liberano neurotrasmettitori come acetilcolina e serotonina. I muscoli in attività, da parte loro, liberano due sostanze neuroattive: IGF-1 e l’Anandamide. Il cervello, quindi, aumenta l’assorbimento di IGF-1 circolante. L’IGF-1 stimola la sintesi di BDNF. L’Anandamide (“felicità interiore”) si lega al recettore cannabinoide di primo tipo, quello a cui si lega anche la marijuana: l’anandamide è una sostanza grassa che passa facilmente la barriera emato-encefalica
  • 47.
  • 48. La dieta del buon umore Tradotto nella quotidianità, il modo in cui ci rapportiamo agli altri, i nostri successi nella vita, le paure, le inibizioni, la nostra maggiore o minore predisposizione ai rapporti interpersonali, la nostra capacità di amare sono fortemente influenzate dall’alimentazione. Un consumo eccessivo di prodotti animali, per esempio, può portare ad un eccesso di sodio rispetto al potassio e questo può causare emozioni, quali: risentimento, senso di inadeguatezza, depressione, paura, instabilità emotiva, perdita di controllo. Un eccesso di calcio può causare una diminuzione di vitalità, chiusura, minore espressione delle emozioni; al contrario, una carenza di calcio porterà con sé tensione muscolare, fatica estrema, indifferenza, e perdita di emozioni. Per combattere stanchezza e tristezza, niente è meglio del potassio, contenuto in banane e nei vegetali verdi. Mentre i migliori alleati dell’energia, della calma e delle capacità organizzative ed intellettive sono le vitamine del gruppo B (frutta e verdura gialla e rossa).
  • 49. Sono preoccupato: in E cosa aspetti questo periodo ho ad andare sempre mal di dallo pancia!!!! psicologo? E PER CONCLUDERE… Dallo Dal psicologo?!? Allora…se fossi nutrizionista!!!! depresso, dove E’ ovvio!!! mi manderesti? …ALLEGRAMENTE…
  • 50. VI RINGRAZIO PER LA VOSTRA PAZIENZA E CORTESE ATTENZIONE!