Il secondo cervello umano, l'intestino e le sue attività
1. “Poche cose sono più penose di un
intestino inefficiente dotato di
sensibilità!”
M. D. GERSHON
(Dir.Dipartimento di Anatomia e Biologia
cellulare-Columbia University)
Dott. Stefania Pispisa
Biologa – Nutrizionista
TARANTO
2. SISTEMA NERVOSO
SISTEMA NERVOSO SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)
CENTRALE (SNC)
(nervi che collegano il cervello e il midollo
(encefalo nella scatola spinale al resto del corpo = muscoli, organi
cranica e midollo spinale di senso, app. digerente, respiratorio,
nel canale vertebrale) escretore e circolatorio
I comandi passano dal cervello e dal midollo spinale attraverso i nervi
del SNP ai muscoli e alle ghiandole.
Le informazioni sensoriali del corpo tornano indietro al cervello e al
midollo spinale nuovamente attraverso i nervi del SNP.
3.
4. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)
Il SNP è costituito dai nervi periferici che collegano il
cervello e il midollo spinale al resto del corpo, compresi i
muscoli, gli organi di senso, gli organi dell’apparato
digerente, escretore, circolatorio e respiratorio.
All’interno dei nervi periferici si trovano gli assoni dei neuroni
sensoriali che trasmettono al SNC l’informazione sensoriale
proveniente da tutte le parti del corpo.
I nervi periferici contengono anche gli assoni dei motoneuroni
che trasmettono i segnali dal SNC agli organi e ai muscoli.
5. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP)
SNP (porzione motoria)
Sistema Nervoso Sistema Nervoso
Scheletrico Autonomo
(volontario) (involontario)
I motoneuroni del SN Scheletrico stabiliscono sinapsi con i muscoli
scheletrici e controllano le risposte volontarie
I motoneuroni del SN Autonomo stabiliscono sinapsi con i muscoli lisci, le
ghiandole e il cuore, e controllano le risposte involontarie
6. Nervi scheletrici e nervi autonomi
DIFFERENZE:
•Tutti i nervi del SN Scheletrico vanno DIRETTAMENTE dal SNC ai muscoli
scheletrici = un segnale scheletrico è trasportato sempre da un solo neurone.
•Tutti i nervi del SN Autonomo non vanno direttamente dal SNC ai rispettivi
effettori (visceri, cuore, ghiandole): sono interrotti da almeno una sinapsi
(giunzione fra due neuroni) = un segnale autonomo è sempre trasportato da due o
più neuroni
CONSEGUENZE:
•Un segnale che parte dal SNC diretto verso un muscolo scheletrico vi giunge intatto
e immutato o non viene ricevuto affatto (legge del “tutto o nulla”)
•Un segnale che parte dal SNC diretto a un vaso sanguigno o al cuore o a una
ghiandola o all’intestino può essere amplificato, indebolito o modulato presso le sinapsi
situate lungo il SNA = l’attivazione degli effettori del SNA è infinitamente più
precisa di quella del muscolo scheletrico
Questa precisione e raffinatezza del SNA raggiunge il massimo nell’intestino!
7. Nel SNA il primo neurone della
catena che inizialmente trasporta i
comandi dal SNC si trova all’interno
del cervello o del midollo spinale.
Tale neurone passa le istruzioni,
attraverso una sinapsi, al secondo
neurone che si trova in un ganglio
(aggregato periferico di corpi
neuronici).
Il primo neurone si chiama PRE-
GANGLIARE; il secondo neurone che
esce dal ganglio si chiama POST-
GANGLIARE.
8. Sistema Nervoso
Autonomo
Sistema Nervoso Sistema Nervoso
Simpatico (SNS) Parasimpatico
(SNP)
Il SN Simpatico e il SN Parasimpatico differiscono per motivi anatomici
9. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
(differenze anatomiche fra SNAS e SNAP)
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO SIMPATICO
•Nel SNAS le fibre pre-
gangliari hanno origine ai
livelli toracico e lombare del
midollo spinale; i gangli
simpatici sono localizzati in
prossimità della colonna
stessa; quindi i nervi pre-
gangliari sono corti e i nervi
post-gangliari sono lunghi,
perché vanno dalla prossimità
della colonna fino agli organi
bersaglio.
10. SITEMA NERVOSO AUTONOMO
(Differenze anatomiche fra SNAS e SNAP)
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO PARASIMPATICO
Nel SNAP i nervi pre-
gangliari hanno origine ai
livelli cranici e sacrale del
midollo spinale; i gangli sono
localizzati nelle vicinanze
degli organi bersaglio; quindi i
nervi pre-gangliari sono
lunghi e i nervi post-gangliari
sono corti
11. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
(Differenze fisiologiche fra SNAS e SNAP)
Tutti i nervi pre-
gangliari (simpatici e
parasimpatici) sono
MIELINICI (a
conduzione veloce).
Tutti i nervi post-
gangliari (simpatici e
parasimpatici) sono
AMIELINICI (a
conduzione lenta.
RISPOSTE PARASIMPATICHE
(nervi pre-gangliari lunghi) = PIU’
RAPIDE
RISPOSTE SIMPATICHE (nervi
pre-gangliari corti) = PIU’
LENTE
12. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
(Differenze funzionali fra SNAS e SNAP)
Il SNAS ha un effetto globale di preparazione dell’organismo a
situazioni di stress o di maggiore dispendio energetico ( reazione di
“attacco o fuga”) e spesso riguardano l’intero corpo (aumento della
pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, attivazione
delle risorse energetiche, rallentamento delle funzioni digestive).
Il SNAP determina un effetto di rilassamento delle funzioni
involontarie (situazione di riposo e digestione) e spesso coinvolge un
solo organo (restringimento delle pupille o contrazione della
vescica).
Il SNA è SEMPRE in attività e non soltanto durante le situazioni di
“attacco o fuga” o di “riposo e digestione”.
Il SNA agisce, infatti, per mantenere normale l’attività degli
organi interni e lavora sempre collaborando con il SN scheletrico.
15. IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO
(Leopold Auerbach, 1831)
Il SNE è costituito
da circa 100 milioni
di neuroni.
I neuroni sono
organizzati in due
plessi:
* Plesso mioenterico
(di Auerbach).
* Plesso sottomucoso
(di Meissner).
Il Plesso mioenterico, più esterno, è fra lo strato longitudinale e quello
circolare della muscolatura (peristalsi).
Il Plesso sottomucoso, più interno, è sotto la mucosa (attività secretoria)
16. SISTEMA NERVOSO ENTERICO (SNAP?)
Brain-Gut Axis
SNC
SISTEMA
NERVOSO
AUTONOMO
Il SNE presenta connessioni con il SNA e, tramite questo, con il
SNC.
SISTEMA
I comandi motori che partono dal SNC si attuano attraverso vie
autonome parasimpatiche (nervo vago = cranico) NERVOSO
ENTERICO
I neuroni afferenti che portano l’informazione dal SNE al SNC,
sono presenti in un altro fascio riconoscibile a livello vagale.
17. IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO
Quindi il SNE ha due centri di comando autonomi profondamente
integrati: uno è situato nell’encefalo e nel midollo spinale; l’altro nei
plessi mioenterico e sottomucoso.
PLESSO MIOENTERICO PLESSO SOTTOMUCOSO
(controllo dell’attività motoria) (controllo dell’attività secretoria)
•Aumento della contrazione tonica della
parete intestinale •Stimola la produzione di
enzimi
•Aumento dell’intensità delle contrazioni
•Distende o raggrinzisce la
•Aumento della frequenza delle parete intestinale
contrazioni
•Controlla l’assorbimento
•Aumento della velocità di conduzione
delle onde di eccitazione e conseguente
aumento della velocità delle onde
peristaltiche
•Inibizione degli sfinteri pilorico e ileo-
ciecale
18. IL SNE FA PARTE DEL SNAP?
Tecnicamente e didatticamente il SNE potrebbe essere considerato
una parte del SNAP.
•Il SNE è considerato SN PERIFERICO perché l’intestino non è né
encefalo né midollo.
•Il SNE è considerato SNP AUTONOMO perché l’intestino non è un
muscolo striato ed esegue movimenti involontari.
•Il SNE è considerato SNPA PARASIMPATICO perché le fibre
nervose hanno origine cranica (nervo vago) e sacrale e i gangli si
trovano nelle vicinanze dell’organo bersaglio (intestino)
Eppure già nel 1921 il Dott. J.N.Langley, il
padre della anatomia e fisiologia del SN, nel
suo trattato: “Il SNA” non aveva considerato
il SNE come una parte del SNP, ma lo aveva
inserito in una terza sezione a se stante in
seguito a tutta una serie di osservazioni:
19. Nell’intestino ci sono 100 milioni di neuroni (molti di
più di quelli del midollo spinale)
Il numero di fibre nervose che collegano il cervello e
il midollo spinale all’intestino è, invece, estremamente
ridotto: sono solo 2000 le fibre pre-gangliari del
nervo vago.
Come si interpreta questa evidente disparità?
Tale disparità indica che la maggior parte dei neuroni
enterici non è collegata a fibre nervose pre-gangliari
La maggior parte dei neuroni non è collegata al SNC e
non riceve input da esso!
20. * Le osservazioni del Dott. Langley furono confermate da tutti gli
studi successivi sul SN: la maggior parte dei neuroni enterici non
sono collegati al SNC!
* Il SNE sfugge alla gerarchia funzionale: SNC SNP
* Il SNE non esegue necessariamente i comandi che riceve dal
cervello: quando lo decide, il SNE può elaborare i dati prelevati in
modo indipendente dai propri recettori sensitivi e agire sulla base di
tali dati al fine di attivare un gruppo di effettori sotto il suo
esclusivo controllo (se si isola un pezzo di intestino tagliando le
connessioni con il SNC, cioè recidendo il nervo vago, e lo mettiamo
sul tavolo, esso continua a funzionare!)
* Quindi il SNE non è uno schiavo del cervello: è un ribelle, l’unico
elemento del SNP che può scegliere di obbedire agli ordini del
cervello o del midollo spinale.
DUNQUE….
Il SISTEMA NERVOSO ENTERICO E’ IL SECONDO CERVELLO!!!!
21. I DUE CERVELLI
La bocca, l’esofago, e
lo stomaco sono
influenzati dal cervello
nella testa; dopo il
piloro, la regia passa
alla pancia
In ogni organismo, il cervello di sopra è il Re e ogni suo
ordine è legge dalla bocca fino a metà esofago!
I movimenti peristaltici della parte inferiore dell’esofago
risultano ottimali solo con la partecipazione del SNE.
A livello dello sfintere esofageo il cervello di sopra torna ad
essere l’unico sovrano.
Nello stomaco il SNC trasmette ancora i suoi ordini
attraverso il vago ma, qui, se si perdono i comandi
provenienti dal cervello, il SNE è capace di assumere il
comando delle operazioni.
Il controllo dello sfintere pilorico è di nuovo del SNC
attraverso il vago.
Al di sotto dello sfintere pilorico inizia il territorio del SNE:
il SNC, qui, può esercitare solo effetti quantitativi senza
poter prendere decisioni importanti come cosa fare o
quando.
Il SNC torna ad essere importante a livello del retto e
dell’ano.
22. Sistema Nervoso Enterico
Il SNE è una centralina di gestione e di controllo: durante il
transito degli alimenti e il processo di digestione, non si limita
ad analizzare la composizione del cibo e a coordinare i
meccanismi di assorbimento e di escrezione, ma comanda anche
la velocità di transito e altre funzioni.
Se nell’addome arrivano veleni, il Cervello addominale avverte il
Cervello della testa e reagisce con una strategia ben precisa:
vomito, diarrea, crampi.
Se il veleno è identificato precocemente, viene eliminato
dall’alto, per la via più breve.
Se, invece, è a mezza strada, viene attivato il riflesso
peristaltico: contrazioni ondulatorie della parete dell’intestino
che spingono il contenuto verso l’ano.
Queste contrazioni sono sincronizzate dal Cervello addominale,
stimolato dalla pressione sulle sue pareti.
23. ALTRE CONNESSIONI DEL SNE
Il SNE è in stretto collegamento con altri sistemi non meno
importanti, come il Sistema Endocrino, molto diffuso
nell’apparato gastrointestinale (cellule APUD) e col sistema
immunitario, che presenta qui una rete molto ampia.
Il nostro addome è un complesso neuro-endocrino-
immunitario integrato che svolge funzioni con un largo
margine di autonomia ma che, al tempo stesso, subisce
pesanti influenze sia dall’esterno (cibo, input visivi…) che
dall’interno.
Nel 1981 R.Adler pubblicò il volume “Psyco-neuro-
immunology” sancendo definitivamente la nascita della
omonima disciplina: la PSICO-NEURO-IMMUNOLOGIA
24. PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI)
La PNEI studia le correlazioni esistenti fra tutti i sistemi presenti
nell’organismo umano: la psiche, il SN, il sistema endocrino e il sistema
immunitario sono in continuo contatto informazionale e lavorano insieme
per la sopravvivenza e il benessere dell’organismo.
La PNEI ha radicalmente trasformato il consueto modo frammentato di
concepire l’essere umano, proponendo una visione realmente unitaria
dell’organismo e dei suoi principali sistemi di comunicazione interna.
La rivoluzione scientifica della PNEI non è basata su affascinanti
supposizioni spirituali o metafisiche ma su solide argomentazioni
scientifiche supportate da centinaia di lavori riconosciuti e validati a
livello internazionale.
25. PNEI
(C.Pert e lo studio sui recettori dell’oppio)
Uno dei maggiori contributi alla nascita
ufficiale della PNEI è da attribuire alla
Dott.ssa CANDACE PERT,
neurofisiologa, direttrice del Centro di
Biochimica Cerebrale del NIMHT
(National Institute for Mental Health) e
ai suoi studi sui recettori cerebrali
dell’oppio.
La Pert scoprì che l’oppio, somministrato
dall’esterno ad un individuo, si legava a
particolari recettori posti nel cervello e
che da questo legame scaturiva una
cascata di eventi.
Successivamente individuò e localizzò tali
recettori e osservò che non solo l’oppio
si legava a quei recettori, ma anche
tutta una serie di sostanze appartenenti
alla stessa famiglia degli oppiacei, quali
la morfina, la codeina, e l’eroina.
26. PNEI
(La scoperta delle ENDORFINE)
“…Se il cervello ha recettori per legare sostanze provenienti dall’esterno,
è logico supporre che le stesse sostanze possano essere prodotte anche
dal cervello stesso, altrimenti perché dovrebbero esistere tali recettori?”
Fu così che la
Dott.ssa C. Pert
scoprì le
ENDORFINE,
oppiacei endogeni
naturali.
Tale scoperta le
procurò la
candidatura al premio
Nobel.
27. PNEI
(I Neuropeptidi)
Le ENDORFINE scoperte dalla Dott.ssa Pert furono chiamati NEUROPEPTIDI
in quanto peptidi sintetizzati da cellule nervose.
Quando si andò a studiare la mappa dei recettori delle endorfine, si vide che
la maggiore concentrazione era presente a livello del sistema limbico del
cervello (40 volte maggiore rispetto alle altre aree)
Il sistema limbico (amigdala e ipotalamo) è la sede delle emozioni; esso riceve
i segnali di pericolo che gli giungono dall’udito e dalla vista; l’amigdala, in
particolare, è la sede della paura e si forma precocemente durante lo sviluppo
del cervello e può essere segnata da traumi o eventi stressanti fin nel grembo
materno, alterando e condizionando il sistema dello stress del nascituro.
Sono state scoperti più di 40 neuropeptidi, fra cui ormoni e
neurotrasmettitori (fra cui l’insulina che è anch’ssa un neuropeptide)
28. PNEI (i recettori oppiacei)
Continuando a studiare la mappa dei recettori delle endorfine la
Dott.ssa Pert fece una scoperta straordinaria:
I recettori oppiacei non si trovano solo nel cervello e
particolarmente nel sistema limbico, ma in moltissime altre parti
del corpo, molto distanti dal cervello: come il Sistema Endocrino
e il Sistema Immunitario (linfociti e monociti) a loro volta
presenti in modo ubiquitario!
IL SISTEMA LIMBICO (SEDE DELLE EMOZIONI)
COMUNICA CON IL RESTO DEL CORPO GRAZIE ALLE
ENDORFINE!
LE EMOZIONI, GRAZIE AI NEUROPEPTIDI, POSSONO
CAUSARE MODIFICAZIONI CORPORALI IMPORTANTI A
CARICO DI TUTTI QUEGLI ORGANI PROVVISTI DEI
CORRISPONDENTI RECETTORI OPPIACEI!
29. PNEI e Sistema Nervoso
I Neuropeptidi e i rispettivi recettori hanno messo in discussione i
principi basilari della fisiologia classica riguardo la neurotrasmissione.
NEUROFISIOLOGIA CLASSICA
La trasmissione dell’impulso nervoso avviene grazie alla trasformazione
dell’impulso elettrico in impulso chimico a livello delle sinapsi dove vengono
rilasciate molecole chimiche chiamate neurotrasmettitori (acetilcolina,
adrenalina, noradrenalina, serotonina, GABA, dopamina).
I neurotrasmettitori sono molecole semplici distinte in eccitatorie ed
inibitorie.
Un neurotrasmettitore eccitatorio eccita un neurone che attiva un muscolo
che si muove.
Un neurotrasmettitore inibitorio inibisce un neurone che inibisce un
muscolo che non si muove.
30. Modello funzionale del SN
In questo nuovo modello funzionale del SN, mentre i
neurotrasmettitori classici servono a trasmettere segnali semplici e
aspecifici, i neuromodulatori neuropeptidici hanno durata più lunga,
e sono così numerosi e con funzioni tanto integrate che si parla di
SISTEMI NEUROPEPTIDICI, ed esercitano la loro azione su aree
assai vaste armonizzando e modulando insieme la centinaia di
migliaia di impulsi elementari che transitano nelle vie nervose, così
da influenzare funzioni sempre più complesse e, in ultima analisi, il
comportamento stesso.
Studi sui correlati biologici dei comportamenti umani hanno
mostrato una sconcertante convergenza tra comportamenti e
sistemi neuropeptidici, come se ad ogni azione umana
corrispondesse un determinato assetto neuropeptidico.
31. Medicina Classica e PNEI
MEDICINA CLASSICA: PNEI
* L’organismo è composto da apparati •L’organismo è un sistema
con precise e distinte funzioni; unitario, dove tutti gli apparati
*Il cervello è l’organo deputato alla sono in costante comunicazione
“produzione” del pensiero; fra loro;
*Il SN funziona grazie ai •La comunicazione fra i vari
neurotrasmettitori (molecole non organi e, in primis, fra le cellule,
peptidiche = acetilcolina, adrenalina, si attua attraverso molecole
noradrenalina, serotonina, dopamina, chiamate NEUROPEPTIDI;
GABA): un neurotrasmettitore •I neuropeptidi non sono prodotti
eccitatorio eccita un neurone che, a sua solo da cellule nervose, ma anche
volta, attiva un muscolo; un dalle cellule immunitarie e dalle
neurotrasmettitore inibitorio inibisce un cellule intestinali;
neurone che, quindi, rilassa un muscolo;
•Non esiste una vera distinzione
*I neurotrasmettitori vengono rilasciati fra neurotrasmettitori,
a livello delle sinapsi fra due neuroni. neuropeptidi e ormoni: in realtà
sono tutti neuropeptidi
32. I NEUROPEPTIDI
Sono stati individuati più di 50 neuropeptidi che stabiliscono connessioni fra il cervello,
il sistema endocrino e il sistema immunologico.
I neuropeptidi sono stati raggruppati in quattro “sistemi peptidergici” correlati a
quattro comportamenti.
SISTEMA DELL’AZIONE: CRF, ACTH, TRH, VASOPRESSINA. Essi attivano l’asse
ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, tipica della reazione da stress con significato
adattativo.
SISTEMA DEL PIACERE-DOLORE: neuropeptidi OPPIOIDI, ENDORFINE,
ENCEFALINE. Tali neuropeptidi modulano la soglia del dolore, ma anche le reazioni
emozionali dei processi di attaccamento e perdita, alcuni comportamenti alimentari, il
comportamento sessuale.
SISTEMA DELLA RIPRODUZIONE: GnRH IPOTALAMICO, LH, FSH, OSSITOCINA,
PROLATTINA. Modulano le emozioni e il comportamento sessuale, e il complesso delle
emozioni che portano all’attaccamento materno, oltre a svolgere un ruolo
nell’apprendimento e nella memoria.
SISTEMA DI SUPPORTO METABOLICO: una vasta gamma di neuropeptidi che agiscono
sia a livello centrale che periferico: ANGIOTENSINA, CCK, BOMBESINA, VIP,
NEUROTENSINA, PEPTIDI INTESTINALI, CRH… Essi sono implicati nelle funzioni
essenziali della vita, tra cui l’alimentazione, il metabolismo, bilancio idrico, sonno…
33. Il Sistema Nervoso Enterico
• E’ costituito da 100 milioni di neuroni localizzati sulle pareti.
• Tali neuroni sono organizzati nei plessi MIOENTERICO e SOTTOMUCOSO
• Riceve l’innervazione del SNS e del SNP
• Riceve le afferenze sensoriali dalla mucosa.
• Può agire in modo autonomo
• Sintetizza neuropeptidi
• Presenta recettori per neuropeptidi
34. Il Sistema Nervoso Enterico
L’intestino sintetizza circa una dozzina di neuropeptidi:
• Acetilcolina (effetti eccitatori)
• Noradrenalina (effetti inibitori)
• Dopamina
• Colecistochinina
• Sostanza P
• Polipeptide intestinale vasoattivo (VIP)
• Somatostatina
• Bombesina (agisce anche a livello polmonare)
• Met-encefalina
• Leu-encefalina
• Serotonina (regolazione dell’umore, peristalsi intestinale)
35.
36.
37. Quella depressione che viene dalla pancia:
il ruolo della SEROTONINA
La SEROTONINA è un neuropeptide prodotto dal SNC e dalle cellule enterocromaffini
dell’intestino.
La serotonina regola l’umore, il sonno, il dolore (molecola ninna-nanna o relax).
Nel 1950 fu scoperta la relazione fra serotonina e disturbi psichiatrici come depressione
e schizofrenia (un abbassamento dei livelli di serotonina provoca la depressione).
Il 95% della serotonina totale è prodotta nell’intestino (cellule cromaffini); solo
il 5% nel SNC.
La serotonina intestinale serve a stimolare la peristalsi, favorendo la defecazione e ad
inviare al cervello segnali positivi (sazietà) e negativi (fame).
Le persone con la sindrome del colon irritabile con diarrea hanno un maggior numero di
cellule produttrici serotonina; quelle con stipsi ne posseggono meno.
Gli psicofarmaci contro la depressione o l’ansia spesso devono essere interrotti a causa di
effetti collaterali sgradevoli a carico dell’intestino.
Attualmente si stanno studiando farmaci per curare la stipsi cronica che attivano i
recettori della serotonina, favorendo la peristalsi.
38. Infiammazione intestinale e depressione
La depressione, l’ansia, lo stress
provocano disturbi gastrointestinali
(gastrite, colon irritabile…)
Ma è vero anche il contrario: una
malattia della pancia può provocare
un disturbo dell’umore!!!
In caso di infiammazione intestinale si produce
un eccesso di serotonina che satura i sistemi di
riassorbimeno e desensibilizza i recettori: questo
porta ad un blocco della peristalsi e stipsi. Al
tempo stesso, l’infiammazione attiva l’enzima che
demolisce la serotonina e, quindi, nel cervello si
ha un forte deficit della molecola con
conseguente depressione!!!
39. Combinazioni alimentari e depressione
Quello che mangiamo è in grado di influenzare il nostro umore?
La serotonina cerebrale dipende dalla disponibilità di triptofano e
quest’ultimo passa nel cervello in grandi quantità solo se il pasto è ricco di
carboidrati e povero di proteine.
A prima vista può sembrare un paradosso dato l’alto contenuto di trp nelle
proteine: ma dopo un pasto proteico sale la sua quantità nel sangue ma non
a livello cerebrale!
Cosa impedisce il passaggio del trp nel cervello?
La quantità di altri AA (come la tirosina , valina, metionina…) chiamati AA
a larga molecola (LNAA) che competono con il trp per il legame agli stessi
recettori cerebrali: più sono gli LNAA, meno Trp si legherà ai recettori ed
entrerà nel cervello!
40. Il rapporto tra Trp e LNAA
Il rapporto TRP/LNAA è maggiore in caso di pasto ricco di
carboidrati, in quanto l’insulina, che viene attivata dai carboidrati, fa
diminuire la concentrazione dei LNAA.
Questo vuol dire che dobbiamo mangiare solo carboidrati 24 ore su 24?
Un eccesso di carboidrati ha un effetto deleterio sul cervello: lo rintontisce,
diminuendo la capacità di utilizzare il glucosio, principale carburante
cerebrale.
Bisogna consumare i carboidrati giusti: frutta e verdura che contengono
anche acido folico, da cui deriva un importante antidepressivo endogeno:
s-adenosil-metionina
41. Olio di pesce per la depressione
Studi preliminari (D.F.Horrobin e Malcom Peet -> “Archives of General
Psychiatry”) hanno dimostrato che l’olio di pesce (1g/die) migliora la
depressione.
Perché l’olio di pesce migliora i sintomi della depressione?
Perché il cervello è l’organo più grasso del nostro organismo, le cui
membrane cellulari sono ricche di fosfolipidi (glicerolo, fosfato, alcool e
ac. Grasso omega 6 o omega 3).
Se l’alimentazione è equilibrata c’è un equilibrio fra omega 3 e omega 6;
ma se viene consumato poco pesce e molta carne rossa, si crea un
deficit degli omega 3 e quindi un malfunzionamento del neurone
(alterazione dei canali ionici, disturbi nella neurotrasmissione) e
conseguenze quali depressione o psicosi oltre a malattie cardiovascolari!
42. Dieta ed epilessia
Una dieta povera di carboidrati, più proteine e grassi, ma soprattutto
IPOCALORICA dimezza la frequenza degli attacchi epilettici (John Hopkins
University).
Il cervello consuma ossigeno e glucosio (il 20%
dell’ossigeno totale del nostro organismo è consumato
dal cervello).
Il glucosio, nel cervello, viene trasformato in
glutammato e aspartato ( neurotrasmettitori
eccitatori).
Nell’epilessia c’è un incremento del consumo di ossigeno
e quindi iperproduzione di glu e asp; ma se si digiuna,
dopo 24-48 h, le riserve di glucosio si esauriscono.
Il cervello utilizza, quindi, i corpi chetonici derivanti
dai grassi immessi nel sangue dal fegato.
Un aumento dei corpi chetonici coincide con una
L’aumento dei corpi chetonici si riduzione dell’eccitabilità nervosa, con una riduzione di
ha sia consumando + grassi, che asp e un aumento di GABA che è il principale
diminuendo le calorie = il fegato controllore dell’eccitazione nervosa.
è costretto, così, a utilizzare il
grasso corporeo di riserva
43. Dieta e malattie autoimmuni
(Artrite reumatoide)
DIGIUNO (7 – 10 giorni). DIETA VEGETARIANA
Sospensione della reattività (senza glutine, latte e derivati).
immunitaria ad Ag alimentari e Riduzione della immunoretattività degli
quindi diminuzione dell’infiammazione Ag del cibo eliminato col cambio della
intestinale, riduzione della dieta.
permeabilità intestinale,
abbattimento della produzione di
Ab. SUPPLEMENTAZIONE CON OMEGA 3
Aumento del cortisolo e quindi Riduzione di citochine infiammatorie:
aumento della potenza TNF-α e IL-β
antinfiammatoria endogena.
Riduzione della leptina, ormone
immunostimolante in senso Th1, con
effetti positivi sull’artrite
reumatoide.
44. Una dieta ipocalorica allunga la vita
Dopo soltanto 1 anno di dieta ipocalorica (1100 – 1900 kcal/die):
•Abbassamento LDL
•Aumento HDL
•Abbassamento pressione arteriosa
•Abbassamento PCR
•Riduzione del 40% dello spessore della parete interna della carotide.
RIEPILOGANDO
Il genoma risponde
RISCONTRO GENETICO:
positivamente al cambiamento
•Aumento dell’espressione dei geni legati: a) alla capacità alimentare, modulando
di scissione delle proteine; b) alla produzione di energia; l’espressione dei propri geni,
c) all’espressione dell’ApoB-100 delle LDL. esaltando l’attività dei geni
legati al metabolismo delle
•Riduzione dell’attività dei geni legati: a) biosintesi dei proteine, grassi e zuccheri e
lipidi; b) crescita e proliferazione cellulare; c) angiogenesi
riducendo l’attività dei geni
legati all’accumulo di grasso
e alla proliferazione
cellulare.
45. L’attività fisica protegge il cervello
L’attività fisica aerobica ha un’azione
protettiva del cervello e del tessuto
nervoso in genere:
•Incrementa la abilità cognitive
•Attenua i deficit motori
•Stimola la produzione di nuove cellule
nervose (neurogenesi)
•Migliora i deficit neurologici in
malattie neurodegenerative
(l’Alzheimer, sclerosi multipla)
•Blocca la perdita di neuroni collegata
all’età (fattore anti-invecchiamento)
•Ha effetti del tutto simili ai farmaci
antidepressivi e ansiolitici.
46. Perché l’attività fisica protegge il cervello?
L’attività fisica aumenta la disponibilità cerebrale di un fattore di crescita nervoso
chiamato: BDNF (Fattore Nervoso di Derivazione Cerebrale).
Il BDNF nell’animale da esperimento aumenta la capacità di sopravvivenza dei neuroni,
promuove la crescita di assoni e dendriti, crea nuove sinapsi soprattutto nell’area
ippocampale.
La depressione è collegata ad un deficit di BDNF.
Inoltre il movimento dei grossi muscoli comporta l’attivazione di molti centri cerebrali
(aree corticali prefrontali, corteccia motoria, i gangli della base, il cervelletto, il setto, il
mesencefalo).
Tali aree liberano neurotrasmettitori come acetilcolina e serotonina.
I muscoli in attività, da parte loro, liberano due sostanze neuroattive: IGF-1 e
l’Anandamide.
Il cervello, quindi, aumenta l’assorbimento di IGF-1 circolante.
L’IGF-1 stimola la sintesi di BDNF.
L’Anandamide (“felicità interiore”) si lega al recettore cannabinoide di primo tipo, quello a
cui si lega anche la marijuana: l’anandamide è una sostanza grassa che passa facilmente
la barriera emato-encefalica
47.
48. La dieta del buon umore
Tradotto nella quotidianità, il modo in cui ci rapportiamo agli altri, i nostri
successi nella vita, le paure, le inibizioni, la nostra maggiore o minore
predisposizione ai rapporti interpersonali, la nostra capacità di amare sono
fortemente influenzate dall’alimentazione.
Un consumo eccessivo di prodotti animali, per esempio, può portare ad un
eccesso di sodio rispetto al potassio e questo può causare emozioni, quali:
risentimento, senso di inadeguatezza, depressione, paura, instabilità
emotiva, perdita di controllo.
Un eccesso di calcio può causare una diminuzione di vitalità, chiusura,
minore espressione delle emozioni; al contrario, una carenza di calcio
porterà con sé tensione muscolare, fatica estrema, indifferenza, e perdita
di emozioni.
Per combattere stanchezza e tristezza, niente è meglio del potassio,
contenuto in banane e nei vegetali verdi.
Mentre i migliori alleati dell’energia, della calma e delle capacità
organizzative ed intellettive sono le vitamine del gruppo B (frutta e verdura
gialla e rossa).
49. Sono preoccupato: in E cosa aspetti
questo periodo ho ad andare
sempre mal di dallo
pancia!!!! psicologo?
E PER CONCLUDERE…
Dallo Dal
psicologo?!?
Allora…se fossi nutrizionista!!!!
depresso, dove E’ ovvio!!!
mi manderesti?
…ALLEGRAMENTE…