L’apparato digerente (parte 2) - Castronovo Vincent
Intestino neurogeno e sm
1.
2. Io so di non sapere. (da
Platone, Apologia di Socrate)
“Il processo di una
scoperta
scientifica è, in
effetti, un continuo
conflitto di
meraviglie”. Albert
Einstein
5. Sclerosi Multipla
• Sintomi minzionali presenti nell’80%
dei pazienti
• Nel 40% già nei primi 3 anni di storia
• All’esordio 2-15% casi
• Permanenti e invalidanti nel 50%
Miller, 1965; Bradley, 1978; Betts, 1993
7. La compromissione funzionale della peristalsi dello stomaco è
una grave condizione medica conosciuta come disturbi della
motilità gastrica.
Innescata dall'incapacità dei muscoli dello stomaco 'per
incanalare adeguatamente cibo attraverso la parte inferiore del
tratto gastrointestinale (GI),l'alterazione della motilità gastrica
può indurre una varietà di sintomi e complicazioni.
Negli individui con disturbi della motilità gastrica, nota anche
come gastroparesi, spesso si verifica la perdita involontaria di
peso e malnutrizione. Soggetti sintomatici possono essere
diagnosticati con malattia da reflusso gastroesofageo (GERD),
che si caratterizza per l'accumulo di un eccesso di acido
gastrico nello stomaco a causa della digestione diminuita.
L'incapacità dello stomaco ad elaborare completamente
l'alimento che contiene, comunemente provoca distensione
addominale e pronunciate oscillazioni della glicemia. Inoltre, la
presenza a lungo termine di particelle di cibo non digerito nello
stomaco possono contribuire ad uno squilibrio dei batteri
aumentando il rischio individuale per ulteriori complicazioni,
compresa l'infezione.
8. Il medico, visitando un paziente con questo
disturbo potrebbe diagnosticare:
● Ipotonia esofagea (Dysphagia)
● Ritardo del transito esofagèo
● Ridotta funzione del pacemaker gastrico
● Ritardato svuotamento gastrico
● Ridotta attività peristaltica, contrazioni
disordinate
● Ritardo dello svuotamento del cieco e del colon
ascendente
● Disbiosi intestinale
● Dissinergia del pavimento pelvico
● Disfunzione dello sfintere anale interno
9. Un trattamento medico, secondo noi, sarebbe
indispensabile anche verso i pazienti affetti da
Intestino Neurogeno e Sclerosi Multipla. E non
solo perché pure loro non sono semplicemente
"portatori di lesioni" (ed è doveroso studiare il
completo quadro clinico) ma anche perché
l´Intestino Neurogeno ha un´importante
impatto sulla qualità della vita, e forse anche
sul corso della malattia cronica.
10. Il collegamento tra
intestino e cervello è
stretto, per la semplice
ragione che nell´intestino
troviamo una rete nervosa
con oltre cento milioni di
neuroni. Il Sistema
Nervoso Enterico non
riceve solo comandi dal
cervello, ma li invia anche.
Da questo dialogo
scaturiscono effetti
significativi sulla salute e
sull´umore.
11. La «teoria dei due cervelli»:
Ciò che la scienza ha battezzato come
secondo cervello non è semplicemente un
«mucchio» di neuroni per servire l’intestino,
ma è una sorta di chiave che regola stress,
ansia e tensione. Il nostro secondo cervello,
quindi, svolge «importanti funzioni che si
riflettono sull'intero organismo». Ne è convinto
Prof. Michael D. Gershon, esperto di anatomia e
biologia cellulare della Columbia University, che
ha presentato il 24 maggio 2004 a Milano la
sua «teoria dei due cervelli».
12. BASI SCIENTIFICHE - «La teoria dei due
cervelli poggia su solide basi scientifiche - spiega
l'esperto americano - Basti pensare che
l'intestino, pur avendo solo un decimo dei
neuroni del cervello, lavora in modo
autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle
emozioni e ha un ruolo fondamentale nel
segnalare gioia e dolore. Insomma, l'intestino
è la sede di un secondo cervello vero e proprio.
E non a caso le cellule dell'intestino - aggiunge
Gershon - producono il 95% della serotonina,
il neurotrasmettitore del benessere»
13. «A lungo l'intestino è stato considerato una struttura
periferica, deputata a svolgere funzioni marginali. Ma la
scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello
emozionale e immunologico ha rivoluzionato questo
pensiero - spiega Umberto Solimene dell'Universitá di Milano,
direttore del centro collaboratore Oms per la medicina
tradizionale - Nella pancia troviamo infatti tessuto neuronale
autonomo». Nel suo best seller «The Secondo Brain», Prof
Gershon presenta studi su cavie geneticamente modificate,
ma anche in vitro, quali «hanno dimostrato l'esistenza di un
asse pancia-testa. La quantità di messaggi che il cervello
addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello
scambio totale», sostiene il ricercatore. Per la maggior parte
si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando
diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di
malessere. »
14. Ma non si tratta solo di serotonina.
E´ stato provato che nel cervello sono presenti ormoni
gastroenterici (VIP, CCK). Vi sono anche i ricettori per la
Colecistochinina. Sia nell´apparato gastroenetrico che nel
cervello sono presenti gastrina , neurotenzina,
somatostatina, motilina, serotonina, galanina ed il peptide
liberante la gastrina. Il VIP (Polipeptide Intestinale
Vasoattivo) è presente nei neuroni vasomotori ed è
considerato co-trasmettotore dell´acetilcolina (potenzia le
azioni postsinaptiche). Parte delle sostanze attualmente
conosciute ed identificate come neurotrasmettitori sono
anche ipotizzati come neuromodulatori.
15. Altri fatti ben noti ai medici:
•L´intestino umano, con i suoi 300mq di superficie è il fronte
immunitario più importante, sottoposto ad un costante stimolo
antigenico, quello degli alimenti ingeriti, contenendo circa
l´80% delle cellule immunitarie dell´organismo. Il sistema
immunitario intestinale ha la funzione di permettere
l´assorbimento delle sostanze nutritizie senza che queste
scatenino reazioni immunitarie dannose, discriminando tra ciò
che è proprio al nostro organismo e ciò che gli è estraneo. Per
questo motivo esso rappresenta uno speciale filtro che
seleziona le sostanze compatibili e quelle incompatibili.
•Che la perdita di mielina non interrompe la conduzione, ma
soltanto la rallenta e che la velocità di conduzione dipende
anche da altri fattori. (neurotrasmettitori!)
16. Che disturbi gastrointestinali sono stati segnalati già nel 1817
da Sir James Parkinson nella descrizione originaria della
malattia che da lui prende il nome “Essay of the shaking
palsy”, e più recentemente è stato persino ipotizzato che in
alcuni pazienti la stipsi possa rappresentare un sintomo
precoce della malattia . La gravità dei disturbi sembra
direttamente correlata allo stadio e alla durata della
malattia, suggerendo che essi siano parte integrante della
sua storia . I disturbi correlati alla funzione dei muscoli
scheletrici (deglutizione, evacuazione) trovano una
spiegazione fisiopatologica nelle alterazioni responsabili del
Morbo di Parkinson e presentano alcune caratteristiche
proprie della sindrome neurologica quali la fluttuazione
durante i periodi on e off, la correlazione con la gravità dello
stadio di malattia
17. Budella
o…secondo cervello?
• Sarà vero? Sarà
falso?...........................
Sarà Ferguson ...
Questo invece è vero: Nella vita di tutti i giorni
combattiamo costantemente un nemico molto
agguerrito: lo STRESS.
Il primo sintomo di un corpo stressato è nella
difficoltà di digestione…