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2015 02-13 Legautonomie - Legge di stabilità 2015 e patto interno di stabilitàAntonio Misiani
La presentazione per il Congresso nazionale di Legautonomie (Firenze, 13-14 febbraio 2015) sulle misure della Legge di stabilità 2015 riguardanti la finanza locale
2015 11-30 Disegno di legge di stabilità 2016 - enti localiAntonio Misiani
La mia presentazione sul disegno di legge di stabilità 2016 (testo approvato dal Senato in prima lettura) e gli enti locali al convegno di Rifare l'Italia (Sesto San Giovanni, 30 novembre 2015)
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Finanza pubblica e buone pratiche: il caso della Regione LazioRegioneLazio
Dal pareggio di bilancio alla riduzione del disavanzo, dalla riduzione dei tempi di pagamento dei debiti commerciali alla gestione dei patti regionali, dalle anticipazioni di liquidità alla riforma della contabilità degli enti territoriali. Le slide dell’Ispettore Generale Capo dell’Ispettorato Generale per la finanza delle Pubbliche Amministrazioni, Salvatore Bilardo.
La regolazione tariffaria nel panorama nazionale e le prospettive per il seco...Acquedotto Pugliese
Relazione di Lorenzo Bardelli, Responsabile Direzione Sistemi Idrici, Autorità per l'Energia, il Gas e il Servizio Idrico al convegno "Investimenti, qualità del servizio e sostenibilità sociale" organizzato da Acquedotto Pugliese nell'ambito dell'Assemblea nazionale dell'ANCI. Bari, 14 ottobre 2016
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3. Le Province hanno assicurato un rilevante contributo al risanamento della finanza pubblica nel
periodo 2010-2015, come peraltro riconosciuto anche dall’ISTAT e dalla Corte dei Conti
Nonostante ciò e sebbene prenda avvio la riforma della contabilità pubblica, che di per sé comporta
ulteriori restrizioni nei budget di spesa provinciale (139 milioni solo nell’anno in corso, secondo la
Relazione Tecnica alla Legge di Stabilità 2015), un ulteriore sforzo viene richiesto al comparto
anche per il 2015, in particolare sul fronte dei tagli alle risorse erariali (1.222 mln di euro)
L’obiettivo Patto delle Province dal
2010 al 2015 aumenta di 1,1
miliardi di euro, risorse che
potevano essere utilizzate per
garantire investimenti sul territorio
L’obiettivo Patto delle Province dal
2010 al 2015 aumenta di 1,1
miliardi di euro, risorse che
potevano essere utilizzate per
garantire investimenti sul territorio
Le risorse statali trasferite alle
Province dal 2010 al 2015 si
riducono di 3,7 miliardi di euro
Le risorse statali trasferite alle
Province dal 2010 al 2015 si
riducono di 3,7 miliardi di euro
3
PROVINCE RSO + ISOLE
Totale Cumulato
2010-2014
Manovra 2015
DDL Stabilità
Milioni di euro
Totale manovra 3.695,3 1.123,5
di cui Patto e nuova contabilità dal 2015 1.235,8 -98,7
di cui taglio trasferimenti erariali 2.459,5 1.222,2
Taglio D.L. 78/2010 500,0
Taglio D.L. 201/2011 415,0
Taglio D.L. 95/2012 1.200,0 50,0
Taglio D.L. 66/2014 art. 47 comma 2 344,5 172,2
Taglio Legge di.Stabilità 2015 comma 418 1.000,0
Fonte:elaborazioni IFEL su dati MEF e Ministero dell'Interno
4. Nel periodo 2010-2015 il contributo al risanamento della finanza pubblica assicurato
dalle Province piemontesi si attesta sui 397 milioni di euro, pari all’8,2% del
sacrifico richiesto negli stessi anni all’intero comparto
4
PROVINCE DEL PIEMONTE
Totale Cumulato
2010-2014
MANOVRA
per il 2015
Milioni di euro
Totale manovra 351,1 46,2
di cui Patto e nuova contabilità dal 2015 165,5 -29,2
di cui taglio trasferimenti erariali 185,6 75,4
Taglio D.L. 78/2010 28,4
Taglio D.L. 201/2011 31,8
Taglio D.L. 95/2012 96,3 4,0
Taglio D.L. 66/2014 art. 47 comma 2 29,1 12,2
Taglio Legge di.Stabilità 2015 comma 418 59,2
Fonte: elaborazioni IFEL su dati MEF, Ministero dell'Interno e Corte dei Conti
5. STIME CORTE DEI CONTI (96 SU 103 ENTI) RIPROPORZIONATE SU 139 MILIONI DI EURO
Valori procapite
STIME CORTE DEI CONTI (96 SU 103 ENTI) RIPROPORZIONATE SU 139 MILIONI DI EURO
Valori in percentuale della spesa corrente media 2010-2012
Rispetto al valore procapite
nazionale di 2,4 euro, il dato
piemontese dovrebbe attestarsi
intorno alla metà, ben al di sotto
anche del Nord nel suo
complesso
Per le Province piemontesi
anche l’effetto spiazzamento sui
bilanci correnti (-0,6%) dovrebbe
risultare meno pesante rispetto
al dato sia nazionale (-1,7%) sia
del Nord (-1,3%)
5
6. In termini procapite, rispetto al valore nazionale (63,1) su tale fronte la stretta imposta alle
Province piemontesi risulta nel complesso leggermente più bassa (58,8)
Nonostante il maggiore peso dei tagli da spending review, questo dato riflette in larga parte
l’effetto più contenuto (almeno in termini aggregati) del taglio disposto per l’anno in corso dalla
Legge di Stabilità (in Piemonte inferiore di circa 4 euro procapite rispetto al valore nazionale di
riferimento)
6
TOTALE TAGLI
procapite % su totale
NORD 4,4 7,1 19,5 8,6 16,0 55,7 38,4%
di cui PIEMONTE 6,4 7,2 22,6 9,3 13,3 58,8 7,1%
CENTRO 6,6 7,1 23,8 9,2 19,5 66,2 21,7%
SUD E ISOLE 14,7 7,1 22,4 8,9 17,1 70,2 39,9%
ITALIA 8,6 7,1 21,4 8,9 17,1 63,1 100,0%
Valori procapite
TAGLIO
DL 78
TAGLIO
DL 201
TAGLIO
DL 95
TAGLIO
DL 66
TAGLIO
L.Stab 2015
7. In termini procapite, dal confronto regionale tra gli Enti presi in considerazione emerge una
notevole variabilità delle riduzioni disposte, sia con riferimento ai singoli tagli sia per quanto
concerne l’effetto complessivo che ne deriva
Destano particolare preoccupazione gli effetti determinati dal taglio previsto dalla Legge di
Stabilità 2015, destinati ad accentuarsi ulteriormente nel prossimo biennio se a livello centrale
non verranno revisionati i criteri di riparto utilizzati per l’anno in corso
7
Valori procapite
TAGLIO
DL 78
TAGLIO
DL 201
TAGLIO
DL 95
TAGLIO
DL 66
TAGLIO
L.Stab 2015
TOTALE
TAGLI
TORINO 1,7 7,1 17,9 8,3 12,2 47,2
NOVARA 4,0 7,1 24,0 8,5 9,0 52,6
BIELLA 12,6 7,3 27,2 8,9 0,0 56,0
CUNEO 10,7 7,1 25,0 9,5 16,3 68,6
ALESSANDRIA 12,4 7,2 26,6 11,3 16,7 74,3
VERBANO-CUSIO-OSSOLA 11,8 7,2 43,8 13,3 6,4 82,6
VERCELLI 20,8 7,2 35,9 15,7 9,8 89,4
ASTI 15,1 7,2 25,4 8,8 37,1 93,7
PIEMONTE 6,4 7,2 22,6 9,3 13,3 58,8
8. 8
Eccessiva discontinuità introdotta dal Governo nei criteri di determinazione del taglio,
accompagnata da una deficitaria aderenza della metodologia adottata da SOSE al quadro
normativo di riferimento
In particolare:
1.definizione di una sorta di «fabbisogno standard minimo» (la spesa per funzioni fondamentali
efficientata), nozione non espressamente prevista dalla Legge di Stabilità 2015, peraltro
declinata sul piano operativo senza prevedere la dovuta gradualità nel processo di
efficientamento indicato
2.utilizzo di una nozione della capacità fiscale non standard, ma comprensiva dello sforzo
fiscale massimo esercitabile
Queste scelte esaltano le differenze storiche tra i diversi Enti, obbligando quelli con
performance peggiori e/o con margini di pressione fiscale non utilizzati ad un immediato
(e in molti casi non sostenibile) adeguamento
9. a) IL NUOVO AGGREGATO DI SPESA CORRENTE SOTTOPOSTO AL PATTO DI STABILITÀ
Impegni di spesa corrente al netto dei servizi RIFIUTI, TPL e Formazione professionale
b) LA BASE DI CALCOLO REVISIONATA PER IL 2015
MEDIA (∑ SP_CORR_NETTA2009-2012 – MAX_SP_CORR_NETTA2009-2012)
c) STERILIZZAZIONE DEI TAGLI ALLE RISORSE INTERVENUTI NEL PERIODO 2011-2015
DL 78/2010 + DL 201/2011 + DL 95/2012 + DL 66/2014 art. 47 + comma 418 L.190/2014
d) DETERMINAZIONE INIZIALE DELL’OBIETTIVO PROGRAMMATICO
MEDIA_SP_CORR_NETTA (punto b) * 76,63% - ∑ TAGLI 2011-2015
d) APPLICAZIONE DI UNA SOGLIA MINIMA DI PARTENZA
Se il valore di cui al punto d) è negativo viene riportato a zero
e) APPLICAZIONE DI UNA SOGLIA MASSIMA PER LA GENERALITÀ DEGLI ENTI
Max OB 2015 = 110% di OB 2014 riproporzionato su 932,1 milioni di euro (al lordo però dello sconto riservato
agli enti sperimentatori, per i quali tale soglia viene ridotta del 7%)
e) APPLICAZIONE DI UNA SOGLIA MASSIMA SOLO PER LE CITTÀ METROPOLITANE
Diminuzione del tetto massimo di cui sopra nella misura del 33% in favore delle sole Città Metropolitane, in
considerazione delle maggiori funzioni loro conferite dalla L. 56/2014
f) FINANZIAMENTO DELLE SOGLIE MASSIME PER L’INVARIANZA DELLA MANOVRA DI COMPARTO
in quota proporzionale dagli Enti con obiettivi di Patto inferiori alla propria soglia massima 9
10. 10
CONFRONTO TRA PROPOSTA ANCI E OB PATTO 2014 SENZA SCONTO SPERIMENTATORI
Variazioni procapite
CONFRONTO TRA PROPOSTA ANCI E OBIETTIVI PATTO 2015 DA LEGGE DI STABILITÀ
Variazioni procapite
Solo per 2 Enti la manovra
Patto sarebbe risultata nel
2015 leggermente restrittiva,
ma le due Province del Molise
partivano da obiettivi di Patto
2014 negativi
83 PROVINCE + 1 CITTÀ METROPOLITANA
6 PROVINCE + 13 CITTÀ METROPOLITANA
11. Rispetto al 2014 per le Province del Piemonte la manovra di Patto 2015 registra una riduzione
pari al -22,8%, rispetto al -20,3% nazionale. A livello regionale, per la Città metropolitana di
Torino lo sgravio si rivela ben più contenuto (-17,4%), mentre nel caso della Provincia di Biella il
dato si attesterebbe sul -33,1% qualora non si considerasse lo sconto riservato nel 2014 agli Enti
sperimentatori
11
OBIETTIVI DI PATTO 2015
DA LEGGE DI STABILITÀ
DIFFERENZE CON OB 2014
CON SCONTO SPERIM
mln euro in % su totale procapite variazione %
NORD 489,2 52,5% -6,0 -18,9%
di cui PIEMONTE 115,9 12,4% -9,4 -22,8%
CENTRO 249,0 26,7% -6,8 -14,9%
SUD E ISOLE 193,9 20,8% -3,6 -29,3%
ITALIA 932,1 100,0% -5,3 -20,3%
ALESSANDRIA 11,5 9,9% -10,6 -28,5%
ASTI 4,6 4,0% -9,1 -30,1%
BIELLA 3,4 3,0% -4,5 -19,2%
CUNEO 15,3 13,2% -10,9 -29,7%
NOVARA 8,1 7,0% -7,2 -24,9%
TORINO 64,7 55,8% -5,9 -17,4%
VERBANO-CUSIO-OSSOLA 4,8 4,2% -16,1 -35,0%
VERCELLI 3,5 3,0% -8,1 -29,2%
12. ARTICOLO 1 COMMA 7 DEL DL ENTI LOCALI
Nel 2015, in caso di mancato rispetto del Patto 2014 da parte delle Province e delle Città
metropolitane, la sanzione finanziaria di cui alla lettera a) dell’articolo 31 comma 26 della Legge
183/2011 si applica in misura pari al 20% dello sforamento e comunque non superiore al 2%
delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo disponibile
12
Alla luce dei dati ora disponibili, nel 2014 si registrano 34 casi di sforamento Patto,
di cui 5 (4,9%) in PIEMONTE (per sanzioni pari a 10,4 milioni di euro)
Valori in milioni di euro
SFORAMENTO
PATTO 2014
SANZIONE
DEL 20%
ENTRATE
CORRENTI
SOGLIA MAX
DEL 2%
ASTI 13,8 2,8 40,0 0,8
BIELLA * 5,4 1,1 30,2 0,6
NOVARA 8,3 1,7 54,4 1,1
TORINO 57,5 11,5 360,1 7,2
VERBANO-CUSIO-OSSOLA 2,9 0,6 35,2 0,7
TOTALE 88,0 17,6 519,9 10,4
* CCC 2012, per i restanti Enti i dati sulle entrate correnti si riferiscono ai CCC 2013
13. NUOVE DISPOSIZIONI CONTENUTE ALL’ARTICOLO 1 COMMA 9 DEL DL ENTI LOCALI
a)Le Città metropolitane e le Province possono stipulare i contratti di lavoro a tempo
determinato di cui all’articolo 4, comma 9 del decreto legge n. 101 del 2013, per
soddisfare le medesime finalità e nel rispetto delle stesse condizioni, anche in caso di
mancato rispetto del Patto nel 2014
b)Il contratto a tempo indeterminato, ai sensi dell’articolo 108 del Testo unico degli enti
locali (D.Lgs 267/2010), è consentito esclusivamente alle Città metropolitane nel
caso in cui le Province originarie non abbiano rispettato il Patto nel 2014
13
14. ARTICOLO 4 DEL DL ENTI LOCALI
COMMA 1
In caso di mancato rispetto per l’anno 2014 dei tempi medi di pagamento, del Patto e dei termini
per l’invio della relativa certificazione, non si applicano le sanzioni di cui all’articolo 41 comma 2
del decreto legge n. 66 del 2014
COMMA 2
Il personale delle Province che al 31.12.2014 risulta comandato o distaccato presso altra PA è
trasferito, previo consenso dell’interessato e nel caso in cui l’Amministrazione di destinazione
possa rispettare i vincoli (finanziari e non) vigenti in materia di personale
COMMA 2
Viene integrato il comma 424 della Legge di Stabilità per il 2015, facendo salva la possibilità di
indire, ove possibile, procedure concorsuali per assunzione di personale da impiegare nei servizi
educativi e scolastici, in caso di esaurimento delle graduatorie vigenti e qualora si dimostri
l’assenza di idonee figure professionali già in servizio
14