PUA Punti unici di accesso. 1° parte: le norme nazionali e regionaliFranco Pesaresi
Le slides illustrano le poche norme nazionali e le diversificate norme regionali sui Puniti unici di accesso. La seconda parte si occupa delle funzioni e dell'organizzazione dei PUA.
PUA Punti unici di accesso. 1° parte: le norme nazionali e regionaliFranco Pesaresi
Le slides illustrano le poche norme nazionali e le diversificate norme regionali sui Puniti unici di accesso. La seconda parte si occupa delle funzioni e dell'organizzazione dei PUA.
La riabilitazione residenziale extraospedalieraFranco Pesaresi
Slides presentate al convegno di Ascoli Piceno dell' 1/6/2019. Le slides i delineano il quadro delle strutture residenziali di riabilitazione sia in campo nazionale che nella regione Marche.
In caso di difficoltà nello scaricare le slides, in subordine, si può provare al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
MODELLI REGIONALI DI STRUTTURE DI CURE INTERMEDIE A CONFRONTOFranco Pesaresi
Capitolo del libro "Ospedali di comunità, case della salute e cure primarie: esperienze regionali e confronti" a cura di G. Banchieri, F. Colavita, G. Massaro, 2019.
Le strutture residenziali per disabili nelle MarcheFranco Pesaresi
Le varie tipologie di strutture residenziali sociali, sociosanitarie e sanitarie per disabili nella regione Marche, in una fase di trasformazione. Slide scaricabili anche al seguente link: https://mega.nz/#!lvBUVA7S!V6oNoNlA2i9bExQH8SGwgpWxHNqtS1S4J4-JlRnSUY0
SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
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Capitolo del libro "Ospedali di comunità, case della salute e cure primarie: esperienze regionali e confronti" a cura di G. Banchieri, F. Colavita, G. Massaro, 2019.
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
1. XXXV Congresso Nazionale S.I.M.F.E.R.
Ictus cerebrale: continuità terapeutico-
assistenziale nella rete riabilitativa
Strutture
per la gestione della cronicità
di
Franco Pesaresi
Presidente Associazione nazionale operatori
sociali e sociosanitari
San Benedetto, 13 Ottobre 2007
2. Le fasi dell’assistenza
1. Fase dell’acuzie
2. Fase della post-acuzie (stabilizzazione clinica e
del recupero funzionale)
3. Fase dell’assistenza estensiva (cronicità)
2
3. La fase dell’assistenza estensiva
Fase dell’assistenza estensiva
Obiettivi Setting Durata azioni
Perfezionamento RSA, Media durata Utilizzo costante delle
e mantenimento residenze (max 120 prestazioni acquisite.
delle prestazioni protette.
acquisite. giorni) o Adattamento alle attività
Addestramento Presidi e quotidiane.
ADL centri di lungoassistenza Protezione dai rischi
Modifica riabilitazione (indeterminata) connessi alle disabilità.
dell’ambiente di
residenza. Ambulatorio Controlli periodici di
Controllo specialistico. carattere clinico.
stabilità dei
parametri clinici Domicilio. Reinserimento sociale e
generali. professionale.
3
4. Integrazione Ospedale-Territorio
Ospedale-
(Strumento)
Obiettivo
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
Assicurare al paziente un’offerta dei
servizi continua in base alle sue necessità
5. Continuità delle cure significa:
• Superare le successioni ed anche le separazioni relative
alle opzioni di tipo preventivo, diagnostico, terapeutico e
riabilitativo;
• Superare la gerarchia tra le strutture sanitarie;
• Indirizzare il paziente verso il tipo di servizio che
effettivamente risponde alle sue esigenze senza mai
interrompere l’assistenza;
• Non predefinire un percorso ma una serie di opzioni
assistenziali da percorrere in orizzontale e/o in verticale in
base alle necessità del paziente. 5
6. Continuità Assistenziale
È indicato costituire un'organizzazione efficiente di
operatori finalizzata all'assistenza del soggetto che ha
subito un ictus attraverso la formazione di un
ictus,
team interprofessionale con esperienza specifica che
condivida i diversi approcci assistenziali
(Servizi dedicati ai soggetti colpiti da ictus).
Se le risorse disponibili lo consentono, è richiesta la
partecipazione sia di operatori non medici (dell'area
riabilitativa,infermieristica, psicologica e sociale) sia
di medici specialisti, coinvolti nella soluzione delle
problematiche correlate alla patologia cerebrovascolare,
e dei medici di medicina generale, con il supporto di
rappresentanti delle associazioni laiche. Spread 2005
7. Per i pazienti colpiti da ictus è possibile offrire
un piano di degenza prolungata nel tempo
tempo,
in assenza di sostegno dopo la dimissione,
oppure una degenza limitata nel tempo,
ma seguita da interventi domiciliari
Spread 2005
Il trasferimento a strutture di rieducazione estensiva
oppure a RSA è spesso condizionato dalla
RSA,
gravità dell’ictus, dall’età e dalla presenza di caregiver
ed è riservato alle situazioni con modesta aspettativa
di miglioramento dell’autonomia od
impossibilità di riadattamento ambientale.
8. Nei soggetti di sesso femminile è
Spread 2005
descritto un più elevato rischio di
istituzionalizzazione (frequenza
doppia) rispetto ai maschi coniugati, ma
l'esistenza di una correlazione causale
tra questi due fattori non è supportata Circa il 50% degli anziani
da alcuno studio controllato. che sopravvivono ad un
ictus sono gravemente
disabili e, in assenza di
supporti assistenziali da
parte della famiglia o dei
Nel paziente in età avanzata è
indicata l'adozione di servizi domiciliari, vengono
protocolli riabilitativi flessibili e, istituzionalizzati, mentre
se necessario, di durata maggiore
rispetto a quelli utilizzati nei solo il 10% mantiene una
soggetti più giovani. completa autonomia
9. Alcuni dati epidemiologici
Ad 1 anno circa dall’evento acuto
acuto,
un terzo circa dei soggetti
sopravviventi ad un ictus
-indipendentemente dal fatto che sia ischemico
-o emorragico –
presenta un grado di disabilità elevato,
tanto da poterli definire totalmente dipendenti.
Spread 2005
10. Le strutture residenziali più
indicate
Tipologia Finalità utenti
Presidi di Recupero degli esiti derivanti Soggetti portatori di
riabilitazione da episodi acuti o di funzioni disabilità fisiche, psichiche o
lese o menomate sensoriali
Intensivi o
estensivi
Residenze Assistenza sanitaria e Soggetti non autosufficienti,
sanitarie riabilitazione di mantenimento soprattutto anziani, con esiti
assistenziali stabilizzati di patologie …
10
11. Appropriatezza di accesso alle
strutture territoriali di riabilitazione estensiva
Mandato
Modalità di accesso
Requisiti assistenziali
Requisiti organizzativi
Partecipazione alla spesa
12. Modalità di accesso
Presidio Residenziale Residenza Sanitaria
di riabilitazione (RSR) Assistenziale (RSA)
Accesso stabilito dall’UVG (o UVD)
L’accesso dei pazienti con la VMD.
coinvolge l’equipe inteprofessionale Min. sanità; DPR 14/1/97
guidata dal medico specialista in
Medicina Riabilitativa
MARCHE: Formalizzazione scritta dei criteri e delle
Linee guida 7/5/1998 procedure di accesso e trasferimento dei pazienti che
coinvolge i seguenti soggetti: Distretto; UVD; Medici
di Medicina generale; Strutture di ricovero per acuti;
Altre strutture residenziali.
DGR 1889/2001
13. Intervento riabilitativo
Presidio Residenziale Residenza Sanitaria
di riabilitazione (RSR) Assistenziale (RSA)
Per ogni singolo paziente è redatto un Garantisce la valutazione Multidimensinale
Progetto Riabilitativo Individuale attraverso appositi strumenti validati dei
dall’équipe multiprofessionale, problemi/bisogni sanitari, cognitivi,
comprendente uno o più programmi psicologici e sociali dell’ospite al momento
terapeutici con monitoraggio dell’evoluzione e
dell’ammissione e periodicamente
delle modificazioni delle disabilità
DGR 2200/2000 Ministero della salute
Aggiornamento LEA - 2007
Terapia Riab > 180 minuti paz/die intensiva
Inferiore all’ora
Terapia Riab > 60 minuti paz/die Estensiva Prevalenza del Progetto Riabilitativo di
struttura Linee guida 7/5/1998
Ministero della salute
Aggiornamento LEA - 2007 RSA DISABILI
Terapia riab. > 30 min/paz/die
Ministero della salute
Agg,. LEA 2007
14. Modalità organizzative
Presidio Residenziale di riabilitazione (RSR)
Figura responsabile dell’assistenza sanitaria
Un direttore medico responsabile per le funzioni per le funzioni
cliniche ed igienico-organizzative, un operatore professionale
dirigente di area riabilitativa con compiti di coordinamento
funzionale del servizio riabilitativo
DPR 14/1/1997
Presenza medica
Secondo le necessità assistenziali
Linee guida n.2/1994
Assistenza medica: 180 minuti /die x nucleo
(standard qualificante*)
Ministero della salute
Aggiornamento LEA - 2007
15. Modalità organizzative
Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)
Figura responsabile dell’assistenza sanitaria
Per ogni ospite viene identificato un case-manager responsabile del
piano individuale di assistenza
DGR 1889/2001
Si individua nel personale dirigente dei servizi infermieristici, la figura
professionale residente, cui affidare la conduzione gestionale della
struttura.
P.O. Anziani 1992
Presenza medica
Medici di medicina generale, quando previsto, garantiscono la
presenza coordinata all’interno della struttura con le modalità previste
dall’Accordo integrativo regionale.
Viene garantito l’accesso alle prestazioni specialistiche all’interno della
struttura e sono previste vie preferenziali per l’accesso a
prestazioni/esami non eseguibili nella struttura
DGR 1889/2001
Assistenza medica: 80 minuti /die x nucleo (R3)=RSA disabili
(standard qualificante*)
Ministero della salute
Aggiornamento LEA - 2007
17. ….Nella realtà italiana, il rapporto
fisioterapisti/ospiti spesso non
consente la conduzione nelle RSA
di un progetto riabilitativo
individuale , e non sempre il
progetto riabilitativo di
struttura appare sufficiente,
specie in termini di motivazione al
recupero
Spread 2005
18. Durata della degenza
Presidi di
riabilitazione (RSR) R.S.A.
Durata del ciclo riabilitativo:
di norma non superiore ai La durata dei trattamenti,
120 giorni per il in relazione allo stato
psicofisico degli ospiti,
trattamento “intensivo”;
può arrivare alla
240 giorni per il
“ospitalità permanente”
trattamento “estensivo”
(Linee guida 7 Maggio 1998) (Linee guida 7 Maggio 1998)
18
19. Costo medio di un posto letto –
2001 Italia – 2003 Marche
Tipologia di Costo medio Costo medio
presidio mensile annuo
Residenza 1.123 Italia 13.479 Italia
assistenziale 1.182 Marche 14.185 Marche
Residenza 1.870 Italia 22.440 Italia
sociosanitaria 1.560 Marche2002 18.720 Marche 2002
RSA 2.314 Italia 27.769 Italia
3.126 Marche 37.513 Marche
19
20. Chi paga per l’assistenza
residenziale? - 2001
Tipologia di Famiglie ASL Comune altri
presidio
Residenza 78,3% Italia 5,5% Italia 8,7% Italia 7,6% Italia
assistenziale
64,0% Marche 9,0% Marche 12% Marche
14% Marche
Residenza 61,9% 24,7% 8,2% 5,1%
socio sanitaria
66,0% Marche 16,9% Marche 9,3% Marche 7,9% Marche
RSA 46,4% Italia 41,2% Italia 5,2% Italia 7,2% Italia
79% Marche
20
21. Servizi territoriali di riabilitazione estensiva
nei pz con esiti di ictus cerebrale
Sia per contenere i costi che per favorire il reinserimento dei
pazienti nel loro ambiente di vita, i servizi territoriali e
domiciliari, che vedono il coinvolgimento del Medico di medicina
generale e del Distretto socio-sanitario, sono da preferire alle
soluzioni assistenziali di tipo ospedaliero o residenziale, che devono
essere attivate soltanto in
casi selezionati e per il minor tempo possibile.
Spread 2005
Centro Ambulatoriale
di Riabilitazione
A.D.I.
Per i soggetti con ictus lieve (disabilità limitata) Per i soggetti con danno medio-grave
sia nella fase post-acuta che della cronicità sia nella fase post-acuta (per l’impossibilità di
sostenere la riabilitazione intensiva) che della
cronicità (per limitare il degrado del livello di
autonomia raggiunto)
22. ADI
Chi assiste?
Nel 2005,
gli assistiti sono stati 396.757
di cui 334.069 anziani
(2,9% degli anziani)
Quale assistenza? Mediamente per ogni utente:
23 ore annue di assistenza
Di cui 16 erogate dagli infermieri professionali
E 4 dai terapisti della riabilitazione
?
23. Intervento riabilitativo “a lungo termine”
Per quanto tempo?
Una volta raggiunti gli obiettivi riabilitativi è consigliabile
interrompere i programmi riabilitativi
monitorando nel tempo il paziente allo scopo di individuare
le variazioni delle condizioni cliniche e valutare se ci sono
margini per riprendere un programma riabilitativo.
La valutazione deve essere effettuata dal
gruppo interdisciplinare territoriale
Vi sono evidenze che gli interventi, effettuati ad oltre un
anno dall’ictus, possano modificare positivamente la
menomazione e la disabilità, su vari tipi di
esito ma in genere l’effetto dura per un periodo limitato.
?
Spread 2005
24. Intervento riabilitativo “a lungo termine”
Gli interventi necessari durante tutta la durata della
sopravvivenza di un’ individuo che ha subito un ictus
sono di tipo sanitario e sociale
Dopo la sospensione della
riabilitazione, va favorita la partecipazione sociale
per mantenere attiva la persona con ictus.
?
Spread 2005
25. La cronicità impone un approccio diverso
da quello tradizionale: secondo l’O.M.S.
l’O.M.S.
“si definiscono condizioni croniche
quei problemi di salute che richiedono
una presa in carico per
lunghi periodi di anni o decenni…
ed investono le dimensioni sociale,
sociale,
psicologica
ed economica della vita della persona”