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VISTATERRA
Una nuova identità territoriale per il Canavese
Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano
Master in Comunicazione per le industrie creative
A.A. 2018-2019
Corso in Gusto e Sostenibilità
Docente
Prof. Domenico Tappero
Studente
Michela Ambrosini, Luca Astone, Chiara Risi, Luna Rotilio
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Indice
1. Vistaterra: nuovo motore di sviluppo economico del Canavese p.3
2. Vistaterra: proposte di itinerari e attività p.6
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1. Vistaterra: nuovo motore di sviluppo economico del Canavese
Come in altre situazioni analoghe di rigenerazione territoriale, l’idea di fondo è quella
di riuscire ad agire attraverso l’applicazione di una strategia di marketing adeguata,
al fine di rilanciare l’economia “assopita” del territorio canavesano. Tale strategia
richiede un approccio focalizzato sulla modifica delle dotazioni di risorse d’area; un
intervento guidato dalle esigenze specifiche della domanda generata dai fruitori
attuali e potenziali dell’area in questione.
Questo procedimento può essere attuabile partendo dalla chiara definizione
dell’identità territoriale e delle relazioni dell’area con altri territori (in una logica di
collaborazione e non di competizione). Si tratta di dare avvio al pieno coinvolgimento
di attori locali, ed alla maggiore attrazione di persone e organizzazioni non presenti
nell’area stessa; azioni che partono dalla segmentazione degli obiettivi di mercato,
quali, ad esempio, l’ individuazione - fra le persone - dei non residenti interessati a
svolgere processi di consumo proprio in quest’area (turisti) o l’individuazione - fra le
organizzazioni - degli operatori economici da attrarre, per realizzare nuovi
investimenti produttivi.
Dunque, una nuova identità, partendo dalla creazione del brand Vistaterra, che possa
generare nuova attrattività, nuovi insediamenti produttivi (start-up, imprese creative,
nuovi format di terziario per il tempo libero, etc.) e nuove forme di consumo, ecc. È
quindi necessario avviare un dialogo fra le istituzioni locali e nazionali, per ricollocare
quest’area in un processo di sviluppo economico sostenibile.
Il più delle volte, il prodotto che un’offerta turistica come il territorio del canavese
presenta viene declinato in tante forme, frammentando il fragile equilibrio tra i
residenti, i turisti ed il territorio stesso; per questo vogliamo puntare all’applicazione
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di un piano di marketing territoriale1, al fine di espandere uno sviluppo territoriale
più armonico possibile.
Bisogna pensare al territorio in esame come ad un’ area omogenea, cioè all’interno di
essa ci sono valori tangibili ed intangibili, quali gli abitanti, la cultura, il retaggio
storico, il patrimonio culturale ed ogni altro ingrediente che sia in grado di accrescere
il valore complessivo di ogni elemento preso singolarmente; infatti, puntare solo sulla
storia o sulla cultura del luogo senza considerare i fattori economici o i residenti
potrebbe incrinare il delicato equilibrio su cui poggia la definizione di territorio
decretando il fallimento delle azioni di marketing da intraprendere.
Fondamentale, in questo senso, il ruolo delle Amministrazioni pubbliche nel
pianificare e gestire il territorio per conto dei cittadini. Gli enti pubblici avranno così
il compito di sostenere la promozione e la valorizzazione di tutte le peculiarità presenti
nel territorio in studio.
Gli strumenti con cui si giunge al risultato possono essere diversi:
• agenzia di marketing territoriale: una struttura che nasce da una partnership
tra soggetti pubblici e privati, con il compito di offrire servizi di
intermediazione tra imprese, di informare sulle opportunità di business e di
creare relazioni tra domanda ed offerta.
• Sito web. Il web 2.0 ha cambiato i modi di scegliere le destinazioni turistiche,
di comprare e vendere beni/servizi. Un territorio che vuole promuoversi trova
in questo strumento una serie di opportunità in grado di soddisfare sia i bisogni
dell’imprenditoria locale sia quelli dell’imprenditore che intende avvicinarsi alla
realtà locale. Per esempio, per le imprese locali il sito web potrebbe essere
1 Insieme di operazioni, nate dalla concertazione di tutti gli stakeholder presenti in un dato territorio,
finalizzate alla promozione e sviluppo sia di attività presenti sul territorio sia di opportunità che si innescano
grazie al contesto ed alle variabili endogene che caratterizzano l’ambiente territoriale in oggetto.
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occasione per la creazione di un network diffuso tra aziende locali, mentre per
le aziende esterne il sito sarà un vero e proprio percorso di scoperta delle
opportunità offerte dal territorio.
• Pubblicizzazione: una attività finalizzata alla promozione dell’immagine del
territorio attraverso l’utilizzo di Testimonial famosi. Il risultato atteso consiste
nell’allargamento delle opportunità di business.
L’esperienza turistica che si vuole proporre, partendo dal castello di Parella, è quella
che punta all’emotività, fatta di azioni che rendono indimenticabile un viaggio o una
vacanza, un insieme di fattori che caratterizzano il luogo prescelto rendendolo unico
nel suo genere.
Questa forma di viaggio conta del coinvolgimento dei turisti e delle comunità locali.
Un turismo, quello canavesano, che offre ai propri visitatori l’opportunità di interagire
con il luogo stesso, attraverso la scoperta delle arti, della cultura o della vita dei
personaggi del luogo.
In questa tipologia di turismo la domanda è interessata all’identità locale e agli aspetti
culturali della destinazione prescelta.
Facendo un potenziale identikit del possibile turista in visita nel Canavese, si ottiene
il profilo di turista spinto da un forte interesse culturale, che pone la cultura come
oggetto principale del proprio viaggio, propenso a partecipare ad attività culturali o a
visitare un sito culturale, volto alla ricerca di scoperte di attività legate alla manualità
ed all’artigianato tipico.
An esempio importante può essere riportato attraverso la città di Castellamonte (To)
un importante esempio di città della ceramica che potrebbe sfruttare i laboratori dei
maestri ceramisti per creare questo turismo esperienziale innovativo legato alla vita
tradizionale dei luoghi.
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2. Vistaterra: proposte di itinerari e attività
Tra i progetti esecutivi che intendiamo sviluppare attorno alla figura del Castello di
Parella (To), vi è la creazione di proposte di itinerari ad hoc per i clienti in visita.
Vistaterra, come già anticipato, è il luogo in cui bellezza e sostenibilità si incontrano
e si declinano in ulteriori importanti ideali, come il recupero delle eccellenze, la
valorizzazione della tradizione e la capacità imprenditoriale del territorio: tutto
questo rigorosamente nel pieno rispetto della natura e delle persone.
Il Castello di Parella è inserito nel circuito dei castelli canavesani, ed è da questo
strategico punto di forza che vorremmo far partire un tour alla scoperta dei Castelli
del Canavese: questi sono testimonianza di un antico passato, caratterizzato da guerre
civili e sommosse popolari, nonché luogo di partenza per la comprensione e la
successiva valorizzazione del territorio. Il sistema comprende numerosi edifici: alcuni
adibiti a poli museali, in quanto dimore storiche, altri destinati ad un turismo d’élite,
grazie alla zona ricca di risorse sia sotto il punto di vista paesaggistico che
naturalistico-faunistico ed enogastronomico.
I nostri clienti potranno raggiungere i Castelli attraverso percorsi in bike o a piedi,
così da apprezzare ancora di più le vedute che questo territorio riesce ad offrire. Per i
siti più distanti saranno utilizzate automobili elettriche, così da ridurre al minimo
l’inquinamento.
Tra le tappe, primo fra tutti, proponiamo il Castello ducale di Agliè, risalente al XII
secolo. Dapprima di proprietà dei conti San Martino e successivamente dei Savoia,
oggi è parte del demanio nazionale. Le numerose sale, nonché il grande parco annesso,
donano all’intero edificio un’ambiente romantico e fanno sì che chi lo visiti si ritrovi
immerso in una nobile atmosfera settecentesca.
Proseguendo, il nostro ospite potrà far visita al seicentesco Castello di Castellamonte,
il cui profilo irregolare e suggestivo delle architetture accolgono una nuova stagione
di vita ed ospitalità, fra concerti, mostre e numerosi eventi. Qui, i nostri clienti
potranno prendere parte ad esclusivi eventi privati, all’insegna della degustazione
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enogastronomica di prodotti tipici del territorio. Non solo, Castellamonte, oltre ad
ospitare il suo magnifico castello, vanta sul suo territorio la presenza di una fornace
di fine Ottocento. Si tratta di Fornace Pagliero, la più antica fabbrica di ceramiche
della zona, nonché vivo esempio di archeologia industriale, perfettamente conservata.
Un vero museo a cielo aperto, impegnato quotidianamente nel mondo dell’arte, nella
diffusione del patrimonio culturale piemontese e nella valorizzazione dell’identità
territoriale legata alla ceramica.
E ancora, il Castello di Ivrea, noto come il Castello dalle rosse torri: ad oggi è in
concessione al Comune omonimo, che in specifiche occasioni garantisce la sua
apertura al pubblico. Il fatto che non abitualmente aperto a tutti rende la visita a
questo luogo ancor di più un privilegio.
Non può mancare il Castello di Masino, gestito dal FAI (Fondo Ambiente Italiano)
ed in passato residenza principale dell’aristocrazia locale. Il Castello gode di un’ottima
posizione; infatti si trova su una collina morenica, vicino alla Serra d’Ivrea ed è
circondato da un immenso parco in cui è collocato un labirinto di siepi. Il complesso è
composto inoltre da un museo - ricavato dalle scuderie - detto Museo delle Carrozze,
e dalle sale monumentali interne, riccamente arredate e riportate alla bellezza ed allo
sfarzo di un tempo.
Infine, ma non per importanza, abbiamo il Castello di Pavone, considerato uno dei più
scenografici e fiabeschi castelli del mondo. Esso si erge maestoso sulla sommità della
piccola cittadina, offrendo panorami di grande bellezza; altrettanta magnificenza è
osservabile nelle sale interne, nel Cortile Nobile nonché nel rigoglioso Giardino delle
Rose.
Gli itinerari ideati da Vistaterra non comprendono solo il tour dei castelli, che,
ricordiamo, vogliono essere un modo per riconoscere e promuovere la storia che si
nasconde dietro i territori del Canavese. Puntando anche a percorsi più “green”,
abbiamo pensato a delle passeggiate lungo i Cinque Laghi del Canavese, facenti parte
di una delle più straordinarie strutture di origine glaciale in Europa, l’Anfiteatro
Morenico. Sarà possibile immergersi in questi verdi paradisi in bicicletta, a piedi o a
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cavallo. I nostri ospiti saranno guidati da esperti del territorio, che faranno scoprire
loro i punti panoramici più belli; in conclusione, seguiranno degustazione in cantine
ed aziende agricole prescelte del territorio. Fra i laghi del sistema:
• il Lago di Campagna è culla di quiete; il sentiero che lo costeggia dona una
splendida vista sulla Serra.
• Il Lago Sirio si snoda in due varianti: la prima porta all’Acquedotto Romano, la
seconda alle Terre Ballerine.
• Il Lago Pistono devia fra vigneti e boschi di castagno, fra viste mozzafiato e
sotto l’occhio vigile del Castello di Montalto Dora.
Le offerte turistiche di Vistaterra proseguono attraverso la scoperta delle tipicità eno-
gastronomiche del Canavese. Abbiamo scelto, in particolare, un luogo in cui
trascorrere una serata speciale e degna di nota: i balmetti.
Queste strutture si estendono nella località di Borgofranco di Ivrea e formano un
nucleo di case che costituisce un villaggio apparentemente abbandonato. Al loro
interno, per una serie di concatenazioni geo-naturali, si crea un fenomeno tale per cui
una corrente d’aria fredda esce costantemente dalle fenditure del terreno. Intorno a
queste sottili crepe, furono costruite delle cantine, di utilità eccezionale per una
migliore conservazione e maturazione del vino e di altri prodotti come formaggi e
salumi.
Il cortile del piccolo borgo, arredato in stile rustico e circondante il balmetto, si presta
ad essere il luogo per una cena a regola d’arte; una location suggestiva a
rappresentanza di cultura e tradizione del luogo.
Tra i percorsi alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del Canavese, rientra la
visita, con conseguente degustazione, all’azienda Le Tome di Villa, sito in cui si
perpetua l’uso di antiche ricche tradizioni casearie caratterizzate dal principe dei
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formaggi piemontesi alpini: la toma. Matteo, giovane affinatore di tome, guiderà i
nostri ospiti all’interno della sua azienda, svelando la storia della sua famiglia capace
di trasmettergli i segreti del mestiere, nonché la passione e la dedizione trasformatasi
negli anni in una vera e propria professione.