CONF. TESTIGOS CON PODER. HECHOS DE LOS APÓSTOLES 1:1-11. (HCH. No. 1B)CPV
SE HACE UNA CONFERENCIA BÍBLICA EN PPT. SOBRE LOS HECHOS DE LOS APÓSTOLES 1:1-11 EN EL CUAL SE CITA AL AUTOR, QUIÉN ERA LUCAS. ASI TAMBIEN SE DESCRIBE. LA PROMESA DEL SEÑOR A LOS APOSTOLES DE QUE SERIAN TESTIGOS CON PODER. ADEMAS SE HABLA DE LA ASCENCION DE JESUS AL CIELO Y LA PROMESA DE SU SEGUNDA VENIDA. HAY UN CRUCIGRAMA BÍBLICO DE LA MISMA LECCION
3. IL PESSIMISMO DI LEOPARDI
Il pessimismo filosofico di Leopardi
ha le sue origini nel materialismo del
Settecento (d'Holbach, sensismo di
Condillac) derivato diretto dal
razionalismo propugnato
dall'illuminismo, dall'atomismo greco
e dal pessimismo mostrato da alcuni
autori antichi, come Omero e
Lucrezio, con qualche influsso del
romanticismo.
Il pessimismo storico. Leopardi con gli
anni allarga la sua riflessione,
tendendo a valutare che la felicità degli
altri è solo apparente, che la vita
umana non ha uno scopo per il quale
valga la pena di lottare, e che tutti gli
uomini sono condannati all'infelicità
terrena.
4. IL PESSIMISMO INDIVIDUALE
Il pessimismo individuale prende forma quando Leopardi, fin da
piccolo, si sente privo della gioia di vivere che vede negli altri.
Questa contrapposizione emerge, ad
esempio, nel canto La sera del dì di festa
Le esperienze dell'adolescenza e della
prima giovinezza lo conducono a pensare
che la vita sia stata spietata con lui, ma
che altri possono essere felici
(pessimismo personale o soggettivo,
detto anche pessimismo psicologico).
6. La natura in Leopardi
«La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero
bisogno, come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi
non ha di che cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la
possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo. Gli animali
non han più di noi, se non il patir meno; così i selvaggi: ma la felicità nessuno.»
(Zibaldone)
Il pessimismo è "cosmico" perché il dolore colpisce ogni essere vivente, comprese
piante e animali.
8. I Canti pisano-recanatesi o Grandi idilli (1828-1830)
Dopo alcuni anni di
silenzio poetico Leopardi,
durante il soggiorno a
Pisa nella primavera del
1828, riprese a comporre
versi. La nuova fase
creativa continua anche
dopo il ritorno a Recanati
e dà vita ad alcune delle
liriche più profonde e
significative di Leopardi.
9. La teoria del
piacere
La teoria del piacere, derivata
dal sensismo degli illuministi
francesi, nonché proveniente da
Lucrezio ed Epicuro, sostiene che
l'uomo nella sua vita tenda sempre
a ricercare un piacere infinito come
soddisfazione di un desiderio
illimitato. Esso viene cercato
soprattutto grazie alla facoltà
immaginativa dell'uomo che può
concepire le cose che non sono
reali.
Questo pensiero trova massima
espressione ne «L’infinito».
10. Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma, sedendo e mirando, interminati
spazi di lá da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Cosí tra questa
immensitá s’annega il pensier mio;
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
L’infinito