Al Tesla Revolution 2017: "L’inquinamento atmosferico: principali sorgenti, tendenze, effetti, efficacia delle politiche per la riduzione delle concentrazioni"
L'inquinamento dell'aria in Italia è una emergenza ambientale, sanitaria ed economica. Il miglioramento degli ultimi anni non è stato sufficiente a garantire il rispetto dei limiti europei di concentrazione, con la probabile conseguenza di procedure di infrazione e pesanti sanzioni economiche. Circa 84000 morti premature all’anno in Italia sono state attribuite all’inquinamento atmosferico (Agenzia Europea dell'Ambiente, 2015), con costi sociali ed economici elevatissimi. Negli inverni 2016 e 2017 si sono inoltre ripresentati superamenti diffusi dei limiti giornalieri delle polveri sottili, specialmente nelle aree urbane e in buona parte del nord Italia con importanti impatti sanitari di breve periodo. Nell'intervento saranno esaminate le cause di questi fenomeni e descritti gli strumenti metodologici stato dell'arte che sono utilizzati per indirizzare le politiche di qualità dell'aria e per verificarne l'efficacia.
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Al Tesla Revolution 2017: "L’inquinamento atmosferico: principali sorgenti, tendenze, effetti, efficacia delle politiche per la riduzione delle concentrazioni"
1. GABRIELE ZANINI - Responsabile Divisione Modelli e Tecnologie per la Riduzione
degli Impatti Antropici e dei Rischi Naturali
L’inquinamento atmosferico: principali
sorgenti, tendenze, effetti, efficacia delle
politiche per la riduzione delle concentrazioni
Solbiate Olona, 25 marzo 2017, TESLA REVOLUTION 2017
2. Inquinamento atmosferico
2
• è il maggiore rischio ambientale per la salute umana:
nel 2012 nel mondo, 7 milioni di morti premature (12% del totale)
(WHO, 2015)
• in Italia, nel 2014, 84400 morti premature da PM2.5, NO2, O3
(EEA, 2016)
• principali patologie: tumore al polmone, infarto, ischemia, asma, malattie
respiratorie acute e croniche
• costi: In Italia, nel 2010, 97 miliardi US$ (per le morti premature), 4.7% del
annuale (WHO, 2015)
3. La situazione attuale in Europa
3
•
PM
trend
in
riduzione
ma
17
Paesi
hanno
problemi
sul
rispe6o
dei
limi7
•
Ancora
mol7
problemi
locali
per
NO2
•
O3
concentrazioni
di
picco
in
calo
ma
concentrazioni
di
background
in
aumento
4. Fotochimica fase
gassosa
Emissioni particolato
inorganico primarie
( polveri, ceneri, etc)Vapori organici
semi-volatili
Gas organici
primari
Sale marino
Emissioni di NH3Emissioni di NOx
H2SO4
Emissioni di SO2
Fotochimica fase
gassosa
Emissioni primarie
di H2SO4
H2OHNO3
Emissioni particolato
organico primarie
( OC, EC)
Fotochimica fase
gassosa
La complesa natura del particolato atmosferico
5. Progetto VIIAS
5
tassi di mortalità
da PM2.5
per 100000 abitanti.
Elaborazioni da
concentrazioni
modello MINNI.
7. La nuova Direttiva NEC
(National Emission Ceiling)
La nuova Direttiva NEC (National
Emission Ceiling) definisce, per ogni
Stato Membro, gli impegni di riduzione
d e l l e e m i s s i o n i a t m o s f e r i c h e
antropogeniche di SO2, NOX, COVNM,
NH3 e PM2.5, e impone l'elaborazione,
l'adozione e l'attuazione di programmi
nazionali di controllo dell'inquinamento
atmosferico e il monitoraggio degli effetti
di tali inquinanti. Tali limiti alle emissioni
hanno l’obiettivo di conseguire livelli di
qualità dell’aria che non comportino
impatti negativi e rischi significativi per la
salute umana e l’ambiente.
7
Con gli scenari attuali non verranno rispettati gli obiettivi di riduzione delle
emissioni 2030, rispetto all’anno base 2005, di PM2.5, COVNM e NH3
8. Politiche e misure: il tool di
ottimizzazione
Nelle più recenti politiche ambientali sulla
qualità dell’aria, dalla revisione del
protocollo di Göteborg alla revisione della
Direttiva NEC, gli obiettivi di riduzione
delle emissioni sono stati sempre stimati
avendo come obiettivo la riduzione degli
impatti negativi dell’inquinamento sulla
salute e gli ecosistemi.
Lo strumento di ottimizzazione sviluppato
da ENEA, in collaborazione con IIASA,
consente di determinare costi, misure e
riduzione delle emissioni inquinanti a
livello regionale a partire da un obiettivo
di tipo sanitario o ambientale.
Nell’esempio 2 scenari per l’anno 2030:
- CONC
- HEALTH
8
Risultati ottimizzazione in termini di costi aggiuntivi totali sullo scenario
baseline (BL) in M€/anno per l’anno 2030
Scenario CONC:
target di riduzione
direttamente sulle
concentrazione di
PM2.5 tale da
individuare lo scenario
di minor costo che
raggiunga il valore
obiettivo di 20 µg/m3
Scenario HEALTH:
target in termini di
riduzione
dell’esposizione tale
che l’esposizione
totale nazionale sia la
stessa nei due scenari
9. Entrambi gli scenari elaborati mostrano
che per ridurre le concentrazioni di PM2.5
al 2030 sono necessarie misure di
riduzione delle emissioni di PM2.5
primario ma anche misure di riduzione
delle emissioni di NH3.
Lo strumento fornisce indicazioni sulle
possibili misure che potrebbero essere
adottate a livello regionale e i relativi costi
totali.
9
Politiche e misure: il tool di
ottimizzazione
10. Lo strumento di ottimizzazione oltre ad
individuare costi, misure e riduzione delle
emissioni a livello regionale, restituisce
per ogni scenario (baseline, di policy e di
massima penetrazione tecnologica) la
riduzione dell’aspettativa di vita (in mesi)
legata alle concentrazioni di PM2.5 con
una risoluzione spaziale orizzontale di 20
km.
10
Risultati ottimizzazione in termini di misure per ridurre le emissioni al
2030 rispetto al baseline 2030
Mesi di vita persi dovuti alle
concentrazioni di PM2.5 nello
scenario di riferimento 2030
(risoluzione 20 km)
Mesi di vita guadagnati nello
scenario ottimizzato HEALTH al
2030 (risoluzione 20 km)
Politiche e misure: il tool di
ottimizzazione
11. Esempio studio IIASA nel 2009 sulla base di 70 stazioni di monitoraggio
per stimare sorgenti di particolato:
- circa il 42% delle concentrazioni proviene da sorgenti nazionali
(soprattutto di origine secondaria – traffico, agricoltura e industria)
- circa il 35% da sorgenti urbane/stradali (soprattutto primario –
traffico/riscaldamento)
- circa 23% contributo naturale e internazionale
Politiche di coordinamento regionali/nazionali sono fondamentali
11
Misure... A quale scala?
Source: IIASA – GAINS model
12. Le misure nazionali per Accordo Bacino
Padano prevedono misure nei seguenti
settori:
- Riscaldamento civile (decreto
certificazione apparecchi combustione
biomasse);
- Certificazione energetica degli edifici;
- Trasporto stradale (riduzione limiti
velocità autostradale, diffusione auto
elettrica (3.5% 2020 e 13.6% 2030));
- Industria (limiti agli impianti industriali
alimentati a biomassa legnosa);
- Agricoltura.
12
Risultati modello MINNI risoluzione orizzontale di 4 km. Concentrazione media PM2.5
Misure Nazionali per
Accordo Bacino Padano
BL 2020
BP 2020
BL 2030 BP 2030
13. Domanda finale di energia per auto passeggeri EU28
13
EV-Mid EV-High
Specific Contract Number 3411/B2015/EEA.56219: Assessing the status of electrification of the road
transport passenger vehicles and potential future implications for the environment and European energy
system
14. Fig 1 e 2: Emissioni TTW
evitate settore auto in base a
penetrazione auto elettrica -
EU28 aggregati
Fig 3 e 4: Emissioni addizionali
settore energia in base a
penetrazione auto elettrica -
EU28 aggregati.
14
Effetti diffusione auto
elettrica.
1-2
2
3-4 4
Specific Contract Number 3411/B2015/EEA.56219: Assessing the status of electrification of the road
transport passenger vehicles and potential future implications for the environment and European
energy system
15. Se venissero sostituite tutte le
auto convenzionali con auto
elettriche, i problemi di
congestione e di occupazione
d e i v o l u m i u r b a n i n o n
cesserebbero.
Occorre cambiare modalità di
trasporto !!
15
Effetti diffusione auto
elettrica.
1-2
2
3-4 4
Fonte ISTAT. Elaborazione Fondazione Sviluppo Sostenibile 2017