3. COSA è IL LAVORO
• applicare le nostre risorse e potenzialità psichiche e fisiche che
possono essere dirette alla produzione di un bene/servizio, o ad un
risultato tangibile di utilità individuale o collettiva
• È un’azione trasformativa, di cambiamento, sia dell'oggetto su cui si
esercita l'attività lavorativa, sia di chi lo compie, in quanto lo
scambio con l'ambiente sviluppa capacità e affina sensibilità
“Il lavoro nobilita l'uomo” … “Chi ben lavora ben raccoglie” …
“Il lavoro risana l'anima e il corpo” ...
4. I significati del lavoro
Significati arcaici del lavoro:
sono principalmente associati alla
sofferenza, il dolore, la
dipendenza, lo sfruttamento, lo
sforzo … quasi come restrizione
della libertà personale
Significati più recenti del lavoro sono
associati al diritto, desiderio,
investimento, alla creatività
Per quanto il lavoro sia sotto il
dominio della coscienza e della
razionalità, non si sottrae alla
forza delle passioni e
dell'irrazionale
Il lavoro esplicita, rende visibili, valori,
norme, modelli di comportamento
5. Il lavoro è…
l'ambito privilegiato nel quale esprimere le nostre capacità e
potenzialità
in cui intessiamo ed intratteniamo relazioni sociali
in cui inventiamo e sperimentiamo nuove forme di adattamento e nuovi
comportamenti
Nel lavoro utilizziamo il nostro repertorio cognitivo ed emotivo, imparato
nel processo di socializzazione e anche nelle precedenti esperienze
lavorative
6. Ma oggi questi valori hanno
sullo sfondo
la recessione economica trainata da una tempesta finanziaria globale
per molti versi incomprensibile.
Feriti dall'ansia, sempre più fragili e minacciati, spaventati da un futuro
che sembra digrignare i denti, sullo sfondo ci sono le mattanze dei
terroristi, le malattie, le guerre, le catastrofi climatiche ma ora c'è di
più e più vicino:
stiamo attraversando
l'epoca del "traumatismo diffuso”
7. Quali sono gli effetti
Chi non trova lavoro, chi lo ha perso o rischia di perderlo si sente proprio colpevole.
Siamo in presenza di un trauma così destrutturante che spazza via ogni equilibrio
precedente. Chi ne è colpito, ha una grande difficoltà a dare un senso al suo dolore e
tende ad attribuirsi la responsabilità di quanto sta vivendo
Come possiamo aiutare chi, segnato da
una malattia, è alla ricerca di un
lavoro?
8. Cosa dice la Legge 68 del 1999 che regola
l’inserimento lavorativo
Le aziende soggette all’obbligo
I datori di lavoro pubblici e privati sono obbligati ad assumere
personale con invalidità
• Da 15 a 35 dipendenti computabili devono assumere 1 persona
invalida
• Da 36 a 50 dipendenti 2 persone invalide
• Oltre 50 dipendenti il 7% delle persone conteggiabili
9. I soggetti che hanno diritto
• Possono iscriversi al collocamento le
persone che hanno uno tra questi
requisiti:
• invalidità civile superiore al 45 %
• invalidità del lavoro (INAIL) superiore al 33 %
• invalidità sensoriale (sordomuti – non vedenti)
• invalidità di guerra e invalidità per servizio con minorazioni ascritte dalla prima
all’ottava categoria delle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di
pensioni di guerra (D.P.R. n 915 del 1978)
10. Se sei diventato invalido dopo
l’assunzione
Ovviamente per cause a non imputabili al datore
di lavoro
• Se la percentuale di invalidità è almeno del
60% per invalidità civile la tua azienda può
considerarti nella parte di quota obbligatoria
di assunzioni disabili.
• Se la tua azienda ha da 15 a 35 dipendenti può
chiedere il computo anche se hai una
percentuale di invalidità superiore al 50%
11. Il prepensionamento dei
lavoratori invalidi
La pensione anticipata di vecchiaia
• Il Decreto Legislativo n. 503 del 92 (articolo 1,
comma 8) prevede la possibilità per i lavoratori,
iscritti all'assicurazione generale obbligatoria,
con invalidità non inferiore all’80%, di anticipare
l’età pensionabile (pensione di vecchiaia) a 55
anni per le donne e a 60 per gli uomini. E’
stata confermata dalla Cassazione nel 2003
12. L'AZIENDA E' UN SISTEMA COMPLESSO
• E’ UN SISTEMA
ECONOMICO E NON SOLO
ETICO; HA UNA SUA
CULTURA STRUTTURATA
CHE VA RICONOSCIUTA
Esistono due "interessi"
contrapposti nelle
organizzazioni produttive
che generano conflitti: da
una parte l'organizzazione, i
suoi ritmi produttivi e le sue
richieste di adattamento,
dall'altra gli uomini e le loro
esigenze soggettive.
14. Il lavoro può consentire
• scoperta delle nostre qualità e
accettazione dei nostri limiti
possono essere il risultato di
un percorso lungo e a volte
doloroso
• Fa emergere fragilità rispetto
a situazioni quali la tolleranza
all’errore ed alla critica,
l’esame di realtà
• E’ molto importante il momento
evolutivo in cui la persona si
trova
15. Ma a chi vi potete rivolgere?
La malattia richiede un lavoro di rete tra i diversi operatori e voi,
l’integrazione lavorativa ha la necessità di una sensibilizzazione delle aziende
alla responsabilità sociale di impresa,
Tutto ciò richiede una convergenza di competenze professionali diverse e una
multidisciplinarietà significativa.
Quindi a chi rivolgersi?
a NOI