Questa presentazione ha accompagnato la lezione introduttiva del progetto didattico "Oltre il mare", che ho proposto nell'anno scolastico 2015/2016 per affrontare lo studio del colonialismo italiano.
MEMORIALE TRASMESSO IL 16 FEBBRAIO 1965 DALLA
FEDERAZIONE DEL P.C.I. DI TRAPANI SUL FENOMENO
MAFIOSO E SULLA EVOLUZIONE DELLE SUE MANIFE
STAZIONI A PARTIRE DALL'IMMEDIATO DOPOGUERRA
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco INSMLI
Di Lia Sezzi e Nora Sigman. Pubblicato in "Storia e problemi contemporanei", n. 34, sett.2003, rivista dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona
Relazione di minoranza dei deputati La Torre, Benedetti, Malagugini e dei senatori Adamoli, Chiaromonte, Lugnano, Maffioletti nonché del deputato Terranova, approvata il 4 febbraio 1976.
Questa presentazione ha accompagnato la lezione introduttiva del progetto didattico "Oltre il mare", che ho proposto nell'anno scolastico 2015/2016 per affrontare lo studio del colonialismo italiano.
MEMORIALE TRASMESSO IL 16 FEBBRAIO 1965 DALLA
FEDERAZIONE DEL P.C.I. DI TRAPANI SUL FENOMENO
MAFIOSO E SULLA EVOLUZIONE DELLE SUE MANIFE
STAZIONI A PARTIRE DALL'IMMEDIATO DOPOGUERRA
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco INSMLI
Di Lia Sezzi e Nora Sigman. Pubblicato in "Storia e problemi contemporanei", n. 34, sett.2003, rivista dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona
Relazione di minoranza dei deputati La Torre, Benedetti, Malagugini e dei senatori Adamoli, Chiaromonte, Lugnano, Maffioletti nonché del deputato Terranova, approvata il 4 febbraio 1976.
2. Il motivo per cui la mafia ha preso
piede in Sicilia affonda le sue radici
nel fatto che nell’interno dell’isola si
sono sempre trovate immense sacche
di povertà, paura e ignoranza, che
hanno attechito proprio nei territori
privi di qualunque autorità statale; e
nel fatto che i contadini siano stati in
totale balia di un esercito paramilitare
che aquisiva sempre maggior potere e
coesione interna.
“Le componenti sociali e umane della
mafia sono sempre tre: la miseria,la
paura e l’assenza dello Stato.”
Giuseppe Fava, Mafia e politica, Einaudi,
1972
http://www.lasberla.com/2016/02/il-tour-dei-beni-
confiscati-alla-mafia-e-donati-alla-collettivita/
3. Esiste da millenni un sistema che governa
la Sicilia interna che consiste in una serie
di latifondi di proprietà di un’aristocrazia,
che però non ha nè la voglia nè il tempo
di gestire personalmente il territorio ,
perchè attratta dalle attività commerciali
o culturali che la posizione dell’ isola
offre al centro del mediterraneo. Tale
aristocrazia si affida, per la gestione del
latifondo, a intermediari che le debbono
semplicemte garantire una certa rendita e
che per il resto possono avere mano libera
sui contadini, nominati gabellotti (che
era sinonimo di picciotti) poichè
riscuotono le gabelle, somme di denaro
che i contadini erano costretti a pagare.
https://italian5gruppo10mafia.wordpress.com/c
ose-la-mafia/
4. I gabellotti rappresentano il gruppo sociale e militare nuovo
nelle campagne siciliane del primo Ottocento. Essi sono i
discendenti dei "servi" del feudatario e provengono dalla corte
del signore; alcuni fra essi guadagnano tanto da arrivare a
comprare interi feudi o parti di cui il signore si libera; fra di loro
nascono i "baroni", che, con la terra, comprano il titolo dai
feudatari in difficoltà economiche. Sono in stragrande
maggioranza "capitalisti" ma non proprietari, perché la terra è
ancora in mano ai nobili; i gabellotti hanno il denaro contante, le
sementi, le macchine agricole, il bestiame; soprattutto dalle loro
file escono i preti, gli avvocati, i medici. E’ loro necessaria una
violenza privata: qualcuno che sorvegli l'andamento dei lavori,
qualcuno che riscuota gli affitti anche con la forza, qualcuno che
protegga fisicamente la terra. Al di sotto di essi vi erano i
soprastanti e i campieri; l’ ultimo gradino era occupato dai
miserabili, ovvero coloro che lavoravano la terra: i contadini.
5. Nel 1812 i feudatari siciliani
imposero al Borbone di Napoli di
istituire "Compagnie d'armi" per
stanare i briganti nelle campagne.
Le Compagnie erano gruppi, armati
e a cavallo, di privati che non
facevano parte di una polizia
ufficiale; essi venivano reclutati sul
posto e quindi provenivano o dai
bravi o dalle guardie dei gabellotti,
conservandosi sotto le personali
influenze dei nobili e dei gabellotti
stessi. In seguito le Compagnie
d’armi entrarono a far parte
dell’impresa dello sbarco dei Mille
con Garibaldi. Quindi non siamo di
fronte a gruppi di volontari che si
uniscono a una rivoluzione per
ragioni ideali, ma ha un efficiente
sistema paramilitare che promette
il proprio appoggio a Garibaldi.
http://www.itimarconinocera.org/sito/menu/progetti/un
ita_d_italia/150_unita_italia_IVG/spedizione_dei_mille.h
tml
6. Le condizioni di miseria in cui si trovava
la gran parte della popolazione italiana
furono, negli anni a cavallo tra il XIX e
XX secolo, alla base di un intenso
fenomeno migratorio milioni di italiani,
provenienti soprattutto dalle regioni più
povere, abbandonarono il paese per
migrare verso le Americhe. Gli
immigrati vennero ammassati in un
ghetto che fu chiamato Little Italy. In
questo conteso nacque la Mano Nera;
una solida organizzazione che
“proteggeva” il popolo.
Pippo Fava scrisse “America America”
un’opera teatrale in cui la trama si svolge
fra la Sicilia delle rivolte dei Fasci e la
prima emigrazione negli USA di fine
‘800.
http://www.moveinsicily.com/magazine/la-
liscia-si-consuma/
7. La Mano Nera, chiamata in
inglese Black Hand e
in siciliano A Manu Niura, è
un tipo di estorsione adottato
da immigrati italiani legati
alla Camorra e alla criminalità
siciliana. Essa si diffonde
anche in America all’inizio
del novecento , periodo di
forte migrazione dall'Italia
agli Stati Uniti. Il nome Mano
Nera si ispira alle lettere di
minaccia inviate dai
malavitosi ai negozianti di
quartiere e ad altri criminali
concorrenti, firmate con
l'impronta di una mano nera.
.
https://www.hallofseries.com/peaky-
blinders/peaky-blinders-significato-mano-nera/
8. I boss di Little Italy
assumono nel secondo
decennio del ‘900 nomi
italoamericani e si
presentano all’opinione
pubblica statunitense come
gli unici individui capaci di
risolvere i problemi della
sicurezza e i disordini legati
alla diffusione di idee
sovversive.
Una volta usciti dal ghetto,
con i soldi accumulati dalle
estorsioni, entrano a far
parte del mondo degli
affari.
https://crescenzofabrizioblog.wordpress.com/2013/09/
26/storie-e-volti-dirpinia-a-new-york/