Intervento presentato al Convegno "Teocrazia e Tecnocrazia", organizzato da Fondazione Roma Sapienza e da Nuova Accademia.
giovedì 3 maggio alle ore 10.30 presso l’aula Multimediale Palazzo del Rettorato
Sapienza Università di Roma
Abstract. “There is no alternative” è la legittimazione principe della tecnocrazia. Non sorprende, pertanto, che solo di rado i tecnocrati cerchino di legittimare, sul piano razionale ed etico, il loro ruolo e i loro strumenti. Tra i pochi che si sono cimentati, vi sono due membri del Consiglio direttivo dell’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazlone del sistema universitario e della ricerca. Sul versante del dibattito razionale, quella che potremmo chiamare “apologetica della valutazione” si scontra con l’obiezione “Caesar non est supra grammaticos”, attuale ogni qual volta chi detiene il potere pretende di prendere parte al dibattito scientifico, che per sua natura deve svolgersi tra pari. Sul versante etico, il vulnus che la valutazione di stato infligge alla libertà della scienza è giustificato dalla necessità di guidare una comunità scientifica (quella italiana) debole e bisognosa di indirizzi, un argomento curiosamente simile a quello invocato dal Grande Inquisitore per legittimare il suo regime teocratico. Una coincidenza già notata da Aldous Huxley che, commentando nel 1959 la distopia tecnocratica descritta nel suo romanzo “Brave New World”, ne riconduceva il dilemma etico fondamentale proprio al famoso personaggio di Dostoevskij.
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Credo quia absurdum, l'apologetica delle "Weapons of math destruction”
1. Credo quia absurdum, l'apologe3ca delle
"Weapons of math destruc3on”
Giuseppe De Nicolao
Università di Pavia
2. Sommario
1. «O Brave New World»
2. Weapons of Math destruction
3. L’apologetica della valutazione
4. La leggenda del Grande Valutatore
5. Brave New World re-visited
6. Conclusione semiseria
6. La nuova società è basata sui principi
della produzione in serie […] Per
questo Ford è il Dio di questa nuova
società ed il segno della "T" ha
rimpiazzato il segno della croce
crisAana. Dal disprezzo di Henry Ford
per la storia discende anche il rifiuto di
studiarla e comprenderla: tuGo ciò che
apparAene al passato è considerato
"vecchio" dalla popolazione.
hGps://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_nuovo
7. Al tradizionale processo di educazione
viene sos2tuito uno di condizionamento
psicofisico, che inizia sin dal
concepimento. Ad esempio agli individui
des2na2 a riparare i jet in volo è fornito
più preparato nutri2vo mentre sono
pos2 a testa in giù, per associare tale
posizione (solitamente scomoda) al
benessere; […] Ognuno viene
indoErinato ad amare la propria
collocazione sociale
hEps://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_nuovo
8.
9.
10. Huxley temeva il condizionamento•
farmacologico (profezia non avveratasi)
Ciò che non poteva prevedere era il•
potere dei «big data»
13. Assicurazioni, salute polizia, istruzione, lavoro, credito•
Opacità•
Asimmetria tra chi ha i da7 e chi li subisce•
Apparente ogge:vità anche quando mancano le basi•
scien7fiche
Usare i big data per manipolare le opinioni•
Uso in ambito scolas7co: test standardizza7 per valutare•
studen7 e (di conseguenza) gli insegnan7
Classifiche di scuole e università•
14. ... mathema(cs employed as a
rhetorical weapon—an
intellectual creden(al to
convince the public that an idea
or a process is “objec&ve” and
hence be:er than other
compe(ng ideas or processes.
This is mathema&cal
in&mida&on. It is especially
persuasive because so many
people are awed by
mathema(cs and yet do not
understand it—a dangerous
combina(on.
15. Valutare
le poesie
... determinare la
grandezza di una poesia
diventa una ques4one
rela4vamente semplice. Se
segniamo la perfezione di
una poesia sull'asse
orizzontale di un grafico e
la sua importanza su quello
ver4cale, sarà sufficiente
calcolare l'area totale della
poesia, per misurarne la
grandezza.
18. Spesso, la tecnocrazia non sente la•
necessità di gius4ficarsi: pensiero unico
(TINA: «there is no alterna4ve»)
Interessante eccezione: dibaBto italiano•
sulla valutazione universitaria
22. «Mi sono deciso a scrivere
questo libro per alcune
precise ragioni. La prima è
una sfida intelle:uale […]
Paradossalmente potremmo
dire che nessuno scrive
seriamente a favore della
valutazione, nel senso di
produrre argomenA razionali
a sostegno della sua
importanza o uAlità e di
me:erli a confronto con
argomenA opposA. Invece,
(quasi) tuH scrivono contro. E
quelli che scrivono contro,
a:enzione, scrivono anche
malede:amente bene. »
23. «Un secondo s*molo a
intraprendere questo studio è,
inu*le nasconderlo, il tenta*vo
personale di capire se la
valutazione è una operazione
intelle0ualmente difendibile.
Per uno scienziato sociale […]
le gius*ficazioni intelle?uali
sono necessarie come il pane.
Certamente però tu?o
indurrebbe a rinunciare
all’intrapresa. […] Contro la
valutazione scrivono autori
circonda* da un pres*gio
intelle?uale straordinario»
25. Nessuna evidenza che i
fenomeni di distorsione
stiano corrompendo l’ethos
«Serve quindi un lavoro
empirico che ricerchi dei nessi
causali [...] le evidenze finora
disponibili non confortano la
visione pessimista [...]
I fenomeni di distorsione
restano ampiamente
minoritari, possono essere
identificati e sanzionati, e non
vi è nessuna evidenza che
stiano corrompendo l’ethos
delle comunità scientifiche.»
26. La sifilide? Per Pangloss è un ingrediente
necessario nel migliore dei mondi possibili
Pangloss reiterates "all is for the best" (Fr. "Tout est
pour le mieux") [...] A characteris>c example of such
theodicy is found in Pangloss's explana>on of why it is
good that syphilis exists:
“it was a thing unavoidable, a necessary ingredient in
the best of worlds; for if Columbus had not caught in
an island in America this disease [...] we should have
had neither chocolate nor cochineal”
27. [CAESAR NON EST SUPRA GRAMMATICOS] Lo stato, nel saggio
sull’Illuminismo [di Kant], cerca di interferire nella ricerca o
presentando i propri agen8 come pari nella conversazione scien8fica o
usando dire<amente il proprio potere per imporre il primato di una
scuola di pensiero.
Al primo 8po di interferenza si può rispondere come il vescovo
Piacenzio rispose a Sigismondo del Lussemburgo, il quale, non
gradendo di essere corre<o per i suoi errori di la8no, si pretendeva
superiore alla gramma8ca perché imperatore del Sacro Romano
Impero: Caesar non est supra gramma;cos. […]
Se lo stato sceglie il secondo corno del dilemma, farà valutare la
ricerca offrendo l’uso della sua spada agli studiosi più propensi ad
assecondarlo. O<erremo, così …
Pievatolo su Bonaccorsi
28. … una scienza di stato che non solo conterrà
e imporrà - come nelle pagine più buie della
storia del Novecento - errori di stato, ma
sarà anche sistema:camente d’ostacolo a
ogni libero e serio diba<to scien:fico
29. [VALUTATORI AUTOREVOLI O AUTORITARI?]
la radice teorica della difficoltà dell’Anvur a
rimanere entro i limi2 dello stato di diri4o è
la mis2ficazione – o forse l’illusione - per la
quale il valutatore di stato si crede dotato di
autorità non perché nominato dal potere
esecu;vo, bensì perché tuB noi, suoi pari,
avremmo informalmente riconosciuto la sua
autorevolezza.
Pievatolo su Bonaccorsi
30. Pievatolo su Bonaccorsi
[LO SGUARDO DI MEDUSA DELLA VALUTAZIONE]
Il sistema è dispo-co perché trasforma un ethos
informale e storico in una norma di diri5o
amministra-vo fissa, che cessa di essere ogge5o di
scelta da parte della comunità scien-fica; ed è
retrogrado perché, stabilendo questa norma,
cristallizza, come nel castello incantato della Bella
addormentata nel bosco, l’evoluzione in un fermo-
immagine non più superabile senza ulteriori
interven- amministra-vi
34. […] nulla mai è stato per l’uomo e per la società umana più
intollerabile della libertà!
Si convinceranno pure che non potranno mai nemmeno essere
liberi, perchè sono deboli, viziosi, ine, e ribelli.
[…] Essi ci ammireranno e ci terranno in conto di dèi per aver
acconsen>to, me?endoci alla loro testa, ad assumerci il carico
di quella libertà che li aveva sbigoB> e a dominare su loro,
tanta paura avranno infine di essere liberi! Ma noi diremo che
obbediamo a Te e che dominiamo in nomeTuo. […]. E in
quest’inganno starà la nostra sofferenza, poichè saremo
costreB a men>re.
35. Ci saranno miliardi di pargoli felici e centomila
mar2ri che avranno preso su di sé la
maledizione di discernere il bene dal male. […]
Tu vedrai questo docile gregge ge?arsi al primo
mio cenno ad a@zzare i carboni arden2 del rogo
sul quale Ti brucerò per essere venuto a
disturbarci. Perchè se qualcuno più di tu@ ha
meritato il nostro rogo, quello sei Tu. Domani Ti
arderò. Dixi.
37. A. Graziosi: Io credo sia un’illusione penosa –
scusi il termine – immaginarsi che una
qualunque comunità in qualunque momento
riesca a vedere qual è la cosa innova>va che
si fa tra dieci anni. Cioè non ci vedo perché
non è innova>va, a quel punto. Banalmente,
non è innova>va. Cioè, Galileo Galilei non
[incomprensibile] scienzia>, altrimen> non
sarebbe Galileo Galilei, non sarebbe Newton.
Se parliamo davvero dell’eccellenza, la
becchi, se la becchi …
38.
39. Sul documento ANVUR relativo ai criteri di
abilitazione scientifica nazionale.
Commenti, osservazioni critiche e proposte di
soluzione
approvato dal Consiglio Direttivo
il 25 luglio 2011
40. Due tipi di errore
Gli errori che possono essere commessi con il criterio della mediana•
possono essere di due 2pi, di segno opposto.
[CONDANNA DELL’INNOCENTE]• Il primo errore è di escludere persone
di valore che resterebbero al di so:o della mediana, ad esempio perché
deliberatamente pubblicano poco. La storia della scienza offre una ricca
aneddo2ca in tal senso. […] Va osservato poi che nessuno dei commen2
cri2ci è stato in grado di produrre evidenza su ampi gruppi di scienzia2
che sarebbero sta2 penalizza2 nella loro carriera dalla adozione del
criterio della mediana.
[ASSOLUZIONE DEL COLPEVOLE]• Siamo dunque al secondo 2po di
errore: che il criterio della mediana consenta di selezionare studiosi che
hanno solo prodo:o numerosi lavori, ma di bassa qualità. Questo
errore è più serio, sopra:u:o per le candidature alla abilitazione dei
giovani studiosi.
41. Scendiamo nel concreto
Caso del professore di informa/ca che vuole studiare le•
Weapons of Math Destruc/on indagando al confine con
le scienze giuridiche, la sociologia, etc
Ca<vo scienziato per Anvur (pubblica fuori se@ore o in•
riviste che non stanno nel primo quar/le)
Scoraggiato e punito. Se insiste• – e non muore di fame –
tra 20 anni verrà apprezzato (forse)
Ma questo /po di scommessa scien/fica è ciò di cui•
avremmo bisogno adesso
43. The Grand Inquisitor reproaches
Christ with having called upon men
to be free and tells Him that "we
have corrected Thy work and
founded it upon miracle, mystery
and authority." But miracle, mystery
and authority are not enough to
guarantee the indefinite survival of a
dictatorship. In my fable of Brave
New World, the dictators had added
science to the list.
44. Meanwhile there is s-ll some freedom
le2 in the world. […] some of us s-ll
believe that, without freedom, human
beings cannot become fully human and
that freedom is therefore supremely
valuable. Perhaps the forces that now
menace freedom are too strong to be
resisted for very long. It is s-ll our duty
to do whatever we can to resist them.
A. Huxley, Brave New World Re-visited (1959)
49. E teocrazia? Magari ci fosse qualcuno che crede in
qualcosa: i sacerdo7 della valutazione (coordinatori dei
GEV) cambiano la definizione di ateneo grande-medio-
piccolo per far salire sul podio le loro università
51. Vita di Galileo (Brecht)
Anche un venditore di lana, per quanto abile sia ad•
acquistarla a buon prezzo per poi rivenderla cara,
deve preoccuparsi che il commercio della lana
possa svolgersi liberamente. Non credo che la pra9ca
della scienza possa andar disgiunta dal coraggio.
Se gli uomini di scienza non reagiscono•
all'in9midazione dei poten9 egois9 e si limitano ad
accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere
fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà
fonte che di nuovi triboli per l'uomo.
… così stando le cose, il massimo in cui si può sperare è•
una progenie di gnomi inven1vi [=operatori della
ricerca], pron9 a farsi assoldare per qualsiasi scopo.