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Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 1
Paradigmi metodologici
delle scienze storiche
Raimondo Villano
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche2
Manifestazione di Presentazione con l’Alto Patrocinio di:
Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Edito con il Patrocinio di:
Pontificia Accademia Tiberina
Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria
Nobile Collegio Chimico Farmaceutico
Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali
Norman Academy of the State of Florida USA and of the Republic of the Gambia
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 3
Cigola la carrucola del pozzo
l’acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all’atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
Eugenio Montale
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche4
Parte Prima
“Voglio imparare i tempi della memoria
perché mi hai insegnato, dove sei,
che il mio futuro è nel nostro passato (...)
si perdono nel vento come cenere
i segni della vita”
Ugo Ronfani
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 5
Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche
ll’origine di tutte le Storie in Erotodo, definito dai manuali “padre della
storia”, è rintracciabile lo sviluppo del metodo aperto tipico del grande
scrittore di reportage(115)
. Nei lavori di Tucidide sono riscontrabili gli
elementi del primo cultore delle verità fattuali.
Sallustio a Roma incide l’impronta nell’invenzione di una storiografia latina che nel
dramma degli eventi individua il prevalere dell’intelligenza politica.
______________
(115) Riszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto, Feltrinelli, 2005.
A
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche6
A Roma si afferma l’immagine di Tucidide come autore sommamente intento alla
verità unica dei fatti, prudente, severo, grave secondo il criterio di Cicerone, in
opposizione alla tendenziosità dei giudizi individuali di altri storici, oltre che di
retori, filosofi e poeti comici. L’incontrastata supremazia di Tucidide come modello
di un autentico metodo storiografico ha inizio a Roma e da qui si diffonde con un
moto di ritorno nella cultura di lingua greca, a spese di Erodoto campione di indagine
“aperta” all’incrocio di possibili testimonianze alternative. Da Luciano agli autori
cristiani dell’impero bizantino, nella verità solida e indiscussa di ciò che è realmente
accaduto risiede l’impegno deontologico dello storico, refrattario alle seduzioni del
successo contingente. L’ultima tappa di questo percorso trionfale è la storia della
conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II, che il greco Michele Critobulo
compone in una rigorosa maniera tucididea: fino alla paradossale esaltazione del
vincitore, nel nome della realpolitik(116)
.
Nel Quattrocento una certa modernità politica sostenuta da nuove classi dirigenti
culmina in un sistema di Stati che, seppur fragile, induce Machiavelli e Guicciardini
ad inaugurare la scienza politica in senso moderno.
Nell’epoca del Guicciardini, come nelle successive fino a Croce, si può affermare che
ogni età, ogni generazione, meditando una certa storia d’Italia, prese coscienza, in
modo affatto peculiare, del proprio mondo: si trattasse di capire “le calamità
d’Italia”, repentinamente sopraggiunte quando il paese viveva “in tanta prosperità”
ed in uno “stato tanto desiderabile quando era quello nel quale sicuramente si
riposava l’anno della salute cristiana mille quattrocento novanta(117)
”, oppure si
volessero mostrare polemicamente, in pieno regime fascista, i progressi compiuti e i
valori e le energie dell’Italia liberale.
Marco Tullio Cicerone nel “De oratore” parla di Historia magistra vitae, frase
tuttavia da non leggere superficialmente, poiché la storia è certamente “maestra di
vita” nel senso che aiuta a meditare ed a capire, ma non potrà mai indicare quale
strada adottare quando ci si trova di fronte ad un bivio. Come se tutto ciò non
bastasse, la ricostruzione del passato è resa ulteriormente difficile dal fatto che gli
storici possono analizzare soltanto le idee ed i fatti dei quali sia rimasta qualche
traccia documentaria mentre la grande maggioranza degli eventi accaduti nel passato
non ha lasciato alcuna traccia e, dunque, non può essere più ricordato. Per giunta
moltissimi documenti di straordinaria importanza sono stati deliberatamente distrutti.
Là dove non ha provveduto la volontà dell’uomo, inoltre, possono essere intervenuti
eventi calamitosi quali incendi, guerre, terremoti o banali negligenze. È evidente,
pertanto, l’intrinseca preziosità di un antico oggetto o documento per il solo fatto di
essere sopravvissuto e giunto fino a noi.
La storia ci insegna a pensare e a vivere ma non a prevedere il futuro per la semplice
ragione che non si ripete mai.
Ogni evento storico, inoltre, dovrebbe essere sempre interpretato in base alla
mentalità ed alle idee del suo tempo. Molti storici, ed anche molti lettori, omettono
tale prassi avendo sempre quale termine di riferimento il presente.
______________
(116) Luciano Canfora, Tucidide tra Atene e Roma, Ed. Salerno, 2005.
(117) F. Giucciardini, Storia d’Italia, a cura di S. Seidel Menchi, Torino, 1971, pp. 5-6.
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 7
Studiare la storia di un individuo o di una collettività è, dunque, difficilissimo. Ma se
la nostra mente non compisse lo sforzo di meditare sul passato, non saremmo persone
e neppure nazioni.
Circa la questione, poi, se la storia sia maestra di vita o esercizio letterario va
considerato che in ogni caso essa è una bussola per capire il presente.
La storia, comunque, non può essere una “maestra di vita”, anche nel nel senso che
non impartisce lezioni univoche e non può fungere da manuale per comprendere il
presente.
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche8
Rifacendosi, tuttavia, al pensiero del maestro francese dell’ermeneutica cristiana Paul
Ricoer (1913-2005), il dovere della memoria, inducendo alla comprensione del
passato, può anche comportare che, quantomeno, ci si illuda di non ripetere gli errori
e di trovare la forza del perdono.
Con la “tradizione” del testo, inoltre, si indicano tutte le diverse “strade” attraverso
cui esso è giunto fino a noi. In epoca antica e medievale (prima dell’invenzione della
stampa a caratteri mobili), però, i testi erano copiati a mano nei vari scriptoria. Il
rischio di errore, pertanto, nonostante la perizia di alcuni copisti e la massima
attenzione che essi vi potevano porre, era altissimo. Da un errore se ne generava
quasi sempre un altro, poiché il successivo copista cercava di porre rimedio
all’incomprensione, magari peggiorando il testo. Ciò si verificava quando le cose
andavano bene; in molti casi, invece, i rari manoscritti originali andavano persi. Di
tantissimi autori e opere, infatti, possediamo solo frammenti. Recuperare il testo, o
avvicinarsi quanto più è possibile all’originale, è il delicato ed importante compito
del filologo. Della Divina Commedia, per esempio, come di quasi tutti i testi
medievali (per non parlare degli antichi), ci restano solo copie e nessun originale. Ed
è attraverso il loro studio che ci rendiamo conto delle intenzioni dell’autore e delle
distorsioni che il testo ha subito nel corso del tempo.
Nel campo della formazione delle scienze sociali ed anche economiche, poi, gli
storici propongono la loro disciplina come lingua comune e federatrice (ad esempio,
con le presidenze di Lucine Febbre, Fernand Braudel, Jacques Le Goff e François
Furet all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Francia).
Gli storici dovrebbero accettare il dialogo con gli antropologi, che propongono nuove
chiavi di lettura, strumenti metodologici e terreni di studio (ad esempio le parentele)
per le società del passato.
La microstoria non si occupa di piccola storia, si occupa di storia in maniera
analitica, con uno sguardo ravvicinato. Sotto la lente del microscopio, ovviamente, si
può mettere un’ala di insetto o un frammento di pelle di un grande mammifero: è lo
sguardo che conta, le domande che si pongono. La microstoria, dunque, pone sempre,
esplicitamente o implicitamente, un problema di generalizzazione; si parte da un caso
circoscritto (tutti i casi, grandi o piccoli lo sono) per capire qualcosa di più generale.
Magari si tratta di un caso anomalo: ma ogni anomalia contiene in sé la norma, non è
vero l’inverso.
Studio delle fonti storiche(118)
Nel metodo di studio delle fonti la Critica storica si sviluppa in differenti tecniche.
La critica ai documenti mira a determinare con rigore il valore di testimonianza e di
informazione se del caso comparato ad altre fonti storiche. La prima tappa, la critica
esterna o di autenticità, consiste nel determinare se un documento è autentico o falso
o se si tratta di un originale o di una copia. In generale si suddivide in una critica di
provenienza (che include la determinazione dell’autore, del luogo e della data di
redazione) e una critica di ricostruzione (che ha lo scopo di ricostruire il testo
originale di un documento contenente, ad esempio, errori di trascrizione).
______________
(118) R. Villano, Arte e Storia della Farmacia, Prefazione, Selecta Medica, Pavia 2006, pagg. 6-9.
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 9
La critica interna o di credibilità si preoccupa di determinare la veridicità delle
informazioni contenute in un documento attraverso cinque operazioni: critica di
interpretazione (che si confonde in parte con l’ermeneutica e per mezzo della quale si
preoccupa di apprendere il contenuto del testo), critica di competenza (che determina
la qualità del testo attraverso la valutazione sulla capacità dell’autore di conoscere e
comprendere i fatti), critica di veridicità (che esamina la possibile esistenza di falsi),
critica di rigore (che individua gli errori involontari nella descrizione dei fatti), e la
verifica delle testimonianze (in cui si comparano le informazioni contenute nel testo
con le altre testimonianze disponibili). Il ricorso alla critica storica, congiuntamente
al ricorso alle scienze ausiliarie conferisce alla storia il suo carattere di scienza che
non deve essere confusa con la scienza sperimentale, data l’impossibilità di
riproduzione dei fenomeni storici al fine di comprovare ipotesi al pari, ad esempio, di
un fenomeno chimico.
Itinerari e strumenti per la ricostruzione delle linee genealogiche
I documenti utili a ricostruire le figure sociali e le carriere politiche degli antenati
sono, molto semplicemente, tutti. Da essi possono essere tratti anche elementi utili,
più in particolare, per la ricostruzione genealogica. Vi sono, tuttavia, degli itinerari
investigativi più specifici, ad esempio per rintracciare gli atti di battesimo o di
nascita, di matrimonio e di morte di ogni singolo ascendente in line diretta e, per
quanto possibile, in linea collaterale, tra cui:
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche10
gli archivi dei servizi cimiteriali per gli atti di registrazione d’ingresso delle
salme, recanti i dati di morte, il nome dei genitori e il luogo di nascita;
i servizi demografici comunali per le informazioni su paternità e ascendenze;
gli archivi parrocchiali contenenti i registri anagrafici; il Concilio di Trento
(terminato nel 1563), rese obbligatoria la tenuta dei libri dei battesimi e dei
matrimoni. All'inizio del Seicento, con Bolla papale, fu resa obbligatoria
anche la tenuta da parte dei parroci dei registri dei defunti. Ovviamente la
data di avvio della tenuta dei registri può differire anche di molto da
parrocchia a parrocchia. Altri documenti parrocchiali importanti sono gli
elenchi dei cresimati e gli stati delle anime (dalla seconda metà
dell’Ottocento registrati anche dall’autorità civile).
gli archivi storici diocesani contenenti gli archivi parrocchiali più antichi;
vari archivi locali che conservano i testamenti, le "promesse di matrimonio"
e gli atti notarili.
gli archivi storici comunali che conservano una notevole quantità di
documenti in alcuni casi risalenti fino al XIV secolo;
lo Stato Civile comunale (che dal 1866 il Regno d'Italia rese obbligatorio in
tutto il territorio nazionale);
gli Archivi di Stato che raccolgono copia dei registri dello Stato Civile
preunitario;
gli archivi notarili, per testamenti e contratti di vario genere, a partire dal
XIII secolo;
il catasto;
i necrologi religiosi e privati conservati negli archivi di numerosi conventi.
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 11
Raimondo Villano - Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è
biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico
e Scientifico statali; il figlio è un brillante matematico universitario. Ruoli: General
Manager Villano International Business Team dal 2012 (attività in 16 ambiti di business,
consulting & service, tra cui: affari internazionali, immobiliare alta gamma, previdenza,
edilizia- restauro, import-export, alimentari, informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal
2013), Associate Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department
(dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida,
USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo finanziario indipendente di borse e forex
(dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato dal Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio
Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore del Regno d’Albania);
Presidente Fondazione umanitaria Chiron (dal 1985); Amministratore Unico Chiron Editore
(dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C., già pontificia Tiberina, Studi
Melitensi, Medical Tradition Smithsonian Institution-USA, International Society History
Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia, Soc. Napoletana Storia Patria, a. h. Nobile Collegio
Chimico Farmaceutico. Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Collabora
con importanti Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per l’Editore
statunitense DPC, che pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abil.: Farmacia
(1985); corsi certificati di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale,
Haccp, Storia, Dottrina sociale Chiesa, Teologia. Lauree h.c.: Scienze Umane e Sociali
(2009); Storia e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi
internazionali (2015). Master h.c.: Science Medical Ethics (2010). È stato: autore,
organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager, ottenendo Alti Patronati di Capo
dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt ENVA 2011-15, Segretario
International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, membro World Academy
Biomedical Technology (Unesco 2007-12), membro del Gruppo di Studio “History and
definition of pharmacopoeias” dell’International Society for the History of Pharmacy,
coordinato dal Prof. François Ledermann, dell’Università di Berna e Presidente internazionale
Emerito ISHP (Berna, 2012-13), 11 anni in Comitato scientifico sicurezza sanitaria di IBD
(azienda responsabile della sicurezza dei Tribunali Corte Appello Napoli), CdA Fondazione
Beaumont Onlus ricerche su cancro presieduta dallo scienziato Tarro e con il Prefetto Napoli
(2011-12), Accademico Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004-2015. Per 32
anni socio e titolare di un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario a 29
anni 1990-95 (tra i più giovani d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio e
per 14 anni Delegato unico dei Governatori per l’Archivio del Distretto 2100-Italia (oltre
3.000 rotariani e circa 80 Club) e presso I.C.R. per il Rotary di tutta l’Italia; in Comm.ni
Italia: Etica professionale, Azione Mondiale, Informatica; tra i molti ruoli internazionali:
archeologia Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna Grecia; autore e presentatore al
Consiglio Mondiale di Legislazione del Rotary della Proposta di istituzione della Giornata
internazionale a tutela della Vita (2001-04). Dal 1986 al 1990 Presidente a Napoli,
coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti; Rappresentante nazionale
Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof.
Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee (Univ.
Berna, 2012-13). Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di Pompei Mons.
Francesco Saverio TOPPI, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e
Canonizzazione (Rotary, 1992); Dino DE LAURENTIIS (proposto nel 2000), produttore
cinematografico di Hollywood e Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio GRECO,
Presidente Tribunale Civile e Penale TA (Rotary, 2000); Giulio TARRO, virologo Candidato
al Premio Nobel per la Medicina nel 2000 e nel 2015 (Asas, 2011); Gianni RIVERA, Vice
Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Luigi CASTIELLO, Cappellano Magistrale
SMOM e Operatore Pastorale Salute-Conferenza Episcopale Italiana (Asas, 2014); Gualtiero
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche12
RICCIARDI, Presidente Istituto Superiore di Sanità (Asas, 2016); Patrizio POLISCA, già
aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e
Francesco e Direttore Sanitario del Vaticano (Asas, 2016). Premi internazionali: Diploma
d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary
International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task
Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica
(Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011);
Bonifaciano-Cultura e Società (2011); Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014);
Norman Ac.-Sanità Galeno di Pergamo (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità 2^ ed. Galeno di
Pergamo (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi
nazionali: Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII
Piccinini Asas-Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm
2007); Capitolino-Attività umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV
Serono-Storia e Letteratura (Rm 2012), Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito
Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800 al 2013, Tiberino-Scienza (Rm 2014);
LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-scientifica (Rm 2014); Medaglia Argento al
merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Asas-Mi.BACT-Speciale Storia Scienze
Biomediche (Rm 2016). Autore di un’ampia e qualificata produzione letteraria che ammonta
a oltre 810 pubblicazioni sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche, di
cui gran parte su riviste dotate di revisione critica, indexate e con impact factor; oltre 50 libri
(di cui 14 nella sola versione italiana con complessive 35 edizioni e 19 ristampe, numerosi
tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli,
con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università, ecc., recensiti da
Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane (tra cui: Quirinale,
Accademia Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National Institute
Health-USA, Nationale de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei.
Alla Fiera di Francoforte ha debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie
lingue e più edizioni e ristampe ) spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini
prestigiosi (tra cui Bayer S.p.A.). È in molti Cataloghi internazionali scientifici, accademici,
istituzionali, pontifici e religiosi tra cui: Scheda Authority File UK Libray of Congress
(NACO) no2006049598; Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek;
Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca Magistrale S.M. Ordine di
Malta; Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL (IT); Biblioteca Fondazione
Ratzinger-Benedetto XVI (Vaticano); 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK
dal 2010; Opac Sbn con oltre 190 opere; Scheda di Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno
apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui alcuni regnanti europei e più volte il Capo
dello Stato e il Santo Padre.
* * *
Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in
Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza ONU, 2004); Arte e storia Farmacia (pres.
Prof. Ledermann, Presid. International Soc. History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e attività del
SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres. Prof.
Tarro, Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid.
Farmacisti Italiani Dr. Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine
diacronica per memoria homo faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof.
Carosella, 6 rist., 2010); Attività farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia
Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt
Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012); Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM
(2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore
Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e
creativi tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra gli oltre 80 multimedia: Cenni arte e
storia farmacia (patroc. AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009).
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 13
“Oratio brevis cogitatio longa”
Marco Tullio Cicerone
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche14
Presentazione
entiluomo di compositi interessi sociali e storici, dalla vasta e, oserei dire,
addirittura imponente bibliografia, il confratello Raimondo Villano presenta
alla nostra attenzione l’ultima sua opera di saggistica dal titolo “Il tempo
scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la
memoria dell’homo faber”.
Si tratta, in effetti, di un “agile” volumetto, giacché consta di appena poco
più di cento pagine, che si distingue sia per consultabilità ed eleganza che per le
scelte iconografiche, invero raffinatissime.
Mi corre, tuttavia, l’obbligo di fare una precisazione, ovvero che non sia di
inganno l’espressione adottata di “volumetto” giacché il fonema che ci siamo
permessi di utilizzare, sia ben chiaro, si riferisce ad un’opera tutt’altro che di esiguo
spessore non solo in virtù degli argomenti trattati, in effetti tutti, ma proprio tutti
“tosti”, bensì anche per la profondità delle cognizioni e per la meditata attenzione.
Per avere una vaga idea in proposito, del resto, appare sufficiente porre
mente locale già ai soli titoli dei capitoli della Parte Prima e Seconda, benché vada
confessato che per una lettura attenta alcuni di essi presuppongono, se non proprio
impongono, un’immediata conoscenza dei relativi testi.
Soffermandoci, poi, a riflettere sui principali temi portanti, intesi però
nell’accezione più alta del termine, dal coacervo di un’ideale “summa”, l’opera ci
riconduce, relativamente agli aspetti della “memoria”, all’aforisma frutto della
saggezza antica che con Marco Tullio Cicerone suggerisce che la memoria
diminuisce se non la si tiene in esercizio (“memoria minuitur nisi eam exerceas” in
“De senectude”, VII VII. 21) mentre, per ciò che concerne la “storia e sua
metodologia”, essa rimanda ancora a Cicerone là dove asserisce “historia vero
testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, qua voce alia nisi
oratore immortalitati commendatum ” (“De orat”, II, 9, 36) ma anche,
impegnandoci in un ragguardevole “salto” nel tempo, a Massimo D’Azeglio, da cui
apprendiamo che “la storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché
vi si legge l’avvenire”, a Francesco Domenico Guerrazzi che ne “Il buco al mare”
G
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 15
ricorda come “la filosofia della storia è l’arte di cercare e scoprire le leggi
regolatrici del mondo morale”, a Carlo Belgioioso che in “Scuola e famiglia”
afferma che “la storia è il notaio della coscienza pubblica” e, inoltre, a Giacomo
Bazzellotti che trattando di Francesco de Sanctis puntualizza come “i recenti
progressi del metodo hanno allontanato sempre più la storia dall’arte dandole un
carattere sempre più scientifico”.
Soffermandoci, ancora, sugli aspetti della Storia della Scienza e, in
particolare, della scienza sanitaria e sua diffusione, ci sovviene in mente sia la
riflessione di San Gregorio Magno, “quando mundus ad extremum ducitur, tanto
largior nobis aeternae scientiae aditum aperitur”, che quanto asserito da Carlo
Cattaneo, ossia che “scienza è ricchezza” nonché la considerazione di Gaetano
Negri che “il tratto fondamentale dello spirito moderno è che tutte le forze
dell’intelligenza sono portate all’investigazione dei fenomeni fisici e morali
considerati per se stessi all’infuori di ogni pregiudizio di ogni elemento metafisico”
(“Segno dei tempi”, 125).
Ma cosa che ci sta più a cuore, oltre che come storici, in qualità di membri
Professi dei Giovanniti, infine, a proposito delle considerazioni sviluppate sulla sede
delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità, desideriamo riservarci di
partecipare un ultimo fondamentale rimando all’interessantissimo sintetico precetto
di Giovenale che nelle “Satire” (10, 356) ricorda che “orandum est ut sit mens sana
in corpore sano”: “bisogna pregare affinché una mente sana sia in un corpo sano”!
Roma, 6 febbraio 2010
Fra’ Franz von Lobstein
Ven. Balì Gran Croce di Giustizia
del Sovrano Militare Ordine di Malta
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche16
Presentazione
l libro, che si compone di due parti ben distinte e pur collegate nell’unità
dell’idea di fondo, affronta l’arduo compito di accostare due ambiti
disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna
strutturazione che nelle finalità conoscitive: la Storia e l’Informatica.
Lo scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, che, senza
compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né
alterarne le interne logiche, dispone le potenzialità dell’una (l’informatica) al
servizio dell’altra (la storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti
conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica.
Alla base o alla radice di siffatta operazione, complessa e ardita al tempo
stesso, v’è la ferma fiducia che la differenziazione delle “due culture”, tema
dominante nella seconda metà del secolo scorso, sia destinata a lasciare il posto ad
una auspicata integrazione in un “sapere”, nuovo e antico al tempo stesso, che pare
profilarsi all’orizzonte non troppo lontano del tormentato nostro presente.
All’attesa, ancora piuttosto smarrita e confusa, di un tale avvento sembra
alludere persino il titolo del libro: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità”, dove
l’immagine del tempo che faticosamente scolpisce i propri segni sulla sconfinata
lastra dell’eternità non riesce neppure a scalfire, di essa, l’intatto e assorto silenzio.
E così si ricompone, per noi uomini, il mistero del rapporto tempo-eternità.
Allora: ha un senso il generoso sforzo dell’autore di richiamare la nostra
limitata intelligenza di mortali a misurarsi ancora con il problema tempo-eternità, se
esso problema è costitutivamente al di sopra delle possibilità intellettive dell’uomo?
Certamente. Anzi si direbbe che il senso intimo e globale di tutto l’impegnato
e impegnativo discorso che fa il Villano consiste proprio nella consapevolezza del
limite e nello sforzo di spostarlo ancora più oltre utilizzando gli strumenti della
moderna tecnologia.
Ed è in questo sforzo che scienza e storia si ritrovano a collaborare al fine di
far crescere l’uomo in conoscenza senza peraltro autorizzarlo al folle volo di Ulisse
oltre le colonne d’Ercole della sua finitezza.
I
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 17
La lunga e articolata riflessione sulla storia, sul suo senso e sui suoi fini è
alimentata e sostenuta da una valida documentazione e da autorevoli riferimenti, ma
non è fine a se stessa, perché è volta alla prospettiva, più limitata, dell’arte sanitaria
e, più precisamente, della storia della farmacia, di cui l’autore è appassionato
cultore.
Dall’affermazione dell’opportunità e dell’utilità di conoscere il passato per
meglio vivere il presente e per più consapevolmente preparare l’avvenire deriva,
come logica conseguenza, l’individuazione dell’informatica come la tecnica che oggi
consente di ampliare straordinariamente, di facilitare, arricchire e diffondere i segni
e le testimonianze del passato a tutto vantaggio sia dell’arricchimento culturale del
presente che della propiziazione d’un più largo orizzonte conoscitivo per il futuro. E
con in più i vantaggi offerti dallo strumento informatico, che consente di superare ed
eliminare le due grandi difficoltà che hanno fino ad ora limitato le possibilità
operative dell’uomo: gli ostacoli del tempo e dello spazio.
Non è certo la conquista dell’onnipotenza, che appartiene soltanto a Dio, ma
è un gigantesco passo avanti fatto dall’uomo nella graduale ma infaticata marcia di
avvicinamento al “gran mare dell’Essere” supremo.
Ed è merito di Raimondo Villano averlo intuito e fatto oggetto della propria
ricerca.
C.mare di Stabia, 4 marzo 2010
Prof. Antonio Carosella
Past District Governor
del Rotary International 2100-Italia
Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche18
Prefazione
uesto lavoro scaturisce da un particolare coacervo di elementi correlati alla
mia condizione di cultore di storia, di cattolico giovannita, di professionista
sanitario e di cittadino socialmente impegnato in una Nazione splendida
nella sua pur evidente complessità.
Una lettura non sommaria dell’opera credo, invero, possa segnare un
momento nel quale si fa memoria di importanti istanti e aspetti della nostra storia.
Nel contempo, fuor d’ogni retorica, lo scorrere dei capitoli ritengo sia
occasione che può far volgere lo sguardo al futuro riscoprendo l’opportunità, il
valore e il dovere della testimonianza, della narrazione e dell’aiuto alla conoscenza.
Una lettura, dunque, da cui emergono non soltanto solide architravi
concettuali per sorreggere l’impalcatura del ricordo, per non dimenticare, bensì
anche un lavoro letterario che si cimenta nel compimento di un’ulteriore opera
altamente civile, putrellando elementi di riflessione di pacificazione sociale, di
concorso al ravvivamento del sentimento di coesione nazionale, particolarmente
bisognoso d’esser coltivato e diffuso nei tempi attuali, nonché di custodia e
protezione delle autentiche radici che, sostanzialmente, riguardano tutto il Paese.
D’altro canto, con profondo sentimento cristiano, ho inteso sviluppare coerenti
riflessioni con il proposito di collaborare per la diffusione del regno di Dio nel
mondo d’oggi e, in un fecondo metabolismo di fede e ragione, umilmente concorrere
anche allo sforzo di aprire uno spazio per tutti i popoli e per quanti conoscono Dio
da lontano o per i quali Egli è sconosciuto o addirittura estraneo: per aiutarli, in
effetti, ad “agganciarsi a Dio”, al cui cospetto sta ogni creatura umana(1)
.
In qualità di accademico, infine, ho approfondito taluni aspetti metodologici e
di valorizzazione di comparti della disciplina storico-sanitaria.
Raimondo Villano
_________________
(1) I concetti di riferimento sono quello del “cortile dei gentili”, riservato nel Tempio di Gerusalemme ai
pagani che volevano pregare l’unico Dio e che Gesù volle sgomberare da chi l’aveva trasformato in “un
covo di ladri”, e le riflessioni di pertinenza espresse dal Santo Padre Benedetto XVI nel discorso alla
Curia romana per la presentazione degli auguri natalizi (Vaticano, Sala Clementina, 21 dicembre 2009).
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Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche

  • 1. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 1 Paradigmi metodologici delle scienze storiche Raimondo Villano
  • 2. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche2 Manifestazione di Presentazione con l’Alto Patrocinio di: Ministero dei Beni e le Attività Culturali Edito con il Patrocinio di: Pontificia Accademia Tiberina Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali Norman Academy of the State of Florida USA and of the Republic of the Gambia
  • 3. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 3 Cigola la carrucola del pozzo l’acqua sale alla luce e vi si fonde. Trema un ricordo nel ricolmo secchio, nel puro cerchio un’immagine ride. Accosto il volto a evanescenti labbri: si deforma il passato, si fa vecchio, appartiene ad un altro... Ah che già stride la ruota, ti ridona all’atro fondo, visione, una distanza ci divide. Eugenio Montale
  • 4. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche4 Parte Prima “Voglio imparare i tempi della memoria perché mi hai insegnato, dove sei, che il mio futuro è nel nostro passato (...) si perdono nel vento come cenere i segni della vita” Ugo Ronfani
  • 5. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 5 Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche ll’origine di tutte le Storie in Erotodo, definito dai manuali “padre della storia”, è rintracciabile lo sviluppo del metodo aperto tipico del grande scrittore di reportage(115) . Nei lavori di Tucidide sono riscontrabili gli elementi del primo cultore delle verità fattuali. Sallustio a Roma incide l’impronta nell’invenzione di una storiografia latina che nel dramma degli eventi individua il prevalere dell’intelligenza politica. ______________ (115) Riszard Kapuscinski, In viaggio con Erodoto, Feltrinelli, 2005. A
  • 6. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche6 A Roma si afferma l’immagine di Tucidide come autore sommamente intento alla verità unica dei fatti, prudente, severo, grave secondo il criterio di Cicerone, in opposizione alla tendenziosità dei giudizi individuali di altri storici, oltre che di retori, filosofi e poeti comici. L’incontrastata supremazia di Tucidide come modello di un autentico metodo storiografico ha inizio a Roma e da qui si diffonde con un moto di ritorno nella cultura di lingua greca, a spese di Erodoto campione di indagine “aperta” all’incrocio di possibili testimonianze alternative. Da Luciano agli autori cristiani dell’impero bizantino, nella verità solida e indiscussa di ciò che è realmente accaduto risiede l’impegno deontologico dello storico, refrattario alle seduzioni del successo contingente. L’ultima tappa di questo percorso trionfale è la storia della conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II, che il greco Michele Critobulo compone in una rigorosa maniera tucididea: fino alla paradossale esaltazione del vincitore, nel nome della realpolitik(116) . Nel Quattrocento una certa modernità politica sostenuta da nuove classi dirigenti culmina in un sistema di Stati che, seppur fragile, induce Machiavelli e Guicciardini ad inaugurare la scienza politica in senso moderno. Nell’epoca del Guicciardini, come nelle successive fino a Croce, si può affermare che ogni età, ogni generazione, meditando una certa storia d’Italia, prese coscienza, in modo affatto peculiare, del proprio mondo: si trattasse di capire “le calamità d’Italia”, repentinamente sopraggiunte quando il paese viveva “in tanta prosperità” ed in uno “stato tanto desiderabile quando era quello nel quale sicuramente si riposava l’anno della salute cristiana mille quattrocento novanta(117) ”, oppure si volessero mostrare polemicamente, in pieno regime fascista, i progressi compiuti e i valori e le energie dell’Italia liberale. Marco Tullio Cicerone nel “De oratore” parla di Historia magistra vitae, frase tuttavia da non leggere superficialmente, poiché la storia è certamente “maestra di vita” nel senso che aiuta a meditare ed a capire, ma non potrà mai indicare quale strada adottare quando ci si trova di fronte ad un bivio. Come se tutto ciò non bastasse, la ricostruzione del passato è resa ulteriormente difficile dal fatto che gli storici possono analizzare soltanto le idee ed i fatti dei quali sia rimasta qualche traccia documentaria mentre la grande maggioranza degli eventi accaduti nel passato non ha lasciato alcuna traccia e, dunque, non può essere più ricordato. Per giunta moltissimi documenti di straordinaria importanza sono stati deliberatamente distrutti. Là dove non ha provveduto la volontà dell’uomo, inoltre, possono essere intervenuti eventi calamitosi quali incendi, guerre, terremoti o banali negligenze. È evidente, pertanto, l’intrinseca preziosità di un antico oggetto o documento per il solo fatto di essere sopravvissuto e giunto fino a noi. La storia ci insegna a pensare e a vivere ma non a prevedere il futuro per la semplice ragione che non si ripete mai. Ogni evento storico, inoltre, dovrebbe essere sempre interpretato in base alla mentalità ed alle idee del suo tempo. Molti storici, ed anche molti lettori, omettono tale prassi avendo sempre quale termine di riferimento il presente. ______________ (116) Luciano Canfora, Tucidide tra Atene e Roma, Ed. Salerno, 2005. (117) F. Giucciardini, Storia d’Italia, a cura di S. Seidel Menchi, Torino, 1971, pp. 5-6.
  • 7. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 7 Studiare la storia di un individuo o di una collettività è, dunque, difficilissimo. Ma se la nostra mente non compisse lo sforzo di meditare sul passato, non saremmo persone e neppure nazioni. Circa la questione, poi, se la storia sia maestra di vita o esercizio letterario va considerato che in ogni caso essa è una bussola per capire il presente. La storia, comunque, non può essere una “maestra di vita”, anche nel nel senso che non impartisce lezioni univoche e non può fungere da manuale per comprendere il presente.
  • 8. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche8 Rifacendosi, tuttavia, al pensiero del maestro francese dell’ermeneutica cristiana Paul Ricoer (1913-2005), il dovere della memoria, inducendo alla comprensione del passato, può anche comportare che, quantomeno, ci si illuda di non ripetere gli errori e di trovare la forza del perdono. Con la “tradizione” del testo, inoltre, si indicano tutte le diverse “strade” attraverso cui esso è giunto fino a noi. In epoca antica e medievale (prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili), però, i testi erano copiati a mano nei vari scriptoria. Il rischio di errore, pertanto, nonostante la perizia di alcuni copisti e la massima attenzione che essi vi potevano porre, era altissimo. Da un errore se ne generava quasi sempre un altro, poiché il successivo copista cercava di porre rimedio all’incomprensione, magari peggiorando il testo. Ciò si verificava quando le cose andavano bene; in molti casi, invece, i rari manoscritti originali andavano persi. Di tantissimi autori e opere, infatti, possediamo solo frammenti. Recuperare il testo, o avvicinarsi quanto più è possibile all’originale, è il delicato ed importante compito del filologo. Della Divina Commedia, per esempio, come di quasi tutti i testi medievali (per non parlare degli antichi), ci restano solo copie e nessun originale. Ed è attraverso il loro studio che ci rendiamo conto delle intenzioni dell’autore e delle distorsioni che il testo ha subito nel corso del tempo. Nel campo della formazione delle scienze sociali ed anche economiche, poi, gli storici propongono la loro disciplina come lingua comune e federatrice (ad esempio, con le presidenze di Lucine Febbre, Fernand Braudel, Jacques Le Goff e François Furet all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Francia). Gli storici dovrebbero accettare il dialogo con gli antropologi, che propongono nuove chiavi di lettura, strumenti metodologici e terreni di studio (ad esempio le parentele) per le società del passato. La microstoria non si occupa di piccola storia, si occupa di storia in maniera analitica, con uno sguardo ravvicinato. Sotto la lente del microscopio, ovviamente, si può mettere un’ala di insetto o un frammento di pelle di un grande mammifero: è lo sguardo che conta, le domande che si pongono. La microstoria, dunque, pone sempre, esplicitamente o implicitamente, un problema di generalizzazione; si parte da un caso circoscritto (tutti i casi, grandi o piccoli lo sono) per capire qualcosa di più generale. Magari si tratta di un caso anomalo: ma ogni anomalia contiene in sé la norma, non è vero l’inverso. Studio delle fonti storiche(118) Nel metodo di studio delle fonti la Critica storica si sviluppa in differenti tecniche. La critica ai documenti mira a determinare con rigore il valore di testimonianza e di informazione se del caso comparato ad altre fonti storiche. La prima tappa, la critica esterna o di autenticità, consiste nel determinare se un documento è autentico o falso o se si tratta di un originale o di una copia. In generale si suddivide in una critica di provenienza (che include la determinazione dell’autore, del luogo e della data di redazione) e una critica di ricostruzione (che ha lo scopo di ricostruire il testo originale di un documento contenente, ad esempio, errori di trascrizione). ______________ (118) R. Villano, Arte e Storia della Farmacia, Prefazione, Selecta Medica, Pavia 2006, pagg. 6-9.
  • 9. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 9 La critica interna o di credibilità si preoccupa di determinare la veridicità delle informazioni contenute in un documento attraverso cinque operazioni: critica di interpretazione (che si confonde in parte con l’ermeneutica e per mezzo della quale si preoccupa di apprendere il contenuto del testo), critica di competenza (che determina la qualità del testo attraverso la valutazione sulla capacità dell’autore di conoscere e comprendere i fatti), critica di veridicità (che esamina la possibile esistenza di falsi), critica di rigore (che individua gli errori involontari nella descrizione dei fatti), e la verifica delle testimonianze (in cui si comparano le informazioni contenute nel testo con le altre testimonianze disponibili). Il ricorso alla critica storica, congiuntamente al ricorso alle scienze ausiliarie conferisce alla storia il suo carattere di scienza che non deve essere confusa con la scienza sperimentale, data l’impossibilità di riproduzione dei fenomeni storici al fine di comprovare ipotesi al pari, ad esempio, di un fenomeno chimico. Itinerari e strumenti per la ricostruzione delle linee genealogiche I documenti utili a ricostruire le figure sociali e le carriere politiche degli antenati sono, molto semplicemente, tutti. Da essi possono essere tratti anche elementi utili, più in particolare, per la ricostruzione genealogica. Vi sono, tuttavia, degli itinerari investigativi più specifici, ad esempio per rintracciare gli atti di battesimo o di nascita, di matrimonio e di morte di ogni singolo ascendente in line diretta e, per quanto possibile, in linea collaterale, tra cui:
  • 10. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche10 gli archivi dei servizi cimiteriali per gli atti di registrazione d’ingresso delle salme, recanti i dati di morte, il nome dei genitori e il luogo di nascita; i servizi demografici comunali per le informazioni su paternità e ascendenze; gli archivi parrocchiali contenenti i registri anagrafici; il Concilio di Trento (terminato nel 1563), rese obbligatoria la tenuta dei libri dei battesimi e dei matrimoni. All'inizio del Seicento, con Bolla papale, fu resa obbligatoria anche la tenuta da parte dei parroci dei registri dei defunti. Ovviamente la data di avvio della tenuta dei registri può differire anche di molto da parrocchia a parrocchia. Altri documenti parrocchiali importanti sono gli elenchi dei cresimati e gli stati delle anime (dalla seconda metà dell’Ottocento registrati anche dall’autorità civile). gli archivi storici diocesani contenenti gli archivi parrocchiali più antichi; vari archivi locali che conservano i testamenti, le "promesse di matrimonio" e gli atti notarili. gli archivi storici comunali che conservano una notevole quantità di documenti in alcuni casi risalenti fino al XIV secolo; lo Stato Civile comunale (che dal 1866 il Regno d'Italia rese obbligatorio in tutto il territorio nazionale); gli Archivi di Stato che raccolgono copia dei registri dello Stato Civile preunitario; gli archivi notarili, per testamenti e contratti di vario genere, a partire dal XIII secolo; il catasto; i necrologi religiosi e privati conservati negli archivi di numerosi conventi.
  • 11. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 11 Raimondo Villano - Nato nel 1960. Vive tra Roma e Torre Ann.ta. La moglie è biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio è un brillante matematico universitario. Ruoli: General Manager Villano International Business Team dal 2012 (attività in 16 ambiti di business, consulting & service, tra cui: affari internazionali, immobiliare alta gamma, previdenza, edilizia- restauro, import-export, alimentari, informatica, sanità, arte e cultura); Membro (dal 2013), Associate Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (dal 2014) e Membro Onorario of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, dal 2015); Trader (dal 1976), Trader operativo finanziario indipendente di borse e forex (dal 1983), Cavaliere S.M.O. di Malta (dal 2002, presentato dal Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, discendente dell’Eroe fondatore del Regno d’Albania); Presidente Fondazione umanitaria Chiron (dal 1985); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006). Accademie: Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C., già pontificia Tiberina, Studi Melitensi, Medical Tradition Smithsonian Institution-USA, International Society History Pharmacy, Acc. Italiana Storia Farmacia, Soc. Napoletana Storia Patria, a. h. Nobile Collegio Chimico Farmaceutico. Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Collabora con importanti Riviste nazionali e internazionali. È Advisory Board Member per l’Editore statunitense DPC, che pubblica in oltre 150 nazioni. Studi: classici; laurea e abil.: Farmacia (1985); corsi certificati di: Piante officinali, Tecniche cosmetiche, Sicurezza aziendale, Haccp, Storia, Dottrina sociale Chiesa, Teologia. Lauree h.c.: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.: Science Medical Ethics (2010). È stato: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza per manager, ottenendo Alti Patronati di Capo dello Stato e ONU (2000), Consigliere diplomatico Aerec dpt ENVA 2011-15, Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, membro World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), membro del Gruppo di Studio “History and definition of pharmacopoeias” dell’International Society for the History of Pharmacy, coordinato dal Prof. François Ledermann, dell’Università di Berna e Presidente internazionale Emerito ISHP (Berna, 2012-13), 11 anni in Comitato scientifico sicurezza sanitaria di IBD (azienda responsabile della sicurezza dei Tribunali Corte Appello Napoli), CdA Fondazione Beaumont Onlus ricerche su cancro presieduta dallo scienziato Tarro e con il Prefetto Napoli (2011-12), Accademico Europeo per le Relazioni Economiche e Culturali 2004-2015. Per 32 anni socio e titolare di un’importante farmacia, fino al 2010. Socio dal 1990, Segretario a 29 anni 1990-95 (tra i più giovani d’Italia), Presidente 2000-01 Rotary Club Pompei-Vesuvio e per 14 anni Delegato unico dei Governatori per l’Archivio del Distretto 2100-Italia (oltre 3.000 rotariani e circa 80 Club) e presso I.C.R. per il Rotary di tutta l’Italia; in Comm.ni Italia: Etica professionale, Azione Mondiale, Informatica; tra i molti ruoli internazionali: archeologia Pompei-Cartagine; Comitato Premio Magna Grecia; autore e presentatore al Consiglio Mondiale di Legislazione del Rotary della Proposta di istituzione della Giornata internazionale a tutela della Vita (2001-04). Dal 1986 al 1990 Presidente a Napoli, coordinatore nazionale e fondatore Federazione Giovani Farmacisti; Rappresentante nazionale Sindacato Federativo. Assist. Prof. Microbiologia Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof. Lembo-Ist. Sup. Sanità). Membro Gruppo internaz. di Studio ISHP Storia Farmacopee (Univ. Berna, 2012-13). Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Arciv. di Pompei Mons. Francesco Saverio TOPPI, dal 2013 Servo di Dio in Causa di Beatificazione e Canonizzazione (Rotary, 1992); Dino DE LAURENTIIS (proposto nel 2000), produttore cinematografico di Hollywood e Premio Oscar alla carriera (Rotary, 2001); Antonio GRECO, Presidente Tribunale Civile e Penale TA (Rotary, 2000); Giulio TARRO, virologo Candidato al Premio Nobel per la Medicina nel 2000 e nel 2015 (Asas, 2011); Gianni RIVERA, Vice Campione del Mondo di Calcio (Aerec, 2012); Luigi CASTIELLO, Cappellano Magistrale SMOM e Operatore Pastorale Salute-Conferenza Episcopale Italiana (Asas, 2014); Gualtiero
  • 12. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche12 RICCIARDI, Presidente Istituto Superiore di Sanità (Asas, 2016); Patrizio POLISCA, già aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore Sanitario del Vaticano (Asas, 2016). Premi internazionali: Diploma d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione da Presidente Rotary International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (2011); Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Galeno di Pergamo (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità 2^ ed. Galeno di Pergamo (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Premi nazionali: Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Stramezzi-Sanità (Rm 2007); Capitolino-Attività umanitaria (Rm 2010); Tiberino- Cultura (Rm 2012); LXXIV Serono-Storia e Letteratura (Rm 2012), Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800 al 2013, Tiberino-Scienza (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-scientifica (Rm 2014); Medaglia Argento al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2016); Asas-Mi.BACT-Speciale Storia Scienze Biomediche (Rm 2016). Autore di un’ampia e qualificata produzione letteraria che ammonta a oltre 810 pubblicazioni sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche, di cui gran parte su riviste dotate di revisione critica, indexate e con impact factor; oltre 50 libri (di cui 14 nella sola versione italiana con complessive 35 edizioni e 19 ristampe, numerosi tradotti anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli, con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università, ecc., recensiti da Testate di rilievo nazionale, presenti in oltre 120 Biblioteche italiane (tra cui: Quirinale, Accademia Nazionale Scienze, Ministeri) e in oltre 40 Nazioni (tra cui: National Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK), in Istituti di Cultura, Università, Musei. Alla Fiera di Francoforte ha debuttato un suo libro. Oltre 80 opere multimediali (in varie lingue e più edizioni e ristampe ) spesso di notevole pregio e pubblicate con editori e patrocini prestigiosi (tra cui Bayer S.p.A.). È in molti Cataloghi internazionali scientifici, accademici, istituzionali, pontifici e religiosi tra cui: Scheda Authority File UK Libray of Congress (NACO) no2006049598; Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Biblioteca Magistrale S.M. Ordine di Malta; Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL (IT); Biblioteca Fondazione Ratzinger-Benedetto XVI (Vaticano); 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010; Opac Sbn con oltre 190 opere; Scheda di Autorità Ministero BAC. Vari libri hanno apprezzamenti da autorità istituzionali, tra cui alcuni regnanti europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre. * * * Alcuni libri: Società globale informazione, 1996; Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione sicurezza in Farmacia (pres. Dr. Renzulli, già Consulente Sicurezza ONU, 2004); Arte e storia Farmacia (pres. Prof. Ledermann, Presid. International Soc. History Pharmacy, 2 ediz., 2006); Storia e attività del SMOM (4 ediz., 2007); Meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (pres. Prof. Tarro, Comm. Naz.le Bioetica, 3 ediz., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (pres. Presid. Farmacisti Italiani Dr. Mandelli 2009); Tempo scolpito in silenzio eternità. Riflessioni su indagine diacronica per memoria homo faber (pres. eminenti storico Fra’ von Lobstein e critico Prof. Carosella, 6 rist., 2010); Attività farmaceutiche Regno di Napoli (pres.: Presid. Acc. It. Storia Farmacia Dr. Corvi, 2010); Logos e teofania nel tempo digitale (pres. Mons. Trafny, Presid. Dpt Scienza-Fede Pontificio Consiglio Cultura, 2012); Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale SMOM (2013); Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres. Prof. Ledermann, Direttore Biblioteca Svizzera, 2015); Fotografie - circa 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e creativi tra quelle realizzate in oltre 40 anni (2015). Tra gli oltre 80 multimedia: Cenni arte e storia farmacia (patroc. AISF, 2002); Influenza A/H1N1 (patroc. Unesco, 2009).
  • 13. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 13 “Oratio brevis cogitatio longa” Marco Tullio Cicerone
  • 14. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche14 Presentazione entiluomo di compositi interessi sociali e storici, dalla vasta e, oserei dire, addirittura imponente bibliografia, il confratello Raimondo Villano presenta alla nostra attenzione l’ultima sua opera di saggistica dal titolo “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”. Si tratta, in effetti, di un “agile” volumetto, giacché consta di appena poco più di cento pagine, che si distingue sia per consultabilità ed eleganza che per le scelte iconografiche, invero raffinatissime. Mi corre, tuttavia, l’obbligo di fare una precisazione, ovvero che non sia di inganno l’espressione adottata di “volumetto” giacché il fonema che ci siamo permessi di utilizzare, sia ben chiaro, si riferisce ad un’opera tutt’altro che di esiguo spessore non solo in virtù degli argomenti trattati, in effetti tutti, ma proprio tutti “tosti”, bensì anche per la profondità delle cognizioni e per la meditata attenzione. Per avere una vaga idea in proposito, del resto, appare sufficiente porre mente locale già ai soli titoli dei capitoli della Parte Prima e Seconda, benché vada confessato che per una lettura attenta alcuni di essi presuppongono, se non proprio impongono, un’immediata conoscenza dei relativi testi. Soffermandoci, poi, a riflettere sui principali temi portanti, intesi però nell’accezione più alta del termine, dal coacervo di un’ideale “summa”, l’opera ci riconduce, relativamente agli aspetti della “memoria”, all’aforisma frutto della saggezza antica che con Marco Tullio Cicerone suggerisce che la memoria diminuisce se non la si tiene in esercizio (“memoria minuitur nisi eam exerceas” in “De senectude”, VII VII. 21) mentre, per ciò che concerne la “storia e sua metodologia”, essa rimanda ancora a Cicerone là dove asserisce “historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, qua voce alia nisi oratore immortalitati commendatum ” (“De orat”, II, 9, 36) ma anche, impegnandoci in un ragguardevole “salto” nel tempo, a Massimo D’Azeglio, da cui apprendiamo che “la storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire”, a Francesco Domenico Guerrazzi che ne “Il buco al mare” G
  • 15. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 15 ricorda come “la filosofia della storia è l’arte di cercare e scoprire le leggi regolatrici del mondo morale”, a Carlo Belgioioso che in “Scuola e famiglia” afferma che “la storia è il notaio della coscienza pubblica” e, inoltre, a Giacomo Bazzellotti che trattando di Francesco de Sanctis puntualizza come “i recenti progressi del metodo hanno allontanato sempre più la storia dall’arte dandole un carattere sempre più scientifico”. Soffermandoci, ancora, sugli aspetti della Storia della Scienza e, in particolare, della scienza sanitaria e sua diffusione, ci sovviene in mente sia la riflessione di San Gregorio Magno, “quando mundus ad extremum ducitur, tanto largior nobis aeternae scientiae aditum aperitur”, che quanto asserito da Carlo Cattaneo, ossia che “scienza è ricchezza” nonché la considerazione di Gaetano Negri che “il tratto fondamentale dello spirito moderno è che tutte le forze dell’intelligenza sono portate all’investigazione dei fenomeni fisici e morali considerati per se stessi all’infuori di ogni pregiudizio di ogni elemento metafisico” (“Segno dei tempi”, 125). Ma cosa che ci sta più a cuore, oltre che come storici, in qualità di membri Professi dei Giovanniti, infine, a proposito delle considerazioni sviluppate sulla sede delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità, desideriamo riservarci di partecipare un ultimo fondamentale rimando all’interessantissimo sintetico precetto di Giovenale che nelle “Satire” (10, 356) ricorda che “orandum est ut sit mens sana in corpore sano”: “bisogna pregare affinché una mente sana sia in un corpo sano”! Roma, 6 febbraio 2010 Fra’ Franz von Lobstein Ven. Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta
  • 16. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche16 Presentazione l libro, che si compone di due parti ben distinte e pur collegate nell’unità dell’idea di fondo, affronta l’arduo compito di accostare due ambiti disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna strutturazione che nelle finalità conoscitive: la Storia e l’Informatica. Lo scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, che, senza compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né alterarne le interne logiche, dispone le potenzialità dell’una (l’informatica) al servizio dell’altra (la storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica. Alla base o alla radice di siffatta operazione, complessa e ardita al tempo stesso, v’è la ferma fiducia che la differenziazione delle “due culture”, tema dominante nella seconda metà del secolo scorso, sia destinata a lasciare il posto ad una auspicata integrazione in un “sapere”, nuovo e antico al tempo stesso, che pare profilarsi all’orizzonte non troppo lontano del tormentato nostro presente. All’attesa, ancora piuttosto smarrita e confusa, di un tale avvento sembra alludere persino il titolo del libro: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità”, dove l’immagine del tempo che faticosamente scolpisce i propri segni sulla sconfinata lastra dell’eternità non riesce neppure a scalfire, di essa, l’intatto e assorto silenzio. E così si ricompone, per noi uomini, il mistero del rapporto tempo-eternità. Allora: ha un senso il generoso sforzo dell’autore di richiamare la nostra limitata intelligenza di mortali a misurarsi ancora con il problema tempo-eternità, se esso problema è costitutivamente al di sopra delle possibilità intellettive dell’uomo? Certamente. Anzi si direbbe che il senso intimo e globale di tutto l’impegnato e impegnativo discorso che fa il Villano consiste proprio nella consapevolezza del limite e nello sforzo di spostarlo ancora più oltre utilizzando gli strumenti della moderna tecnologia. Ed è in questo sforzo che scienza e storia si ritrovano a collaborare al fine di far crescere l’uomo in conoscenza senza peraltro autorizzarlo al folle volo di Ulisse oltre le colonne d’Ercole della sua finitezza. I
  • 17. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 17 La lunga e articolata riflessione sulla storia, sul suo senso e sui suoi fini è alimentata e sostenuta da una valida documentazione e da autorevoli riferimenti, ma non è fine a se stessa, perché è volta alla prospettiva, più limitata, dell’arte sanitaria e, più precisamente, della storia della farmacia, di cui l’autore è appassionato cultore. Dall’affermazione dell’opportunità e dell’utilità di conoscere il passato per meglio vivere il presente e per più consapevolmente preparare l’avvenire deriva, come logica conseguenza, l’individuazione dell’informatica come la tecnica che oggi consente di ampliare straordinariamente, di facilitare, arricchire e diffondere i segni e le testimonianze del passato a tutto vantaggio sia dell’arricchimento culturale del presente che della propiziazione d’un più largo orizzonte conoscitivo per il futuro. E con in più i vantaggi offerti dallo strumento informatico, che consente di superare ed eliminare le due grandi difficoltà che hanno fino ad ora limitato le possibilità operative dell’uomo: gli ostacoli del tempo e dello spazio. Non è certo la conquista dell’onnipotenza, che appartiene soltanto a Dio, ma è un gigantesco passo avanti fatto dall’uomo nella graduale ma infaticata marcia di avvicinamento al “gran mare dell’Essere” supremo. Ed è merito di Raimondo Villano averlo intuito e fatto oggetto della propria ricerca. C.mare di Stabia, 4 marzo 2010 Prof. Antonio Carosella Past District Governor del Rotary International 2100-Italia
  • 18. Raimondo Villano - Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche18 Prefazione uesto lavoro scaturisce da un particolare coacervo di elementi correlati alla mia condizione di cultore di storia, di cattolico giovannita, di professionista sanitario e di cittadino socialmente impegnato in una Nazione splendida nella sua pur evidente complessità. Una lettura non sommaria dell’opera credo, invero, possa segnare un momento nel quale si fa memoria di importanti istanti e aspetti della nostra storia. Nel contempo, fuor d’ogni retorica, lo scorrere dei capitoli ritengo sia occasione che può far volgere lo sguardo al futuro riscoprendo l’opportunità, il valore e il dovere della testimonianza, della narrazione e dell’aiuto alla conoscenza. Una lettura, dunque, da cui emergono non soltanto solide architravi concettuali per sorreggere l’impalcatura del ricordo, per non dimenticare, bensì anche un lavoro letterario che si cimenta nel compimento di un’ulteriore opera altamente civile, putrellando elementi di riflessione di pacificazione sociale, di concorso al ravvivamento del sentimento di coesione nazionale, particolarmente bisognoso d’esser coltivato e diffuso nei tempi attuali, nonché di custodia e protezione delle autentiche radici che, sostanzialmente, riguardano tutto il Paese. D’altro canto, con profondo sentimento cristiano, ho inteso sviluppare coerenti riflessioni con il proposito di collaborare per la diffusione del regno di Dio nel mondo d’oggi e, in un fecondo metabolismo di fede e ragione, umilmente concorrere anche allo sforzo di aprire uno spazio per tutti i popoli e per quanti conoscono Dio da lontano o per i quali Egli è sconosciuto o addirittura estraneo: per aiutarli, in effetti, ad “agganciarsi a Dio”, al cui cospetto sta ogni creatura umana(1) . In qualità di accademico, infine, ho approfondito taluni aspetti metodologici e di valorizzazione di comparti della disciplina storico-sanitaria. Raimondo Villano _________________ (1) I concetti di riferimento sono quello del “cortile dei gentili”, riservato nel Tempio di Gerusalemme ai pagani che volevano pregare l’unico Dio e che Gesù volle sgomberare da chi l’aveva trasformato in “un covo di ladri”, e le riflessioni di pertinenza espresse dal Santo Padre Benedetto XVI nel discorso alla Curia romana per la presentazione degli auguri natalizi (Vaticano, Sala Clementina, 21 dicembre 2009). Q