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COVID-19 ITALIA
LE ISTITUZIONI
PROTAGONISTE
DELLA PANDEMIA
Maggio 2020
Emergenza Coronavirus: l’Italia chiude
9 marzo 2020. Il Presidente del Consiglio Conte annuncia il lockdown in Italia: il Paese chiude, tranne che per le
attività essenziali. Stop agli spostamenti che non siano per lavoro, salute o necessità.
Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c'è tempo.
[…] Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia, e lo dobbiamo fare subito.
Adotteremo misure più forti per contenere il più possibile l'avanzata del Coronavirus e per tutelare
la salute di tutti i cittadini.
Il Governo adotta il Decreto #Iorestoacasa, in vigore dal 10 marzo, dove estende alcune misure adottate per le
cd. zone rosse a tutta Italia, più una serie di altre misure “adeguate e proporzionate a tutelare la salute dei
cittadini, a contenere la diffusione del contagio”.
“
L’Italia è stata tra i primi Paesi ad adottare il lockdown
("isolamento" o "blocco", indica un protocollo
d'emergenza che consiste nell'impedire a persone e/o
informazioni di lasciare una determinata area) per
fronteggiare il diffondersi del Covid-19.
Prima e dopo il lockdown:
Chi ha deciso cosa?
Oggi, in piena Fase 2 – quella del tentativo di
convivenza con il virus – possiamo ripercorrere
le tappe del Coronavirus attraverso le Istituzioni e
gli stakeholder che ne sono stati i protagonisti, per
fare il punto su “chi ha fatto cosa e perché”.
IL MINISTERO DELLA SALUTE
Il primo ad occuparsi del Covid-19 è il Ministero della Salute che,
dall’inizio di gennaio, quando ancora si stimava che il rischio di
infezione fosse “moderato”, attiva il monitoraggio delle condizioni di
salute di coloro che provengono dalla città cinese di Wuhan. I primi
provvedimenti riguardano gli aeroporti, in particolare predisponendo
il controllo dei passeggeri tramite scanner termometrici.
30 gennaio 2020
Con un'Ordinanza il Ministero sospende il traffico aereo con la Cina.
I voli provenienti da lì sono dirottati su soli due aeroporti (Roma
Fiumicino e Milano Malpensa) ed è predisposto il monitoraggio
sanitario di tutti i passeggeri dei voli diretti da Cina e Hong Kong.
Il Ministero ha inoltre preparato una procedura di emergenza nel caso
in cui fosse identificato un caso sospetto di Coronavirus.
L’OMS parlava ancora di epidemia, motivo per il quale (forse) non
è stato consultato il “Piano nazionale di preparazione e risposta ad
una pandemia influenzale” che l’Italia aveva stilato nel 2006.
C
L’ISTITUTO SPALlanzani
30 gennaio 2020
I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi,
vengono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale per le
Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (INMI). È il Centro di
riferimento nazionale per la ricerca e cura sulle malattie infettive
e Centro Collaboratore dell’OMS per le malattie altamente
contagiose.
Pochi giorni dopo, il laboratorio di virologia dell’Istituto isola
il virus (denominato 2019-nCoV/Italy-INMI1), aprendo alla
possibilità di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa
si può fare per bloccare la diffusione.
Il Direttore scientifico dell’INMI, Dr. Giuseppe Ippolito, è membro
del Comitato tecnico scientifico creato a supporto del Capo del
Dipartimento della Protezione Civile nelle attività finalizzate al
superamento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITà
È il principale centro di ricerca, controllo e consulenza
tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica in Italia.
Sin dall’inizio della pandemia ha pubblicato periodicamente
una serie di rapporti tecnici per fornire indicazioni
soprattutto agli operatori sanitari.
Dal 28 febbraio coordina un sistema di sorveglianza sul
Covid-19, che integra i dati microbiologici ed epidemiologici
forniti dalle Regioni e dal Laboratorio nazionale dell’ISS.
Inoltre, per la fruizione dei non addetti ai lavori, redige ogni
giorno un’infografica dedicata che riporta, con grafici, mappe
e tabelle, una descrizione della diffusione dell’epidemia di
Covid-19 in Italia e delle caratteristiche delle persone
contagiate.
Il Presidente dell’ISS, Prof. Silvio Brusaferro, è membro del Comitato tecnico scientifico a supporto
del Capo del Dipartimento della Protezione Civile nelle attività finalizzate al superamento dell’emergenza
epidemiologica da Covid-19.
Inoltre l’ex Presidente dell’ISS, Walter Ricciardi, oggi membro italiano del Comitato esecutivo dell’OMS,
è Consigliere del Ministro della Salute Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali.
I PRESIDENTI DELL’ISS
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Consiglio dei Ministri delibera lo Stato di Emergenza Nazionale.
Da questo momento le misure per fronteggiare la crisi sono coordinate
dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli,
che si occuperà del:
• soccorso e assistenza della popolazione interessata dal contagio;
• potenziamento dei controlli nelle aree aeroportuali e portuali;
• rientro in Italia dei cittadini che si trovano nei Paesi a rischio;
• rimpatrio dei cittadini stranieri nei Paesi di origine esposti al rischio.
31 GENNAIO 2020
Angelo Borrelli non è mai stato nominato Commissario
per l’emergenza, un equivoco mai completamente chiarito.
È l’Organismo che entra in funzione ogniqualvolta è necessario predisporre le attività volte alla
prevenzione dei rischi, al soccorso e all’assistenza delle popolazioni colpite
da calamità, al contrasto e al superamento dell’emergenza.
Il Comitato Operativo nazionale si è occupato inizialmente di mettere a punto le prime misure per il
contenimento dei contagi, soprattutto per quanto riguarda il controllo del traffico aereo e marittimo.
Il Dipartimento della Protezione Civile
“
C
Il primo importante provvedimento è l’Ordinanza del Capo
Dipartimento del 3 febbraio, con la quale sono stati adottati
i “primi interventi urgenti” e stanziati 5 milioni di euro.
A questo ne sono seguiti numerosi altri, ma la Protezione Civile
è stata tra i principali protagonisti del fronte contro il Coronavirus
anche per un altro (inedito) aspetto: la comunicazione.
Protezione Civile: ORDINANZE
E MAPPE
Dal 23 febbraio, ogni giorno, informa sulla “situazione
dei contagi in Italia”. Con conferenze stampa regolari,
pubblicazione di Bollettini e Mappe interattive, è stato possibile
seguire l’evolversi della pandemia ed essere costantemente
aggiornati sulle misure messe in atto per fronteggiarle (dalla
fornitura di ventilatori nelle strutture ospedaliere, alla distribuzione
di mascherine, etc.).
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Nel corso di questi mesi, Arcuri ha adottato una serie di
Ordinanze per:
• provvedere alla fornitura di apparecchiature per i
reparti di terapia intensiva e sub-intensiva;
• fissare prezzi massimi delle mascherine;
• assicurare la possibilità di svolgere i test sierologici;
• programmare il corretto funzionamento della app.
Il Decreto-Legge n. 18/2020 #CuraItalia nomina un
Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19:
Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia.
Insieme al Capo della Protezione Civile, il suo compito
è di programmare e organizzare le attività per
fronteggiare l’emergenza, individuando i fabbisogni
(risorse umane e strumentali) e procedendo all’acquisto
e distribuzione di farmaci, apparecchiature, dispositivi
medici e di protezione individuale.
Il Commissario può:
• potenziare le strutture ospedaliere;
• costruire nuovi stabilimenti e/o convertire immobili
già esistenti;
• concedere aiuti per fronteggiare l’emergenza.
E I SUOI ATTI
I Decreti Legge del Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri ha adottato alcuni Decreti-Legge. I più importanti:
Decreto Legge #iorestoacasa
sulle misure di potenziamento del
Servizio Sanitario Nazionale e di
sostegno economico per famiglie,
lavoratori e imprese, in particolare:
• € 600 a marzo per le partite IVA,
i lavoratori stagionali, operai agricoli,
lavoratori dello spettacolo;
•cassa integrazione;
•congedi parentali straordinari;
•lavoro agile;
•sospensione di mutui e affitti.
Decreto Legge #CuraItalia
17
MARZO
2020
23
Febbraio
2020
con le misure per il contenimento e
gestione dell'emergenza epidemiologica
per le cd. zone rosse.
Decreto Legge Liquidità
I Decreti Legge del Consiglio dei Ministri
3
8
APRILE
2020
Interviene a sostegno delle imprese
in difficoltà con misure su:
• accesso al credito, sostegno
alla liquidità, all’esportazione, agli
investimenti e all’internazionalizzazione;
• fiscalità (sospensione pagamenti IVA,
ritenute e contributi per il mese
di maggio);
• sostegno alla continuità delle aziende.
Introduce alcune misure per la
ripartenza del valore di 55 miliardi:
• aiuti alle PMI, dal credito d’imposta
fino al 60% dell’affitto, al contributo a
fondo perduto per chi ad aprile 2020
ha un fatturato inferiore di 2/3
rispetto ad aprile 2019;
Decreto Legge Rilancio
19
maggio
2020
• reddito di emergenza per le
famiglie a basso reddito;
• niente IVA sulle mascherine;
• bonus vacanze fino a € 500
per famiglia;
• ecobonus al 110%
Decreto LEGGE “RIAPERTURE”
IL DecretO Legge “RIAPERTURE” E IL SUO DCPM
16
maggio
2020
Dal 18 maggio si “chiude” il lockdown.
Il D-L istituisce un ampio quadro normativo
per la circolazione delle persone e la ripresa
delle attività economiche, che sarà integrato
da un DPCM e da misure attuative regionali
che stabiliranno regole più dettagliate:
l’autocertificazione sarà necessaria solo per
spostarsi da Regione a Regione.
Gli Italiani saranno liberi di spostarsi
nella propria Regione, di vedere gli amici,
di andare al bar e al ristorante. Liberi di
trasferirsi nelle seconde case, liberi di
farsi tagliare i capelli, di curare il corpo.
Liberi di andare al parco e sedersi sulle
panchine, di andare in bicicletta e fare
sport all’aperto, di partecipare alle
funzioni religiose.
DPCM DI DETTAGLIO
17
maggio
2020
Ma obbligati a stare lontani almeno
un metro, a indossare la mascherina
al chiuso o nei posti affollati, a farsi
misurare la febbre quando sarà
richiesto.
Il Ministero delle Salute continuerà a
monitorare l’andamento del contagio e
queste libertà potranno essere vocate.
La vera svolta nella vita degli Italiani è stata la decisione del Governo di cedere alle richieste delle Regioni e di buona parte della
popolazione.
E I DPCM
La Presidenza del Consiglio
dei Ministri
Il Presidente del Consiglio Conte ha fatto spesso
ricorso allo strumento del Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri (DPCM), evitando il coinvolgimento
delle altre Istituzioni protagoniste del procedimento
legislativo ordinario e finanche della decretazione
d’urgenza: Governo, Parlamento e Presidente della
Repubblica.
Questa scelta ha suscitato diverse critiche:
Una pandemia non è una guerra.
DPCM del 4 Marzo, che poneva lo stop a manifestazioni,
spettacoli ed eventi sportivi, la chiusura delle scuole e
l’obbligo di comunicazione della provenienza e/o transito
nelle zone considerate inizialmente a rischio;
DPCM del 22 Marzo, che bloccava le “attività non
essenziali” e vietava gli spostamenti da un Comune all’altro;
DPCM del 26 aprile #RestiamoAdistanza che, a partire
dal 4 maggio, ha avviato la Fase 2 e, pur mantenendo le
misure igienico-sanitarie per contenere l’epidemia, allenta
le restrizioni in materia di spostamenti e ripresa delle
attività economiche e dei servizi.
“
E I DISEGNI DI LEGGE
IL PARLAMENTO
La scelta del Governo − in particolare del Presidente
Conte − di assumere in prima persona la responsabilità
politica delle scelte in materia di contrasto al
Coronavirus, e l’adozione di DPCM che non passano
per l’approvazione del Parlamento, hanno inasprito le
relazioni tra le due Istituzioni, soprattutto tra gruppi di
opposizione e Governo.
Tuttavia, il Parlamento non ha mai smesso di lavorare,
anche se a ritmo rallentato.
La Camera dei Deputati inizialmente aveva scelto di riunirsi
una volta a settimana, il mercoledì, ed anche il Senato ha
limitato i lavori. E i disegni di legge presentati in materia di
Coronavirus sono stati numerosi, circa 50.
Dalle “Disposizioni in materia fiscale a favore delle imprese
colpite dal calo di esportazioni in Cina a seguito del COVID-
19”, a firma di Gianfranco Rufa (Lega) alle “Disposizioni per
contrastare speculazioni e truffe nei momenti di grave
emergenza sanitaria”, di Andrea Ostellari (Lega), o ancora
all’“Istituzione della figura dell'infermiere di famiglia e di
comunità” di Paola Boldrini (PD).
La ripresa a pieno regime dei lavori parlamentari non è soltanto
una questione politica. Riunire le Assemblee e le Commissioni
di Camera e Senato è una questione anche “pratica” in tempi
di pandemia: come garantire la sicurezza dei lavori sotto il
profilo sanitario? come assicurare il distanziamento sociale?
IL PARLAMENTO: Il diritto/dovere
di tornare a riunirsi
A marzo sono state introdotte alcune regole per la
partecipazione alle sedute in Aula, a partire dalla
partecipazione ridotta per consentire il distanziamento, in
proporzione ai Gruppi parlamentari. Ma non sempre sono
stati rispettati i limiti di contingentamento. Tra le ipotesi al
vaglio, il voto a distanza. Ma molti sostengono che sia
contrario al dettato della Costituzione.
LE REGIONI
La tutela della Salute è materia di competenza concorrente tra lo
Stato e le Regioni: il primo detta i princìpi fondamentali (vincolanti
per tutte le Regioni); le seconde adottano la normativa di dettaglio.
Questo può portare ad adottare formule organizzative molto
differenziate tra loro.
Il Decreto #CuraItalia (art. 3) ha riconosciuto alle Regioni il potere di
adottare ulteriori misure di contenimento del virus entro certi
limiti, ad esempio:
possono intervenire solo “nelle more dell’adozione delle
misure nazionali di contenimento”;
devono essere motivate da “specifiche situazioni
sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario
verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso”;
non possono incidere sulle “attività produttive” né su
“quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale”;
possono solo essere “ulteriormente restrittive”.
C
L’intraprendenza delle regioni
Ciascuna Regione ha adottato regolamentazioni differenti
che hanno inciso sulla libertà, soprattutto di spostamento, dei
loro cittadini (attività motoria sì/no e entro/oltre la prossimità
della propria abitazione; obbligo di mascherina sì/no, etc.).
L’intraprendenza delle Regioni ha suscitato diverse critiche,
soprattutto è stata messa in dubbio la reale esigenza di
disciplina differenziata.
Ma le medesime reazioni ci sono state contro l’atteggiamento
troppo accentratore del Governo.
Lo scontro Governo centrale-Regioni è stato un
leit motiv di questa crisi.
di ribellione regionale
I primi segni
La Calabria ha adottato un’Ordinanza che amplia, rispetto al
quadro nazionale, le attività consentite a cittadini e servizi,
ad esempio disponendo l’apertura di bar e ristoranti prima
dell’avvio della Fase 2 nazionale. L’Ordinanza regionale è
stata impugnata dal Governo e il TAR della Calabria
(Ordinanza 841/2020) ha annullato il provvedimento, nella
parte che consentiva l’apertura delle attività commerciali
quali bar, ristoranti, etc. La Presidente Santelli ha replicato:
Una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini […].
Anche la Provincia autonoma di Bolzano ha accelerato la
Fase 2 con #AltoAdigesiriparte, un pacchetto di misure
che comprende, tra le altre cose, la riapertura delle attività
commerciali (negozi al dettaglio, bar, ristoranti) e i servizi
alla persona (inclusi parrucchieri, estetisti, etc.) a partire
dall’11 maggio, ma “condizionata dall'osservanza rigorosa e
responsabile delle misure di sicurezza”.
Il Governo aveva espresso l'intenzione di impugnare alcune
parti della Legge, ma Bolzano ritiene “di avere la
competenza in virtù dello Statuto di autonomia” e non
deflette.
“
LE TASK FORCE
10 aprile 2020. Il Presidente Conte annuncia l’istituzione di un Comitato di esperti in materia economica e sociale
con l’obiettivo di individuare le misure per la Fase 2, per
una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive.
“
C
Un proliferare di “Task force”
La “Task force per la Fase 2” è presieduta da Vittorio Colao, ex
CEO di Vodafone, e conta 19 membri.
“La creazione di organismi specifici e speciali anti-Covid
ha interessato ogni livello di Governo: Ministeri, Regioni
e finanche Comuni hanno istituito il proprio.
Il Comitato riferisce costantemente al Presidente del Consiglio
dei Ministri, anche inviando relazioni periodiche aventi ad
oggetto l’esito dei suoi lavori e le proposte formulate.
La poca trasparenza dei lavori e la reale necessità della sua
istituzione, che ha sottratto a Parlamento e Ministeri le loro
prerogative decisionali, hanno sollevato molte perplessità.
Tuttavia, l’unica Task force ad essere stata istituita tramite
DPCM è proprio il Comitato di esperti in materia
economica e sociale.
Mancano le donne: #datecivoce
Sedici Senatrici di diversi Gruppi hanno presentato una
Mozione per chiedere al Governo di
La nomina di esperti anti-Covid ha fatto emergere il tema
della presenza nettamente minoritaria delle donne nei vari
comitati e task force.
Molte, anzi moltissime, sono state le critiche sulla mancanza
di quote rosa nelle diverse commissioni a partire dalla Task
force Colao, tanto che è nato il movimento #datecivoce, per
iniziativa di un gruppo di donne – seguite da numerose altre,
associazioni civiche, etc. – che hanno presentato una
petizione al Presidente Conte e a Colao,
ELEDONNEDELNOSTROPARLAMENTO?
integrare a tutti i livelli, a partire dalla task force per la
Fase 2, la composizione dei diversi organi in modo da
assicurare una presenza adeguata di uomini e donne.
“
a fronte della composizione del suo gruppo di lavoro
che vede solo 4 donne su 19 rappresentanti, nominati
per la ricostruzione del paese come risposta alla
pandemia.
“
La Task Force ‘Colao’ si rinnova e
forse chiude
Si può affermare, senza tema di smentita, che il ruolo del
team di Colao è stato diluito e che il Governo ha preso
decisioni più funzionali alle logiche della politica.
Infatti, nei momenti più infuocati dello scontro tra Conte e i
Presidenti delle Regioni, i suggerimenti del Comitato
vengono del tutto ignorati, e non ve ne è traccia né nel
Decreto-Legge “Riaperture” né del suo DPCM.
La parola dimissioni echeggia nei corridoi di Palazzo Chigi,
ma molto probabilmente, tutto si ridurrà ad un elegante
fine mandato a giugno.
12 MAGGIO 2020
Il Presidente Conte, in risposta al #datecivoce, ha integrato
il Comitato di esperti con cinque donne, che si aggiungono
alle quattro già presenti.
Nuovo provvedimento = nuova
autocertificazione
Il divieto di allontanarsi della propria abitazione è
accompagnato dall’obbligo di autocertificazione per gli
spostamenti necessari. Fino al 17 maggio, chi esce di casa
deve portare con sé un modulo compilato e firmato che
spiega le motivazioni del proprio spostamento.
Il Modulo di autocertificazione è predisposto dal Ministero
dell’Interno e in questi mesi, in parallelo alle limitazioni della
libertà di movimento delle persone, per necessità di chiarezza
e/o per contingenze specifiche, ne sono state predisposte
diverse versioni e aggiornamenti. Lo stesso Capo della Polizia
ha spiegato:
Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi
dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i
quesiti che arrivano dai cittadini.
“
LE FAQ DEL GOVERNO
L’adozione di più provvedimenti in poche settimane ha fatto sorgere una serie di dubbi e domande da
parte dei cittadini su “chi può fare cosa, come e quando”, tanto che il Governo ha deciso di ovviare a
tanta incertezza pubblicando le FAQ (Frequently Asked Questions) sulle misure adottate.
Questa sezione è diventata per i cittadini un vero e proprio manuale di sopravvivenza per
destreggiarsi tra permessi e divieti durante il lockdown. E uno strumento del Governo per comunicare
in maniera diretta, al di là del linguaggio giuridico, ma anche per chiarire alcune norme controverse.
Un esempio su tutti, la travagliata questione su chi fossero i “congiunti”, il punto apicale delle
incomprensioni delle norme del Governo, accusato di voler stabilire a chi voler bene e a chi no (e via
libera all’ironia social!).
L’APP IMMUNI
IMMUNI è l’app anti pandemia per il tracciamento della prossimità tra le persone.
Se qualcuno risulterà positivo al Covid-19, le autorità sanitarie potranno utilizzare i dati dell’app per
allertare, via SMS, coloro che sono stati in contatto con quella persona per un tempo e a una distanza
sufficiente per essere in pericolo di contagio.
sarà questa l’app che
ci salverà dal contagio
Ma IMMUNI ha suscitato molti dubbi sul rispetto della privacy
di chi la utilizzerà:
IMMUNI è volontaria e dal download sul nostro smartphone
si genera un codice numerico non legato all’identità
dell’utente.
Non colleziona informazioni personali e sensibili (nome,
cognome, indirizzo, email, numero di telefono, etc.); i dati
restano sul dispositivo a meno che non si risulti contagiati.
A quel punto vengono inviati ai server delle autorità
sanitarie. Il Commissario Arcuri ha affermato:
tra tutela della salute
e della libertà
La app preoccupa se diventa solo uno strumento per
controllare la libertà e i movimenti degli italiani.
Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli ed ex Magistrato
“Utilizzare la app Immuni sarà un gesto di generosità
verso tutti e sarà uno straordinario gesto di comunità
avendo gli italiani tutti compreso quanto sia
necessaria per combattere questa emergenza
“ Il Garante della privacy ha dato tuttavia parere positivo al
lancio di IMMUNI, considerandola conforme alla normativa
sulla protezione dei dati. Ha disposto però che l’uso dell’app,
debba essere interrotto alla cessazione dello stato di
emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.
In questi mesi tutti noi siamo stati esposti all’iper-informazione sul Covid-19, soprattutto
on line, sui social, sulle chat, etc. Siamo stati destinatari di una miriade di notizie… ma
come riconoscere un’informazione vera e affidabile da una fake new?
Telos A&S ha continuato a seguire l’attività delle Istituzioni in Italia e ha pensato di
offrire il proprio contributo a una corretta informazione, con l’analisi dei principali
provvedimenti che hanno ridisegnato gli aspetti fondamentali della quotidianità di tutti,
dal lavoro alla scuola, dagli spostamenti all’offerta di beni e servizi, agli aiuti a cittadini e
imprese.
Potete trovare le nostre “pillole di analisi” nel nostro blog, in italiano e in inglese.
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COVID-19 ITALIA. LE ISTITUZIONI PROTAGONISTE DELLA PANDEMIA

  • 2. Emergenza Coronavirus: l’Italia chiude 9 marzo 2020. Il Presidente del Consiglio Conte annuncia il lockdown in Italia: il Paese chiude, tranne che per le attività essenziali. Stop agli spostamenti che non siano per lavoro, salute o necessità. Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c'è tempo. […] Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia, e lo dobbiamo fare subito. Adotteremo misure più forti per contenere il più possibile l'avanzata del Coronavirus e per tutelare la salute di tutti i cittadini. Il Governo adotta il Decreto #Iorestoacasa, in vigore dal 10 marzo, dove estende alcune misure adottate per le cd. zone rosse a tutta Italia, più una serie di altre misure “adeguate e proporzionate a tutelare la salute dei cittadini, a contenere la diffusione del contagio”. “
  • 3. L’Italia è stata tra i primi Paesi ad adottare il lockdown ("isolamento" o "blocco", indica un protocollo d'emergenza che consiste nell'impedire a persone e/o informazioni di lasciare una determinata area) per fronteggiare il diffondersi del Covid-19. Prima e dopo il lockdown: Chi ha deciso cosa? Oggi, in piena Fase 2 – quella del tentativo di convivenza con il virus – possiamo ripercorrere le tappe del Coronavirus attraverso le Istituzioni e gli stakeholder che ne sono stati i protagonisti, per fare il punto su “chi ha fatto cosa e perché”.
  • 4. IL MINISTERO DELLA SALUTE Il primo ad occuparsi del Covid-19 è il Ministero della Salute che, dall’inizio di gennaio, quando ancora si stimava che il rischio di infezione fosse “moderato”, attiva il monitoraggio delle condizioni di salute di coloro che provengono dalla città cinese di Wuhan. I primi provvedimenti riguardano gli aeroporti, in particolare predisponendo il controllo dei passeggeri tramite scanner termometrici. 30 gennaio 2020 Con un'Ordinanza il Ministero sospende il traffico aereo con la Cina. I voli provenienti da lì sono dirottati su soli due aeroporti (Roma Fiumicino e Milano Malpensa) ed è predisposto il monitoraggio sanitario di tutti i passeggeri dei voli diretti da Cina e Hong Kong. Il Ministero ha inoltre preparato una procedura di emergenza nel caso in cui fosse identificato un caso sospetto di Coronavirus. L’OMS parlava ancora di epidemia, motivo per il quale (forse) non è stato consultato il “Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale” che l’Italia aveva stilato nel 2006.
  • 5. C L’ISTITUTO SPALlanzani 30 gennaio 2020 I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, vengono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” (INMI). È il Centro di riferimento nazionale per la ricerca e cura sulle malattie infettive e Centro Collaboratore dell’OMS per le malattie altamente contagiose. Pochi giorni dopo, il laboratorio di virologia dell’Istituto isola il virus (denominato 2019-nCoV/Italy-INMI1), aprendo alla possibilità di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si può fare per bloccare la diffusione. Il Direttore scientifico dell’INMI, Dr. Giuseppe Ippolito, è membro del Comitato tecnico scientifico creato a supporto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile nelle attività finalizzate al superamento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
  • 6. L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITà È il principale centro di ricerca, controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica in Italia. Sin dall’inizio della pandemia ha pubblicato periodicamente una serie di rapporti tecnici per fornire indicazioni soprattutto agli operatori sanitari. Dal 28 febbraio coordina un sistema di sorveglianza sul Covid-19, che integra i dati microbiologici ed epidemiologici forniti dalle Regioni e dal Laboratorio nazionale dell’ISS. Inoltre, per la fruizione dei non addetti ai lavori, redige ogni giorno un’infografica dedicata che riporta, con grafici, mappe e tabelle, una descrizione della diffusione dell’epidemia di Covid-19 in Italia e delle caratteristiche delle persone contagiate.
  • 7. Il Presidente dell’ISS, Prof. Silvio Brusaferro, è membro del Comitato tecnico scientifico a supporto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile nelle attività finalizzate al superamento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Inoltre l’ex Presidente dell’ISS, Walter Ricciardi, oggi membro italiano del Comitato esecutivo dell’OMS, è Consigliere del Ministro della Salute Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali. I PRESIDENTI DELL’ISS
  • 8. IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Il Consiglio dei Ministri delibera lo Stato di Emergenza Nazionale. Da questo momento le misure per fronteggiare la crisi sono coordinate dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che si occuperà del: • soccorso e assistenza della popolazione interessata dal contagio; • potenziamento dei controlli nelle aree aeroportuali e portuali; • rientro in Italia dei cittadini che si trovano nei Paesi a rischio; • rimpatrio dei cittadini stranieri nei Paesi di origine esposti al rischio. 31 GENNAIO 2020 Angelo Borrelli non è mai stato nominato Commissario per l’emergenza, un equivoco mai completamente chiarito.
  • 9. È l’Organismo che entra in funzione ogniqualvolta è necessario predisporre le attività volte alla prevenzione dei rischi, al soccorso e all’assistenza delle popolazioni colpite da calamità, al contrasto e al superamento dell’emergenza. Il Comitato Operativo nazionale si è occupato inizialmente di mettere a punto le prime misure per il contenimento dei contagi, soprattutto per quanto riguarda il controllo del traffico aereo e marittimo. Il Dipartimento della Protezione Civile “
  • 10. C Il primo importante provvedimento è l’Ordinanza del Capo Dipartimento del 3 febbraio, con la quale sono stati adottati i “primi interventi urgenti” e stanziati 5 milioni di euro. A questo ne sono seguiti numerosi altri, ma la Protezione Civile è stata tra i principali protagonisti del fronte contro il Coronavirus anche per un altro (inedito) aspetto: la comunicazione. Protezione Civile: ORDINANZE E MAPPE Dal 23 febbraio, ogni giorno, informa sulla “situazione dei contagi in Italia”. Con conferenze stampa regolari, pubblicazione di Bollettini e Mappe interattive, è stato possibile seguire l’evolversi della pandemia ed essere costantemente aggiornati sulle misure messe in atto per fronteggiarle (dalla fornitura di ventilatori nelle strutture ospedaliere, alla distribuzione di mascherine, etc.).
  • 11. IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Nel corso di questi mesi, Arcuri ha adottato una serie di Ordinanze per: • provvedere alla fornitura di apparecchiature per i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva; • fissare prezzi massimi delle mascherine; • assicurare la possibilità di svolgere i test sierologici; • programmare il corretto funzionamento della app. Il Decreto-Legge n. 18/2020 #CuraItalia nomina un Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19: Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia. Insieme al Capo della Protezione Civile, il suo compito è di programmare e organizzare le attività per fronteggiare l’emergenza, individuando i fabbisogni (risorse umane e strumentali) e procedendo all’acquisto e distribuzione di farmaci, apparecchiature, dispositivi medici e di protezione individuale. Il Commissario può: • potenziare le strutture ospedaliere; • costruire nuovi stabilimenti e/o convertire immobili già esistenti; • concedere aiuti per fronteggiare l’emergenza. E I SUOI ATTI
  • 12. I Decreti Legge del Consiglio dei Ministri Il Consiglio dei Ministri ha adottato alcuni Decreti-Legge. I più importanti: Decreto Legge #iorestoacasa sulle misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese, in particolare: • € 600 a marzo per le partite IVA, i lavoratori stagionali, operai agricoli, lavoratori dello spettacolo; •cassa integrazione; •congedi parentali straordinari; •lavoro agile; •sospensione di mutui e affitti. Decreto Legge #CuraItalia 17 MARZO 2020 23 Febbraio 2020 con le misure per il contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica per le cd. zone rosse.
  • 13. Decreto Legge Liquidità I Decreti Legge del Consiglio dei Ministri 3 8 APRILE 2020 Interviene a sostegno delle imprese in difficoltà con misure su: • accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, agli investimenti e all’internazionalizzazione; • fiscalità (sospensione pagamenti IVA, ritenute e contributi per il mese di maggio); • sostegno alla continuità delle aziende. Introduce alcune misure per la ripartenza del valore di 55 miliardi: • aiuti alle PMI, dal credito d’imposta fino al 60% dell’affitto, al contributo a fondo perduto per chi ad aprile 2020 ha un fatturato inferiore di 2/3 rispetto ad aprile 2019; Decreto Legge Rilancio 19 maggio 2020 • reddito di emergenza per le famiglie a basso reddito; • niente IVA sulle mascherine; • bonus vacanze fino a € 500 per famiglia; • ecobonus al 110%
  • 14. Decreto LEGGE “RIAPERTURE” IL DecretO Legge “RIAPERTURE” E IL SUO DCPM 16 maggio 2020 Dal 18 maggio si “chiude” il lockdown. Il D-L istituisce un ampio quadro normativo per la circolazione delle persone e la ripresa delle attività economiche, che sarà integrato da un DPCM e da misure attuative regionali che stabiliranno regole più dettagliate: l’autocertificazione sarà necessaria solo per spostarsi da Regione a Regione. Gli Italiani saranno liberi di spostarsi nella propria Regione, di vedere gli amici, di andare al bar e al ristorante. Liberi di trasferirsi nelle seconde case, liberi di farsi tagliare i capelli, di curare il corpo. Liberi di andare al parco e sedersi sulle panchine, di andare in bicicletta e fare sport all’aperto, di partecipare alle funzioni religiose. DPCM DI DETTAGLIO 17 maggio 2020 Ma obbligati a stare lontani almeno un metro, a indossare la mascherina al chiuso o nei posti affollati, a farsi misurare la febbre quando sarà richiesto. Il Ministero delle Salute continuerà a monitorare l’andamento del contagio e queste libertà potranno essere vocate. La vera svolta nella vita degli Italiani è stata la decisione del Governo di cedere alle richieste delle Regioni e di buona parte della popolazione.
  • 15. E I DPCM La Presidenza del Consiglio dei Ministri Il Presidente del Consiglio Conte ha fatto spesso ricorso allo strumento del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), evitando il coinvolgimento delle altre Istituzioni protagoniste del procedimento legislativo ordinario e finanche della decretazione d’urgenza: Governo, Parlamento e Presidente della Repubblica. Questa scelta ha suscitato diverse critiche: Una pandemia non è una guerra. DPCM del 4 Marzo, che poneva lo stop a manifestazioni, spettacoli ed eventi sportivi, la chiusura delle scuole e l’obbligo di comunicazione della provenienza e/o transito nelle zone considerate inizialmente a rischio; DPCM del 22 Marzo, che bloccava le “attività non essenziali” e vietava gli spostamenti da un Comune all’altro; DPCM del 26 aprile #RestiamoAdistanza che, a partire dal 4 maggio, ha avviato la Fase 2 e, pur mantenendo le misure igienico-sanitarie per contenere l’epidemia, allenta le restrizioni in materia di spostamenti e ripresa delle attività economiche e dei servizi. “
  • 16. E I DISEGNI DI LEGGE IL PARLAMENTO La scelta del Governo − in particolare del Presidente Conte − di assumere in prima persona la responsabilità politica delle scelte in materia di contrasto al Coronavirus, e l’adozione di DPCM che non passano per l’approvazione del Parlamento, hanno inasprito le relazioni tra le due Istituzioni, soprattutto tra gruppi di opposizione e Governo. Tuttavia, il Parlamento non ha mai smesso di lavorare, anche se a ritmo rallentato. La Camera dei Deputati inizialmente aveva scelto di riunirsi una volta a settimana, il mercoledì, ed anche il Senato ha limitato i lavori. E i disegni di legge presentati in materia di Coronavirus sono stati numerosi, circa 50. Dalle “Disposizioni in materia fiscale a favore delle imprese colpite dal calo di esportazioni in Cina a seguito del COVID- 19”, a firma di Gianfranco Rufa (Lega) alle “Disposizioni per contrastare speculazioni e truffe nei momenti di grave emergenza sanitaria”, di Andrea Ostellari (Lega), o ancora all’“Istituzione della figura dell'infermiere di famiglia e di comunità” di Paola Boldrini (PD).
  • 17. La ripresa a pieno regime dei lavori parlamentari non è soltanto una questione politica. Riunire le Assemblee e le Commissioni di Camera e Senato è una questione anche “pratica” in tempi di pandemia: come garantire la sicurezza dei lavori sotto il profilo sanitario? come assicurare il distanziamento sociale? IL PARLAMENTO: Il diritto/dovere di tornare a riunirsi A marzo sono state introdotte alcune regole per la partecipazione alle sedute in Aula, a partire dalla partecipazione ridotta per consentire il distanziamento, in proporzione ai Gruppi parlamentari. Ma non sempre sono stati rispettati i limiti di contingentamento. Tra le ipotesi al vaglio, il voto a distanza. Ma molti sostengono che sia contrario al dettato della Costituzione.
  • 18. LE REGIONI La tutela della Salute è materia di competenza concorrente tra lo Stato e le Regioni: il primo detta i princìpi fondamentali (vincolanti per tutte le Regioni); le seconde adottano la normativa di dettaglio. Questo può portare ad adottare formule organizzative molto differenziate tra loro. Il Decreto #CuraItalia (art. 3) ha riconosciuto alle Regioni il potere di adottare ulteriori misure di contenimento del virus entro certi limiti, ad esempio: possono intervenire solo “nelle more dell’adozione delle misure nazionali di contenimento”; devono essere motivate da “specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso”; non possono incidere sulle “attività produttive” né su “quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale”; possono solo essere “ulteriormente restrittive”.
  • 19. C L’intraprendenza delle regioni Ciascuna Regione ha adottato regolamentazioni differenti che hanno inciso sulla libertà, soprattutto di spostamento, dei loro cittadini (attività motoria sì/no e entro/oltre la prossimità della propria abitazione; obbligo di mascherina sì/no, etc.). L’intraprendenza delle Regioni ha suscitato diverse critiche, soprattutto è stata messa in dubbio la reale esigenza di disciplina differenziata. Ma le medesime reazioni ci sono state contro l’atteggiamento troppo accentratore del Governo. Lo scontro Governo centrale-Regioni è stato un leit motiv di questa crisi.
  • 20. di ribellione regionale I primi segni La Calabria ha adottato un’Ordinanza che amplia, rispetto al quadro nazionale, le attività consentite a cittadini e servizi, ad esempio disponendo l’apertura di bar e ristoranti prima dell’avvio della Fase 2 nazionale. L’Ordinanza regionale è stata impugnata dal Governo e il TAR della Calabria (Ordinanza 841/2020) ha annullato il provvedimento, nella parte che consentiva l’apertura delle attività commerciali quali bar, ristoranti, etc. La Presidente Santelli ha replicato: Una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini […]. Anche la Provincia autonoma di Bolzano ha accelerato la Fase 2 con #AltoAdigesiriparte, un pacchetto di misure che comprende, tra le altre cose, la riapertura delle attività commerciali (negozi al dettaglio, bar, ristoranti) e i servizi alla persona (inclusi parrucchieri, estetisti, etc.) a partire dall’11 maggio, ma “condizionata dall'osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza”. Il Governo aveva espresso l'intenzione di impugnare alcune parti della Legge, ma Bolzano ritiene “di avere la competenza in virtù dello Statuto di autonomia” e non deflette. “
  • 21. LE TASK FORCE 10 aprile 2020. Il Presidente Conte annuncia l’istituzione di un Comitato di esperti in materia economica e sociale con l’obiettivo di individuare le misure per la Fase 2, per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive. “
  • 22. C Un proliferare di “Task force” La “Task force per la Fase 2” è presieduta da Vittorio Colao, ex CEO di Vodafone, e conta 19 membri. “La creazione di organismi specifici e speciali anti-Covid ha interessato ogni livello di Governo: Ministeri, Regioni e finanche Comuni hanno istituito il proprio. Il Comitato riferisce costantemente al Presidente del Consiglio dei Ministri, anche inviando relazioni periodiche aventi ad oggetto l’esito dei suoi lavori e le proposte formulate. La poca trasparenza dei lavori e la reale necessità della sua istituzione, che ha sottratto a Parlamento e Ministeri le loro prerogative decisionali, hanno sollevato molte perplessità. Tuttavia, l’unica Task force ad essere stata istituita tramite DPCM è proprio il Comitato di esperti in materia economica e sociale.
  • 23. Mancano le donne: #datecivoce Sedici Senatrici di diversi Gruppi hanno presentato una Mozione per chiedere al Governo di La nomina di esperti anti-Covid ha fatto emergere il tema della presenza nettamente minoritaria delle donne nei vari comitati e task force. Molte, anzi moltissime, sono state le critiche sulla mancanza di quote rosa nelle diverse commissioni a partire dalla Task force Colao, tanto che è nato il movimento #datecivoce, per iniziativa di un gruppo di donne – seguite da numerose altre, associazioni civiche, etc. – che hanno presentato una petizione al Presidente Conte e a Colao, ELEDONNEDELNOSTROPARLAMENTO? integrare a tutti i livelli, a partire dalla task force per la Fase 2, la composizione dei diversi organi in modo da assicurare una presenza adeguata di uomini e donne. “ a fronte della composizione del suo gruppo di lavoro che vede solo 4 donne su 19 rappresentanti, nominati per la ricostruzione del paese come risposta alla pandemia. “
  • 24. La Task Force ‘Colao’ si rinnova e forse chiude Si può affermare, senza tema di smentita, che il ruolo del team di Colao è stato diluito e che il Governo ha preso decisioni più funzionali alle logiche della politica. Infatti, nei momenti più infuocati dello scontro tra Conte e i Presidenti delle Regioni, i suggerimenti del Comitato vengono del tutto ignorati, e non ve ne è traccia né nel Decreto-Legge “Riaperture” né del suo DPCM. La parola dimissioni echeggia nei corridoi di Palazzo Chigi, ma molto probabilmente, tutto si ridurrà ad un elegante fine mandato a giugno. 12 MAGGIO 2020 Il Presidente Conte, in risposta al #datecivoce, ha integrato il Comitato di esperti con cinque donne, che si aggiungono alle quattro già presenti.
  • 25. Nuovo provvedimento = nuova autocertificazione Il divieto di allontanarsi della propria abitazione è accompagnato dall’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti necessari. Fino al 17 maggio, chi esce di casa deve portare con sé un modulo compilato e firmato che spiega le motivazioni del proprio spostamento. Il Modulo di autocertificazione è predisposto dal Ministero dell’Interno e in questi mesi, in parallelo alle limitazioni della libertà di movimento delle persone, per necessità di chiarezza e/o per contingenze specifiche, ne sono state predisposte diverse versioni e aggiornamenti. Lo stesso Capo della Polizia ha spiegato: Sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini. “
  • 26. LE FAQ DEL GOVERNO L’adozione di più provvedimenti in poche settimane ha fatto sorgere una serie di dubbi e domande da parte dei cittadini su “chi può fare cosa, come e quando”, tanto che il Governo ha deciso di ovviare a tanta incertezza pubblicando le FAQ (Frequently Asked Questions) sulle misure adottate. Questa sezione è diventata per i cittadini un vero e proprio manuale di sopravvivenza per destreggiarsi tra permessi e divieti durante il lockdown. E uno strumento del Governo per comunicare in maniera diretta, al di là del linguaggio giuridico, ma anche per chiarire alcune norme controverse. Un esempio su tutti, la travagliata questione su chi fossero i “congiunti”, il punto apicale delle incomprensioni delle norme del Governo, accusato di voler stabilire a chi voler bene e a chi no (e via libera all’ironia social!).
  • 27. L’APP IMMUNI IMMUNI è l’app anti pandemia per il tracciamento della prossimità tra le persone. Se qualcuno risulterà positivo al Covid-19, le autorità sanitarie potranno utilizzare i dati dell’app per allertare, via SMS, coloro che sono stati in contatto con quella persona per un tempo e a una distanza sufficiente per essere in pericolo di contagio.
  • 28. sarà questa l’app che ci salverà dal contagio Ma IMMUNI ha suscitato molti dubbi sul rispetto della privacy di chi la utilizzerà: IMMUNI è volontaria e dal download sul nostro smartphone si genera un codice numerico non legato all’identità dell’utente. Non colleziona informazioni personali e sensibili (nome, cognome, indirizzo, email, numero di telefono, etc.); i dati restano sul dispositivo a meno che non si risulti contagiati. A quel punto vengono inviati ai server delle autorità sanitarie. Il Commissario Arcuri ha affermato: tra tutela della salute e della libertà La app preoccupa se diventa solo uno strumento per controllare la libertà e i movimenti degli italiani. Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli ed ex Magistrato “Utilizzare la app Immuni sarà un gesto di generosità verso tutti e sarà uno straordinario gesto di comunità avendo gli italiani tutti compreso quanto sia necessaria per combattere questa emergenza “ Il Garante della privacy ha dato tuttavia parere positivo al lancio di IMMUNI, considerandola conforme alla normativa sulla protezione dei dati. Ha disposto però che l’uso dell’app, debba essere interrotto alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.
  • 29. In questi mesi tutti noi siamo stati esposti all’iper-informazione sul Covid-19, soprattutto on line, sui social, sulle chat, etc. Siamo stati destinatari di una miriade di notizie… ma come riconoscere un’informazione vera e affidabile da una fake new? Telos A&S ha continuato a seguire l’attività delle Istituzioni in Italia e ha pensato di offrire il proprio contributo a una corretta informazione, con l’analisi dei principali provvedimenti che hanno ridisegnato gli aspetti fondamentali della quotidianità di tutti, dal lavoro alla scuola, dagli spostamenti all’offerta di beni e servizi, agli aiuti a cittadini e imprese. Potete trovare le nostre “pillole di analisi” nel nostro blog, in italiano e in inglese. L’IMPEGNO DI TELOS
  • 30. slideshare.net/telosaes pinterest.com/telosaes linkedin.com/company/telos-a&s Telos Analisi & Strategie Palazzo Doria Pamphilj Via del Plebiscito 107 Roma 00186 T. +39 06 69940838 telos@telosaes.it www.telosaes.it twitter.com/Telosaes facebook.com/Telosaes youtube.com/telosaes instagram.com/telos_analisi_strategie