Aspetti cognitivi nella Sindrome di KlinefelterPsicolinea
Ancona, 12 Giugno 2010
Università Politecnica delle Marche
La sindrome di Klinefelter: diagnosi e management clinico
Presentazione Dr. Walter La Gatta
Aspetti cognitivi nella sindrome Klinefelter
Aspetti cognitivi nella Sindrome di KlinefelterPsicolinea
Ancona, 12 Giugno 2010
Università Politecnica delle Marche
La sindrome di Klinefelter: diagnosi e management clinico
Presentazione Dr. Walter La Gatta
Aspetti cognitivi nella sindrome Klinefelter
Slide Apparato del Golgi, a cura di Catalano Michele e Galli Valerio (Corso di istologia, L.M. in medicina e chirurgia - a.a. 2011-2012)
http://medmedicine.it
Molto calciatori di tutte le categorie giovanili nascondono, dietro la qualità tecnica, vizi posturali inficianti il gesto tecnico stesso.
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/categorie/calcio-1
Slide Apparato del Golgi, a cura di Catalano Michele e Galli Valerio (Corso di istologia, L.M. in medicina e chirurgia - a.a. 2011-2012)
http://medmedicine.it
Molto calciatori di tutte le categorie giovanili nascondono, dietro la qualità tecnica, vizi posturali inficianti il gesto tecnico stesso.
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/categorie/calcio-1
Jedes Fundraising ist Kommunikation...
... aber nicht jede Kommunikation ist Fundraising!
Autorin: Carmelina Castellino, Eidg.dipl. PR-Beraterin, Geschäftsleiterin visoparents schweiz, Partnerin sharcom R. Furrer Kommunikation
La costruzione della cellula vegetale da parte degli alunni delle classi quarte della Sc. Primaria di San Bortolo di Arzignano (Vicenza)
A.S. 2008/09
Progetto 3T
4. L’ADATTAMENTO FUNZIONALE AD NUOVA SITUAZIONE AMBIENTALE E’ POSSIBILE PERCHE’ GLI ORGANISMI (COSTITUITI DA CELLULE) POSSIEDONO MECCANISMI MOLECOLARI IN GRADO DI “AVVERTIRE” IL CAMBIAMENTO E AVVIARE RISPOSTE CELLULARI ADEGUATE
5. Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall’interazione con altre cellule (contatto cellula-cellula) o con strutture extracellulari (lamina basale o matrice extracellulare) Attivazione Enzimi Specifici Cambiamento nell’organizzazione del citoscheletro Cambiamento nella permeabilità agli ioni Attivazione sintesi del DNA e RNA Matrice Extracellulare Sito di contatto cellula-cellula Citoscheletro
6. Il controllo dell’attività cellulare tramite mediatori chimici può avvenire con meccanismo endocrino, paracrino o autocrino. Il controllo attraverso contatto cellula-cellula o cellula-lamina è dovuto alla presenza di proteine sulla membrana plasmatica o nelle strutture extracellulare
13. Cascata di segnali Ligando Recettore Regolazione del metabolismo Modulazione Regolazione dell’espressione genica Riorganizzazione del citoscheletro Amplificazione Divergenza
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26. Molti mediatori interagiscono con recettori posti sulla membrana cellulare e innescano una serie di reazioni chimiche (trasduzione del segnale) che portano alla formazione di un mediatore citoplasmatico (secondo messaggero) in grado di attivare la risposta cellulare specifica.
28. Le tre classi più grandi di recettori di superficie sono recettori collegati a canali ionici, a proteine G e a enzimi Sono coinvolti nella segnalazione Sinaptica rapida fra cellule eccitabili elettricamente Agiscono indirettamente nella regolazione dell’attività di una proteina bersaglio separata legata alla membrana (enzima o canale ionico) Quando sono attivati, o agiscono direttamente come enzimi o sono Direttamente associati ad enzimi che attivano
29.
30. Altri recettori di membrana possiedono direttamente una funzione enzimatica in grado di formare il messaggero intracellulare, come il recettore per l’insulina
31. Alcuni recettori di membrana non attivano direttamente la risposta cellulare, ma un’altra proteina di membrana, denominata proteina G, la quale attiva un effettore, direttamente legato alla formazione del secondo messaggero (es. adenilato ciclasi)
33. La subunità alfa viene liberata col suo GTP legato, e si muove lungo la membrana finché trova l'enzima adenilil ciclasi. La piccola catena alfa si lega all'enzima e lo attiva. L'adenilil ciclasi attivato produce molto AMP ciclico che diffonde il segnale all'interno della cellula. Infine, il GTP nella subunità alfa attiva si rompe formando GDP, così la proteina G si può ricostruire per unione dei due frammenti che producono la forma trimera inattiva, pronta per eseguire un altro ciclo.
34. LE VIE DI TRASDUZIONE DEL SEGNALE SI BASANO SU PROTEIN-CHINASI E FOSFATASI CHE ATTIVANO PROTEINE TRAMITE L’AGGIUNTA O ELIMINAZIONE DI GRUPPI FOSFATO LA RISPOSTA CELLULARE INIZIA GENERALMENTE CON L’ATTIVAZIONE DI PROTEINE CHIAVE. UNO DEI MECCANISMI PRINCIPALI DI ATTIVAZIONE/INIBIZIONE PROTEICA NELLA TRASDUZIONE DEL SEGNALE È BASATO SUL GRADO DI FOSFORILAZIONE O DEFOSFORILAZIONE DELLA PROTEINA STESSA GLI ENZIMI CHE AGGIUNGONO GRUPPI FOSFATO SONO CHIAMATI PROTEIN-CHINASI, MENTRE GLI ENZIMI CHE ELIMINANO GRUPPI FOSFATO SONO DETTI FOSFORILASI
35. Signalling mediante recettori accoppiati a proteine G recettore t s q i G proteina cAMP Ca 2+ messaggero intracellulare enzima canale effettore
36.
37. Recettori 7TM Il 50% dei farmaci sono attivi su questi recettori (di questi il 25% dei 200 farmaci più usati) Sono state identificate 6 famiglie di questi recettori e di queste le prime 3 sono ben studiate.
44. Il genoma umano contiene: 20 geni che codificano per subunità 5 geni per subunità 6 geni per subunità In teoria almeno 1000 combinazioni diverse. Amplificazione e diversificazione del segnale Proteine G
48. I bersagli dei componenti dissociati delle proteina G sono enzimi (adenilato ciclasi, fosfolipasi ) o canali ionici che trasmettono in avanti il segnale
51. Un solo tipo di segnale extracellulare (adrenalina) può attivare vie multiple di segnalazione e quindi influenzare più aspetti del comportamento cellulare. 1) tipo di recettore 2) tipo di proteine G (Gs o Gi) a cui è accoppiato il recettore 3) bersagli enzimatici attivati nella cellula
52. G s vs. G i Regolazione dell’attività dell’adenilato ciclasi G s stimola adenilato ciclasi G i inibisce adenilato ciclasi L’adrenalina causa aumento o riduzione dei livelli intracellulari di cAMP, In funzione del recettore al quale si lega recettori adrenergici sono accoppiati a G s , mentre recettori 2 adrenergici sono accoppiati a G i
53.
54. I bersagli dei componenti dissociati delle proteina G sono enzimi (adenilato ciclasi, fosfolipasi ) o canali ionici che trasmettono in avanti il segnale
55. La subunità alfa viene liberata col suo GTP legato, e si muove lungo la membrana finché trova l'enzima adenilil ciclasi. La piccola catena alfa si lega all'enzima e lo attiva. L'adenilil ciclasi attivato produce molto AMP ciclico che diffonde il segnale all'interno della cellula. Infine, il GTP nella subunità alfa attiva si rompe formando GDP, così la proteina G si può ricostruire per unione dei due frammenti che producono la forma trimera inattiva, pronta per eseguire un altro ciclo.
56. AMP CICLICO CALCIO La fosfolipasi attivata taglia PI(4,5)P2 generando due prodotti: inositolo 1,4,5-trifosfato (IP3) e diacilglicerolo.
57. L’adenosin mono- fosfato ciclico (cAMP), che viene formato a partire dall’ATP, è un esempio di secondo messaggero molto utilizzato nelle cellule. Il cAMP attiva diverse chinasi in grado di iniziare processi cellulari differenti
58. La formazione di cAMP a partire dall’ATP è catalizzata dall’enzima adenilato ciclasi, presente nella membrana plasmatica. Questo enzima viene attivato solo dopo il legame del recettore con un mediatore chimico spacifico
59. REAZIONE CATALIZZATA DALL’ADENILATO CICLASI SECONDO MESSAGGERO cAMP SECONDO MESSAGGERO cGMP REAZIONE CATALIZZATA DALLA GUANILATO CICLASI
60. IP3 è una piccola molecola solubile in acqua che lascia la membrana plasmatica e diffonde rapidamente nel citosol, dirigendosi verso il ER dove si lega a recettori per IP3. Questo recettore è un canale tetramerico del Ca++ Diacilglicerolo resta immerso nella membrana e va ad attivare una proteina chinasi C (PKC), Calcio-dipendente. L’aumento di Ca++ citosolico indotto da IP3 è essenziale per l’attivazione di PKC. PKC attivata fosforila proteine bersaglio tesuto-specifiche.La PKC svolge ruoli importanti nella crescita, differenziamento,metabolismo, attivazione della trascrizione.
61. PIP2: PHOSPHATIDYLINOSITOL 4,5-BIPHOSPHATE Hydrolysis of PIP2 is activated by different PLC, stimulated either by G-protein or protein tyrosine kinase. DAG: Diacylglycerol activates the protein kinase C family, that play a crucial role in cell growth and differentiation.
65. Calcio – il messaggero universale Il Ca 2+ è mantenuto ad una concentrazione estremamente bassa nel citosol (a causa della sua tossicità), tuttavia la concentrazione del Ca 2+ è alta fuori dalla cellula e all’interno di alcuni organelli L’apertura rapida e transitoria di canali permette al Ca 2+ di fluire nel citosol seguendo il suo gradiente di concentrazione e costituisce la base di un sistema di signalling ubiquitario Un’ipotesi suggerisce che la frequenza di ‘spikes’ di Ca 2+ rapidamente oscillanti codifica informazioni segnale-specifiche
66. PLC DAG PKC Calcio – il messaggero universale L’IP 3 si lega al recettore per l’IP 3 sul reticolo endoplasmatico e apre un canale del Ca 2+ (che fa parte del recettore) L’attivazione della PLC porta alla formazione di IP 3 solubile in acqua Il Ca 2+ rilasciato dal RE si lega alle Calmoduline permettendole di interagire con altre proteine e attivarle La Calmodulina può attivare pompe del Ca 2+ del reticolo endoplasmatico abbassando la [Ca 2+ ] citosolico La Calmodulina può attivare pompe del Ca 2+ sulla membrana plasmatica abbassando la [Ca 2+ ] citosolico La Calmodulina attiva una vasta gamma di proteine p.es chinasi calmodulina-dipendenti kinasi
67.
68. Le proteine G sono bersagli di alcune tossine importanti dal punto di vista medico. La tossina colerica , prodotta dal batterio che causa il colera. IPERSTIMOLAZIONE DELLE PROTEINE G O INIBIZIONE DELLE PROTEINE G La tossina della pertosse , prodotta dal batterio che causa la pertosse.
69. Come una singola cellula riesce a mostrare risposte specifiche a segnali multipli? Proteine di supporto: -facilitano l’interazione dei recettori con i propri effettori -assicurano la specificità nella attivazione delle vie di trasduzione del segnale -confinano il processo di segnalazione in una specifica regione della cellula. Adaptor/scaffolding proteins
70.
71. -arrestina. Disaccoppia il recettore a serpentina dalla sua proteina G . Lega enzimi della cascata delle MAP-chinasi, facilitando alcuni processi di segnalazione
72. La possibilità di spegnere le vie di trasduzione del segnale è per la cellula una funzione tanto cruciale quanto la capacità di accenderle
73.
74. Il legame recettore-ormone spesso provoca la rapida attenuazione della responsività recettoriale (DESENSITIZZAZIONE) 3. down-regulation dei recettori totali a seguito della ridotta sintesi di mRNA e di proteina, o della degradazione lisosomiale 2. internalizzazione del recettore 1. disaccoppiamento recettore-proteine G in risposta alla fosforilazione del recettore Desensitizzazione recettoriale
75. 1. Il sistema più rapido di desensibilizzazione: il disaccoppiamento recettore-proteine G in risposta alla fosforilazione del recettore tramite PKA e/o PKC (desensibilizzazione eterologa) PKC PKA AC PLC P P
76.
77. 7 geni codificano per GRK (G protein-coupled receptor Kinase) : GRK1 è nota come rodopsina chinasi GRK2 è la chinasi del recettore -adrenergico 4 geni codificano per arrestine: 2 arrestine sono espresse esclusivamente nella retina 2 arrestine sono pressocchè ubiquitarie
78. Funzioni della -arrestina -Disaccoppia il recettore da proteina G -Interazione con numerose proteine segnale: c-Src enzimi della cascata delle MAP-chinasi, facilitando alcuni processi di segnalazione -Internalizzazione del recettore mediante endocitosi dipendente da clatrina -Ubiquitinazione del recettore
79.
80. Biochem.J. (2003) 375, 503-51 La -arrestina interagendo con proteine diverse guida il destino del recettore, favorendo l’intenalizzazione, il riciclo o la degradazione
81. Spegnimento della subunità della proteina G La subunita è dotata di una attività GTPasica intrinseca: idrolizza GTP a GDP e Pi e si riassocia alle subunità per riformare la proteina G inattiva
85. Un esempio di recettori enzimatici è rappresentato dai recettori tirosin chinasici (RTK), presenti sulla membrana nella forma monomerica inattiva. Il legame del recettore con almeno due RTK permette la formazione del dimero attivo, in grado di aggiungere gruppi fosfato ai residui di tirosina presenti nel segmento citoplasmatico dei RTK. Le tirosine fosforilate vengono riconosciute da molecole citoplasmatiche specifiche, che vengono a loro volta attivate
86.
87. Un esempio molto importante di recettori RTK è rappresentato dai recettori di molti fattori di crescita, come EGF e PDGF. In questo caso, la fosforilazione dei residui tirosinici determina l’attivazione della proteina RAS, una proteina estremamente importante nel controllo della proliferazione cellulare.
88. LA PROTEINA RAS E’ UNA PROTEINA G MONOMERICA CHE TRASDUCE IL SEGNALE DI MOLTI RTK PER ORMONI DI CRESCITA (egf, pdgf)
89. L’ATTIVAZIONE DI RAS PORTA ALL’ATTIVAZIONE DELLA VIA MAP CHINASICA (Mitogen Activated Protein Kinases)
90. Chinasi a cascata ras raf raf Mek1 Erk1 ras Mek1 ATP Erk1 GTP GDP Nucleo P P ATP ADP Erk1 ATP ADP ADP P P P Il legame del fattore di crescita epidermico al suo recettore attiva ras Ras attiva la chinasi serina/treonina raf Raf fosforila e attiva lqa chinasi Mek-1 Mek-1 fosforila la chinasi serina/treonina Erk-1 che migra nel nucleo Erk-1 fosforila il fattore di trascrizione myc e attiva la trascrizione di cicline D ed A
91. Chinasi a cascata La cascata raf Mek-1 Erk-1 è un esempio di MAP chinasi a cascata. È stato descritto un certo numero di queste cascate, e sebbene utilizzino chinasi specifiche, le catene di trasduzione sono molto simili… MAP chinasi chinasi chinasi MAP chinasi chinasi MAP chinasi Fattore di Crescita Stress Citochine Chinasi Serina/treonina Chinasi Serina/treonina N.B. La modalità di attivazione della prima chinasi della cascata varia e dipende dal segnale raf Erk1 Mek1 ATP ADP ATP ADP Mekk1 Jnk1 MKK4 ATP ADP ATP ADP MLK3 Jnk2 MKK7 ATP ADP ATP ADP
92. Oltre a Grb2 altre proteine come PI3K e fosfolipasiC presentano i domini SH e possono legarsi a recettori tirosin chinasici
93. Un singolo segnale può attivare diverse vie ras raf ras GTP PLC DAG PKC Effetti multipli p.es. Differenziamento Proliferazione Cascata delle MAP chinasi Il legame del fattore di crescita epidermica al suo recettore attiva la via delle MAP chinasi attraverso ras Il legame del fattore di crescita epidermica al suo recettore attiva la fosfolipasi C (PLC ) portando alla produzione di diacilglicerolo (DAG) e all’attivazione della protein chinasi C (PKC)
94.
95. SEGNALAZIONE DEL RECETTORE PER L’INSULINA Oltre agli effetti sul metabolismo del glucosio, l’insulina è anche un potente stimolatore della sintesi dei lipidi (negli adipociti), della sintesi proteica e della crescita e proliferazione cellulare.
96. L’interazione fra recettore e proteine IRS -1 o IRS-2 fosforilate, determina l’interazione con proteine diverse aventi in comune una sequenza simile di aminoacidi, detta dominio SH2 come le proteine chinasi PI(3)K, Grb2, attivando le vie di segnalazione. Il recettore per l’insulina è costituito una catena e da una catena , legate da ponti disolfuro. Il legame con il ligando attiva la fosforilazione del recettore e dei Substrati Recettori per l’Insulina (IRS).
97. Gli ISR fosforilati sono a loro volta in grado di legarsi a proteine diverse aventi in comune una sequenza simile di aminoacidi, detta dominio SH2 Motivo fosfotirosinico Dominio SH2 di una proteina che si lega al recettore ISR
98.
99. Impiego di composti che si degradano in ossido nitrico per il trattamento dell’angina
100.
101.
102. Per capire come un segnale cellulare possa essere trasmesso attraverso l’interazione cellula-cellula o cellula-matrice extracellulare, basta ricordare che tali rapporti richiedono sempre la partecipazione di specifiche proteine di membrana, in grado di sostenere l’organizzazione della connessione tra cellule o della matrice extracellulare. Le integrine sono una famiglia di proteine di membrana che si legano a componenti della matrice extracellulare come la fibronectina ed il collagene, trasmettendo il segnale dall’esterno all’interno della cellula.
103. La proteina integrina, è in grado di modificare la propria struttura tridimensionale nei punti in cui la matrice extracellulare o le connessioni tra cellule subiscono alterazione, attivando un segnale intracelluare che influenza molti aspetti del comportamento cellulare come il differenziamento, la mobilità, la crescita, la sopravvivenza stessa.
104. Le modificazioni conformazionali successive al legame della integrina a collagene o fibronectina, determinano l’interazione con molecole quali Talina e –Actinina che determinano il collegamento con componenti del citoscheletro. I domini citoplasmatici delle integrine sono associati anche a protein chinasi come FAK (chinasi delle adesioni Focali) e Src. La loro attivazione, conseguente all’interazione fra integrine e ligandi extracellulari, attiva la cascata di reazioni che trasmettono i segnali attraverso la cellula.
105. Analogamente, una modificazione della struttura tridimensionale della proteina integrina può determinare l’attivazione di un secondo messaggero in grado di iniziare la sintesi di nuove proteine, come miosina ed actina.
106. Anche le caderine (Ca++ -aderine) (recettori adesivi che mediano il riconoscimento e l’adesione cellula-cellula, insieme alle CAM Cell Adhesion Molecules) generano segnali intracellulari in risposta all’adesione fra cellule. In questo caso è la B catenina e svolgere un ruolo fondamentale. La B catenina è una proteina ponte che collega l’actina del citoscheletro alla caderina, ma può anche legarsi un fattore di trascrizione (LEF1) e traslocare nel nucleo. La formazione di legami fra cellule favorisce l’associazione B catenina alla caderina, inibendo l’interazione con LEF1.
107.
108.
109.
110. Le varie vie di trasmissione del segnale interagiscono reciprocamente, mettendo in grado le cellule di produrre una risposta adatta a una combinazione di segnali complessa. Alcune combinazioni significano per la cellula che deve continuare a vivere, altri che deve riprodursi; in presenza di segnali apoptotici le cellule si suicidano
Editor's Notes
E’ la più grande famiglia di recettori di superficie, presente in tutti gli eucarioti, media risposte ad una enorme varietà di molecole segnale
Anni 80 tentativi di clonare recettori 7tm. ‘86 clonato recettore b2adrenergico e scoperta omologia di seq e struttura con rodopsina.Emerge idea di famiglia di recettori strutturalmente simili .Si cercano ligandi fisiologici per i recettori orfani
B) Struttura tridimensionale rodopsina, che l’unico recettore fino ad ora cristallizzato e di cui è stata determinata la struttura 3D
Subunità alfa e gamma hanno molecole lipidiche attaccate covalentemente che le legano alla membrana plasmatica
Una molecola di recettore stimolato può attivare numerose G protein. (ampl). Un recettore interagisce in genere con una sola famiglia di G protein e gli effettori delle G protein sono diversamente espressi in cellule diverse (diversificazione)
Potrebbero esistere 1000 proteine eteromeriche, ma il numero di combinazioni non è noto
Azione contemporanea su 2 vie di segnalazione diverse. B-arrestina mette a contatto i vari componenti della via di trasduzione facilitando il passaggio di informazione e li sequestra nel citosol, contribuendo all’attivazione di pathway citoplasmatici e non nucleari
Residui di ser e thr del recettore, presenti nei domini intracellulari vanno incontro a fosforilazione. pKA epKC causano desens. eterologa, cioè queste chinasi sono attivate da secondi messaggeri generati per stimolazione di molti tipi di recettori, con conseguente desens. crociata
Le chinasi di recettori accoppiati a proteine G (GRK) fosforilano solo recettori occupati da ligando, realizzando desensibilizzazione omologa o agonista-specifica. Le GRK sono attivate dal dimero liberatosi in seguito a stimolazione del recettore
La b-arrestina porta il recettore su vescicole rivestite di clatrina, interagendo con clatrina stessa e adattina, molecola che fa parte del macchinario delle vescicole.La dinamina che è una GTPase determina il distacco delle vescicole dalla membrana ed il recettore o è rapidamente riciclato o passa in endosomi e viene lentamente riclicato, o viene degradato.