«Criticate pure la commissione banche ma ecco alcune cose che andrebbero salvate».
Articolo per la sezione «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 12 febbraio 2018. Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/02/12/criticate-pure-la-commissione-banche-ma-ecco-alcune-cose-che-andrebbero-salvate/
«Crisi bancarie, la grande incertezza: un bilancio della riforma europea».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 3 maggio 2019 (con Giulia Scardozzi)
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/05/03/crisi-bancarie-bilancio-riforma-europea/
My article for THE INSIDER JOURNAL (March 2016) on the tenth anniversary of some turbulent events in the Italian banking system, labelled as "Bancopoli".
Nel recente e primo rapporto sulla stabilità finanziaria del 2016 di Banca d’Italia è stato stimato che il complesso degli investimenti delle famiglie in strumenti (diversi dalle azioni) che potrebbero essere interessati da misure di bail-in in caso di risoluzione rappresenti oltre il 10 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Una fotografia che a ben osservare appare indubbiamente appropriata a quel ruolo mitologico che fu di Atlante e che ambiziosamente è stato attribuito al fondo-privatistico messo in piedi dal sistema finanziario italiano. Fondo che in ultima analisi, nel tentare di sorreggere il peso degli aumenti di capitale e la gestione degli NPL di banche problematiche, vuol evitare un meccanismo generalizzato di bail-in conseguente ad un eventuale panico su larga scala che potrebbe condurre a una crisi sistemica nazionale.
Proceedings della track Aspetti giuridici del crowdfunding - Dalla conferenza Crowdfuture - The Future of crowdfunding, Roma 19 Ottobre 2013.
Introduzione di Gian Domenico Mosco, Ordinario di Diritto Commerciale Luiss G. Carli
"La nuova regolamentazione dell’Equity Crowdfunding"
Contributi:
1) Roberta Mangione (LUISS) Equity Crowdfunding e diritto dell’intermediazione finanziaria
2) Casimiro Antonio Nigro (LUISS) Equity Crowdfunding e diritto societario
3) Claudio Di Falco (Cleary Gottlieb Steen & Hamilton) - Tecniche di protezione dei crowdfunders (investitori non professionali): limiti e prospettive di tag-along e diritto di recesso
3) Alessandro Portolano (Chiomenti Studio Legale) - Le regole di condotta applicabili a banche e imprese di investimento nell’ambito della disciplina in tema di Equity Crowdfunding
- Tavola rotonda: Equity Crowdfunding, effettiva opportunità di patrimonializzazione per le imprese?
1) Francesca Brunori (Confindustria) - Piccole imprese e mercato dei capitali. L’opportunità del Crowdfunding
Luca Enriques (LUISS) - La disciplina italiana uccide il Crowdfunding nella culla?
Leonardo Frigiolini (UNICASIM/UNICASEED) - Il ruolo delle SIM e l’importanza di un unico sostegno multidisciplinare allo startupper
Salvatore Rizzo (Banca Interprovinciale Modena) - Equity Crowdfunding: i possibili rischi di compliance per gli intermediari
Martina Tambucci (CONSOB) - Il ruolo degli intermediari tradizionali e degli investitori professionali nell'Equity Crowdfunding
Mi ha rattristato leggere che Newsweek – magazine americano che ha accompagnato i miei viaggi di pendolare per anni – porrà fine alla sua edizione cartacea il 31 dicembre di quest'anno. Purtroppo, la chiusura del giornale riflette la realtà che viviamo oggi di molti media tradizionali che cercano di sopravvivere in un futuro sempre più incerto. In questi anni che ho lavorato in uno degli editori più grandi al mondo ho imparato una cosa che nulla può essere salvato dalla digitalizzazione e nessun brand è sacro: anche il Financial Times o Newsweek.
I media che un tempo erano visti come potenti hanno dovuto reinventarsi al fine di adattarsi al contesto attuale. Newsweek purtroppo non ha trovato un pubblico di nicchia e come lo stesso Life chiude i battenti sperando di ritrovare linfa su tablet e online.
Ironia della sorte, i brand commerciali hanno colto l’occasione e lanciato i loro contenuti per la creazione e comunicazione del loro messaggio. In ambito legale abbiamo visto come comunicare può determinare una esposizione delle proprie capacità laddove non si pensava fino a pochi anni fa.
«Crisi bancarie, la grande incertezza: un bilancio della riforma europea».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 3 maggio 2019 (con Giulia Scardozzi)
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/05/03/crisi-bancarie-bilancio-riforma-europea/
My article for THE INSIDER JOURNAL (March 2016) on the tenth anniversary of some turbulent events in the Italian banking system, labelled as "Bancopoli".
Nel recente e primo rapporto sulla stabilità finanziaria del 2016 di Banca d’Italia è stato stimato che il complesso degli investimenti delle famiglie in strumenti (diversi dalle azioni) che potrebbero essere interessati da misure di bail-in in caso di risoluzione rappresenti oltre il 10 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Una fotografia che a ben osservare appare indubbiamente appropriata a quel ruolo mitologico che fu di Atlante e che ambiziosamente è stato attribuito al fondo-privatistico messo in piedi dal sistema finanziario italiano. Fondo che in ultima analisi, nel tentare di sorreggere il peso degli aumenti di capitale e la gestione degli NPL di banche problematiche, vuol evitare un meccanismo generalizzato di bail-in conseguente ad un eventuale panico su larga scala che potrebbe condurre a una crisi sistemica nazionale.
Proceedings della track Aspetti giuridici del crowdfunding - Dalla conferenza Crowdfuture - The Future of crowdfunding, Roma 19 Ottobre 2013.
Introduzione di Gian Domenico Mosco, Ordinario di Diritto Commerciale Luiss G. Carli
"La nuova regolamentazione dell’Equity Crowdfunding"
Contributi:
1) Roberta Mangione (LUISS) Equity Crowdfunding e diritto dell’intermediazione finanziaria
2) Casimiro Antonio Nigro (LUISS) Equity Crowdfunding e diritto societario
3) Claudio Di Falco (Cleary Gottlieb Steen & Hamilton) - Tecniche di protezione dei crowdfunders (investitori non professionali): limiti e prospettive di tag-along e diritto di recesso
3) Alessandro Portolano (Chiomenti Studio Legale) - Le regole di condotta applicabili a banche e imprese di investimento nell’ambito della disciplina in tema di Equity Crowdfunding
- Tavola rotonda: Equity Crowdfunding, effettiva opportunità di patrimonializzazione per le imprese?
1) Francesca Brunori (Confindustria) - Piccole imprese e mercato dei capitali. L’opportunità del Crowdfunding
Luca Enriques (LUISS) - La disciplina italiana uccide il Crowdfunding nella culla?
Leonardo Frigiolini (UNICASIM/UNICASEED) - Il ruolo delle SIM e l’importanza di un unico sostegno multidisciplinare allo startupper
Salvatore Rizzo (Banca Interprovinciale Modena) - Equity Crowdfunding: i possibili rischi di compliance per gli intermediari
Martina Tambucci (CONSOB) - Il ruolo degli intermediari tradizionali e degli investitori professionali nell'Equity Crowdfunding
Mi ha rattristato leggere che Newsweek – magazine americano che ha accompagnato i miei viaggi di pendolare per anni – porrà fine alla sua edizione cartacea il 31 dicembre di quest'anno. Purtroppo, la chiusura del giornale riflette la realtà che viviamo oggi di molti media tradizionali che cercano di sopravvivere in un futuro sempre più incerto. In questi anni che ho lavorato in uno degli editori più grandi al mondo ho imparato una cosa che nulla può essere salvato dalla digitalizzazione e nessun brand è sacro: anche il Financial Times o Newsweek.
I media che un tempo erano visti come potenti hanno dovuto reinventarsi al fine di adattarsi al contesto attuale. Newsweek purtroppo non ha trovato un pubblico di nicchia e come lo stesso Life chiude i battenti sperando di ritrovare linfa su tablet e online.
Ironia della sorte, i brand commerciali hanno colto l’occasione e lanciato i loro contenuti per la creazione e comunicazione del loro messaggio. In ambito legale abbiamo visto come comunicare può determinare una esposizione delle proprie capacità laddove non si pensava fino a pochi anni fa.
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Seminario FIMIT SGR - Antonio Finocchiaro - BENI REALI E STRUMENTI FINANZIARI...Seminario FIMIT
Antonio Finocchiaro (Presidente COVIP): Trascrizione saluto con intervento dal titolo "BENI REALI E STRUMENTI FINANZIARI. GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI" al Seminario FIMIT SGR - Fondi Immobiliari Italiani, presso il Forte Village a Santa Margherita di Pula (CA).
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
«Che cosa è andato storto in Europa? Trent'anni dopo, rileggiamo il discorso di Bruges».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 20 settembre 2018
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/09/20/europa-bruges-thatcher/
Carige e banche italiane (Associazione Guido Carli)Luca Bellardini
«Carige, la punta dell'iceberg? Che cosa succede nel sistema bancario italiano».
Articolo per la sezione «Approfondimenti» del sito dell'Associazione Guido Carli, 22 febbraio 2019.
Link originale: https://associazionecarli.eu/prova-pagina-contenuti/2018/12/18/articolo-2-1-4s3j8-7glbp-45fmw-fszzl
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Seminario FIMIT SGR - Antonio Finocchiaro - BENI REALI E STRUMENTI FINANZIARI...Seminario FIMIT
Antonio Finocchiaro (Presidente COVIP): Trascrizione saluto con intervento dal titolo "BENI REALI E STRUMENTI FINANZIARI. GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI" al Seminario FIMIT SGR - Fondi Immobiliari Italiani, presso il Forte Village a Santa Margherita di Pula (CA).
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
«Che cosa è andato storto in Europa? Trent'anni dopo, rileggiamo il discorso di Bruges».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 20 settembre 2018
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/09/20/europa-bruges-thatcher/
Carige e banche italiane (Associazione Guido Carli)Luca Bellardini
«Carige, la punta dell'iceberg? Che cosa succede nel sistema bancario italiano».
Articolo per la sezione «Approfondimenti» del sito dell'Associazione Guido Carli, 22 febbraio 2019.
Link originale: https://associazionecarli.eu/prova-pagina-contenuti/2018/12/18/articolo-2-1-4s3j8-7glbp-45fmw-fszzl
In occasione dell'apertura dell'Expo di Milano 2015, il mio articolo sul significato, le prospettive, gli obiettivi che dovrebbe avere questo evento straordinario.
IL LORO PREGIUDIZIO, IL NOSTRO ORGOGLIO - La Cosa BluLuca Bellardini
In risposta a una serie di attacchi strumentali all'università che mi onoro di frequentare, un articolo contro i vecchi schemi ideologici che disconoscono il merito offendendo il sacrificio di tanti ragazzi e delle loro famiglie.
LA BATTAGLIA DELLE IDEE: QUEI GIOVANI IMPRENDITORI VERSO IL FUTURO - Retrò On...Luca Bellardini
A Milano il 18 marzo, "La battaglia delle idee" è un evento innovativo - promosso da Ninja Marketing e Fondazione Kaufmann - che coniuga musica e business.
(articolo per Retrò Online)
Un piccolo estratto del capitolo sui tassi d'interesse equivalenti dal mio libro «Appunti dalle lezioni di matematica finanziaria», Edicampus, Roma, 2014.
1. Criticate pure la commissione banche ma ecco alcune cose che andrebbero salvate - ilSole24ORE
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/02/12/criticate-pure-la-commissione-banche-ma-ecco-alcune-cose-che-andrebbero-salvate/ 1
RES PUBLICA
L’autore di questo post è Luca Bellardini, dottorando di ricerca in Management (indirizzo Banking & Finance) presso l’Università
Tor Vergata –
La relazione finale di una commissione bicamerale d’inchiesta non è neppure classificabile come soft law, ma può offrire alcuni
spunti interessanti: è il caso, per esempio, di quella sul sistema bancario e finanziario. Cominciamo però dal rilevarne i limiti.
Primo, viene trattato per ultimo – e con grande sbrigatività – uno degli elementi su cui dovrebbe fondarsi l’azione regolatoria in
materia di investimenti: l’educazione finanziaria. Secondo, si perde spesso di vista la gerarchia delle fonti: sebbene quelle
comunitarie vengano richiamate in maniera diffusa e puntuale, sembra quasi che l’estensore della relazione non abbia ben chiari
i confini tra l’ordinamento italiano e quello europeo. Terzo, si impiega spesso una terminologia imprecisa che rischia di risultare
fuorviante.
Andiamo con ordine. Innanzitutto, salta gli occhi che l’ampia discussione sulla necessità di un migliore coordinamento tra le
varie autorità – segnatamente, tra Consob e Banca d’Italia – è in gran parte sovrapponibile alle disposizioni del regolamento Ue
600/2014 («MiFIR»), recepite nel Tuf (il Testo unico della finanza) con il decreto legislativo 129/2017, pure richiamate nella
relazione. In altri casi – per esempio, con riguardo all’ipotesi di costituire una bad bank nazionale per la gestione dei crediti
deteriorati – viene sottolineata la necessità che le decisioni italiane si inquadrino «in un framework europeo». A prescindere
dall’intrinseca difficoltà di armonizzare la disciplina degli Npl (i crediti deteriorati, ndr), però, dobbiamo rilevare come in
situazioni simili il governo sia riuscito ad agire in maniera autonoma e con strumenti ad hoc (per esempio su Fondo Atlante, Gac
s, vicenda delle quattro banche).
Viene poi proposta una separazione dell’attività «bancaria» (si intende, in senso tradizionale) da quella «finanziaria». L’intento di
fondo è tutto sommato condivisibile, ma necessiterebbe di un approccio ben diverso, ancorato alla valutazione dell’impatto
sull’operatività degli intermediari. Nello specifico, si suggerisce di riproporre l’istituzione di una riserva di attività – per il
market making, le transazioni in derivati over-the-counter e le cartolarizzazioni, escluse quelle di titoli del debito sovrano – per
una nuova categoria di intermediari (le «banche di trading»), cui sarebbe altresì precluso il comparto “commerciale” (depositi e
servizi di pagamento).
Correttamente, la relazione accenna anche agli aspetti negativi di una simile idea: maggiori costi, incentivazione dello shadow ba
nking. Eppure, viene apparentemente ignorato come anche gli enti creditizi più tradizionali possano trovarsi a compiere
operazioni di natura formalmente finanziaria ma – purché non comportino l’assunzione di rischi eccessivi – assolutamente
funzionali al buon andamento dell’attività bancaria tradizionale. Senza contare che la vigilanza cosiddetta «prudenziale»
preferisce fissare delle soglie (si guardi per esempio, nel Dodd-Frank Act americano, alla cosiddetta Volcker rule), o anche
sanzioni, incentivi e meccanismi premiali, molto più che vietare interi segmenti di attività come qui auspicato.
Criticate pure la commissione banche ma ecco alcune cose che
andrebbero salvate
scritto da Econopoly il 12 Febbraio 2018
CATEGORIA: RES PUBLICA
Numeri idee progetti per il futuro
Econopoly
HOME RES PUBLICA DRAGHI E GNOMI SISTEMA SOLARE NEOS LEX DISTRUZIONE CREATIVA ALTRI
2. Criticate pure la commissione banche ma ecco alcune cose che andrebbero salvate - ilSole24ORE
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/02/12/criticate-pure-la-commissione-banche-ma-ecco-alcune-cose-che-andrebbero-salvate/ 2
Risulterebbe decisamente subottimale, dunque, prendere alla lettera tutte le raccomandazioni della commissione o cercare di
rispettarne lo spirito senza il giusto occhio critico.
Anche nel merito dei contenuti, tuttavia, sembra mancare qualcosa. La ratio della separazione tra l’attività commerciale e quella
d’investimento viene correttamente individuata nella protezione degli investitori: si potrebbe eventualmente argomentare che,
siccome la crisi di una banca può teoricamente coinvolgere alcuni stakeholders “deboli” (come i depositanti) che nulla hanno a
che fare con l’attività cosiddetta “speculativa” – la quale è assolutamente legittima, nonostante il termine improprio e spesso
male interpretato –, alla fine alcune risorse potrebbero essere drenate dal sistema bancario o dalla fiscalità generale per
immunizzare tali categorie.
È un ragionamento che meriterebbe di essere difeso in sede europea, dal momento che in diversi Paesi – non in Italia – sono
stati concessi cospicui aiuti di Stato alle banche in dissesto (bene ha fatto la commissione a ricordarlo), spesso con iniezioni di
liquidità a pioggia. Nel nostro Paese, invece, gli interventi sono stati attuati in maniera circoscritta e secondo una logica di
mercato, nonché per la difesa degli interessi più meritevoli di tutela: quelli di famiglie, imprese, piccoli risparmiatori in generale.
Riguardo all’esercizio della vigilanza, sembra ampiamente condivisibile l’auspicio che la Consob recepisca – soprattutto nell’iter
di approvazione del prospetto informativo predisposto da una banca – le informazioni più rilevanti trasmesse da via Nazionale
in seguito ad accertamenti sull’intermediario. L’idea sottostante è quella di una vigilanza «per finalità» fondata sul modello noto
come twin peaks – adottato, per esempio, nel Regno Unito –, in cui un’autorità sia a capo della stabilità degli intermediari (tanto
micro- quanto macro-prudenziale) e un’altra della trasparenza informativa e della protezione degli investitori. Un approccio che
avrebbe indubbiamente il merito di fare chiarezza in un panorama oggi particolarmente variegato, nel quale l’azione di più
autorità tende a sovrapporsi anche per la convergenza dei settori disciplinati (come tra Ivass e Covip, evidenzia commissione).
Sarebbe ancor più benvenuto, poi, in un contesto che coinvolge molti più attori di quelli nazionali: non solo i gruppi più
«significativi» soggiacciono al controllo della Bce, ma le European Supervisory Authorities (Eba, Esma, Eiopa) rivestono un ruolo
di fondamentale importanza nella produzione normativa – sebbene di rango non primario – per tutti gli intermediari.
Altre proposte formulate en passant nella relazione finale sono apprezzabili, ma rischiano comunque di rimanere lettera morta
senza un adeguato raccordo fra la normativa nazionale e quella comunitaria.
Sempre in materia di governance, da segnalare l’idea che la deliberazione su affidamenti di grande importo venga sottratta al
consiglio d’amministrazione – potenzialmente soggetto a conflitti d’interesse gestiti in difformità dalla legge – e attribuito
esclusivamente al management (ma così facendo si indebolirebbe il controllo dei soci, ancorché mediato dagli amministratori,
sulle scelte creditizie più rilevanti).
Rimanendo in tema di compliance, è condivisibile l’auspicio che la vigilanza abbia un ruolo più diretto nella regolazione
dell’attività bancaria, grazie al minore peso dei documenti prodotti dagli intermediari in sede di autovalutazione. Anche qui,
però, la via da percorrere dovrebbe essere europea, se non addirittura internazionale: si pensi alle nuove regole sull’adeguatezza
patrimoniale – nella recente revisione di Basilea III – che hanno introdotto i capital floor. Senza un’azione coordinata, infatti, si
creerebbero soltanto nuove opportunità di arbitraggio regolamentare, a detrimento dell’efficacia.
Spetta al nuovo Parlamento e al nuovo governo decidere se concretizzare gli spunti migliori, promuovendo le istanze e le best
practices italiane. Occorre però lasciarsi alle spalle ogni istinto genericamente punitivo suscitato dai casi di mala gestio, perché
quelli virtuosi sono la maggioranza (e non andrebbero certo ignorati).