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LA STIMA DEL DANNO A FATICA
DURANTE IL CICLO DI VITA
Francesco Petrini
franco.bontempi@uniroma1.it – francesco.petrini@uniroma1.it
Facoltà di Ingegneria,
Università degli Studi di Roma La Sapienza
Via Eudossiana 18 – 00184 ROMA
Cosro di
COSTRUZIONI METALLICHE
A.A. 2017-2018
INDICE
1. Concetti base sulla fatica
2. Accenni alla fatica nei ponti in acciaio
3. Stima del danno a fatica durante il ciclo
di vita per i pendini di un ponte sospeso
di grande luce
#1
CONCETTI BASILARI
Fatica Fenomeno fisico per il quale un elemento strutturale, se sottoposto a cicli di carico e scarico,
presenta un danno (denotato da formazione di cricche e fratture) pur rimanendo i picchi di
tensione generati dalla sollecitazione al di sotto della tensione di snervamento.
Fatica Processo
Permanente
Progressivo
Localizzato
(non reversibile)
Esempi di
strutture
interessate
-Ponti
-Aerei
-Strutture alte e snelle
-Collegamenti
-Valvole cardiache
Fenomeno pericoloso sia perchè è di tipo fragile, sia perchè ha effetti assimilabili ad uno
S.L.U. ma da associare a condizioni di carico di esercizio.
Definizioni
Approcci al
Problema
Microscopico
Macroscopico
Meccanica della frattura
Stima della resistenza a fatica
di un componente strutturale in
termini di vita a fatica
Studio della formazione dello
stato e della propagazione delle
cricche su scala che tenga conto
anche delle proprietà
metallurgiche dei materiali
Approccio semi-empirico
con funzioni di danno
La rottura a fatica è di tipo fragile (non si hanno deformazioni plastiche allarmanti)
Formazione di
cricche
Riduzione della
sezione resistente
Aumento di tensione nella
sezione resistente
Progressione
del Danno
Rottura
improvvisa
Definizioni
Curve S-N
Approccio microscopico al problema
Fasi
microscopiche
Nucleazione
Collasso
Propagazione
Studio della formazione dello stato e della propagazione delle cricche su scala che tenga conto anche
delle proprietà metallurgiche dei materiali
Halfpenny, A., 2003.
A practical Introduction to Fatigue,
Available at http://www.e-i-s.org.uk/
tensioni
cricca
Fatigue is the progressive and localized damage that occurs in structural details
subjected to cyclic loading.
Although stress levels in fatigue problems are lower then material limit, presence of
geometric notch causes punctual stress concentration that overcome elastic limit.
Definition
σpeak
-1.5
-1
-0.5
0
0.5
1
1.5
-1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5
ε/εy(-)
σ / σy (-)
Point A – Perfect elastic-plastic cyclic beahviour
εp,1 εp,2
A
σy
f (t)
f (t)
σnominal
7
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 3. Wind-Train interaction effects2. Fatigue analysis of bridge cables
Approccio macroscopico al problema
L’approccio macroscopico è semiempirico, si avvale cioè di dati ed evidenze sperimentali come base
di una trattazione analitica per la modellazione di alcuni aspetti particolari (verifiche) del problema.
Curve S-N
• Provino standardizzato
• Viene sottoposto a sollecitazione sinusoidale di ampiezza costante
• Si registra il numero di cicli di carico che producono rottura a fatica
• Si ha una terna di valori σm
(i), Δσ(i) (=S), Ni
• Si ripete per varie ampiezze della sollecitazione
Δσ(i)
σm
(i)
Curve S-N
log S= log (SRI1)+ b1 log (N)
log S= log (SRI1)+ b2 log (N)
La normativa propone curve lineari su piano logaritmico per vari dettagli. Le curve garantiscono, con
livello di sicurezza pari al 75%, una probabilità di sopravvivenza del 95%
Le curve assumono un limite a fatica corrispondente a 108 cicli
Possono tener conto di
• effetti di scala
• effetti di concentrazione di tensione geometrici
• tensioni residue
Curva di Wöhler N=cS-k Materiali metallici
Punto di transizione di
fatica (circa 106 cicli)
Influenza dello sforzo medio
Lo sforzo medio influisce molto se di trazione, poco se di compressione, poiché il primo tende ad
allargare le cricche, mentre il secondo a richiuderle.
A parità di numero di cicli a rottura N, un aumento dello sforzo di trazione produce un abbassamento
dello sforzo alternato associato ad N.
Diagramma di Haigh σa= σe/fr [1-(σm/σR)n]
σa= Sforzo alternato di rottura
per N cicli
σm= Sforzo medio
σe= limite di fatica
fr= fattore di riserva (posto pari
ad 1 per ottenere elevate
affidabilità)
n= costante caratterizzante il
materiale
Realismo dei dati sperimentali
I dati e le conoscenze derivanti dall’evidenza sperimentale sono estrapolati seguendo procedure
standardizzate e vanno manipolati per renderli più aderenti ai casi reali.
Differenze tra casi
sperimentali e reali
Elementi e/o dettagli
strutturali
Azioni
Forma
Dimensioni
Non sinusoidale
Ampiezza variabile
-6
0
6
0 10
Time
Stress
-6
0
6
0 10 20
Time
Stress
-0.5
0
0.5
0
Time
Stress
1
2
2
1
Non monoassiale
Abbassamento del
limite a fatica
Calcolo del danneggiamento
Il danno (D) su un elemento strutturale o su un dettaglio strutturale va calcolato tramite un criterio di
danno cumulato, il quale deve fornire il danno derivante dalla successione di più danni elementari
(dovuto ad oscillogrammi elementari).
Caratteristiche
Adimensionale
Funzione dalle
grandezze ricavabili
Classificazione
Indipendente dallo
oscillogramma
Esente da interazioni
Criterio di
danno
0<D<1
D = f (Δσ,ni,Ni,σi
m)
Il criterio è uguale per tutti i
tipi di oscillogramma
l’effetto di un blocco di cicli
di tensione non dipende dalla
sua posizione nella storia
Criterio del danneggiamento di Palmgren-Miner (I)
Il criterio di danneggiamento più utilizzato in ingegneria civile è quello di Palmgren-Miner che si
basa sulla seguente ipotesi fondamentale:
“il lavoro W necessario a produrre la rottura per fatica di un dettaglio è costante ed indipendente
dall’oscillogramma di tensione”
Il danneggiamento (Di,j) provocato da ni,j cicli di tensione ad ampiezza costante Ai e tensione media σj
m
è dato da
Di,j=Wi,j/W=ni,j/Ni,j
dove Wi,j è il lavoro compiuto dagli ni,j cicli, W è il lavoro necessario per la rottura a fatica ed Ni,j è il
numero di cicli ad ampiezza costante pari ad Ai tensione media σj
m che provocano rottura a fatica
Il danneggiamento cumulato D provocato da m gruppi di cicli di tensione aventi ampiezze diverse tra
loro pari ad Ai è dato da
D=Ʃi=1 to m Di= Ʃ i=1 to m ni/Ni
Tale criterio di danneggiamento è indipendente dalle tensioni ed esente da interazioni
Grazie alle sue caratteristiche (criterio indipendente dalle tensioni ed esente da interazioni ), qualsiasi
storia random di tensione può essere ridotta ad una storia a blocchi, equivalente dal punto di vista della
fatica
-6
0
6
0 10 20 30 40
Time
Stress
-6
0
6
0 10 20 30 40
Time
Stress
Criterio del danneggiamento di Palmgren-Miner (II)
• E’ un approccio deterministico, la vita utile a fatica del generico componente è un evento
deterministico.
• Non tiene conto della differenza tra i meccanismi di nucleazione e propagazione.
• Considera valido il P.S.E. poiché non tiene cinto della sequenza dei carichi (criterio esente da
interazioni)
• Non considera il deterioramento. Cosi ad esempio, cicli con ampiezze minori del limite di fatica
producono danno nullo, indipendentemente dal loro istante di avvenimento (pre- o post- cricca).
Questa è una imprecisione a sfavore di sicurezza. (diagramma di Haibach)
Considerazioni/Critiche
L’operazione di riordino e conteggio dei cicli di tensione contenuti in una storia temporale di
sollecitazione viene effettuata mediante metodi di conteggio
-6
0
6
0 10 20 30 40
Time
Stress
-6
0
6
0 10 20 30 40
Time
Stress
Metodi di conteggio
0
1
2
3
4
5
6
7
-1 1.5 1 10 6 3 2 Δσi
ni
Fatigue curve EC3
D=Ʃi=1 to m Di=
= Ʃ i=1 to m ni/Ni
Palmgren-Miner
Stress time history Diagramma a blocchi
Spettro di carico
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
0 10
Time
StressEsistono vari metodi di conteggio, tra i quali il più utilizzato per applicare la legge di Miner è
sicuramente il Rainflow:
• Presa una storia temporale di carico
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
0 10
Time
Stress
Metodo di conteggio Rainflow
Esistono vari metodi di conteggio, tra i quali il più utilizzato per applicare la legge di Miner è
sicuramente il Rainflow.
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
0 10
Time
Stress
Metodo di conteggio Rainflow
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
-6
0
6
010
Time
Stress
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
Metodo di conteggio Rainflow
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
• Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti
casi
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
• Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti
casi
 raggiunge la fine della time history
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
• Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti
casi
 raggiunge la fine della time history
 incontra un flusso che proviene da una
sorgente situata ad un punto più estremo
dell’oscillogramma
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
• Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti
casi
 raggiunge la fine della time history
 incontra un flusso che proviene da una
sorgente situata ad un punto più estremo
dell’oscillogramma
• Ogni flusso è pensato come un semiciclo di
tensione al quale si assegnano un ampiezza ed un
valor medio
i
Δσi
σmi
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time
Stress
• Presa una storia temporale di carico
• Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi
• Si immagini di ribaltare l’oscillogramma
• Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono
pensate come origini di flussi che defluiscono
secondo la gravità
• Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti
casi
 raggiunge la fine della time history
 incontra un flusso che proviene da una
sorgente situata ad un punto più estremo
dell’oscillogramma
• Ogni flusso è pensato come un semiciclo di
tensione al quale si assegnano un ampiezza ed un
valor medio
• Conteggio dei cicli
Metodo di conteggio Rainflow
Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
-6
0
6
010
Time Stress
Metodo di conteggio Rainflow
A
B
C
D
E
F
G
H
I
-6
0
6
010
Time Stress
Metodo di conteggio Rainflow
A
B
C
D
E
F
G
H
I
E’
Semi –
Ciclo
(Tratto)
Ampiezza Media
A-B 3 -0.5
C-D 8 1
E-F 4 1
G-H 8 0
B-C 4 -1
D-E-E’-G 9 0.5
F-E’ 4 1
H-I 6 1
Metodo di conteggio Rainflow
Semi –
Ciclo
(Tratto)
Ampiezza Media
A-B 3 -0.5
C-D 8 1
E-F 4 1
G-H 8 0
B-C 4 -1
D-E-E’-G 9 0.5
F-E’ 4 1
H-I 6 1Halfpenny, A., 2003.
Fatigue life prediction based on the rainflow cycle counting method for
the end beam of a freight car bogie,
Int. Journal of Automative technology Vol 9(1), pp. 95- 101
No.of Bin
Stress amplitude
Mean stress
No. Of cycles
1
ΔS1 ΔS2 ΔS3
2 3
n1 n3n2
Sm,1 Sm,2 Sm,3
…
ΔSi
i
ni
Sm,i
…
…
…
…
…
…
…
Rainflow Counting-method
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
0 10 20 30 40 50
Stress
Time
1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. Wind-Train interaction effects
2
9
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
Total fatigue damage
No. Of Bin 1 2 3 … … i
Stress Amplitude ΔS1 ΔS2 ΔS3 … … ΔSi
Mean stress Sm,1 Sm,2 Sm,3 … … Sm,i
No. Of cycles n1 n2 n3 … … ni
1E+1
1E+2
1E+3
1E+4 1E+5 1E+6 1E+7 1E+8 1E+9 1E+10
Stressamplitude(MPa)
N. of cycles
ΔS2
N2
ΔS3
ΔS1
N1 N3
ΔSi
Ni = ∞
Damage evaluation - Palmgren Miner rule
Fatigue life
1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 2. Fatigue analysis of bridge cables 3-Wind-Train interaction effects
3
0
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
#2
FATICA NEI PONTI IN ACCIAIO
Low Cycle Fatigue (LCF)
High Cycle Fatigue (HCF)
Tipi di fatica
Fatica nei ponti in acciaio
Progettazione a fatica di un ponte in acciaio
Dovuta ad azioni del vento
o da traffico
Dagli anni ’70 negli Stati Uniti, con l’avvento e l’applicazione delle prescrizioni presenti nelle norme
AASHTO (American Society of State Highway and Transportation Officials), specificatamente dirette
alla prevenzione dei fenomeni di fatica, il verificarsi di questi nei ponti in acciaio è drasticamente calato.
Dovuta ad azioni del sisma,
meno frequente della HCF
Approccio della vita utile Approccio della tolleranza al
danno
Valutazione della
sicurezza nei confronti
della fatica
Fatica nei ponti in acciaio
Approccio della sicurezza al
collasso
Progettazione a fatica di un ponte in acciaio
Ogni componente è
progettato per essere
sicuro, sotto i carichi attesi,
per un determinato numero
di cicli di servizio
La struttura è progettata
nella sua interezza in modo
da poter subire un certo
livello di danno senza
arrivare al collasso
Si ipotizza che nella
struttura sia presente un
danno iniziale che va ad
aumentare durante il
servizio e se ne studia
l’evoluzione
Gli elementi strutturali potenzialmente soggetti a fatica sono quelli per cui i carichi variabili
rappresentano una parte percentualmente rilevante dei carichi totali
Classificazione a fatica dei
particolari strutturali
Valutazione della resistenza a
fatica
Valutazione della
resistenza a fatica
Fatica nei ponti in acciaio
Analisi delle sollecitazioni a
fatica
Comparazione della
resistenza a fatica con la
richiesta di resistenza
Approccio della vita utile
Richiesta di resistenza a
fatica.
Valutata in base a:
Accessibilità per ispezione e
riparazione
Conseguenza di un’eventuale
rottura
Probabilità di rilevazione di
effetti durante la manutenzione
ordinaria
Classificazione a fatica dei
particolari strutturali
Valutazione della resistenza a
fatica
Valutazione della
resistenza a fatica
Analisi delle sollecitazioni a
fatica
Fatica nei ponti in acciaio
Fattori influenzanti
• Ridondanza strutturale (favorevole)
• Rigidezza localizzata (sfavorevole)
• Elevata continuità nelle unioni (sfavorevole)
• Accorgimenti nei particolari costruttivi
• Corrosione (altamente sfavorevole)
• Basse temperature (altamente sfavorevoli)
Approccio della vita utile
Esempi di fatica
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Esempi di fatica
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Esempi di fatica
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Esempi di fatica
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Esempi di fatica
Propagazione di
cricche
Bruschi
cambiamenti di
sezione
Cause
Giunti mal
progettati
Saldature
Grandi differenze
di rigidezze
-----
Esempi di fatica
#3
STIMA DEL DANNO A FATICA DURANTE IL
CICLO DI VITA PER I PENDINI DI UN PONTE
SOSPESO DI GRANDE LUCE
Fatigue effects in long span suspension bridges
3300183 183777 627
960 3300 m 810
+77.00 m
+383.00 +383.00
+54.00
+118.00
+52.00 +63.00
A “complex structure”
TOWER
FOUNDATIONS
ANCHORAGES
TOWERS
SADDLES
HANGERS
MAIN CABLES
INNER
OUTER
SUSPENSION
SYSTEM
FOUNDATIONS
AND TOWERS
BRIDGE DECK
SPECIAL DECK
ZONES
HIGHWAY
RAILWAY
CONTROL
MAINTENANCE
EMERGENCY
HIGHWAY BOX-
GIRDER
RAILWAY BOX-
GIRDER
STIFFENING
BOX-GIRDER
LONG
SUSPENSION
BRIDGE
STRUCTURAL SYSTEM
STRUCTURALE
LEMENTS
SECONDARY
ELEMENTS
AUXILIARY
SYSTEMS
Macro-Level
Meso-Level
Performances
Serviceability
Safety
Durability
Robustness
Basic requirements
Service Limit States - SLS
Ultimate Limit States - ULS_1
Fatigue Limit States - FLS
Ultimate Limit States (time-varying properties) - ULS_2
Accidental Limit States - ALS
Corresponding Limit States (LS)
ULS
Strength
Displacement
Buckling
Effects of deterioration
SLS
Displacements or
velocities
Vibrations
....................
ALS
Vessel collision
Explosion
Fire
Vessel collision
ExplosionExplosion FLS
Performances decomposition
Uncertainties sources
Types of uncertainties
ENVIRONMENT
Wind action
Structural
systems
Non
environmental
actions
EXCHANGE ZONE
1. Inherent
2. Epistemic
3. Model
Derived parameters Independent parameters
Site-specific
Wind
Aerodynamic and
aeroelastic
phenomena
Wind site basic
parameters
Wind field
Basic parameters
1. Inherent
2. Epistemic
3. Model
1. Inherent
2. Epistemic
3. Model
Environmental
effects (like
waves)
Structural
system as
modified by
service loads
α β γ
Structure
Structural
system
modeling
Structure
Actions
Interaction effects
Modeling
levels
System
Macro
Meso
Micro
Model
level
Scale Detail level Type of Finite Elements
System
level
impacted area
rigid blocks or rough representation of
the structural elements
BEAM elements
Macro
level
whole structure
approximate representation of the
structural components in an appropriate
scale
BEAM elements
Meso
level
whole structure and
individual components
detailed representation of the structural
components
SHELL, BRICK elements
Micro
level
single components and
joints
detailed representation of the structural
components
SHELL, BRICK elements
Modeling levels
Macro
Axial fatigue, no (?)
bending fatigue
Meso
Multi-axial fatigue,
bending fatigue
Micro
Fatigue crack
propagation
Levels of modeling for fatigue
Bridge model
1 . The phenomenon of fatigue 2. FATIGUE ANALYSIS OF BRIDGE CABLES 3. Wind-Train interaction effects
49
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
Three-span suspension bridge
Main span length = 3300 m
Towers height= 276 m
Deck altitude = 80 m
Deck section width= 60, 4 m
Deck section height=4,7 m
50
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
EXTRAS
Nonlinear behaviour of cables
CABLES MODELLING
• LINK10 is a 3-D spar element having the unique feature of a bilinear
stiffness matrix resulting in a uniaxial tension-only (or compression-
only) element.
• With the tension-only option, the stiffness is removed if the element
goes into compression (simulating a slack cable or slack chain
condition).
• LINK10 has three degrees of freedom at each node: translations in the
nodal x, y, and z directions. No bending stiffness is included
GEOMETRIC NONLINEARITIES
If a structure experiences large deformations, its changing geometric
configuration can cause the structure to respond nonlinearly. Geometric
nonlinearity is characterized by "large"displacements and/or rotations.
Before each solution, the Newton-Raphson method evaluates the out-of-
balance load vector, which is the difference between the restoring forces
(the loads corresponding to the element stresses) and the applied loads.
The program then performs a linear solution, using the out-of-balance
loads, and checks for convergence. If convergence criteria are not
satisfied, the out-of-balance load vector is reevaluated, the stiffness
matrix is updated, and a new solution is obtained. This iterative
procedure continues until the problem converges.
Fatigue damage calculations for the hangers
Macro level
model
Axial fatigue
Axial force time history Rainflow counting Fatigue curve EC3Damage accumulation law
(Palmgren-Miner)

k k
k
elem
Ncrit
n
D
kk Δσamplitudehavingcyclesn 
k
k
Δσamplitudewhit
cyclesofnumbercriticNcrit 
Time domain structural analysis
Train transit Wind action
Train model
Bridge deck
Moving forces
Train typologies
Sicilia Calabria
F1)
F6)
F2)
F3)
F4)
F5)
F7)
F8)
F9)
F10)
F11)
X (m)
-200 0 550 1100 1650 2200 2750 3300 3500
X (m)
-200 0 550 1100 1650 2200 2750 3300 3500
Railway load scenarios
(not considered)
Train 1 Train 2
laminare turbolento
1 2
Vento: strato Limite Atmosferico
La velocità media del flusso a ridosso
del terreno è nulla ed aumenta con
profilo di natura logaritmica con la quota
U(z)
x
z
Wind mean
direction
Il superamento di ostacoli a monte
delle strutture induce turbolenza
nel flusso
1 2
1
2
Processo stocastico
m-dimensionale (mD)
n-variato (nV)
Il processo dipende da m parametri
deterministici
Il processo è costituito da un vettore
di n componenti (processi stocastici
monovariati) tra i quali è possibile
definire densità di probabilità
congiunte
Stazionarietà: di ordine j, se le
statistiche sugli insiemi fino all’ordine j-
esimo sono costanti nel tempo
Ergodicittà: se i momenti stocastici del
processo coincidono con quelli della
singola realizzazione
Gaussianità: si i momenti stocastici di
ordine superiore al secondo sono nulli
1D – 1V
    






 ssXss dxdxdxxpxxxXXXE s
...)(.......... 212121

Momento stocastico di ordine j
  ...j
Vento: componente turbolenta
Wind analytic models
  321jmjj ew(t)ev(t)eu(t))(zV)z(t;V


X
Z
Y
Vm(z2)
Vm (z1)
Vm (z3)
V2(t;z2)
v(t)
w(t)
u(t)
        ωfexpωSωSωS jkuuuuuu kkjjkj

 
 
    kj
2
kj
2
z
jk
zVzV2π
zzCω
ωf



Autospectrum
Cross-
spectrum
5.0
0
uu2
x
u
200
300(x)dxR
u
1
L 





 

z
were:
 
   5/3
ju
ju
x2
u
uu
/zLf10.3021ω/2π
/zLfσ6,686
ωS jj



   2
fri0
0
u
2
u
u1.75)log(zarctan1.16
(n)dnSσ

 

)z(V2π
zω
f
jm
j



Gaussian stochastic process spectral
representation (turbulent)Mean component







0
frim ln
k
1
u(z)V
z
z
10fri V0.006u 















k

10
10
V
2
1
-exp-1)P(V
Vm(z
)
x
z
Weibull annual PDF
Time Domain Analysis
Near towers – Section = 0,0327 m2
Quarter span – Section = 0,0117 m2
“Tie-down” hangers
Section = 0,0490 m2
Midspan – Section = 0,0137 m2
near
tower
quarter
span
midspan
Wind
513
514
515
516
517
518
South
North
353351
359
361
354
352
360
362
(a)
(b)
409
410
(c)
(d)
Preliminary analyses to individuate
the more sensitive hangers
Structure Near tower
Quarter span
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
351
352
353
354
359
360
361
362
409
410
513
514
515
516
517
518
Hanger number
Fatiguedamage(xexp-7)
Neartower
Quarterspan
Midspan
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Time [sec]
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
AxialForce[kN]
Time [sec]
550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000
Wind Vm= 15 m/s Freight train
Detailcategory=100,nofatiguelimit
Wind:5analysesaveragevalues
Moresensitive
Moresensitive
Hanger number Hanger number
Fatiguedamage
Fatiguedamage
Damage distribution assessment
Annual damage assessment (most damaged hangers)
Wind Vm is a stochastic variable having an annual
Weibull Probability density distributionMean wind velocity
0
5
10
15
20
25
30
35
40
0,87
2,49
4,12
5,74
7,36
8,98
10,60
12,22
13,85
15,47
17,09
18,71
20,33
21,96
23,58
25,20
26,82
28,44
30,07
other
Class
Frequency
0,00%
20,00%
40,00%
60,00%
80,00%
100,00%
120,00%
Frequency
% cumulative
A Monte Carlo analysis has conducted to
compute the annual damage distribution
Train transit damage
SYSTEM
Input Output
)q(Vm
mV
P(M)=1
q(o)
oN
analyses
 

N
1k
kN θh
N
1
J
~
J Estimation of h(θ)
expected value
SYSTEM
Input Output
)q(Vm
mV
P(M)=1
q(o)
oN
analyses
 

N
1k
kN θh
N
1
J
~
J Estimation of h(θ)
expected value
SYSTEM
Input Output
)q(Vm
mV
P(M)=1
q(o)
oN
analyses
SYSTEM
Input Output
)q(Vm
mV
P(M)=1
q(o)
oN
analyses
 

N
1k
kN θh
N
1
J
~
J Estimation of h(θ)
expected value
Wind mean velocity
N°ofsamples
Wind damage
Deterministic time label for the train transits.
During a period of one year, the transit of three
passenger trains and one freight train every hour, for
18 hours every day, 6 days every week, and 50 weeks
every year have been considered.
Vento = f(s,t)
Vento = f(s,t)
Vento = f(s,t)
Vento = f(s,t)
From velocities to
the action
 )()(
2
1
)(
2
tcBtVtD Da  
 )(*)(
2
1
)(
2
tcBtVtL La  
 )(*)(
2
1
)( 22
tcBtVtM Ma  
Aeroelastic forces
calculation
Turbulent wind time history
generation
Structural analysis
Sampling of the
stochastic variable Vm
(N samples)
i=1
Damage “i”i=N?
no
Sum of the
damages
yes
STOPSTART
i=
i+1
Wind annual damage analysis framework
Damage hanger 352
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
10,1
10,5
10,7
11
11,2
11,7
12,1
12,1
12,5
12,5
12,9
13,3
13,3
13,4
13,5
13,9
13,9
15,1
15,3
15,6
16,3
16,9
17
17,9
18,2
18,4
25,6
25,8
28
Mean wind velocity [m/s]
Fatiguedamage(xexp-5)
Annual damage
Sum equal to 9,67312 exp(-5)
Train transit damage Wind damage
Fatigue life: more than 2000 years
Rough approximation
Fatigue Life computed as the inverse of the annual damage
Life Cycle fatigue damage due to the wind action
  dIMg(IM)IM)EDPP(λ(EDP)
P(x|y) conditional probability of overcoming a certain x for a given value of y
g(IM) occurrence of the IM values
IM Intensity Measure of the environmental phenomena
EDP Engineering Demand Parameter describing the response
PEER approach for the risk
assessment
y = 3E-09e0,3457x
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
0 5 10 15 20 25 30
IM = mean wind velocity Vm [m/s]EDP=Fatiguedamage(xexp-5)
The 10 meters height mean wind velocity has been considered as the
representative of the environment stochastic variability. The mean wind
velocity at the bridge deck height has been considered as the stochastic
Intensity Measure







0
10deckm ln
k
1
V006.0)(zVIM
z
z
EDP= Fatigue damage
Damage hanger 352
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
10,1
10,5
10,7
11
11,2
11,7
12,1
12,1
12,5
12,5
12,9
13,3
13,3
13,4
13,5
13,9
13,9
15,1
15,3
15,6
16,3
16,9
17
17,9
18,2
18,4
25,6
25,8
28
Mean wind velocity [m/s]
Fatiguedamage(xexp-5)
IM= mean wind velocity
EDP=Fatiguedamage(critic
hanger)
IM=mean wind velocity
EDP=Fatiguedamage(critic
hanger)
0,E+00 5,E-05 1,E-04 2,E-04 2,E-04 3,E-04 3,E-04 4,E-04 4,E-04 5,E-04 5,E-04
EDP (annual cumulated damage)
f(EDP)
EDP= Annual Fatigue damage (critic hanger)
f(EDP)
Life Cycle fatigue damage due to the wind action
  dIMdEDPg(IM)IM)EDPP(λ(EDP) PEER approach for the risk
assessment
1. Risk analysis g(IM)
2. Structural analysis P(EDP|IM)
An annual Weibull PDF has been assumed for as the 10
meters height mean wind velocity PDF.
The fatigue damage statistics have been evaluated by
using of Monte Carlo techniques
0
0,02
0,04
0,06
0,08
0,1
0,12
0,14
0,16
0 5 10 15 20 25 30
IM = Vm [m/sec]
f IM(IM)g(IM)
IM= mean wind
velocity
By carrying out
many Monte Carlo
analyses
Hypothesis of
Gaussianity:
mean 1,95*10-5
dev Standard =
0,1854*10-5
SECTION 3:
Wind-Train interaction effects
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
65
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
1E+0
1E+2
1E+4
1E+6
1E+8
1E+10
1E+12
Northern cablesWest East
Results - Comparison
Annual Damage (exp -12)
DWind + Train
DWind + DTrain
DWind + Train > DWind + DTrain
DWind + Train < DWind + DTrain
Critical for train
Critical for wind
Critical for train and wind
Southern cablesEast West
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
66
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
7.0E+1
1.0E+2
1.3E+2
1.6E+2
1.9E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
8.0E+1
9.0E+1
1.0E+2
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
8.0E+1
9.0E+1
1.0E+2
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
7.5E+1
8.5E+1
9.5E+1
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
1.4E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
Critical for Wind (363)- DWind + Train < DWind + DTrain
- 22,91 %
- 23,80 %
- 25,75 %
- 42,08 %
TrainWind Train and Wind
Vwind = 4 m/s Vwind = 10 m/s
Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s
Stress(Mpa)
Stress(Mpa)Stress(Mpa)
Time (s)
Time (s)
Stress(Mpa)
Time (s)
Time (s)
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
67
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
8.0E+1
9.0E+1
1.0E+2
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
1E+1
1E+2
1E+3
1E+4 1E+5 1E+6 1E+7 1E+8 1E+9 1E+10
Stressamplitude(MPa)
N. of cycles
Critical for Wind (363)- DWind + Train < DWind + DTrain
- 23,80 %
- 25,75 %
Vwind = 10 m/s
Stress(Mpa)
Time (s)
ΔS1,w
N1,W = ∞
ΔS1,Tr
N1,Tr
ΔS1,W+Tr
N1,W+Tr
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
68
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
8.5E+01
9.5E+01
1.1E+02
1.2E+02
1.3E+02
1.4E+02
1.5E+02
1.6E+02
1.7E+02
1.8E+02
550 650 750 850 950 1050 1150
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
1.4E+2
1.5E+2
1.6E+2
1.7E+2
1.8E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
1.1E+02
1.2E+02
1.3E+02
1.4E+02
1.5E+02
1.6E+02
1.7E+02
1.8E+02
550 650 750 850 950 1050 1150
1.1E+2
1.2E+2
1.3E+2
1.4E+2
1.5E+2
1.6E+2
1.7E+2
1.8E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
Stress(Mpa)
Stress(Mpa)
Vwind = 4 m/s
Critical for Train (369)- DWind + Train > DWind + DTrain
TrainWind Train and Wind
Vwind = 10 m/s
Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s
Stress(Mpa)
Stress(Mpa)Stress(Mpa)
Time (s)
Time (s)Time (s)
- 3,85 %
+ 1,29 %
N1,W = ∞
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
69
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
1.2E+2
1.4E+2
1.6E+2
1.8E+2
2.0E+2
2.2E+2
2.4E+2
2.6E+2
2.8E+2
3.0E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
1.0E+2
1.5E+2
2.0E+2
2.5E+2
3.0E+2
3.5E+2
4.0E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
1.2E+2
1.4E+2
1.6E+2
1.8E+2
2.0E+2
2.2E+2
2.4E+2
2.6E+2
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550 650 750 850 950 1050 1150
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1.4E+2
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1.8E+2
2.0E+2
2.2E+2
2.4E+2
2.6E+2
2.8E+2
3.0E+2
550 650 750 850 950 1050 1150
Stress(Mpa)
Vwind = 4 m/s
Critical for Wind and Train (352) - DWind + Train > DWind + DTrain
TrainWind Train and Wind
Vwind = 10 m/s
Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s
Stress(Mpa)
Stress(Mpa)Stress(Mpa)
Time (s)
Time (s)Time (s)
- 10,01 %
- 20/25 %
ΔSi >1,W+Tr
1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS
70
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
Conclusions
• A fatigue analysis of a long-span suspension bridge cables under wind action and
train transit has been performed, focusing on coupling effects of simultaneous
actions.
• In wind-prone cables, wind increases the state of stress and their stiffness,
reducing amplitude of fluctuations due to train transit. That involves a lower fatigue
damage.
• In train-prone cables, wind does not affect the state of stress, so superimposition of
wind low fluctuations causes an higher fatigue damage, due more to assessment
procedure then to a real increased criticism of simultaneous action
• In “Tie-down" cables, although wind increase state of stress, simultaneous action
causes a sort of resonance effect that increases value of wind induced fluctuations
and resulting fatigue damage
1 . The phenomenon of fatigue
71
Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge
Roberto Raddi, 21 May 2014
2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS

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CM 07-12-2017. La stima del danno a fatica durante il ciclo di vita

  • 1. LA STIMA DEL DANNO A FATICA DURANTE IL CICLO DI VITA Francesco Petrini franco.bontempi@uniroma1.it – francesco.petrini@uniroma1.it Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Roma La Sapienza Via Eudossiana 18 – 00184 ROMA Cosro di COSTRUZIONI METALLICHE A.A. 2017-2018
  • 2. INDICE 1. Concetti base sulla fatica 2. Accenni alla fatica nei ponti in acciaio 3. Stima del danno a fatica durante il ciclo di vita per i pendini di un ponte sospeso di grande luce
  • 4. Fatica Fenomeno fisico per il quale un elemento strutturale, se sottoposto a cicli di carico e scarico, presenta un danno (denotato da formazione di cricche e fratture) pur rimanendo i picchi di tensione generati dalla sollecitazione al di sotto della tensione di snervamento. Fatica Processo Permanente Progressivo Localizzato (non reversibile) Esempi di strutture interessate -Ponti -Aerei -Strutture alte e snelle -Collegamenti -Valvole cardiache Fenomeno pericoloso sia perchè è di tipo fragile, sia perchè ha effetti assimilabili ad uno S.L.U. ma da associare a condizioni di carico di esercizio. Definizioni
  • 5. Approcci al Problema Microscopico Macroscopico Meccanica della frattura Stima della resistenza a fatica di un componente strutturale in termini di vita a fatica Studio della formazione dello stato e della propagazione delle cricche su scala che tenga conto anche delle proprietà metallurgiche dei materiali Approccio semi-empirico con funzioni di danno La rottura a fatica è di tipo fragile (non si hanno deformazioni plastiche allarmanti) Formazione di cricche Riduzione della sezione resistente Aumento di tensione nella sezione resistente Progressione del Danno Rottura improvvisa Definizioni Curve S-N
  • 6. Approccio microscopico al problema Fasi microscopiche Nucleazione Collasso Propagazione Studio della formazione dello stato e della propagazione delle cricche su scala che tenga conto anche delle proprietà metallurgiche dei materiali Halfpenny, A., 2003. A practical Introduction to Fatigue, Available at http://www.e-i-s.org.uk/ tensioni cricca
  • 7. Fatigue is the progressive and localized damage that occurs in structural details subjected to cyclic loading. Although stress levels in fatigue problems are lower then material limit, presence of geometric notch causes punctual stress concentration that overcome elastic limit. Definition σpeak -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 ε/εy(-) σ / σy (-) Point A – Perfect elastic-plastic cyclic beahviour εp,1 εp,2 A σy f (t) f (t) σnominal 7 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014 1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 3. Wind-Train interaction effects2. Fatigue analysis of bridge cables
  • 8. Approccio macroscopico al problema L’approccio macroscopico è semiempirico, si avvale cioè di dati ed evidenze sperimentali come base di una trattazione analitica per la modellazione di alcuni aspetti particolari (verifiche) del problema. Curve S-N • Provino standardizzato • Viene sottoposto a sollecitazione sinusoidale di ampiezza costante • Si registra il numero di cicli di carico che producono rottura a fatica • Si ha una terna di valori σm (i), Δσ(i) (=S), Ni • Si ripete per varie ampiezze della sollecitazione Δσ(i) σm (i)
  • 9. Curve S-N log S= log (SRI1)+ b1 log (N) log S= log (SRI1)+ b2 log (N) La normativa propone curve lineari su piano logaritmico per vari dettagli. Le curve garantiscono, con livello di sicurezza pari al 75%, una probabilità di sopravvivenza del 95% Le curve assumono un limite a fatica corrispondente a 108 cicli Possono tener conto di • effetti di scala • effetti di concentrazione di tensione geometrici • tensioni residue Curva di Wöhler N=cS-k Materiali metallici Punto di transizione di fatica (circa 106 cicli)
  • 10. Influenza dello sforzo medio Lo sforzo medio influisce molto se di trazione, poco se di compressione, poiché il primo tende ad allargare le cricche, mentre il secondo a richiuderle. A parità di numero di cicli a rottura N, un aumento dello sforzo di trazione produce un abbassamento dello sforzo alternato associato ad N. Diagramma di Haigh σa= σe/fr [1-(σm/σR)n] σa= Sforzo alternato di rottura per N cicli σm= Sforzo medio σe= limite di fatica fr= fattore di riserva (posto pari ad 1 per ottenere elevate affidabilità) n= costante caratterizzante il materiale
  • 11. Realismo dei dati sperimentali I dati e le conoscenze derivanti dall’evidenza sperimentale sono estrapolati seguendo procedure standardizzate e vanno manipolati per renderli più aderenti ai casi reali. Differenze tra casi sperimentali e reali Elementi e/o dettagli strutturali Azioni Forma Dimensioni Non sinusoidale Ampiezza variabile -6 0 6 0 10 Time Stress -6 0 6 0 10 20 Time Stress -0.5 0 0.5 0 Time Stress 1 2 2 1 Non monoassiale Abbassamento del limite a fatica
  • 12. Calcolo del danneggiamento Il danno (D) su un elemento strutturale o su un dettaglio strutturale va calcolato tramite un criterio di danno cumulato, il quale deve fornire il danno derivante dalla successione di più danni elementari (dovuto ad oscillogrammi elementari). Caratteristiche Adimensionale Funzione dalle grandezze ricavabili Classificazione Indipendente dallo oscillogramma Esente da interazioni Criterio di danno 0<D<1 D = f (Δσ,ni,Ni,σi m) Il criterio è uguale per tutti i tipi di oscillogramma l’effetto di un blocco di cicli di tensione non dipende dalla sua posizione nella storia
  • 13. Criterio del danneggiamento di Palmgren-Miner (I) Il criterio di danneggiamento più utilizzato in ingegneria civile è quello di Palmgren-Miner che si basa sulla seguente ipotesi fondamentale: “il lavoro W necessario a produrre la rottura per fatica di un dettaglio è costante ed indipendente dall’oscillogramma di tensione” Il danneggiamento (Di,j) provocato da ni,j cicli di tensione ad ampiezza costante Ai e tensione media σj m è dato da Di,j=Wi,j/W=ni,j/Ni,j dove Wi,j è il lavoro compiuto dagli ni,j cicli, W è il lavoro necessario per la rottura a fatica ed Ni,j è il numero di cicli ad ampiezza costante pari ad Ai tensione media σj m che provocano rottura a fatica Il danneggiamento cumulato D provocato da m gruppi di cicli di tensione aventi ampiezze diverse tra loro pari ad Ai è dato da D=Ʃi=1 to m Di= Ʃ i=1 to m ni/Ni Tale criterio di danneggiamento è indipendente dalle tensioni ed esente da interazioni
  • 14. Grazie alle sue caratteristiche (criterio indipendente dalle tensioni ed esente da interazioni ), qualsiasi storia random di tensione può essere ridotta ad una storia a blocchi, equivalente dal punto di vista della fatica -6 0 6 0 10 20 30 40 Time Stress -6 0 6 0 10 20 30 40 Time Stress Criterio del danneggiamento di Palmgren-Miner (II) • E’ un approccio deterministico, la vita utile a fatica del generico componente è un evento deterministico. • Non tiene conto della differenza tra i meccanismi di nucleazione e propagazione. • Considera valido il P.S.E. poiché non tiene cinto della sequenza dei carichi (criterio esente da interazioni) • Non considera il deterioramento. Cosi ad esempio, cicli con ampiezze minori del limite di fatica producono danno nullo, indipendentemente dal loro istante di avvenimento (pre- o post- cricca). Questa è una imprecisione a sfavore di sicurezza. (diagramma di Haibach) Considerazioni/Critiche
  • 15. L’operazione di riordino e conteggio dei cicli di tensione contenuti in una storia temporale di sollecitazione viene effettuata mediante metodi di conteggio -6 0 6 0 10 20 30 40 Time Stress -6 0 6 0 10 20 30 40 Time Stress Metodi di conteggio 0 1 2 3 4 5 6 7 -1 1.5 1 10 6 3 2 Δσi ni Fatigue curve EC3 D=Ʃi=1 to m Di= = Ʃ i=1 to m ni/Ni Palmgren-Miner Stress time history Diagramma a blocchi Spettro di carico Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 16. -6 0 6 0 10 Time StressEsistono vari metodi di conteggio, tra i quali il più utilizzato per applicare la legge di Miner è sicuramente il Rainflow: • Presa una storia temporale di carico Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 17. -6 0 6 0 10 Time Stress Metodo di conteggio Rainflow Esistono vari metodi di conteggio, tra i quali il più utilizzato per applicare la legge di Miner è sicuramente il Rainflow. • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 18. -6 0 6 0 10 Time Stress Metodo di conteggio Rainflow • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi -6 0 6 010 Time Stress • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 19. Metodo di conteggio Rainflow -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 20. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 21. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità • Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti casi Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 22. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità • Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti casi  raggiunge la fine della time history Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 23. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità • Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti casi  raggiunge la fine della time history  incontra un flusso che proviene da una sorgente situata ad un punto più estremo dell’oscillogramma Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 24. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità • Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti casi  raggiunge la fine della time history  incontra un flusso che proviene da una sorgente situata ad un punto più estremo dell’oscillogramma • Ogni flusso è pensato come un semiciclo di tensione al quale si assegnano un ampiezza ed un valor medio i Δσi σmi Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 25. -6 0 6 010 Time Stress • Presa una storia temporale di carico • Se ne deriva l’oscillogramma degli estremi • Si immagini di ribaltare l’oscillogramma • Tutte le cuspidi dell’oscillogramma vengono pensate come origini di flussi che defluiscono secondo la gravità • Un flusso si considera terminato in uno dei seguenti casi  raggiunge la fine della time history  incontra un flusso che proviene da una sorgente situata ad un punto più estremo dell’oscillogramma • Ogni flusso è pensato come un semiciclo di tensione al quale si assegnano un ampiezza ed un valor medio • Conteggio dei cicli Metodo di conteggio Rainflow Nota: i metodi di conteggio si applicano a stati di sollecitazione momoassiali
  • 26. -6 0 6 010 Time Stress Metodo di conteggio Rainflow A B C D E F G H I
  • 27. -6 0 6 010 Time Stress Metodo di conteggio Rainflow A B C D E F G H I E’ Semi – Ciclo (Tratto) Ampiezza Media A-B 3 -0.5 C-D 8 1 E-F 4 1 G-H 8 0 B-C 4 -1 D-E-E’-G 9 0.5 F-E’ 4 1 H-I 6 1
  • 28. Metodo di conteggio Rainflow Semi – Ciclo (Tratto) Ampiezza Media A-B 3 -0.5 C-D 8 1 E-F 4 1 G-H 8 0 B-C 4 -1 D-E-E’-G 9 0.5 F-E’ 4 1 H-I 6 1Halfpenny, A., 2003. Fatigue life prediction based on the rainflow cycle counting method for the end beam of a freight car bogie, Int. Journal of Automative technology Vol 9(1), pp. 95- 101
  • 29. No.of Bin Stress amplitude Mean stress No. Of cycles 1 ΔS1 ΔS2 ΔS3 2 3 n1 n3n2 Sm,1 Sm,2 Sm,3 … ΔSi i ni Sm,i … … … … … … … Rainflow Counting-method -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30 0 10 20 30 40 50 Stress Time 1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. Wind-Train interaction effects 2 9 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 30. Total fatigue damage No. Of Bin 1 2 3 … … i Stress Amplitude ΔS1 ΔS2 ΔS3 … … ΔSi Mean stress Sm,1 Sm,2 Sm,3 … … Sm,i No. Of cycles n1 n2 n3 … … ni 1E+1 1E+2 1E+3 1E+4 1E+5 1E+6 1E+7 1E+8 1E+9 1E+10 Stressamplitude(MPa) N. of cycles ΔS2 N2 ΔS3 ΔS1 N1 N3 ΔSi Ni = ∞ Damage evaluation - Palmgren Miner rule Fatigue life 1 . THE PHENOMENON OF FATIGUE 2. Fatigue analysis of bridge cables 3-Wind-Train interaction effects 3 0 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 31. #2 FATICA NEI PONTI IN ACCIAIO
  • 32. Low Cycle Fatigue (LCF) High Cycle Fatigue (HCF) Tipi di fatica Fatica nei ponti in acciaio Progettazione a fatica di un ponte in acciaio Dovuta ad azioni del vento o da traffico Dagli anni ’70 negli Stati Uniti, con l’avvento e l’applicazione delle prescrizioni presenti nelle norme AASHTO (American Society of State Highway and Transportation Officials), specificatamente dirette alla prevenzione dei fenomeni di fatica, il verificarsi di questi nei ponti in acciaio è drasticamente calato. Dovuta ad azioni del sisma, meno frequente della HCF
  • 33. Approccio della vita utile Approccio della tolleranza al danno Valutazione della sicurezza nei confronti della fatica Fatica nei ponti in acciaio Approccio della sicurezza al collasso Progettazione a fatica di un ponte in acciaio Ogni componente è progettato per essere sicuro, sotto i carichi attesi, per un determinato numero di cicli di servizio La struttura è progettata nella sua interezza in modo da poter subire un certo livello di danno senza arrivare al collasso Si ipotizza che nella struttura sia presente un danno iniziale che va ad aumentare durante il servizio e se ne studia l’evoluzione Gli elementi strutturali potenzialmente soggetti a fatica sono quelli per cui i carichi variabili rappresentano una parte percentualmente rilevante dei carichi totali
  • 34. Classificazione a fatica dei particolari strutturali Valutazione della resistenza a fatica Valutazione della resistenza a fatica Fatica nei ponti in acciaio Analisi delle sollecitazioni a fatica Comparazione della resistenza a fatica con la richiesta di resistenza Approccio della vita utile Richiesta di resistenza a fatica. Valutata in base a: Accessibilità per ispezione e riparazione Conseguenza di un’eventuale rottura Probabilità di rilevazione di effetti durante la manutenzione ordinaria
  • 35. Classificazione a fatica dei particolari strutturali Valutazione della resistenza a fatica Valutazione della resistenza a fatica Analisi delle sollecitazioni a fatica Fatica nei ponti in acciaio Fattori influenzanti • Ridondanza strutturale (favorevole) • Rigidezza localizzata (sfavorevole) • Elevata continuità nelle unioni (sfavorevole) • Accorgimenti nei particolari costruttivi • Corrosione (altamente sfavorevole) • Basse temperature (altamente sfavorevoli) Approccio della vita utile
  • 36. Esempi di fatica Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze -----
  • 37. Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze ----- Esempi di fatica
  • 38. Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze ----- Esempi di fatica
  • 39. Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze ----- Esempi di fatica
  • 40. Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze ----- Esempi di fatica
  • 41. Propagazione di cricche Bruschi cambiamenti di sezione Cause Giunti mal progettati Saldature Grandi differenze di rigidezze ----- Esempi di fatica
  • 42. #3 STIMA DEL DANNO A FATICA DURANTE IL CICLO DI VITA PER I PENDINI DI UN PONTE SOSPESO DI GRANDE LUCE
  • 43. Fatigue effects in long span suspension bridges 3300183 183777 627 960 3300 m 810 +77.00 m +383.00 +383.00 +54.00 +118.00 +52.00 +63.00
  • 44. A “complex structure” TOWER FOUNDATIONS ANCHORAGES TOWERS SADDLES HANGERS MAIN CABLES INNER OUTER SUSPENSION SYSTEM FOUNDATIONS AND TOWERS BRIDGE DECK SPECIAL DECK ZONES HIGHWAY RAILWAY CONTROL MAINTENANCE EMERGENCY HIGHWAY BOX- GIRDER RAILWAY BOX- GIRDER STIFFENING BOX-GIRDER LONG SUSPENSION BRIDGE STRUCTURAL SYSTEM STRUCTURALE LEMENTS SECONDARY ELEMENTS AUXILIARY SYSTEMS Macro-Level Meso-Level
  • 45. Performances Serviceability Safety Durability Robustness Basic requirements Service Limit States - SLS Ultimate Limit States - ULS_1 Fatigue Limit States - FLS Ultimate Limit States (time-varying properties) - ULS_2 Accidental Limit States - ALS Corresponding Limit States (LS) ULS Strength Displacement Buckling Effects of deterioration SLS Displacements or velocities Vibrations .................... ALS Vessel collision Explosion Fire Vessel collision ExplosionExplosion FLS Performances decomposition
  • 46. Uncertainties sources Types of uncertainties ENVIRONMENT Wind action Structural systems Non environmental actions EXCHANGE ZONE 1. Inherent 2. Epistemic 3. Model Derived parameters Independent parameters Site-specific Wind Aerodynamic and aeroelastic phenomena Wind site basic parameters Wind field Basic parameters 1. Inherent 2. Epistemic 3. Model 1. Inherent 2. Epistemic 3. Model Environmental effects (like waves) Structural system as modified by service loads α β γ Structure
  • 47. Structural system modeling Structure Actions Interaction effects Modeling levels System Macro Meso Micro Model level Scale Detail level Type of Finite Elements System level impacted area rigid blocks or rough representation of the structural elements BEAM elements Macro level whole structure approximate representation of the structural components in an appropriate scale BEAM elements Meso level whole structure and individual components detailed representation of the structural components SHELL, BRICK elements Micro level single components and joints detailed representation of the structural components SHELL, BRICK elements Modeling levels
  • 48. Macro Axial fatigue, no (?) bending fatigue Meso Multi-axial fatigue, bending fatigue Micro Fatigue crack propagation Levels of modeling for fatigue
  • 49. Bridge model 1 . The phenomenon of fatigue 2. FATIGUE ANALYSIS OF BRIDGE CABLES 3. Wind-Train interaction effects 49 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014 Three-span suspension bridge Main span length = 3300 m Towers height= 276 m Deck altitude = 80 m Deck section width= 60, 4 m Deck section height=4,7 m
  • 50. 50 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014 EXTRAS Nonlinear behaviour of cables CABLES MODELLING • LINK10 is a 3-D spar element having the unique feature of a bilinear stiffness matrix resulting in a uniaxial tension-only (or compression- only) element. • With the tension-only option, the stiffness is removed if the element goes into compression (simulating a slack cable or slack chain condition). • LINK10 has three degrees of freedom at each node: translations in the nodal x, y, and z directions. No bending stiffness is included GEOMETRIC NONLINEARITIES If a structure experiences large deformations, its changing geometric configuration can cause the structure to respond nonlinearly. Geometric nonlinearity is characterized by "large"displacements and/or rotations. Before each solution, the Newton-Raphson method evaluates the out-of- balance load vector, which is the difference between the restoring forces (the loads corresponding to the element stresses) and the applied loads. The program then performs a linear solution, using the out-of-balance loads, and checks for convergence. If convergence criteria are not satisfied, the out-of-balance load vector is reevaluated, the stiffness matrix is updated, and a new solution is obtained. This iterative procedure continues until the problem converges.
  • 51. Fatigue damage calculations for the hangers Macro level model Axial fatigue Axial force time history Rainflow counting Fatigue curve EC3Damage accumulation law (Palmgren-Miner)  k k k elem Ncrit n D kk Δσamplitudehavingcyclesn  k k Δσamplitudewhit cyclesofnumbercriticNcrit  Time domain structural analysis Train transit Wind action
  • 52. Train model Bridge deck Moving forces Train typologies Sicilia Calabria F1) F6) F2) F3) F4) F5) F7) F8) F9) F10) F11) X (m) -200 0 550 1100 1650 2200 2750 3300 3500 X (m) -200 0 550 1100 1650 2200 2750 3300 3500 Railway load scenarios (not considered) Train 1 Train 2
  • 53. laminare turbolento 1 2 Vento: strato Limite Atmosferico La velocità media del flusso a ridosso del terreno è nulla ed aumenta con profilo di natura logaritmica con la quota U(z) x z Wind mean direction Il superamento di ostacoli a monte delle strutture induce turbolenza nel flusso 1 2 1 2
  • 54. Processo stocastico m-dimensionale (mD) n-variato (nV) Il processo dipende da m parametri deterministici Il processo è costituito da un vettore di n componenti (processi stocastici monovariati) tra i quali è possibile definire densità di probabilità congiunte Stazionarietà: di ordine j, se le statistiche sugli insiemi fino all’ordine j- esimo sono costanti nel tempo Ergodicittà: se i momenti stocastici del processo coincidono con quelli della singola realizzazione Gaussianità: si i momenti stocastici di ordine superiore al secondo sono nulli 1D – 1V             ssXss dxdxdxxpxxxXXXE s ...)(.......... 212121  Momento stocastico di ordine j   ...j Vento: componente turbolenta
  • 55. Wind analytic models   321jmjj ew(t)ev(t)eu(t))(zV)z(t;V   X Z Y Vm(z2) Vm (z1) Vm (z3) V2(t;z2) v(t) w(t) u(t)         ωfexpωSωSωS jkuuuuuu kkjjkj          kj 2 kj 2 z jk zVzV2π zzCω ωf    Autospectrum Cross- spectrum 5.0 0 uu2 x u 200 300(x)dxR u 1 L          z were:      5/3 ju ju x2 u uu /zLf10.3021ω/2π /zLfσ6,686 ωS jj       2 fri0 0 u 2 u u1.75)log(zarctan1.16 (n)dnSσ     )z(V2π zω f jm j    Gaussian stochastic process spectral representation (turbulent)Mean component        0 frim ln k 1 u(z)V z z 10fri V0.006u                 k  10 10 V 2 1 -exp-1)P(V Vm(z ) x z Weibull annual PDF
  • 57. Near towers – Section = 0,0327 m2 Quarter span – Section = 0,0117 m2 “Tie-down” hangers Section = 0,0490 m2 Midspan – Section = 0,0137 m2
  • 59. 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 351 352 353 354 359 360 361 362 409 410 513 514 515 516 517 518 Hanger number Fatiguedamage(xexp-7) Neartower Quarterspan Midspan 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Time [sec] 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 13000 12000 11000 10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 AxialForce[kN] Time [sec] 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000 Wind Vm= 15 m/s Freight train Detailcategory=100,nofatiguelimit Wind:5analysesaveragevalues Moresensitive Moresensitive Hanger number Hanger number Fatiguedamage Fatiguedamage Damage distribution assessment
  • 60. Annual damage assessment (most damaged hangers) Wind Vm is a stochastic variable having an annual Weibull Probability density distributionMean wind velocity 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0,87 2,49 4,12 5,74 7,36 8,98 10,60 12,22 13,85 15,47 17,09 18,71 20,33 21,96 23,58 25,20 26,82 28,44 30,07 other Class Frequency 0,00% 20,00% 40,00% 60,00% 80,00% 100,00% 120,00% Frequency % cumulative A Monte Carlo analysis has conducted to compute the annual damage distribution Train transit damage SYSTEM Input Output )q(Vm mV P(M)=1 q(o) oN analyses    N 1k kN θh N 1 J ~ J Estimation of h(θ) expected value SYSTEM Input Output )q(Vm mV P(M)=1 q(o) oN analyses    N 1k kN θh N 1 J ~ J Estimation of h(θ) expected value SYSTEM Input Output )q(Vm mV P(M)=1 q(o) oN analyses SYSTEM Input Output )q(Vm mV P(M)=1 q(o) oN analyses    N 1k kN θh N 1 J ~ J Estimation of h(θ) expected value Wind mean velocity N°ofsamples Wind damage Deterministic time label for the train transits. During a period of one year, the transit of three passenger trains and one freight train every hour, for 18 hours every day, 6 days every week, and 50 weeks every year have been considered.
  • 61. Vento = f(s,t) Vento = f(s,t) Vento = f(s,t) Vento = f(s,t) From velocities to the action  )()( 2 1 )( 2 tcBtVtD Da    )(*)( 2 1 )( 2 tcBtVtL La    )(*)( 2 1 )( 22 tcBtVtM Ma   Aeroelastic forces calculation Turbulent wind time history generation Structural analysis Sampling of the stochastic variable Vm (N samples) i=1 Damage “i”i=N? no Sum of the damages yes STOPSTART i= i+1 Wind annual damage analysis framework
  • 62. Damage hanger 352 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 10,1 10,5 10,7 11 11,2 11,7 12,1 12,1 12,5 12,5 12,9 13,3 13,3 13,4 13,5 13,9 13,9 15,1 15,3 15,6 16,3 16,9 17 17,9 18,2 18,4 25,6 25,8 28 Mean wind velocity [m/s] Fatiguedamage(xexp-5) Annual damage Sum equal to 9,67312 exp(-5) Train transit damage Wind damage Fatigue life: more than 2000 years Rough approximation Fatigue Life computed as the inverse of the annual damage
  • 63. Life Cycle fatigue damage due to the wind action   dIMg(IM)IM)EDPP(λ(EDP) P(x|y) conditional probability of overcoming a certain x for a given value of y g(IM) occurrence of the IM values IM Intensity Measure of the environmental phenomena EDP Engineering Demand Parameter describing the response PEER approach for the risk assessment y = 3E-09e0,3457x 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 0 5 10 15 20 25 30 IM = mean wind velocity Vm [m/s]EDP=Fatiguedamage(xexp-5) The 10 meters height mean wind velocity has been considered as the representative of the environment stochastic variability. The mean wind velocity at the bridge deck height has been considered as the stochastic Intensity Measure        0 10deckm ln k 1 V006.0)(zVIM z z EDP= Fatigue damage Damage hanger 352 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 10,1 10,5 10,7 11 11,2 11,7 12,1 12,1 12,5 12,5 12,9 13,3 13,3 13,4 13,5 13,9 13,9 15,1 15,3 15,6 16,3 16,9 17 17,9 18,2 18,4 25,6 25,8 28 Mean wind velocity [m/s] Fatiguedamage(xexp-5) IM= mean wind velocity EDP=Fatiguedamage(critic hanger) IM=mean wind velocity EDP=Fatiguedamage(critic hanger)
  • 64. 0,E+00 5,E-05 1,E-04 2,E-04 2,E-04 3,E-04 3,E-04 4,E-04 4,E-04 5,E-04 5,E-04 EDP (annual cumulated damage) f(EDP) EDP= Annual Fatigue damage (critic hanger) f(EDP) Life Cycle fatigue damage due to the wind action   dIMdEDPg(IM)IM)EDPP(λ(EDP) PEER approach for the risk assessment 1. Risk analysis g(IM) 2. Structural analysis P(EDP|IM) An annual Weibull PDF has been assumed for as the 10 meters height mean wind velocity PDF. The fatigue damage statistics have been evaluated by using of Monte Carlo techniques 0 0,02 0,04 0,06 0,08 0,1 0,12 0,14 0,16 0 5 10 15 20 25 30 IM = Vm [m/sec] f IM(IM)g(IM) IM= mean wind velocity By carrying out many Monte Carlo analyses Hypothesis of Gaussianity: mean 1,95*10-5 dev Standard = 0,1854*10-5
  • 65. SECTION 3: Wind-Train interaction effects 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 65 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 66. 1E+0 1E+2 1E+4 1E+6 1E+8 1E+10 1E+12 Northern cablesWest East Results - Comparison Annual Damage (exp -12) DWind + Train DWind + DTrain DWind + Train > DWind + DTrain DWind + Train < DWind + DTrain Critical for train Critical for wind Critical for train and wind Southern cablesEast West 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 66 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 67. 7.0E+1 1.0E+2 1.3E+2 1.6E+2 1.9E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 8.0E+1 9.0E+1 1.0E+2 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 8.0E+1 9.0E+1 1.0E+2 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 7.5E+1 8.5E+1 9.5E+1 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 1.4E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 Critical for Wind (363)- DWind + Train < DWind + DTrain - 22,91 % - 23,80 % - 25,75 % - 42,08 % TrainWind Train and Wind Vwind = 4 m/s Vwind = 10 m/s Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s Stress(Mpa) Stress(Mpa)Stress(Mpa) Time (s) Time (s) Stress(Mpa) Time (s) Time (s) 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 67 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 68. 8.0E+1 9.0E+1 1.0E+2 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 1E+1 1E+2 1E+3 1E+4 1E+5 1E+6 1E+7 1E+8 1E+9 1E+10 Stressamplitude(MPa) N. of cycles Critical for Wind (363)- DWind + Train < DWind + DTrain - 23,80 % - 25,75 % Vwind = 10 m/s Stress(Mpa) Time (s) ΔS1,w N1,W = ∞ ΔS1,Tr N1,Tr ΔS1,W+Tr N1,W+Tr 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 68 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 69. 8.5E+01 9.5E+01 1.1E+02 1.2E+02 1.3E+02 1.4E+02 1.5E+02 1.6E+02 1.7E+02 1.8E+02 550 650 750 850 950 1050 1150 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 1.4E+2 1.5E+2 1.6E+2 1.7E+2 1.8E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 1.1E+02 1.2E+02 1.3E+02 1.4E+02 1.5E+02 1.6E+02 1.7E+02 1.8E+02 550 650 750 850 950 1050 1150 1.1E+2 1.2E+2 1.3E+2 1.4E+2 1.5E+2 1.6E+2 1.7E+2 1.8E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 Stress(Mpa) Stress(Mpa) Vwind = 4 m/s Critical for Train (369)- DWind + Train > DWind + DTrain TrainWind Train and Wind Vwind = 10 m/s Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s Stress(Mpa) Stress(Mpa)Stress(Mpa) Time (s) Time (s)Time (s) - 3,85 % + 1,29 % N1,W = ∞ 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 69 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 70. 1.2E+2 1.4E+2 1.6E+2 1.8E+2 2.0E+2 2.2E+2 2.4E+2 2.6E+2 2.8E+2 3.0E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 1.0E+2 1.5E+2 2.0E+2 2.5E+2 3.0E+2 3.5E+2 4.0E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 1.2E+2 1.4E+2 1.6E+2 1.8E+2 2.0E+2 2.2E+2 2.4E+2 2.6E+2 2.8E+2 3.0E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 1.2E+2 1.4E+2 1.6E+2 1.8E+2 2.0E+2 2.2E+2 2.4E+2 2.6E+2 2.8E+2 3.0E+2 550 650 750 850 950 1050 1150 Stress(Mpa) Vwind = 4 m/s Critical for Wind and Train (352) - DWind + Train > DWind + DTrain TrainWind Train and Wind Vwind = 10 m/s Vwind = 15 m/s Vwind = 30 m/s Stress(Mpa) Stress(Mpa)Stress(Mpa) Time (s) Time (s)Time (s) - 10,01 % - 20/25 % ΔSi >1,W+Tr 1 . The phenomenon of fatigue 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS 70 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014
  • 71. Conclusions • A fatigue analysis of a long-span suspension bridge cables under wind action and train transit has been performed, focusing on coupling effects of simultaneous actions. • In wind-prone cables, wind increases the state of stress and their stiffness, reducing amplitude of fluctuations due to train transit. That involves a lower fatigue damage. • In train-prone cables, wind does not affect the state of stress, so superimposition of wind low fluctuations causes an higher fatigue damage, due more to assessment procedure then to a real increased criticism of simultaneous action • In “Tie-down" cables, although wind increase state of stress, simultaneous action causes a sort of resonance effect that increases value of wind induced fluctuations and resulting fatigue damage 1 . The phenomenon of fatigue 71 Coupling effects of wind action and train transit on fatigue life of a long-span suspension bridge Roberto Raddi, 21 May 2014 2. Fatigue analysis of bridge cables 3. WIND-TRAIN INTERACTION EFFECTS