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L’età classica
l’avvio di un ammodernamento
    monumentale e razionale
Le città greche
Le città greche aumentando gradualmente di
  dimensioni e sentendo maggiormente
  l’esigenza di una migliore organizzazione degli
  spazi iniziarono un restyling urbanistico.
L’urbanistica
Nella fondazioni di
    alcune nuove
    città greche                             Area sacra                      MILETO – V sec a.C.
    come Mileto e
    Pireo, si
    poterono                                              teatro

    sperimentare e            Abitato
                                        Area

    applicare le                        commerciale


    nuove idee in
    fatto di                              Area civile
    urbanistica.                                                   Abitato

Fu l’occasione anche
    per città storiche
    come Atene di
    rivedere in
    alcune aree il
    proprio assetto.
Una pianta più democratica
                                                     L’applicazione di nuovi principi
                                                     costruttivi più razionali fu anche
                                                     espressione del concetto stesso di
                                                     democrazia.

                                                     La caratteristiche della nuova
                                                     urbanistica greca:
                                                     1. Pianta ortogonale ( strade che si
                                                         incrociano perpendicolarmente)
                                                     2. L’uso di moduli ( simbolo
                                                         dell’uguaglianza tra i cittadini voluta
                                                         delle idee democratiche)
                                                     3. Maggiore ordine e armonia definiti
                                                         negli spazi e nel modo di vivere la
                                                         città.
                                                     4. Suddivisione delle aree in base alle
                                                         funzioni.
Città di Thura, Magnacrecia 444 a.C. - Pagina 81 .   5. Orientamento più favorevole.
Una pianta più democratica
                  Esempio di modulo e degli spazi
                  occupati per l’edificazione della casa.

     Modulo di
     un isolato




                  Nel caso della città di Olinto,
                  Le case erano affiancate le une alle altre
                  all’interno di un modulo di 86x35 metri.
                  Ogni isolato era diviso in 10 abitazioni
                  tutte uguali.
La monumentalizzazione
                                     degli spazi comuni.
All’interno delle città si procede anche alla
       monumentalizzazione degli spazi e degli edifici
       contenuti negli spazi comuni come l’agorà (
       centro della vita della polis e degli edifici civili) e
       acropoli ( l’area dedicata al culto degli dei dove
       trovavano posto i grandi templi).

L’esempio dell’agorà di Atene mostra le grandi
     proporzioni degli spazi dedicati agli edifici
     civile, le proporzioni monumentali della grande
     piazza e dell’asse viario che collegava l’agorà con
     l’acropoli.

La creazione di una tale varietà di edifici civili dimostra
      che rispetto alla “vecchia” Atene dimostra che il
      tempio non era più l’unico edificio attraverso il
      quale una polis dimostrava la sua ricchezza e
      importanza.
Tuttavia la monumentalizzazione degli edifici pubblici
      civili sarà avviata dal IV secolo. Infatti perfino il
      grande teatro di Dioniso ad Atene, era ancora un
      edificio interamente realizzato in legno.
La monumentalizzazione
                      degli spazi comuni.
L’acropoli di Atene.
Ricostruita nel V sec. a.C. da Pericle dopo la
    distruzione operata dai nemici di Atene.
Simbolo della potenza della polis , sorta sulle
    fondamente della veccia acropoli viene
    riedificata secondo il nuovo programma
    monumentale. Tutto assume proporzioni
    maggiori. Anche il tempio maggiore dedicato ad
    Atena, il Partenone , risulta nella nuova versione
    voluta da Pericle molto più grande del
    precedente. Grande importanza viene data
    anche all’entrata e alla scalinata di accesso.
Il tempio
 classico
Il tempio classico
Con la seconda metà del V sec. A.C. le nuove idee razionali avviarono ad un nuovo modo
di progettare i grandi edifici dedicati al culto degli dei. Il primo ad innaugurare lo stile
“razionale” fu il tempio di Zeus nel santuario di Olimpia nel 470.-456 a.C.

Le caratteristiche del nuovo tempio:
1.   La pianta sviluppata a partire dal modulo.
2.   Maggiore armonia che deriva da proporzioni geometriche perfette.
3.   Rinuncia a gran parte della decorazione esterna.
Il tempio classico
                             Come venivano progettati i templi?
Tutto era diretto e controllato dagli architetti. Ogni libertà in fase di realizzazione era
esclusa. Il momento dedicato alla creatività era infatti quello iniziale, quando, tenuto
conto dello spazio e del territorio su cui doveva sorgere l’edificio, tenuto conto delle
esigenze del culto gli architetti procedevano a definire le proporzioni.

Operando, secondo precise proporzioni geometriche, prima sulla pianta:
1. Veniva definito il modulo sui cui l’edificio sarebbe sorto. Veniva definita l’altezza dello
   stilobate.
2. Veniva definita la distanza e il numero delle colonne anche in rapporto al loro
   diametro.

In un secondo momento gli architetti procedevano con il progetto della facciata e dei
    fianchi:
Attraverso precise proporzioni e moduli ripetuti si definivano le altezze delle colonne,
    delle metope, e di qualsiasi altra misura. Tutto corrispondeva a multipli e a frazioni
    delle semplici unità di base. Tutto , dalla misura maggiore al più piccolo dettaglio
    doveva essere in armonia e equilibrio con l’insieme. Proprio le stesse proporzioni che
    i filosofi avevano individuato anche in natura.
Il tempio classico
le correzioni ottiche:
Il rispetto dei moduli e sottomoduli non era sufficiente perché nel tempio fossero evidenti i principi di
equilibrio e armonia tra le parti e il tutto. Infatti i greci erano ben consapevoli che nella realtà le cose non
apparivano come erano state progettate a causa dei alcuni “difetti” della vista. Era necessario correggere ed
aggiustare alcune misure per superare le illusioni dovute alla prospettiva e ad altri inganni percettivi.
La visione a distanza creava delle distorsioni e delle curvature.
Le prime correzioni ottiche furono applicate a partire del VI sec. Ne sono un esempio chiaro i templi della
Magnagrecia di Selinunte, Poseidonia e Agrigento.

Principali correzioni ottiche:
1. L’incurvatura verso l’alto correggeva l’impressione che le linee sembrassero incurvarsi verso il basso.
2. Una leggera inclinazione delle due colonne esterne della facciata correggevano l’impressione che le
     colonne si allargassero all’esterno.
3. L’entasis , un rigonfiamento alla base della colonna applicata già in epoca arcaica per evitare che le
     colonne al centro apparissero più sottili.




                              1                                             2                                 3
le correzioni ottiche:




- Le colonne della peristasi esterna e la trabeazione sono state leggermente inclinate
verso l’interno per correggere l’effetto visivo di sbilanciamento in avanti dell’edificio.
- Le colonne angolari hanno un diametro maggiore rispetto alle altre: poiché
completamente investite dalla luce, sarebbero sembrate più sottili delle altre.
- Lo stilobate e l’architrave sono leggermente convessi (rialzati al centro di 6 cm. sul
lato corto e di 11 su quello lungo) per correggere un errore di percezione (sarebbero
stati percepiti concavi)
le correzioni ottiche:




                     Gli architetti greci adottarono nella
                      costruzione dei templi, particolari
                         accorgimenti per risolvere le
                   deformazioni visive: interventi spesso
                  impercettibili, che avevano lo scopo di
                        dare forme perfette all’edificio.
                 Se il tempio fosse stato costruito secondo
                   lo schema della fig. 1, l’avremmo visto
                    come nella figura 3, così gli architetti
                    Ictino e Callicrate, hanno costruito il
                  Partenone apportando le deformazioni
                    presenti nella fig. 2 per ottenere una
                         visione perfetta del tempio.
le correzioni ottiche:
L’entasi
                                       Un’altra correzione
                                     viene infine apportata
                                       al fusto stesso delle
                                    colonne che, avvicinate
                                            le une alle
                                     altre, sembrerebbero
                                    estremamente sottili e
                                      concave. Si provvede
                                       così a compensare
                                      quest'illusione ottica
                                     con un rigonfiamento
                                       (entasi) a circa 1/3
                                         dell’altezza della
                                              colonna.
L’acropoli di Atene
Pericle e Fidia
Pericle affidò il grandioso
progetto a Fidia (490-430
a.C.), scultore attico, che
divenne l’episkopos, cioè
l’intendente e il direttore dei
lavori.

La collaborazione tra Pericle e
Fidia ad Atene riguarda:


1.    la statua di Atena Parthénos,

2.   l’impianto urbanistico generale,

3.   la decorazione del Partenone,

4.   i Propilei,

5.   la costruzione delle mura tra
     Atene




                                        La nuova acropoli “tutta di marmo” doveva diventare il cuore di
                                        tutta la Grecia.
Gli interventi sull’Acropoli (da akra = parte alta della città) di Atene al
      tempo di Pericle nel 449 a.C. iniziarono proprio con la
        costruzione del nuovo tempio dedicato ad Atena.




Ricostruzione dell'Acropoli di Atene, Leo Von Klenze, 1846
D

B




        C
                             A



                A


    D
                        individuazione
            B       C   A) IL PARTENONE
                        B) I PROPILEI
                        C) IL TEMPIETTO DI ATENA NIKE D)
                        L’ERETTEO
IL PARTENONE
Il PARTENONE, tempio
dedicato alla dea Athena
       Parthenos
Il PARTENONE
   è considerato il più importante dei
templi greci. Fu iniziato nel 470-460
a.C. , su un tempio preesistente

  Opera di Ictino e Callicrate,
con sovrintendenza, statue e
decorazioni, di Fidia.



  Di stile dorico, periptero, octastilo.

  Dedicato ad Atena Parthenos, cioè
Atena Vergine, protettrice della città.
                                             Nella cella era conservata la grandiosa
                                           statua crisoelefantina di Atena
                                           Parthenos, opera di Fidia.
Il Partenone e il rettangolo aureo

                         Il Partenone è stato
                         progettato e costruito
                         secondo lo schema del
                         rettangolo aureo
                         considerato nei secoli
                         canone di bellezza
                         assoluta (cioè quello
                         aureo è il"rettangolo più
                         bello“)
                         Secondo lo stile dorico
                         più maturo tutto doveva
                         essere originato dalla
                         perfezione pur traendo
                         spunto e ispirazione dalla
                         natura.
IL PARTENONE
Lo stile monumentale, di cui fu progettista Fidia (architetto e
scultore), è evidente dal confronto tra la vecchia pianta esastila
dell’edificio precedente (in rosso) e quella nuova voluta da
Pericle con facciata a 8 colonne.
Il gigantismo del tempio è anche evidente dal confronto con gli
edifici della città nuova.
Perché fu costruito così grande?
Le caratteristiche:
1. Il tempio è in stile dorico.
2. Rispetto agli esempi precedenti (tempio di Afaia ad Egina e Zeus ad Olimpia) appariva più arioso e
    slanciato benché avesse dimensioni maggiori. Infatti , rispetto al canone dorico
    tradizionale il Partenone, anziché avere 6 colonne frontali (esastilo) ne aveva ben 8 e
    17 sui lati lunghi.                                                                       8

3. Deambulatorio stretto per lasciare più spazio alla cella e alla sala del tesoro.

Le maggiori dimensioni della cella (naos) e dalla sala
del tesoro ( Parthenos, sala dove le vergini preparavano
gli annuali festeggiamenti alla dea) erano dovute al fatto
che il tempio doveva                                                        17

Ospitare un immenso tesoro ed una enorme statua della dea.
Athena Parthènos
              (Atena vergine)



 All’interno del naos, preceduta da un
     bacino nel quale un velo di olio
 serviva a rispecchiare il simulacro e a
       mantenere umide le parti in
 avorio, stava la statua crisoelefantina
         (dal greco chrysòs, oro e
        elèphas, avorio) di Athena
      Partènos, capolavoro di Fidia.




                                           Athena Parthenos, ricostruzione grafica di
                                                     C.Praschniker, 1952
Nel 1982, lo scultore Alan
LeQuire ricreò per il
Parthenon a Nashville , la
statua di Athena Parthenos.
IL PARTENONE, quasi un tempio ionico
Una perfetta fusione di stili:
La necessità di avere grandi spazi interni portò gli architetti a trovare delle soluzioni nuove
    nella progettazione di un tempio in stile dorico.
Infatti il tradizionale stile dorico venne tanto da assomigliare per proporzioni al più slanciato
    e monumentale stile Ionico delle regioni orientali.
La fusione tra lo stile dorico e ionico è testimoniato da diversi elementi:

1. La presenza di colonne ioniche a sostegno del
   soffitto nella sala delle vergini.
2. La presenza di una più abbondante decorazione
   scultorea come nei templi ionici. Suddivisa in ben
   due ordini di fregio, uno interno ionico e uno
   esterno dorico e circa 50 statue nei due frontoni
   (opere di Fidia)

Nel fregio dorico esterno si contano ben 92 metope.
Il fregio ionico nel deambulacro è lungo 160 metri.
Le sculture di Fidia
Le sculture di Fidia
Le metope del fregio dorico             Le metope del fregio dorico erano
                                                  singole sculture in
                                         altorilievo, approssimativamente
                                       quadrate e probabilmente col fondo
                                                    dipinto di blu.
                                          Ogni metopa era separata dalla
                                     successiva da una semplice decorazione
                                              architettonica, il triglifo.
                                          Esistevano originariamente 92
                                     metope, 32 su ciascuno dei lati lunghi e
                                          14 su ognuna delle due fronti.

                                      Tutte le metope raffigurano scene di
                                        guerra e la vittoria della ragione
                                       sull’irrazionalità rappresentata dai
                                     Giganti, dalle Amazzoni e dai Centauri.
Le sculture di Fidia
   Le metope del fregio dorico pag. 92
Le sculture di Fidia
   Le metope del fregio dorico pag. 92
Le sculture di Fidia

Il fregio ionico , lungo 160 metri
e alto 1, era disposto al di sopra
delle mura esterne della cella, e
non era quindi immediatamente
visibile. Si tratta di un'unica,
continua scultura in bassorilievo
e rappresenta la processione al
tempio e le gare con i cavalli che
si svolgevano in occasione delle
festività panatenaiche che si
tenevano ogni quattro anni, il
nostro 28 luglio o agosto, in
onore di Athena Poliàs
(protettrice della città)




     Tutte queste sculture erano originariamente dipinte in
              rosso, ocra, bruno su fondo azzurro.
British Museum. I fregi del Partenone di Atene.
Le sculture di Fidia
   Le metope del fregio ionico pag. 93
La decorazione del frontone orientale
                                 la nascita di Atena




Il carro del Sole sorge
  ed illumina il corpo
    nudo di Dioniso


  Fidia e aiuti, Gruppo di Dioniso,
Partenone, frontone est, cavallo di Selene
       (da notare il grande realismo ottenuto con
                 la cura dei particolari)




 Fidia e aiuti, Gruppo di
Hestia, Dione e Afrodite,
   dal frontone est del
   Partenone, 435 a.C.
La scultura di Fidia
                                                   rappresenta il culmine
                                               dell’arte plastica greca. Nei
                                                 frammenti delle statue a
                                              tutto tondo giunti sino a noi
                                                  possiamo notare come
                                              l’autore sia riuscito a dare al
                                               marmo il palpito della vita.
                                                Nel frammento a fianco si
                                                  nota come il chitone, la
                                                   veste tipica femminile,
                                                        avvolga molto
                                                  realisticamente il corpo
                                                 femminile aderendovi (si
                                              parla di panneggio bagnato).
                                               Le pieghe dell’abito creano
                                               sottili effetti di chiaroscuro
                                                così da dipingere le statue
                                                solo con la luce e l’ombra
                                                     (scultura pittorica)
Fidia e aiuti, Iris, dal frontone ovest del
Partenone, 435 a.C., Londra, British Museum
Le sculture di Fidia
     I frontoni
La decorazione del frontone occidentale
                          la lotta di Atena contro Poseidone




J.Carrey, disegno del frontone ovest del Partenone, 1674, Parigi, Biblioteca nazionale


    I cavalli impetuosi di
Athena sono tenuti a freno                 Raffigurava la dea Athena impegnata nella
     da Hèrmes, mentre                    lotta, da cui uscirà vincitrice, con Poseidone,
all’evento assiste una gran                dio del mare, per il possesso dell’Attica e di
       folla di eroi attici.                                   Atene.

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Città e tempio classico di Antonio Alborino

  • 2. l’avvio di un ammodernamento monumentale e razionale
  • 3. Le città greche Le città greche aumentando gradualmente di dimensioni e sentendo maggiormente l’esigenza di una migliore organizzazione degli spazi iniziarono un restyling urbanistico.
  • 4. L’urbanistica Nella fondazioni di alcune nuove città greche Area sacra MILETO – V sec a.C. come Mileto e Pireo, si poterono teatro sperimentare e Abitato Area applicare le commerciale nuove idee in fatto di Area civile urbanistica. Abitato Fu l’occasione anche per città storiche come Atene di rivedere in alcune aree il proprio assetto.
  • 5. Una pianta più democratica L’applicazione di nuovi principi costruttivi più razionali fu anche espressione del concetto stesso di democrazia. La caratteristiche della nuova urbanistica greca: 1. Pianta ortogonale ( strade che si incrociano perpendicolarmente) 2. L’uso di moduli ( simbolo dell’uguaglianza tra i cittadini voluta delle idee democratiche) 3. Maggiore ordine e armonia definiti negli spazi e nel modo di vivere la città. 4. Suddivisione delle aree in base alle funzioni. Città di Thura, Magnacrecia 444 a.C. - Pagina 81 . 5. Orientamento più favorevole.
  • 6. Una pianta più democratica Esempio di modulo e degli spazi occupati per l’edificazione della casa. Modulo di un isolato Nel caso della città di Olinto, Le case erano affiancate le une alle altre all’interno di un modulo di 86x35 metri. Ogni isolato era diviso in 10 abitazioni tutte uguali.
  • 7. La monumentalizzazione degli spazi comuni. All’interno delle città si procede anche alla monumentalizzazione degli spazi e degli edifici contenuti negli spazi comuni come l’agorà ( centro della vita della polis e degli edifici civili) e acropoli ( l’area dedicata al culto degli dei dove trovavano posto i grandi templi). L’esempio dell’agorà di Atene mostra le grandi proporzioni degli spazi dedicati agli edifici civile, le proporzioni monumentali della grande piazza e dell’asse viario che collegava l’agorà con l’acropoli. La creazione di una tale varietà di edifici civili dimostra che rispetto alla “vecchia” Atene dimostra che il tempio non era più l’unico edificio attraverso il quale una polis dimostrava la sua ricchezza e importanza. Tuttavia la monumentalizzazione degli edifici pubblici civili sarà avviata dal IV secolo. Infatti perfino il grande teatro di Dioniso ad Atene, era ancora un edificio interamente realizzato in legno.
  • 8. La monumentalizzazione degli spazi comuni. L’acropoli di Atene. Ricostruita nel V sec. a.C. da Pericle dopo la distruzione operata dai nemici di Atene. Simbolo della potenza della polis , sorta sulle fondamente della veccia acropoli viene riedificata secondo il nuovo programma monumentale. Tutto assume proporzioni maggiori. Anche il tempio maggiore dedicato ad Atena, il Partenone , risulta nella nuova versione voluta da Pericle molto più grande del precedente. Grande importanza viene data anche all’entrata e alla scalinata di accesso.
  • 10. Il tempio classico Con la seconda metà del V sec. A.C. le nuove idee razionali avviarono ad un nuovo modo di progettare i grandi edifici dedicati al culto degli dei. Il primo ad innaugurare lo stile “razionale” fu il tempio di Zeus nel santuario di Olimpia nel 470.-456 a.C. Le caratteristiche del nuovo tempio: 1. La pianta sviluppata a partire dal modulo. 2. Maggiore armonia che deriva da proporzioni geometriche perfette. 3. Rinuncia a gran parte della decorazione esterna.
  • 11. Il tempio classico Come venivano progettati i templi? Tutto era diretto e controllato dagli architetti. Ogni libertà in fase di realizzazione era esclusa. Il momento dedicato alla creatività era infatti quello iniziale, quando, tenuto conto dello spazio e del territorio su cui doveva sorgere l’edificio, tenuto conto delle esigenze del culto gli architetti procedevano a definire le proporzioni. Operando, secondo precise proporzioni geometriche, prima sulla pianta: 1. Veniva definito il modulo sui cui l’edificio sarebbe sorto. Veniva definita l’altezza dello stilobate. 2. Veniva definita la distanza e il numero delle colonne anche in rapporto al loro diametro. In un secondo momento gli architetti procedevano con il progetto della facciata e dei fianchi: Attraverso precise proporzioni e moduli ripetuti si definivano le altezze delle colonne, delle metope, e di qualsiasi altra misura. Tutto corrispondeva a multipli e a frazioni delle semplici unità di base. Tutto , dalla misura maggiore al più piccolo dettaglio doveva essere in armonia e equilibrio con l’insieme. Proprio le stesse proporzioni che i filosofi avevano individuato anche in natura.
  • 12. Il tempio classico le correzioni ottiche: Il rispetto dei moduli e sottomoduli non era sufficiente perché nel tempio fossero evidenti i principi di equilibrio e armonia tra le parti e il tutto. Infatti i greci erano ben consapevoli che nella realtà le cose non apparivano come erano state progettate a causa dei alcuni “difetti” della vista. Era necessario correggere ed aggiustare alcune misure per superare le illusioni dovute alla prospettiva e ad altri inganni percettivi. La visione a distanza creava delle distorsioni e delle curvature. Le prime correzioni ottiche furono applicate a partire del VI sec. Ne sono un esempio chiaro i templi della Magnagrecia di Selinunte, Poseidonia e Agrigento. Principali correzioni ottiche: 1. L’incurvatura verso l’alto correggeva l’impressione che le linee sembrassero incurvarsi verso il basso. 2. Una leggera inclinazione delle due colonne esterne della facciata correggevano l’impressione che le colonne si allargassero all’esterno. 3. L’entasis , un rigonfiamento alla base della colonna applicata già in epoca arcaica per evitare che le colonne al centro apparissero più sottili. 1 2 3
  • 13. le correzioni ottiche: - Le colonne della peristasi esterna e la trabeazione sono state leggermente inclinate verso l’interno per correggere l’effetto visivo di sbilanciamento in avanti dell’edificio. - Le colonne angolari hanno un diametro maggiore rispetto alle altre: poiché completamente investite dalla luce, sarebbero sembrate più sottili delle altre. - Lo stilobate e l’architrave sono leggermente convessi (rialzati al centro di 6 cm. sul lato corto e di 11 su quello lungo) per correggere un errore di percezione (sarebbero stati percepiti concavi)
  • 14. le correzioni ottiche: Gli architetti greci adottarono nella costruzione dei templi, particolari accorgimenti per risolvere le deformazioni visive: interventi spesso impercettibili, che avevano lo scopo di dare forme perfette all’edificio. Se il tempio fosse stato costruito secondo lo schema della fig. 1, l’avremmo visto come nella figura 3, così gli architetti Ictino e Callicrate, hanno costruito il Partenone apportando le deformazioni presenti nella fig. 2 per ottenere una visione perfetta del tempio.
  • 15. le correzioni ottiche: L’entasi Un’altra correzione viene infine apportata al fusto stesso delle colonne che, avvicinate le une alle altre, sembrerebbero estremamente sottili e concave. Si provvede così a compensare quest'illusione ottica con un rigonfiamento (entasi) a circa 1/3 dell’altezza della colonna.
  • 17. Pericle e Fidia Pericle affidò il grandioso progetto a Fidia (490-430 a.C.), scultore attico, che divenne l’episkopos, cioè l’intendente e il direttore dei lavori. La collaborazione tra Pericle e Fidia ad Atene riguarda: 1. la statua di Atena Parthénos, 2. l’impianto urbanistico generale, 3. la decorazione del Partenone, 4. i Propilei, 5. la costruzione delle mura tra Atene La nuova acropoli “tutta di marmo” doveva diventare il cuore di tutta la Grecia.
  • 18. Gli interventi sull’Acropoli (da akra = parte alta della città) di Atene al tempo di Pericle nel 449 a.C. iniziarono proprio con la costruzione del nuovo tempio dedicato ad Atena. Ricostruzione dell'Acropoli di Atene, Leo Von Klenze, 1846
  • 19. D B C A A D individuazione B C A) IL PARTENONE B) I PROPILEI C) IL TEMPIETTO DI ATENA NIKE D) L’ERETTEO
  • 21. Il PARTENONE, tempio dedicato alla dea Athena Parthenos
  • 22. Il PARTENONE è considerato il più importante dei templi greci. Fu iniziato nel 470-460 a.C. , su un tempio preesistente Opera di Ictino e Callicrate, con sovrintendenza, statue e decorazioni, di Fidia. Di stile dorico, periptero, octastilo. Dedicato ad Atena Parthenos, cioè Atena Vergine, protettrice della città. Nella cella era conservata la grandiosa statua crisoelefantina di Atena Parthenos, opera di Fidia.
  • 23. Il Partenone e il rettangolo aureo Il Partenone è stato progettato e costruito secondo lo schema del rettangolo aureo considerato nei secoli canone di bellezza assoluta (cioè quello aureo è il"rettangolo più bello“) Secondo lo stile dorico più maturo tutto doveva essere originato dalla perfezione pur traendo spunto e ispirazione dalla natura.
  • 24. IL PARTENONE Lo stile monumentale, di cui fu progettista Fidia (architetto e scultore), è evidente dal confronto tra la vecchia pianta esastila dell’edificio precedente (in rosso) e quella nuova voluta da Pericle con facciata a 8 colonne. Il gigantismo del tempio è anche evidente dal confronto con gli edifici della città nuova.
  • 25. Perché fu costruito così grande? Le caratteristiche: 1. Il tempio è in stile dorico. 2. Rispetto agli esempi precedenti (tempio di Afaia ad Egina e Zeus ad Olimpia) appariva più arioso e slanciato benché avesse dimensioni maggiori. Infatti , rispetto al canone dorico tradizionale il Partenone, anziché avere 6 colonne frontali (esastilo) ne aveva ben 8 e 17 sui lati lunghi. 8 3. Deambulatorio stretto per lasciare più spazio alla cella e alla sala del tesoro. Le maggiori dimensioni della cella (naos) e dalla sala del tesoro ( Parthenos, sala dove le vergini preparavano gli annuali festeggiamenti alla dea) erano dovute al fatto che il tempio doveva 17 Ospitare un immenso tesoro ed una enorme statua della dea.
  • 26. Athena Parthènos (Atena vergine) All’interno del naos, preceduta da un bacino nel quale un velo di olio serviva a rispecchiare il simulacro e a mantenere umide le parti in avorio, stava la statua crisoelefantina (dal greco chrysòs, oro e elèphas, avorio) di Athena Partènos, capolavoro di Fidia. Athena Parthenos, ricostruzione grafica di C.Praschniker, 1952
  • 27. Nel 1982, lo scultore Alan LeQuire ricreò per il Parthenon a Nashville , la statua di Athena Parthenos.
  • 28. IL PARTENONE, quasi un tempio ionico Una perfetta fusione di stili: La necessità di avere grandi spazi interni portò gli architetti a trovare delle soluzioni nuove nella progettazione di un tempio in stile dorico. Infatti il tradizionale stile dorico venne tanto da assomigliare per proporzioni al più slanciato e monumentale stile Ionico delle regioni orientali. La fusione tra lo stile dorico e ionico è testimoniato da diversi elementi: 1. La presenza di colonne ioniche a sostegno del soffitto nella sala delle vergini. 2. La presenza di una più abbondante decorazione scultorea come nei templi ionici. Suddivisa in ben due ordini di fregio, uno interno ionico e uno esterno dorico e circa 50 statue nei due frontoni (opere di Fidia) Nel fregio dorico esterno si contano ben 92 metope. Il fregio ionico nel deambulacro è lungo 160 metri.
  • 29. Le sculture di Fidia
  • 30. Le sculture di Fidia Le metope del fregio dorico Le metope del fregio dorico erano singole sculture in altorilievo, approssimativamente quadrate e probabilmente col fondo dipinto di blu. Ogni metopa era separata dalla successiva da una semplice decorazione architettonica, il triglifo. Esistevano originariamente 92 metope, 32 su ciascuno dei lati lunghi e 14 su ognuna delle due fronti. Tutte le metope raffigurano scene di guerra e la vittoria della ragione sull’irrazionalità rappresentata dai Giganti, dalle Amazzoni e dai Centauri.
  • 31. Le sculture di Fidia Le metope del fregio dorico pag. 92
  • 32. Le sculture di Fidia Le metope del fregio dorico pag. 92
  • 33. Le sculture di Fidia Il fregio ionico , lungo 160 metri e alto 1, era disposto al di sopra delle mura esterne della cella, e non era quindi immediatamente visibile. Si tratta di un'unica, continua scultura in bassorilievo e rappresenta la processione al tempio e le gare con i cavalli che si svolgevano in occasione delle festività panatenaiche che si tenevano ogni quattro anni, il nostro 28 luglio o agosto, in onore di Athena Poliàs (protettrice della città) Tutte queste sculture erano originariamente dipinte in rosso, ocra, bruno su fondo azzurro.
  • 34. British Museum. I fregi del Partenone di Atene.
  • 35. Le sculture di Fidia Le metope del fregio ionico pag. 93
  • 36. La decorazione del frontone orientale la nascita di Atena Il carro del Sole sorge ed illumina il corpo nudo di Dioniso Fidia e aiuti, Gruppo di Dioniso,
  • 37. Partenone, frontone est, cavallo di Selene (da notare il grande realismo ottenuto con la cura dei particolari) Fidia e aiuti, Gruppo di Hestia, Dione e Afrodite, dal frontone est del Partenone, 435 a.C.
  • 38. La scultura di Fidia rappresenta il culmine dell’arte plastica greca. Nei frammenti delle statue a tutto tondo giunti sino a noi possiamo notare come l’autore sia riuscito a dare al marmo il palpito della vita. Nel frammento a fianco si nota come il chitone, la veste tipica femminile, avvolga molto realisticamente il corpo femminile aderendovi (si parla di panneggio bagnato). Le pieghe dell’abito creano sottili effetti di chiaroscuro così da dipingere le statue solo con la luce e l’ombra (scultura pittorica) Fidia e aiuti, Iris, dal frontone ovest del Partenone, 435 a.C., Londra, British Museum
  • 39. Le sculture di Fidia I frontoni
  • 40. La decorazione del frontone occidentale la lotta di Atena contro Poseidone J.Carrey, disegno del frontone ovest del Partenone, 1674, Parigi, Biblioteca nazionale I cavalli impetuosi di Athena sono tenuti a freno Raffigurava la dea Athena impegnata nella da Hèrmes, mentre lotta, da cui uscirà vincitrice, con Poseidone, all’evento assiste una gran dio del mare, per il possesso dell’Attica e di folla di eroi attici. Atene.