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Raccolta segnalazioni per salvare
muro e terre antiche alla Chiesa
di Ranica
20160311
Alfredo Verzeri
--- Premessa- Avvertenza:
La presente raccolta di documenti e considerazioni è il risultato di più parti man
mano approfondite, ma non riorganizzate se non in alcune aggiunte illustrative e
descrizioni, che si espongono a titolo di trasparenza informativa nel mentre si
attendono dai rispettivi enti e parti contattate riscontri dal tempo della prima
segnalazione del 10/2015.
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In somma sintesi si vuol significare come: il manufatto di antica definizione
del quadrilatero ecclesiale non fu considerato nella sua storicità prima di
definire la posizione di nuove costruzioni, soprattutto nel metodo,
attribuendogli a quanto pare carattere genericamente ottocentesco, non si
sa su quali basi, che potrebbero aver indotto in errore i benestare degli Enti
di controllo, e gli stessi committenti. Quindi non varrebbe invocare l’aver
tutte le autorizzazioni in mano per demolire l’antico muro quando le stesse
sono palesemente inficiate dall’inizio, dati i mancati approfondimenti, facili
da esperire come dimostrato nelle segnalazioni man mano integrate.
In linea teorica gli esperti consultati dalla Parrocchia potrebbero aver
ragione nel considerare demolibile un muro di apparenti (per qualcuno)
sassi malconci, salvo che poi si consultino documenti storici eclatanti, noti
ed espliciti che potrebbero collocarlo sino al 1300; e ciò se per sola forma
od anche materia è da stabilirsi, ma per questo andrebbero adottate le
opportune precauzioni di analisi preliminare che in sostanza è quanto sino
ad ora richiesto.
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Da una sommaria valutazione senza disporre di atti o contro pareri, facendo
bastare alcune descrizioni verbali, si possono elaborare una serie di
alternative rispetto all’unica soluzione prevista per costruire nuovi servizi
Parrocchiali, ovvero solo tramite l’aggiunta di una strisciolina di 5 metri a
sud. Ma non è detto che vi siano alternative di modifica al progetto più
veloci, funzionali, meno costosi e previsivi di ulteriori sviluppi.
Il tema di preservazione non riguarda solo il muro plurisecolare o dei «4
sassetti di ier l’altro» (in effetti circa 50 m di lunghezza alto 2 m farebbero
40.000, posati uno ad uno, 50 mc di cultura materiale), ma bensì l’ultimo
elemento originario disponibile e qualificante una storia che solo in questo
modo può essere salvata e continuare a fornire valori culturali e collettivi,
oltre che ambientali (per quanto misconosciuti). Il dato storico culturale di
fatto è rilevabile di per sé (questione del vero o falso materico non del bello
o brutto opinabili) indipendentemente da chi, come e perché si sia giunti a
tale unico residuo originario della fondazione della civitas ranichese.
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Risulta che l’area Comunale a verde oggetto di parziale scambio con la
Parrocchia della striscia in fregio al muro antico sia stata oggetto di progetto
edificatorio recente, e dato che questo, forse per fortuito caso o buonsenso
di evitare il tanto deprecato consumo di suolo, piace immaginare che muro e
terra si siano difese per l’ultima volta da sé, monito a chi vuol intendere che
le soluzioni ci sono sempre, anche migliori e inaspettate.
Buona lettura.
av
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Estratto 1^ Segnalazione inviato a:
Parrocchia Santi 7 Fratelli,
In seguito a Beni Culturali Curia Bergamo,
Soprintendenza Milano,
Comune di Ranica
SEGNALAZIONE PER CONOSCENZA CARATTERISTICHE E VALORIZZAZIONE MURO ANTICO
IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA.
DATA 2015/10/23
. __________________,
in riferimento ai chiarimenti ____________ circa la prevista demolizione del tratto di cinta a confine
sud, _________________ le mie considerazioni.
Non entro nel merito di come e perché vi sia la previsione di tale intervento, mio semplice appello
concerne il criterio di fondo pertinente il mero e neutrale riconoscimento degli elementi storici per
quello che sono: poiché il giudizio di valore possa rimanere pure soggettivo, e, comunque aperto alla
collettività che siamo chiamati a rispettare fra chi ci ha preceduto e chi potrà ricevere quanto
trasmesso, conservato e valorizzato.
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So bene che, come________manifestato, tali situazioni siano talvolta problematiche e
snervanti, tuttavia lo sono poiché cosi é per tutti (___ assicuro anche per molto e molto
meno________________), ma non dubito vi siano pure le capacità e facoltà di gestire e
revisionare procedure ed operazioni che sorgono nel percorso di elaborazione ed
esecuzione (modifiche e varianti in corso d’opera per tutt’altre ragioni spesso e volentieri).
Ben vero altresì che più manifeste ed abnormi disconoscenze di valori storici locali passate
ed attuali, non mancano pure coi benestare formali o in assenza di questi.
Nondimeno non ______ sia agevole segnalare tali aspetti in prossimità dell’intervento, pur
nell'intento disinteressato di fornire un contributo in buona fede, ma non a caso è prevista
la pubblicizzazione per interventi edificatori, non da intendersi come foriera di ostracismi
velleitari ma bensì di contributi utili di reciprocità.
Nella fattispecie trattasi, a mio avviso, di indicare più che un impedimento un valore
aggiunto e propizio per meglio qualificare l'insieme, recuperando un aspetto fondante dei
luoghi, ovvero dei contenuti identitari e relazionali, fra natura e cultura, oltre che di storia
della Chiesa locale (_______ consultare vecchie cartacce d’archivio proprio in ragione di
mie fisime di ricerca dei tracciati archeologici ipotetici dei sedimi civico-parrocchiali,
________ sarebbe contraddittorio, per me, non esprimermi su tale macroscopica evidenza
di archeologia in elevato).
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Trattasi di un consistente tratto murario con edicola votiva che gia di per sé attesta valore
storico e materiale proprio nella sua espressione edificatoria, solo in apparenza di
secondaria fattura, originaria ed autoctona dell'antico sapere costruttivo diffuso, fruitore
abile e sapiente delle risorse locali, oggi tanto decantate a parole ed esempi teorici, od
ammirate in altri contesti “basta che non siano proprio quelli che mi toccano da vicino”.
Basterebbe considerare come tale relazione, fra estesa matrice agraria e chiuso
ecclesiastico fosse palese sino a qualche decennio fa, e che può rimanere quindi in traccia
significativa quale ultimo episodio del genere insito nello status quo urbano.
Volenti o nolenti va ribadito come quella partizione muraria sia l'elemento concreto,
tangibile ed ancora fruibile del paesaggio agricolo rapportato al centro dell'insediamento
ranichese plurisecolare, il cui valore assurge, per conseguenza di esaurimento da
precedenti dismissioni altre, ad unicum residuo di tale identità civica dei luoghi.
Potrebbe non essere immediato farsene una ragione per la quale l'ultimo interveniente
debba subirne un’apparente limitazione d'uso, ma per altro verso ciò consente altresì di
accreditarsi una competenza e detenere un pregio ormai residuo e quindi di estremo
significato.
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Infatti gli edifici parrocchiali e la Chiesa stessa sono per quel che risulta successivi a tale
manufatto, l’ala ovest di Villa Morlacchi pare aver seguito la determinazione di tale tracciato
previo, il quale potrebbe essere riferibile all'intervento fondativo, almeno cinquecentesco della
precedente parrocchiale come viene riferito da attestazione storica essere stata ricostruita “sul
medesimo quadrilatero di quella cinquecentesca”.
Trattasi di normale caso di riconoscimento percettivo a valenza correlativa fra le sequenze delle
componenti antropiche ed urbane circostanti, in virtù di una traccia eclatante delle architetture
originarie, che sebbene può capitare di non considerare immediatamente significativa, occorre
essere sempre pronti ad individuare eo rinvenire anche all'improvviso, come capita per
ritrovamenti archeologici o sottotraccia di ben inferior entità e significanza.
Nulla di male pertanto riconsiderarne i connotati espressivi, di concreta testimonianza materiale,
paesistica ed architettonica, rispetto alle quali occorre relazionarsi nel caso in itinere di
ridefinizioni funzionali del suo intorno.
Ovvio che, l'analisi degli elementi documentari, materici, evocativi vanno approfonditi e compiuti
per quanto possibile, ma riconoscere tale evidente opera antica é dotazione civica di ogni
cittadino: qualsiasi disposizione normativa di tutela non può prescindere dalla primaria sensibilità
ed obbiettiva comparazione esperienziale di casi analoghi, anche prima di affidarsi a materia di
specifica competenza per appassionati o addetti ai lavori.
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In definitiva il tema è semplice, o meglio basilare: trattasi di un notevole
patrimonio culturale che merita massima salvaguardia e valorizzazione; nel vero
senso della parola, proprio perchè misconosciuto può accrescere la sua valenza e
quella dell’insieme, più di quanto lo sia un notorio edificio storico.
A salvaguardare i massimi sistemi ci sono gli esperti deputati, a riconoscere le
modeste testimonianze ma di matrice costitutiva basta il semplice buon senso.
Onori e lodi al concittadino sommo architetto Simone Elia progettista della
rinnovata Parrocchiale di cui per diletto mi permetto di indagarne l’opera, ma mi
è più affine l’avo diretto o di chicchessia che col suo carro trasportò i sassi di
fiume posati e sfruttati con perizia: ancor più interessanti se hanno subito
rimaneggiamenti ed aggiunte nei vari secoli successivi, sino al termine dell’epoca
agraria della seconda metà del XX secolo; tanto quanto fecero per la somma
opera ecclesiale nell’elevare le pareti della Chiesa sia fosse sotto la nobile
direzione del Caniania e dell’Elia sia su indicazione di un ignoto mastro
costruttore o canonico del 1500 per la precedente fabbriceria (e chi non ci dice
che ivi vi fosse già altro come potrebbe emergere da possibili indagini anche su
tale reperto murario di confine fondamentale?).
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Sono sereno nell’esprimer__ senza sicumera, conscio della mia limitatezza,
questa mia istanza in grado di superare un primo disagio nel pensare a rivedere il
progetto di riorganizzazione degli spazi oratoriali alla luce di tale “emergenza”,
che magari eviterebbe anche una cospicua demolizione e rifacimento murario (di
cui non ho capito a quale fine anche interrato per adossare eventuali altri
manufatti previsti dal Comune di Ranica) alfine di recuperare una striscia di
pochi metri.
Se ____________ tranquilla riflessione e sopratutto con disposizione pedestre
_________ un sopralluogo all’esterno (senza voler evocare metafisici genius loci
per quanto pertinenti nell’accezzione di competenza paesistico-urbana) _______
incontrare quel residuo ma presente e significativo senso storico degli elementi,
notare i rapporti fra terreni, giaciture ed edifici, fra natura e storia, fra prossimità
e scenario paesistico, segnali sonori e olfattivi.
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I cosiddetti sassetti raccolti dal
greto del Brembo di una foto
storica di S. Pellegrino:
potrebbero valere anche per il
muro antico del brolo della
Chiesa di Ranica tratti dal Serio
o altro?
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Una delimitazione/delineazione antica e costitutiva della morfologia territoriale non
serve per contenere quanto e più sia possibile, ma per partecipare dal fuori alla
percezione e consapevolezza dell’essere proprio lì ora, lì dove si era, lì dove vi erano, lì
dove vi saranno: la condizione identitaria del riconoscersi e riconoscere nel processo
storico, fatto si di aggiunte, modifiche e trasformazioni quanto di conferme e
conservazioni: spostare cinque metri quel tratto di muro equivale ad annientare
perlomeno cinque secoli di storia per tutto il complesso ecclesiale e del suo intorno
civico.
Certo, era più facile riconoscerlo per chi frequentò i luoghi (perciò più responsabili per le
sue precedenti manomissioni irrispettose, il sottoscritto in primis sperando di aver
almeno imparato a non reiterarlo e/o sottacere) ma è anche più interessante per chi ne
viene a conoscenza tramite analisi documentale o riferimento altrui, e può quindi
trasmettere medesima ri-conoscenza ad altri che potranno riscontrare un riferimento
essenziale della dimensione agronomica plurisecolare su cui si innestò il complesso
religioso (e di guida civica) di una semplice ma unica cittadina; la quale per quanto poco
considerata non merita di essere trattata e trasformata in toto quale un qualsiasi
indistinto periferico decontestualizzante gioco del monopoli di arrocchi planivolumetrici
di risulta (mi riferisco al senso dell’effetto che ne scaturisce in taluni casi, ben sapendo
che stiamo trattando di un necessario e fondato collocamento di ulteriori attività di
servizio oratoriale).
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Questo “muretto” d’altronde è quel che resta, e non resta che di farne necessità
virtù, non ne mancheranno i riconoscimenti a fronte di qualche rielaborazione
operativa ancora facilmente possibile sulla carta (presumo che volontari o addetti ai
lavori delle procedure siano disponibili e/o giustamente remunerati all’evenienza),
poichè tale pregio sia esteso alla conservazione e riadeguamento dell’ambito verde
e del margine interno in fregio al muro.
Ad esempio sarà banale ma proporre un orto didattico con filari matriciati (in parte
tenendo anche la vegetazione spontanea in fregio anche interna come sino a pochi
anni fa, ancorchè non distruttiva della material muraria stessa) e/o piante di antico
uso come i gelsi e/o siepi campestri, mi pare meglio dell’attuale inutilizzata e
infrequentata (salvo bighellonaggi di vanesi guardiani di sassi impilati) piana a prato
comportante solo costi di taglio erba e nulla più, in attesa di chissà quale
elucubrazione cementificatoria per giustificare l’ultima soppressione di verde
originario-originante del sito (alla faccia dei proclami ecologisti e dei disposti
normativi per i corridoi verdi dei medesimi amministratori), magari pure
incongruente con la vicinanza delle attività parrocchiali (e la cura del creato…..).
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In allegato: foto aeree recenti, viste ricognitive di paesaggio e particolari,
riprese aeree storiche Zopfi, estratto Ranica in mostra in corso all’Archivio di
Stato Bergamo “Il territorio disegnato: un eco-sistema sostenibile”: Notare la
trama dei campi, presenza di filari matriciati sino agli anni 1950, la possibilità
di lettura e riconoscimento degli elementi e loro relazioni in analogia con la
documentazione e descrizione storica, solo grazie al permanere del muro e
del suo contorno vegetazionale in oggetto.
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Le trasformazioni recenti con la perdita del contesto plurisecolare del sistema
agricolo, che risulta a filari forse di gelsi per bachicoltura, vite e grano (matriciati o
coltivo da vanga vitato in piano) sino agli anni 60, ma che almeno in ultimo lembo di
verde potrebbero salvaguardarsi come ultima occasione culturale, ambientale e
sociale
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Contesto paesistico ambientale
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Particolari murari da
analizzare e datare
oggettivamente
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Catasto Lombardo Veneto inizio 1800
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Foto aeree
anni 1950
Epoca ancora
agraria dei
campi di
grano o mais
a filari di
alberi come i
gelsi con viti.
Trame e
tessuto
storico
millenario
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2^ Segnalazione a: Comune di Ranica
OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E SALVAGUARDIA MURO ANTICO IN
DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. RICHIESTA ACCESSO
AGLI ATTI.
All’attenzione del responsabile procedimento edilizio del Comune di Ranica per opere di modifica confini
presso Oratorio Parrocchia Ranica Via Santi 7 Fratelli Martiri, per segnalare che da riscontri in loco e
documentari pare prevedersi la demolizione dell’antico muro con edicola votiva in muratura lapidea di
presumibile fattura plurisecolare nonchè segno determinante la connotazione del paesaggio agricolo e
urbano e presumibile unicum di attestamento fondativo del complesso ecclesiale locale.
Si rammenta inoltre che se nonostante l’evidenza del riconoscimento noti ex ante (vedi riferimenti
documentari contenuti in “Genesi di un Comune, Ranica Volume I di L. Cortesi edito da Comune di Ranica
2007, fra cui pag. 95 e 153) o lungo l’iter della pratica edilizia in corso di un tale bene culturale da
sottoporre a tutela, come qualsivoglia elemento che pur non preventivamente o dettagliatamente
individuato ex novo, dovesse subire un danneggiamento o una sua perdita, senza che nemmeno ne fosse
esperita verifica ed analisi di storicità ambientale ed architettonica, sarebbe di nocumento alla
responsabilità di ogni operatore pubblico e privato che ne sia coinvolto.
Pertanto anche a tutela degli stessi si chiede di intervenire a verificare quanto segnalato e provvedere di
conseguenza.
Nel contempo si chiede accesso agli atti, dato che trattasi di elemento di interesse pubblico e confinante
con area comunale.
Allegati: Foto del manufatto Ranica lì, 25/02/2016 av
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3^ Segnalazione a:
Beni Culturali Curia Bergamo,
Soprintendenza Milano,
Comune di Ranica
OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E
SALVAGUARDIA MURO ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD
PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. RICHIESTA
ACCESSO AGLI ATTI.
INTEGRAZIONE 2016/03/04
In riferimento alla segnalazione in oggetto, data la conseguenza di
approfondimento degli elementi storico-ambientali si integra con la
presente quanto di seguito (sempre in riferimento al testo in “Genesi di
un Comune, Ranica Volume I di L. Cortesi edito da Comune di Ranica
2007, fra cui pag. 95 e 153)
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Aggiunta di riferimento del 20160226
E_facendo seguito _ per _ la problematica del lato di confine in
demolizione della Parrocchia di Ranica, _circa l’interpretazione
dell’importante attestazione documentale _ rintracciato e
pubblicato in Genesi di un comune. RANICA vel Larianica dalle
origini al 1454, di Luigi Cortesi 2007 Comune di Ranica, dove a pag.
257 si riporta il primo passo delle descrizioni dei beni immobili tratti
dal documento:
“La dotazione della chiesa: inventario (a. 1451); 11 dicembre 1451:
il parroco beneficiato Barone Gritti, per ottemperare alla
prescrizione del vescovo Giovanni Barozzi, procede a formare
descrizione inventariale della dotazione in beni mobili e immobili
della chiesa parrocchiale dei Santi Sette Fratelli di Ranica. (Cfr:
capitolo 13.4) Notaio Venturino Cortinovis, in AS/BG, Notar. 280, ff.
47-50”:
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.........Item unam peciam terre aratoriam et vidatam
cum una domo solerata et acopata, jacentem in
contrada de Laranicha prope dictam Ecclesiam
Sanctorum Septem Fratrum, cui coheret a mane,
a meridie et a sero sive a tribus partibus heredes
suprascripti Johannis dicti Muleri de Dosena et a
montibus sive ab alia parte via et partim dicta Ecclesia,
que est perticharum novem vel circa. ......
sottopongo pertanto la seguente considerazione topografica.
La superficie di 9 pertiche, se 662,30 mq di tipo bergamasco, ammonterebbe a
5960 mq, che in effetti rispondono ad un quadrilatero di circa m 77 di lato.
Tale quadrilatero trova corrispondenza fra la strada di via Santi 7 Fratelli Martiri e
la distanza dal muro sud in oggetto, inoltre si potrebbe considerare che il lato a
mattino indicato quale uno dei tre di proprietà Muleri di Dossena giustifichi uno
spazio fra il fondo ecclesiastico e la strada che conduce a Gorle; cosa che
permane poi colla proprietà del brolo afferente Villa Gritti Morlacchi successori
dei Muleri. Si nota che tale delimitazione dovesse arrivare in fregio alla Chiesa in
angolo nordest e forse a quel tempo ancora senza il campanile attuale e/o la
parte di sagrato che arriva sino alla strada per Gorle.
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 39
Resta possibile _ correggere o integrare tale interpretazione __, oltre che
sapere se e come _avere riferimenti per approfondire la questione fra cui la
successiva formazione di Villa Morlacchi.
Raramente capita di ritrovarsi di fronte a un documento antico che fa
corrispondere degli elementi poco noti (o infortunosamente misconosciuti)
come un tratto del quadrilatero di insediamento della Parrocchia di Ranica
risalente anche ad 8 secoli prima come documentato dallo storico Luigi Cortesi.
In sostanza trattasi di manufatto che in termini oggettivi è ben più antico delle
Mura Venete di Bergamo e quindi con le rispettive proporzioni più significativo.
Non che sia indispensabile per attestarne l’originalità di senso e significato oltre
che materico del muro sud in oggetto, ma a maggior ragione se ne può
approfondire ed apprezzare il valore, con tutta la sua contestualizzazione e le
sue modifiche come l’edicola inserita a metà tracciato di cui non è dato avere
informazioni dirette essendo celata da vegetazione rampicante.
In effetti potrebbe aver subito modifiche e rimaneggiamenti vari, ma questo lo
configura non di minor pregio, anzi ne paleserebbe una cronistoria da rilevare e
proporre in primis ai frequentatori dei siti in modo anche educativo al rispetto
ed al riconoscimento della storia per quello che è: nel piccolo come nel grande,
ammesso che ciò sia un criterio storiografico non già superato.
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 40
Tali informazioni si producono per quanto si raccoglie in modo
onesto e neutrale anche a disposizione di chi volesse verificare
l’eventuale insussistenza delle mie considerazioni, anche se non
capisco come per un mero spostamento di 5 metri di confine per
realizzare un muro in cemento armato si annienti l’elemento più
antico e storico dei siti che mi risulti direttamente riconoscibile.
av
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Catasto Lombardo Veneto rilievo 1808
Verifica presenza muro sud come attuale
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Aerofotogrammetrico
di precisione con
conferma
Dato storico
documentato del
quadrilatero di
probabile fondazione
del 1300 di 9 pertiche
circa
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Sopralluogo del 01/06/2016
Nuove riprese fotografiche per evidenziare le parti ed i particolari dal manufatto di
confine e devozionale. Paiono evidenti segni di degrado che richiedono almeno
intervento di consevazione. Emerge la presenza di microhabitat in un luogo di
passaggio sensibile dei cosiddetti corridoi ecologici rilevati a suo tempo, e parrebbe
non considerati, aldilà dell’aspetto storico, nel progetto di spostamento del confine
tramite un invasivo muro in cemento armato come previsto da delibera Comunale
per scambio aree fra Comune e Parrocchia.
Vedi simulazione di incidenza sul paesaggio con nuovo muro in cemento armato,
fatto salvo non ve ne sia una più appropriata nella pratica edilizia qualora prodotta o
richiesta.
Si comprende che se vi è stato uno scambio fra I due soggetti laddove il muro nuovo
in luogo di quello storico lo fosse per consentire alla Parrocchia di fruire di spazio
edificabile, e se grazie al riconoscimento di delimitazione di valore culturale
significativo e testimoniale colle sue sedimentazioni plurisecolari non può essere
alienato per installazioni edilizie quali che siano, occorrerebbe rivalutare le condizioni
dello scambio.
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 45
Quindi l’accordo meriterebbe una revisione, sebbene il valore aggiunto
dalla riscoperta (dato per inteso il fatto che tale presenza storica fosse
sfuggita nell’iter edificatorio) del lato sud di fondazione del centro religioso
locale lo ricompensi ampiamente, per entrambi le parti rappresentanti un
medesimo beneficio collettivo storico-culturale-ambientale.
Salvo verifica di cosa comporti la non esecuzione della demolizione-
spostamento all’interno dell’area parrocchiale (in attesa di accesso agli
atti), si presuppone che la delimitazione di parte aggiunta possa effettuarsi
in modo non invasivo e cooperante alla naturalità dei luoghi, e che il
risparmio dei costi di non esecuzione possano tradursi per altro impiego
quale la possibilità di recuperare l’impianto agrario e/o arredo verde
confacente il paesaggio urbano sull’intera area a prato.
Non è nemmeno da escludersi che tale situazione possa far emergere
anche rielaborazioni di organizzazione delle attività di servizio previste
all’interno della parrocchia.
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Presunzione di impatto nuovo muro in cemento armato
Panorama lato sud muro antico e microhabitat
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Panorama lato sud muro antico e microhabitat tratto edicola
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Presunzione di impatto nuovo muro in cemento armato tratto edicola
Ranica lì, 04/03/2016 av
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4^ Segnalazione a:
Beni Culturali Curia Bergamo,
Soprintendenza Milano,
Comune di Ranica
OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E SALVAGUARDIA MURO
ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI
RANICA.
INTEGRAZIONE 2 VARIANTI OPERE E FINALITA’
In riferimento alla segnalazione precedentemente sottoposta ai referenti in indirizzo, a
titolo di geometrico chiarimento esemplificativo circa la facile possibilità di non intaccare
per l’inserimento di spazio interrato e locali servizio ristoro in superficie.
Trattasi appunto di un area che a fronte dei circa mq 2100 di cui circa 200 aggiunti può
consentire analoghe soluzioni anche senza intaccare quelli aggiuntivi di interesse storico
ambientale.
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Il che già di per sè comporterebbe doppia spesa di demolizione e riformazione muro di
confine (oltre a una perdita di valore storico culturale da determinarsi), e
presumibilmente come da allegati elaborati planimetrici di massima non sempre e
migliore rispetto a varianti analoghe e consimili in termini di costo, tempi di
esecuzione, logistica distributive e previsionale di ulteriori sviluppi oratoriali e
sopratutto confacenti con il mantenimento e valorizzazione ambientale e paesaggistica
dei luoghi nella loro accezzione integrate fra interno ed esterno spazio Parrocchiale.
In particolare, in attesa di visione documentaria richiesta e risposte di chiarimento alle
istanze delle segnalazioni, la soluzione dell’assesso al un livello interrato (non più un
mero disbrigo dedicato a una porzione di contigente necessità e magari in future
impeditive di alri sviluppi) in fregio al passaggio carrale del verse a ovest della Chiesa,
disporrebbe in modo utile e fruibile, meglio se di dimensione ampia e pendenza
agevole di rampa, una logistica di utilità all’intero complesso: sia per il momentaneo
agevole accesso all’interrato ora necessario, sia al suo ampliamento verso sud con
possibilità anche di sottopasso del muro antico stesso, sia per servire l’ampliamento
degli edifice parroccioali ad ovest che nel qualcaso è bene pensare funzionalmente a
partire dal livello inferior, sia nella prosecuzione di servizi a est verso il lato di via
Alpini.
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 51
Inoltre l’allocazione dei locali Servizio di superficie possono altresì trovare ancor più
facilmente allocazione in modo non invasive rispetto agli elementi storico di muro e verde ex
agrario ora publico inutilizzato a sud preservando il medesimo spazio gioco attuale, come ad
esempio lungo gli edifici sul retro abside della Chiesa. Si consideri che tali spazi di Servizio
potrebbero pensarsi in modalità prefabbricata o leggera quale complemento più funzionale
alla tipologia stessa del tendone che asservirebbero e quindi facilmente soggetti a modifiche
o spostamenti o riutilizzi come già avvenuto.
Infine lo schema di arredo verde del giardino sud vuol solo rendere idealmente la possibile
rielaborazione dei menzionati tracciati dei sistemi di coltivazione a filari matriciati che solo
da qualche decennio sono scomparsi rispetto alla storia millenaria di tale contesto e che
seppur residuale può evocare e trasmettere come documento concreto di se stesso (magari
aggregato alle attività oratoriali di fattiva gestione).
Resta inteso che tali ipotetiche soluzioni non condizionano il giudizio sulla preservazione del
muro antico e del verde circostante, ma sono comunque valido supporto onde evitare screzi
procedurali o intransigenze operative che tendano, come sin dall’inizio auspicato dal
sottoscritto, ad assolvere in modo migliorativo quanto in assenza del riconoscimento del
plusvalore del muro antico conferisce ed offre quale opportunità d’elaborazione la miglior
fruizione e significato del complesso.
Allegati: Foto del manufatto Schemi planimetrici
Ranica lì, 10/03/2016 av
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 52
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 53
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 54
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 55
CORREZIONE IPOTESI GIARDINO STORICO
Ranica lì, 11/03/2016 av
Adeguamento per aggiornata planimetria dei luoghi rispetto
all’aerofotogrammetrico di riferimento, con riduzione di spazio per
parcheggio a sud.
Ciò indica ancor maggior necessità di salvaguardare la parte verde: che la
stessa sia organizzata o gestita in vario modo, come ad esempio per le
essenze agrarie storiche locali, siepi campestri, coltivi a grano, mais, cipolle
ecc., con percorso ed esedra in pergolati delle uve locali, o altri rampicanti,
ecc. non cambia il fine di preservare e valorizzare attraverso questo
elemento il contesto identitario.
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 56
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 57
2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 58
Raccolta segnalazioni per
salvare muro e terre antiche
alla Chiesa di Ranica
Grazie dell’attenzione
aggiornato 20160311
info@alfredoverzeri.it

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Chiesa Ranica salva muro terre antiche 20160310_Verzeri

  • 1. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 1 Raccolta segnalazioni per salvare muro e terre antiche alla Chiesa di Ranica 20160311 Alfredo Verzeri --- Premessa- Avvertenza: La presente raccolta di documenti e considerazioni è il risultato di più parti man mano approfondite, ma non riorganizzate se non in alcune aggiunte illustrative e descrizioni, che si espongono a titolo di trasparenza informativa nel mentre si attendono dai rispettivi enti e parti contattate riscontri dal tempo della prima segnalazione del 10/2015.
  • 2. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 2 In somma sintesi si vuol significare come: il manufatto di antica definizione del quadrilatero ecclesiale non fu considerato nella sua storicità prima di definire la posizione di nuove costruzioni, soprattutto nel metodo, attribuendogli a quanto pare carattere genericamente ottocentesco, non si sa su quali basi, che potrebbero aver indotto in errore i benestare degli Enti di controllo, e gli stessi committenti. Quindi non varrebbe invocare l’aver tutte le autorizzazioni in mano per demolire l’antico muro quando le stesse sono palesemente inficiate dall’inizio, dati i mancati approfondimenti, facili da esperire come dimostrato nelle segnalazioni man mano integrate. In linea teorica gli esperti consultati dalla Parrocchia potrebbero aver ragione nel considerare demolibile un muro di apparenti (per qualcuno) sassi malconci, salvo che poi si consultino documenti storici eclatanti, noti ed espliciti che potrebbero collocarlo sino al 1300; e ciò se per sola forma od anche materia è da stabilirsi, ma per questo andrebbero adottate le opportune precauzioni di analisi preliminare che in sostanza è quanto sino ad ora richiesto.
  • 3. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 3 Da una sommaria valutazione senza disporre di atti o contro pareri, facendo bastare alcune descrizioni verbali, si possono elaborare una serie di alternative rispetto all’unica soluzione prevista per costruire nuovi servizi Parrocchiali, ovvero solo tramite l’aggiunta di una strisciolina di 5 metri a sud. Ma non è detto che vi siano alternative di modifica al progetto più veloci, funzionali, meno costosi e previsivi di ulteriori sviluppi. Il tema di preservazione non riguarda solo il muro plurisecolare o dei «4 sassetti di ier l’altro» (in effetti circa 50 m di lunghezza alto 2 m farebbero 40.000, posati uno ad uno, 50 mc di cultura materiale), ma bensì l’ultimo elemento originario disponibile e qualificante una storia che solo in questo modo può essere salvata e continuare a fornire valori culturali e collettivi, oltre che ambientali (per quanto misconosciuti). Il dato storico culturale di fatto è rilevabile di per sé (questione del vero o falso materico non del bello o brutto opinabili) indipendentemente da chi, come e perché si sia giunti a tale unico residuo originario della fondazione della civitas ranichese.
  • 4. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 4 Risulta che l’area Comunale a verde oggetto di parziale scambio con la Parrocchia della striscia in fregio al muro antico sia stata oggetto di progetto edificatorio recente, e dato che questo, forse per fortuito caso o buonsenso di evitare il tanto deprecato consumo di suolo, piace immaginare che muro e terra si siano difese per l’ultima volta da sé, monito a chi vuol intendere che le soluzioni ci sono sempre, anche migliori e inaspettate. Buona lettura. av
  • 5. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 5 Estratto 1^ Segnalazione inviato a: Parrocchia Santi 7 Fratelli, In seguito a Beni Culturali Curia Bergamo, Soprintendenza Milano, Comune di Ranica SEGNALAZIONE PER CONOSCENZA CARATTERISTICHE E VALORIZZAZIONE MURO ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. DATA 2015/10/23 . __________________, in riferimento ai chiarimenti ____________ circa la prevista demolizione del tratto di cinta a confine sud, _________________ le mie considerazioni. Non entro nel merito di come e perché vi sia la previsione di tale intervento, mio semplice appello concerne il criterio di fondo pertinente il mero e neutrale riconoscimento degli elementi storici per quello che sono: poiché il giudizio di valore possa rimanere pure soggettivo, e, comunque aperto alla collettività che siamo chiamati a rispettare fra chi ci ha preceduto e chi potrà ricevere quanto trasmesso, conservato e valorizzato.
  • 6. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 6 So bene che, come________manifestato, tali situazioni siano talvolta problematiche e snervanti, tuttavia lo sono poiché cosi é per tutti (___ assicuro anche per molto e molto meno________________), ma non dubito vi siano pure le capacità e facoltà di gestire e revisionare procedure ed operazioni che sorgono nel percorso di elaborazione ed esecuzione (modifiche e varianti in corso d’opera per tutt’altre ragioni spesso e volentieri). Ben vero altresì che più manifeste ed abnormi disconoscenze di valori storici locali passate ed attuali, non mancano pure coi benestare formali o in assenza di questi. Nondimeno non ______ sia agevole segnalare tali aspetti in prossimità dell’intervento, pur nell'intento disinteressato di fornire un contributo in buona fede, ma non a caso è prevista la pubblicizzazione per interventi edificatori, non da intendersi come foriera di ostracismi velleitari ma bensì di contributi utili di reciprocità. Nella fattispecie trattasi, a mio avviso, di indicare più che un impedimento un valore aggiunto e propizio per meglio qualificare l'insieme, recuperando un aspetto fondante dei luoghi, ovvero dei contenuti identitari e relazionali, fra natura e cultura, oltre che di storia della Chiesa locale (_______ consultare vecchie cartacce d’archivio proprio in ragione di mie fisime di ricerca dei tracciati archeologici ipotetici dei sedimi civico-parrocchiali, ________ sarebbe contraddittorio, per me, non esprimermi su tale macroscopica evidenza di archeologia in elevato).
  • 7. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 7 Trattasi di un consistente tratto murario con edicola votiva che gia di per sé attesta valore storico e materiale proprio nella sua espressione edificatoria, solo in apparenza di secondaria fattura, originaria ed autoctona dell'antico sapere costruttivo diffuso, fruitore abile e sapiente delle risorse locali, oggi tanto decantate a parole ed esempi teorici, od ammirate in altri contesti “basta che non siano proprio quelli che mi toccano da vicino”. Basterebbe considerare come tale relazione, fra estesa matrice agraria e chiuso ecclesiastico fosse palese sino a qualche decennio fa, e che può rimanere quindi in traccia significativa quale ultimo episodio del genere insito nello status quo urbano. Volenti o nolenti va ribadito come quella partizione muraria sia l'elemento concreto, tangibile ed ancora fruibile del paesaggio agricolo rapportato al centro dell'insediamento ranichese plurisecolare, il cui valore assurge, per conseguenza di esaurimento da precedenti dismissioni altre, ad unicum residuo di tale identità civica dei luoghi. Potrebbe non essere immediato farsene una ragione per la quale l'ultimo interveniente debba subirne un’apparente limitazione d'uso, ma per altro verso ciò consente altresì di accreditarsi una competenza e detenere un pregio ormai residuo e quindi di estremo significato.
  • 8. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 8 Infatti gli edifici parrocchiali e la Chiesa stessa sono per quel che risulta successivi a tale manufatto, l’ala ovest di Villa Morlacchi pare aver seguito la determinazione di tale tracciato previo, il quale potrebbe essere riferibile all'intervento fondativo, almeno cinquecentesco della precedente parrocchiale come viene riferito da attestazione storica essere stata ricostruita “sul medesimo quadrilatero di quella cinquecentesca”. Trattasi di normale caso di riconoscimento percettivo a valenza correlativa fra le sequenze delle componenti antropiche ed urbane circostanti, in virtù di una traccia eclatante delle architetture originarie, che sebbene può capitare di non considerare immediatamente significativa, occorre essere sempre pronti ad individuare eo rinvenire anche all'improvviso, come capita per ritrovamenti archeologici o sottotraccia di ben inferior entità e significanza. Nulla di male pertanto riconsiderarne i connotati espressivi, di concreta testimonianza materiale, paesistica ed architettonica, rispetto alle quali occorre relazionarsi nel caso in itinere di ridefinizioni funzionali del suo intorno. Ovvio che, l'analisi degli elementi documentari, materici, evocativi vanno approfonditi e compiuti per quanto possibile, ma riconoscere tale evidente opera antica é dotazione civica di ogni cittadino: qualsiasi disposizione normativa di tutela non può prescindere dalla primaria sensibilità ed obbiettiva comparazione esperienziale di casi analoghi, anche prima di affidarsi a materia di specifica competenza per appassionati o addetti ai lavori.
  • 9. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 9 In definitiva il tema è semplice, o meglio basilare: trattasi di un notevole patrimonio culturale che merita massima salvaguardia e valorizzazione; nel vero senso della parola, proprio perchè misconosciuto può accrescere la sua valenza e quella dell’insieme, più di quanto lo sia un notorio edificio storico. A salvaguardare i massimi sistemi ci sono gli esperti deputati, a riconoscere le modeste testimonianze ma di matrice costitutiva basta il semplice buon senso. Onori e lodi al concittadino sommo architetto Simone Elia progettista della rinnovata Parrocchiale di cui per diletto mi permetto di indagarne l’opera, ma mi è più affine l’avo diretto o di chicchessia che col suo carro trasportò i sassi di fiume posati e sfruttati con perizia: ancor più interessanti se hanno subito rimaneggiamenti ed aggiunte nei vari secoli successivi, sino al termine dell’epoca agraria della seconda metà del XX secolo; tanto quanto fecero per la somma opera ecclesiale nell’elevare le pareti della Chiesa sia fosse sotto la nobile direzione del Caniania e dell’Elia sia su indicazione di un ignoto mastro costruttore o canonico del 1500 per la precedente fabbriceria (e chi non ci dice che ivi vi fosse già altro come potrebbe emergere da possibili indagini anche su tale reperto murario di confine fondamentale?).
  • 10. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 10 Sono sereno nell’esprimer__ senza sicumera, conscio della mia limitatezza, questa mia istanza in grado di superare un primo disagio nel pensare a rivedere il progetto di riorganizzazione degli spazi oratoriali alla luce di tale “emergenza”, che magari eviterebbe anche una cospicua demolizione e rifacimento murario (di cui non ho capito a quale fine anche interrato per adossare eventuali altri manufatti previsti dal Comune di Ranica) alfine di recuperare una striscia di pochi metri. Se ____________ tranquilla riflessione e sopratutto con disposizione pedestre _________ un sopralluogo all’esterno (senza voler evocare metafisici genius loci per quanto pertinenti nell’accezzione di competenza paesistico-urbana) _______ incontrare quel residuo ma presente e significativo senso storico degli elementi, notare i rapporti fra terreni, giaciture ed edifici, fra natura e storia, fra prossimità e scenario paesistico, segnali sonori e olfattivi.
  • 11. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 11 I cosiddetti sassetti raccolti dal greto del Brembo di una foto storica di S. Pellegrino: potrebbero valere anche per il muro antico del brolo della Chiesa di Ranica tratti dal Serio o altro?
  • 12. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 12 Una delimitazione/delineazione antica e costitutiva della morfologia territoriale non serve per contenere quanto e più sia possibile, ma per partecipare dal fuori alla percezione e consapevolezza dell’essere proprio lì ora, lì dove si era, lì dove vi erano, lì dove vi saranno: la condizione identitaria del riconoscersi e riconoscere nel processo storico, fatto si di aggiunte, modifiche e trasformazioni quanto di conferme e conservazioni: spostare cinque metri quel tratto di muro equivale ad annientare perlomeno cinque secoli di storia per tutto il complesso ecclesiale e del suo intorno civico. Certo, era più facile riconoscerlo per chi frequentò i luoghi (perciò più responsabili per le sue precedenti manomissioni irrispettose, il sottoscritto in primis sperando di aver almeno imparato a non reiterarlo e/o sottacere) ma è anche più interessante per chi ne viene a conoscenza tramite analisi documentale o riferimento altrui, e può quindi trasmettere medesima ri-conoscenza ad altri che potranno riscontrare un riferimento essenziale della dimensione agronomica plurisecolare su cui si innestò il complesso religioso (e di guida civica) di una semplice ma unica cittadina; la quale per quanto poco considerata non merita di essere trattata e trasformata in toto quale un qualsiasi indistinto periferico decontestualizzante gioco del monopoli di arrocchi planivolumetrici di risulta (mi riferisco al senso dell’effetto che ne scaturisce in taluni casi, ben sapendo che stiamo trattando di un necessario e fondato collocamento di ulteriori attività di servizio oratoriale).
  • 13. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 13 Questo “muretto” d’altronde è quel che resta, e non resta che di farne necessità virtù, non ne mancheranno i riconoscimenti a fronte di qualche rielaborazione operativa ancora facilmente possibile sulla carta (presumo che volontari o addetti ai lavori delle procedure siano disponibili e/o giustamente remunerati all’evenienza), poichè tale pregio sia esteso alla conservazione e riadeguamento dell’ambito verde e del margine interno in fregio al muro. Ad esempio sarà banale ma proporre un orto didattico con filari matriciati (in parte tenendo anche la vegetazione spontanea in fregio anche interna come sino a pochi anni fa, ancorchè non distruttiva della material muraria stessa) e/o piante di antico uso come i gelsi e/o siepi campestri, mi pare meglio dell’attuale inutilizzata e infrequentata (salvo bighellonaggi di vanesi guardiani di sassi impilati) piana a prato comportante solo costi di taglio erba e nulla più, in attesa di chissà quale elucubrazione cementificatoria per giustificare l’ultima soppressione di verde originario-originante del sito (alla faccia dei proclami ecologisti e dei disposti normativi per i corridoi verdi dei medesimi amministratori), magari pure incongruente con la vicinanza delle attività parrocchiali (e la cura del creato…..).
  • 14. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 14 In allegato: foto aeree recenti, viste ricognitive di paesaggio e particolari, riprese aeree storiche Zopfi, estratto Ranica in mostra in corso all’Archivio di Stato Bergamo “Il territorio disegnato: un eco-sistema sostenibile”: Notare la trama dei campi, presenza di filari matriciati sino agli anni 1950, la possibilità di lettura e riconoscimento degli elementi e loro relazioni in analogia con la documentazione e descrizione storica, solo grazie al permanere del muro e del suo contorno vegetazionale in oggetto. av
  • 17. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 17 Le trasformazioni recenti con la perdita del contesto plurisecolare del sistema agricolo, che risulta a filari forse di gelsi per bachicoltura, vite e grano (matriciati o coltivo da vanga vitato in piano) sino agli anni 60, ma che almeno in ultimo lembo di verde potrebbero salvaguardarsi come ultima occasione culturale, ambientale e sociale
  • 21. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 21 Particolari murari da analizzare e datare oggettivamente
  • 30. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 30 Foto aeree anni 1950 Epoca ancora agraria dei campi di grano o mais a filari di alberi come i gelsi con viti. Trame e tessuto storico millenario
  • 33. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 33 2^ Segnalazione a: Comune di Ranica OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E SALVAGUARDIA MURO ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. RICHIESTA ACCESSO AGLI ATTI. All’attenzione del responsabile procedimento edilizio del Comune di Ranica per opere di modifica confini presso Oratorio Parrocchia Ranica Via Santi 7 Fratelli Martiri, per segnalare che da riscontri in loco e documentari pare prevedersi la demolizione dell’antico muro con edicola votiva in muratura lapidea di presumibile fattura plurisecolare nonchè segno determinante la connotazione del paesaggio agricolo e urbano e presumibile unicum di attestamento fondativo del complesso ecclesiale locale. Si rammenta inoltre che se nonostante l’evidenza del riconoscimento noti ex ante (vedi riferimenti documentari contenuti in “Genesi di un Comune, Ranica Volume I di L. Cortesi edito da Comune di Ranica 2007, fra cui pag. 95 e 153) o lungo l’iter della pratica edilizia in corso di un tale bene culturale da sottoporre a tutela, come qualsivoglia elemento che pur non preventivamente o dettagliatamente individuato ex novo, dovesse subire un danneggiamento o una sua perdita, senza che nemmeno ne fosse esperita verifica ed analisi di storicità ambientale ed architettonica, sarebbe di nocumento alla responsabilità di ogni operatore pubblico e privato che ne sia coinvolto. Pertanto anche a tutela degli stessi si chiede di intervenire a verificare quanto segnalato e provvedere di conseguenza. Nel contempo si chiede accesso agli atti, dato che trattasi di elemento di interesse pubblico e confinante con area comunale. Allegati: Foto del manufatto Ranica lì, 25/02/2016 av
  • 34. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 34 3^ Segnalazione a: Beni Culturali Curia Bergamo, Soprintendenza Milano, Comune di Ranica OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E SALVAGUARDIA MURO ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. RICHIESTA ACCESSO AGLI ATTI. INTEGRAZIONE 2016/03/04 In riferimento alla segnalazione in oggetto, data la conseguenza di approfondimento degli elementi storico-ambientali si integra con la presente quanto di seguito (sempre in riferimento al testo in “Genesi di un Comune, Ranica Volume I di L. Cortesi edito da Comune di Ranica 2007, fra cui pag. 95 e 153)
  • 37. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 37 Aggiunta di riferimento del 20160226 E_facendo seguito _ per _ la problematica del lato di confine in demolizione della Parrocchia di Ranica, _circa l’interpretazione dell’importante attestazione documentale _ rintracciato e pubblicato in Genesi di un comune. RANICA vel Larianica dalle origini al 1454, di Luigi Cortesi 2007 Comune di Ranica, dove a pag. 257 si riporta il primo passo delle descrizioni dei beni immobili tratti dal documento: “La dotazione della chiesa: inventario (a. 1451); 11 dicembre 1451: il parroco beneficiato Barone Gritti, per ottemperare alla prescrizione del vescovo Giovanni Barozzi, procede a formare descrizione inventariale della dotazione in beni mobili e immobili della chiesa parrocchiale dei Santi Sette Fratelli di Ranica. (Cfr: capitolo 13.4) Notaio Venturino Cortinovis, in AS/BG, Notar. 280, ff. 47-50”:
  • 38. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 38 .........Item unam peciam terre aratoriam et vidatam cum una domo solerata et acopata, jacentem in contrada de Laranicha prope dictam Ecclesiam Sanctorum Septem Fratrum, cui coheret a mane, a meridie et a sero sive a tribus partibus heredes suprascripti Johannis dicti Muleri de Dosena et a montibus sive ab alia parte via et partim dicta Ecclesia, que est perticharum novem vel circa. ...... sottopongo pertanto la seguente considerazione topografica. La superficie di 9 pertiche, se 662,30 mq di tipo bergamasco, ammonterebbe a 5960 mq, che in effetti rispondono ad un quadrilatero di circa m 77 di lato. Tale quadrilatero trova corrispondenza fra la strada di via Santi 7 Fratelli Martiri e la distanza dal muro sud in oggetto, inoltre si potrebbe considerare che il lato a mattino indicato quale uno dei tre di proprietà Muleri di Dossena giustifichi uno spazio fra il fondo ecclesiastico e la strada che conduce a Gorle; cosa che permane poi colla proprietà del brolo afferente Villa Gritti Morlacchi successori dei Muleri. Si nota che tale delimitazione dovesse arrivare in fregio alla Chiesa in angolo nordest e forse a quel tempo ancora senza il campanile attuale e/o la parte di sagrato che arriva sino alla strada per Gorle.
  • 39. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 39 Resta possibile _ correggere o integrare tale interpretazione __, oltre che sapere se e come _avere riferimenti per approfondire la questione fra cui la successiva formazione di Villa Morlacchi. Raramente capita di ritrovarsi di fronte a un documento antico che fa corrispondere degli elementi poco noti (o infortunosamente misconosciuti) come un tratto del quadrilatero di insediamento della Parrocchia di Ranica risalente anche ad 8 secoli prima come documentato dallo storico Luigi Cortesi. In sostanza trattasi di manufatto che in termini oggettivi è ben più antico delle Mura Venete di Bergamo e quindi con le rispettive proporzioni più significativo. Non che sia indispensabile per attestarne l’originalità di senso e significato oltre che materico del muro sud in oggetto, ma a maggior ragione se ne può approfondire ed apprezzare il valore, con tutta la sua contestualizzazione e le sue modifiche come l’edicola inserita a metà tracciato di cui non è dato avere informazioni dirette essendo celata da vegetazione rampicante. In effetti potrebbe aver subito modifiche e rimaneggiamenti vari, ma questo lo configura non di minor pregio, anzi ne paleserebbe una cronistoria da rilevare e proporre in primis ai frequentatori dei siti in modo anche educativo al rispetto ed al riconoscimento della storia per quello che è: nel piccolo come nel grande, ammesso che ciò sia un criterio storiografico non già superato.
  • 40. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 40 Tali informazioni si producono per quanto si raccoglie in modo onesto e neutrale anche a disposizione di chi volesse verificare l’eventuale insussistenza delle mie considerazioni, anche se non capisco come per un mero spostamento di 5 metri di confine per realizzare un muro in cemento armato si annienti l’elemento più antico e storico dei siti che mi risulti direttamente riconoscibile. av
  • 42. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 42 Catasto Lombardo Veneto rilievo 1808 Verifica presenza muro sud come attuale
  • 43. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 43 Aerofotogrammetrico di precisione con conferma Dato storico documentato del quadrilatero di probabile fondazione del 1300 di 9 pertiche circa
  • 44. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 44 Sopralluogo del 01/06/2016 Nuove riprese fotografiche per evidenziare le parti ed i particolari dal manufatto di confine e devozionale. Paiono evidenti segni di degrado che richiedono almeno intervento di consevazione. Emerge la presenza di microhabitat in un luogo di passaggio sensibile dei cosiddetti corridoi ecologici rilevati a suo tempo, e parrebbe non considerati, aldilà dell’aspetto storico, nel progetto di spostamento del confine tramite un invasivo muro in cemento armato come previsto da delibera Comunale per scambio aree fra Comune e Parrocchia. Vedi simulazione di incidenza sul paesaggio con nuovo muro in cemento armato, fatto salvo non ve ne sia una più appropriata nella pratica edilizia qualora prodotta o richiesta. Si comprende che se vi è stato uno scambio fra I due soggetti laddove il muro nuovo in luogo di quello storico lo fosse per consentire alla Parrocchia di fruire di spazio edificabile, e se grazie al riconoscimento di delimitazione di valore culturale significativo e testimoniale colle sue sedimentazioni plurisecolari non può essere alienato per installazioni edilizie quali che siano, occorrerebbe rivalutare le condizioni dello scambio.
  • 45. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 45 Quindi l’accordo meriterebbe una revisione, sebbene il valore aggiunto dalla riscoperta (dato per inteso il fatto che tale presenza storica fosse sfuggita nell’iter edificatorio) del lato sud di fondazione del centro religioso locale lo ricompensi ampiamente, per entrambi le parti rappresentanti un medesimo beneficio collettivo storico-culturale-ambientale. Salvo verifica di cosa comporti la non esecuzione della demolizione- spostamento all’interno dell’area parrocchiale (in attesa di accesso agli atti), si presuppone che la delimitazione di parte aggiunta possa effettuarsi in modo non invasivo e cooperante alla naturalità dei luoghi, e che il risparmio dei costi di non esecuzione possano tradursi per altro impiego quale la possibilità di recuperare l’impianto agrario e/o arredo verde confacente il paesaggio urbano sull’intera area a prato. Non è nemmeno da escludersi che tale situazione possa far emergere anche rielaborazioni di organizzazione delle attività di servizio previste all’interno della parrocchia.
  • 46. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 46 Presunzione di impatto nuovo muro in cemento armato Panorama lato sud muro antico e microhabitat
  • 47. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 47 Panorama lato sud muro antico e microhabitat tratto edicola
  • 48. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 48 Presunzione di impatto nuovo muro in cemento armato tratto edicola Ranica lì, 04/03/2016 av
  • 49. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 49 4^ Segnalazione a: Beni Culturali Curia Bergamo, Soprintendenza Milano, Comune di Ranica OGGETTO: SEGNALAZIONE PER VERIFICA CARATTERISTICHE E SALVAGUARDIA MURO ANTICO IN DEMOLIZIONE A LATO SUD PARROCCHIALE SANTI 7 FRATELLI MARTIRI RANICA. INTEGRAZIONE 2 VARIANTI OPERE E FINALITA’ In riferimento alla segnalazione precedentemente sottoposta ai referenti in indirizzo, a titolo di geometrico chiarimento esemplificativo circa la facile possibilità di non intaccare per l’inserimento di spazio interrato e locali servizio ristoro in superficie. Trattasi appunto di un area che a fronte dei circa mq 2100 di cui circa 200 aggiunti può consentire analoghe soluzioni anche senza intaccare quelli aggiuntivi di interesse storico ambientale.
  • 50. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 50 Il che già di per sè comporterebbe doppia spesa di demolizione e riformazione muro di confine (oltre a una perdita di valore storico culturale da determinarsi), e presumibilmente come da allegati elaborati planimetrici di massima non sempre e migliore rispetto a varianti analoghe e consimili in termini di costo, tempi di esecuzione, logistica distributive e previsionale di ulteriori sviluppi oratoriali e sopratutto confacenti con il mantenimento e valorizzazione ambientale e paesaggistica dei luoghi nella loro accezzione integrate fra interno ed esterno spazio Parrocchiale. In particolare, in attesa di visione documentaria richiesta e risposte di chiarimento alle istanze delle segnalazioni, la soluzione dell’assesso al un livello interrato (non più un mero disbrigo dedicato a una porzione di contigente necessità e magari in future impeditive di alri sviluppi) in fregio al passaggio carrale del verse a ovest della Chiesa, disporrebbe in modo utile e fruibile, meglio se di dimensione ampia e pendenza agevole di rampa, una logistica di utilità all’intero complesso: sia per il momentaneo agevole accesso all’interrato ora necessario, sia al suo ampliamento verso sud con possibilità anche di sottopasso del muro antico stesso, sia per servire l’ampliamento degli edifice parroccioali ad ovest che nel qualcaso è bene pensare funzionalmente a partire dal livello inferior, sia nella prosecuzione di servizi a est verso il lato di via Alpini.
  • 51. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 51 Inoltre l’allocazione dei locali Servizio di superficie possono altresì trovare ancor più facilmente allocazione in modo non invasive rispetto agli elementi storico di muro e verde ex agrario ora publico inutilizzato a sud preservando il medesimo spazio gioco attuale, come ad esempio lungo gli edifici sul retro abside della Chiesa. Si consideri che tali spazi di Servizio potrebbero pensarsi in modalità prefabbricata o leggera quale complemento più funzionale alla tipologia stessa del tendone che asservirebbero e quindi facilmente soggetti a modifiche o spostamenti o riutilizzi come già avvenuto. Infine lo schema di arredo verde del giardino sud vuol solo rendere idealmente la possibile rielaborazione dei menzionati tracciati dei sistemi di coltivazione a filari matriciati che solo da qualche decennio sono scomparsi rispetto alla storia millenaria di tale contesto e che seppur residuale può evocare e trasmettere come documento concreto di se stesso (magari aggregato alle attività oratoriali di fattiva gestione). Resta inteso che tali ipotetiche soluzioni non condizionano il giudizio sulla preservazione del muro antico e del verde circostante, ma sono comunque valido supporto onde evitare screzi procedurali o intransigenze operative che tendano, come sin dall’inizio auspicato dal sottoscritto, ad assolvere in modo migliorativo quanto in assenza del riconoscimento del plusvalore del muro antico conferisce ed offre quale opportunità d’elaborazione la miglior fruizione e significato del complesso. Allegati: Foto del manufatto Schemi planimetrici Ranica lì, 10/03/2016 av
  • 55. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 55 CORREZIONE IPOTESI GIARDINO STORICO Ranica lì, 11/03/2016 av Adeguamento per aggiornata planimetria dei luoghi rispetto all’aerofotogrammetrico di riferimento, con riduzione di spazio per parcheggio a sud. Ciò indica ancor maggior necessità di salvaguardare la parte verde: che la stessa sia organizzata o gestita in vario modo, come ad esempio per le essenze agrarie storiche locali, siepi campestri, coltivi a grano, mais, cipolle ecc., con percorso ed esedra in pergolati delle uve locali, o altri rampicanti, ecc. non cambia il fine di preservare e valorizzare attraverso questo elemento il contesto identitario.
  • 58. 2016-03-11 ChiesaRanicaSalvaMuroTerreAntiche_av 58 Raccolta segnalazioni per salvare muro e terre antiche alla Chiesa di Ranica Grazie dell’attenzione aggiornato 20160311 info@alfredoverzeri.it