This document is the Urban Land (Ceiling and Regulation) Act of 1976 which aims to impose a ceiling on vacant urban land, acquire land held in excess of the ceiling limit, regulate building construction on urban land, and bring about equitable distribution of urban land. It applies to several states that passed legislative resolutions allowing Parliament to regulate urban land issues. Key terms like "urban land", "urban agglomeration", and "ceiling limit" are also defined.
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TUTELA DEL MUSEO DIOCESANO DI AGRIGENTO PROGETTATO DA FRANCO MINISSIGiovanni Nocera
Lettera inviata al Dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana per intervenire sulla vicenda della demolizione del Museo Diocesano di Agrigento, progettato da Franco Minissi. La lettera è inviata per coniscenza al Ministro dei Beni culturali, all'Assessore al ramo e alla Soprintendenza di Agrigento, corredata da abbondante documentazione
Tutela del Museo Diocesano di Agrigento MinissiGiovanni Nocera
Lettera al Soprintendente di Agrigento per sollecitare intervento a tutela della struttura architettonica del Museo Diocesano di Agrigento progettato da Franco Minissi, contro le ipotesi di demolizione della struttura, vincolata dal 2010 ope legis.
http://www.giovanninocera.it/2016/01/24/morte-del-museo-minissi/
Chiesa Ranica salva muro terre antiche 20160310_VerzeriAlfredo Verzeri
Tentativo salvaguardia e di verifica muro e terre antiche di fondazione Parrocchia Ranica.
Raccolta di segnalazioni alle autorità di controllo, dimostrazione di alternative migliori di quella in corso e richiedente demolizione del muro sud con cementificazione della piana storica attualmente prevista per servizi i Parrocchiali
Lettera al Soprintendente di Agrigento per la tutela del Museo Diocesano di Agrigento progettato da Franco Minissi.
Nel link che segue la raccolta delle iniziative per la tutela del museo
http://www.giovanninocera.it/2016/01/24/morte-del-museo-minissi/
TUTELA DEL MUSEO DIOCESANO DI AGRIGENTO PROGETTATO DA FRANCO MINISSIGiovanni Nocera
Lettera inviata al Dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana per intervenire sulla vicenda della demolizione del Museo Diocesano di Agrigento, progettato da Franco Minissi. La lettera è inviata per coniscenza al Ministro dei Beni culturali, all'Assessore al ramo e alla Soprintendenza di Agrigento, corredata da abbondante documentazione
Tutela del Museo Diocesano di Agrigento MinissiGiovanni Nocera
Lettera al Soprintendente di Agrigento per sollecitare intervento a tutela della struttura architettonica del Museo Diocesano di Agrigento progettato da Franco Minissi, contro le ipotesi di demolizione della struttura, vincolata dal 2010 ope legis.
http://www.giovanninocera.it/2016/01/24/morte-del-museo-minissi/
Chiesa Ranica salva muro terre antiche 20160310_VerzeriAlfredo Verzeri
Tentativo salvaguardia e di verifica muro e terre antiche di fondazione Parrocchia Ranica.
Raccolta di segnalazioni alle autorità di controllo, dimostrazione di alternative migliori di quella in corso e richiedente demolizione del muro sud con cementificazione della piana storica attualmente prevista per servizi i Parrocchiali
Lettera al Soprintendente di Agrigento per la tutela del Museo Diocesano di Agrigento progettato da Franco Minissi.
Nel link che segue la raccolta delle iniziative per la tutela del museo
http://www.giovanninocera.it/2016/01/24/morte-del-museo-minissi/
1.
Egregio
Signor
Sindaco
Avv.
Giovanni
Gugliotti,
con
questo
documento
chiudiamo
la
raccolta
firme
per
la
petizione
organizzata
con
l’obiettivo
di
chiedere
la
definitiva
revoca
dell’autorizzazione
alla
collocazione
di
una
statua
di
gesso
con
relativo
piedistallo
nell’area
antistante
la
Chiesa
di
Santa
Maria
dell’Assunta
e
di
disporre
la
rimozione
di
quanto
già
installato,
ripristinando
le
condizioni
iniziali.
Prima
di
riportare
il
testo
della
petizione
vogliamo
soffermarci
su
alcuni
spunti
di
riflessione
che
sono
emersi
nel
dibattito
che
è
seguito
alla
pubblicazione
della
delibera
di
Giunta
n.
115
del
29/8/2013,
dibattito
seguito
ed
approfondito
su
quotidiani
locali,
social
network,
in
particolare
tools
informativi
e
gruppi
di
discussione,
come
il
gruppo
Facebook
“Quelli
che
davanti
all’Assunta
non
vogliono
state”
nell’ambito
del
quale
è
stata
organizzata
la
petizione
stessa
e
che
oggi
conta
400
membri.
La
motivazione
principale
che
ha
spinto
tanti
cittadini
a
esternare
il
proprio
dissenso
alla
sua
decisione,
attiene
a
considerazioni
di
carattere
architettonico,
storico
e
culturale.
La
chiesa
dell’Assunta
è
ritenuta,
a
ragione,
un
gioiello
architettonico
che
rientra
tra
le
emergenze
culturali
più
importanti
del
nostro
territorio.
La
collocazione
di
un
manufatto
di
ben
11
m
rappresenterebbe
un’alterazione
notevole
del
contesto
e
della
visuale
dello
storico
edificio,
contribuendo
a
nasconderlo
allo
sguardo
di
chi
2. entra
nella
piazza
antistante
la
chiesa.
La
considerazione
che
comunque
la
chiesa
è
già
nascosta
dalle
troppe
palme
presenti
nella
piazza
stessa,
dovrebbe
portare
a
ben
altre
conclusioni
e
non
essere
una
scusante
per
contribuire
ad
aggravare
una
sistemazione
architettonica
non
soddisfacente.
Se
ha
seguito
il
dibattito,
avrà
notato
che
molti
cittadini
hanno
espresso
l’opinione
che
la
piazza
andrebbe
completamente
risistemata
con
l’obiettivo
di
valorizzare
quanto
più
possibile
la
Chiesa
e
comunque
molto
di
più
a
rispetto
alla
situazione
attuale.
Naturalmente,
la
chiesa
dell’Assunta
ha
un
altissimo
valore
di
tipo
religioso.
Il
motivo
è
semplice:
la
Chiesa
è
di
per
sé
un
monumento
alla
Madonna.
Il
migliore
che
si
possa
immaginare
nel
nostro
paese.
La
domanda
che
molti
credenti
le
pongono
con
forza
è:
-‐
Che
senso
ha
collocare
davanti
ad
essa
una
statua
che
sarebbe,
nella
migliore
delle
ipotesi,
un’inutile
ripetizione
o
architettonica
ridondanza?
E
don
Franco
Alfarano,
responsabile
della
Chiesa
dell'Assunta,
ha
esternato
la
sua
contrarietà
all’operazione
confermando
anche
il
parere
negativo
dell'Amministratore
Diocesano.
Le
è
stato
fatto
notare
che
il
cantiere
tuttora
esistente
non
rispettava
le
norme
sull’edilizia
e
sulla
sicurezza
dei
cantieri.
Così
come
in
diversi
hanno
espresso
perplessità
per
un’operazione
di
un
privato,
o
di
un’associazione
privata
ma
finanziata
dal
Comune
con
4.000
euro
di
soldi
pubblici.
In
passato
e
più
recentemente,
sull’argomento
sono
state
presentate
diverse
interrogazioni
e
prese
di
posizioni
da
parte
di
movimenti
politici.
E’
stato
fatto
notare
che
il
regolamento
per
l’installazione
di
monumenti
prevede
l’autorizzazione
della
Commissione
di
Toponomastica
che
invece
non
è
stata
mai
convocata.
E
poi
c’è
stato
l’intervento
della
Sovrintendenza
delle
Belle
arti.
Un
intervento
che
non
lascia
spazio
a
dubbi.
La
legga
ancora:
“E'
giunta
nota
a
questa
Soprintendenza,
secondo
la
quale
codesta
Amm.ne
sarebbe
in
procinto
di
collocare
una
statua
di
considerevoli
dimensioni
(altezza
oltre
i
lO
m)
in
corrispondenza
dell'area
monumentale
antistante
la
Chiesa
dell'
Assunta.
Tenuto
conto
della
rilevanza
sotto
il
profilo
storico-‐architettonico
ed
artistico
del
sacro
edificio,
una
delle
maggiori
emergenze
monumentali
di
Castellaneta,
si
invita
la
S.V.
a
voler
fornire
chiarimenti
in
merito,
non
risultando
agli
atti
della
Scrivente
alcuna
richiesta
di
autorizzazione
in
merito.
Si
osserva
che
la
collocazione
di
una
statua
dalle
dimensioni
indicate
potrebbe
determinare
alterazione
rilevante
del
contesto
monumentale,
mortificando
il
ruolo
centrale
dell'antica
3. Chiesa,
ponendosi
in
contrasto
con
i
peculiari
caratteri
storico-‐artistici
di
altissima
qualità
di
quest'ultima.
Si
resta
in
attesa
di
cortese
urgente
riscontro.”
Non
ci
risulta
che
a
questa
missiva,
come
a
tutte
le
sollecitazioni
precedenti,
istituzionali
e
non,
ci
sia
stato
alcun
riscontro
da
parte
sua.
Nel
già
citato
gruppo
Facebook,
il
Sig.
Franco
Lagravinese
ha
posto
un’interessante
questione
che
vogliamo
porre
alla
sua
attenzione,
riportandone
qui
un
passaggio
significativo.
“Chiunque
abbia
osservato
–
scrive
il
Sig.
Lagravinese
–
la
sua
facciata
nel
tardo
pomeriggio,
pochi
minuti
prima
del
tramonto
del
sole,
avrà
notato
come
la
sua
colorazione
assuma
quella
di
uno
scrigno
dorato.
Questa
suggestiva
visione
viene
però
offuscata
già
venti
minuti
prima
che
il
sole
tramonti
dalle
palme
(vedere
foto)
della
villa
antistante,
divenuta
l’oasi
per
il
benessere
del
popolo
canino,
che
troverebbe
intorno
alla
base
del
neo-‐monumento
un
supporto
supplementare
per
“benedire”
la
Madonna
del
popolo
dei
loro
padroni..!
La
collocazione
di
questo
monolite
quasi
nell’asse
sacro
della
chiesa
della
Luce,
che
risulterebbe
addirittura
più
alto
della
stessa
chiesa
(questa
è
di
fatto
ad
un
livello
di
calpestio
inferiore
a
quello
antistante
la
villa
di
circa
2m,
e
di
3,90m
se
si
considera
il
livello
di
calpestio
della
chiesa),
sarebbe
una
supplementare
e
sciagurata
operazione
di
accecamento
della
luce
sulla
sua
facciata
e
del
cammino
del
sole
filtrato
dal
rosone
all’interno
della
navata.
Questo
significativo
cammino
sarebbe
eclissato
per
una
dozzina
di
giorni
in
due
periodi
dell’anno,
che
ho
stimato
nei
mesi
di
Aprile
e
Agosto...compresi
il
14
e
il
15,
giorni
della
festa
dell’Assunta
nella
sua
chiesa
della
Luce:
la
Madonna
della
Luce
oscurata
da
quella
del
popolo...
che
non
la
vuole!”
A
tutte
queste
sollecitazioni
lei
non
ha
risposto.
Ora
le
presentiamo
la
petizione
con
717
firme
di
cittadini
che
le
chiedono
di:
revocare
formalmente
l'autorizzazione
alla
collocazione
della
statua;
rimuovere
il
pilastro
di
cemento;
ripristinare
le
condizioni
iniziali
nella
piazza
antistante
la
chiesa
dell'Assunta.
4. Scorra
pure
l’elenco
delle
firme
raccolte.
Riconoscerà
firme
di
cittadini
della
sua
e
di
altra
parte
politica.
Troverà
persone
giovani
e
meno
giovani,
cattolici
e
non.
Ci
sono
professionisti
e
persone
senza
un
particolare
titolo
di
studio.
In
definitiva,
Sig.
Sindaco,
la
sua
decisione
ha
determinato
un
grande
malcontento.
Il
suo
progetto
non
è
stato
accettato
e
ci
pare
che
da
parte
sua
l’unica
saggia
decisione
sarebbe,
a
questo
punto,
quella
di
ascoltarci
e
di
attuare
ciò
che
la
petizione
le
chiede.
Succede
che
tornare
sulle
proprie
decisioni,
ammettendo
l’errore,
è
l’unica
scelta
politica
accettabile
e
sostenibile.
Oppure
ci
spieghi,
ci
dica,
come
finora
non
ha
mai
fatto,
quali
sono
le
ragioni,
quelle
vere,
che
la
spingono
a
perseverare
in
quest’operazione.
5. Questa,
Sig.
Sindaco,
è
la
petizione
sottoscritta
da
717
cittadini,
di
cui
206
sottoscrizioni
della
petizione
on-‐line
pubblicata
su
www.change.org/it/petizioni/sindaco-‐e-‐giunta-‐di-‐
castellaneta-‐no-‐alla-‐statua-‐davanti-‐alla-‐chiesa-‐dell-‐assunta-‐2
.
PETIZIONE
POPOLARE
Al
Sindaco
Alla
Giunta
comunale
COMUNE
DI
CASTELLANETA
Oggetto:
“collocazione
statua
Madonna
dei
Popoli
area
antistante
Chiesa
S.
Maria
dell’Assunta
-‐
richiesta
revoca
autorizzazione
e
ripristino
stato
dei
luoghi”
I
sottoscritti
cittadini,
a
conoscenza
dell’autorizzazione
rilasciata
da
codesta
Amministrazione
comunale
alla
collocazione
di
una
statua
di
considerevoli
dimensioni
(altezza
complessiva
superiore
ai
dieci
metri)
nell’area
antistante
la
Chiesa
di
Santa
Maria
dell’Assunta,
opera
notevolissima
della
fine
del
XIII
secolo,
considerato
che
tale
collocazione
determinerebbe
una
rilevante
alterazione
del
contesto
storico-‐architettonico
e
artistico
del
sacro
edificio,
che
rappresenta
una
delle
maggiori
emergenze
monumentali
di
Castellaneta
(come
evidenziato
dalla
Soprintendenza
per
i
beni
architettonici
e
paesaggistici
per
le
province
di
Brindisi,
Lecce
e
Taranto
nella
nota
inviata
a
codesto
Comune
il
2
maggio
2014),
CHIEDONO
Al
Sindaco
del
Comune
e
alla
Giunta
comunale
di
Castellaneta
di
revocare
l’autorizzazione
alla
collocazione
della
suddetta
statua
nell’area
antistante
la
Chiesa
di
Santa
Maria
dell’Assunta
e
di
disporre
la
rimozione
di
quanto
già
installato,
ripristinando
le
condizioni
iniziali.
E
QUESTE
SONO
TUTTE
LE
FIRME
CHE
ABBIAMO
RACCOLTO.
COMPRESA
LA
SUA
E
QUELLA
DEL
CONSIGLIERE
AVV.
WALTER
ROCHIRA.
E
ci
dica
lei
quale
recondito
significato,
possiamo
dare
alla
sua
decisione
di
sottoscrivere
una
petizione
a
lei
stessa
indirizzata,
non
volendo
credere
che
ci
sia
stata
da
parte
sua
la
volontà
di
deridere
o
comunque
sminuire
la
decisione
di
716
suoi
concittadini.
ASPETTIAMO
FIDUCIOSI
Quelli
che
davanti
all’Assunta
non
vogliono
statue