La presentazione è stata realizzata da Claudia Ceccarelli, Isabella Garofolo, Giulia Gori, Giorgia Paolucci nell’ambito di un’attività di webquest coordinata dal Prof. Pietro Volpones.
Insieme alle presentazioni, gli studenti hanno realizzato l’ebook “Razionalismo ed empirismo”, reperibile al seguente indirizzo web: http://www.liceovailati.it/doceboKms/index.php?modname=documents&op=documents
La presentazione è stata realizzata da Claudia Ceccarelli, Isabella Garofolo, Giulia Gori, Giorgia Paolucci nell’ambito di un’attività di webquest coordinata dal Prof. Pietro Volpones.
Insieme alle presentazioni, gli studenti hanno realizzato l’ebook “Razionalismo ed empirismo”, reperibile al seguente indirizzo web: http://www.liceovailati.it/doceboKms/index.php?modname=documents&op=documents
Descrizione e analisi del contenuto della "Critica del Giudizio" di Kant.
Rilasciata sotto licenza Creative Commons BY-SA-NC (Attribuzione, Distribuzione, Non per fini commerciali). Sono permessi usi educativi e riproduzione (citata) di parte della presentazione o tutta.
Descrizione e analisi del contenuto della "Critica del Giudizio" di Kant.
Rilasciata sotto licenza Creative Commons BY-SA-NC (Attribuzione, Distribuzione, Non per fini commerciali). Sono permessi usi educativi e riproduzione (citata) di parte della presentazione o tutta.
2. «Non è sicuro che tutto ciò che mi hanno insegnato sia vero»
Evidenza
Analisi
Sintesi
Enumerazione
Vorrebbe trovare un metodo come quello
matematico per avere certezze
3. «Et parce qu’il y a des hommes qui se meprennent en raisonnant, même touchant les
plus simples matières de géométrie, et y font des paralogismes, jugeant que j’étais
sujet à faillir, autant qu’acun autre, je rejetai comme fausses toutes les raisons que
j'avois prises auparavant pour démonstrations; et enfin, considérant que toutes les
mêmes pensées que nous avons étant éveillés nous peuvent aussi venir quand nous
dormons, sans qu'il y en ait aucune pour lors qui soit vraie, je me résolus de feindre
que toutes les choses qui m'étoient jamais entrées en l'esprit n'étoient non plus
vraies que les illusions de mes songes. Mais aussitôt après je pris garde que, pendant
que je voulois ainsi penser que tout étoit faux, il falloit nécessairement que moi qui le
pensois fusse quelque chose; et remarquant que cette vérité, je pense, donc je suis,
étoit si ferme et si assurée, que toutes les plus extravagantes suppositions des
sceptiques n'étoient pas capables de l'ébranler, je jugeai que je pouvois la recevoir
sans scrupule pour le premier principe de la philosophie que je cherchois».
4. I
O
Avventizie
basate su sensazioni e
percezioni
Innate
IDEE
Fittizie
fasulle, inventate
dall’uomo
ciascuno di noi
nasce con esse
(Dio)
D
I
O
M
O
N
D
O
E
S
T
E
R
N
O
5. I
O
Dualismo Cartesiano
Res cogitans
Res extensa
sostanza pensante
D
I
O
sostanza estesa
Ateoricità dell’errore
Intelletto, ragione, Dio
Volontà, umanità
M
O
N
D
O
E
S
T
E
R
N
O
6. Cartesio afferma che non esiste una morale vera e propria, però dice di volersi dare delle regole provvisorie.
Primo principio
Accetta come vero ciò che caratterizza il suo paese e basta
Secondo principio
Non bisogna cambiare le regole del mondo, ma quando si viene
smentiti dalla realtà non dobbiamo rimanere fermi sulle nostre
convinzioni, bensì dovremmo cambiare i nostri pensieri
Terzo principio
Coerenza: «Ho delle regole morali che non sono per forza
certe; se un pensiero si accetta bisogna difenderlo anche se è
un principio limitato».
8. Il cogito, come capacità di autocoscienza appartiene solo agli uomini dotati di un corpo che funziona
come una macchina: « [...] incomparabilmente meglio ordinata e ha in sé movimenti più meravigliosi
di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare [...] » ; gli animali invece privi di
coscienza sono semplici macchine. Solo l'uomo ragiona e parla mentre gli animali anche quando
parlano in modo simile al nostro interloquire, come ad esempio i pappagalli, non fanno che ripetere
dei suoni che sentono, non elaborano razionalmente dei discorsi. L'incapacità di parlare degli animali
non dipende dal fatto che essi non abbiano gli organi appositi per farlo, come ad esempio le corde
vocali, ma dalla loro incapacità di ragionare. Tanto è vero che anche uomini privi degli strumenti per
parlare sono superiori agli animali parlanti perché con la loro ragione inventano segni che
permettono loro di comunicare coscientemente, pur essendo muti e sordi.
Gli animali quindi sono privi di ragione e di coscienza e non provano dolore; anche quando sembrano
manifestare sofferenza, in realtà reagiscono meccanicamente a una stimolazione materiale come
quando toccando una molla dell'orologio le sue lancette si muovono.[68]
Teoria questa confutata da altri successivi filosofi, che la reputarono giustificatrice di abusi e crudeltà
verso gli animali.