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CARTESIO
LA HAYE EN TOURAINE, 1596
«Non è sicuro che tutto ciò che mi hanno insegnato sia vero»

Evidenza
Analisi

Sintesi
Enumerazione

Vorrebbe trovare un metodo come quello
matematico per avere certezze
«Et parce qu’il y a des hommes qui se meprennent en raisonnant, même touchant les
plus simples matières de géométrie, et y font des paralogismes, jugeant que j’étais
sujet à faillir, autant qu’acun autre, je rejetai comme fausses toutes les raisons que
j'avois prises auparavant pour démonstrations; et enfin, considérant que toutes les
mêmes pensées que nous avons étant éveillés nous peuvent aussi venir quand nous
dormons, sans qu'il y en ait aucune pour lors qui soit vraie, je me résolus de feindre
que toutes les choses qui m'étoient jamais entrées en l'esprit n'étoient non plus
vraies que les illusions de mes songes. Mais aussitôt après je pris garde que, pendant
que je voulois ainsi penser que tout étoit faux, il falloit nécessairement que moi qui le
pensois fusse quelque chose; et remarquant que cette vérité, je pense, donc je suis,
étoit si ferme et si assurée, que toutes les plus extravagantes suppositions des
sceptiques n'étoient pas capables de l'ébranler, je jugeai que je pouvois la recevoir
sans scrupule pour le premier principe de la philosophie que je cherchois».
I
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Avventizie
basate su sensazioni e
percezioni

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IDEE
Fittizie
fasulle, inventate
dall’uomo

ciascuno di noi
nasce con esse
(Dio)

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Dualismo Cartesiano
Res cogitans

Res extensa

sostanza pensante

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sostanza estesa

Ateoricità dell’errore
Intelletto, ragione, Dio

Volontà, umanità

M
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E
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Cartesio afferma che non esiste una morale vera e propria, però dice di volersi dare delle regole provvisorie.

Primo principio

Accetta come vero ciò che caratterizza il suo paese e basta

Secondo principio

Non bisogna cambiare le regole del mondo, ma quando si viene
smentiti dalla realtà non dobbiamo rimanere fermi sulle nostre
convinzioni, bensì dovremmo cambiare i nostri pensieri

Terzo principio

Coerenza: «Ho delle regole morali che non sono per forza
certe; se un pensiero si accetta bisogna difenderlo anche se è
un principio limitato».
Rapporto

Anima

Compete

Corpo
Sensazioni,
date dalla
natura

Conoscenza verità

Risultano dunque mescolati, ma
non al punto di non essere
distinguibili l’ una dall’altro.
Il corpo da all’anima gli elementi per l’esistenza dell’uomo, e la luce intellettuale deve, per conoscere la
verità, provvedere a chiarirle.
Il cogito, come capacità di autocoscienza appartiene solo agli uomini dotati di un corpo che funziona
come una macchina: « [...] incomparabilmente meglio ordinata e ha in sé movimenti più meravigliosi
di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare [...] » ; gli animali invece privi di
coscienza sono semplici macchine. Solo l'uomo ragiona e parla mentre gli animali anche quando
parlano in modo simile al nostro interloquire, come ad esempio i pappagalli, non fanno che ripetere
dei suoni che sentono, non elaborano razionalmente dei discorsi. L'incapacità di parlare degli animali
non dipende dal fatto che essi non abbiano gli organi appositi per farlo, come ad esempio le corde
vocali, ma dalla loro incapacità di ragionare. Tanto è vero che anche uomini privi degli strumenti per
parlare sono superiori agli animali parlanti perché con la loro ragione inventano segni che
permettono loro di comunicare coscientemente, pur essendo muti e sordi.
Gli animali quindi sono privi di ragione e di coscienza e non provano dolore; anche quando sembrano
manifestare sofferenza, in realtà reagiscono meccanicamente a una stimolazione materiale come
quando toccando una molla dell'orologio le sue lancette si muovono.[68]
Teoria questa confutata da altri successivi filosofi, che la reputarono giustificatrice di abusi e crudeltà
verso gli animali.

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Cartesio

  • 1. CARTESIO LA HAYE EN TOURAINE, 1596
  • 2. «Non è sicuro che tutto ciò che mi hanno insegnato sia vero» Evidenza Analisi Sintesi Enumerazione Vorrebbe trovare un metodo come quello matematico per avere certezze
  • 3. «Et parce qu’il y a des hommes qui se meprennent en raisonnant, même touchant les plus simples matières de géométrie, et y font des paralogismes, jugeant que j’étais sujet à faillir, autant qu’acun autre, je rejetai comme fausses toutes les raisons que j'avois prises auparavant pour démonstrations; et enfin, considérant que toutes les mêmes pensées que nous avons étant éveillés nous peuvent aussi venir quand nous dormons, sans qu'il y en ait aucune pour lors qui soit vraie, je me résolus de feindre que toutes les choses qui m'étoient jamais entrées en l'esprit n'étoient non plus vraies que les illusions de mes songes. Mais aussitôt après je pris garde que, pendant que je voulois ainsi penser que tout étoit faux, il falloit nécessairement que moi qui le pensois fusse quelque chose; et remarquant que cette vérité, je pense, donc je suis, étoit si ferme et si assurée, que toutes les plus extravagantes suppositions des sceptiques n'étoient pas capables de l'ébranler, je jugeai que je pouvois la recevoir sans scrupule pour le premier principe de la philosophie que je cherchois».
  • 4. I O Avventizie basate su sensazioni e percezioni Innate IDEE Fittizie fasulle, inventate dall’uomo ciascuno di noi nasce con esse (Dio) D I O M O N D O E S T E R N O
  • 5. I O Dualismo Cartesiano Res cogitans Res extensa sostanza pensante D I O sostanza estesa Ateoricità dell’errore Intelletto, ragione, Dio Volontà, umanità M O N D O E S T E R N O
  • 6. Cartesio afferma che non esiste una morale vera e propria, però dice di volersi dare delle regole provvisorie. Primo principio Accetta come vero ciò che caratterizza il suo paese e basta Secondo principio Non bisogna cambiare le regole del mondo, ma quando si viene smentiti dalla realtà non dobbiamo rimanere fermi sulle nostre convinzioni, bensì dovremmo cambiare i nostri pensieri Terzo principio Coerenza: «Ho delle regole morali che non sono per forza certe; se un pensiero si accetta bisogna difenderlo anche se è un principio limitato».
  • 7. Rapporto Anima Compete Corpo Sensazioni, date dalla natura Conoscenza verità Risultano dunque mescolati, ma non al punto di non essere distinguibili l’ una dall’altro. Il corpo da all’anima gli elementi per l’esistenza dell’uomo, e la luce intellettuale deve, per conoscere la verità, provvedere a chiarirle.
  • 8. Il cogito, come capacità di autocoscienza appartiene solo agli uomini dotati di un corpo che funziona come una macchina: « [...] incomparabilmente meglio ordinata e ha in sé movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare [...] » ; gli animali invece privi di coscienza sono semplici macchine. Solo l'uomo ragiona e parla mentre gli animali anche quando parlano in modo simile al nostro interloquire, come ad esempio i pappagalli, non fanno che ripetere dei suoni che sentono, non elaborano razionalmente dei discorsi. L'incapacità di parlare degli animali non dipende dal fatto che essi non abbiano gli organi appositi per farlo, come ad esempio le corde vocali, ma dalla loro incapacità di ragionare. Tanto è vero che anche uomini privi degli strumenti per parlare sono superiori agli animali parlanti perché con la loro ragione inventano segni che permettono loro di comunicare coscientemente, pur essendo muti e sordi. Gli animali quindi sono privi di ragione e di coscienza e non provano dolore; anche quando sembrano manifestare sofferenza, in realtà reagiscono meccanicamente a una stimolazione materiale come quando toccando una molla dell'orologio le sue lancette si muovono.[68] Teoria questa confutata da altri successivi filosofi, che la reputarono giustificatrice di abusi e crudeltà verso gli animali.