I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Il sistema della riscossione nel nostro paese. Campobasso, 20 marzo 2017Alessandro Giovannini
Il problema dei crediti non riscossi dello Stato è un problema serio ed articolato da connettere con un ripensamento generale del sistema dei tributi in Italia. Ne abbiamo parlato all'incontro di approfondimento sulle novità fiscali per il 2017 presso il Dipartimento Giuridico dell'Università degli Studi del Molise.
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Il sistema della riscossione nel nostro paese. Campobasso, 20 marzo 2017Alessandro Giovannini
Il problema dei crediti non riscossi dello Stato è un problema serio ed articolato da connettere con un ripensamento generale del sistema dei tributi in Italia. Ne abbiamo parlato all'incontro di approfondimento sulle novità fiscali per il 2017 presso il Dipartimento Giuridico dell'Università degli Studi del Molise.
La bozza del documento sulle liberalizzazioni del Governo MontiQuotidiano Piemontese
Fonte: il Sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Economia/2012/bozza-LIBERALIZZAZIONI.pdf?uuid=04660a9e-41ff-11e1-bd5b-050cd99c9700
Occupazione: il grande inganno.
Quanto sono affidabili i dati sull’occupazione? Quanto sono utili i provvedimenti adottati dal Governo per favorire la crescita? Continuiamo a nutrire seri dubbi…
L'Associazione IBAN ha predisposto, in collaborazione con CBA Studio Legale e Tributario, un Libro Bianco volto a formulare proposte concrete, sintetiche e di snello recepimento, per rendere ancora più forte il settore delle start-up, in crescita esponenziale da quando è stata efficacemente introdotta la normativa di cui al D.L.179/2012.
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018)Salvatore Vescina
Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di domande in una tavola rotonda. In questa versione il testo è integrato in alcuni passaggi, per renderlo più comprensibile a quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 (X Osservatorio sui confidi di Torino Finanza, presso la CCIAA di Roma in piazza di Pietra) e colgo l'occasione per esprimere alcune mie idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Temi trattati:
- andamento del mercato dei confidi e fattori che hanno pesato sulla dinamica;
- dati attinti dal database del fondo di garanzia per le PMI: a) la relazione tra "garanzia diretta" e "controgaranzia"; b) cosa succede dove le Regioni si avvalgono della "lettera r" restringendo l'operatività del fondo alle sole "controgranzie"? c) la qualità allocativa delle banche e dei confidi a confronto;
- l'accountability dei confidi ponte tra valore e risorse pubbliche;
- spunti sui miglioramenti incrementali al business model dei confidi (in particolare nuovi prodotti e servizi per accrescere i ricavi).
Cos'e' la commissione di istruttoria veloceFederico Ferro
La CIV o Commissione di Istruttoria Veloce, è una commissione che ha ormai 1 anno di vita, in quanto è entrata in vigore il 1 luglio 2012, in seguito all'entrata in vigore della legge 214 del 22 dicembre 2011 che ha convertito il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011.
Ne avrai sentito parlare, ma è un argomento che è meglio riprendere perché stanno nascendo un sacco di problemi e di contestazioni.
http://federicoferro.tagliodipo.info/wp/2013/07/04/cose-la-civ-commissione-di-istruttoria-veloce/
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Occupazione: il grande inganno.
Quanto sono affidabili i dati sull’occupazione? Quanto sono utili i provvedimenti adottati dal Governo per favorire la crescita? Continuiamo a nutrire seri dubbi…
L'Associazione IBAN ha predisposto, in collaborazione con CBA Studio Legale e Tributario, un Libro Bianco volto a formulare proposte concrete, sintetiche e di snello recepimento, per rendere ancora più forte il settore delle start-up, in crescita esponenziale da quando è stata efficacemente introdotta la normativa di cui al D.L.179/2012.
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018)Salvatore Vescina
Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di domande in una tavola rotonda. In questa versione il testo è integrato in alcuni passaggi, per renderlo più comprensibile a quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 (X Osservatorio sui confidi di Torino Finanza, presso la CCIAA di Roma in piazza di Pietra) e colgo l'occasione per esprimere alcune mie idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Temi trattati:
- andamento del mercato dei confidi e fattori che hanno pesato sulla dinamica;
- dati attinti dal database del fondo di garanzia per le PMI: a) la relazione tra "garanzia diretta" e "controgaranzia"; b) cosa succede dove le Regioni si avvalgono della "lettera r" restringendo l'operatività del fondo alle sole "controgranzie"? c) la qualità allocativa delle banche e dei confidi a confronto;
- l'accountability dei confidi ponte tra valore e risorse pubbliche;
- spunti sui miglioramenti incrementali al business model dei confidi (in particolare nuovi prodotti e servizi per accrescere i ricavi).
Cos'e' la commissione di istruttoria veloceFederico Ferro
La CIV o Commissione di Istruttoria Veloce, è una commissione che ha ormai 1 anno di vita, in quanto è entrata in vigore il 1 luglio 2012, in seguito all'entrata in vigore della legge 214 del 22 dicembre 2011 che ha convertito il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011.
Ne avrai sentito parlare, ma è un argomento che è meglio riprendere perché stanno nascendo un sacco di problemi e di contestazioni.
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1. 15 ATTUALITÀ 13 NOVEMBRE 2010
Le ultime elaborazioni della CGIA di
Mestre evidenziano una crescita
record dell’indebitamento medio del-
le imprese: negli ultimi dieci anni, l’e-
sposizione finanziaria delle aziende è
praticamente raddoppiata, con un
incremento medio nazionale del
93,6%. Anche considerando l’anda-
mento dell’inflazione (+23%) nel
periodo in questione, emerge il conso-
lidamento della tendenza ad un mag-
giorericorsoall’indebitamentodapar-
te delle imprese italiane, anche se la
crisi sembra aver momentaneamente
arrestato il trend crescente.
«Traletanteragionichespieganoque-
sta impennata», ha spiegato Giuseppe
Bortolussi, segretario della CGIA di
Mestre, «un ruolo determinante l’ha
avuto l’aumento dei ritardi nei paga-
menti registrato in questi ultimi anni».
«Questo tipo di comportamento, adot-
tato da moltissimi committenti», pro-
segue Bortolussi, «ha costretto tantis-
sime piccole imprese a ricorrere a pre-
stiti bancari per far fronte alle quoti-
diane scadenze di pagamento».
Soltanto poche settimane fa, infatti, la
CGIA di Mestre aveva pubblicato un
altro rapporto che stimava in circa 10
miliardi di euro il costo dei pagamen-
ti in ritardo in Italia, e le nuove elabo-
razioni presentate hanno messo in luce
ancora una volta le conseguenze di
questa prassi ormai consolidata.
Nel 2009, l’indebitamento medio di
ciascuna impresa italiana ha toccato i
176.596 euro, e l’esposizione com-
plessiva in termini assoluti con il siste-
ma bancario ha raggiunto i 933 miliar-
di di euro.Alivello provinciale, i livel-
li più elevati di indebitamento sono
stati registrati a Milano, con un impor-
to medio per azienda (418.361 €),
superiore al doppio della media nazio-
nale. Seguono Brescia e Siena (rispet-
tivamente 324.037 € e 296.787 € per
azienda).
L’indebitamento medio delle imprese
veronesi è invece pari a 224.014 €, al
terzo posto nel veneto dopo quello del-
le aziende di Venezia e Treviso.
In termini percentuali, invece, l’au-
mento più sostenuto registrato nell’ul-
timo decennio a livello nazionale spet-
ta alla provincia di Siena (+229,7%),
seguita da Rimini (+191,8%) e Gros-
seto (+156,9%).
Anche a Verona l’incremento è stato a
tre cifre e superiore alla media nazio-
nale, attestandosi al 116%.
Tuttavia in molte province la crisi del
2009 sembra aver arrestato questa cre-
scita, almeno momentaneamente: «Se
dal 1999 al 2008», commenta Borto-
lussi «l’aumento dell’indebitamento è
stato progressivo, con l’avvento della
crisi economica e finanziaria, invece,
si è registrata una inversione di ten-
denza. Tra il 2008 e il 2009,
l’esposizione delle nostre
imprese è diminuita del 2%,
sia per effetto della stretta
creditizia praticata dalla ban-
che sia per la riduzione delle
richieste di prestito avanzate
dalle imprese”.
In questo caso la provincia
scaligera è in linea con la
media nazionale, avendo regi-
strato un -1,9%.
In Veneto, le imprese che han-
no avuto maggiormente a che
fare con gli effetti della crisi
nell’ambito dell’erogazione del credi-
to sono quelle bellunesi, il cui indebi-
tamento nel 2009 è sceso del 10,4%
rispetto all’anno precedente.Se le
imprese si ritrovano a ridurre il loro
livello di indebitamento solo a segui-
to della crisi, le famiglie italiane resta-
no invece le più virtuose d’Europa.
Sempre secondo il CGIA, ogni fami-
glia italiana ha un debito medio, rife-
rito al 2010, pari a 24.512 euro contro
i 37.094 della Germania, i 37.858 euro
dellaFranciaei67.588delRegnoUni-
to. In particolare, i 610,4 miliardi di
euro di debiti in capo ai nuclei fami-
liari italiani incidono sul PIL del Pae-
se solo per il 39,3%, mentre in Fran-
cia il rapporto è del 50,7%, del 61%
in Germania, e addirittura del 100,1%
nel Regno Unito.
Nonostante le difficoltà e il preoccu-
pante aumento dell’indebitamento
familiare (soprattutto nelle fasce più
deboli), bisogna quindi riscontrare che
la tradizionale prudenza delle famiglie
italiane non è venuta meno, giocando
un ruolo importante nell’attutire gli
effetti della crisi.
In modo ben diverso si sono invece
comportate molte aziende, in partico-
lare quelle di dimensioni maggiori:
«Le grandi imprese», evidenzia Bor-
tolussi «hanno privilegiato, in larga
misura, l’investimento di natura spe-
culativa, trascurando, invece, di inve-
stire in nell’innovazione di processo
per migliorare la competitività e dive-
nire quindi più concorrenziali sul mer-
cato domestico e quello internaziona-
le».
Enrico Cavazzuti
Esplosione finanziaria per
le aziende record medio
L’indebitamento medio delle imprese veronesi è pari a 224.014 €
Nella cartella esattoriale deve
essere indicata in modo dettaglia-
to la modalità di determinazione
degli interessi, in modo che il con-
tribuente abbia realmente la pos-
sibilità di verificare i calcoli effet-
tuati dall’Agente della Riscossio-
ne.
Ciò è quanto emerge da una
recente sentenza della Commis-
sione Tributaria Provinciale di
Lecce (sentenza n. 206/02/10,
liberamente scaricabile dal sito
www.studiolegalesances.it –
sezione Documenti), la quale evi-
denzia la mancanza di trasparen-
za delle cartelle esattoriali.
In merito a tale questione, è bene
far presente che da tempo molte
associazioni oltre che vari gruppi
spontaneiadifesadeicontribuen-
ti (si veda ad esempio il sito
www.cartellaesattoriale.it o il
gruppo di facebook “SOS FISCO”
http://www.facebook.com/gro
up.php?gid=118592553830&v=w
all)sonoinprimalineaneldenun-
ciarelatotalemancanzaditraspa-
renza delle cartelle esattoriali.
Recependo proprio questo grido
di allarme, i Giudici di Lecce chia-
riscono che “Il contenuto della
cartella non consente di poter
operare qualsivoglia controllo
dell’operato della Amministra-
zione Finanziaria.
Non vi è dunque trasparenza del-
l’operato dell’Ufficio in violazio-
ne del diritto di difesa del contri-
buente. Ne segue che gli importi
iscritti a ruolo potrebbero essere
probabili ma non anche certi e
dovuti”.
Ne deriva, pertanto, che solo un
atto trasparente e facilmente leg-
gibile(econtrollabile)dapartedel
contribuente può rispettare i
canoni di un atto legittimo, in
quanto non crea alcun dubbio in
merito alle somme richieste.
Infatti, proprio relativamente a
questoaspettoiGiudicichiarisco-
no che “A ben osservare, l’art. 12,
comma 3 (l’ammontare dell’im-
posta dovuta nonché quello degli
interessi, delle soprattasse e del-
le pene pecuniarie) e l’art. 25 non-
ché la ratio dell’abrogato art. 17
del D.P.R. n. 602/73 consente l’i-
scrizione a ruolo dell’importo
dovutoenonanchedisommenon
dovute” e ancora si evidenzia che
“Nel caso di specie l’Amministra-
zione Finanziaria aveva dunque
l’obbligo di provare la legittimità
del proprio operato in tema di
interessi, esternando l’iter segui-
to nella determinazione degli
stessi” (pagina 5 della sentenza).
Alla luce di quanto illustrato,
dunque, per i Giudici di prime
cure NON ESISTE UNA PRE-
SUNZIONE DI LEGITTIMITA’
DELLE SOMME PRETESE DAL-
L’UFFICIO, IL QUALE E’ TENU-
TO A PROVARE LA CORRET-
TEZZA DELLE PROPRIE PRE-
TESE COME UN QUALUNQUE
CREDITORE.
Viene dunque accolta l’eccezione
del contribuente, secondo il qua-
le il comportamento adottato dal-
l’Agente della Riscossione deter-
mina una grave lesione del dirit-
to di difesa poiché “il contenuto
dellacartellanonconsentediope-
rare alcun controllo”.
Oltre a quanto chiarito in senten-
za, poi, si tiene ad evidenziare un
ulteriore aspetto.
È importante sottolineare, infatti,
cheglierrorilegatialcalcolodegli
interessisiripercuotonoanchesul
calcolo dei compensi di riscossio-
ne (cd. aggio) che, come è noto,
sono quantificati in base alle sin-
gole componenti del credito tri-
butario (interessi compresi).
Appare lampante, quindi, come
venga a mancare la certezza del-
le somme richieste dal Concessio-
nario.
Mancando, dunque, il requisito
della trasparenza e della certez-
za, si ritiene che ne derivi la cadu-
cazione del titolo esecutivo (non
più certo, liquido ed esigibile)
“che può essere rilevata anche
d’ufficio in ogni stato e grado del
giudizio ed anche per la prima
volta nel giudizio di cassazione,
trattandosi di presupposto dell’a-
zione esecutiva” (sent. Cassaz.,
sez.III, nr. 9293/2001).
Avv. Matteo Sances
info@studiolegalesances.it
www.studiolegalesances.it
Dalla parte dei consumatori
Cartelle esattoriali: è errato
il calcolo degli interessi