Bove R.- Team Work: A concept analysis. ASMaD 2012
1. TEAM WORK: A CONCEPT
ANALYSIS
Xyrichis A. e Ream E. del King’s College di
Londra hanno definito in un articolo del
2008 il concetto di Teamwork:
Un processo dinamico che coinvolge due o
più professionisti della salute con
backgrounds e competenze complementari,
che condividono un comune obiettivo e che
esercitano uno sforzo mentale e fisico
condiviso per decidere, pianificare e
valutare il “ patient care”.
2. TEAM WORK:A CONCEPT
ANLYSIS
Questo è raggiunto attraverso una
collaborazione interdipendente, una
comunicazione aperta e una attività
decisionale condivisa, generando un valore
aggiunto per gli outcomes relativi al
paziente, all’organizzazione e allo staff.
Xyrichis A.”Teamwork:a concept analysis” J Adv
Nurs 2008 jan;61(2):232-41.
3. S.EUGENIO TEAMWORK
La nostra equipe è formata dal
neurologo, dal fisioterapista,
dall’infermiere, dallo psicologo,
dall’otorino che condividono, attraverso
un processo di formazione, che viene
implementato periodicamente, lo stesso
modo di pensare e lo stesso linguaggio
rispetto al paziente.
4. MODO DI PENSARE
Modello riabilitativo di tipo biopsicosociale
( Engel G. 1977, psichiatra della scuola di
Harvard)) in cui la componente biologica
( danno di struttura ) viene considerata
alla stessa stregua dei determinanti
psichici ( comportamento ) e della
componente sociale ( dinamiche familiari,
importanza del care-giver ).
5. QUALITY OF LIFE
Studio coreano del 2012 che ha preso in
considerazione i fattori che influenzano il
QOL nella fase acuta dello stroke.
“Determinans of Quality of Life in the Acute Stage Following
Stroke” Bo-Ok Jeong Psychiatry Investig 2012;9:127-133.
Ildistress psicologico e l’alterazione delle
funzioni cognitive sono associati in modo
indipendente con valori più bassi di QOL in
pazienti con stroke in fase acuta.
Importanza di interventi psicologici precoci.
6. VALUTAZIONE DEL PAZIENTE
Valutazione della componente neurologica
( struttura- funzione )
Valutazione della componente psichica e
comportamentale
Valutazione delle dinamiche familiari e
ambientali
9. LINGUAGGIO
Dove A rappresenta il centro delle
rappresentazioni uditive delle parole
( afasia sensoriale ), B il centro delle
immagini motorie delle parole ( afasia
espressiva ), C la rete di conoscenze
concettuali ( significato ) per cui ci sono le
Afasie da Disconnessione:
AB ( A.di Conduzione: deficit di ripetizione
senza deficit di comprensione)
AC ( A.Transcorticale Sensoriale:deficit di
comprensione, nei limiti la ripetizione)
CB ( A.Transcorticale motoria:deficit di
produzione, nei limiti la ripetizione ).
10. ANOSOGNOSIA
I pazienti con deficit neurologici e
neuropsicologici possono essere più o meno
consapevoli.
L’Anosognosia per i deficit neurologici riguarda
l’emiplegia, deficit somatosensoriali e di campo
visivo ( sindrome di Anton, inconsapevolezza
per la cecità corticale, anosognosia per
l’emianopsia ).
Per i deficit neurologici unilaterali è più
frequente per lesioni emisferiche destre,
riguardando più spesso l’emicorpo e
l’emicampo visivo sinistro associata spesso,
non sempre, a negligenza spaziale unilaterale
sinistra.
11. ANOSOGNOSIA
Per i deficit Neuropsicologici può riguardare
la negligenza spaziale unilaterale, l’afasia,
l’amnesia, il deficit cognitivo.
12. VALUTAZIONE PSICHICA E
DEL COMPORTAMENTO
Depressione post-ictus:
Facendo riferimento al modello
neurobiologico multidimensionale,
gerarchico-dinamico delle funzioni mentali
( Ceccarelli M. 2004.Neurobiologia multidimensionale e
complessità del comportamento umano.In Blundo C.
Neuropsichiatria.I disturbi del comportamento tra
neurologia e psichiatria,Masson,Milano,2004),
Possiamo considerare due profili diversi di
depressione in continuità ( Gainotti 1995 )
13. PROFILI DEPRESSIONE
Primo profilo, caratteristico della fase
iniziale:
Ridotta modulazione del livello Neocorticale
( sede della lesione vascolare ) sul livello
Rettiliano ( disturbi del ritmo sonno-veglia e
dell’alimentazione connessi all’attività
biologica di questo sistema ) e sul livello
Limbico ( comparsa di una interazione
interpersonale cristallizzata sulla emozione
della tristezza ).
14. PROFILI DEPRESSIONE
Secondo profilo:
Si evidenzia quando il paziente inizia la
riabilitazione per il prevalere dei sintomi “
psicologici “ della depressione ( tristezza,
vergogna, colpa ) espressione della
incipiente interferenza negativa degli
handicap fisici prodotti dall’ictus sulla
qualità delle relazioni del paziente con il
suo ambiente ( familiare, lavorativo ).
15. TERAPIA DI TIPO
BIOPSICOSOCIALE
La terapia all’inizio sarà di tipo farmacologico
con un intervento preminentemente medico
( primo profilo di depressione più simile alle
forme di depressione maggiore ).
In seguito interventi educativi sulla famiglia e
interventi di ristrutturazione cognitiva del
paziente con il coinvolgimento prevalente delle
figure non mediche del team ( secondo profilo
di depressione più simile alla depres.reattiva).
Ceccarelli-Blundo “Il contributo della neurobiologia alla
costruzione di un modello biopsicosociale della mente:
aspetti teorici e implicazioni pratiche sulla salute umana”
articolo pubblicato su Salute e Società-Franco Angeli 1/2008
16. DISFAGIA
Incoordianazione delle labbra, lingua e
orofaringe associati con il grado di
alterazione cognitiva e la severità dello
stroke e non con la localizzazione della
lesione.
Elevazione incompleta della laringe e
aspirazione predominanti nelle lesioni
bulbari.
Hyun Im Moon “Correlation between location of brain lesion
and cognitive function and findings of videofluoroscopic
swallowing study” Ann Rehabil Med 2012; 36:347-355.
17. DISFAGIA
Nellelesioni emisferiche destre la disfagia
ha una durata più lunga.
Smithard DG “The natural history of dysphagia
following a stroke” Dysphagia 1997; 12:188-193.
18. DISFAGIA
Pazienti con lesioni emisferiche sinistre
hanno una compromissione soprattutto
della fase orale.
Pazienti con lesioni emisferiche destre
hanno una compromissione prevalente nella
fase faringea e in particolare aspirazione.
Robbins J. “Swallowing after unilateral stroke of the cerebral
cortex” Arch Phys Med Rehabil 1993; 74:1295-1300.