L'arte di massimizzare la quantità di lavoro non svoltoextrategy
L’arte di massimizzare il lavoro non svolto è uno dei principi del Manifesto Agile che spinge a lavorare su attività che portino valore al progetto. Si può applicare a contesti operativi e manageriali lavorando sulla complessità delle relazioni tra gli attori di un progetto e il processo di realizzazione.
Come si rapporta con il principio: “La nostra massima priorità è soddisfare il cliente rilasciando software di valore”?
Scopriamo come Lean Startup può essere uno strumento fondamentale per il successo della nostra startup.
Presentazione tenuta al mini IAD di Vimercate (23 maggio 2015)
“Rispondere al cambiamento più che seguire un piano”
Organizziamo il nostro processo di lavoro in sprint o iterazioni, facciamo retrospettive, abbiamo il nostro Product Owner, stand up meeting e user stories, unit test e continuous integration .... però continuiamo a preparare il nostro bel backlog all’inizio del progetto quando abbiamo solo tante ipotesi e lo seguiamo passo passo come fosse una “ricetta”.
Qui vediamo cosa significa fare un piano adattivo che ci permetta realmente di rispondere al cambiamento.
Visualizing the Product - PMI-NIC Agile Workshop 2013Giulio Roggero
Le slide del workshop tenuto il 13 dicembre 2013 alla conferenza Agile del PMI-NIC da Dario Giannoccaro e Giulio Roggero. Vengono presentati i Canvas come strumento di dialogo e condivisione.
L’arte di massimizzare la quantità di lavoro non svoltoextrategy
L’arte di massimizzare il lavoro non svolto è uno dei 12 principi alla base del manifesto agile e spinge i team ad abbracciare l’idea di lavorare su una serie di attività condivise, capaci di portare realmente valore al progetto. La sua applicazione tocca i contesti operativi come quelli tattici e manageriali perchè lavora sulla complessità delle relazioni che intercorrono tra gli attori di un progetto e il processo che abilita la sua realizzazione.
Ma che significa realmente? e come possiamo applicarlo concretamente nei nostri progetti?
“Semplicità” è un concetto estremamente generico e fraintendibile, cosa significa per un progetto software?.
“Massimizzare la quantità di lavoro non svolto”: quindi lavorare meno! Bel proposito ma come si rapporta con il primo principio: “La nostra massima priorità è soddisfare il cliente rilasciando software di valore…”
Nella mia esperienza, spesso questo principio viene sottovalutato o peggio ignorato perché non viene capito fino in fondo e soprattuto non banale rapportarlo con il lavoro di tutti i giorni.
Nel talk farò un viaggio attraverso la gestione di un progetto software secondo le metodologie agili evidenziando quando e come i due principi (massimizzare il lavoro non svolto e la massima priorità è soddisfare il cliente) ci sono di aiuto e da guida per la gestione dei nostri progetti, facendo esempio concreti di come nella mi a esperienza li ho applicati o li ho visti applicare
Metodologia Lean - alcune note per gestire una startupPierluigi Casolari
Il metodo Lean offre alcuni spunti importanti per la gestione di una startup, che opera in uno stato di forte e costante incertezza sull'ipotesi di valore
L'arte di massimizzare la quantità di lavoro non svoltoextrategy
L’arte di massimizzare il lavoro non svolto è uno dei principi del Manifesto Agile che spinge a lavorare su attività che portino valore al progetto. Si può applicare a contesti operativi e manageriali lavorando sulla complessità delle relazioni tra gli attori di un progetto e il processo di realizzazione.
Come si rapporta con il principio: “La nostra massima priorità è soddisfare il cliente rilasciando software di valore”?
Scopriamo come Lean Startup può essere uno strumento fondamentale per il successo della nostra startup.
Presentazione tenuta al mini IAD di Vimercate (23 maggio 2015)
“Rispondere al cambiamento più che seguire un piano”
Organizziamo il nostro processo di lavoro in sprint o iterazioni, facciamo retrospettive, abbiamo il nostro Product Owner, stand up meeting e user stories, unit test e continuous integration .... però continuiamo a preparare il nostro bel backlog all’inizio del progetto quando abbiamo solo tante ipotesi e lo seguiamo passo passo come fosse una “ricetta”.
Qui vediamo cosa significa fare un piano adattivo che ci permetta realmente di rispondere al cambiamento.
Visualizing the Product - PMI-NIC Agile Workshop 2013Giulio Roggero
Le slide del workshop tenuto il 13 dicembre 2013 alla conferenza Agile del PMI-NIC da Dario Giannoccaro e Giulio Roggero. Vengono presentati i Canvas come strumento di dialogo e condivisione.
L’arte di massimizzare la quantità di lavoro non svoltoextrategy
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“Semplicità” è un concetto estremamente generico e fraintendibile, cosa significa per un progetto software?.
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Nella mia esperienza, spesso questo principio viene sottovalutato o peggio ignorato perché non viene capito fino in fondo e soprattuto non banale rapportarlo con il lavoro di tutti i giorni.
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La programmazione orientata agli oggetti non è quella che vi hanno insegnato a scuola!
Vedremo assieme qual'è il significato di questo paradigma di programmazione, spesso frainteso, e i nuovi obiettivi che ci permette di raggiungere nello sviluppo software.
Lo sai che si può fare DDD in Javascript grazie a Typescript? Visual Studio e...Marco Parenzan
Scrivere Object Oriented è ora possibile anche in Javascript con Typescript. E in generale bisogna concentrarsi nello scrivere codice di valore e non "autogenerato" dallo scaffolding. Capiamo come si fa riscrivendo un vecchio gioco della Licasfilm!
Loosely Coupled Complexity - Unleash the power of your domain modelFrancesca1980
Common software architectures are full of well-established assumptions. But some of them are flawed, no longer valid or relevant. Changing the rules of the game using DDD, CQRS and Event Sourcing can lead to systems which are more scalable, maintainable and performing. And which are fun to code as well.
"Alice in WordPressLand" è un talk esperienziale nato dalle riflessioni post-WordCamp dal punto di vista di uno sviluppatore giornalmente alle prese con Web Framework, tecnologie e "linguaggi serissimi". La presentazione include una serie di analisi e valutazioni soggettive sui veri punti di forza di WordPress ed alcuni suoi aspetti (spesso poco tecnici) talvolta trascurati, ma determinanti per la sua adozione. Si passa, infine, per una serie di best practices - scoperte, autoimposte e affermatesi nel corso degli anni - che portano anche a ricongiugersi ai valori dell'Agile ed riscoprirne i principi per una concezione più profonda ed innovativa del ruolo di sviluppatore.
... ovvero MIR, un display server per domarli tutti (Wayland permettendo)
In chiusura del keynote dell’Ubuntu Developer Summit del 2011, il benevolente dittatore di Ubuntu, Mark Shuttleworth, dichiarava a chiare lettere di voler portare Ubuntu su un range di dispositivi molto diversi dal canonico computer. Tre anni dopo i diversi progetti paralleli portati avanti per concretizzare questo intento stanno per raggiungere il grande pubblico. Primo fra tutti c’è MIR, il display server che è stato espressamente pensato per sostituire e migliorare un mostro sacro come X Window System. Quali nuove prospettive offre a utenti e sviluppatori? Quale il rapporto con altre soluzioni software simili? Scopriamolo insieme, su Ubuntu 14.10.
Wpc2019 - Distruggere DevOps, la storia di un vero teamAlessandro Alpi
Consigli per evitare la distruzione della migrazione culturale verso DevOps. Vedremo un team con "attori" importanti provare a migrare verso buone pratiche e capiremo quanto è difficile arrivare, ma semplice distruggere tutto.
This is an old presentation I've given for a Lunch&Learn in my previous job. In this presentation I'm trying to explain the concept of Inversion of Control, It's advantages and how Test Driven Development forces you to embrace this approach. When the dependencies becomes many the need for a framework arise, those frameworks are usually called IoC. Than quickly I intruduce the difference in Dynamic Languages as Ruby.
The new era of bots, multi-channel messaging solutions, dynamic routing and a...Nicola Junior Vitto
We are entering a new era where it seems that everything can be managed via chatbots (instead of apps full of “messy” UIs).
Messaging is becoming “liquid”, channels are increasing, for P2P messages SMS are falling down while Whatsapp and other IMs surpassed every other communication channel in history.
What will be a possible future? How can we organize and aggregate everything, solving the complexity and gaining momentum from all the opportunities?
The document discusses applying Lean Startup and Scrum methodologies in enterprises. It describes Lean Startup as an iterative process for validating business hypotheses through customer feedback and experimentation. Scrum is defined as an agile framework for managing product development through short development cycles called sprints. The presentation emphasizes the importance of getting customer feedback, testing assumptions through experiments, and using metrics to measure progress and make data-driven decisions.
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... ovvero MIR, un display server per domarli tutti (Wayland permettendo)
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A presentation about my personal experience on building my startup from scratch: a mix about passion, perseverance and continuous learning that's still ongoing.
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The document discusses the rise of social commerce, including commerce on Facebook and through mobile devices. It notes that Booz & Co estimates the social commerce market will reach $30 billion by 2015. Examples are given of brands using Facebook for commerce experiences and campaigns. Data shows social sharing and recommendations influence many consumer purchases. The future potential of mobile commerce is large as most internet users will soon be mobile. Challenges in implementing social commerce are also discussed.
This is a presentation that I made in Servabit (a Bologna based friend's company) about the topic "SQL vs Code" in the sense of different approaches from a developer perspective to code a (simple to complex) application.
1. Come invecchiare in un giorno
per colpa di Amazon... pur essendo Lean!
Nicola Junior Vitto
Blomming
Better Software - June 27, 2011 - Firenze
@njvitto - @blomming
nicola@blomming.com
2. L’incubo
Immaginate una mattina (di lavoro)
come tante altre...
10. Mattina diversa
Questa mattina è diversa dal solito perchè
attendete l’intervista sulla vostra startup che vi
hanno fatto qualche giorno prima e che andrà in
onda al TG1 del pranzo
11. Mattina diversa
...ma sfortunatamente non sarà una giornata
diversa dal solito solo per questo
12. Flashback
...tornando a noi facciamo
un breve flashback sui giorni precedenti...
18. 21 aprile
Esattamente alle 10:08 (italiane) il nostro servizio
di monitoring (Ranger)
invia una prima mail che segnala...
DOWN: http://blomming.com
19. 21 aprile
Ed ecco cosa mi scrive istantaneamente Andrea
20. 21 aprile
Magari fossi io... :(
Vado subito a guardare lo status del nostro
servizio (Heroku) e sembra tutto ok
21. 21 aprile
Poco dopo arriva un barlume di speranza...
Ranger ci scrive:
UP: http://blomming.com
24. 21 aprile
Heroku dichiara di avere dei
problemi di connettività e
il sito va infatti ad intermittenza
25. 21 aprile
Ma sono ancora le 10:30 e noi continuiamo ad
avere la speranza che per le 14 (ora del servizio
sul TG1) tutto si risolva per il meglio
SO...
26. 21 aprile
...Il peggio però non era ancora arrivato...
27. AWS down
Poco dopo si diffonde la notizia del vero
problema: un’intera region Amazon Web
Service è down per problemi di networking.
E’ la region USA più grande: quella della Virgina
che è usata anche da Heroku!
31. AWS down: re-mirroring storm
Tutto a causa di un errore, probabilmente
umano, di aggiornamento dell’infrastruttura di
rete
32. AWS down: re-mirroring storm
“Re-mirroring storm”: i server hanno “creduto”
di non essere più collegati alle loro “copie
specchio” (mirror) e hanno iniziato a cercare di
“auto-ripararsi”. Così facendo hanno esaurito lo
spazio disponibile nella loro rete locale e hanno
messo in crisi anche i server di altre reti, che
hanno cercato di “auto-ripararsi” anche loro. Il
problema si è quindi amplificato e ha portato a un
collasso del sistema.
33. AWS down
La region Amazon AWS della Virginia ed è
tornata a pieno regime dopo quasi 3 giorni!!!
Blomming.com “fortunatamente” solo dopo
poco più di 24 ore, grazie ad una migrazione in
un’altra region AWS effettuata da Heroku...
34. AWS down
...anche grazie alla priorità acquisita per aver
attivato un database dedicato :)
Ecco la mail che mi ha fatto tirare un sospiro di
sollievo dopo più di 24 ore di agonia:
35. Lesson Learned
Quindi: i sistemi di cloud computing
non sono così sicuri come sembrano?
36. Lesson Learned
Heroku ha affermato che: “Se non riescono a
risolvere il problema i tecnici di AWS,
probabilmente non ci può riuscire nessun altro al
mondo”.
Quora ha scritto: “Senza AWS non esisteremmo”
38. Lesson Learned
George Reese infatti scrive su un blog di
O’Reilly (*): “it was the cloud’s shining moment,
exposing the strength of cloud computing”
(*): http://broadcast.oreilly.com/2011/04/the-aws-outage-the-clouds-shining-
moment.html
39. Cloud computing
Il cloud computing è stato una rivoluzione che
ha permesso l’accesso a sistemi:
• Affidabili e a disponibilità immediata
• Robusti e sicuri
• Scalabili
• Standard
• Con costi associati all’utilizzo
40. Cloud computing
Il tutto a una frazione del costo di una
infrastruttura tradizionale
Questo è particolarmente importante per una
startup (lean) senza rinunciare alla sicurezza e
affidabilità del servizio offerto
41. Cloud computing
Fino a qualche anno fa i servizi offerti dai
sistemi di cloud erano nella maggior parte dei
casi inaccessibili per una startup
50. Cloud computing: design for failure
Design for failure
“The application is responsible for its own
availability, regardless of the reliability of the
underlying cloud infrastructure”
51. Cloud computing: design for failure
Design for failure
“The strength of cloud computing is that it puts
control over application availability in the hands
of the application developer and not in the
hands of your IT staff, data center limitations, or
a managed services provider”
55. What’s a startup?
A startup is first of all an experiment, it is a human
institution designed to deliver a new product or
service under conditions of extreme uncertainty
(From Lessons Learned blog By Eric Ries)
88. Business Plans
While the death of the business plan as a
method to engage investors is a welcome
development, it doesn’t eliminate the need to
think through your business – a process aided
by, ironically, the writing of a business plan.
104. What’s a Lean Startup?
Problem:
unknown
Solution:
unknown
105. A classic full-featured product
Yes...it can be well organized, but not all features are
required to your lean startup.
106. Minimum Viable Product
MVP: A product with the
fewest number of features
needed to achieve a
specific objective, for
which users are willing to
‘pay’ in some form of a
scarce resource.
107. Intermediate MVPs
Final MVPs test the business model
Intermediate MVPs test high risk
components of the business model.
108. Early Adopters
The MVP is for your first customers:
they are called Innovators and Early adopters.
113. MVP
on Blomming
on his
blogs/websites
on Facebook
Creating a Shop
on Blomming a
merchant can On existing
immediately sell... websites /
community
API
on mobiles