Big Data
CHE COSA SONO I BIG DATA ?
 il termine Big Data si riferisce a cosa si può fare con tutta questa quantità di
informazioni , ossia agli algoritmi capaci di trattare così tante variabili in poco
tempo e con poche risorse computazionali.
 In considerazione della loro enorme estensione in termini di volume, ma anche
delle loro intrinseche caratteristiche velocità e varietà, i big data
richiedono tecnologie e metodi analitici specifici che possano portare
all’estrazione di valori di interesse.
 I big data sono importanti perché le economie forti sono molto motivate
dall’analisi di enormi quantità di dati. E se si considera che sono circa 4,6 miliardi
gli smartphone attivi al mondo e 2 miliardi di persone utilizzano internet è facile
comprendere quante informazioni di incredibile importanza possano essere
estratte dai big data.
 I big data sono disponibili in enormi volumi, si presentano con formati destrutturati e
caratteristiche eterogenee e sono spesso prodotti a velocità estrema: i fattori che li
identificano sono dunque primariamente Volume, Variety, Velocity
 VOLUME :Equivale alla quantità dei big data, sia che essi siano stati generati dagli utenti sia
che, in maniera automatica, da macchine. Big data come transazioni bancarie e movimenti
sui mercati finanziari assumono naturalmente valori mastodontici .
 VARIETY: riguarda la diversità dei formati. La varietà dei big data è dovuta anche alla loro
mancata strutturazione: tra essi sono infatti inclusi anche documenti di vario genere:blog
post, commenti sui social network o sulle piattaforme di microblogging come Twitter. I big
data sono vari anche nelle fonti: alcuni sono generati automaticamente da macchine o quelli
del traffico su un router, altri sono generati dagli utenti del web.
 VELOCITY:E’ il terzo fattore di identificazione dei big data, e proprio in funzione di questo
parametro è necessario l’utilizzo di strumenti in grado di garantirne il corretto
immagazzinamento.
L’utilizzo dei big data
Si stima che vengono svolte
cosi tante pratiche via
internet al mondo che
forniscono al sistema miliardi
di dati al giorno . Questi big
data contengono quindi
informazioni riguardo le
nostre ricerche, ciò che
pensiamo, di cui abbiamo
bisogno o come ci sentiamo ,
bisogna quindi decidere
come utilizzarli.
Le elezioni
presidenziali del 2012
Nelle ultime settimane di ottobre
del 2012, nel quartier generale
della campagna per la rielezione di
Obama scattò il campanello di
allarme: non si sapeva come
contattare metà degli elettori con
meno di 29 anni residenti negli
stati chiave, ovvero gli stati che
negli Usa possono condizionare
l’elezione. La soluzione arrivò da
un’applicazione, Facebook.
Foto di una homepage di facebook raffigurante le
immagini utilizzate da Obama.
Queste sono le cifre investite dai
due candidati a metà Ottobre sulle
pubblicità online.
Cos’è la filter bubble e in che
modo viene impiegata.
La filter bubble è quell’insieme di tecniche
utilizzate dalle aziende online e dal sistema
pubblicitario (sempre online) per riuscire a
riproporti “il meglio” legato “ai tuoi gusti” o “ai
tuoi comportamenti”. Sempre più spesso infatti i
siti moderni registrano la storia dei tuoi
comportamenti: cosa fai, come ti muovi, cosa
acquisti e cosa desideri. Poi utilizzano queste
informazioni per scegliere selettivamente la
risposta migliore tra tutte quelle . L’effetto della
filter bubble è quello di isolarti da ogni
informazione in contrasto con il tuo punto di vista.
La filter bubble è potenzialmente dannosa sia per
gli individui che per la società che dopo un po’ di
tempo si ritrovano costretti nei loro stessi gusti,
confinati nella loro stessa visione del mondo. In
questo modo le persone si ritrovano in una sorta
di bolla nella quale hanno accesso solo a
informazioni che non fanno altro che confermare
ciò che già pensano, mentre vengono scartate
tutta una serie di risorse che potrebbero mettere
in discussione il loro punto di vista ed essere utili
per fare un’analisi più critica di una certa
situazione
Conferenza TED riguardo la filter bubble e il modo in cui
funziona grazie ai segnali che Google capta sugli utenti.
Big data nel gioco
d’azzardo
Il settore del gioco d’azzardo online si evolve grazie alle
tecnologie digitali, e insieme a esse continuamente si
modifica e si rinnova . Un elemento fondamentale
nell’evoluzione e nella sopravvivenza del settore del
gioco d’azzardo online é quello di riuscire
continuamente ad adattarsi alle esigenze del pubblico.
Soddisfare una domanda di giochi sempre più
particolare e specifica ed essere in grado di anticipare
tendenze e desideri.
A queste esigenze possono offrire una risposta i Big
Data. Queste montagne virtuali di dati, opportunamente
scandagliate, offrono risposte a domande tipo: cosa
vogliono i giocatori?
Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA
Si parte da ciò che le persone, e anche i giocatori, fanno sul web, come si comportano, che like mettono, cosa
guardano, dove cliccano. Tutti i dati relativi vengono collezionati e poi rielaborati, incrociati tra loro. I risultati, in
questo caso, vengono utilizzati dagli operatori del gioco d’azzardo online. L’obiettivo è quello di rispondere ai
bisogni e alle richieste dei giocatori, ancor prima che questi li formulino. In molti ambiti del gioco d’azzardo
online l’utilizzo dei Big Data è una prassi che produce molti vantaggi.
Sono i clienti stessi dei casinò a fornire queste informazioni ogni volta che si iscrivono, accedono, giocano, e
passano del tempo sui siti dei casinò online italiani ed europei.
Sentiamo spesso parlare di cookie , quando acconsentiamo all’utilizzo dei cookie, stiamo dando l’ok al fatto che
quel sito raccolga informazioni su di noi. Ed è proprio grazie all’uso di questi che gli operatori del gioco
d’azzardo online sanno tutto dei giocatori, e conoscono le loro preferenze. In questo modo possono offrire ciò
che a loro piace, e ottenerne la fedeltà.

Big data

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    CHE COSA SONOI BIG DATA ?  il termine Big Data si riferisce a cosa si può fare con tutta questa quantità di informazioni , ossia agli algoritmi capaci di trattare così tante variabili in poco tempo e con poche risorse computazionali.  In considerazione della loro enorme estensione in termini di volume, ma anche delle loro intrinseche caratteristiche velocità e varietà, i big data richiedono tecnologie e metodi analitici specifici che possano portare all’estrazione di valori di interesse.  I big data sono importanti perché le economie forti sono molto motivate dall’analisi di enormi quantità di dati. E se si considera che sono circa 4,6 miliardi gli smartphone attivi al mondo e 2 miliardi di persone utilizzano internet è facile comprendere quante informazioni di incredibile importanza possano essere estratte dai big data.
  • 3.
     I bigdata sono disponibili in enormi volumi, si presentano con formati destrutturati e caratteristiche eterogenee e sono spesso prodotti a velocità estrema: i fattori che li identificano sono dunque primariamente Volume, Variety, Velocity  VOLUME :Equivale alla quantità dei big data, sia che essi siano stati generati dagli utenti sia che, in maniera automatica, da macchine. Big data come transazioni bancarie e movimenti sui mercati finanziari assumono naturalmente valori mastodontici .  VARIETY: riguarda la diversità dei formati. La varietà dei big data è dovuta anche alla loro mancata strutturazione: tra essi sono infatti inclusi anche documenti di vario genere:blog post, commenti sui social network o sulle piattaforme di microblogging come Twitter. I big data sono vari anche nelle fonti: alcuni sono generati automaticamente da macchine o quelli del traffico su un router, altri sono generati dagli utenti del web.  VELOCITY:E’ il terzo fattore di identificazione dei big data, e proprio in funzione di questo parametro è necessario l’utilizzo di strumenti in grado di garantirne il corretto immagazzinamento.
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    L’utilizzo dei bigdata Si stima che vengono svolte cosi tante pratiche via internet al mondo che forniscono al sistema miliardi di dati al giorno . Questi big data contengono quindi informazioni riguardo le nostre ricerche, ciò che pensiamo, di cui abbiamo bisogno o come ci sentiamo , bisogna quindi decidere come utilizzarli.
  • 6.
    Le elezioni presidenziali del2012 Nelle ultime settimane di ottobre del 2012, nel quartier generale della campagna per la rielezione di Obama scattò il campanello di allarme: non si sapeva come contattare metà degli elettori con meno di 29 anni residenti negli stati chiave, ovvero gli stati che negli Usa possono condizionare l’elezione. La soluzione arrivò da un’applicazione, Facebook.
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    Foto di unahomepage di facebook raffigurante le immagini utilizzate da Obama. Queste sono le cifre investite dai due candidati a metà Ottobre sulle pubblicità online.
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    Cos’è la filterbubble e in che modo viene impiegata.
  • 9.
    La filter bubbleè quell’insieme di tecniche utilizzate dalle aziende online e dal sistema pubblicitario (sempre online) per riuscire a riproporti “il meglio” legato “ai tuoi gusti” o “ai tuoi comportamenti”. Sempre più spesso infatti i siti moderni registrano la storia dei tuoi comportamenti: cosa fai, come ti muovi, cosa acquisti e cosa desideri. Poi utilizzano queste informazioni per scegliere selettivamente la risposta migliore tra tutte quelle . L’effetto della filter bubble è quello di isolarti da ogni informazione in contrasto con il tuo punto di vista. La filter bubble è potenzialmente dannosa sia per gli individui che per la società che dopo un po’ di tempo si ritrovano costretti nei loro stessi gusti, confinati nella loro stessa visione del mondo. In questo modo le persone si ritrovano in una sorta di bolla nella quale hanno accesso solo a informazioni che non fanno altro che confermare ciò che già pensano, mentre vengono scartate tutta una serie di risorse che potrebbero mettere in discussione il loro punto di vista ed essere utili per fare un’analisi più critica di una certa situazione
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    Conferenza TED riguardola filter bubble e il modo in cui funziona grazie ai segnali che Google capta sugli utenti.
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    Big data nelgioco d’azzardo Il settore del gioco d’azzardo online si evolve grazie alle tecnologie digitali, e insieme a esse continuamente si modifica e si rinnova . Un elemento fondamentale nell’evoluzione e nella sopravvivenza del settore del gioco d’azzardo online é quello di riuscire continuamente ad adattarsi alle esigenze del pubblico. Soddisfare una domanda di giochi sempre più particolare e specifica ed essere in grado di anticipare tendenze e desideri. A queste esigenze possono offrire una risposta i Big Data. Queste montagne virtuali di dati, opportunamente scandagliate, offrono risposte a domande tipo: cosa vogliono i giocatori? Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA
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    Si parte daciò che le persone, e anche i giocatori, fanno sul web, come si comportano, che like mettono, cosa guardano, dove cliccano. Tutti i dati relativi vengono collezionati e poi rielaborati, incrociati tra loro. I risultati, in questo caso, vengono utilizzati dagli operatori del gioco d’azzardo online. L’obiettivo è quello di rispondere ai bisogni e alle richieste dei giocatori, ancor prima che questi li formulino. In molti ambiti del gioco d’azzardo online l’utilizzo dei Big Data è una prassi che produce molti vantaggi. Sono i clienti stessi dei casinò a fornire queste informazioni ogni volta che si iscrivono, accedono, giocano, e passano del tempo sui siti dei casinò online italiani ed europei. Sentiamo spesso parlare di cookie , quando acconsentiamo all’utilizzo dei cookie, stiamo dando l’ok al fatto che quel sito raccolga informazioni su di noi. Ed è proprio grazie all’uso di questi che gli operatori del gioco d’azzardo online sanno tutto dei giocatori, e conoscono le loro preferenze. In questo modo possono offrire ciò che a loro piace, e ottenerne la fedeltà.