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Versione definitiva – 23 giugno 2015
ANALIZZARSI E TROVARE CONFORTO E SOSTEGNO ATTRAVERSO LE RIVISTE
DI ASTROLOGIA
 L’astrologia può essere considerata una tecnica analitica che soddisfa la razionalità
avvalorando il potere visionario del Simbolo. Se c’è un’utilità pratica nello studio
dell’astrologia è quella di insegnare a guardare al di là delle apparenze e comprendere,
contenere, accettare e pensare in un contesto molto ampio le sfumature più disparate della
personalità.
Il documento contiene un elenco schematico di quanto si può considerare utile ricercare ed evitare
nelle riviste di astrologia e alcuni concetti utili trasmessi principalmente attraverso la simbologia
che vi si trova più facilmente (il testo è composto di brani tratti da articoli presenti in alcuni dei
numeri usciti tra il febbraio 2009 e il 2014 di Astrella e Astro, lievemente rielaborati nella forma ma
connessi tra loro con molta libertà per presentarli in modo tale da delineare un percorso di
maturazione) .
Il documento contiene molte ripetizioni dei concetti fondamentali e ciò in considerazione del fatto
che quando si ha bisogno di riferimenti, terminologia e sfumature, ripetere è utile e a volte
fondamentale. Del resto se i bambini non sono in grado di comprendersi bene e molti adulti (anche
sicuri di sé) non sanno giudicarsi, in molti casi ciò non dipende da disimpegno, scelte di comodo o
stupidità, ma dalla mancanza di un numero sufficiente di riferimenti e soprattutto di “parole” a loro
disposizione.
COSA CONSIDERARE E RICERCARE NELLE RIVISTE
 Il “vocabolario”, ovvero il linguaggio analitico indispensabile all’autoanalisi;
 Un inquadramento essenziale dell’astrologia attraverso indicazioni sull’affinità delle
tradizioni occidentali con quelle più lontane e attraverso i suoi legami e rapporti con la
cultura, come con Jung o in Italia per esempio con Fabrizio de André o Italo Calvino (la
letteratura è in genere legata all’astrologia, che viene utilizzata da sempre nella costruzione
dei personaggi letterari, come oggi lo è in quella dei personaggi cinematografici);
 Il rapporto tra tarocchi o fiabe e autoanalisi con riferimenti a Jung, alla legge di attrazione,
alla storia ed alla efficacia psicologica dei simboli;
 Il profilo dei segni zodiacali; indicazioni ampie o brevi e basate su test a crocetta di ciò che
la tradizione ha elaborato circa affinità, attrazione problematica e attrito tra segni; il rapporto
tra il piano lineare dello zodiaco e uno più aderente alla complessità della realtà che
considera esperienza e carta natale; i messaggi che possono aiutare a inquadrarsi nelle
pagine relative alla fisiognomica (che pure di per sé non va considerata con serietà);
 Indicazioni inerenti al rapporto complesso tra apparenza e realtà dell’essere individuale sulla
base dei rapporti di ascendente e segno; il ruolo dell’ascendente (“padrone della carta”) nella
carta natale e nello sviluppo della personalità nel tempo (in generale si può affermare che
segno e ascendente di nascita influenzano fisico e, in una direzione o in quella opposta,
tendenze del carattere di tutti, essendo in relazione tra l’altro con la possibilità che si
sviluppi una nevrosi anziché un’altra);
 Il rapporto tra VIII e XII “casa” dell’oroscopo con il concetto di crisi e con le dinamiche per
superare il dolore;
 Il concetto di “segno d’ombra” (quello opposto rispetto al segno) e le dinamiche
psicologiche rappresentate dall’incontro-scontro di contrari all’interno della personalità (ma
anche della famiglia, perché, come si può facilmente osservare, spesso i figli hanno segno o
ascendente opposto a quello dei genitori e dei fratelli);
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 L’indicazione di possibili compiti della vita per i diversi profili zodiacali attraverso Nodi
lunari nord e sud del destino, giorno della settimana o data completa di nascita;
 I meccanismi generali di evoluzione personale rappresentati attraverso l’immagine di
retrogradazione dei pianeti e dell’installazione dei pianeti in un segno durante il loro
passaggio;
 Il rapporto tra benessere, comunicazione e centramento rappresentato con l’immagine di
alcuni cristalli, colori, chakra e lettere della cabala e attraverso i miti di Mercurio e Lilith;
 Il rapporto tra immaginazione creativa e profonda, istinto, razionalità e razionalismo arido
attraverso brani su Plutone, Lilith e Saturno, fasi lunari del mese, solstizi ed equinozi e su
aspetti caratteristici tra Urano e Nettuno o Luna e pianeti in movimento;
 L’indicazione di percorsi particolari che conducano a modificare la propria vita e a una
profonda evoluzione interiore attraverso brani su Luna Blu, Luna Nera e fasi lunari, eclissi e
altri aspetti tra Luna e pianeti, Luna di nascita, Porta delle Ombre, Miti di Demetra e di
Eleusi, I Ching, Tarocchi, fiabe tradizionali, pratiche di meditazione orientali, buddismo;
 L’indicazione di percorsi di vita di coppia (quando è poco schematica e sfida luoghi comuni)
attraverso le immagini delle “case” V, VI e VII, le analisi di sestili, quadrature e opposizioni
tra segno, Luna, Marte e Venere di nascita e mediante riferimenti al Tantra o test a crocetta;
 I brani che fanno riflettere sul proprio modo ideale di vivere in casa attraverso la simbologia
tradizionale dei numeri civici, sul decluttering e sul Feng Shui;
 Resoconti di sogni, incubi, esperienze, problemi comuni e le riflessioni oneste (modeste e
senza rimandi interessati a psicologi o psichiatri) sul modo di interpretarli e di superare il
dolore;
 I ragguagli sulle tradizioni astrologiche non occidentali per l’utilità di confrontarsi con
alcune analisi spregiudicate di alcuni aspetti della personalità implicate dall’illustrazione dei
segni;
 Le pagine relative ai simboli: elementi tradizionali (acqua, terra, aria, fuoco), glifi dei segni
zodiacali, colori, simboli antichi (l’ankh o croce egizia, l’infinito, la stella a 6 punte, il
pentacolo, il sole nero o ruota solare, la croce celtica, il sigillo del sole, la ruota a 8 raggi, il
quadrato magico del sole, l’occhio di Horus, e l’occhio di Dio nel triangolo), Sabbath
maggiori e minori della “ruota dell’anno”, i simboli di alcune tribù indiane (il tepee, il
catturasogni, il tomahawk, la ruota della medicina, il Wampum, il calumet, il tamburo, il
totem, la freccia, la piuma, la collana e il bracciale decorati), simboli pasquali dell’uovo, del
coniglio o della colomba, simbologia delle dita della mano e degli anelli corrispondenti,
simboli natalizi (abete, stella e biancospino), simboli dell’epifania (mirra, oro, incenso),
simboli delle tradizioni stregonesche (il calderone, la bacchetta, lo specchio, il cerchio
magico ecc.), significati di elementi ricorrenti nei sogni (i cadaveri, l’acqua, la morte di un
bambino, il caos creato da acqua, fuoco, terra o vento, il galleggiare in acqua, triadi e gruppi
di quattro elementi, il gatto nero, i cani, l’isola, il viaggio in aereo, il viaggio in nave, il
numero 6, il burrone ghiacciato, il corallo, i capelli, cibo cattivo e cibo apprezzato, i piedi
nudi, l’essere nudi, gli esami, lo stare in alto, il pavimento sporco, scritte inintellegibili sul
muro, il fiume d’argento, abiti che si restringono, diventano larghi o non si trovano);
 Gli articoli che mirano ad aprire le menti a una conoscenza non oggettiva e indipendente da
pregiudizi razionalistici senza cadere nell’irrazionale: è il caso per esempio di quelli sulla
telepatia e sulla comunicazione emotiva subliminale tramite odori e profumi; non è questo
invece il caso di quelli sulle presunte apparizioni di madonne e simili (bisogna infatti
almeno tenere conto del fatto che l’energia di certi luoghi di culto si spiega con il rilascio di
energia sull’ambiente da parte di certe attività simili prolungate nel tempo come appunto la
preghiera e che allucinazioni individuali o collettive non sono fenomeni rari).
COSA È PREFERIBILE RIFIUTARE
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 L’oroscopo del mese (o, se non si riesce a farne a meno, lo si legga 2 mesi dopo la
pubblicazione): se esiste un valore di previsione dell’analisi astrologica, questo riguarda
probabilmente il movimento di pianeti abbastanza lenti che rimangono in un segno più di un
mese o due (Jung, per esempio, pur non credendo nell’attendibilità degli oroscopi, aveva
osservato coincidenze che facevano pensare a un’effettiva influenza dei transiti di Saturno e
Urano, oltre che l’effettiva influenza di segno e ascendente di nascita), mentre per
l’influenza delle fasi lunari non c’è bisogno di indicazioni e consigli ogni mese… È
impossibile non farsi mai influenzare da un oroscopo e questo tipo di influenza,
inconsapevole o accettata, è dannosa e da evitare, anche perché si può finire per fare, in un
momento di debolezza, cose diverse da quelle desiderate o per attirare qualche volta i
problemi e le discussioni che si leggono incombenti. Del resto, spesso nella stessa rivista
esistono più oroscopi e sono tutti in contraddizione tra loro, tanto da far sorridere;
 I consigli che non sono motivati o non lo sono in modo preciso o che sono dati con una sorta
di autorità e non si affiancano a consigli di natura diversa e a più ipotesi di origine di un
problema: da consigli del genere il lettore non è spinto a ragionare e ad analizzare i problemi
con distacco e flessibilità e con il tempo necessario alla verifica dell’esperienza; né del resto
possono e potranno mai esistere esperti quando si tratta della propria intimità. Spesso queste
riviste mirano a offrire ciò che si vuole sentire e ciò in particolare nei profili e negli oroscopi
dei vari segni, che infatti si rivelano zeppi di giudizi che si contraddicono nell’insieme della
rubrica (i valori e i gusti di un segno non possono essere quelli di un altro con cui magari è
in quadratura o in opposizione). Lo scopo è spingere il lettore a comprare il numero
successivo e inoltre ispirare una fiducia che poi può essere utilizzata per creare non solo
allarmismo ma anche per altri fini;
 La terminologia esageratamente negativa e le previsioni a volte quasi apocalittiche o troppo
allarmanti, che probabilmente mirano a preoccupare chi legge e a far insorgere una sottile e
poco consapevole dipendenza dalle soluzioni offerte e quindi dalla rivista;
 I giudizi e i consigli cinici, ipocriti e puerilmente lusinghieri di tendenze spiccate
all’aggressività o alla malignità, alla falsità e alla superficialità (solitamente riferiti a
Gemelli, Scorpione e Leone );
 I giudizi con cui ogni tanto si bollano come stupidi certi desideri o come ottuso e persino
testardo il perseguire obiettivi poco comuni o difficili o che non sono proprio nelle proprie
corde o alla propria portata, almeno in un dato momento: i bisogni vengono creati
dall’esperienza, che è unica per ogni individuo e, quando si vuole profondamente qualcosa,
fare fatica può essere giusto e la ricerca può soddisfare in sé anche se si sa di avere poche
possibilità di concretizzare o ci si trova a contemplare quella ricerca quando si è
obiettivamente fallito. Inoltre spesso non è possibile prevedere i risultati di un lungo
impegno, dato che esso modifica anche le capacità;
 Le risposte alle lettere, quando arbitrariamente consigliano o anche indicano come
indispensabile per risolvere un problema la psicoterapia o la psichiatria: questi consigli e
sentenze sono deleteri, interessati, offensivi per la ragione e per la moralità più elementare.
Sono affermazioni irrazionali perché chiunque lo voglia può osservare che molti di fatto
risolvono problemi come quelli descritti senza rivolgersi a psicologi costosi, cosiddetti
“esperti” (magari attraverso letture adatte o attendendo l’amico giusto con cui parlarne e cui
chiedere supporto) e inoltre perché confidare cose personali, dare autorità o affidarsi in
qualche modo a un estraneo - qualunque laurea e apparenza abbia – è sempre un enorme
rischio e di per sé un’esperienza destabilizzante: non è facile aprire porte chiuse da tempo,
l’intimità richiede a gran voce di essere esposta solo tra fiducia e affetto, senza estranei e al
di là di interessi economici o di gruppo, di prestigio, piacere egoistico di ogni genere; a
giudicare da chi si interessa dell’argomento, poi, le possibilità di essere usati, manipolati o
diffamati sono alte.
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Quanto alla moralità di questi consigli si consideri i gravi danni agli individui e alla società
nel suo insieme causati dalla psichiatria, su cui oggi le informazioni sono tante e così lucide
e documentate che non ha senso ripeterle qui (eventualmente sfogliare l’introduzione e
considerare bene parte del “secondo gruppo” di letture in
http://www.slideshare.com/leggere-per-vivere);
 Le schede sugli alimenti e soprattutto sui prodotti di erboristeria e sui servizi telefonici di
astrologia, che servono a sostenere economicamente la rivista e sono sicuramente evitabili
senza danno…;
 Le curiosità che si possono soddisfare meglio altrove e quelle che contengono noiosi calcoli
o informazioni inutili all’autoanalisi o irrazionali.
SIMBOLI
MERCURIO: Al primo posto devono esserci la capacità di concentrarsi, analizzare e comunicare,
pensiero flessibile, mobilità, abilità nel gestire il tempo rapidamente, desiderio di conoscere, di
viaggiare e anche di fare attività fisica per il piacere di farla. Una cattiva comunicazione con se
stessi e con gli altri è alla base dell’essere fuori tempo, degli sbagli più pericolosi, del mostrarsi
generosi quando non è il caso, del non riuscire ad apprendere ciò che serve o del risultare antipatici
senza apparenti motivi.
Osservare i desideri profondi urlati dalla voce delle emozioni, senza stancarsi di dare un significato
a tutto ciò che si sta vivendo, aumenta la capacità di accettare i cambiamenti, perché dà anche la
chiara consapevolezza di trattenere e sfruttare la saggezza del passato. Anche mantenere la distanza
con gli altri è più facile con l’aumento della consapevolezza, perché diventa più facile attendere per
parlare nel modo e alle persone con cui la comunicazione possa avere più risultati e perché fermarsi
e analizzarsi più del solito porta a dubbi nuovi, a capire cose che sorprendono tanto da provocare in
sé un involontario cambiamento dell’ atteggiamento, avvertito poi dagli altri: le persone saranno
così meno incoraggiate ad approfittarsene e forse si ridimensioneranno o comunque troveranno
nuovi ostacoli, dato che, non solo si diventerà più lucidi e vigili, ma si organizzeranno meglio le
attività e si sfrutteranno bene alcuni dei propri svantaggi, attirando probabilmente anche imprevisti
fortunati.
SATURNO: la parte più analitica e conservatrice della personalità è un freno alle emozioni o
all’avanzamento o porta a esaltare un materialismo o un razionalismo eccessivi, ma permette di
potare i rami secchi o sterili e porta a rivedere il passato per capirlo: attraverso il dolore della
rinuncia e la libertà dell’essenziale, si compiono i passaggi particolarmente importanti
dell’evoluzione interiore e si arriva a isolare ciò che conta e a sciogliere i nodi.
PLUTONE: energie sottili operano in modo sotterraneo per trasformare profondamente la
personalità e la vita. I poteri della trasformazione sono guidati dalla forza propulsiva e creatrice
dell’immaginazione, che deve affiancarsi alla razionalità per evitare di essere vittima di un
razionalismo povero, inefficace. Gli orizzonti vanno immaginati e non analizzati. Le preoccupazioni
circa la casa, la salute e il lavoro possono poi distogliere da ciò che conta ancora di più, cioè da
un’evoluzione senza la quale non ci si può sentire se stessi e sentirsi liberi e soddisfatti. Leggere,
meditare, cogliere la bellezza e un edonismo controllato attivano l’immaginazione, come
l’esprimere ciò che si sente e non solo quello che si pensa oppure il farlo senza immaginare se verrà
apprezzato. Una cooperazione profonda tra concretezza e fantasia può mettere le ali al pensiero,
rendere lungimiranti le costruzioni, regalare successo alle azioni e un’aura di genialità, non certo
solo quindi inquietudine e ansie verso non si sa bene cosa.
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URANO: anche chi ha poca pazienza e gestisce male o poco volentieri i piccoli cambiamenti, può
scoprirsi in grado di reggere bene cambiamenti radicali e improvvisamente trovare il proprio
percorso, magari originale e davvero imprevedibile.
LILITH, LUNA NERA: gesti inconsueti aiutano nel processo di individuazione delle fragilità per
poterle superare. I principi dell’indipendenza e dell’uguaglianza, dell’equilibrio e dell’autonomia
delle parti nelle relazioni sono alla base del risveglio del potere personale, magari deposto sotto
strati di desideri frustrati, ed agli antipodi dell’essere iperattivi agli stimoli esterni, del disperare e
del rinnegare impulsi e istinti. Si deve guardare l’interlocutore dritto negli occhi, esigere pari
rispetto e superare la crisi con azione e rinnovato vigore.
LUNA, NETTUNO: sono necessari frequenti periodi di ripiegamento su se stessi prima di vivere
periodi in cui l’energia è particolarmente adatta a espressione o stimoli nuovi. Bisognerebbe avere
sempre presente alcune considerazioni fondamentali legate a una concezione sana dell’emotività
come onere e dono: l’importanza di leggere le emozioni con distacco in modo simbolico e non
letterale, di contenerle o moderarle e insieme accettarle, di valorizzarle, canalizzarle per renderle
strumenti e guide e non dannosi tiranni; l’importanza di non farsi condizionare dai bisogni deleteri
di fusione con l’altro o dalla stasi delle emozioni del passato (che in certi periodi possono
permanere anche quando sono state analizzate ed elaborate da tempo); la necessità, a volte, di
equivoci e di subire una certa confusione a lungo dalle conseguenze dure per aver poi una visione
lucida di trappole tese e dei propri valori e desideri profondi, un particolarmente profondo e sano
radicamento e attaccamento alla vita e a se stessi; il sostegno che fornisce ricordare che una
profonda malinconia, se accettata in una visione d’insieme e amore per se stessi, spesso si trasforma
in una sensazione di energia profonda e calore (attraverso le maree delle emozioni è necessario
muoversi in modo non lineare e lasciar fluire la corrente sopra e sotto di sé, senza ostacolarla, come
fa il granchio).
ASCENDENTE: a volte attività, pensieri e legami sono il risultato di un modo di vivere creato
dall’abitudine di indossare una posa difficile da riconoscere, anche per chi la assume, perché
condizionata dallo sguardo altrui che la riflette e perché dettata anche da tendenze innate, anche se
non in sintonia con la parte di sé più profonda o con tutti gli aspetti originari del carattere. Questa
“maschera” può integrarsi con il tempo con il nucleo della personalità con più o meno facilità e in
modo più o meno saldo e complesso a seconda delle affinità tra le due modalità di essere, ma in
ogni caso può divenire preziosa e fornire una serie di mezzi con cui raggiungere l’obiettivo di
felicità corrispondente alla propria essenza o natura fondamentale, portando a una naturale - e forse
predestinata - evoluzione e alla stratificazione e strutturazione delle componenti della personalità (
o alla sua stabilizzazione ).
ASPETTI DI SESTILE, TRIGONO, CONGIUNZIONE, QUADRATURA e OPPOSIZIONE: un
incontro di energie affini, non stimola e può bloccare in una posizione, mentre conflitti e nodi da
sciogliere, se possono bloccare l’espressione, possono anche impegnare in una continua lotta che
può costringere a tirare fuori energie nascoste inaspettate. Il rapporto con una fonte di caratteristiche
sia comuni che del tutto opposte e complementari sollecita lo sforzo per integrare certe doti estranee
nel proprio modo di essere, rendendo più completi ed equilibrati. Elementi che con armonia si
completano, senza prevalere l’uno sull’altro, formano un punto di forza della personalità in grado di
compensare eventuali squilibri dovuti ad “aspetti” dissonanti. La fusione di valori molto simili può
legare tali valori in modo tale da dare come risultante non la loro somma, ma una nuova energia,
che può sia rafforzare che destabilizzare e che a volte innesta nel vivo della personalità il suo
potere.
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NODI DEL DESTINO: la vita sembra chiamare a lasciare il noto per l’ignoto, trasformare ciò che
si conosce e si sa fare bene in un bagaglio di esperienze utili da usare come un “pass” con cui
accedere a un campo nuovo che rappresenta il punto di arrivo in un percorso di
autoperfezionamento.
A ogni uomo appartiene un profondo bisogno di riscatto o di migliorarsi, più o meno consapevole
che strappa ai marosi e conduce verso un porto dove trovare una dimensione vera e soddisfacente.
C’è una chiave per conoscere il significato della propria esistenza.
SEGNO D’OMBRA: c’è una sfera della vita, che è come l’ombra di sé, in cui si è stati limitati o
arrestati alla crescita, in cui si può sentirsi ipersensibili, inadeguati e goffi, in cui i difetti emergono
di più perché si intensificano le paure e ci si sente spinti non ad affrontarle ma alla compensazione,
tentando di mostrare magari una facciata coraggiosa e talvolta insensibile. Il lato in ombra di sé
irrompe con effetti negativi ed azioni incontrollate se ignorato, perciò esso va reso il più possibile
accessibile alla coscienza: il lato oscuro va trattato come un alleato per la crescita personale.
Il dialogo con il segno d’ombra può portare: ad ammettere esigenze ed ambizioni senza futili sensi
di colpa in modo che, amandosi di più, si sia più rilassati e aperti anche verso gli altri (rif. ad
Acquario – Leone); ad accettare di concentrarsi meno su di sé e a sentirsi al sicuro in un rapporto
(rif. ad Ariete – Bilancia); a comprendere che troppo controllo serve solo a perdere ciò che si ama e
che per fecondare bisogna a volte distruggere lo status quo che fa ristagnare le emozioni più vere
(rif. a Toro – Scorpione); a imparare che il passato non va trattenuto perché serve solo a dare un
tesoro spendibile nel futuro di insegnamenti e di senso di protezione (rif. a Cancro – Capricorno);
ad ammettere che il mondo è grande e che ci sono tante cose di cui occuparsi anziché di sé (rif.
Leone – Acquario); a vedere ogni stabilità o situazione limitata come un punto di partenza (rif. ad
Ariete - Bilancia); a vincere il rifiuto per le idee elevate e le proprie riflessioni quando il loro rifiuto
dipende solo dal bisogno di trovare modalità espressive adatte a condividerle senza sentirsi ridicoli
(rif. a Sagittario – Gemelli); a percepire nell’eccessiva volubilità e sensibilità e nel senso del dovere
eccessivo, la propria paura di non meritare amore per ciò che si è (fragilità comprese) e quindi a far
sì che ci si determini a vedersi abbastanza strutturati e autonomi da non temere di affidare le
emozioni agli altri e da coltivare un sano edonismo (rif. a Capricorno – Cancro); a guardare in
faccia il fatto che, se pure non è un atteggiamento sbagliato cercare di guadagnare più soldi e lottare
per avere una casa e un posto di lavoro o un partner stabile, non va bene che la ricerca diventi
un’ossessione, un’ancora di salvezza dalla propria intensità, ovvero un mezzo per evadere da se
stessi e dagli affetti (rif. Scorpione – Toro); a scoprire che lo spirito giocoso ammorbidisce la
passionalità del carattere ricco di entusiasmo ma a volte privo di sfumature e che prendersi in giro
con ironia e saper sdrammatizzare sono qualità fondamentali per vivere bene, migliorare i rapporti,
affrontare le sfide con grinta maggiore (rif. Sagittario – Gemelli); a ricordare che se ci si butta
nell’azione, perché spaventa scoprirsi a non sapere cosa fare, l’effetto è ritrovarsi a gestire le
conseguenze di un’azione che si sarebbe dovuta soppesare meglio e ad agire in modo arruffone e
impreciso, mentre occorre fidarsi di se stessi, concedersi lo spazio per una riflessione e non aver
paura di rimanere fermi e passivi a comprendere i propri ritmi interiori e ad accordarsi come uno
strumento musicale per poi riuscire a vivere con più audacia, coraggio e passionalità (rif. Bilancia –
Ariete).
CASE QUINTA, SESTA E SETTIMA: Bisogna tener presente che per non diventare vecchi a forza
di aspettare la fortuna di un amore ideale e per vivere l’unica vita che si ha, bisogna essere pronti a
godersela alla faccia dei propri ideali di felicità. Molti tendono a farsi un’idea astratta della felicità e
di ciò che realmente li rende felici e, perseguendola, diventano freddi e non vedono la felicità
possibile nel momento presente. La realtà è più bella e appassionante di qualsiasi idea preconcetta e
la felicità del resto è un patrimonio interiore che a volte cresce in certe difficoltà. Quando l’amore
diventa attaccamento e nevrosi, a causa dell’egocentrismo e delle debolezze dei componenti,
compassione e passione forniscono l’antidoto per un percorso interiore in cui la relazione possa
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sviluppare radici sane. Spesso si afferma che prima di poter star bene con un partner bisogna aver
raggiunto un proprio equilibrio altrimenti si rischia di portare nella relazione solo le proprie
debolezze e di appoggiarsi troppo all’altro, creando i presupposti di un rapporto di dipendenza e non
di scambio, ma se si aspetta di essere perfettamente a posto con se stessi prima di innamorarsi,
probabilmente si avrà la prima relazione a ottant’anni o forse mai. Ogni relazione è un incrocio di
bisogni dove si cerca nell’altro ciò che manca e del resto mostrare i punti deboli è sano e la
sicurezza spesso si trova lavorandovi su insieme.
SOLSTIZIO D’INVERNO: Nella grotta nasce il bambino come un tesoro, un cristallo distillato in
secoli dalla terra e che racchiude potere ed energia, mentre all’esterno il buio trionfa: si tende a
chiudersi in casa o nella propria interiorità che è piena di luci e ha al centro il focolare
dell’ispirazione, cosicché dall’inconscio emerge la propria verità e l’amore senza preoccupazioni
per le apparenze.
Il simbolismo della stella natalizia è pressoché infinito perché si richiama alla stella a cinque punte,
il simbolo della manifestazione divina presente in ogni uomo: la stella danzante del filosofo
Nietzsche, ma anche la stella a cui uno dei più noti ed eccentrici esoteristi del Novecento faceva
riferimento dicendo che ogni uomo e ogni donna è una stella e che in ogni creatura c’è un principio
interiore luminoso con cui ognuno si dovrebbe identificare.
È il riferimento al Sé della psicologia junghiana, alla possibilità dell’uomo di elevarsi che viene
celebrata in questa notte: nel simbolismo cristiano Cristo è appunto Dio che si è fatto uomo e questa
nascita può essere identificata con la nascita interiore del Sé in ciascuno, la parte divina che si
manifesta nella psiche.
BIANCO: “Come tutti i colori sono presenti nel bianco (la purezza e l’emotività) che riflette la luce
intera, così c’è un silenzio tanto pieno da contenere tutte le parole”. Dato che un fiume inarrestabile
di parole porta a essere poco lucidi e a rischiare fraintendimenti pericolosi, bisogna ascoltare i
silenzi, contemplare fino a restarne affascinati ciò che brilla in sé e recuperare o imporre un
linguaggio autentico ed efficace: contenere/contenersi è riempire e tenere insieme e privilegiare
gesti ed emozioni, anziché parole, quando non ci si sente capaci di esprimerle.
AZZURRO, BLU, AZZURRITE, LAPISLAZZULO, CHAKRA DELLA GOLA: Il senso di colpa
e le sue sintomatizzazioni fisiche spesso derivano dal non andare a fondo di emozioni e riflessioni e
dal non esprimerle: mettere in equilibrio la parte emotiva con quella razionale è possibile, aiutando
la comunicazione interiore e insegnando a esternare emozioni e sentimenti con armonia e serenità.
Se il dialogo con se stessi è sereno ed equilibrato, l’atteggiamento verso il mondo esterno è più
aperto e suscettibile di un entusiasmo non nevrotico, ma pacato e rassicurante. Comunicare stimola
una visione ampia e profonda per attivare un collegamento diretto tra ciò che finalmente si riesce a
vedere dalla propria vita e il modo di comunicarlo, promuove un senso profondo di amor proprio e
onestà, e diminuisce la collera repressa, la suscettibilità agli incubi, il timore di parlare in pubblico,
le somatizzazioni spesso a livello di mandibola, gola e cervicale. Bisogna solo tenere presente che
la comunicazione può diventare anche troppo chiara, diretta e destabilizzante per chi sta intorno.
ARANCIO, ROSSO, CORNIOLA: la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità calma l’ira, placa
l’ansia del futuro e combatte la paura della morte perché, mettendo in contatto con le emozioni, dà
gioia di vivere, dà senso alla vita e fa riscoprire il piacere di vivere nel presente; essa stimola la
capacità di portare a termine ciò che si è intrapreso, infonde coraggio.
VIOLA, AMETISTA: la meditazione, è considerabile la chiave per comprendersi con calma,
diventare se stessi, stare centrati e sentirsi forti e realizzati, esprimendosi.
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LA LETTERA SHIN (KABALA): Il fuoco dell’emozione e del cambiamento (basi perché gli
avvenimenti possano essere compresi e perché si possa vivere appieno) è come il fuoco dello
Spirito Santo cristiano o la pietra angolare biblica: nella struttura di sé un insieme di informazioni
vive indipendentemente dalla personale capacità di percepirle o verificarne la funzionalità.
LA LETTERA ALEPH (KABALA): “considerare la mente non un nemico da combattere, ma come
“un drago nero che va addomesticato e trasformato in uno splendido cigno bianco”. Se il processo
di dispersione crea confusione e blocca la realizzazione dei propri desideri, si può sempre portare a
galla il potenziale creativo che giace nell’inconscio e veicolarlo nella direzione giusta connettendosi
a sé e alle correnti sotterranee del mondo come al “Prana”, quale elemento informativo che avvolge
ciascuno.
I CIGNI SELVATICI: nelle favole di Andersen i fratelli, che solo alla fine si ritrasformano in cigni
consentendo alla sorella di parlare, rappresentano il potere inconscio che fa superare ogni blocco
della comunicazione e porta all’espressione autentica e alla realizzazione.
IL PIFFERAIO MAGICO: le infestazioni della città del Pifferaio Magico sono i legàmi di cui non
si riesce a liberarsi, la rabbia repressa o i piani di vendetta che non si riesce a realizzare e le tare o le
pulsioni inconsce… Anche quando li si annega nelle acque dell’inconscio permane sempre qualcosa
dello spirito vendicativo.
I bambini non sono altro che le idee, la creatività e la capacità di generare che vengono
rabbiosamente rinchiusi nell’inconscio cosicché muoiono: il bambino zoppo che nella fiaba
sopravvive, è un essere irrealizzato, incompleto, squilibrato: le sole scintille di creatività che
sopravvivono in questo atteggiamento sono idee che non stanno in piedi, ma le idee si può farle
morire o si può farle uscire, abbandonando i luoghi dove non ci sente desiderati.
LA BELLA ADDORMENTATA: la storia della Bella Addormentata è quella del rifiuto del mondo
con le sue imperfezioni e le sue cattiverie, in favore di uno stato di pura grazia: i genitori
dimenticano di invitare al battesimo la strega, che rappresenta la bruttura del mondo e che si
vendicherà. La protagonista è risvegliata a una nuova consapevolezza dopo che la morte è divenuta
sonno e che il principe ha sconfitto il drago: la soluzione attiva di lotta contro il dolore si affianca a
quella del ritiro in se stessi che sfocia nell’accettazione luminosa che il mondo va trasceso.
IL MAGO DI OZ: gli amici di Dorothy hanno da sempre ciò che desiderano, ma avranno bisogno di
una certificazione del Mago di Oz per rendersene conto e anche la bambina scopre solo alla fine che
sarebbe potuta tornare a casa fin dal primo giorno grazie alle scarpette magiche: il messaggio,
chiaro e semplice, è che non ci si rende conto delle proprie qualità e possibilità se non si vivono
percorsi complicati ma necessari per la crescita interiore.
PINOCCHIO: questo racconto di Collodi rappresenta la voglia di scoprire il mondo, la coscienza
che guida verso più alte aspirazioni tra difficoltà, angosce e aiuti provvidenziali. Il viaggio è quello
che in realtà conduce al ritorno, a scoprire la cosa lasciata, il cuore degli affetti e quindi serve a far
scoprire che la meta è il punto di partenza e ad arricchire lungo il percorso.
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: Alice è alla ricerca di un equilibrio, la giusta altezza
che il fungo che mangia per cambiare dimensioni non riesce a regalarle e la domanda fondamentale
è quella del Blucaliffo: “Chi sei?” Il Cappellaio Matto e la Regina di Cuori non hanno mai trovato il
proprio equilibrio e anche Alice rischia di perdere la propria testa, ma il dialogo distaccato con lo
Stregatto dà la soluzione: egli infatti solo se disconosciuto - quando non si resta consapevoli della
sua esistenza, delle sue esigenze e dei suoi messaggi o del fatto che risiede in un piano ben separato
dalla realtà - interviene facendo fare gaffe ed errori.
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BIANCANEVE: la Regina cattiva che è invidiosa della bellezza di Biancaneve che si trasforma in
una vecchia megera per offrirle la mela incantata è forse quello che ogni donna può diventare se
non viene amata: si dovrà quindi cercare il Principe e consentire il risveglio da quel sonno emotivo
in cui di tanto in tanto si può cadere e che fa trascurare quello che è più importante (l’amore e i
sentimenti) in favore di una logica implacabile che dà un posto a tutto.
CENERENTOLA: in Cenerentola la parte femminile della personalità è espressa in modo armonico
e non si trasforma nella matrigna cattiva, ma è in parte sacrificata a favore di un piglio austero o
dell’accettazione degli umili compiti e preferenze semplici, vicine alla natura. Tutto ciò però
germoglia (sulla tomba della madre) in forma di qualità che le rendono la sua vita meno gravosa di
quanto sarebbe per altri e che la portano a una compensatoria ambizione: al ballo vuole andarci a
tutti i costi e non le importa quali prove affrontare e al momento del bisogno trova in sé risorse
insospettate sotto forma di colombe, tortore e della fata.
L’atteggiamento di Cenerentola, come quello di Biancaneve, è di vivere ciò che non piace senza
resistenza, senza mollare e senza ordire diaboliche rivincite, ma preparandosi a ricevere come
prescrive la legge d’attrazione.
URANO, SATURNO, NETTUNO, PLUTONE, MERCURIO, LILITH, ERIS, OTTAVA CASA,
DODICESIMA CASA, LUNA BLU, LUNA NERA, DEMETRA, RUOTA DELL’ANNO, FASI
LUNARI, RETROGRADAZIONI DI PIANETI, PORTA DELLE OMBRE, RUOTA
DELL’ANNO, MANDALA, RUOTA DELLA MEDICINA, CARTA NATALE, CHAKRA,
CRISTALLI, CABALA, TAROCCHI, SOGNI, FIABE, SIMBOLI TRADIZIONALI DI
RINASCITA PRIMAVERILE E INVERNALE, SIMBOLI DI EVOLUZIONE O
TRASFORMAZIONE DI EPOCA MEDIEVALE O PRECLASSICA (altri concetti di riferimento:
legge di attrazione, saggezza buddista, pratiche di meditazione orientale, Misteri eleusini, mitologia
antica greca e latina, interpretazione classica di tarocchi e sogni): scegliere il futuro esprime la
fiducia nel sentirsi sostenuti dalla vita giorno dopo giorno. A volte si vive la mancanza di tempo
come giustificazione per non affrontare la complessità o per sfuggire alle responsabilità e allora si
può rischiare di diventare schiavi del tempo: cogliere il valore del tempo è cambiare direzione,
riprendersi il tempo necessario a ritrovare quello perduto, fermarsi, scendere nei paesaggi interiori
del proprio essere, riscoprire il tempo interiore, riannodare i fili che legano ciò che è dentro e ciò
che è fuori secondo legami chiari di causa-effetto.
Quando l’immaginazione e la connessione interiore sono attive, l’intuito è esatto ed è giusto
fidarsene e non mancherà la forza per il mutamento, ma potrà mancare un contatto saldo con la
realtà e si dovrà, per muoversi, trovare un solido punto fermo nel proprio carattere da cui poter far
partire i cambiamenti. La meditazione è uno dei modi migliori per far emergere dal profondo le
risposte alle proprie domande. Avere un obiettivo preciso è il primo passo per ottenere ciò che si
desidera nella vita. Ognuno racchiude in sé un’inesauribile forza e con la determinazione può
attivare questo potenziale: questa forza attiva si può far coincidere con il “maestro interiore” (voce
interiore, intuito, istinto, ragione) che guida e fa comprendere chi si è e qual è la direzione di
crescita personale e fa trovare soluzioni e nuovi punti di vista per realizzare i propri desideri.
Se le energie mentali sono disperse su troppi fronti sarà difficile poter sperimentare il senso di
pienezza che si prova raggiungendo ciò che ci si era prefissato, ma quando si comincia a capire
quali sono i propri desideri più importanti, cui subordinare e indirizzare il resto, si intravede come
raggiungerli e allora il mondo esterno risuona con l’universo interno. Avere un obiettivo chiaro e
concreto facilita l’individuazione di priorità, consentendo di gestire meglio il tempo a disposizione e
facendo sentire pieni di energia, mentre avere la consapevolezza che ogni giorno si sta facendo
qualcosa per avvicinarsi alla realizzazione del proprio obiettivo farà sentire motivati e soddisfatti,
perché impegni, doveri e anche riposo e distrazione assumeranno un nuovo significato e perché
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appariranno nella mente lampi, ricordi dimenticati che dimostreranno che l’energia attivata dal
pensiero e dalle emozioni ha aperto la strada a nuove realtà.
Quando c’è un desiderio sincero e profondo e attraverso l’intenzione si dà origine a una serie di
eventi anche fortuiti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo e si ottengono i risultati sperati, si
rafforza la propria consapevolezza e la comprensione della legge universale di causa-effetto, e ci si
sente collegati al flusso dell’esistenza. Il primo passo da compiere è organizzare i propri pensieri in
vista di uno scopo preciso, tenendo conto che maggiore sarà il livello di dettaglio, più grande sarà
l’impronta energetica che si saprà costruire in sé e che si inizierà a emettere come un’onda che si
propaga nel mondo esterno: 1. fare una lista scritta di desideri (da 5 a 10) ordinati per importanza; 2.
sul primo desiderio va concentrata l’attenzione con la profonda convinzione che sia possibile
realizzarlo e che si è in grado di farlo; 3. il pensiero deve seguire il desiderio e l’emozione di gioia
che ad esso si associa; 4. Come il pensiero, anche le azioni dovranno essere indirizzate
coerentemente al suo raggiungimento.
Il percorso nel quale pensiero ed energia si fondono può essere agevolato oppure rallentato,
ostacolo, deviato. L’educazione ricevuta può scollegare dall’intenzione e l’abitudine consolida nella
mente schemi di cui è necessario liberarsi per riappropriarsi di una visione personale delle cose.
Riconoscere la verità che muove le proprie azioni è la chiave per far scorrere l’energia. La creatività
è la condizione essenziale di tutti, è in tutti e quando è latente e soffocata dai blocchi psicologici o
da routine o pigrizia mentale, può essere facilmente riportata alla luce, se si ha il coraggio di
riconoscerla e l’entusiasmo per esprimerla.
Diventare adulti può significare a volte accettare di non poter condonare o perdonare, ma anche
smettere di limitarsi ad attendere o presumere servizi o compensi o mappe (anche se essenziali) o di
incontrare chissà chi e chissà cosa prima di iniziare a vivere, godendosi il godibile senza farsi
condizionare dai gusti o dalle pretese altrui e affrontando con tutte le energie i problemi: mirando
alto e adeguandosi ai propri limiti del momento per superarli poi, si deve osservare tutto
considerandone l’estraneità profonda rispetto a sé e chiedere e attivarsi per ottenere dagli altri e
dalla vita ciò che si vuole a piccoli passi imperfetti, accettando anche di trovare sostegno “nel come,
anziché nel cosa”. Un adulto non è chi si arrangia (nessuno si arrangia) ma chi ha un atteggiamento
attivo, conta su di sé anche quando non è al livello dei più e si impegna a partire dai gradini più
bassi senza fare e premunirsi più del necessario, sicuro di essere nel giusto nel scegliere il sentiero
più semplice per sé pur di restare sulla strada giusta per portare a termine tutto ciò che ha intrapreso
(dalla realizzazione di un progetto in parte ostacolato all’osservazione-analisi di un’intuizione): chi
ha davvero autostima può scegliere regolarmente tra le strade moralmente sane la più facile, come
una persona davvero in armonia con se stessa e indipendente sceglie la taglia più comoda di un
abito nuovo con la massima tranquillità.
Per vivere pienamente l’importante è liberarsi presto dell’eredità emotiva del passato, rimuovere le
convinzioni ristrette su chi si è e i blocchi che si frappongono tra sé e la parte più autentica e vitale e
che hanno lì le loro radici. Molta energia è sprecata per trattenere ricordi o situazioni lasciate in
sospeso: sciogliere le questioni insolute e riconciliarsi con ciò che è stato è uno dei modi più
efficaci per recuperare una grande quota di questa energia, da utilizzare per i propri obiettivi: alcuni
gesti non si possono perdonare, perché le conseguenze potrebbero essere state troppo dolorose e
perdurare, ma, meditando regolarmente, si può arrivare a pensare ciò che è avvenuto in uno stato di
calma, aprirsi al nuovo, sperimentando leggerezza e benessere ( per distaccarsi dalla paura, ad
esempio del “padre-padrone”, provare a scrivere ciò che ha creato paure durante la giornata,
rileggerlo prima della meditazione del giorno successivo accogliendo le paure senza giudicarle e
perdonandosi per il provarle e subirle). Se un genitore o un marito non si rende conto di cosa sia
l’amore e tende a bloccare dal punto di vista sentimentale e pratico, l’atteggiamento migliore poi è
ignorarlo senza rispondere alle provocazioni ed evitando di vivere in funzione di ciò che fa o dice,
perché per far giungere un futuro diverso occorre nutrire la chiara intenzione di abbandonare il
presente e il passato, senza dimenticare ma anche senza farsi trascinare e contaminare.
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Ogni incontro inoltre porta con sé un messaggio, perché può essere uno specchio del mondo interno
proiettato al di fuori di sé: può essere utile decifrare questo messaggio, comprendendo quale sia lo
stimolo di cui si ha bisogno in un certo momento per risolvere un problema, per dare impulso al
lavoro, attuare quei cambiamenti da tempo in programma. In questa prospettiva, i nemici a volte
sono in parte complici. In ogni caso trovare una soluzione ai conflitti è possibile in generale quando
si rifiuta la fretta, non si danno limiti di tempo arbitrari, si riflette sul punto di vista dell’altro senza
abbandonare il proprio a caso, ma anche senza arroccarsi sulle proprie posizioni come in guerra:
così nasce la possibilità di creare e le tensioni diventano stimoli e non solo sventure e a questo
punto si può parlare di ascolto.
Resta vero comunque che è indispensabile liberarsi da legami che si sono trasformati in buona parte
da risorse in ostacoli o impedimenti per valorizzare ciò che apporta benessere e avvicina alla
personale realizzazione, per quanto di poco si disponga. Le relazioni più significative con gli altri
possono creare limiti nell’espressione di alcune parti di sé: le persone possono aumentare le energie,
fornendo sostegno e positività, o possono sottrarle, in un processo di svalutazione e sabotaggio.
Spesso alcune persone compaiono in momenti particolari della vita, offrendo la possibilità di un
cambiamento (e può trattarsi anche di un cambiamento necessario, ma che non li deve né
assecondare, né coinvolgere per apportare beneficio): l’intuito, se è il riflesso di un’armoniosa
connessione interiore, mette nelle giuste condizioni per riconoscere la persona che è entrata, anche
solo un frammento di tempo, nella propria vita e le emozioni che essa suscita (per esempio fiducia
nell’altro e in sé, amore o appunto paura e disagio, sospetto o dipendenza) sono un sistema interiore
da utilizzare per interpretare il significato dell’incontro, purché non si basi il giudizio solo su di
esse. Un altro modo di interpretare bene un incontro è osservare gli esiti delle azioni eseguite su
consiglio della persona conosciuta o in relazione a lei: incidenti o esiti particolarmente negativi
spesso indicano che frequentare quella persona avrà conseguenze deleterie (non indicano solo che
essa non sa comprendere il carattere e le esigenze di chi pretende di guidare o coinvolgere o che
manca di saggezza o equilibrio, ma spesso anche che inconsciamente si sente di doversene
allontanare e così a livello non cosciente si provoca da sé lo sbaglio o la sfortuna, un po’ come
quando si cerca di attuare un proprio progetto senza sentirsela o sentirlo davvero).
A volte è proprio indispensabile allontanarsi in fretta, proprio come è fondamentale frenare le
tendenze del proprio modo di essere più esteriore quando tradisce profondamente l’io interiore. Una
delle cose peggiori da fare è bloccare o cristallizzare la comunicazione per paura di destabilizzare la
relazione o una situazione, perché tacere è mortificarsi e pone il seme di astio e recriminazione e
indebolisce, e poi perché meccanismi troppo razionali contrastano il concetto di spontaneità che è
alla base del benessere e di una relazione appagante: una relazione di qualsiasi genere (anche di
coppia) solida non è una relazione ferma, ma un rapporto in grado di assorbire i cambiamenti, le
perturbazioni, le novità, cambiando di poco o molto, ma senza stravolgere la propria natura e
rimanendo soddisfacente mantenendo intatto l’essenziale (la stima, l’apprezzamento reciproco al di
là della consapevolezza dei difetti dell’altro, la disponibilità all’ascolto, la fiducia nella capacità
dell’altro di venire incontro a desideri e bisogni diversi dai suoi).
A volte un comportamento o un rapporto risultano deleteri anche solo perché non hanno una precisa
e valida giustificazione, perciò quando non si vede un buon e chiaro motivo per stare in un ambiente
che crea anche disagi bisogna allontanarsi e, se nel frattempo si è subito un danno grave, si deve
ricordare che ci sono molti modi per informarsi a distanza di sicurezza nel tempo quanto basta per
inquadrare l’accaduto, distaccarsene emotivamente, trarne insegnamento e combattere chi è
responsabile del male ricevuto e delle sue conseguenze, mentre restando si può rischiare un danno
profondo e duraturo e indebolirsi al punto da non poter più reagire in alcun modo: occorre seguire
non solo i ragionamenti altrui, ma anche gli sviluppi delle loro vicende per giudicare secondo un
metro non personale e così fermare il flusso delle cose anziché seguirlo, ma con gli altri è
importante non rendere tutto problematico, non tentare di capire ciò che non si riesce a capire,
guardare solo ai fatti, alle azioni nel complesso mantenendo sempre una certa distanza, senza voler
scandagliare l’animo e le recondite motivazioni di chi dice una cosa e poi ne fa un’altra e si
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comporta ambiguamente in modo contraddittorio, perché ciò non solo è tempo perso, ma spesso
significa cadere e rimanere impigliati in una trappola tesa dagli altri, consapevolmente o meno.
Commenti e critiche possono stimolare a rendere più efficaci il punto di vista e le azioni, ma se alla
base di queste pressioni c’è una volontà di comando e di prepotenza che non rispetta le esigenze e la
natura personali, queste possono trasformarsi in una gabbia mentale: per adeguarsi alle aspettative
degli altri si sprecano inutilmente molte energie…
Limitazioni potrebbero derivare anche dai modelli proposti dai media, dalle scuole o dalle religioni
e allora bisogna essere fermi nel riconoscere che la propria direzione può discostarsi di molto dai
percorsi intrapresi dalle altre persone, imparare a gestire le emozioni senza frequentare chi cerca di
imporre agli altri la sua ricetta contro i mali del mondo o si presenta come santo o esperto in
intimità magari perché professa una fede o ha conseguito una laurea in Psicologia e facoltà affini.
Anche quando si tratta di semplici gusti come musica e letture, è necessario darsi il tempo di
conoscersi bene, facendo per esempio periodicamente il vuoto di attività e interessi, come
condizione perché i più adatti a sé emergano in modo naturale.
Ritrovare se stessi e vivere su un piano di assoluta autenticità è il modo più diretto per sentirsi ed
essere liberi. Libertà significa essere se stessi pienamente in ogni luogo, in ogni momento, è
arricchire l’universo con il proprio punto di vista: passare dalla teoria alla pratica significa
assumersi la responsabilità di essere liberi in quanto veri, a costo di scontentare qualcuno, di
rinunciare a qualcosa e di commettere errori, di fare meno ma fare subito e così aggiornare lo stile
di vita alla realtà interiore e conoscere i propri limiti, in modo da non andare in panico o sentirsi
inetti e indifesi a ogni compito difficile o che non si sa se sia alla propria portata.
Deambulando si sospende un equilibrio acquisito e, attraverso una fase di squilibrio controllato, si
acquista un nuovo equilibrio, ma stando un passo avanti a prima. Così si può muoversi nella vita,
affinando via via l’abilità e aggiungendo grazia ed eleganza all’efficacia.
L’acqua scorre e prende la forma di ciò che la contiene, pur rinnovandosi continuamente, nasce,
scorre, si fa strada senza fatica tra macigni aggirandoli, scava il letto che agevolerà il suo fluire e
mentre cammina, agisce, non sta mai fermo, muta continuamente eppure rimane sempre se stesso,
anche sotto forma di ghiaccio o vapore, e vive libera dalle tossine psicologiche nel mare, che,
quando è mosso, porta a riva messaggi lanciati da chissà quale sponda: occorre far muovere le cose
fuori di sé, rimuovendo tutto ciò che è cristallizzato e che si è fermato dentro e facendo tanti piccoli
progetti, tenendo conto che il segreto per una vita ricca consiste nel sostituire al possesso lo
scambio e gioire del flusso infinito della realtà e che un atteggiamento mentale fluido e consapevole
è davvero la chiave per vivere serenamente, affrontando con entusiasmo le sfide che la vita propone
ogni giorno.
Una visione rigida delle cose blocca su posizioni che tolgono ogni possibilità di ripensamento e di
cambiamento, perciò essere flessibili e attenti ai mutamenti rappresenta una strategia efficace, oltre
che per raggiungere i propri obiettivi per vivere in modo più rilassato e nello stesso tempo in
contatto profondo, leggero e libero con le cose, percependone il valore in relazione alle esigenze
personali.
Cambiare punto di vista fa sperimentare nuovi aspetti della realtà e scoprire aree inesplorate del
proprio carattere.
Allenare se stessi ad attraversare le esperienze in modo fluido fa sentire nutriti da esse e arricchiti,
perché la ricchezza è una forma mentale, un modo di pensare e di comportarsi riguardo il modo in
cui si tratta se stessi e gli altri e l’abbondanza che si è disposti a vedere nel mondo.
Spesso la società con le sue costruzioni culturali crea degli ideali che a volte si trasformano in miti,
i quali allontanano da questa dimensione ciclica e trasformativa secondo dinamiche frequentemente
legate al concetto di possesso e che si portano dietro paure legate alla perdita: si innescano lotte
vane per mantenere tutto sempre uguale a se stesso, con grandissimo consumo di energie, ma i
cambiamenti avvengono nonostante tutti gli sforzi per contrastarli.
Cambiare è la chiave per scoprire nuove parti di sé, nuovi modi di essere, per vivere… È
abbandonare i vecchi schemi e le inutili paure, e aprirsi alla sperimentazione: sarebbe possibile, al
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di fuori del mutamento, dare valore e significato alle cose? Cambiare è quella risorsa irrinunciabile
che porta con sé l’esperienza che si trasforma nella saggezza che dà profondità alle percezioni,
offrendo una ricchissima variabilità e facendo sentire parte dell’esistenza.
Imparare l’arte di lasciar accadere le cose è essenziale: fare andare le cose esattamente come si
vuole è impossibile, dato che l’imprevisto scombina sempre i piani. Occorre seguire delle linee
guida e poi essere elastici, inserendo l’imponderabile nei propri piani, evitando una eccessiva
reattività ovvero di reagire con battutine, dispetti e testardaggine a tutto. Creare continuamente
categorie, ordinare e progettare comporta poi che anche quando tutto funziona si avrà la sensazione
di non potersi mai rilassare, perché si percepirà di vivere in un mondo stretto. Si può però
mantenere il controllo in una condizione di maggiore apertura e rilassamento lasciando vivere le
emozioni senza farle trasparire e inoltre passando dalla modalità logica di usare la mente a quella
metaforica, perché esiste la verità del collegamento oltre a quella più superficiale della separazione:
si può fissarsi sulle differenze oppure aprirsi a ciò che unisce per quanto sia meno evidente. Un
primo passo è quello di sforzarsi di superare l’identificazione con i propri pensieri per poter
imparare a osservare tutto da diversi punti di vista e arrivare a conoscersi al di là degli impulsi
automatici o condizionati: è come passare da guardare dal buco della serratura a guardare il mondo
da una cima di una montagna attivando una vista laterale e panoramica. Anziché sforzarsi di
controllare la realtà dall’esterno se ne diviene partecipi, fluendo con la corrente e gli eventi, anziché
cercare di deviarli o tenerli fermi, cosicché si può finalmente rilassarsi, godersi il paesaggio,
annusare profumi portati dalla brezza. Un altro passo è superare l’idea che le facoltà razionali siano
l’unico modo per interpretare la realtà e, senza rinunciare alla razionalità, ampliare le possibilità
della mente allenandola a osservare ciò che rende simili due manifestazioni e integrando
nell’osservazione, oltre al livello affettivo ed esteriore, il piano simbolico: ogni persona, evento,
situazione è un segnale sulla strada al di là del male e del bene, a volte attirato da un zona profonda
di sé ed è potenzialmente rilevabile della mente allenata man mano che aumenta l’esperienza e
familiarità con la voce dell’intuito e delle emozioni. Si può non essere sostenuti dalla famiglia e da
chi si ha intorno e indeboliti da limiti creati, oltre che dall’ambiente, dalla propria natura innata, ma
si è pur sempre sostenuti dalla realtà, che spesso, per le sue leggi impersonali intrinseche, dona
davvero le informazioni e occasioni desiderate, almeno se si persevera e si prova davvero a
ottenere, anche se soli, ciò che si desidera e di cui si necessita di più, di volta in volta, appena e
come si può. Basta esporsi del tutto e senza adagiarsi in nessuna situazione per imparare a
conoscere i vari limiti posti dalle leggi della realtà e dal destino.
La zona di comfort è un termine usato in psicologia per designare quel senso di benessere che si
prova quando ci si muove in un ambito di cui si conosce tutto, per cui ci si comporta in modo
sicuro, tutto appare routine e si è molto consapevoli delle proprie capacità e dei propri punti di
forza, punti di riferimento e abitudini consolidate che mettono a proprio agio, complice a volte un
senso di inadeguatezza e un’identità penalizzata che possono impedire di vedere il cambiamento,
novità e sorprese come opportunità. Occorre lasciare tale zona di comfort per entrare in quella sana
e naturale dell’apprendimento, accantonando scetticismo e diffidenza a favore del coraggio e della
propria forza di volontà. L’istinto, il cui scopo è la conservazione della vita di una specie e non la
realizzazione individuale, ha in sé dei meccanismi coattivi e ripetitivi che spingono a un eccesso di
protezione rispetto ai propri spazi vitali, ad assumere schemi rigidi che garantiscono stabilità più
che felicità, sicurezza anziché comunicazione e che allo scambio e all’intuito fanno preferire
l’impulso, alla percezione la sensazione, all’elasticità la rigidità, alla creatività l’istinto protettivo:
esso porta a chiudere i canali della vita anziché a mantenere un corretto equilibrio tra differenti
piani di percezione, mentre la conoscenza vera implica l’essere disposti ad avere poche certezze e a
mettersi in discussione e imparare attraverso continui scambi con il mondo.
Non si deve pretendere di basarsi su un sistema di cassettini per ogni cosa dove chiudere tutto,
perché non spaventi, perché il vero ordine è nella natura, dove ogni cosa ha un senso e si combina
con ordine ma senza freddezza. Nemmeno si può dare un significato a tutto ciò che accade (anche
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perché i veri segnali sarebbero così soffocati) o pensare di farsi valere davvero attraverso una
competenza priva di autoindulgenza.
Anche vedere il mondo in modo schematico, tutto bianco o nero, risponde in modo similmente
sbagliato al bisogno di sicurezza e di costruire solide categorie mentali di riferimento: sviluppare la
coscienza dello spazio interiore aiuta a mantenere un equilibrio dinamico, a trovare un rapporto
migliore con energie e pulsioni particolarmente intense. Chi tende a estremizzare, a perseguire
obiettivi con determinazione estrema, a cercare l’intensità e magari la teatralità ha particolarmente
bisogno di comprendere la relazione tra gli opposti (spazio-tempo, potenzialità-potere, conscio-
inconscio, espansione-contrazione, vuoto-pieno) e di allenarsi a percepire le sfumature e
apprezzarne il valore.
Se i modi indecisi non sembrano dare sicurezza, bisogna considerare poi che un modo di fare molto
sicuro o spavaldo spesso rivela menefreghismo, sentimenti poco profondi e inaffidabilità.
Molti provano imbarazzo a mostrarsi emotivamente coinvolti di fronte al dolore altrui e ciò non
dipende dal distacco degli altri ma dalla difficoltà a esprimere le proprie emozioni: da bambini la
libera manifestazione delle emozioni non è stata ancora raffreddata: occorre avvicinarsi a quella
dimensione e la sensibilità aiuta a farlo.
Una persona emotiva, se è fortemente motivata, può diventare forte e creare una corazza
impenetrabile a critiche e dubbi e d’altra parte il mondo è così pieno di gente che è o vuole apparire
super sicura di sé, che una persona che non ha paura di mostrarsi ipersensibile può suscitare anche
interessi e istinti di protezione.
Poi si deve considerare che, come per i difetti fisici non correggibili che anziché cercare di
nascondere è meglio a volte rendere più visibili, ironizzandoci e facendone punti di richiamo, così è
meglio investire le proprie energie non nell’insistere nel cercare di cambiare caratteristiche
fastidiose del carattere con cui si è nati o che ormai fanno troppo parte di sé, ma cercare di limitarne
le conseguenze con azioni mirate e farsi perdonare con autoironia e con le proprie qualità e con
programmi non lontani generosi per il momento in cui si sarà superata una certa fase problematica.
Anche quando tutti gli sforzi per far emergere la parte migliore di sé vengono fraintesi e nessuna
delle proprie relazioni dà la gioia che vi si ricerca, non si deve considerare la fragilità una condanna,
ma un’indicazione di ciò su cui porre l’attenzione in particolare per chiedersi per esempio “Se non
ci si ama perché dovrebbero farlo gli altri? Se ci si ritiene insicuri e non si riesce a gestire le
debolezze perché gli altri dovrebbero sceglierci come amici e punti di riferimento?”
Tutti sono deboli, nessuno escluso, ma alcuni sanno accettare le proprie fragilità trasformandole in
peculiarità degne di nota e, partendo dai difetti, costruiscono su di essi la loro unicità, altri si
lasciano travolgere dalle proprie fragilità, ingigantiscono le paure e sono incapaci di gestire
positivamente le proprie emozioni: intraprendendo un “lavoro” sulle proprie emozioni, non si avrà
più col tempo bisogno di cercare rassicurazioni nell’occhio dell’altro, ci si sentirà forti e sicuri nelle
proprie insicurezze e si sarà capaci di mostrare ciò che si vale. Una sensibilità fuori dal comune è
capace di produrre molti frutti, di capire il prossimo e col tempo di rassicurare coloro che si trovano
nelle difficoltà vissute o in altre situazioni dolorose.
Paure e dubbi possono spingere però ad assumere un atteggiamento di sospensione e attesa per cui
le questioni paiono irrisolvibili e l’altro irraggiungibile, così il desiderio di solitudine si accentua. A
una chiusura emotiva che porta a dare risalto agli aspetti negativi si reagisce trovando il modo
giusto di esprimere ciò che si sente e ciò che si pensa, dando il giusto risvolto alla comunicazione:
gli strumenti possono essere i più disparati, l’importante è riuscire a comunicare ciò che si è per
essere pronti a vedere le opportunità.
A causa della legge d’attrazione di energie simili (che risponde non solo alle azioni, ma alle
intenzioni, alle emozioni e all’attenzione ovvero al pensiero e alle parole), dopo un evento doloroso
e sfortunato occorre accogliere tutto senza voler ignorare ed eliminare a forza l’accaduto e senza
pensare a ciò che manca o a principi di merito che portano a coltivare l’attesa (cioè la sensazione di
mancanza che “attirerà” eventi che impoveriscono): bisogna concentrarsi subito sulle possibilità del
momento di stare meglio e quelle future di gestire diversamente le cose e sulle sensazioni positive
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di una situazione sbrogliata e serena evitando di rimuginare con i seguenti pensieri tipici nello
sconforto: a) cosa ho fatto di male per meritarmi questo?; b) una cosa del genere non mi capiterà
mai più; c) perché sono stato così stupido? d) la sfiga mi perseguita; e) ho un brutto presentimento e
avrà pur un significato…
Un aiuto contro i pensieri negativi è metterli tutti insieme, dopo averli accolti e ascoltati con
accettazione e lucidità insieme (senza disprezzo, ribellione, prediche), e lasciarli poi fluire,
volgendo l’attenzione ad altro (magari svolgendo un’attività qualsiasi), accettando il fatto che non si
può ingannare la mente, che bisogna evitare di fingere utilizzando parole che nascondono
disperazione e risentimento: presi in una spirale negativa occorre entrarci ed esplorarla, infatti,
perché altrimenti i pensieri e gli impulsi rifiutati escono in modo spiacevole (in incubi, automatismi
deleteri o eventi molto negativi).
L’atteggiamento fatalistico blocca la realizzazione mettendo in una condizione di attesa e di
dipendenza dagli altri. Davanti a un problema, in sintesi, non bisogna rimandare il momento di
affrontarlo né evitarlo ma essere flessibili e ripetersi: “OK, oggi sta andando così… ma io posso
farcela e non mi spezzerò”, così da sentire di avere il controllo della situazione - perché la si
affronta anziché crogiolarsi nella rabbia - e da sostituire un pensiero negativo con uno positivo.
Quando poi la sensazione è quella di sentirsi del tutto paralizzati nonostante gli sforzi di procedere
come in certi incubi, bisogna solo aver chiaro che si tratta solo di una sensazione e restare presenti a
se stessi, consapevoli di quello che si prova e si vuole e coscienti che l’impossibilità di realizzare i
progetti è solo attuale: non mollare, individuare i punti deboli e raddrizzare il tiro.
Due domande da porsi quando si soffre a causa del fatto che un desiderio importante non si realizza:
“Sono psicologicamente e fisicamente in condizione di incontrare e gestire l’oggetto desiderato?”
“Accetto l’eventualità di non incontrarlo?” Se la risposta anche a una sola delle domande è no, c’è
la possibilità che la strada sia ostacolata da una propria inconscia volontà. Ad esempio si può avere
un’enorme bisogno di libertà, una libertà prima di tutto mentale, e non essere pronti a diventare
indipendenti, autonomi, non aver ancora davvero liquidato il passato (tornando sugli errori) e non
aver trovato ancora un motivo per vivere tali da voler davvero cambiare, mettere a frutto quanto si è
capito e affermare le proprie verità, personalità, esigenze di gioie e amore (quindi della libertà e
dello spazio per viverli). Se la risposta alle due domande indicate invece è sì, bisogna fare spazio
(anche esteriore) a quanto si vuole ricevere e allenare la mente a vivere come se l’oggetto del
desiderio ci fosse. Se un desiderio è irrealizzabile o e troppo difficile da realizzare, troppo oneroso o
non si realizza da tempo nonostante l’atteggiamento migliore, bisogna forse lasciare una porta
aperta, ma puntare su altro per essere felici, ricordando che del resto i desideri non sempre
corrispondono ai bisogni più profondi e a quelli che, essendo stati creati dalle esperienze più forti
vissute, richiamano la maggior parte delle energie inconsce e che forse sono stati “scritti” da un
destino che non ammette molto altro e che del resto dà abbastanza.
A volte poi il cedere di un sogno porta – per reazione dell’energia distoltavi di colpo – alla
realizzazione in breve di altri sogni (più realizzabili) e pertanto non è cosa troppo negativa, anche se
bisogna passare momenti in cui tutto è confuso e ci si sente in balìa degli eventi.
Altre volte si sognano legàmi sentimentali quando si vive una fase di rivoluzione, un momento di
passaggio tale da aver bisogno di spazio e per cui i legàmi sono freni: essi perciò diverranno
dannosi o poco gestibili, tanto che genereranno problemi da sbrogliare inevitabilmente in futuro,
cioè quando invece si potrebbe ottenere dei legàmi adatti e opportuni grazie all’esaurirsi di quel
momento di tesa evoluzione.
Può essere inutile combattere o sognare quando nessuna delle sponde appare in grado di accoglierci:
meglio calmarsi, fidarsi di stessi e del tempo e lasciarsi andare con serenità al corso delle cose,
consapevoli che la soluzione giusta deve emergere con naturalezza nella mente.
C’è poi, chi, per natura ha un bisogno particolare di entusiasmo, per cui è quasi il motore per vivere,
e tende a farsi fiction mentali, a proiettarsi sempre avanti e a colorare il presente e il futuro,
fraintendendo e conservando ciò che non merita attenzione in realtà e impedendo che arrivi ciò che
16
serve e ciò che, insegnando ad amare, radica nella realtà e cancella un’indifferenza, magari poco
consapevole ma dannosa.
Per chi ha passione, come per chi tende a riflettere molto, non c’è niente di più importante di
toccare con mano la realtà… soprattutto quella che gli altri intravedono come realtà, uscendo ed
esponendosi alle critiche, a verifiche attive circa l’opportunità di certi desideri, gestendo le
situazioni in modo indipendente da schemi, toccando il cuore e il corpo di chi si ama.
La soluzione al fatto che l’originalità e la diversità sono percepiti come minaccia dai più, è fare il
prima possibile i conti con i lati imprevedibili di sé, accettando ad esempio i cambiamenti d’umore,
i momenti di esaltazione e chiusura, prendendosi per mano e poi cominciando ad aprirsi al mondo
senza aspettative o pretese. Mantenere un costante contatto con la consapevolezza dei propri
automatismi e con le proprie reali emozioni e progetti è indispensabile: emozioni per troppo tempo
soffocate, come possono divampare in modo pericoloso e prendere il sopravvento, possono creare
una confusione interiore che brucia sul nascere ogni iniziativa.
Essere pronti a cambiare punto di vista per una qualsiasi piccolezza o non saper preservare i
rapporti dagli sbalzi d’umore significa essere influenzabili: per non essere facili prede delle illusioni
e non sbagliare con facilità, bisogna rilassarsi e imparare ad apprezzarsi per quello che si vale,
ricordando che si può essere emotivi e soggetti ad alti e bassi d’umore e un po’ lenti nel rendersi
conto di ciò che accade, perché trascinati da voglia di vivere e da entusiasmi affettivi, ma nello
stesso tempo essere lucidi, critici e profondi nei giudizi e capaci di darsi e amare e che il materiale
per l’evoluzione e le risorse più profonde nascono proprio da curiosità, entusiasmo e carica
evolutiva innati da manipolare e utilizzare in modo originale e, se è vero che l’entusiasmo richiede
cautela, anche se è bene avere i piedi per terra non ci si deve impedire di godere pienamente degli
stati d’animo e di realizzare quello che si ha in mente.
Se non si è del tutto coinvolti in quello che si fa, la vita può diventare frenetica perché si tenderà a
correre forsennatamente nel tentativo di trovare quella partecipazione emotiva che purtroppo in
questi casi può essere solo frenesia, bisogna accogliere il messaggio di quella frenesia e svagatezza,
che spesso nascondono la cosa più bella che ciascuno ha, ovvero il desiderio di essere se stessi, di
esprimersi, di lasciarsi guidare da emozioni e istinti meglio corrispondenti ai desideri, evitando
quanto inchioda nella solitudine, nella passività e in un doloroso stato di attesa e dipendenza. Dalla
frenesia poi è facile passare alla vera e propria alienazione e poi al fare troppo spesso qualcosa che
si considera insensata e sbagliata per sé, il che porta a un grave squilibrio mentale.
Se tutto sembra uguale in una dimensione finta e senz’anima, basta invece aprire la porta,
immergersi in sé, nell’acqua delle emozioni: si capirà quali sono i punti deboli della personalità e
gli schemi che impediscono di evolvere, i paradigmi più difficili da cambiare e che non si è voluto
vedere, le ragioni per cui non si è riusciti ancora a ottenere ciò che si voleva. Non bisogna farsi
prendere dalla fretta per nessuna ragione, bandire aggressività e autocommiserazione, ma anche
disidentificarsi dai propri pensieri e tenere ben separati i concetti di conflitto e confronto aprendosi
al dialogo. Le percezioni, le idee, le intuizioni nelle quali si crede devono essere sostenute con
tenacia e in parte con aggressività: devono essere difese. Dopo che sono state messe alla prova e
quindi raffreddate dal confronto con gli altri o nella mente, si tramutano in sensazioni. Non si deve
quindi fermarsi solo all’idea di aprire la porta, ma essere convinti di farlo, mettersi in gioco senza
alcuna limitazione e proseguire oltre la prima tappa per aprirne uno spiraglio. Si Inizierà il
cammino con la mente carica di convinzioni, quelle idee diventeranno fumose e vaporose e
potrebbero scomparire alla prima prova, ma si deve proseguire senza timore finché la nebbia che
limita il passo sarà spazzata via dal vento della consapevolezza: alcune idee torneranno valide ma
saranno più le novità che le conferme.
Fatta chiarezza nel cuore, si sarà pronti a ricavare ciò che si deve e il pensiero acquisterà peso,
diverrà vibrazione ed emozione: l’aria diventerà acqua, all’intuizione si sommerà il sesto senso,
all’intelligenza si potrà aggiungere valore grazie al cuore e forse in quel momento molte cose
funzioneranno all’unisono e ottime idee e intuizioni incontreranno la situazione perfetta per
diventare creatività, intesa non come capacità di produrre effetti artistici, ma come l’essenza
17
dell’uomo e della vita. Quando le contraddizioni tra i propri impulsi e il contrasto tra convinzioni e
modo di vivere viene osservato con apertura e si finisce così per mettersi in dubbio, si viene portati
anche a mettere in dubbio il mondo intorno e allora la realtà appare un calderone, dove tutto può
succedere e dove esiste di fatto un destino, ovvero un sentiero dove poter decifrare segnali lungo il
percorso arrivando così a capire la strada più adatta a sé per esprimersi, non essere soli e stare
meglio senza tradirsi: l’indifferenza non esiste né si può scegliere cosa è o non è in sintonia con la
propria natura particolare, perciò aver chiaro ciò che piace e fa sentire vivi e ciò che non piace o
che porta il cuore a rivoltarsi è come la luce sulla strada giusta. Vivere con autoconsapevolezza,
indipendenza mentale e autonomia è poi il mezzo per arrivare a capire ciò che si desidera più
profondamente, nel senso di quel motivo personale per vivere la propria vita che si impone da sé
con forza lungo quella strada a un certo punto e che nessun altro può dare: infatti si può arrivare
così a conoscersi sempre più intimamente, come in certi sport o discipline come il Tai Chi, in cui
l’allievo che corregge i propri errori davanti allo specchio e con l’aiuto del suo maestro, piano
piano sviluppa dentro di sé una sensibilità, una sorta di sesto senso, che gli fa intuire subito se il
movimento è corretto e rende più veloce ed esatta la percezione dei movimenti e delle intenzioni di
movimento altrui. I segnali e la capacità di coglierli e interpretarli in tempi utili infatti aumentano
man mano che aumenta attenzione interna, coraggio e disponibilità e ciò che interessa e occupa di
più diventa l’inclinazione della mente, cosicché crescono le capacità e si superano limiti e illusioni
e il seguire diviene proseguire, poi inseguire e quindi perseguire quanto basterà. C’è un filo che
lega agli altri e che a volte si avverte di più e sembra far filare tutte le cose: non è quello della
mente che si ha paura di smarrire, ma sensazioni che si infilano dappertutto e invitano a lasciarsi
andare… Quando lo si fa, a volte tutto scorre liscio.
In ogni fase del processo è indispensabile tenere nota delle intuizioni importanti per dare
realizzazione alle idee (anche solo su un foglio). GDM

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Astrologia per autoanalisi

  • 1. 1 Versione definitiva – 23 giugno 2015 ANALIZZARSI E TROVARE CONFORTO E SOSTEGNO ATTRAVERSO LE RIVISTE DI ASTROLOGIA  L’astrologia può essere considerata una tecnica analitica che soddisfa la razionalità avvalorando il potere visionario del Simbolo. Se c’è un’utilità pratica nello studio dell’astrologia è quella di insegnare a guardare al di là delle apparenze e comprendere, contenere, accettare e pensare in un contesto molto ampio le sfumature più disparate della personalità. Il documento contiene un elenco schematico di quanto si può considerare utile ricercare ed evitare nelle riviste di astrologia e alcuni concetti utili trasmessi principalmente attraverso la simbologia che vi si trova più facilmente (il testo è composto di brani tratti da articoli presenti in alcuni dei numeri usciti tra il febbraio 2009 e il 2014 di Astrella e Astro, lievemente rielaborati nella forma ma connessi tra loro con molta libertà per presentarli in modo tale da delineare un percorso di maturazione) . Il documento contiene molte ripetizioni dei concetti fondamentali e ciò in considerazione del fatto che quando si ha bisogno di riferimenti, terminologia e sfumature, ripetere è utile e a volte fondamentale. Del resto se i bambini non sono in grado di comprendersi bene e molti adulti (anche sicuri di sé) non sanno giudicarsi, in molti casi ciò non dipende da disimpegno, scelte di comodo o stupidità, ma dalla mancanza di un numero sufficiente di riferimenti e soprattutto di “parole” a loro disposizione. COSA CONSIDERARE E RICERCARE NELLE RIVISTE  Il “vocabolario”, ovvero il linguaggio analitico indispensabile all’autoanalisi;  Un inquadramento essenziale dell’astrologia attraverso indicazioni sull’affinità delle tradizioni occidentali con quelle più lontane e attraverso i suoi legami e rapporti con la cultura, come con Jung o in Italia per esempio con Fabrizio de André o Italo Calvino (la letteratura è in genere legata all’astrologia, che viene utilizzata da sempre nella costruzione dei personaggi letterari, come oggi lo è in quella dei personaggi cinematografici);  Il rapporto tra tarocchi o fiabe e autoanalisi con riferimenti a Jung, alla legge di attrazione, alla storia ed alla efficacia psicologica dei simboli;  Il profilo dei segni zodiacali; indicazioni ampie o brevi e basate su test a crocetta di ciò che la tradizione ha elaborato circa affinità, attrazione problematica e attrito tra segni; il rapporto tra il piano lineare dello zodiaco e uno più aderente alla complessità della realtà che considera esperienza e carta natale; i messaggi che possono aiutare a inquadrarsi nelle pagine relative alla fisiognomica (che pure di per sé non va considerata con serietà);  Indicazioni inerenti al rapporto complesso tra apparenza e realtà dell’essere individuale sulla base dei rapporti di ascendente e segno; il ruolo dell’ascendente (“padrone della carta”) nella carta natale e nello sviluppo della personalità nel tempo (in generale si può affermare che segno e ascendente di nascita influenzano fisico e, in una direzione o in quella opposta, tendenze del carattere di tutti, essendo in relazione tra l’altro con la possibilità che si sviluppi una nevrosi anziché un’altra);  Il rapporto tra VIII e XII “casa” dell’oroscopo con il concetto di crisi e con le dinamiche per superare il dolore;  Il concetto di “segno d’ombra” (quello opposto rispetto al segno) e le dinamiche psicologiche rappresentate dall’incontro-scontro di contrari all’interno della personalità (ma anche della famiglia, perché, come si può facilmente osservare, spesso i figli hanno segno o ascendente opposto a quello dei genitori e dei fratelli);
  • 2. 2  L’indicazione di possibili compiti della vita per i diversi profili zodiacali attraverso Nodi lunari nord e sud del destino, giorno della settimana o data completa di nascita;  I meccanismi generali di evoluzione personale rappresentati attraverso l’immagine di retrogradazione dei pianeti e dell’installazione dei pianeti in un segno durante il loro passaggio;  Il rapporto tra benessere, comunicazione e centramento rappresentato con l’immagine di alcuni cristalli, colori, chakra e lettere della cabala e attraverso i miti di Mercurio e Lilith;  Il rapporto tra immaginazione creativa e profonda, istinto, razionalità e razionalismo arido attraverso brani su Plutone, Lilith e Saturno, fasi lunari del mese, solstizi ed equinozi e su aspetti caratteristici tra Urano e Nettuno o Luna e pianeti in movimento;  L’indicazione di percorsi particolari che conducano a modificare la propria vita e a una profonda evoluzione interiore attraverso brani su Luna Blu, Luna Nera e fasi lunari, eclissi e altri aspetti tra Luna e pianeti, Luna di nascita, Porta delle Ombre, Miti di Demetra e di Eleusi, I Ching, Tarocchi, fiabe tradizionali, pratiche di meditazione orientali, buddismo;  L’indicazione di percorsi di vita di coppia (quando è poco schematica e sfida luoghi comuni) attraverso le immagini delle “case” V, VI e VII, le analisi di sestili, quadrature e opposizioni tra segno, Luna, Marte e Venere di nascita e mediante riferimenti al Tantra o test a crocetta;  I brani che fanno riflettere sul proprio modo ideale di vivere in casa attraverso la simbologia tradizionale dei numeri civici, sul decluttering e sul Feng Shui;  Resoconti di sogni, incubi, esperienze, problemi comuni e le riflessioni oneste (modeste e senza rimandi interessati a psicologi o psichiatri) sul modo di interpretarli e di superare il dolore;  I ragguagli sulle tradizioni astrologiche non occidentali per l’utilità di confrontarsi con alcune analisi spregiudicate di alcuni aspetti della personalità implicate dall’illustrazione dei segni;  Le pagine relative ai simboli: elementi tradizionali (acqua, terra, aria, fuoco), glifi dei segni zodiacali, colori, simboli antichi (l’ankh o croce egizia, l’infinito, la stella a 6 punte, il pentacolo, il sole nero o ruota solare, la croce celtica, il sigillo del sole, la ruota a 8 raggi, il quadrato magico del sole, l’occhio di Horus, e l’occhio di Dio nel triangolo), Sabbath maggiori e minori della “ruota dell’anno”, i simboli di alcune tribù indiane (il tepee, il catturasogni, il tomahawk, la ruota della medicina, il Wampum, il calumet, il tamburo, il totem, la freccia, la piuma, la collana e il bracciale decorati), simboli pasquali dell’uovo, del coniglio o della colomba, simbologia delle dita della mano e degli anelli corrispondenti, simboli natalizi (abete, stella e biancospino), simboli dell’epifania (mirra, oro, incenso), simboli delle tradizioni stregonesche (il calderone, la bacchetta, lo specchio, il cerchio magico ecc.), significati di elementi ricorrenti nei sogni (i cadaveri, l’acqua, la morte di un bambino, il caos creato da acqua, fuoco, terra o vento, il galleggiare in acqua, triadi e gruppi di quattro elementi, il gatto nero, i cani, l’isola, il viaggio in aereo, il viaggio in nave, il numero 6, il burrone ghiacciato, il corallo, i capelli, cibo cattivo e cibo apprezzato, i piedi nudi, l’essere nudi, gli esami, lo stare in alto, il pavimento sporco, scritte inintellegibili sul muro, il fiume d’argento, abiti che si restringono, diventano larghi o non si trovano);  Gli articoli che mirano ad aprire le menti a una conoscenza non oggettiva e indipendente da pregiudizi razionalistici senza cadere nell’irrazionale: è il caso per esempio di quelli sulla telepatia e sulla comunicazione emotiva subliminale tramite odori e profumi; non è questo invece il caso di quelli sulle presunte apparizioni di madonne e simili (bisogna infatti almeno tenere conto del fatto che l’energia di certi luoghi di culto si spiega con il rilascio di energia sull’ambiente da parte di certe attività simili prolungate nel tempo come appunto la preghiera e che allucinazioni individuali o collettive non sono fenomeni rari). COSA È PREFERIBILE RIFIUTARE
  • 3. 3  L’oroscopo del mese (o, se non si riesce a farne a meno, lo si legga 2 mesi dopo la pubblicazione): se esiste un valore di previsione dell’analisi astrologica, questo riguarda probabilmente il movimento di pianeti abbastanza lenti che rimangono in un segno più di un mese o due (Jung, per esempio, pur non credendo nell’attendibilità degli oroscopi, aveva osservato coincidenze che facevano pensare a un’effettiva influenza dei transiti di Saturno e Urano, oltre che l’effettiva influenza di segno e ascendente di nascita), mentre per l’influenza delle fasi lunari non c’è bisogno di indicazioni e consigli ogni mese… È impossibile non farsi mai influenzare da un oroscopo e questo tipo di influenza, inconsapevole o accettata, è dannosa e da evitare, anche perché si può finire per fare, in un momento di debolezza, cose diverse da quelle desiderate o per attirare qualche volta i problemi e le discussioni che si leggono incombenti. Del resto, spesso nella stessa rivista esistono più oroscopi e sono tutti in contraddizione tra loro, tanto da far sorridere;  I consigli che non sono motivati o non lo sono in modo preciso o che sono dati con una sorta di autorità e non si affiancano a consigli di natura diversa e a più ipotesi di origine di un problema: da consigli del genere il lettore non è spinto a ragionare e ad analizzare i problemi con distacco e flessibilità e con il tempo necessario alla verifica dell’esperienza; né del resto possono e potranno mai esistere esperti quando si tratta della propria intimità. Spesso queste riviste mirano a offrire ciò che si vuole sentire e ciò in particolare nei profili e negli oroscopi dei vari segni, che infatti si rivelano zeppi di giudizi che si contraddicono nell’insieme della rubrica (i valori e i gusti di un segno non possono essere quelli di un altro con cui magari è in quadratura o in opposizione). Lo scopo è spingere il lettore a comprare il numero successivo e inoltre ispirare una fiducia che poi può essere utilizzata per creare non solo allarmismo ma anche per altri fini;  La terminologia esageratamente negativa e le previsioni a volte quasi apocalittiche o troppo allarmanti, che probabilmente mirano a preoccupare chi legge e a far insorgere una sottile e poco consapevole dipendenza dalle soluzioni offerte e quindi dalla rivista;  I giudizi e i consigli cinici, ipocriti e puerilmente lusinghieri di tendenze spiccate all’aggressività o alla malignità, alla falsità e alla superficialità (solitamente riferiti a Gemelli, Scorpione e Leone );  I giudizi con cui ogni tanto si bollano come stupidi certi desideri o come ottuso e persino testardo il perseguire obiettivi poco comuni o difficili o che non sono proprio nelle proprie corde o alla propria portata, almeno in un dato momento: i bisogni vengono creati dall’esperienza, che è unica per ogni individuo e, quando si vuole profondamente qualcosa, fare fatica può essere giusto e la ricerca può soddisfare in sé anche se si sa di avere poche possibilità di concretizzare o ci si trova a contemplare quella ricerca quando si è obiettivamente fallito. Inoltre spesso non è possibile prevedere i risultati di un lungo impegno, dato che esso modifica anche le capacità;  Le risposte alle lettere, quando arbitrariamente consigliano o anche indicano come indispensabile per risolvere un problema la psicoterapia o la psichiatria: questi consigli e sentenze sono deleteri, interessati, offensivi per la ragione e per la moralità più elementare. Sono affermazioni irrazionali perché chiunque lo voglia può osservare che molti di fatto risolvono problemi come quelli descritti senza rivolgersi a psicologi costosi, cosiddetti “esperti” (magari attraverso letture adatte o attendendo l’amico giusto con cui parlarne e cui chiedere supporto) e inoltre perché confidare cose personali, dare autorità o affidarsi in qualche modo a un estraneo - qualunque laurea e apparenza abbia – è sempre un enorme rischio e di per sé un’esperienza destabilizzante: non è facile aprire porte chiuse da tempo, l’intimità richiede a gran voce di essere esposta solo tra fiducia e affetto, senza estranei e al di là di interessi economici o di gruppo, di prestigio, piacere egoistico di ogni genere; a giudicare da chi si interessa dell’argomento, poi, le possibilità di essere usati, manipolati o diffamati sono alte.
  • 4. 4 Quanto alla moralità di questi consigli si consideri i gravi danni agli individui e alla società nel suo insieme causati dalla psichiatria, su cui oggi le informazioni sono tante e così lucide e documentate che non ha senso ripeterle qui (eventualmente sfogliare l’introduzione e considerare bene parte del “secondo gruppo” di letture in http://www.slideshare.com/leggere-per-vivere);  Le schede sugli alimenti e soprattutto sui prodotti di erboristeria e sui servizi telefonici di astrologia, che servono a sostenere economicamente la rivista e sono sicuramente evitabili senza danno…;  Le curiosità che si possono soddisfare meglio altrove e quelle che contengono noiosi calcoli o informazioni inutili all’autoanalisi o irrazionali. SIMBOLI MERCURIO: Al primo posto devono esserci la capacità di concentrarsi, analizzare e comunicare, pensiero flessibile, mobilità, abilità nel gestire il tempo rapidamente, desiderio di conoscere, di viaggiare e anche di fare attività fisica per il piacere di farla. Una cattiva comunicazione con se stessi e con gli altri è alla base dell’essere fuori tempo, degli sbagli più pericolosi, del mostrarsi generosi quando non è il caso, del non riuscire ad apprendere ciò che serve o del risultare antipatici senza apparenti motivi. Osservare i desideri profondi urlati dalla voce delle emozioni, senza stancarsi di dare un significato a tutto ciò che si sta vivendo, aumenta la capacità di accettare i cambiamenti, perché dà anche la chiara consapevolezza di trattenere e sfruttare la saggezza del passato. Anche mantenere la distanza con gli altri è più facile con l’aumento della consapevolezza, perché diventa più facile attendere per parlare nel modo e alle persone con cui la comunicazione possa avere più risultati e perché fermarsi e analizzarsi più del solito porta a dubbi nuovi, a capire cose che sorprendono tanto da provocare in sé un involontario cambiamento dell’ atteggiamento, avvertito poi dagli altri: le persone saranno così meno incoraggiate ad approfittarsene e forse si ridimensioneranno o comunque troveranno nuovi ostacoli, dato che, non solo si diventerà più lucidi e vigili, ma si organizzeranno meglio le attività e si sfrutteranno bene alcuni dei propri svantaggi, attirando probabilmente anche imprevisti fortunati. SATURNO: la parte più analitica e conservatrice della personalità è un freno alle emozioni o all’avanzamento o porta a esaltare un materialismo o un razionalismo eccessivi, ma permette di potare i rami secchi o sterili e porta a rivedere il passato per capirlo: attraverso il dolore della rinuncia e la libertà dell’essenziale, si compiono i passaggi particolarmente importanti dell’evoluzione interiore e si arriva a isolare ciò che conta e a sciogliere i nodi. PLUTONE: energie sottili operano in modo sotterraneo per trasformare profondamente la personalità e la vita. I poteri della trasformazione sono guidati dalla forza propulsiva e creatrice dell’immaginazione, che deve affiancarsi alla razionalità per evitare di essere vittima di un razionalismo povero, inefficace. Gli orizzonti vanno immaginati e non analizzati. Le preoccupazioni circa la casa, la salute e il lavoro possono poi distogliere da ciò che conta ancora di più, cioè da un’evoluzione senza la quale non ci si può sentire se stessi e sentirsi liberi e soddisfatti. Leggere, meditare, cogliere la bellezza e un edonismo controllato attivano l’immaginazione, come l’esprimere ciò che si sente e non solo quello che si pensa oppure il farlo senza immaginare se verrà apprezzato. Una cooperazione profonda tra concretezza e fantasia può mettere le ali al pensiero, rendere lungimiranti le costruzioni, regalare successo alle azioni e un’aura di genialità, non certo solo quindi inquietudine e ansie verso non si sa bene cosa.
  • 5. 5 URANO: anche chi ha poca pazienza e gestisce male o poco volentieri i piccoli cambiamenti, può scoprirsi in grado di reggere bene cambiamenti radicali e improvvisamente trovare il proprio percorso, magari originale e davvero imprevedibile. LILITH, LUNA NERA: gesti inconsueti aiutano nel processo di individuazione delle fragilità per poterle superare. I principi dell’indipendenza e dell’uguaglianza, dell’equilibrio e dell’autonomia delle parti nelle relazioni sono alla base del risveglio del potere personale, magari deposto sotto strati di desideri frustrati, ed agli antipodi dell’essere iperattivi agli stimoli esterni, del disperare e del rinnegare impulsi e istinti. Si deve guardare l’interlocutore dritto negli occhi, esigere pari rispetto e superare la crisi con azione e rinnovato vigore. LUNA, NETTUNO: sono necessari frequenti periodi di ripiegamento su se stessi prima di vivere periodi in cui l’energia è particolarmente adatta a espressione o stimoli nuovi. Bisognerebbe avere sempre presente alcune considerazioni fondamentali legate a una concezione sana dell’emotività come onere e dono: l’importanza di leggere le emozioni con distacco in modo simbolico e non letterale, di contenerle o moderarle e insieme accettarle, di valorizzarle, canalizzarle per renderle strumenti e guide e non dannosi tiranni; l’importanza di non farsi condizionare dai bisogni deleteri di fusione con l’altro o dalla stasi delle emozioni del passato (che in certi periodi possono permanere anche quando sono state analizzate ed elaborate da tempo); la necessità, a volte, di equivoci e di subire una certa confusione a lungo dalle conseguenze dure per aver poi una visione lucida di trappole tese e dei propri valori e desideri profondi, un particolarmente profondo e sano radicamento e attaccamento alla vita e a se stessi; il sostegno che fornisce ricordare che una profonda malinconia, se accettata in una visione d’insieme e amore per se stessi, spesso si trasforma in una sensazione di energia profonda e calore (attraverso le maree delle emozioni è necessario muoversi in modo non lineare e lasciar fluire la corrente sopra e sotto di sé, senza ostacolarla, come fa il granchio). ASCENDENTE: a volte attività, pensieri e legami sono il risultato di un modo di vivere creato dall’abitudine di indossare una posa difficile da riconoscere, anche per chi la assume, perché condizionata dallo sguardo altrui che la riflette e perché dettata anche da tendenze innate, anche se non in sintonia con la parte di sé più profonda o con tutti gli aspetti originari del carattere. Questa “maschera” può integrarsi con il tempo con il nucleo della personalità con più o meno facilità e in modo più o meno saldo e complesso a seconda delle affinità tra le due modalità di essere, ma in ogni caso può divenire preziosa e fornire una serie di mezzi con cui raggiungere l’obiettivo di felicità corrispondente alla propria essenza o natura fondamentale, portando a una naturale - e forse predestinata - evoluzione e alla stratificazione e strutturazione delle componenti della personalità ( o alla sua stabilizzazione ). ASPETTI DI SESTILE, TRIGONO, CONGIUNZIONE, QUADRATURA e OPPOSIZIONE: un incontro di energie affini, non stimola e può bloccare in una posizione, mentre conflitti e nodi da sciogliere, se possono bloccare l’espressione, possono anche impegnare in una continua lotta che può costringere a tirare fuori energie nascoste inaspettate. Il rapporto con una fonte di caratteristiche sia comuni che del tutto opposte e complementari sollecita lo sforzo per integrare certe doti estranee nel proprio modo di essere, rendendo più completi ed equilibrati. Elementi che con armonia si completano, senza prevalere l’uno sull’altro, formano un punto di forza della personalità in grado di compensare eventuali squilibri dovuti ad “aspetti” dissonanti. La fusione di valori molto simili può legare tali valori in modo tale da dare come risultante non la loro somma, ma una nuova energia, che può sia rafforzare che destabilizzare e che a volte innesta nel vivo della personalità il suo potere.
  • 6. 6 NODI DEL DESTINO: la vita sembra chiamare a lasciare il noto per l’ignoto, trasformare ciò che si conosce e si sa fare bene in un bagaglio di esperienze utili da usare come un “pass” con cui accedere a un campo nuovo che rappresenta il punto di arrivo in un percorso di autoperfezionamento. A ogni uomo appartiene un profondo bisogno di riscatto o di migliorarsi, più o meno consapevole che strappa ai marosi e conduce verso un porto dove trovare una dimensione vera e soddisfacente. C’è una chiave per conoscere il significato della propria esistenza. SEGNO D’OMBRA: c’è una sfera della vita, che è come l’ombra di sé, in cui si è stati limitati o arrestati alla crescita, in cui si può sentirsi ipersensibili, inadeguati e goffi, in cui i difetti emergono di più perché si intensificano le paure e ci si sente spinti non ad affrontarle ma alla compensazione, tentando di mostrare magari una facciata coraggiosa e talvolta insensibile. Il lato in ombra di sé irrompe con effetti negativi ed azioni incontrollate se ignorato, perciò esso va reso il più possibile accessibile alla coscienza: il lato oscuro va trattato come un alleato per la crescita personale. Il dialogo con il segno d’ombra può portare: ad ammettere esigenze ed ambizioni senza futili sensi di colpa in modo che, amandosi di più, si sia più rilassati e aperti anche verso gli altri (rif. ad Acquario – Leone); ad accettare di concentrarsi meno su di sé e a sentirsi al sicuro in un rapporto (rif. ad Ariete – Bilancia); a comprendere che troppo controllo serve solo a perdere ciò che si ama e che per fecondare bisogna a volte distruggere lo status quo che fa ristagnare le emozioni più vere (rif. a Toro – Scorpione); a imparare che il passato non va trattenuto perché serve solo a dare un tesoro spendibile nel futuro di insegnamenti e di senso di protezione (rif. a Cancro – Capricorno); ad ammettere che il mondo è grande e che ci sono tante cose di cui occuparsi anziché di sé (rif. Leone – Acquario); a vedere ogni stabilità o situazione limitata come un punto di partenza (rif. ad Ariete - Bilancia); a vincere il rifiuto per le idee elevate e le proprie riflessioni quando il loro rifiuto dipende solo dal bisogno di trovare modalità espressive adatte a condividerle senza sentirsi ridicoli (rif. a Sagittario – Gemelli); a percepire nell’eccessiva volubilità e sensibilità e nel senso del dovere eccessivo, la propria paura di non meritare amore per ciò che si è (fragilità comprese) e quindi a far sì che ci si determini a vedersi abbastanza strutturati e autonomi da non temere di affidare le emozioni agli altri e da coltivare un sano edonismo (rif. a Capricorno – Cancro); a guardare in faccia il fatto che, se pure non è un atteggiamento sbagliato cercare di guadagnare più soldi e lottare per avere una casa e un posto di lavoro o un partner stabile, non va bene che la ricerca diventi un’ossessione, un’ancora di salvezza dalla propria intensità, ovvero un mezzo per evadere da se stessi e dagli affetti (rif. Scorpione – Toro); a scoprire che lo spirito giocoso ammorbidisce la passionalità del carattere ricco di entusiasmo ma a volte privo di sfumature e che prendersi in giro con ironia e saper sdrammatizzare sono qualità fondamentali per vivere bene, migliorare i rapporti, affrontare le sfide con grinta maggiore (rif. Sagittario – Gemelli); a ricordare che se ci si butta nell’azione, perché spaventa scoprirsi a non sapere cosa fare, l’effetto è ritrovarsi a gestire le conseguenze di un’azione che si sarebbe dovuta soppesare meglio e ad agire in modo arruffone e impreciso, mentre occorre fidarsi di se stessi, concedersi lo spazio per una riflessione e non aver paura di rimanere fermi e passivi a comprendere i propri ritmi interiori e ad accordarsi come uno strumento musicale per poi riuscire a vivere con più audacia, coraggio e passionalità (rif. Bilancia – Ariete). CASE QUINTA, SESTA E SETTIMA: Bisogna tener presente che per non diventare vecchi a forza di aspettare la fortuna di un amore ideale e per vivere l’unica vita che si ha, bisogna essere pronti a godersela alla faccia dei propri ideali di felicità. Molti tendono a farsi un’idea astratta della felicità e di ciò che realmente li rende felici e, perseguendola, diventano freddi e non vedono la felicità possibile nel momento presente. La realtà è più bella e appassionante di qualsiasi idea preconcetta e la felicità del resto è un patrimonio interiore che a volte cresce in certe difficoltà. Quando l’amore diventa attaccamento e nevrosi, a causa dell’egocentrismo e delle debolezze dei componenti, compassione e passione forniscono l’antidoto per un percorso interiore in cui la relazione possa
  • 7. 7 sviluppare radici sane. Spesso si afferma che prima di poter star bene con un partner bisogna aver raggiunto un proprio equilibrio altrimenti si rischia di portare nella relazione solo le proprie debolezze e di appoggiarsi troppo all’altro, creando i presupposti di un rapporto di dipendenza e non di scambio, ma se si aspetta di essere perfettamente a posto con se stessi prima di innamorarsi, probabilmente si avrà la prima relazione a ottant’anni o forse mai. Ogni relazione è un incrocio di bisogni dove si cerca nell’altro ciò che manca e del resto mostrare i punti deboli è sano e la sicurezza spesso si trova lavorandovi su insieme. SOLSTIZIO D’INVERNO: Nella grotta nasce il bambino come un tesoro, un cristallo distillato in secoli dalla terra e che racchiude potere ed energia, mentre all’esterno il buio trionfa: si tende a chiudersi in casa o nella propria interiorità che è piena di luci e ha al centro il focolare dell’ispirazione, cosicché dall’inconscio emerge la propria verità e l’amore senza preoccupazioni per le apparenze. Il simbolismo della stella natalizia è pressoché infinito perché si richiama alla stella a cinque punte, il simbolo della manifestazione divina presente in ogni uomo: la stella danzante del filosofo Nietzsche, ma anche la stella a cui uno dei più noti ed eccentrici esoteristi del Novecento faceva riferimento dicendo che ogni uomo e ogni donna è una stella e che in ogni creatura c’è un principio interiore luminoso con cui ognuno si dovrebbe identificare. È il riferimento al Sé della psicologia junghiana, alla possibilità dell’uomo di elevarsi che viene celebrata in questa notte: nel simbolismo cristiano Cristo è appunto Dio che si è fatto uomo e questa nascita può essere identificata con la nascita interiore del Sé in ciascuno, la parte divina che si manifesta nella psiche. BIANCO: “Come tutti i colori sono presenti nel bianco (la purezza e l’emotività) che riflette la luce intera, così c’è un silenzio tanto pieno da contenere tutte le parole”. Dato che un fiume inarrestabile di parole porta a essere poco lucidi e a rischiare fraintendimenti pericolosi, bisogna ascoltare i silenzi, contemplare fino a restarne affascinati ciò che brilla in sé e recuperare o imporre un linguaggio autentico ed efficace: contenere/contenersi è riempire e tenere insieme e privilegiare gesti ed emozioni, anziché parole, quando non ci si sente capaci di esprimerle. AZZURRO, BLU, AZZURRITE, LAPISLAZZULO, CHAKRA DELLA GOLA: Il senso di colpa e le sue sintomatizzazioni fisiche spesso derivano dal non andare a fondo di emozioni e riflessioni e dal non esprimerle: mettere in equilibrio la parte emotiva con quella razionale è possibile, aiutando la comunicazione interiore e insegnando a esternare emozioni e sentimenti con armonia e serenità. Se il dialogo con se stessi è sereno ed equilibrato, l’atteggiamento verso il mondo esterno è più aperto e suscettibile di un entusiasmo non nevrotico, ma pacato e rassicurante. Comunicare stimola una visione ampia e profonda per attivare un collegamento diretto tra ciò che finalmente si riesce a vedere dalla propria vita e il modo di comunicarlo, promuove un senso profondo di amor proprio e onestà, e diminuisce la collera repressa, la suscettibilità agli incubi, il timore di parlare in pubblico, le somatizzazioni spesso a livello di mandibola, gola e cervicale. Bisogna solo tenere presente che la comunicazione può diventare anche troppo chiara, diretta e destabilizzante per chi sta intorno. ARANCIO, ROSSO, CORNIOLA: la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità calma l’ira, placa l’ansia del futuro e combatte la paura della morte perché, mettendo in contatto con le emozioni, dà gioia di vivere, dà senso alla vita e fa riscoprire il piacere di vivere nel presente; essa stimola la capacità di portare a termine ciò che si è intrapreso, infonde coraggio. VIOLA, AMETISTA: la meditazione, è considerabile la chiave per comprendersi con calma, diventare se stessi, stare centrati e sentirsi forti e realizzati, esprimendosi.
  • 8. 8 LA LETTERA SHIN (KABALA): Il fuoco dell’emozione e del cambiamento (basi perché gli avvenimenti possano essere compresi e perché si possa vivere appieno) è come il fuoco dello Spirito Santo cristiano o la pietra angolare biblica: nella struttura di sé un insieme di informazioni vive indipendentemente dalla personale capacità di percepirle o verificarne la funzionalità. LA LETTERA ALEPH (KABALA): “considerare la mente non un nemico da combattere, ma come “un drago nero che va addomesticato e trasformato in uno splendido cigno bianco”. Se il processo di dispersione crea confusione e blocca la realizzazione dei propri desideri, si può sempre portare a galla il potenziale creativo che giace nell’inconscio e veicolarlo nella direzione giusta connettendosi a sé e alle correnti sotterranee del mondo come al “Prana”, quale elemento informativo che avvolge ciascuno. I CIGNI SELVATICI: nelle favole di Andersen i fratelli, che solo alla fine si ritrasformano in cigni consentendo alla sorella di parlare, rappresentano il potere inconscio che fa superare ogni blocco della comunicazione e porta all’espressione autentica e alla realizzazione. IL PIFFERAIO MAGICO: le infestazioni della città del Pifferaio Magico sono i legàmi di cui non si riesce a liberarsi, la rabbia repressa o i piani di vendetta che non si riesce a realizzare e le tare o le pulsioni inconsce… Anche quando li si annega nelle acque dell’inconscio permane sempre qualcosa dello spirito vendicativo. I bambini non sono altro che le idee, la creatività e la capacità di generare che vengono rabbiosamente rinchiusi nell’inconscio cosicché muoiono: il bambino zoppo che nella fiaba sopravvive, è un essere irrealizzato, incompleto, squilibrato: le sole scintille di creatività che sopravvivono in questo atteggiamento sono idee che non stanno in piedi, ma le idee si può farle morire o si può farle uscire, abbandonando i luoghi dove non ci sente desiderati. LA BELLA ADDORMENTATA: la storia della Bella Addormentata è quella del rifiuto del mondo con le sue imperfezioni e le sue cattiverie, in favore di uno stato di pura grazia: i genitori dimenticano di invitare al battesimo la strega, che rappresenta la bruttura del mondo e che si vendicherà. La protagonista è risvegliata a una nuova consapevolezza dopo che la morte è divenuta sonno e che il principe ha sconfitto il drago: la soluzione attiva di lotta contro il dolore si affianca a quella del ritiro in se stessi che sfocia nell’accettazione luminosa che il mondo va trasceso. IL MAGO DI OZ: gli amici di Dorothy hanno da sempre ciò che desiderano, ma avranno bisogno di una certificazione del Mago di Oz per rendersene conto e anche la bambina scopre solo alla fine che sarebbe potuta tornare a casa fin dal primo giorno grazie alle scarpette magiche: il messaggio, chiaro e semplice, è che non ci si rende conto delle proprie qualità e possibilità se non si vivono percorsi complicati ma necessari per la crescita interiore. PINOCCHIO: questo racconto di Collodi rappresenta la voglia di scoprire il mondo, la coscienza che guida verso più alte aspirazioni tra difficoltà, angosce e aiuti provvidenziali. Il viaggio è quello che in realtà conduce al ritorno, a scoprire la cosa lasciata, il cuore degli affetti e quindi serve a far scoprire che la meta è il punto di partenza e ad arricchire lungo il percorso. ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: Alice è alla ricerca di un equilibrio, la giusta altezza che il fungo che mangia per cambiare dimensioni non riesce a regalarle e la domanda fondamentale è quella del Blucaliffo: “Chi sei?” Il Cappellaio Matto e la Regina di Cuori non hanno mai trovato il proprio equilibrio e anche Alice rischia di perdere la propria testa, ma il dialogo distaccato con lo Stregatto dà la soluzione: egli infatti solo se disconosciuto - quando non si resta consapevoli della sua esistenza, delle sue esigenze e dei suoi messaggi o del fatto che risiede in un piano ben separato dalla realtà - interviene facendo fare gaffe ed errori.
  • 9. 9 BIANCANEVE: la Regina cattiva che è invidiosa della bellezza di Biancaneve che si trasforma in una vecchia megera per offrirle la mela incantata è forse quello che ogni donna può diventare se non viene amata: si dovrà quindi cercare il Principe e consentire il risveglio da quel sonno emotivo in cui di tanto in tanto si può cadere e che fa trascurare quello che è più importante (l’amore e i sentimenti) in favore di una logica implacabile che dà un posto a tutto. CENERENTOLA: in Cenerentola la parte femminile della personalità è espressa in modo armonico e non si trasforma nella matrigna cattiva, ma è in parte sacrificata a favore di un piglio austero o dell’accettazione degli umili compiti e preferenze semplici, vicine alla natura. Tutto ciò però germoglia (sulla tomba della madre) in forma di qualità che le rendono la sua vita meno gravosa di quanto sarebbe per altri e che la portano a una compensatoria ambizione: al ballo vuole andarci a tutti i costi e non le importa quali prove affrontare e al momento del bisogno trova in sé risorse insospettate sotto forma di colombe, tortore e della fata. L’atteggiamento di Cenerentola, come quello di Biancaneve, è di vivere ciò che non piace senza resistenza, senza mollare e senza ordire diaboliche rivincite, ma preparandosi a ricevere come prescrive la legge d’attrazione. URANO, SATURNO, NETTUNO, PLUTONE, MERCURIO, LILITH, ERIS, OTTAVA CASA, DODICESIMA CASA, LUNA BLU, LUNA NERA, DEMETRA, RUOTA DELL’ANNO, FASI LUNARI, RETROGRADAZIONI DI PIANETI, PORTA DELLE OMBRE, RUOTA DELL’ANNO, MANDALA, RUOTA DELLA MEDICINA, CARTA NATALE, CHAKRA, CRISTALLI, CABALA, TAROCCHI, SOGNI, FIABE, SIMBOLI TRADIZIONALI DI RINASCITA PRIMAVERILE E INVERNALE, SIMBOLI DI EVOLUZIONE O TRASFORMAZIONE DI EPOCA MEDIEVALE O PRECLASSICA (altri concetti di riferimento: legge di attrazione, saggezza buddista, pratiche di meditazione orientale, Misteri eleusini, mitologia antica greca e latina, interpretazione classica di tarocchi e sogni): scegliere il futuro esprime la fiducia nel sentirsi sostenuti dalla vita giorno dopo giorno. A volte si vive la mancanza di tempo come giustificazione per non affrontare la complessità o per sfuggire alle responsabilità e allora si può rischiare di diventare schiavi del tempo: cogliere il valore del tempo è cambiare direzione, riprendersi il tempo necessario a ritrovare quello perduto, fermarsi, scendere nei paesaggi interiori del proprio essere, riscoprire il tempo interiore, riannodare i fili che legano ciò che è dentro e ciò che è fuori secondo legami chiari di causa-effetto. Quando l’immaginazione e la connessione interiore sono attive, l’intuito è esatto ed è giusto fidarsene e non mancherà la forza per il mutamento, ma potrà mancare un contatto saldo con la realtà e si dovrà, per muoversi, trovare un solido punto fermo nel proprio carattere da cui poter far partire i cambiamenti. La meditazione è uno dei modi migliori per far emergere dal profondo le risposte alle proprie domande. Avere un obiettivo preciso è il primo passo per ottenere ciò che si desidera nella vita. Ognuno racchiude in sé un’inesauribile forza e con la determinazione può attivare questo potenziale: questa forza attiva si può far coincidere con il “maestro interiore” (voce interiore, intuito, istinto, ragione) che guida e fa comprendere chi si è e qual è la direzione di crescita personale e fa trovare soluzioni e nuovi punti di vista per realizzare i propri desideri. Se le energie mentali sono disperse su troppi fronti sarà difficile poter sperimentare il senso di pienezza che si prova raggiungendo ciò che ci si era prefissato, ma quando si comincia a capire quali sono i propri desideri più importanti, cui subordinare e indirizzare il resto, si intravede come raggiungerli e allora il mondo esterno risuona con l’universo interno. Avere un obiettivo chiaro e concreto facilita l’individuazione di priorità, consentendo di gestire meglio il tempo a disposizione e facendo sentire pieni di energia, mentre avere la consapevolezza che ogni giorno si sta facendo qualcosa per avvicinarsi alla realizzazione del proprio obiettivo farà sentire motivati e soddisfatti, perché impegni, doveri e anche riposo e distrazione assumeranno un nuovo significato e perché
  • 10. 10 appariranno nella mente lampi, ricordi dimenticati che dimostreranno che l’energia attivata dal pensiero e dalle emozioni ha aperto la strada a nuove realtà. Quando c’è un desiderio sincero e profondo e attraverso l’intenzione si dà origine a una serie di eventi anche fortuiti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo e si ottengono i risultati sperati, si rafforza la propria consapevolezza e la comprensione della legge universale di causa-effetto, e ci si sente collegati al flusso dell’esistenza. Il primo passo da compiere è organizzare i propri pensieri in vista di uno scopo preciso, tenendo conto che maggiore sarà il livello di dettaglio, più grande sarà l’impronta energetica che si saprà costruire in sé e che si inizierà a emettere come un’onda che si propaga nel mondo esterno: 1. fare una lista scritta di desideri (da 5 a 10) ordinati per importanza; 2. sul primo desiderio va concentrata l’attenzione con la profonda convinzione che sia possibile realizzarlo e che si è in grado di farlo; 3. il pensiero deve seguire il desiderio e l’emozione di gioia che ad esso si associa; 4. Come il pensiero, anche le azioni dovranno essere indirizzate coerentemente al suo raggiungimento. Il percorso nel quale pensiero ed energia si fondono può essere agevolato oppure rallentato, ostacolo, deviato. L’educazione ricevuta può scollegare dall’intenzione e l’abitudine consolida nella mente schemi di cui è necessario liberarsi per riappropriarsi di una visione personale delle cose. Riconoscere la verità che muove le proprie azioni è la chiave per far scorrere l’energia. La creatività è la condizione essenziale di tutti, è in tutti e quando è latente e soffocata dai blocchi psicologici o da routine o pigrizia mentale, può essere facilmente riportata alla luce, se si ha il coraggio di riconoscerla e l’entusiasmo per esprimerla. Diventare adulti può significare a volte accettare di non poter condonare o perdonare, ma anche smettere di limitarsi ad attendere o presumere servizi o compensi o mappe (anche se essenziali) o di incontrare chissà chi e chissà cosa prima di iniziare a vivere, godendosi il godibile senza farsi condizionare dai gusti o dalle pretese altrui e affrontando con tutte le energie i problemi: mirando alto e adeguandosi ai propri limiti del momento per superarli poi, si deve osservare tutto considerandone l’estraneità profonda rispetto a sé e chiedere e attivarsi per ottenere dagli altri e dalla vita ciò che si vuole a piccoli passi imperfetti, accettando anche di trovare sostegno “nel come, anziché nel cosa”. Un adulto non è chi si arrangia (nessuno si arrangia) ma chi ha un atteggiamento attivo, conta su di sé anche quando non è al livello dei più e si impegna a partire dai gradini più bassi senza fare e premunirsi più del necessario, sicuro di essere nel giusto nel scegliere il sentiero più semplice per sé pur di restare sulla strada giusta per portare a termine tutto ciò che ha intrapreso (dalla realizzazione di un progetto in parte ostacolato all’osservazione-analisi di un’intuizione): chi ha davvero autostima può scegliere regolarmente tra le strade moralmente sane la più facile, come una persona davvero in armonia con se stessa e indipendente sceglie la taglia più comoda di un abito nuovo con la massima tranquillità. Per vivere pienamente l’importante è liberarsi presto dell’eredità emotiva del passato, rimuovere le convinzioni ristrette su chi si è e i blocchi che si frappongono tra sé e la parte più autentica e vitale e che hanno lì le loro radici. Molta energia è sprecata per trattenere ricordi o situazioni lasciate in sospeso: sciogliere le questioni insolute e riconciliarsi con ciò che è stato è uno dei modi più efficaci per recuperare una grande quota di questa energia, da utilizzare per i propri obiettivi: alcuni gesti non si possono perdonare, perché le conseguenze potrebbero essere state troppo dolorose e perdurare, ma, meditando regolarmente, si può arrivare a pensare ciò che è avvenuto in uno stato di calma, aprirsi al nuovo, sperimentando leggerezza e benessere ( per distaccarsi dalla paura, ad esempio del “padre-padrone”, provare a scrivere ciò che ha creato paure durante la giornata, rileggerlo prima della meditazione del giorno successivo accogliendo le paure senza giudicarle e perdonandosi per il provarle e subirle). Se un genitore o un marito non si rende conto di cosa sia l’amore e tende a bloccare dal punto di vista sentimentale e pratico, l’atteggiamento migliore poi è ignorarlo senza rispondere alle provocazioni ed evitando di vivere in funzione di ciò che fa o dice, perché per far giungere un futuro diverso occorre nutrire la chiara intenzione di abbandonare il presente e il passato, senza dimenticare ma anche senza farsi trascinare e contaminare.
  • 11. 11 Ogni incontro inoltre porta con sé un messaggio, perché può essere uno specchio del mondo interno proiettato al di fuori di sé: può essere utile decifrare questo messaggio, comprendendo quale sia lo stimolo di cui si ha bisogno in un certo momento per risolvere un problema, per dare impulso al lavoro, attuare quei cambiamenti da tempo in programma. In questa prospettiva, i nemici a volte sono in parte complici. In ogni caso trovare una soluzione ai conflitti è possibile in generale quando si rifiuta la fretta, non si danno limiti di tempo arbitrari, si riflette sul punto di vista dell’altro senza abbandonare il proprio a caso, ma anche senza arroccarsi sulle proprie posizioni come in guerra: così nasce la possibilità di creare e le tensioni diventano stimoli e non solo sventure e a questo punto si può parlare di ascolto. Resta vero comunque che è indispensabile liberarsi da legami che si sono trasformati in buona parte da risorse in ostacoli o impedimenti per valorizzare ciò che apporta benessere e avvicina alla personale realizzazione, per quanto di poco si disponga. Le relazioni più significative con gli altri possono creare limiti nell’espressione di alcune parti di sé: le persone possono aumentare le energie, fornendo sostegno e positività, o possono sottrarle, in un processo di svalutazione e sabotaggio. Spesso alcune persone compaiono in momenti particolari della vita, offrendo la possibilità di un cambiamento (e può trattarsi anche di un cambiamento necessario, ma che non li deve né assecondare, né coinvolgere per apportare beneficio): l’intuito, se è il riflesso di un’armoniosa connessione interiore, mette nelle giuste condizioni per riconoscere la persona che è entrata, anche solo un frammento di tempo, nella propria vita e le emozioni che essa suscita (per esempio fiducia nell’altro e in sé, amore o appunto paura e disagio, sospetto o dipendenza) sono un sistema interiore da utilizzare per interpretare il significato dell’incontro, purché non si basi il giudizio solo su di esse. Un altro modo di interpretare bene un incontro è osservare gli esiti delle azioni eseguite su consiglio della persona conosciuta o in relazione a lei: incidenti o esiti particolarmente negativi spesso indicano che frequentare quella persona avrà conseguenze deleterie (non indicano solo che essa non sa comprendere il carattere e le esigenze di chi pretende di guidare o coinvolgere o che manca di saggezza o equilibrio, ma spesso anche che inconsciamente si sente di doversene allontanare e così a livello non cosciente si provoca da sé lo sbaglio o la sfortuna, un po’ come quando si cerca di attuare un proprio progetto senza sentirsela o sentirlo davvero). A volte è proprio indispensabile allontanarsi in fretta, proprio come è fondamentale frenare le tendenze del proprio modo di essere più esteriore quando tradisce profondamente l’io interiore. Una delle cose peggiori da fare è bloccare o cristallizzare la comunicazione per paura di destabilizzare la relazione o una situazione, perché tacere è mortificarsi e pone il seme di astio e recriminazione e indebolisce, e poi perché meccanismi troppo razionali contrastano il concetto di spontaneità che è alla base del benessere e di una relazione appagante: una relazione di qualsiasi genere (anche di coppia) solida non è una relazione ferma, ma un rapporto in grado di assorbire i cambiamenti, le perturbazioni, le novità, cambiando di poco o molto, ma senza stravolgere la propria natura e rimanendo soddisfacente mantenendo intatto l’essenziale (la stima, l’apprezzamento reciproco al di là della consapevolezza dei difetti dell’altro, la disponibilità all’ascolto, la fiducia nella capacità dell’altro di venire incontro a desideri e bisogni diversi dai suoi). A volte un comportamento o un rapporto risultano deleteri anche solo perché non hanno una precisa e valida giustificazione, perciò quando non si vede un buon e chiaro motivo per stare in un ambiente che crea anche disagi bisogna allontanarsi e, se nel frattempo si è subito un danno grave, si deve ricordare che ci sono molti modi per informarsi a distanza di sicurezza nel tempo quanto basta per inquadrare l’accaduto, distaccarsene emotivamente, trarne insegnamento e combattere chi è responsabile del male ricevuto e delle sue conseguenze, mentre restando si può rischiare un danno profondo e duraturo e indebolirsi al punto da non poter più reagire in alcun modo: occorre seguire non solo i ragionamenti altrui, ma anche gli sviluppi delle loro vicende per giudicare secondo un metro non personale e così fermare il flusso delle cose anziché seguirlo, ma con gli altri è importante non rendere tutto problematico, non tentare di capire ciò che non si riesce a capire, guardare solo ai fatti, alle azioni nel complesso mantenendo sempre una certa distanza, senza voler scandagliare l’animo e le recondite motivazioni di chi dice una cosa e poi ne fa un’altra e si
  • 12. 12 comporta ambiguamente in modo contraddittorio, perché ciò non solo è tempo perso, ma spesso significa cadere e rimanere impigliati in una trappola tesa dagli altri, consapevolmente o meno. Commenti e critiche possono stimolare a rendere più efficaci il punto di vista e le azioni, ma se alla base di queste pressioni c’è una volontà di comando e di prepotenza che non rispetta le esigenze e la natura personali, queste possono trasformarsi in una gabbia mentale: per adeguarsi alle aspettative degli altri si sprecano inutilmente molte energie… Limitazioni potrebbero derivare anche dai modelli proposti dai media, dalle scuole o dalle religioni e allora bisogna essere fermi nel riconoscere che la propria direzione può discostarsi di molto dai percorsi intrapresi dalle altre persone, imparare a gestire le emozioni senza frequentare chi cerca di imporre agli altri la sua ricetta contro i mali del mondo o si presenta come santo o esperto in intimità magari perché professa una fede o ha conseguito una laurea in Psicologia e facoltà affini. Anche quando si tratta di semplici gusti come musica e letture, è necessario darsi il tempo di conoscersi bene, facendo per esempio periodicamente il vuoto di attività e interessi, come condizione perché i più adatti a sé emergano in modo naturale. Ritrovare se stessi e vivere su un piano di assoluta autenticità è il modo più diretto per sentirsi ed essere liberi. Libertà significa essere se stessi pienamente in ogni luogo, in ogni momento, è arricchire l’universo con il proprio punto di vista: passare dalla teoria alla pratica significa assumersi la responsabilità di essere liberi in quanto veri, a costo di scontentare qualcuno, di rinunciare a qualcosa e di commettere errori, di fare meno ma fare subito e così aggiornare lo stile di vita alla realtà interiore e conoscere i propri limiti, in modo da non andare in panico o sentirsi inetti e indifesi a ogni compito difficile o che non si sa se sia alla propria portata. Deambulando si sospende un equilibrio acquisito e, attraverso una fase di squilibrio controllato, si acquista un nuovo equilibrio, ma stando un passo avanti a prima. Così si può muoversi nella vita, affinando via via l’abilità e aggiungendo grazia ed eleganza all’efficacia. L’acqua scorre e prende la forma di ciò che la contiene, pur rinnovandosi continuamente, nasce, scorre, si fa strada senza fatica tra macigni aggirandoli, scava il letto che agevolerà il suo fluire e mentre cammina, agisce, non sta mai fermo, muta continuamente eppure rimane sempre se stesso, anche sotto forma di ghiaccio o vapore, e vive libera dalle tossine psicologiche nel mare, che, quando è mosso, porta a riva messaggi lanciati da chissà quale sponda: occorre far muovere le cose fuori di sé, rimuovendo tutto ciò che è cristallizzato e che si è fermato dentro e facendo tanti piccoli progetti, tenendo conto che il segreto per una vita ricca consiste nel sostituire al possesso lo scambio e gioire del flusso infinito della realtà e che un atteggiamento mentale fluido e consapevole è davvero la chiave per vivere serenamente, affrontando con entusiasmo le sfide che la vita propone ogni giorno. Una visione rigida delle cose blocca su posizioni che tolgono ogni possibilità di ripensamento e di cambiamento, perciò essere flessibili e attenti ai mutamenti rappresenta una strategia efficace, oltre che per raggiungere i propri obiettivi per vivere in modo più rilassato e nello stesso tempo in contatto profondo, leggero e libero con le cose, percependone il valore in relazione alle esigenze personali. Cambiare punto di vista fa sperimentare nuovi aspetti della realtà e scoprire aree inesplorate del proprio carattere. Allenare se stessi ad attraversare le esperienze in modo fluido fa sentire nutriti da esse e arricchiti, perché la ricchezza è una forma mentale, un modo di pensare e di comportarsi riguardo il modo in cui si tratta se stessi e gli altri e l’abbondanza che si è disposti a vedere nel mondo. Spesso la società con le sue costruzioni culturali crea degli ideali che a volte si trasformano in miti, i quali allontanano da questa dimensione ciclica e trasformativa secondo dinamiche frequentemente legate al concetto di possesso e che si portano dietro paure legate alla perdita: si innescano lotte vane per mantenere tutto sempre uguale a se stesso, con grandissimo consumo di energie, ma i cambiamenti avvengono nonostante tutti gli sforzi per contrastarli. Cambiare è la chiave per scoprire nuove parti di sé, nuovi modi di essere, per vivere… È abbandonare i vecchi schemi e le inutili paure, e aprirsi alla sperimentazione: sarebbe possibile, al
  • 13. 13 di fuori del mutamento, dare valore e significato alle cose? Cambiare è quella risorsa irrinunciabile che porta con sé l’esperienza che si trasforma nella saggezza che dà profondità alle percezioni, offrendo una ricchissima variabilità e facendo sentire parte dell’esistenza. Imparare l’arte di lasciar accadere le cose è essenziale: fare andare le cose esattamente come si vuole è impossibile, dato che l’imprevisto scombina sempre i piani. Occorre seguire delle linee guida e poi essere elastici, inserendo l’imponderabile nei propri piani, evitando una eccessiva reattività ovvero di reagire con battutine, dispetti e testardaggine a tutto. Creare continuamente categorie, ordinare e progettare comporta poi che anche quando tutto funziona si avrà la sensazione di non potersi mai rilassare, perché si percepirà di vivere in un mondo stretto. Si può però mantenere il controllo in una condizione di maggiore apertura e rilassamento lasciando vivere le emozioni senza farle trasparire e inoltre passando dalla modalità logica di usare la mente a quella metaforica, perché esiste la verità del collegamento oltre a quella più superficiale della separazione: si può fissarsi sulle differenze oppure aprirsi a ciò che unisce per quanto sia meno evidente. Un primo passo è quello di sforzarsi di superare l’identificazione con i propri pensieri per poter imparare a osservare tutto da diversi punti di vista e arrivare a conoscersi al di là degli impulsi automatici o condizionati: è come passare da guardare dal buco della serratura a guardare il mondo da una cima di una montagna attivando una vista laterale e panoramica. Anziché sforzarsi di controllare la realtà dall’esterno se ne diviene partecipi, fluendo con la corrente e gli eventi, anziché cercare di deviarli o tenerli fermi, cosicché si può finalmente rilassarsi, godersi il paesaggio, annusare profumi portati dalla brezza. Un altro passo è superare l’idea che le facoltà razionali siano l’unico modo per interpretare la realtà e, senza rinunciare alla razionalità, ampliare le possibilità della mente allenandola a osservare ciò che rende simili due manifestazioni e integrando nell’osservazione, oltre al livello affettivo ed esteriore, il piano simbolico: ogni persona, evento, situazione è un segnale sulla strada al di là del male e del bene, a volte attirato da un zona profonda di sé ed è potenzialmente rilevabile della mente allenata man mano che aumenta l’esperienza e familiarità con la voce dell’intuito e delle emozioni. Si può non essere sostenuti dalla famiglia e da chi si ha intorno e indeboliti da limiti creati, oltre che dall’ambiente, dalla propria natura innata, ma si è pur sempre sostenuti dalla realtà, che spesso, per le sue leggi impersonali intrinseche, dona davvero le informazioni e occasioni desiderate, almeno se si persevera e si prova davvero a ottenere, anche se soli, ciò che si desidera e di cui si necessita di più, di volta in volta, appena e come si può. Basta esporsi del tutto e senza adagiarsi in nessuna situazione per imparare a conoscere i vari limiti posti dalle leggi della realtà e dal destino. La zona di comfort è un termine usato in psicologia per designare quel senso di benessere che si prova quando ci si muove in un ambito di cui si conosce tutto, per cui ci si comporta in modo sicuro, tutto appare routine e si è molto consapevoli delle proprie capacità e dei propri punti di forza, punti di riferimento e abitudini consolidate che mettono a proprio agio, complice a volte un senso di inadeguatezza e un’identità penalizzata che possono impedire di vedere il cambiamento, novità e sorprese come opportunità. Occorre lasciare tale zona di comfort per entrare in quella sana e naturale dell’apprendimento, accantonando scetticismo e diffidenza a favore del coraggio e della propria forza di volontà. L’istinto, il cui scopo è la conservazione della vita di una specie e non la realizzazione individuale, ha in sé dei meccanismi coattivi e ripetitivi che spingono a un eccesso di protezione rispetto ai propri spazi vitali, ad assumere schemi rigidi che garantiscono stabilità più che felicità, sicurezza anziché comunicazione e che allo scambio e all’intuito fanno preferire l’impulso, alla percezione la sensazione, all’elasticità la rigidità, alla creatività l’istinto protettivo: esso porta a chiudere i canali della vita anziché a mantenere un corretto equilibrio tra differenti piani di percezione, mentre la conoscenza vera implica l’essere disposti ad avere poche certezze e a mettersi in discussione e imparare attraverso continui scambi con il mondo. Non si deve pretendere di basarsi su un sistema di cassettini per ogni cosa dove chiudere tutto, perché non spaventi, perché il vero ordine è nella natura, dove ogni cosa ha un senso e si combina con ordine ma senza freddezza. Nemmeno si può dare un significato a tutto ciò che accade (anche
  • 14. 14 perché i veri segnali sarebbero così soffocati) o pensare di farsi valere davvero attraverso una competenza priva di autoindulgenza. Anche vedere il mondo in modo schematico, tutto bianco o nero, risponde in modo similmente sbagliato al bisogno di sicurezza e di costruire solide categorie mentali di riferimento: sviluppare la coscienza dello spazio interiore aiuta a mantenere un equilibrio dinamico, a trovare un rapporto migliore con energie e pulsioni particolarmente intense. Chi tende a estremizzare, a perseguire obiettivi con determinazione estrema, a cercare l’intensità e magari la teatralità ha particolarmente bisogno di comprendere la relazione tra gli opposti (spazio-tempo, potenzialità-potere, conscio- inconscio, espansione-contrazione, vuoto-pieno) e di allenarsi a percepire le sfumature e apprezzarne il valore. Se i modi indecisi non sembrano dare sicurezza, bisogna considerare poi che un modo di fare molto sicuro o spavaldo spesso rivela menefreghismo, sentimenti poco profondi e inaffidabilità. Molti provano imbarazzo a mostrarsi emotivamente coinvolti di fronte al dolore altrui e ciò non dipende dal distacco degli altri ma dalla difficoltà a esprimere le proprie emozioni: da bambini la libera manifestazione delle emozioni non è stata ancora raffreddata: occorre avvicinarsi a quella dimensione e la sensibilità aiuta a farlo. Una persona emotiva, se è fortemente motivata, può diventare forte e creare una corazza impenetrabile a critiche e dubbi e d’altra parte il mondo è così pieno di gente che è o vuole apparire super sicura di sé, che una persona che non ha paura di mostrarsi ipersensibile può suscitare anche interessi e istinti di protezione. Poi si deve considerare che, come per i difetti fisici non correggibili che anziché cercare di nascondere è meglio a volte rendere più visibili, ironizzandoci e facendone punti di richiamo, così è meglio investire le proprie energie non nell’insistere nel cercare di cambiare caratteristiche fastidiose del carattere con cui si è nati o che ormai fanno troppo parte di sé, ma cercare di limitarne le conseguenze con azioni mirate e farsi perdonare con autoironia e con le proprie qualità e con programmi non lontani generosi per il momento in cui si sarà superata una certa fase problematica. Anche quando tutti gli sforzi per far emergere la parte migliore di sé vengono fraintesi e nessuna delle proprie relazioni dà la gioia che vi si ricerca, non si deve considerare la fragilità una condanna, ma un’indicazione di ciò su cui porre l’attenzione in particolare per chiedersi per esempio “Se non ci si ama perché dovrebbero farlo gli altri? Se ci si ritiene insicuri e non si riesce a gestire le debolezze perché gli altri dovrebbero sceglierci come amici e punti di riferimento?” Tutti sono deboli, nessuno escluso, ma alcuni sanno accettare le proprie fragilità trasformandole in peculiarità degne di nota e, partendo dai difetti, costruiscono su di essi la loro unicità, altri si lasciano travolgere dalle proprie fragilità, ingigantiscono le paure e sono incapaci di gestire positivamente le proprie emozioni: intraprendendo un “lavoro” sulle proprie emozioni, non si avrà più col tempo bisogno di cercare rassicurazioni nell’occhio dell’altro, ci si sentirà forti e sicuri nelle proprie insicurezze e si sarà capaci di mostrare ciò che si vale. Una sensibilità fuori dal comune è capace di produrre molti frutti, di capire il prossimo e col tempo di rassicurare coloro che si trovano nelle difficoltà vissute o in altre situazioni dolorose. Paure e dubbi possono spingere però ad assumere un atteggiamento di sospensione e attesa per cui le questioni paiono irrisolvibili e l’altro irraggiungibile, così il desiderio di solitudine si accentua. A una chiusura emotiva che porta a dare risalto agli aspetti negativi si reagisce trovando il modo giusto di esprimere ciò che si sente e ciò che si pensa, dando il giusto risvolto alla comunicazione: gli strumenti possono essere i più disparati, l’importante è riuscire a comunicare ciò che si è per essere pronti a vedere le opportunità. A causa della legge d’attrazione di energie simili (che risponde non solo alle azioni, ma alle intenzioni, alle emozioni e all’attenzione ovvero al pensiero e alle parole), dopo un evento doloroso e sfortunato occorre accogliere tutto senza voler ignorare ed eliminare a forza l’accaduto e senza pensare a ciò che manca o a principi di merito che portano a coltivare l’attesa (cioè la sensazione di mancanza che “attirerà” eventi che impoveriscono): bisogna concentrarsi subito sulle possibilità del momento di stare meglio e quelle future di gestire diversamente le cose e sulle sensazioni positive
  • 15. 15 di una situazione sbrogliata e serena evitando di rimuginare con i seguenti pensieri tipici nello sconforto: a) cosa ho fatto di male per meritarmi questo?; b) una cosa del genere non mi capiterà mai più; c) perché sono stato così stupido? d) la sfiga mi perseguita; e) ho un brutto presentimento e avrà pur un significato… Un aiuto contro i pensieri negativi è metterli tutti insieme, dopo averli accolti e ascoltati con accettazione e lucidità insieme (senza disprezzo, ribellione, prediche), e lasciarli poi fluire, volgendo l’attenzione ad altro (magari svolgendo un’attività qualsiasi), accettando il fatto che non si può ingannare la mente, che bisogna evitare di fingere utilizzando parole che nascondono disperazione e risentimento: presi in una spirale negativa occorre entrarci ed esplorarla, infatti, perché altrimenti i pensieri e gli impulsi rifiutati escono in modo spiacevole (in incubi, automatismi deleteri o eventi molto negativi). L’atteggiamento fatalistico blocca la realizzazione mettendo in una condizione di attesa e di dipendenza dagli altri. Davanti a un problema, in sintesi, non bisogna rimandare il momento di affrontarlo né evitarlo ma essere flessibili e ripetersi: “OK, oggi sta andando così… ma io posso farcela e non mi spezzerò”, così da sentire di avere il controllo della situazione - perché la si affronta anziché crogiolarsi nella rabbia - e da sostituire un pensiero negativo con uno positivo. Quando poi la sensazione è quella di sentirsi del tutto paralizzati nonostante gli sforzi di procedere come in certi incubi, bisogna solo aver chiaro che si tratta solo di una sensazione e restare presenti a se stessi, consapevoli di quello che si prova e si vuole e coscienti che l’impossibilità di realizzare i progetti è solo attuale: non mollare, individuare i punti deboli e raddrizzare il tiro. Due domande da porsi quando si soffre a causa del fatto che un desiderio importante non si realizza: “Sono psicologicamente e fisicamente in condizione di incontrare e gestire l’oggetto desiderato?” “Accetto l’eventualità di non incontrarlo?” Se la risposta anche a una sola delle domande è no, c’è la possibilità che la strada sia ostacolata da una propria inconscia volontà. Ad esempio si può avere un’enorme bisogno di libertà, una libertà prima di tutto mentale, e non essere pronti a diventare indipendenti, autonomi, non aver ancora davvero liquidato il passato (tornando sugli errori) e non aver trovato ancora un motivo per vivere tali da voler davvero cambiare, mettere a frutto quanto si è capito e affermare le proprie verità, personalità, esigenze di gioie e amore (quindi della libertà e dello spazio per viverli). Se la risposta alle due domande indicate invece è sì, bisogna fare spazio (anche esteriore) a quanto si vuole ricevere e allenare la mente a vivere come se l’oggetto del desiderio ci fosse. Se un desiderio è irrealizzabile o e troppo difficile da realizzare, troppo oneroso o non si realizza da tempo nonostante l’atteggiamento migliore, bisogna forse lasciare una porta aperta, ma puntare su altro per essere felici, ricordando che del resto i desideri non sempre corrispondono ai bisogni più profondi e a quelli che, essendo stati creati dalle esperienze più forti vissute, richiamano la maggior parte delle energie inconsce e che forse sono stati “scritti” da un destino che non ammette molto altro e che del resto dà abbastanza. A volte poi il cedere di un sogno porta – per reazione dell’energia distoltavi di colpo – alla realizzazione in breve di altri sogni (più realizzabili) e pertanto non è cosa troppo negativa, anche se bisogna passare momenti in cui tutto è confuso e ci si sente in balìa degli eventi. Altre volte si sognano legàmi sentimentali quando si vive una fase di rivoluzione, un momento di passaggio tale da aver bisogno di spazio e per cui i legàmi sono freni: essi perciò diverranno dannosi o poco gestibili, tanto che genereranno problemi da sbrogliare inevitabilmente in futuro, cioè quando invece si potrebbe ottenere dei legàmi adatti e opportuni grazie all’esaurirsi di quel momento di tesa evoluzione. Può essere inutile combattere o sognare quando nessuna delle sponde appare in grado di accoglierci: meglio calmarsi, fidarsi di stessi e del tempo e lasciarsi andare con serenità al corso delle cose, consapevoli che la soluzione giusta deve emergere con naturalezza nella mente. C’è poi, chi, per natura ha un bisogno particolare di entusiasmo, per cui è quasi il motore per vivere, e tende a farsi fiction mentali, a proiettarsi sempre avanti e a colorare il presente e il futuro, fraintendendo e conservando ciò che non merita attenzione in realtà e impedendo che arrivi ciò che
  • 16. 16 serve e ciò che, insegnando ad amare, radica nella realtà e cancella un’indifferenza, magari poco consapevole ma dannosa. Per chi ha passione, come per chi tende a riflettere molto, non c’è niente di più importante di toccare con mano la realtà… soprattutto quella che gli altri intravedono come realtà, uscendo ed esponendosi alle critiche, a verifiche attive circa l’opportunità di certi desideri, gestendo le situazioni in modo indipendente da schemi, toccando il cuore e il corpo di chi si ama. La soluzione al fatto che l’originalità e la diversità sono percepiti come minaccia dai più, è fare il prima possibile i conti con i lati imprevedibili di sé, accettando ad esempio i cambiamenti d’umore, i momenti di esaltazione e chiusura, prendendosi per mano e poi cominciando ad aprirsi al mondo senza aspettative o pretese. Mantenere un costante contatto con la consapevolezza dei propri automatismi e con le proprie reali emozioni e progetti è indispensabile: emozioni per troppo tempo soffocate, come possono divampare in modo pericoloso e prendere il sopravvento, possono creare una confusione interiore che brucia sul nascere ogni iniziativa. Essere pronti a cambiare punto di vista per una qualsiasi piccolezza o non saper preservare i rapporti dagli sbalzi d’umore significa essere influenzabili: per non essere facili prede delle illusioni e non sbagliare con facilità, bisogna rilassarsi e imparare ad apprezzarsi per quello che si vale, ricordando che si può essere emotivi e soggetti ad alti e bassi d’umore e un po’ lenti nel rendersi conto di ciò che accade, perché trascinati da voglia di vivere e da entusiasmi affettivi, ma nello stesso tempo essere lucidi, critici e profondi nei giudizi e capaci di darsi e amare e che il materiale per l’evoluzione e le risorse più profonde nascono proprio da curiosità, entusiasmo e carica evolutiva innati da manipolare e utilizzare in modo originale e, se è vero che l’entusiasmo richiede cautela, anche se è bene avere i piedi per terra non ci si deve impedire di godere pienamente degli stati d’animo e di realizzare quello che si ha in mente. Se non si è del tutto coinvolti in quello che si fa, la vita può diventare frenetica perché si tenderà a correre forsennatamente nel tentativo di trovare quella partecipazione emotiva che purtroppo in questi casi può essere solo frenesia, bisogna accogliere il messaggio di quella frenesia e svagatezza, che spesso nascondono la cosa più bella che ciascuno ha, ovvero il desiderio di essere se stessi, di esprimersi, di lasciarsi guidare da emozioni e istinti meglio corrispondenti ai desideri, evitando quanto inchioda nella solitudine, nella passività e in un doloroso stato di attesa e dipendenza. Dalla frenesia poi è facile passare alla vera e propria alienazione e poi al fare troppo spesso qualcosa che si considera insensata e sbagliata per sé, il che porta a un grave squilibrio mentale. Se tutto sembra uguale in una dimensione finta e senz’anima, basta invece aprire la porta, immergersi in sé, nell’acqua delle emozioni: si capirà quali sono i punti deboli della personalità e gli schemi che impediscono di evolvere, i paradigmi più difficili da cambiare e che non si è voluto vedere, le ragioni per cui non si è riusciti ancora a ottenere ciò che si voleva. Non bisogna farsi prendere dalla fretta per nessuna ragione, bandire aggressività e autocommiserazione, ma anche disidentificarsi dai propri pensieri e tenere ben separati i concetti di conflitto e confronto aprendosi al dialogo. Le percezioni, le idee, le intuizioni nelle quali si crede devono essere sostenute con tenacia e in parte con aggressività: devono essere difese. Dopo che sono state messe alla prova e quindi raffreddate dal confronto con gli altri o nella mente, si tramutano in sensazioni. Non si deve quindi fermarsi solo all’idea di aprire la porta, ma essere convinti di farlo, mettersi in gioco senza alcuna limitazione e proseguire oltre la prima tappa per aprirne uno spiraglio. Si Inizierà il cammino con la mente carica di convinzioni, quelle idee diventeranno fumose e vaporose e potrebbero scomparire alla prima prova, ma si deve proseguire senza timore finché la nebbia che limita il passo sarà spazzata via dal vento della consapevolezza: alcune idee torneranno valide ma saranno più le novità che le conferme. Fatta chiarezza nel cuore, si sarà pronti a ricavare ciò che si deve e il pensiero acquisterà peso, diverrà vibrazione ed emozione: l’aria diventerà acqua, all’intuizione si sommerà il sesto senso, all’intelligenza si potrà aggiungere valore grazie al cuore e forse in quel momento molte cose funzioneranno all’unisono e ottime idee e intuizioni incontreranno la situazione perfetta per diventare creatività, intesa non come capacità di produrre effetti artistici, ma come l’essenza
  • 17. 17 dell’uomo e della vita. Quando le contraddizioni tra i propri impulsi e il contrasto tra convinzioni e modo di vivere viene osservato con apertura e si finisce così per mettersi in dubbio, si viene portati anche a mettere in dubbio il mondo intorno e allora la realtà appare un calderone, dove tutto può succedere e dove esiste di fatto un destino, ovvero un sentiero dove poter decifrare segnali lungo il percorso arrivando così a capire la strada più adatta a sé per esprimersi, non essere soli e stare meglio senza tradirsi: l’indifferenza non esiste né si può scegliere cosa è o non è in sintonia con la propria natura particolare, perciò aver chiaro ciò che piace e fa sentire vivi e ciò che non piace o che porta il cuore a rivoltarsi è come la luce sulla strada giusta. Vivere con autoconsapevolezza, indipendenza mentale e autonomia è poi il mezzo per arrivare a capire ciò che si desidera più profondamente, nel senso di quel motivo personale per vivere la propria vita che si impone da sé con forza lungo quella strada a un certo punto e che nessun altro può dare: infatti si può arrivare così a conoscersi sempre più intimamente, come in certi sport o discipline come il Tai Chi, in cui l’allievo che corregge i propri errori davanti allo specchio e con l’aiuto del suo maestro, piano piano sviluppa dentro di sé una sensibilità, una sorta di sesto senso, che gli fa intuire subito se il movimento è corretto e rende più veloce ed esatta la percezione dei movimenti e delle intenzioni di movimento altrui. I segnali e la capacità di coglierli e interpretarli in tempi utili infatti aumentano man mano che aumenta attenzione interna, coraggio e disponibilità e ciò che interessa e occupa di più diventa l’inclinazione della mente, cosicché crescono le capacità e si superano limiti e illusioni e il seguire diviene proseguire, poi inseguire e quindi perseguire quanto basterà. C’è un filo che lega agli altri e che a volte si avverte di più e sembra far filare tutte le cose: non è quello della mente che si ha paura di smarrire, ma sensazioni che si infilano dappertutto e invitano a lasciarsi andare… Quando lo si fa, a volte tutto scorre liscio. In ogni fase del processo è indispensabile tenere nota delle intuizioni importanti per dare realizzazione alle idee (anche solo su un foglio). GDM