Il MoVimento 5 Stelle - Pieve di Cento celebra la Giornata Mondiale dei Diritti delle persone con disabilità, sollecitando l'Amministrazione Comunale ad interventi per rendere la vita per persone con disabilità e famigliari effettivamente indipendente.
La suddivisione della spesa tra utenti e serviziFranco Pesaresi
Il capitolo si occupa della suddivisione della spesa per l'assistenza ai non autosufficienti fra enti ed utenti e delle politiche ad essa relative. Il capitolo 7 è inserito all'interno del volume "Le riforme regionali per i non autosufficienti" a cura di Cristiano Gori, Carocci, 2008.
Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
La politica sull'uguaglianza di genere in Italia - Analisi approfondita per l...Drughe .it
In base all'Indice europeo dell'uguaglianza di genere, l'Italia si classifica fra i paesi dell'UE con la minore uguaglianza di genere. La sua performance è superiore alla media UE in un solo settore, quella della salute, grazie alla longevità delle donne italiane. In tutti gli altri campi la situazione è lungi dall'essere soddisfacente. Le politiche per affrontare lo squilibrio di genere sono state caute e i progressi in ambito giuridico sono stati promossi principalmente da direttive provenienti dall'UE o dalle pressioni esercitate dalla società civile. All'Italia manca un'adeguata infrastruttura di genere a livello centrale per promuovere, coordinare e monitorare le iniziative a favore dell'uguaglianza di genere.
Il MoVimento 5 Stelle - Pieve di Cento celebra la Giornata Mondiale dei Diritti delle persone con disabilità, sollecitando l'Amministrazione Comunale ad interventi per rendere la vita per persone con disabilità e famigliari effettivamente indipendente.
La suddivisione della spesa tra utenti e serviziFranco Pesaresi
Il capitolo si occupa della suddivisione della spesa per l'assistenza ai non autosufficienti fra enti ed utenti e delle politiche ad essa relative. Il capitolo 7 è inserito all'interno del volume "Le riforme regionali per i non autosufficienti" a cura di Cristiano Gori, Carocci, 2008.
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La politica sull'uguaglianza di genere in Italia - Analisi approfondita per l...Drughe .it
In base all'Indice europeo dell'uguaglianza di genere, l'Italia si classifica fra i paesi dell'UE con la minore uguaglianza di genere. La sua performance è superiore alla media UE in un solo settore, quella della salute, grazie alla longevità delle donne italiane. In tutti gli altri campi la situazione è lungi dall'essere soddisfacente. Le politiche per affrontare lo squilibrio di genere sono state caute e i progressi in ambito giuridico sono stati promossi principalmente da direttive provenienti dall'UE o dalle pressioni esercitate dalla società civile. All'Italia manca un'adeguata infrastruttura di genere a livello centrale per promuovere, coordinare e monitorare le iniziative a favore dell'uguaglianza di genere.
Le ipotesi di riforma nazionale e le leggi regionali approvate per il sostegno dell'attività dei caregiver familiari. Il lavoro è inserito (cap. 7) all'interno del volume "L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia" a cura di NNA, Maggioli Editore, 2021.
Presentiamo il nuovo numero di Welfare 24, newsletter di Assidai, il Fondo di Assistenza Sanitaria non profit di emanazione Federmanager rivolto ai manager, ai quadri e alle alte professionalità. Welfare 24 affronta un tema di grande attualità: la copertura “Long Term Care”, destinata ad avere sempre più peso in Italia e negli altri paesi europei alla luce del trend di invecchiamento della popolazione e delle difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale. Interessante, inoltre, il punto di vista di un esperto di welfare aziendale come il Professor Luca Pesenti, il quale evoca la necessità di una svolta “culturale” in questo campo, anche a fronte degli importanti incentivi messi in campo dall’esecutivo negli ultimi due anni. Infine, segnaliamo l’intervento del presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, che sottolinea come dopo 15 anni, il Ministero della Salute ha finalmente aggiornato i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), una decisione “storica” che permette alla sanità integrativa di concentrarsi più consapevolmente nella funzione di supporto e complementarietà al Sistema Sanitario Nazionale.
BOLOGNA "PIU' FONDI PER LA VITA INDIPENDENTE, E L'ASSISTENZA PERSONALE"Marco Campanini
A chiederlo, è il MoVimento 5 Stelle per voce del rappresentante ANCI E-R Marco Campanini, assieme al Movimento #LiberiDiFare.
Assenti tutte le altre forze politiche.
Le ipotesi di riforma nazionale e le leggi regionali approvate per il sostegno dell'attività dei caregiver familiari. Il lavoro è inserito (cap. 7) all'interno del volume "L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia" a cura di NNA, Maggioli Editore, 2021.
Presentiamo il nuovo numero di Welfare 24, newsletter di Assidai, il Fondo di Assistenza Sanitaria non profit di emanazione Federmanager rivolto ai manager, ai quadri e alle alte professionalità. Welfare 24 affronta un tema di grande attualità: la copertura “Long Term Care”, destinata ad avere sempre più peso in Italia e negli altri paesi europei alla luce del trend di invecchiamento della popolazione e delle difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale. Interessante, inoltre, il punto di vista di un esperto di welfare aziendale come il Professor Luca Pesenti, il quale evoca la necessità di una svolta “culturale” in questo campo, anche a fronte degli importanti incentivi messi in campo dall’esecutivo negli ultimi due anni. Infine, segnaliamo l’intervento del presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, che sottolinea come dopo 15 anni, il Ministero della Salute ha finalmente aggiornato i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), una decisione “storica” che permette alla sanità integrativa di concentrarsi più consapevolmente nella funzione di supporto e complementarietà al Sistema Sanitario Nazionale.
BOLOGNA "PIU' FONDI PER LA VITA INDIPENDENTE, E L'ASSISTENZA PERSONALE"Marco Campanini
A chiederlo, è il MoVimento 5 Stelle per voce del rappresentante ANCI E-R Marco Campanini, assieme al Movimento #LiberiDiFare.
Assenti tutte le altre forze politiche.
L'articolo analizza le tendenze relative alla quota di sanità pubblica gestita dai privati e alla compartecipazione alle spese sanitarie da parte delle famiglie.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Tutti i post dedicati al welfare pubblicati nel 2018 nel blog di Franco Pesaresi. Link: https://francopesaresi.blogspot.com/
File scaricabile anzhe al link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
L'articolo tratta il rapporto fra immigrazione e previdenza.
Se ci sono problemi a scaricare l'articolo, In subordine, si può scaricare al seguente link: https://welforum.it/immigrazione-e-previdenza/
CONFRONTO DICHIARAZIONI PERSONE FISICHE DEGLI ANNI 2005 A 2010 DEL COMUNE DI FABRIANO. RIFLESSIONI SULL’EVASIONE FISCALE E SUO IMPATTO SULL’ IRPEF COMUNALE . IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICA SULL’IRPEF COMUNALE E MAGGIORE PRESENZA DI EVASORI FISCALI TOTALI.
Analisi del Sad erogato dai comuni italiani. Presentazione della proposta di definizione del livello essenziale dell’assistenza domiciliare socio-assistenziale e dei relativi obiettivi di servizio.
1. di ANTONIO PANIGALLI
7
OPINIONI
”O
gni cittadi-
no, inabile al la-
voro e sprovvisto
dei mezzi neces-
sari per vivere, ha diritto al mantenimen-
to e all’assistenza sociale.” Così recita
testualmente il Primo comma dell’Arti-
colo 38 della nostra Costituzione, quin-
di tanto di rispetto per tutti quelli che
soffrono (veramente) delle eterogenee
forme con le quali si manifesta la condi-
zione invalidante.
Ma vi pare normale che la spesa per le
pensioni di invalidità sia aumentata di
circa il 36% negli ultimi cinque anni
(dal 2005 al 2009 fonte Cgia Mestre)?
Vi pare normale che in Italia, come ri-
sulta dalla “Relazione Generale sulla
situazione economica del Paese” messa
a punto dal ministero dell’Economia,
relativamente al bilancio 2009, si siano
spesi circa 16 miliardi di euro per le sole
pensioni di invalidità civile? Vi pare nor-
male che l’incremento medio della spesa
pensionistica tra il 2008 ed il 2009 sia
stato di circa il 18,5%? Vi pare normale
che, su circa 2,7 milioni di trattamenti
(pare siano circa quattro volte più che in
Francia o Germania), nel mezzogiorno i
pensionatidi invalidità,rispettoal Nord,
siano quasi il 59% in più (ci sono circa
5,5 pensionati di invalidità su 100 al
Sud, 4,5 al Centro e 3,4 al Nord, sarà il
clima salubre!)? Vi pare normale che lo
scorso anno l’Inps abbia revocato circa
il 18% delle pensioni verificate sul cam-
pionamento di 200.000 assistiti (con
punte del 29% in Basilicata e del 25%
in Campania)? Vi pare normale che
quest’anno siano già state revocate o ri-
dotte 18.840 pensioni, e (per fortuna)
le domande per quelle nuove sono con-
testualmente crollate (-58% nei primi
due mesi, da 350 a 150 mila)? Vi pare
normale che, sempre dalle statistiche
dell’Inps, nelle verifiche 2009 solo l’8%
delle Asl abbia trasferito le cartelle sani-
tarie all’Istituto (spesso, non disponen-
dol’Inpsdellastoriaclinicadelpaziente,
sono state organizzate visite di controllo
anche su persone palesemente disabili,
ma purtroppo, anche nelle verifiche del
2010, solo il 3% delle Asl ha consegna-
to le cartelle sanitarie richieste)?
Sono solo esempi, ma che rendono
l’idea delle non edificanti abitudini e
delle sfaccettate furberie che troppi
praticano. Tra il 2005 e il 2009 l’incre-
mento della spesa è stato del +63,7%
in provincia di Sassari, del +56,7% in
provincia di Brindisi, del +56,2% in
provincia di Piacenza e del + 55,8% in
provincia di Roma. In termini assoluti
la provincia italiana più “generosa” è
sempre quella di Napoli con una spesa
complessiva di oltre 859 milioni di euro
spesi nel 2009. Le pensioni di invali-
dità civile dovrebbero essere erogate ai
cittadini con redditi insufficienti e con
una riduzione della capacità di lavoro
o di svolgimento delle normali funzio-
ni quotidiane superiore al 73%. Nella
definizione sono comprese anche le
pensioni erogate dall’Istituto Naziona-
le di Previdenza Sociale ai cittadini con
redditi insufficienti, di età compresa
tra i 18 e i 65 anni, con ipoacusia pari
o superiore a 75 decibel e le pensioni
erogate, senza limiti di età, ai cittadini
non vedenti (nelle pensioni di invalidi-
tà civile non sono invece incluse quelle
di guerra, quelle di invalidità erogate in
presenza di infermità fisica o mentale e
quelle erogate per infortuni sul lavoro e
per malattie professionali).
Afrontediquestasituazioneènecessario
rendere più efficace l’attività di controllo
realizzata dagli enti preposti per evitare
sprechi e forme di clientelismo vario che,
probabilmente, hanno contribuito ad au-
mentare in maniera smisurata il numero
e gli importi delle pensioni di invalidità
erogate. Tutto questo per tutelare il pa-
trimonio comune e coloro ai quali spet-
tano di diritto queste indennità, ma, che
spesso ricevono invece contributi molto
modesti rispetto all’effettivo disagio.
Forse funzionerà così anche nel resto
del mondo, ma, in Italia le pensioni di
invalidità, come i posti pubblici, sono
sempre state usate come strumenti
clientelari di cattura del consenso, anzi-
ché come mezzi per risolvere problemi
reali dei cittadini.
Una logica assistenziale che si è ulterior-
mente aggravata quando, nel 2001, la ri-
forma federalista (dell’allora Centrosini-
stra) ha assegnato alle regioni il compito
di individuare gli aventi diritto, lasciando
allo Stato centrale l’onere della spesa.
Recuperando anche solo una parte di
miliardi investiti nel comparto pensio-
nistico l’Italia potrebbe trattare meglio
gli onesti aventi diritto e contribuire alla
stabile soluzione di una parte degli an-
nosi problemi che la assillano (carenza
di asili nido, sottofinanziamento della ri-
cerca e della cultura, ecc.). Consideran-
do che la percentuale di spesa italiana
per le prestazioni assistenziali e pensio-
nistiche rispetto al Pil è veramente con-
sistente – circa il 50% va in pensioni di
anzianità e vecchiaia (previdenza); circa
il 27% in spese per malattia; circa il 10%
in pensioni di reversibilità; circa il 6% in
prestazioni economiche o in natura per
invalidità (assistenza) –, va evidenziato
che la spesa per le pensioni di invalidità
rappresenta solo una parte della spesa
di protezione sociale. C’è da augurarsi
che negli altri comparti le furberie siano
meno pervasive.
A BENGODI
NON TORNANO I CONTI
12MESI
OTTOBRE 2010
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