L'articolo tratta il rapporto fra immigrazione e previdenza.
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Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Il primo infoprodotto in assoluto realizzato per i lettori, che insegnava come guadagnare soldi senza lavorare grazie ai sussidi statali offerti in Italia. Il documento risale al 2015 quindi le informazioni in esso contenute possono essere obsolete e/o non valide.
Nell’ambito del mese della educazione finanziaria, come Fondo di previdenza complementare Fontex organizziamo, nella citta' sede di #LFoundry, due incontri aperti al pubblico sull’educazione previdenziale. E' un tema sempre piu' importante per la nostra generazione e le generazioni future per vari motivi. D'accordo con il nostro responsabile del Fondo, #Andrea Scaffidi di #Willis-Tower-Watson, allego le slide che verranno presentate. In esse vi sono informazioni sulla previdenza pubblica, la previdenza complementare e qualche nota sui meccanismi relativi al TFR, agli attuali requisiti per andare in pensione e il riscatto degli anni di laurea
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Il primo infoprodotto in assoluto realizzato per i lettori, che insegnava come guadagnare soldi senza lavorare grazie ai sussidi statali offerti in Italia. Il documento risale al 2015 quindi le informazioni in esso contenute possono essere obsolete e/o non valide.
Nell’ambito del mese della educazione finanziaria, come Fondo di previdenza complementare Fontex organizziamo, nella citta' sede di #LFoundry, due incontri aperti al pubblico sull’educazione previdenziale. E' un tema sempre piu' importante per la nostra generazione e le generazioni future per vari motivi. D'accordo con il nostro responsabile del Fondo, #Andrea Scaffidi di #Willis-Tower-Watson, allego le slide che verranno presentate. In esse vi sono informazioni sulla previdenza pubblica, la previdenza complementare e qualche nota sui meccanismi relativi al TFR, agli attuali requisiti per andare in pensione e il riscatto degli anni di laurea
DISABILITA' Contratto di governo M5S - Lega: esegesi del capitolo 16Marco Campanini
Disamina giuridica del capitolo 16), denominato "Ministero per le disabilità", del contratto di governo M5S - Lega.
Un analisi del testo che prende in considerazione ogni singola previsione normativa in esso contenuta e le analizza sotto il profilo giuridico, avendo riguardo della legislazione esistente, tralasciando considerazioni di natura politica.
Tutti parlano di IMU. Bene armarsi di un paio di dati per capire come stanno le cose. Chi colpisce l'IMU? E' un'imposta equa rispetto all'ICI? L'ha introdotta Monti o Berlusconi? Che effetti ha sulla crescita? Ed infine, abolirla e' la cosa giusta da fare?
LA presentazione dlla ricercatrice Clizia Savarese la convegno organizzato all'Inca nazionale, patronato della Cgil, WLa previdenza complementare: a più di venti anni dall’avvio quali prospettive per il suo futuro?", Roma, 23 aprile 2015).
Tutti i post dedicati al welfare pubblicati nel 2018 nel blog di Franco Pesaresi. Link: https://francopesaresi.blogspot.com/
File scaricabile anzhe al link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
D. Collesi, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il monitoraggio degli squilibri: territorio, genere, comportamenti
Titolo: Il Bilancio di genere dello Stato: ruolo e caratteristiche nell’analisi dei divari di genere
L'articolo analizza i risultati raggiunti del Reddito di cittadinanza nel suo primo anno di funzionamento sia per quanto riguarda il contrasto alla povertà che la promozione dell'occupazione.
L’allineamento all’Europa della durata del pensionamento implicherebbe che, da subito, tutti (uomini e donne) cominciassero ad andare in pensione con non meno di 65 anni di età, di fatto eliminando le uscite per anzianità.
Alcune stime elaborate da CeRM dimostrano che in questo modo sarebbe possibile liberare risorse crescenti lungo un quinquennio, da 4,5 miliardi il primo anno sino a quasi 19 miliardi il quinto anno.
Il totale sul quinquennio supererebbe i 60 miliardi di Euro. Una cifra di tutta significatività, di cui è ipocrita stigmatizzare, nell’urgenza del momento, possibili utilizzi ai fini della manovra correttiva. Si tratterebbe, infatti, di una riforma di struttura che va comunque nella direzione giusta (qualcosa che avremmo giù dovuto fare anche prima dello scoppio della crisi), e non di un abuso estemporaneo delle regole pensionistiche in funzione “tappa buchi”.
Rispetto a questa ipotesi di allineamento all’Europa, l’intervento sulle pensioni contenuto nel Decreto Legge n. 98 del 6 Luglio 2011 (la manovra correttiva di finanza pubblica) è molto debole.
- 8 Luglio 2011 -
A dicembre 2014, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari rappresentano circa l’8% del Pil e il 3% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Gli iscritti ammontano a circa 6,6 milioni e le risorse destinate alle prestazioni hanno raggiunto i 126 mld di euro. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 25,6% rispetto alla forza lavoro e il 29,5% rispetto agli occupati, tuttavia, solo il 15% per cento della forza di lavoro al di sotto dei 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare.
A fine 2013 lo stock di investimenti dei fondi pensione indirizzati in Italia ammontava a circa 30 mld di euro, di questi solo 2,1 mld erano indirizzati alle imprese italiane. Per convogliare una maggiore quota del risparmio previdenziale nell’economia reale italiana occorre superare alcuni limiti tecnici ed incentivare l’investimento in strumenti come i fondi chiusi attraverso i quali investire in private equity, mini-bond ed energie rinnovabili, presenti in misura marginale solo nel portafoglio di alcuni fondi pensione preesistenti.
IOM definisce la migrazione come il movimento di una persona o di un gruppo di persone dal luogo abituale
di residenza, attraverso un confine internazione o all’interno dello stesso Stato, indipendentemente da:
Status legale; Volontarietà/involontarietà del movimento; Cause del movimento; Durata del movimento.
Nessuno viene lasciato indietro? Gli ammortizzatori sociali in ItaliaQuattrogatti.info
A causa della crisi internazionale, molti lavoratori rischiano di perdere il lavoro e molti altri si trovano già disoccupati. Quali aiuti offre lo Stato per venire incontro ai bisogni di queste famiglie? In questa presentazione parliamo degli ammortizzatori sociali in Italia. Cosa sono? Chi ne ha diritto? Quanti lavoratori non ricevono alcun aiuto? E' vero che Nessuno viene lasciato indietro?
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
DISABILITA' Contratto di governo M5S - Lega: esegesi del capitolo 16Marco Campanini
Disamina giuridica del capitolo 16), denominato "Ministero per le disabilità", del contratto di governo M5S - Lega.
Un analisi del testo che prende in considerazione ogni singola previsione normativa in esso contenuta e le analizza sotto il profilo giuridico, avendo riguardo della legislazione esistente, tralasciando considerazioni di natura politica.
Tutti parlano di IMU. Bene armarsi di un paio di dati per capire come stanno le cose. Chi colpisce l'IMU? E' un'imposta equa rispetto all'ICI? L'ha introdotta Monti o Berlusconi? Che effetti ha sulla crescita? Ed infine, abolirla e' la cosa giusta da fare?
LA presentazione dlla ricercatrice Clizia Savarese la convegno organizzato all'Inca nazionale, patronato della Cgil, WLa previdenza complementare: a più di venti anni dall’avvio quali prospettive per il suo futuro?", Roma, 23 aprile 2015).
Tutti i post dedicati al welfare pubblicati nel 2018 nel blog di Franco Pesaresi. Link: https://francopesaresi.blogspot.com/
File scaricabile anzhe al link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
D. Collesi, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il monitoraggio degli squilibri: territorio, genere, comportamenti
Titolo: Il Bilancio di genere dello Stato: ruolo e caratteristiche nell’analisi dei divari di genere
L'articolo analizza i risultati raggiunti del Reddito di cittadinanza nel suo primo anno di funzionamento sia per quanto riguarda il contrasto alla povertà che la promozione dell'occupazione.
L’allineamento all’Europa della durata del pensionamento implicherebbe che, da subito, tutti (uomini e donne) cominciassero ad andare in pensione con non meno di 65 anni di età, di fatto eliminando le uscite per anzianità.
Alcune stime elaborate da CeRM dimostrano che in questo modo sarebbe possibile liberare risorse crescenti lungo un quinquennio, da 4,5 miliardi il primo anno sino a quasi 19 miliardi il quinto anno.
Il totale sul quinquennio supererebbe i 60 miliardi di Euro. Una cifra di tutta significatività, di cui è ipocrita stigmatizzare, nell’urgenza del momento, possibili utilizzi ai fini della manovra correttiva. Si tratterebbe, infatti, di una riforma di struttura che va comunque nella direzione giusta (qualcosa che avremmo giù dovuto fare anche prima dello scoppio della crisi), e non di un abuso estemporaneo delle regole pensionistiche in funzione “tappa buchi”.
Rispetto a questa ipotesi di allineamento all’Europa, l’intervento sulle pensioni contenuto nel Decreto Legge n. 98 del 6 Luglio 2011 (la manovra correttiva di finanza pubblica) è molto debole.
- 8 Luglio 2011 -
A dicembre 2014, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari rappresentano circa l’8% del Pil e il 3% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Gli iscritti ammontano a circa 6,6 milioni e le risorse destinate alle prestazioni hanno raggiunto i 126 mld di euro. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 25,6% rispetto alla forza lavoro e il 29,5% rispetto agli occupati, tuttavia, solo il 15% per cento della forza di lavoro al di sotto dei 35 anni è iscritto a una forma pensionistica complementare.
A fine 2013 lo stock di investimenti dei fondi pensione indirizzati in Italia ammontava a circa 30 mld di euro, di questi solo 2,1 mld erano indirizzati alle imprese italiane. Per convogliare una maggiore quota del risparmio previdenziale nell’economia reale italiana occorre superare alcuni limiti tecnici ed incentivare l’investimento in strumenti come i fondi chiusi attraverso i quali investire in private equity, mini-bond ed energie rinnovabili, presenti in misura marginale solo nel portafoglio di alcuni fondi pensione preesistenti.
IOM definisce la migrazione come il movimento di una persona o di un gruppo di persone dal luogo abituale
di residenza, attraverso un confine internazione o all’interno dello stesso Stato, indipendentemente da:
Status legale; Volontarietà/involontarietà del movimento; Cause del movimento; Durata del movimento.
Nessuno viene lasciato indietro? Gli ammortizzatori sociali in ItaliaQuattrogatti.info
A causa della crisi internazionale, molti lavoratori rischiano di perdere il lavoro e molti altri si trovano già disoccupati. Quali aiuti offre lo Stato per venire incontro ai bisogni di queste famiglie? In questa presentazione parliamo degli ammortizzatori sociali in Italia. Cosa sono? Chi ne ha diritto? Quanti lavoratori non ricevono alcun aiuto? E' vero che Nessuno viene lasciato indietro?
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
Una sintesi dei dati relativi al fenomeno dell'immigrazione in Italia, preparata dal CENSIS in occasione del "Dialogo" tra Giuseppe De Rita e Daniele Archibugi su "Identità nella transizione". Roma, 15 giugno 2010, CNR - Biblioteca "G. Marconi"
http://www.dialoghi.cnr.it/
CONTI PUBBLICI, IL GOVERNO CORREGGE IL TIROtelosaes
L’11 aprile il Consiglio dei Ministri approva il Documento di Economia e Finanza 2017 (DEF): il Governo aveva inoltre annunciato un Decreto Legge, la manovrina, che include una serie di misure finanziarie, per un totale di 3,4 miliardi di euro (0,2% del PIL), per allineare i conti pubblici. Ecco cosa prevede la manovrina di primavera.
SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
IL FUTURO DELLE AZIENDE SOCIALI PUBBLICHE DOPO LA SPENDING REVIEW
Stranieri pagano le pensioni degli italiani?
1. Fonte :
E’ vero che gli stranieri pagano le pensioni degli
italiani?
Franco Pesaresi |
Gli immigrati stranieri sono importanti per il nostro
sistema previdenziale?
Gli stranieri pensionati in realtà sono pochi. Su 16 milioni di pensionati,
gli stranieri sono circa 130.000 meno dell’1% del totale, per una spesa complessiva di
circa 700 milioni di euro (2015). Di queste, 80.000 sono pensioni di tipo contributivo
mentre 50.000 sono di tipo assistenziale. Per quel che riguarda invece i contributi
previdenziali occorre rammentare che i 2,4 milioni di lavoratori stranieri versano all’Inps
oltre 10,9 miliardi di euro l’anno (Di Pasquale et al, 2017, Filomena, 2016). Nel
momento attuale, dunque, gli stranieri danno un grande beneficio al sistema
previdenziale, utile per il pagamento delle pensioni attuali per tutta la popolazione
anziana.
La spiegazione di questo risultato è nota. Innanzitutto gli stranieri sono giovani, quindi
lavoreranno a lungo e verseranno parecchi contributi prima di arrivare al momento in cui
riceveranno la pensione. L’età media degli stranieri è di 33 anni a fronte di una età media
degli italiani di 45 anni. Come è noto, la sostenibilità dei sistemi pensionistici dipende in
modo molto significativo dalla demografia. L’arrivo di stranieri, generalmente giovani e
in età attiva per il lavoro, modifica la struttura per età della popolazione influendo
positivamente sui bilanci dei sistemi previdenziali dato che la bassa età media degli
stranieri per alcuni decenni ancora farà si che i contributi versati annualmente saranno
superiori alle pensioni percepite dagli stessi stranieri. Inoltre, solo una parte del totale
degli immigrati rimane nel nostro paese fino all’età in cui maturano la pensione. Molti
lasciano il nostro paese prima di maturare i requisiti minimi per ottenere la pensione.
Altri, addirittura, partono senza farne richiesta anche dopo averli maturati. Naturalmente,
nel tempo la situazione si modificherà gradualmente in modo inverso fino a far diventare
neutra, nel lungo periodo, la differenza fra contributi versati e pensioni erogate.
Le pensioni pagate all’estero
Sono poche le pensioni pagate all’estero a stranieri residenti in Asia (1.044), in Africa
(666) e in America latina (11.425) che dopo aver lavorato in Italia hanno deciso tornare
nel loro paese. La spesa annua è di circa 128 milioni, ma in prospettiva questi numeri
sono destinati ad aumentare anche se è difficile stimarne l’andamento dato che dipenderà
dalla propensione futura degli stranieri che oggi vivono in Italia a ritornare nei paesi
d’origine.
Le simulazioni dell’INPS
L’INPS ha recentemente fatto una simulazione per cercare di misurare il peso degli
stranieri nel sistema previdenziale. Nella prima parte della simulazione l’INPS ha
calcolato l’effetto della chiusura totale delle nostre frontiere e nella seconda parte ha
2. calcolato il contributo al sistema pensionistico che viene oggi fornito dagli immigrati che
lavorano e che sono invece arrivati negli anni scorsi.
La prima parte della simulazione ipotizza che non arrivino più nuovi immigrati rispetto
ad un flusso medio degli anni precedenti di 140.000 stranieri annui. Si tratta di un’ipotesi
estrema che serve però ad evidenziare in maniera chiara l’impatto sui conti del sistema
pensionistico italiano che potrebbero derivare dalla chiusura totale delle nostre frontiere
per tutti gli anni futuri. Nel suo Rapporto annuale 2017, l’INPS ha evidenziato che, in
questa ipotesi, si registrerebbero dei saldi netti finanziari negativi via via crescenti fino a
raggiungere, nel 2040, un saldo negativo di 37,5 miliardi. Il risultato sarebbe il frutto
di minori entrate per contributi previdenziali cumulate pari a 72,6 miliardi di euro e di
minori oneri per prestazioni previdenziali pari a 35,1 miliardi di euro alla fine del
periodo di previsione. Il saldo negativo corrisponderebbe mediamente a 1,7 miliardi per
ciascuno dei 22 anni considerati.
L’INPS provvede inoltre a calcolare il contributo netto complessivo degli stranieri che
sono entrati in passato nel nostro paese e si sono progressivamente integrati nel nostro
mercato del lavoro. Il calcolo è stato fatto sui 5.966.234 lavoratori stranieri che risultano
negli archivi INPS e che, a fine 2016, non sono ancora percettori di prestazioni
previdenziali. La stima della contribuzione effettivamente versata nel periodo 1960-2016
dai lavoratori migranti che appartengono alla platea assicurata dall’INPS si colloca, a
seconda delle ipotesi sul rendimento dei contributi, tra un minimo di 181,1 miliardi e un
massimo di 241,2 miliardi. A fronte di questa contribuzione i lavoratori stranieri hanno
maturato un valore attuale delle prestazioni pensionistiche pari a 144,6 miliardi.
Pertanto il contributo netto nel lungo periodo che i lavoratori stranieri stanno offrendo
al sistema previdenziale italiano è di 36,5 miliardi di euro che potrebbe arrivare a 96
miliardi con una diversa ipotesi sul rendimento dei contributi (INPS, 2017). Le stime
dell’INPS evidenziano dunque come il valore economico dei versamenti contributivi
effettuati dai lavoratori stranieri che attualmente risultano occupati o che lo sono stati
sia maggiore dei trattamenti pensionistici che saranno loro riconosciuti. Una parte di
questo saldo positivo si deve ai contributi persi dagli immigrati. Infatti, le norme sul
sistema previdenziale contributivo o misto richiedono un numero minimo di anni di
contributi per accedere a qualunque trattamento previdenziale che non tutti gli stranieri
riescono a raggiungere. Gli immigrati che sono arrivati in Italia in età matura e
soprattutto quelli che rientrano nel paese di origine per ragioni lavorative o familiari
possono fallire questo traguardo o mancare in altri adempimenti obbligatori (come
presentare la domanda di pensionamento) (Di Pasquale et al., 2017). In base a questi
elementi, la “Relazione annuale del presidente INPS” del 2016 calcola che ogni anno gli
immigrati abbiano lasciato nelle casse dell’Istituto circa 300 milioni di euro di contributi
versati, per prestazioni cui avrebbero avuto diritto se fossero rimasti in Italia.
E’ opportuno sottolineare che nel calcolo del contributo netto positivo degli stranieri,
realizzato dal Rapporto INPS, non si fa cenno alle stime delle uscite per i trattamenti
assistenziali INPS per coloro che non riusciranno a raggiungere una anzianità retributiva
sufficiente. Trattamenti che non sono in grado di annullare i vantaggi finanziari per
l’INPS che derivano dal lavoro degli immigrati ma sono in grado di ridurli.
Il peso delle prestazioni assistenziali dell’INPS
Di diversa opinione il prof. Gian Carlo Blangiardo, ordinario di demografia
all’università Milano Bicocca, che in un’intervista ha affermato che è indubbia la
3. necessità di avere bisogno ogni anno di un certo numero di nuovi lavoratori che versino
contributi previdenziali. Ma non necessariamente devono essere stranieri, potrebbero
anche essere donne o giovani italiani, per citare due categorie il cui tasso di
partecipazione al mercato del lavoro è basso. Inoltre, a partire dal 2030 – spiega
Blangiardo – avremo numerose persone non nate in Italia che raggiungeranno l’età per
andare in pensione. Parliamo di circa 200.000 persone all’anno nati altrove e invecchiati
qui, molti dei quali si sono regolarizzati in età avanzata anche a quaranta anni (per
esempio le badanti) spesso dopo aver fatto un certo periodo in nero. Succederà quindi
che queste persone avranno diritto alla pensione, ma i loro assegni saranno così bassi da
richiedere, in una certa quota, da dover essere integrati dalla fiscalità generale
(Blangiardo, 2017).
Conclusioni
Il basso impatto sulla spesa pensionistica degli stranieri permette di affermare che il
rapporto immigrati/previdenza è particolarmente vantaggioso per il sistema
previdenziale, almeno finché la distribuzione per età della popolazione straniera rimarrà
simile a quella attuale.
Tuttavia, tale situazione è destinata a mutare nel tempo sia pure nel lungo periodo
insieme alla crescita dei trattamenti assistenziali dell’INPS che, trascurati nelle
proiezioni dell’Istituto previdenziale, sono destinati a crescere nel tempo in modo più
che proporzionale tenendo conto dei percorsi lavorativi non sempre regolari degli
immigrati.
L’effetto complessivo del percorso lavorativo degli stranieri (spesso iniziato tardi e con
periodi di lavoro in nero), lo stipendio che è mediamente più basso del 25% di quello
degli italiani e l’applicazione del metodo contributivo determineranno delle pensioni
molto basse per gli stranieri che andranno, in quote significative, ad aumentare le
schiere dei poveri a partire soprattutto dal 2030.