Dalle parole ai fatti - È in atto un cambiamento (2° incontro)Lorenzo Capello
13 dicembre – 2° Incontro-dibattito presso Centro Studi di Olismologia, via Popoli Uniti, 24 - Milano.
DALLE PAROLE AI FATTI – 3 incontri-dibattito con confronto interattivo, e proposta di costituzione del Movimento Italiano per la Diffusione dell’Approccio Clinico Olismologico (M.I.D.A.C.O.)
Dalle parole ai fatti - È in atto un cambiamento (2° incontro)Lorenzo Capello
13 dicembre – 2° Incontro-dibattito presso Centro Studi di Olismologia, via Popoli Uniti, 24 - Milano.
DALLE PAROLE AI FATTI – 3 incontri-dibattito con confronto interattivo, e proposta di costituzione del Movimento Italiano per la Diffusione dell’Approccio Clinico Olismologico (M.I.D.A.C.O.)
Ricerca italiana: al via i test sull’uomo del vaccino anti-HIVmabasta
Articolo di “Più Salute” sulle prospettive di un vaccino per l’HIV, con intervista al Prof. Arnaldo Caruso, Docente di Microbiologia dell’Università di Brescia.
Presentazione sulla medicina narrativa di Maria Giulia Marini al Convegno organizzato da ISTUD "Incontro tra storie ed evidenze per una sanità da trasformare" il 28 ottobre 2011 a Milano
Intervento sulla medicina narrativa di Maria Giulia Marini, ISTUD, al convegno "Incontro tra storie ed evidenze per una sanità da trasformare". Milano 28 ottobre 2011
1. 33 Lasorella.qxp 23/11/2009 12.50 Pagina 1
Società
Anna Lasorella da Noicattaro a New York.
«Lì cercano chi è bravo»
Iavarone e Lasorella, ricercatori baresi in Usa
Luca Natile*
Giornalista Gazzetta del Mezzogiorno
V
ive a New York da dieci anni marito abbiamo attuato un rapporto di clinica. Ho dovuto subito fare i conti con
ma appena può torna a sinergia con un gruppo di informatici spe- una realtà che mi teneva ai margini.
Noicattaro. «Sono molto le- cializzati in biologia. Senza il loro aiuto non Com’è stato andare via dall’Italia?
gata alla mia famiglia e so- saremmo riusciti a fare determinate osser- È stato il prezzo che ho dovuto pagare
prattutto ora che i miei ge- vazioni, non avremmo progredito nella per essere una donna e una professionista
nitori sono anziani, faccio nostra ricerca. La dottoressa Lasorella e veramente libera. Sono molto legata alla
ritorno a casa anche 6-7 volte nell’arco del- suo marito hanno lasciato l’Italia nel 1999. mia famiglia e lasciarla è stata un sacrificio.
l’anno». Anna Lasorella è una pediatra, Entrambi lavoravano nella divisione di Qualche volta è assalita dal pensiero di
esperta di biologia dei tumori cerebrali, ri- Oncologia pediatrica dell’università Cat- quello che avrebbe potuto essere se fosse
cercatrice presso il Columbia university me- tolica di Roma e si ribellarono ad una situa- rimasta in Italia?
dical center di New York. Lavora con il mari- zione di nepotismo. Si trasferirono a New Non ho rimpianti e non per l’importan-
to Antonio Iavarone, anche lui pediatra, York, nell’Albert Einstein College of Medi- za dei risultati conseguiti con il nostro lavo-
anche lui esperto di tumori cerebrali, anche cine. Negli Usa hanno collezionato un suc- ro. Non ho rimpianti perché faccio il lavoro
lui ricercatore alla Columbia. Insieme hanno cesso professionale dopo l’altro, pubblican- che sognavo. Sono soddisfatta e realizzata
scoperto lo Huwe1, il gene che aiuta le cel- do sulle più prestigiose riviste scientifiche per quella che è la mia vita di ogni giorno,
lule staminali a svilupparsi e a diventare internazionali. per la maniera in cui posso svolgere il mio
adulte. La ricerca, che si è meritata la co- Il sistema universitario italiano vi ha lavoro.
pertina della rivista internazionale Deve- voltato le spalle,costringendovi ad emigra- Ogni volta che vengo in Italia mi trovo
lopmental Cell, dimostra che lo stesso gene re? di fronte gli stessi problemi di 10 anni fa.
è coinvolto anche nel più aggressivo fra i Non abbiamo vissuto momenti piacevo- Incontro colleghi, bravi ricercatori che il
tumori del cervello che colpisce bambini e li, il confronto con l’istituzione tesa a con- sistema ha penalizzato e che sono rimasti
adulti, il glioblastoma multiforme. servare lo “status quo”, è stato molto duro. indietro, non certo per colpa loro. I miglio-
La scoperta promette di avere conse- Per progredire bisogna cambiare, ammo- ri, quelli che danno fastidio al sistema, ven-
guenze importanti sulla ricerca di base rela- dernarsi, alimentare lo spirito di competi- gono puntualmente emarginati. Sì, non a-
tiva alle cellule staminali, ma getta anche le zione. L’Italia è indietro per questo motivo, vrei lavorato bene in Italia.
premesse per future terapie contro i tumo- oltre che per la mancanza di finanziamenti. Cosa ha trovato negli Stati Uniti che qui
ri. I due ricercatori hanno ipotizzato che Bisogna investire risorse economiche e u- in Italia è certa di non trovare?
l’attività di Huwe1 possa essere bassa nelle mane, lasciando spazio alle menti più bril- Soprattutto la libertà, la libertà di lavo-
cellule dei tumori del cervello umano. lanti, premiando chi più merita. rare nella maniera migliore e di esserne l’u-
Ipotesi che è stata confermata dal confron- Se foste rimasti in Italia sareste riusciti nica responsabile senza dover attendere la
to fra i livelli di Huwe1 nel cervello normale a scoprire il gene Hume1? grazia di qualcuno. Tutto dipende da te.
e nei tumori cerebrali e dall’analisi condot- Probabilmente restando all’interno di Ad un giovane che si iscrive oggi alla
ta con un algoritmo messo a punto da un quel sistema che abbiamo rifiutato non sa- facoltà di Medicina, partendo da un piccolo
altro italiano, Andrea Califano, responsabile remmo riusciti a raggiungere i risultati con- comune come Noicattaro, con il sogno di
del Centro di Bioinformatica applicata allo seguiti fino ad oggi. Di certo continuo a rite- diventare un ricercatore, lei che consiglio
studio dei tumori alla Columbia University. nere che nella ricerca c’è bisogno di pre- darebbe?
Abbiamo raggiunto telefonicamente la miare i migliori. Il diploma al liceo classico Quello di avere il coraggio di non porsi
dottoressa Lasorella. di Conversano, la laurea alla Università Cat- dei limiti di tempo, di spazio, di luoghi. Di
Cosa hanno a che fare gli algoritmi con tolica di Roma, due specializzazioni e poi il andare dove c’è il meglio. Di non aver paura
la ricerca genetica? lavoro nella divisione di Oncologia pediatri- di sacrificarsi, di fare delle scelte forti. Se
In America c’è la corsa delle Università, ca dell’Università. Nel 1993 sono andata a non si ha la determinazione sufficiente per
dei centri di ricerca ad accaparrarsi le menti San Francisco dove sono rimasta per tre affrontare le sfide che il mondo della ricer-
migliori, a creare delle squadre composte anni alla Università della California. ca impone, meglio a quel punto fare il me-
da individui che cercando di progredire ogni Una esperienza al termine della quale dico, l’attività di reparto, di corsia altrettan-
giorno, anche attraverso il confronto, la ho deciso di tornare in Italia con l’ambizio- to importante.
competizione. Lo scambio di informazioni, ne di fare ricerca nella materia dei tumori
di conoscenze è indispensabile. Io e mio cerebrali in pediatria unitamente all’attività * Contributo offerto al Notiziario.
Notiziario novembre 2009 33